"The Dark Side of the Moon [Harvest, 1973]With its technological mastery and its conventional wisdom once-removed, this is a kitsch masterpiece--taken too seriously by definition, but not without charm. It may sell on sheer aural sensationalism, but the studio effects do transmute David Gilmour's guitar solos into something more than they were when he played them. Its taped speech fragments may be old hat, but for once they cohere musically. And if its pessimism is received, that doesn't make the ideas untrue--there are even times, especially when Dick Parry's saxophone undercuts the electronic pomp, when this record brings its cliches to life, which is what pop is supposed to do, even the kind with delusions of grandeur. B"
woo, questa è una recensione di Robert Christgau, B è un ottimo voto, non indica un capolavoro ma la scala è da A a scendere, per la cronaca: il suo disco preferito è Wish You Were Here; probabilmente lo conosci, posto per chi magari non ha idea:
https://en.wikipedia...obert_Christgau"Robert Thomas Christgau (/ˈkrɪstɡaʊ/; born April 18, 1942) is an American music journalist and essayist. Among the most well-known,[1] revered, and influential music critics,[2] he began his career in the late 1960s as one of the earliest professional rock critics and later became an early proponent of musical movements such as hip hop, riot grrrl, and the import of African popular music in the West.[1] Christgau spent 37 years as the chief music critic and senior editor for The Village Voice, during which time he created and oversaw the annual Pazz & Jop critics poll. He has also covered popular music for Esquire, Creem, Newsday, Playboy, Rolling Stone, Billboard, NPR, Blender, and MSN Music, and was a visiting arts teacher at New York University.[3] CNN senior writer Jamie Allen has called Christgau "the E.F. Hutton of the music world – when he talks, people listen."[4]
... ecc ecc
all'epoca dell'uscita fece discutere e nel tempo si crearono due fazioni; contiene dei concetti molto più leggeri dai miei che sono estremizzati/ironizzati così come fai anche tu quando scrivi
"Certo pure i Devo sono folk se li si paragona ai Daft Punk", però in generale affronta Gilmour in maniera non canonica, non solo in questo pezzo, e non parliamo di un giornalista punk del 77 che si ribella ai "classici", il contrario proprio
significa che reputo importante il pensiero di questo giornalista? Assolutamente no, però se ti avessi scritto
"Pino e Ciccio al bar hanno una certa opinione su Gilmour", cosa mi avresti risposto?
insomma cerco di mostrare la possibilità dell'esistenza di differenti opinioni, in relazione al proprio ascoltato/vissuto; penso pure che Christgau abbia scritto, nel tempo, un sacco di castronerie, esempio quando finì a litigare con i Sonic Youth, le sue idee non sono assolutamente bibbia per me, in generale non lo è la critica
mi dispiace usare i toni da maestrina precisina su punti scontati ma se quando sono cattivo/ironico/estremo nell'esporre quello che penso, scoppia il caos, meglio rientrare a suon di banalità ricche di buonismo che sono più chiare forse
i Pink Floyd mi piacciono ma li vedo abbastanza altalenanti, non c'è un album "completo" secondo me, è un giudizio che potrei esprimere per quasi tutte le band molto famose, ho pure una possibile spiegazione ma non è importante ora
prendo Wish You Were Here: stravedo per Welcome to the Machine e Have a Cigar mentre il resto mi pare davvero di basso livello; forse, magari gozzy lo conferma, i 2 pezzi da 10 (per me), sono quelli più watersiani, soprattutto Welcome nell'atmosfera futurdrammatica
di più: nella loro carriera ci sono brani che si dilungano in sperimentazioni infime, ad esempio Echoes: dopo il minuto 11, ha circa 170 secondi (non poco) di piccioni che fanno "pio pio" e altre assurdità che dimostrano una certa ingenuità nell'affrontare la psichedelia che rimane di facciata --- la famosissima Astronomy Domine ha 25 secondi di nulla cosmico che possono sorprendere un 20enne in trip, dopo basta
a qualcuno piacciono davvero i 3 minuti di "pio pio" di Echoes?
oltre: il mito di Barrett mi è sempre sembrato assurdo ma forse c'entra poco con la loro musica, possiamo parlarne da un'altra parte
I testi dei Floyd dal 1971 al 1983 sono tutti di Waters. Gilmour è coautore della musica di "Wish You Were Here".
data la storia, mi sono sempre chiesto quanto Gilmour conoscesse Barrett al di là delle loro esperienze da studenti; insomma il Barrett del periodo iniziale dei Floyd, quando era ancora semilucido, o anche il Barrett precedente, il periodo dei Sigma 6/Abdabs che non vide mai la collaborazione di Gilmour perché all'epoca faceva altro --- ne parla spesso come di un amico intimo, credo faccia riferimento al periodo della scuola