comunque è il solito discorso. come consideriamo il cinema? uno spettacolo popolare di evasione/riflessione, una opera d'arte elitaria per un pubblico colto, tutte e due le cose... ecc
penso che non ci si metterrà mai d'accordo. intanto il mondo va avanti e pure il cinema
Secondo me è qui il punto:la grande produzione hollywoodiana di oggi, il proliferare del blockbuster dove le maggiori spese sono per il marketing e non per la (post)produzione, il nuovo filone dei franchise , come tu hai evidenziato giustamente in un altro topic, che sembra essere l'unico tipo di investimento sostanzioso da parte degli studios, insomma questo tipo di cinema è un successo di pubblico, ma a livello di ambizioni artistiche, di coraggio, di innovazione del linguaggio, di formulazione di nuove idde e concetti di narrazione (a parte alcuni casi isolati, fra i quali io, personalmente, considero la trilogia di Jackson) c'è ben poco.
Mentre nella Nuovelle vague o nella New hollywood, per fare due esempi, il successo di pubblico, era felicemente accompagnato da un rinnovamento del linguaggio e dei metodi di rappresentazione, grazie ad autori che tentavano di portare avanti anche un idea di cinema come strumento di conoscenza e di pensiero oltre che di divertimento ed evasione.
Insomma la concezione di cinema come dualismo incociliabile è fuorviante e troppo semplificata.