Ho sorvolato tutte le ultime cose, ma per motivi famigliari mi sono sorbito il primo (e se dio vuole per me ultimo) episodio di The Acolyte. Se non altro, mi e' venuto da elaborare questa teoria sullo stato di salute degli universi immaginari nell'immaginario collettivo, usando come cartina di tornasole le pettinature degli attori.
livello 1: pettinature potenzalmente umilianti che diventano un marchio riconosciuto da tutti (le mise da "zia single che vuol fare la pazza" di Carrie Fisher)
livello 2: pettinatura normalissima che diventa l'unica possibile perche' l'attore E' il personaggio (Harrison Ford)
livello 3: pettinatura didascalica che funziona perche' l'attore e' carichissimo (Mark Hammil e il suo caschetto da Parsifal)
livello 4: pettinaura stile "non toccatemeli che appena finisco di girare 'sta puttanata devo andare in teatro a recitare Shakespeare" (Alec Guiness)
livello 5: pettinatura da telefonata dell'agente stile "mi spiace, ma quel rompicoglioni vuole che vi mettete tutti un, ehm, codino... pero' sono riusciuto a strappargli un 10% in piu!'" (Ewan McGregor)
livello 6: pettinatura da "no, figli di puttana, il fottuto codino ce l'avevo gia' in Jackie Brown, piuttosto mi raso a zero e vaffanculo!" (Samuel L Jackson)
livello 7: pettinatura da "mah, a me pare che mi faccia sembrare un fighetta appena uscito dal parrucchiere in qualsiasi situazione, ma per la gloria eterna questo ed altro!" (Hayden Christensen)
livello 8: pettinature da cosplayer, che se l'attore e' fortunato parano all'anonimato, se e' sfortunato si becca i miglioramenti per essere giovane e "manga" come sono giovani e "manga" tutti i giovani d'oggi (tutti negli ultimi film)
livello 9; pettinature da cosplayer potenzialmente umilianti e che in effetti umiliano (tanti nelle ultime serie)
livello 10: pettinature da cosplayer che non c'hanno manco lo sbatti di cambiare la pettinatura di tutti i giorni (The Acolyte)