con guerre stellari nasceva anche un nuovo modo di intendere il cinema come business a 360°. action figure, t-shirt, trading card. si stima che il franchise di guerre stellari abbia guadagnato una cosa come 12 miliardi di dollari solo dalla vendita di giocattoli ed affini. con lucas il merchandising diventa centrale tanto che ad hollywood nascono aree e team dedicati solo all'aspetto del marketing che deve accompagnare l’uscita dei film dai grossi budget
una space opera che frulla dentro di tutto (il cinema d’avventura, il ciclo narrativo dei cavalieri bretoni, il fumetto americano, il western, l’horror, tolkien, i serial fantascientifici, ecc) che si è trasformata in un franchise dal grandissimo successo che ancora oggi costituisce un modello sotto molti aspetti (basti pensare a quanto oggi siano sfruttate le trilogie, le narrazioni ad “ampio respiro”, prequel, ecc)
come tutti sanno, la saga di guerre stellari è composta, per ora, di due trilogie: la trilogia classica e la nuova trilogia che fa da preambolo agli eventi dei vecchi film. al di là del gap tecnico che divide le due trilogie, per cui la nuova trilogia porta finalmente a compimento tutte le intuizioni visive a cui il giovane lucas non poteva dare sfogo per la limitatezza tecnica dell’epoca, io sono per considerarle due opere comunque differenti e “slegate”. fanno parte dello stesso universo e raccontano la stessa storia, ma sono due prodotti da giudicare separatamente, e anche per questo non condivido chi paragona gli episodi vecchi con i nuovi. nonostante quindi siano un corpus unico, ogni trilogia è figlia del proprio tempo e del proprio lucas. anche per questo mi atterrò alla successione cronologica dei film e non alla rinumerazione attuale della saga, per cui i primi tre film sarebbero gli episodi 4°, 5° e 6° e quindi verrebbero dopo i nuovi film
Guerre stellari (1977)

il primo film della saga è ormai un classico immortale ed ha un incredibile valore storico/simbolico. tuttavia a dispetto del suo mito secondo me non è l’episodio migliore della trilogia classica, gli preferisco l’impero colpisce ancora. è comunque il caposaldo del cinema degli “effetti speciali”, come verrà poi chiamato, nonché il modello e il precursore di gran parte, se non tutta, della fantascienza cinematografica che è venuta dopo. il suo mix di sottile ironia e gusto preciso per il racconto fiabesco e fantastico ha creato un vero e proprio precedente, diventando poi una formula collaudata e riproposta anche dallo stesso lucas. insomma uno di quei film che hanno cambiato il corso della storia del cinema e hanno imposto una precisa direzione
L’impero colpisce ancora (1980)

l’impero colpisce ancora porta a saturazione la formula di guerre stellari. l’avventura domina, il ritmo è forsennato, le trovate sono tutte azzeccate e si susseguono una dietro l’altra, i personaggi iniziano ad assumere una loro fisionomia più marcata, gli effetti speciali sono aumentati. secondo me continua a rimanere ancora oggi l’episodio migliore della trilogia classica. ci sono tre grandi protagonisti: luke, ian solo e darth fener. seguendo le loro vicissitudini si passa da una sequenza memorabile all’altra: la battaglia nella neve contro i quadrupedi; l’addestramento di yoda; il millennium falcon che finisce nello stomaco di un alieno gigante; lo scontro tra darth fener e luke che si conclude con la mitica battuta “sono tuo padre”. la regia passa da lucas a irvin kershner che dirige con mano sicura
Il ritorno dello jedi (1983)

il capitolo finale vive di alti e bassi. nei suoi momenti meno ispirati si rivela una tipica baracconata anni 80, mentre nei suoi momenti più riusciti batte forte il cuore della serie. non è un caso che le sequenze migliori siano quelle che vedono fronteggiarsi luke e darth fener. in questo faccia a faccia si respira l’anelito da tragedia che verrà ulteriormente approfondito nella nuova trilogia, che infine consacrerà l’antieroe darth fener come il vero protagonista della saga. la regia passa di nuovo di mano e a sostituire kershner c’è l’inglese richard marquand
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999)

film esageratamente bastonato, secondo me. sia dai fan che dalla critica, non di certo dal pubblico che lo ha accolto nel 1999 come si accoglie un grande evento. è chiaramente un film ad altezza bambino (ad altezza anakin), diversamente dagli episodi successivi della nuova trilogia non è drammatico ma più comico, più colorato. è voluto questo e secondo me da questo punto di vista lo rende riuscito. poi chiaramente si può obiettare sulla debolezza della storia, degli intrighi di potere e palazzo, di federazione di mercanti, di sith, tutti messi insieme in un grande calderone. ma ha all’attivo almeno due sequenze che rimarranno: la corsa degli sgusci e il duello a tre con il mefistofelico darth maul
Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni (2002)

decisamente più disciplinato ed ordinato del primo episodio, ha però secondo me una prima parte poco frizzante e anche un po’ pesante, con tutto il (melo)drammone tormentato tra anakin e padme e le stucchevoli cartoline dal lago di como. poi dal primo drammatico segnale del passaggio di anakin al lato oscuro – la strage all’accampamento tusken – inizia un altro film. un sacco di momenti da antologia: la lotta nell’arena con le mostruose creature; il consiglio dei jedi che scende in combattimento; le impressionanti sequenze di battaglia tra i droni e i cloni; lo scontro tra yoda e dooku. partenza diesel per il secondo episodio, ma arrivo in volata
Star Wars: Episodio III – La vendetta dei sith (2005)

il più riuscito, il più cupo, il più potente episodio della nuova trilogia, nonché il mio preferito film di star wars. getta una nuova luce sull’intera saga e consacra l’antieroe tragico anakin skywalker/darth fener come uno dei personaggi più straordinari dell’immaginario cinematografico e popolare degli ultimi trent’anni. l’oscurità, l’odio, la violenza, il male si stagliano su ogni cosa. è l’alba della morte nera, di un periodo di terrore e potere dittatoriale, è la sconfitta delle forze del bene e della luce. il genocidio dei jedi resterà come una delle pagine più drammatiche del cinema fantastico. è un film figlio del pessimismo del vecchio lucas e di una certa inquietudine che serpeggiava nei primi anni 2000 soprattutto in america, dopo l’11 settembre e l’inizio della guerra in iraq. è vero che le metafore sono senza tempo, ma ogni produzione umana è figlia del proprio tempo. a questo giro i momenti da antologia sono tutti concentrati alla fine: anakin/darth fener angelo della morte al servizio del lato oscuro; la battaglia nel mare lavico tra anakin e obi-wan; il corpo mutilato di skywalker divorato dalle fiamme e poi ricomposto con propaggini artificiali in laboratorio fino a creare il sarcofago nero tipico di darth fener; l’epico scontro tra yoda e darth sidious nell’aula del senato