no, non andiamo avanti se pensiamo che si risolva mandando "le persone in galera" (o-ne-stà!), posto che chi commette un illecito è opportuno che ne risponda.
Sparita dai radar nel 2015, dopo 6 anni di ritardi (e una procedura di infrazione aperta in sede UE) Sogin pubblica la carta dei siti dove potrebbe sorgere il Deposito nazionale che ospiterà 78mila m3 di rifiuti radioattivi
(Rinnovabili.it)
Dopo 6 anni di ritardi e tentennamenti, finalmente è pubblica la mappa dei siti potenzialmente idonei a ospitare il Deposito nazionale delle scorie nucleari (consulta la mappa). La Sogin, a società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha ricevuto il via libera dai ministeri competenti, Ambiente e Sviluppo economico, il 5 gennaio (2021).
I ritardi dell’Italia
A cosa serve la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi)? E’ il primo passo per realizzare il sito di stoccaggio in sicurezza delle scorie nucleari e dei rifiuti radioattivi, come richiesto dalla direttiva 2011/70/Euratom del Consiglio europeo. Quest’ultima stabilisce che ogni paese adotti un programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi. La scadenza era l’agosto 2015. L’Italia – insieme a Austria e Croazia – non hanno rispettato i termini e lo scorso novembre la Commissione europea aveva aperto formalmente la procedura di infrazione.
L’altra data da tenere a mente è il 2025, quando ritorneranno indietro i rifiuti e le scorie nucleari che per anni l’Italia ha spedito in Francia e Gran Bretagna, dove sono state sottoposte a riprocessamento. Per allora, Roma deve dotarsi di un deposito nazionale adatto ad ospitare tutto il materiale radioattivo. La tempistica stimata per realizzarlo, però, varia dai 7 ai 10 anni: in altre parole, rispettare la scadenza del 2025 è sostanzialmente impossibile.
La Cnapi, però, è pronta da tempo. Almeno da inizio 2015. Quando la Sogin ha consegnato il documento al governo e all’Ispra, l’autorità di controllo ambientale. Identificava 100 aree potenzialmente idonee. Ma non è mai stato reso pubblico. E l’iter si è bloccato, con l’esecutivo che ha congelato la situazione in attesa di sviluppare tutte le valutazioni del caso.
Scorie nucleari, quali materiali nel Deposito nazionale?
Ritardi in gran parte dovuti al costo politico di una decisione così sensibile. Che caratteristiche avrà il Deposito nazionale per le scorie nucleari? Prima di tutto sarà un sito unico, affiancato da un Parco tecnologico, che occuperanno rispettivamente una superficie di 110 e 40 ettari (l’equivalente di circa 200 campi da calcio). Secondo i documenti pubblicati dalla Sogin sul sito dedicato, il deposito avrà una capienza di 78mila m3, prevede un investimento di circa 900 milioni di euro e, secondo le stime, genererà 4mila posti di lavoro per 4 anni di cantiere.
Che materiali saranno ospitati? Le scorie degli impianti nucleari (chiusi definitivamente dal 1990 in Italia) e attualmente stoccati in depositi temporanei sparsi per la penisola, ma anche rifiuti radioattivi di origine medico-ospedaliera o usati dalla ricerca. Secondo le indicazioni di Sogin, si tratta principalmente di rifiuti a bassa e media attività, già condizionati. Saranno ospitati in una struttura a matrioska formata da 90 costruzioni in calcestruzzo armato, al cui interno saranno alloggiati altri contenitori in calcestruzzo speciale che, a loro volta, sono il guscio protettivo per i contenitori metallici in cui si trovano effettivamente i rifiuti.
Quindi abbiamo (ir)responsibilità precise: premier e ministri dell'ambiente dal 2015 (quindi Cingolani gaffeur ma su questo tema è colui che ha riavviato la procedura bloccata dai predecessori). Renzi, Gentiloni, Conte uno, Conte bis.
E come mai questi (senza coglioni) si sono arenati (nel disinteresse del grande giornalismo d'inchiesta italiano)?
Perchè evidentemente nessun amministratore locale (e relativo partito di riferimento) vuole il deposito dalle sue parti (o meglio: vuole che il suo paese venga nominato giusto per potersi intestare un'eroica battaglia NIMBY).
Ricapitando:
Ucca che vuole sentirsi ripetere che nucleare brutto e italia mafia ->
il fatto quotidiano, report, ecc. gli forniscono un'informazione parziale che rafforza i suoi timori e convincimenti ->
col cazzo che fate un deposito vicino a casa di Ucca ->
governanti (ignavi) che infilano la Cnapi sotto il tappeto e danno un calcio in avanti alla lattina ->
senza deposito non si possono smantellare vecchie centrali e gestire in sicurezza e a costi razionali le scorie attuali ->
nuovo materiale per un servizio parziale su il fattto, report, le iene eccetera ->
il circolo vizioso ricomincia e il problema resta, e si aggrava.