Gli audiofili considerano compromessa la musica digitalizzata dalle case discografiche, non quella digitalizzata in generale...solito discorso della compressione, dei remaster assassini, e dall'altra parte del suono in high resolution.
Ne avevamo parlato abbondantemente in un altro thread, qualche mese fa...
Prima cosa, ovviamente
il vinyl rip va fatto in lossless a 24 bit/96 khz, e non certo in mp3, il fruscio (inteso come i 'click' e i 'pop') è ridotto tantissimo perché
1) prima dei rip i vinili (solitamente Mint o Ex, quindi più o meno freschi di stampa) vengono lavati con apposite macchine, e
2) quelle imperfezioni che restano vengono rimosse manualmente ingrandendo al millesimo di secondo con software come Izotope RX, o Clickrepair. E' una procedura che io stesso faccio, quando compro qualche vinile mai ristampato su cd: lo mando in uno studio di digitalizzazione professionale, che mi restituisce il suono grezzo in alta risoluzione (catturato con una scheda audio di livello e mille accorgimenti), e mi occupo di fare tutto manualmente, è un lavoraccio che porta via decine di ore ma ne val la pena.
La musica digitalizzata, nel cd, è in qualche modo compromessa perché il suono è limitato a 16 bit e 44,1 khz, mentre i vinyl rip solitamente sono a 24 bit e 96 khz, e ne risulta un'informazione maggiore in termini sonori. Poi ci sono tanti altri fattori che messi insieme vanno a creare ulteriori differenze, ad esempio l'uso di denoiser al momento della stampa del cd, le compressioni, il taglio dei picchi, l'abbassamento del range dinamico, e così via.
E' un discorso lungo...a me del vinile come oggetto-feticcio importa poco (non sono un collezionista e non devo giustificare a me stesso i soldi spesi), però i vinyl rip fatti bene (e un vinyl rip non avrà tutte le imperfezioni dell'ascolto del vinile), alla prova ascolto, sono tutta un'altra cosa. Infatti andando a misurare il range dinamico di un disco su vinile, e della sua migliore stampa su cd, molto spesso il vinile ha un range dinamico maggiore.
Un esempio:
Peter Hammill - Fool's Mate
Prima stampa su cd -> Dynamic Range
11Remaster (una schifezza) -> Dynamic Range
9Vinyl rip a 24 bit -> Dynamic Range
13 Ancora,
David Bowie - Diamond Dogs
cd 1990 -> Dynamic Range
11cd 1984 -> Dynamic Range
10Vinyl rip a 24 bit della stampa originale - > Dynamic Range
13Fabrizio De Andrè - Storia di un Impiegato
Vinyl rip a 24 bit -> Dynamic Range
13 (con picco di 14)cd 1999 -> Dynamic Range
11Allarghiamo il discorso, ora, anche ai SACD
Cat Stevens - Tea for the Tillerman
Vinyl rip a 24 bit -> Dynamic Range
13 (con picchi di 15)SACD - > Dynamic Range
13cd 2000 -> Dynamic Range
11E il range dinamico è solo uno dei tanti fattori: basta chiedersi perché molti album abbiano tremila versioni su cd che suonano una diversa dall'altra (problemi col treble, il tecnico che vuole spingere sull'equalizzatore per dare un tocco personale, il rumore di fondo completamente prosciugato a danno delle dinamiche, etc.).
Quando voglio sentire Pawn Hearts non metto nè la striminzita e piatta prima stampa su cd degli anni '80 (quando le tecnologie di trasferimento facevano ancora a botte con un supporto nuovo come il cd), nè l'orrido remaster di qualche anno fa che fa sanguinare le orecchie, ma un vinyl rip a 24 bit della prima stampa, dove ogni strumento ha la sua "aria" intorno e tutto suona più tridimensionale e corposo, più naturale.
Quando voglio sentire A Day At The Races nella miglior versione mi butto su un vinyl rip a 24 bit di
questa stampa, tutte le versioni su cd suonano decisamente più impastate e piatte.
Poi ci sono le eccezioni, e non dico che il vinile è sempre meglio: anzi, direi che dai primi anni '80 preferisco quasi sempre le versioni su cd, anche qui mi fido delle mie orecchie (o la qualità/grammatura dei vinili era calata o le armoniche dei nuovi suoni più digitali e asettici ben si prestavano al cd, e meno al vinile).
Siamo completamente off topic però