Sarà, ma io sento molta old school nei Fleet Foxes che puntano molto su una struttura molto tradizionale di canzone (oltre ad avere un cantante da infarto)
Ecco, su questo concordo.
sui suoni pieni e arrangiamenti certosini, cosa che sento molto nel modo elettrico di interpretare il folk dei Mac, e pochissimo negli esperimenti degli Animal Collective. Contro i quali, peraltro, non mi scaglio affatto: mi spiace che l'editing del sito abbia cancellato il 7 che diedi in tabellone a Feels, probabilmente, e non a caso, il disco meno avant folk che hanno fatto e per questo più incline ai miei gusti.
Ah ok, ti avevo lasciato all'"indigeribile Here Comes The Indian". Sull'accostamento ai Mac boh, una band in cui metà del gioco dei brani era guidato dalla (clamorosa) sezione ritmica, e questi invece quasi non la hanno. Le tastiere e la chitarra elettrica (nel senso più "rock&roll" del termine) avevano un peso enorme, cosa che non mi sembra si possa dire dei Fleet Foxes. Gli arrangiamenti vocali non ne parliamo. Boh, credo di amare qualsiasi cosa rimandi anche solo vagamente ai Mac, ma qui... sarà un limite mio, che ti devo dire.
Il mio stupore è invece quello di vedere accostato l'appellativo di numanoide a un gruppo come i Late Of The Pier. In questi due giorni li ho riascoltati con molta attenzione, e ribadisco quanto detto: una batteria così pompata, un charleston così "suonato" e presente e un numero infinto di controtempo, sono quanto di più lontano dall'estetica e dalla concezione musicale di un Numan o di un John Foxx. Anche di quello di The Garden, guarda.
Ma Duca, senza metterci qualcosa di loro avrebbe fatto una fotocopia di quei dischi. E' ovvio che abbiano usato alcuni espedienti del rock moderno, ma la pasta da cui pescano è quella. Ovunque nel web si sprecano paragoni con Numan. Basta aprire youtube e leggi "oh, it sounds like Cars", scritto da gente qualsiasi che probabilmente conosce il pop-rock molto meno di noi. Mo' arrivi tu e dici che non c'è niente, boh!
Le riserve le ho espresse sul cantante e sulla voce filtrata a flanger che, oltre a risultarmi spesso fatidiosa, mi impedisce di coglierne gli eventuali talenti: poi magari vado a sentirlo dal vivo e scopro il nuovo Foxx, ma da Fantasy Black Channel proprio non riesco a coglierlo a causa della produzione.
E Foxx, che in The Garden cantava utilizzando quel famoso effetto congegnato appositamente da lui, lo faceva per nascondere le magagne? Anche questo scagliarsi sul filtrare la voce, boh... anche se fosse per nascondere i difetti, se appunto riuscisse a nasconderli, dove starebbe il problema? Siamo o non siamo ammiratori di uno dei cantanti meno cantanti della storia del pop (sì, parlo proprio di Ralf)?
comunque non riesco proprio genericamente ad allontanarli dal suono prodotto in questi anni da Franz Ferdinand, Bloc Party e compagnia: ne individuo anzi la medesima matrice.
Che il target sia quello l'ho detto io per primo, ma nei Bloc Party, nei Franz, nei Maximo, nei Kaiser e in tutti quelli che vuoi il peso delle tastiere non è così invadente, e soprattutto le tastiere non hanno questi suoni. Suoni che credo sia palese mirino in una certa direnzione: QUELLA direzione.
Non credo che un teen ager amante dei Maximo Park o dei Kaiser Chiefs proverebbe (proverà) un grande imbarazzo o disorientamento se gli si proporrà questo disco, credo che ne proverebbe assai mettendogli sotto il naso Replicas o The Garden.
"Replicas" non credo, è molto fresco come suono, al limite "The Garden". Questa parte del discorso comunque è un po' faziosa: parliamo di un disco di oggi, è ovvio che risulterebbe più familiare di dischi di trent'anni fa. Ma come scrissi all'inizio, se sta andando benino è probabilmente solo perché è orecchiabile, non per come suona.
E comunque, come ho già detto nei precedenti interventi, non trovo affatto disprezzabile Fantasy Black Channel, solo che non ci sento nulla di straordinario, oltre che non intravvedere gran parte delle caratteristiche che tu descrivi. Tutto qui, succede.
Tanto per dire, senti "Heartbeat". Sorvoliamo sulle tastiere che lo aprono, che mi sarebbero sufficienti a balzare sulla sedia. Ti segnalo piuttosto un passaggio molto particolare del pezzo: quando riprende la strofa a 1'30'' si avverte come un senso di spaesamento, perché c'è solo la sezione ritmica, mentre è scomparsa la chitarra che la caratterizzava all'inizio. Non si fa in tempo a pensarlo che a 1'35'' rientra la chitarra, ma non come prima, bensi con tutto un altro suono, sembra di sentire nientemeno che Steve Howe!
Ma quest'improvvisa manata di Yes-sound dura cinque secondi, poi scompare senza più riapparire nel corso del brano in questione, e la chitarra riprende il suono iniziale. E' pretestuoso tutto ciò? Secondo me no, perché la struttura del pezzo non ne risente minimamente: l'andamento ritmico e la melodia della canzone proseguono inalterati, ma giostrandosi sull'arrangiamento sono stati capaci di spiazzare due volte in pochi secondi con trovate a mio avviso notevolissime.
E se aggiungiamo che tutto il disco è così, che a ogni ascolto becco una trovata nuova, che i ritornelli mi si appiccicano addosso che neanche la carta moschicida... oh, per me questo lavoro è Qualcosa, se non si fosse capito.
Sia chiaro, ti sto solo spiegando quello che ho notato io. E poi una bella discussione col Borcella, che ultimamente si concede così poco, 'sto caghino...