"Hot Space" è nato per vendere, per essere una raccolta di canzoni usa-e-getta, accattivante per il pubblico del periodo e chissenefrega del futuro e della critica. Benissimo, niente di male in tutto ciò, anzi.
Il fatto è che "Hot Space" è un album imbarazzante. Andiamo, chi se lo ricorderebbe se invece che dei Queen fosse stato un disco di Patti LaBelle? Se allora era debolissimo, oggi è inascoltabile, invecchiato come il nazista che sbaglia graal nel terzo Indiana Jones. Livello di scrittura bassissimo, produzione di una povertà desolante. Come si può difendere?
Sul fatto che la maggior parte dei testi sia imbarazzante, siamo d'accordo...io comunque continuo a pensare che molti continuino a definirlo un album di discomusic dei Queen "venduti", quando, a vedere bene, solo i pezzi del lato A (in particolare le famigerate
Staying Power,
Body Language e
Back Chat possono essere ricondotti a quel dato genere....nel lato B invece ci sono più che altro ballate pop con l'eccezione del numero rock
Put Out The Fire e la souleggiante
Cool Cat.
SI dice, ma probabilmente lo sai, che May non suoni quasi per niente in "Sheer Heart Attack", alla registrazione del quale non avrebbe partecipato quasi mai per ragioni di salute. E infatti il suono è, come dici, molto meno pomposo. Molto meno pesante, aggiungo io.
Secondo me, anche nei loro momenti migliori (e stimo davvero pochino i Queen come musicisti e compositori, pur dovendo a loro il mio avvicinamento al rock ed essendo stati il mio ascolto privilegiato per molto tempo) i Queen sono stati frenati da Brian May, un fenomeno nell'apesantire ogni pezzo. Qualcuno ha scritto che il suo stile è inimitabile. A me viene il sospetto che a pochi interessasse imitarlo davvero... E poi non vedo quale caratteristica lo abbia reso inimitabile (ammesso che questo sia un pregio di per sé). Il fatto che si è fatto fare la chitarra su misura? Basta questo per rendere impossibile da imitare uno stile?
Ah, poi... May "tocco glam"? Ehm, a me sembra che gente come Bolan e Ronson fossero tutta un'altra cosa. Sapevano bene di dover essere rapidi, fulminei come May non è mai stato, proprio perché i pezzi glam si basavano su un momentum, un'estemporaneità di cui era semplicissimo perdere le briglie, e con esse tutto l'effetto.
E' vero che la presenza di Brian May in
Sheer Heart Attack non è imponente come ad esempio in
Queen II, ma il chitarrista la sua porca figura la fa:
Brighton Rock,
Now I'm Here e la durissima
Stone Cold Crazy sono dei classici dei Queen, canzoni tributate e coverizzate per decenni: lo stile di Brian May può piacere o meno, ma non direi che non fosse unico nel suo genere...la Red Special aveva un suono particolarissimo, reso tale anche dal fatto che May la suonasse con una monetina da 6 pence..era uno stile riconoscibile al primo ascolto....non è che i chitarristi non lo hanno imitato, non lo potevano imitare. Poi che tecnicamente non fosse Yngwie Malmsteen chi se ne fotte, io l'ho visto suonare con una chitarra acustica
Love Of My Life in cui riproduceva alla perfezione le parti del basso e del piano, cioè non proprio una cosa che fai così per riscaldarti.
Nel giro di neanche 20 anni, i Queen [...] hanno in ogni caso prodotto 4-5 dischi che vanno considerati come apici stilistici di un'intera epoca del rock.
questa è passata sotto silenzio, ma l'hai sparata proprio grossa, eh... Di quale epoca, di grazia?
L'epoca di cui tanto si parla, quella del rock dei primi anni '70, Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath, Yes, Bowie, Who ecc...i Queen vanno assolutamente associati a questi gruppi: io penso che a spararla grossa siano tanti critici che continuano a sminuire il reale valore di quei dischi, che hanno avuto una influenza enorme su diversi generi musicali (spesso diversissimi) e intere generazioni di musicisti, famosi e non.
Discorso Taylor. Io non sono un batterista, ma sul "raffinato" mi viene necessariamente da fare così:
. Dal vivo, per esempio, io me lo ricordo, ehm, decisamente più tamarro che raffinato. A meno che quelle rullate di un paio di minuti (non senza acqua sui rullanti) non siano il tuo concetto di raffinatezza... 
Fra l'altro non capisco cosa potrebbe essere lo spazio dal vivo di cui parli se non il tempo di quegli assoli mutuati nell'estetica dall'hard rock ma meno efficaci... In tal caso, viva il compitino semplice!
Discorso "Hot Space è comunque coraggioso". Nessuno lo dice mai perché non è vero. Le sonorità saranno state nuove per i Queen ma già fruste per il resto del mondo. Sono un recupero molto meno fantasioso (perché dietro c'è molta meno conoscenza della materia) dei suoni synthetici che già imperversavano nella produzione pop inglese del periodo (l'anno precedente era uscito "Non-Stop Erotic Cabaret" dei Soft Cell, tanto per fare un esempio, un disco però di tutt'altra pasta - le proposte del genere avevano già invaso Albione, comunque), ma anche in certa musica nera americana (vedi "Off the Wall" di Michael Jackson sempre per dirne uno, ma ce ne sono a bizzeffe).
Insomma, il coraggio mi sembra quanto di più lontano ci sia da "Hot Space", cavolo.
Roger Taylor era un batterista più "di potenza" che di tecnica, ma in ogni caso aveva anch'esso un modo di suonare riconoscibilissimo, secondo me un pò à la Keith Moon...e come autore, aveva un suo perchè: era polistrumentista, e ha scritto canzoni come
I'm In Love With My Car,
Sheer Heart Attack,
Radio Ga Ga,
A Kind Of Magic, buon ultime
Innuendo e
These Are The Days Of Our Lives....l'unico altro batterista che ha scritto più hits di Roger Taylor è Phil Collins, non proprio l'ultimo dei coglioni.
Riguardo la "mancanza di coraggio" di
Hot Space, è vero il contrario: i Queen erano reduci da un tour trionfale negli U.S.A. dove avevano anche suonato al Saturday Night Live, e da un altro popolarissimo tour nei paesi sudamericani dove erano stati accolti come divinità....alla fine del 1981, il loro
Greatest Hits si accingeva a devastare le classifiche di tutto il mondo e nello stesso tempo il singolo
Under Pressure con Bowie li consacrava ulteriormente. Da quel momento in poi, si misero bruscamente in discussione: avevano ottenuto la gloria come rock 'n' roll band e decisero di prendere nuove direzioni senza pensare a come avrebbero potuto reagire i fans e le radio (cioè male, cosa che avvenne): non mi sembra male per un gruppo che ha venduto milioni di copie con tutt'altra attitudine (se escludiamo
Another One Bites The Dust che ebbe successo quasi per caso).
Ci sono un sacco di gruppi più stimati dei Queen che per anni e anni hanno prodotto sempre lo stesso disco cambiando solo i titoli delle canzoni, non mi sembra sia questo il caso nè di Mercury & co. e nè tantomeno di
Hot Space, un disco non riuscito, poco apprezzato (dalla band stessa tra l'altro) ma sicuramente, inequivocabilmente, assolutamente coraggioso.
Beh, io non credo che i Queen siano stati particolarmente validi dal punto di vista della proposta musicale, ma la mia stima per Freddie Mercury è tanta, tantissima. Se mi avessero invitato al Tribute sarei stato ben felice di andarci e il mio omaggio sarebbe stato sincero e sentito. Questo non sposta di una virgola, però, il discorso sulla qualità della musica dei Queen... E poi perché mai dovrei fidarmi dei gusti di Robbie Williams e Robert Plant piuttosto che di quelli di Paolo Sforza o Claudio Fabretti?
Hanno suonato decine di stili musicali diversi, cosa non sarebbe valido nella loro proposta musicale?
E poi...passi Robbie Williams, ma l'opinione di artisti che hanno contribuito a "fare" la storia della musica, vale più di 100 Lester Bangs messi insieme...parafrasando una massima, sono dell'avviso che il musicista (il grande musicista almeno) deve saperla più lunga dell'ultimo critico del mondo.
Queen II, A Night At The Opera, Innuendo: questi tre album meritano ben più che il rispetto.
The Game negli USA prende 5 stelle ovunque credo.
A parte le (scellerate) quattro stelle e mezzo di Allmusic (non cinque, comunque), dove esattamente?
The Game è un discone!