icra, ma sai che non ho capito molto il tuo discorso sulla forma del cinema? secondo me hai ragione quando dici che shining è basato sulla forma, anzi è "formalmente perfetto". e credo che la sua grandazza, la sua atmosfera unica non può prescindere da ciò, non è la ciliegina sulla torta, è la torta stessa. le inquadrature geometriche, simmetriche, matematiche, sono quelle che, contrastando con il senso di irraziolismo che pervade il film, creano tensione, ansia, paura. non è pensabile secondo me un film senza forma. al massimo è pensabile un film che la rinneghi, ma di fatto anche quello è un modo di abbracciarla, anche se da un altro punto di vista (penso al cinema di vontrier). il cinema, come lo conosciamo noi è di per se forma: il montaggio è l'atto formale per eccellenza.
Quello che dici è vero. Ogni film ha la sua forma, questo è certo. E' opera di un regista che vi ha proiettato il suo essere. Le sue scelte, quelle degli attori , del montatore... danno una certa forma al film. Tutto ciò è innegabile e proprio qui risiede la magia del cinema: entrare nel "sentire " di qualcun'altro. Con il termine "sostanza" intendo proprio questo "sentire". E' chiaro poi che il cinema è un'arte figurativa e pertanto ha come caratteristica intrinseca quella di essere "forma". Quindi il sentire si traduce in forma e pertanto forma e sostanza debbono essere inscindibili, un tutt'uno. Devono andare a braccetto e allora avremo un'opera sincera genuina. Altre volte la forma entra nel campo della sostanza, la precede in una ipotetica scala id importanza. Ciò accade, a mio avviso, quando l'opera manca di un contenuto che il regista DEVE esprimere.Elephant ad esempio manca totalmente di un contenuto e il regista per riempire la pellicola è stato costretto ad eleggere la forma contenuto. A me come spettatore non interessa un esercizio stilistico, bensì entrare in comunicazione con il regista, con un'idea, con un sentimento, ricevere qualcosa.
In sostanza dico che non si deve ingannare lo spettatore vendendo fumo per arrosto
Non so se mi sono spiegato: la forma per me deve esistere ma in modo INTRINSECO nell'opera e non deve essere un insieme di accrocchi appiccicati dopo.
Il cinema è prima id tutto immagini.
Quanto dici a riguardo di vontrier e al dogma 95 è vero: il rinnegare la forma tradizonale del cinema si traduce nell'aquisizione di una nuova forma. Ciò non toglie che " Le onde del destino" e soprattutto "Dancer in the Dark" siano autentici pugni nello stomaco e "Festen" di Vintenberg sia un gran film.