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Fontaines D.c. - Dogrel (Partisan, 2019)


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#101 Gozer

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Inviato 16 maggio 2022 - 11:38

Cercare per forza una sistematizzazione è rischioso

 

Per me è l'esatto contrario, ossia è la personalizzazione che falsifica la prospettiva. Gli artisti che hai elencato di fatto sono ascoltati tutti dallo stesso pubblico, la tua esperienza personale è sacrosanta ma non ha valore se si deve analizzare il fenomeno in sé. Io sono di sinistra e sono filoisraeliano, ma sono ben consapevole che a sinistra solitamente si sbava per la Palestina, e questo non verrà cambiato dalla mia posizione opposta. (Reductio ad Palestinum asd ).


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RYM ___ i contenuti

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#102 Ɲ●†

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Inviato 16 maggio 2022 - 14:04

Ok, capisco il discorso e ci sta a livello macro, se si vuole analizzare un fenomeno etc. Sarà che diffido sempre delle generalizzazioni perché vanno a scapito di sfumature e differenze (personali appunto). Forse la mia inconsciamente era già una excusatio non petita, non so. E non voglio partire per la tangente dicendo che potenzialmente la "personalizzazione" potrebbe essere infinita, chiedere se non ci possa essere un metro d'analisi che possa salvare capra e cavoli. Personalmente (aridaje) mi fa un po' impressione pensare che tutti gli ascoltatori, i loro gusti, motivazioni, influenze esterne (che ci sono sempre) possano essere ridotte ad un minimo comune denominatore. Banalmente dire che tutti ascoltano la determinata cosa per gli stessi identici motivi. Ma so altrettanto bene che se si vuole fare un'analisi a grandi livelli, un certo margine di generalizzazione è necessario.

 

Poi ci sta la differenza che avete messo in risalto a proposito di questo postpostpostpunk tra UK e altre zone dove magari l'aspetto politico e meno sentito e forse queste musiche arrivano con meno connotazione di partenza (e quindi potrebbe valere maggiormente la semplice adesione a un certo tipo di sonorità o stile).


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A chemistry of commotion and style

#103 wago

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Inviato 16 maggio 2022 - 14:30

Creare modelli è sempre rischioso, è anche l'unico metodo però per provare a uscire dalla pura esperienza personale. Che è molto interessante e ha un suo valore (a mio avviso sottovalutato), ma difficilmente può fornire chiavi di lettura trasversali. Occorre essere consapevoli che ogni generalizzazione è una semplificazione, se no appunto si finisce a parlare di "ascoltatore medio" che è un abominio intellettuale, ma se si ricorda che che ogni astrazione si porta dietro la prospettiva di chi la elabora si pongono le premesse per farne uno strumento utile.
Tornando al post-post-punk, osservare che c'è una corrispondenza fra i gusti di chi ascolta più band fra quelle che fanno parte del calderone non mi sembra uno sragionare; non lo è nemmeno notare che l'hype attorno a questi nomi ha l'effetto collaterale di oscurare altre proposte interessanti di questi anni e creare la falsa impressione che "non ci sia altro". Altre analisi di quell'articolo, come ho detto, non mi convincono ma credo che gli sbrocchi abbiano comunque il loro valore di punto di vista schietto e sfacciatamente limitato: anche quando magari cercano di porsi come "obiettivi", sono palesi le premesse personali e dunque la prospettiva risulta a suo modo circostanziata e arricchente, cosa che a volte approcci presuntamente più asettici non riescono a essere (poi esistono anche lì quelli fatti bene eh, ci mancherebbe).

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#104 Bara dei pupi_

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Inviato 16 maggio 2022 - 14:43

Creare modelli è sempre rischioso, è anche l'unico metodo però per provare a uscire dalla pura esperienza personale.

è quello che ti dicevo prima, forse senza farmi capire: il pippone inteso come teoria articolata deve esistere al di là dell'esperienza personale e chi lo espone deve dare gli strumenti per potere applicare il modello; quindi se il ragionamento è "ripetono la formuletta dei WIre" benissimo ma questo vale per tutti i revival wave, complimenti che ci sei arrivato ora (mi riferisco all'autore dell'articolo) ma è tardi

stessa conclusione per l'hype che toglie spazio, la musica funziona così da sempre, non me lo deve spiegare un articolo sui Fontaines DC nel 2022

a me preoccupa la continua fissazione per l'entusiasmo altrui, quasi una sorta di invidia causata dalla propria incapacità di emozionarsi per dei dischi nuovi; e mi preoccupano pure tutte quelle recensioni che iniziano e proseguono con continue frecciatine tipo "eh se il mondo fosse giusto, i Kizz Kazz sarebbero più famosi dei Beatles", ecc ecc ecc ---- sono atteggiamenti che puzzano di ospizio, altro che i nostalgici della wave

dinamiche naturali, i Beatles sono più famosi dei Kizz Kazz per motivi semplici e leggi di mercato, non solo della musica, non c'è da stupirsi

gravissimo e pallosissimo, indice estremo della vecchiaia mentale di simili redattori che magari hanno 25 anni: in analisi come quella dell'articolo manca completamente l'aspetto ironico e divertente, una presa per il culo di questi postpostpostpunkers, sì che sarebbe uno sfogo bello da leggere, altro che le teorie tirate per i capelli e non applicabili a nulla; e dire che, già solo a livello estetico, ci sarebbe da scrivere pagine e pagine per ridicolizzare il copia&incolla dai maestri ---- servirebbe un minimo di simpatia per potersi approcciare a delle passioni, e soprattutto per tenere incollati i lettori, le incudini sul mercato manovrato dall'alto e altre scontatezze simili, sono trite e ritrite da 50 anni, altro che eccesso di revival, BASTA!!! Chi scrive dovrebbe pensare pure a chi legge, non solo a mettersi in mostra

non stiamo parlando della guerra in Ucraina o in Palestina ma del nuovo revival wave di un gruppo sfigato di universitari, un po' di leggerezza!!

edit: ah scusate, ho letto ora il post qua sopra, stiamo parlando anche della guerra in Palestina, non ci avevo fatto caso
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#105 wago

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Inviato 16 maggio 2022 - 15:39

Non mi sembra vero che non ci sia ironia; certo è ironia un po' (un bel po') saccente ma basta perché il lettore bendisposto verso lo sproloquio che sta leggendo si senta più acuto, e al tempo stesso contribuisce a fare incazzare ulteriormente chi non è per nulla d'accordo con quel che ci sta scritto. Comunque essere ironici E analitici è difficile, il più delle volte quando un testo cerca di essere "leggero" va a finire che invece che argomentare la butta in caciara ed ecco che sì, magari sarà anche spassoso da leggere ma quello che ti ha lasciato è giusto una risata. Invidio chi è capace di tenersi sul brioso e al tempo stesso evitare di nascondere la polvere sotto il tappeto dal punto di vista argomentativo, ma appunto è un'arte molto rara e francamente non è la prima cosa che cerco da lettore (a mio avviso poi è un'abilità di cui sotto sotto avere paura, può essere pericolosissima una persona così). Poi questo è uno sbrocco e quindi anche quel tipo di sfottò presuntuoso di cui l'articolo è pieno a me sembra ci stia.


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#106 Bara dei pupi_

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Inviato 16 maggio 2022 - 15:43

È uno sfogo perché ci sono delle band che ripetono la formuletta all'infinito e ottengono successo grazie a banali dinamiche di mercato?
Che originalità!
E poi, capisco elaborare una teoria ma perché allora non applicarla a tutti i movimenti?
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#107 markmus

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Inviato 16 maggio 2022 - 17:29

 

Cercare per forza una sistematizzazione è rischioso

 

Gli artisti che hai elencato di fatto sono ascoltati tutti dallo stesso pubblico

 

scientificamente provato in base al fatto che lo dice gozer.

 

come immagino gli oasis li ascoltano solo i lads, i nirvana solo quelli con le camicie di flanella, la rave music solo gli impasticcati e i radiohead i nerdoni che non trombano, per fare altre analisi sociologiche approfondite.

 

anche sulla sinistra filopalestinese... siamo sicuri che questa sia una verita' oggettiva e non una distorsione? (non lo so) magari su un 45% di elettori di sinistra la maggior parte e' neutra o contro ma siccome la destra dice che sono tutti filopalestinesi e la parte di sinistra filopalestinese e' piu' rumorosa passa questo sillogismo (un po' come quello post-post-punk = musica politicizzata che ascoltano solo i trentenni cobyniani nostalgici).

 

sulla bolla micro-sociale politicizzata di corrigan ed i testi a loro indirizzati, possiamo per facilitare la discussione dire quali sono i punti chiave che questi testi devono toccare per essere apprezzati dal target di lettori del guardian? prendiamo dal mucchio black midi, BCNR, fontaines DC, wet leg, fat white family per dire e buttiamo giu' qualche esempio di tratti comuni cosi' magari capisco meglio. 

 

qualche testo a tema vagamente politico fra idles, squid, yard act e shame ci sara' pure non lo nego, anche se nella maggior parte dei casi che ho sentito mi pare la solita caricatura del borghese che ha tutto ma a ben guardare e' uno sfigato, itema toccato da quasi ogni band brit dalla notte dei tempi (ce ne sono due o tre dei blur sul genere per dire, pure loro si rivolgevano alla stessa micronicchia?). da qui a dire che queste band hanno successo in uk per i temi trattati piu' che per la musica il passo mi pare abbastanza grande e personalmente lo vedo come una percezione distorta di chi fa l'analisi. magari sbaglio io ma mi piacerebbe vedere qualche prova in piu' a supporto di queste teorie.

 

 

 

Creare modelli è sempre rischioso, è anche l'unico metodo però per provare a uscire dalla pura esperienza personale

in teoria sarei pure d'accordo, purtroppo mi pare che di solito si trasformi in un espediente usato dal critico di turno per validare la propria esperienza personale invece di provare genuinamente a superarla. l'insieme di esperienze personali invece regala un quadro piu' veritiero e sfumato.

 

anche su questo forum per dire, vedere come i vari tipi di utenti vanno a pescare nel mucchio post-post-rock e' piu' interessante del raggruppare tutti gli utenti nel calderone "hanno apprezzato almeno 1-2 di queste band quindi sono ascoltatori del tipo x".

 

comunque sono con te che tutte le opinioni contrbuiscono ad arricchire il discorso, oltre all'ironia e la capacita' di apprezzare i limiti di queste generalizzaioni pero' raccomanderei anche meno suscettibilita' una volte che questi assolutismi vengono messi in dubbio (non sto pensando a nessuno in particolare, dicevo in generale ashd ).


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#108 Gozer

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Inviato 16 maggio 2022 - 17:56

scientificamente provato in base al fatto che lo dice gozer.

 

come immagino gli oasis li ascoltano solo i lads, i nirvana solo quelli con le camicie di flanella, la rave music solo gli impasticcati e i radiohead i nerdoni che non trombano, per fare altre analisi sociologiche approfondite.

 

Se non umili la tua intelligenza in ogni singolo intervento che scrivi non sei contento eh?

Non stiamo parlando mica di musicisti di nicchia nel caso specifico, no no, stiamo parlando di gente con un pubblico paragonabile a quello degli Oasis e dei Nirvana ovviamente, come ho fatto a non accorgermene subito? 


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#109 Bara dei pupi_

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Inviato 16 maggio 2022 - 17:58

A leggere i nomi delle band nei festival europei, Italia compresa, il presunto target degli Squid e degli altri postpost, è lo stesso di alcune band storiche inglesi, Primal Scream e simili

O forse, tutto può essere, si tratta di festival multilivello con opposte aree di interesse
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#110 Gozer

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Inviato 16 maggio 2022 - 18:00

I festival non mi sembrano un'ottima idea per giudicare i target degli artisti, ormai capita di vedere dj techno in cartellone accanto ad artisti bluegrass. asd


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#111 Bara dei pupi_

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Inviato 16 maggio 2022 - 18:05

Beh però c'è una continuità tra le vecchie glorie inglesi e questi nuovi gruppi; possono non piacere ma si rifanno ai nomi del passato e figurano assieme nei festival per un pubblico solo

Tutto può essere ma personalmente non pagherei un biglietto per un festival dove apprezzo solo 2 artisti su 10 e visto che piacciono tanto le spiegazioni sulle dinamiche commerciali, rifletterei sulla poca casualità delle band che finiscono a cartellone, non vengono sorteggiate da un bambino cieco, dietro ci sono delle organizzazioni turboC tanto quanto le case discografiche che monopolizzano il mercato, anzi spesso la connessione è forte

D'altra parte pure nel forum mi pare che markmus e co portino avanti un discorso che parte da lontano, marmus stesso ci starebbe bene in uno di quei festival asd
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#112 Gozer

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Inviato 16 maggio 2022 - 18:08

Beh, ma che il pubblico dei Fontaines D.C. possa amare i Primal Scream lo trovo del tutto coerente con il loro target francamente, che ci sarebbe di contraddittorio? Mi stupirebbe il contrario.


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Inviato 16 maggio 2022 - 18:21

in teoria sarei pure d'accordo, purtroppo mi pare che di solito si trasformi in un espediente usato dal critico di turno per validare la propria esperienza personale invece di provare genuinamente a superarla. l'insieme di esperienze personali invece regala un quadro piu' veritiero e sfumato.

 

Per poter partire da un insieme di esperienze serve avercele, e non è così banale. Più che altro perché tutte vengono filtrate dalla propria, e la alimentano. A patto poi che ci siano e siano indipendenti fra loro: io per dire vedo quel che di queste band scrivono le persone sui social network (in particolare sul FB di Ondarock), quel che ci si trova su RYM, quel che ne raccontano le testate di area indie/alternative (le uniche per cui esistono), e quel che ne dicono de visu le (poche) persone che conosco e le apprezzano — sono comunque punti di vista che hanno me al centro, è molto difficile staccarsene e servirebbe fare il sociologo musicale di mestiere per avere il tempo e le risorse per cercare di costruire panoramiche meno biased. Foss'anche, comunque, troverei più sensato impiegarle per trattare fenomeni che si trovano appaganti e non fonte di incazzatura — che poi nel piccolo è quello che si fa anche quando si scrive in sul sito anziché sul forum. C'è poi da dire che anche in posti come questo non è che tutti si espongano, anzi, sul nuovo disco qui è stato scritto davvero poco, e non si dica che è colpa dei pistolotti (invero è già stato detto).
Che i modelli siano di base complesse costruzioni teoriche edificate per dar corpo alle proprie impressioni è comunque vero anche in ambiti assai più solidamente scientifici di questo, non vedo vie di scampo se non il saperlo e prendere anche quelli con le pinze. Che non vuol dire non considerarli, ma appunto non vederli come quegli "assolutismi" che dici.

 

A me sta benissimo che si chiedano le evidenze dietro alle generalizzazioni, però vorrei anche che queste fantomatiche e salvifiche (faccio il pirla ma in parte lo penso davvero) "esperienze personali" venissero esternate, altrimenti è dura. Cos'abbia sto disco di fighissimo per gli ammiratori della band qui non lo si è ancora visto, per dire. Nel thread in cui si votavano le tracce il commento positivo più articolato è il mio (lol). E in realtà anche sul FB di Ondarock sono molto più argomentati le posizioni scettiche che quelle positive (che sono più che altro del tono di "capolavoro", "disco dell'anno", "gigantesco",  "un livello di ispirazione altissima", "stratosferici", "spettacolo", "straordinari", "davvero una bella novità". Il più articolato è "band ispirata con una poetica vera, peccato siano sempre meno", che mi pare una discreta conferma di quel che scrivevo). Poi è ovvio che si tratta di un bacino di utenza ristretto, ma almeno riguardo a quello mi sento di dire che "venerazione acritica" sembra un'espressione calzante.


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#114 wago

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Inviato 16 maggio 2022 - 18:44

A leggere i nomi delle band nei festival europei, Italia compresa, il presunto target degli Squid e degli altri postpost, è lo stesso di alcune band storiche inglesi, Primal Scream e simili

O forse, tutto può essere, si tratta di festival multilivello con opposte aree di interesse

 

Tanti megafestival indie, ormai da diverso tempo, includono uno spettro di stili decisamente ampio. Fino a qualche anno fa ne ho frequentati diversi e ho assistito "in diretta" alla transizione da "nomi piccoli e grandi dell'indie attuale + classici venerati dagli indie" a "tutto fa brodo". Nello stesso festival in cui ho visto nel 2012 gli Stone Roses e i Bloc Party e i Wilco e gli Shins e gli Horrors mi sono sparato anche Snoop Dogg (per l'occasione Snoop Lion, una delle scene più esilaranti mai viste a un concerto) e i Major Lazer. Diverso è se consideri festival più di nicchia, dedicati a singole scene o a pubblici più identificati: incrociando i cartelloni delle varie edizioni dell'Arctangent per esempio c'è modo di tracciare l'evoluzione del "popolo" attento all'intersezione prog/metal/postrock, ed è senz'altro interessante farlo.

Con questo non voglio negare che ci siano connessioni tra il pubblico di Squid & Fontaines e quello dei Primal Scream, anzi penso che ci sia un'ampia sovrapposizione: la mia pseudoteoria è proprio che ste band qua oltre a pescare fra i giovani vadano a genio proprio agli orfani dell'indierock che fu, quindi ben vengano i Primal Scream ma anche tutto il consueto inventario da maxifestival indie/alternative, anzi in qualche modo sono proprio band perfette per quelle occasioni lì nostop birra e revival.


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#115 markmus

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Inviato 16 maggio 2022 - 19:16

Wago sull'ultima parte sono d'accordo, anch'io sarei contento se la gente si sbottonasse di più, purtroppo sembra un'usanza che sta cadendo in disuso. Magari ci sono troppe opinioni in giro per l'internet e la gente pensa di esprimere concetti già messi da qualcuno nero su bianco sia superfluo, o forse fanno solo fatica ad andare oltre quelle due-tre parole. D'altra parte succede spesso per band abbastanza immediate, mi sa che anche per gli oasis ho letto raramente spiegazioni particolarmente dettagliate del perché piacciono musicalmente parlando asd

Sulla prima parte, non so neanche bene io dove volevo andare a parare ma forse la considerazione era che l'analisi delle differenze e dei diversi tipi di ascoltatore che possono venire attratti da un determinato calderone musicale può offrire più spunti del cercare di creare un profilo unico di ascoltatore per quel genere affibiandogli caratteristiche che trovo arbitrarie e difficili da comprovare.
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#116 good vibrations

    Il primo disco del White Album è davvero un disc one

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Inviato 16 maggio 2022 - 20:24

anch'io sarei contento se la gente si sbottonasse di più, purtroppo sembra un'usanza che sta cadendo in disuso.


Il fatto è che la gente poi si affeziona a troppe cose.

Il troppo abuso mette disuso. Se la band dell'abuso ne fa strabuso finisce che ti svuota a crudo.
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#117 Bara dei pupi_

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Inviato 17 maggio 2022 - 12:09

 

Con questo non voglio negare che ci siano connessioni tra il pubblico di Squid & Fontaines e quello dei Primal Scream, anzi penso che ci sia un'ampia sovrapposizione: la mia pseudoteoria è proprio che ste band qua oltre a pescare fra i giovani vadano a genio proprio agli orfani dell'indierock che fu, quindi ben vengano i Primal Scream ma anche tutto il consueto inventario da maxifestival indie/alternative, anzi in qualche modo sono proprio band perfette per quelle occasioni lì nostop birra e revival.

 

 

beh, diciamo che stai decidendo tu quando siamo diventati orfani dell'indierock e della wave "buona"; potrei spostare l'asticella del tempo molto prima volendo, gli Interpol ad esempio avevano sfondato (anche) tra tutti i nostalgici agé che hanno il cuore negli anni 80, nel forum l'esempio è Il Duca --- in quel caso nessuno ha detto nulla, anzi addirittura il miracolo è stato talmente grande da dovere glorificare i dischi con delle pietre miliari (uso il termine ondarockiano ma ovunque hanno avuto un simile successo), in listoni che non contengono allcuni punti fondamentali della wave stessa, con l'invenzione di termini tipo NU NEW WAVE che è un po' l'inizio di tutto questo revival che spesso ha sfornato band la cui originalità è 0,0000001

 

quanto all'indierock, direi che la manipolazione dall'alto di certi movimenti, che ovviamente contengono anche dischi validissimi, è in atto da secoli, con la stampa dedita a montare, ovunque e comunque, i nuovi fenomeni che hanno cambiato la storia, esempio quelli del filone Merdchester, arrivando a pompare gli aspetti più pettegolistici e lontani dalla musica pur di tenere sul piedistallo gli artisti, i continui articoli sulla rivalità Blur - Oasis che si rubano le fidanzate sono un esempio nell'ambito britpop ma è pieno di roba simile; addirittura sono state incluse band tipo i Pulp, in vita dagli anni 80, senza alcuna considerazione sulle riviste indie e sul pubblico collegato, trattate invece negli ambienti più specifici legati a quel tipo di suono --- una volta recepiti nell'universo indie, sono stati riconsiderati e rielaborati all'interno dei canoni di moda con "giustificazioni" tipo questa: "Nel frattempo arriva un contratto con la Red Rhino che nell'aprile del 1983 pubblica il primo album a nome Pulp, It, che passa completamente inosservato e che dovrà attendere il 1994 e un rinnovato clima culturale per ottenere una necessaria ristampa che ne attesti in qualche modo l'esistenza. Sono due le cose che sorprendono riascoltando le otto canzoni di questo stranissimo esordio. La prima è che le composizioni sono tutt'altro che innocue o acerbe come si potrebbe ragionevolmente supporre (tutti i componenti del gruppo erano del resto giovanissimi all'epoca delle registrazioni). La seconda è che questo It contiene in embrione tutto o gran parte del percorso artistico che di lì a pochi anni avrebbe caratterizzato la vicenda dei Pulp, e il suo ascolto (anche fugace) è di conseguenza altamente consigliato." ---- scusa ma dove eri prima che si chiamasse britpop e che finisse sulle copertine di Novella 2000? E ancora, come mai parlavi solo dei REM schifando e mettendo ai margini i Current 93 e i Coil che poi di colpo sono diventati il tuo nuovo miracolo con canoni rielaborati all'interno del tuo giardinetto? E quando sparavi sull'elettronica che ritenevi "truzza" perché volevi fare il puro e poi di colpo hai deciso di metterla in copertina glorificando (grazie alla dritta di Aphex) le basi tipo Passarani che è passato dal Cocoricò di Riccione a BlowUp in un battito di mani? E il metal per intellettuali, e l'hip-hop per gli universitari, e i cantautori tristi con la barba che ricordano Mick Cave, glitch è bello perché salta la puntina, ecc ecc ecc, mavaffa! C'è da sfogarsi per 35 anni di boiate, altro che Idles

 

le generalizzazioni mi stanno bene ma questa pantomima postpostpostpunk è solo l'ultimo tassello di un lungo filone che è da analizzare nel modo di funzionare e non nelle singole band; la critica (sono tante le considerazioni sparse simili all'articolo postato) si sta concentrando in maniera ossessiva e miope sulla coda di un lungo processo, e lo vedi anche dal curriculum dei recensori/giornalisti che trattano questo fenomeno in modo positivo --- non sono nemmeno sicuro che gli Idles e i Fontaines diventeranno, nell'immaginario indie, pietre miliari come è successo spesso per i nomi passati di questo movimento che, a leggere bene e a volere generalizzare da un gradino più alto e meno miope, esiste da tanto tempo e andava bene così perché il redattore di turno si sentiva ancora giovane ed entusiasta o non riusciva a staccarsi dal passato e addirittura si vantava di questa psicopatia nostalgica 

 

nel 2022 alcuni indie vogliono fare penitenza e prendersela con i propri simili, ben venga ma è ridicolo dopo 30 e rotti anni; ed è assurdo scagliarsi così contro chi invece vuole proseguire --- sul web il tradimento ha spesso preso di mira l'universo scaruffiano, prima tutti a pescare la trota e a indossare la maglietta di Loveless, ora gli stessi sono contro, ridicolo

 

aprire un thread specifico, secondo me, avrebbe senso proprio perché è ridicola una analisi così limitata come se tutta questa revivalata indie fosse iniziata ieri; continuare in questo topic fa sembrare che i colpevoli siano i Fontaines e gli Idles, gruppi che erano nella culla quando la pupazzata indie aveva già finito la freschezza iniziale e si stava ritorcendo su se stessa

 

aspetta(te)mi qua, torno dopo, c'è stato un attentato in Palestina e voglio parlarne subito in Vota la trippa; intanto recita 4 Ave Maria e 1 Padre Nostro per gli Arcade Fire


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#118 wago

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Inviato 17 maggio 2022 - 13:21

Lassi io sono d'accordo con te sul fatto che questo fenomeno non sia, a livello di dinamiche di pubblico, così diverso da altri e segnatamente dalla nu wave inizio duemila. Ma secondo me ti perdi qualche aspetto:

1) Non è assolutamente vero che al tempo nessuno si lamentasse, anzi. Quelle band erano accusate di aver copiato dalle formazioni storiche anche il colore delle mutande. Pure su Ondarock, che come testata e al tempo anche come community è sempre stata decisamente filo-wave, commenti del tipo "i Bloc Party sono solo la copia dei Gang of Four" abbondavano. In lidi più "rockisti" anche peggio. Poi sì, formazioni come i Liars hanno sempre avuto un certo credito ma il consenso verso gli altri è stato nel tempo tutt'altro che unanime e certe cose che oggi molti di noi vedono come "pilastri" all'epoca erano assai controversi.

2) Non c'era al tempo la sensazione che queste band stessero "salvando il rock", che fossero gli unici sulla piazza a fare musica interessante contro il degrado imperante ecc. Espressioni simili si utilizzavano circa in quel periodo per il garage revival, ad esempio ricordo discorsi simili per i White Stripes (poi ok nella percezione midstream Strokes e White Stripes erano assimilabili quindi magari il discorso si estendeva anche a loro, ma oggi direi che le differenze sono assai percepibili). In quegli stessi anni comunque il rock aveva ancora una sua visibilità e pure su MTV passavano cose come Mars Volta e Muse, Queens of the Stone Age, System of a Down ecc.

3) Resto ancora sull'analogia colla nu wave: anche quella pescava il suo pubblico tra giovincelli dal clic facile (allora la destinazione era il P2P, oggi basta Spotify) e nostalgici di vario genere; la differenza guardando al grosso dell'utenza Ondarockiana (non a te e al Duca insomma) è che allora rientrava nella prima categoria, oggi nella seconda. Poi francamente credo che nei vostri casi parlare di pura smania di nuovi e nostalgici miti sia miope, siete senz'altro abbastanza smaliziati da conoscere bene questi meccanismi e prendere quel che viene senza attribuirgli virtù messianiche; a leggere i commenti del pubblico Ondarockiano sui social però non sembra potersi dire lo stesso per tutti gli ascoltatori. Ma magari è un effetto distorsivo dei social network (più tardi sondo, credo non vedano l'ora di rispondere a una domanda come "Cosa vi piace dei Fontaines DC"?).

4) Si, noialtri scassacazzo invece siamo decisamente passati al ruolo di vecchi brontoloni che sostengono che è tutto la copia di una copia di una copia. Anche questo fa parte della consolidata dinamica. È un gioco delle parti e a sto giro mi sta serenamente bene di prendere questa (potrei pure non prenderne nessuna ma sta roba è davvero troppo onnipresente nella nostra bolla per riuscire efficacemente a non considerarla).
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#119 Bara dei pupi_

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Inviato 17 maggio 2022 - 13:27

punto 1) hai ragione, sto riguardando le recensioni e già allora, più che descrivere i dischi, si concentravano sulla difesa asd robe tipo "non sono solo i Joy Divisione ma anche cose nuove", e poi nell'elenco delle cose nuove ci sono i Sonic Youth che di nuovo non avevano nulla ed esistevano da 20 anni asd come se l'originalità stesse nel copiare 2 generi e non solo 1

 

punto 3) non associarmi al duca, ho sempre detestato il revival wave e ho più volte scritto di band che a mio avviso hanno recepito lo spirito postpunk pur non copiandone lo stile, band che secondo me hanno un (grande) senso; non è una critica al duca eh, come persona è in gambissima, lo posso dire in maniera abbastanza certa e senza basarmi solo sul web (che, 9 volte su 10, inganna) perché l'ho visto di persona diverse volte ---- insomma, prendo le distanze dal Duca solo a livello di approccio verso la musica e comunque, a livello di gusti "vecchi", vado spesso d'accordo--- la nostalgia, se non in forma scherzosa per alcuni miti ridicoli del passato, non mi appartiene, addirittura (faccio un esempio) odio le celebrazioni dei morti (anche di quelli che conosco), non andrei mai ad un funerale, spero che nessuno voglia fare il mio


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#120 Bara dei pupi_

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Inviato 17 maggio 2022 - 13:33

 

2) Non c'era al tempo la sensazione che queste band stessero "salvando il rock", che fossero gli unici sulla piazza a fare musica interessante contro il degrado imperante ecc 

 

ho dimenticato il punto 2: grunge e affini (molti affini) sono indie tanto quanto gli Interpolli, se mi dici che non c'era questa sensazione ti rispondo "fottiti"

 

secondo me sbagli a considerare solo certe declinazioni, una analisi generalizzata sarebbe da fare sulla piega presa dall'indie dopo la rivoluzione iniziale, indipendentemente dalla forma, poco conta se pop o rock; ti piace generalizzare? Ecco, non puoi farlo SOLO per la coda di un movimento esistente da anni

 

la moda indie ha fagocitato tutto, gli esempi che ti ho fatto sopra (elettronica, C93, ecc) lo dimostrano; ha rielaborato con un metodo modaiolo/turbocapitalistico   asd*** anche generi che inizialmente schifava

 

***passami questo termine delle orrende manifestazioni sinistrelle del liceo, mi faceva ridere già allora


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#121 wago

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Inviato 17 maggio 2022 - 13:51

il mondo indie ha fagocitato tutto, gli esempi che ti ho fatto sopra (elettronica, C93, ecc) lo dimostrano; ha rielaborato con un metodo modaiolo/turbocapitalistico anche generi che inizialmente schifava

D'accordissimo su questo, anche se almeno in Italia ho la sensazione che questa tendenza vada declinata principalmente al passato (nel senso che anche adesso la mentalità indie fagocita, ma lo fa in differita: trap ed EDM sono ancora viste come merda, e fenomeni come l'hyperpop da noi attecchiscono ancora poco presso gli ascoltatori indie).
A mio avviso questo elemento divoratore acquisito dalla cultura indie almeno dal periodo del P2P è responsabile di una delle distorsioni su cui campa l'esagerata autostima che è alla base di tante prospettive: c'è l'illusione che la visione musicale di chi ha una formazione indie/alternative sia "quella completa". Che il fatto che potenzialmente critica e pubblico indie/alternative si interessino di musica di tutti i filoni significhi automaticamente che lo sguardo ottenuto sia in ogni ambito ugualmente approfondito. E che se una cosa figura fra i "fondamentali" da una prospettiva indie (es. My Bloody Valentine) allora è un fondamentale in senso assoluto, mente se una cosa è poco considerata in ambito indie allora è poco degna di nota in senso generale. Da questo nascono anche gli sbandamenti secondo cui siccome tutte le testate indie/alternative strombazzano i Fontaines DC allora i Fontaines DC sono gli artisti cruciali di questi anni sotto ogni possibile punto di vista che meriti considerazione.

Per quanto riguarda il resto del discorso ti seguo meno: certo che Nirvana e accoliti sono organici alla cultura indie, epperò sono anche un fenomeno mainstream — hanno determinato un "indie-izzazione" (in senso di ascolti e valori musicali) di una parte degli ascoltatori mainstream, e su questa sì sono innestati una serie di altri successi in anni e generi successivi. Il post-post-punk invece, come la nu wave in fondo, è e resta un fenomeno di nicchia. Quindi non mi è chiarissimo l'orizzonte del parallelismo.
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#122 Bara dei pupi_

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Inviato 17 maggio 2022 - 13:56

 


Per quanto riguarda il resto del discorso ti seguo meno: certo che Nirvana e accoliti sono organici alla cultura indie, epperò sono anche un fenomeno mainstream — hanno determinato un "indie-izzazione" (in senso di ascolti e valori musicali) di una parte degli ascoltatori mainstream, e su questa sì sono innestati una serie di altri successi in anni e generi successivi. Il post-post-punk invece, come la nu wave in fondo, è e resta un fenomeno di nicchia. Quindi non mi è chiarissimo l'orizzonte del parallelismo.

 

 

beh, non ho idea e quindi ti faccio la domanda: gli Oasis sono meno mainstream dei Nirvana? Si parlava (anche) di britpop e mi pare che, pure nel caso dei fratelli Callaghan, i fan abbiano gridato alla rinascita del pop-rock inglese degli anni 60 :facepalm: e altre cagate del genere --- io ritengo famosi pure gli Strokes, altri del miracolo rock, forse dovremmo metterci d'accordo per stabilire il concetto di mainstream e di certe logiche di mercato

 

 ovviamente, nell'universo indie degli ultimi 30 anni, ci sono dei dischi che adoro, tanti, sto ragionando sulle dinamiche "pubblicitarie"; potrebbero piacermi pure dei gruppi postpostpostpostpunk ma ho approfondito poco perché prevenuto dopo tutto quello che è successo in precedenza, ho sentito per un po' gli Sleaford Mods e lo stile mi piace, capaci di mischiare wave e hip hop bianco in maniera originale, peccato che non sappiano scrivere un pezzo nemmeno per sbaglio, o meglio alcuni singoli sono toghi ma sulla lunga distanza crollano

 

mi raccomando, le 4 Ave Maria per gli Arcade Fire!

 

per la rinascita del rock, ho molta fiducia nell'avanzata di Putin, un vero comunista, ci penserà lui a sistemare il turbocapitalismo della musica


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#123 markmus

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Inviato 17 maggio 2022 - 17:29

2) Non c'era al tempo la sensazione che queste band stessero "salvando il rock", che fossero gli unici sulla piazza a fare musica interessante contro il degrado imperante ecc. Espressioni simili si utilizzavano circa in quel periodo per il garage revival, ad esempio ricordo discorsi simili per i White Stripes (poi ok nella percezione midstream Strokes e White Stripes erano assimilabili quindi magari il discorso si estendeva anche a loro, ma oggi direi che le differenze sono assai percepibili). In quegli stessi anni comunque il rock aveva ancora una sua visibilità e pure su MTV passavano cose come Mars Volta e Muse, Queens of the Stone Age, System of a Down ecc.

 

Per come lo percepii io all'epoca la triade Strokes/Black Rebel Motorcycle Club/White Stripes nel 2001 venne vista come "salvatrice del rock". I QotSA all'epoca non erano molto visibili, esplosero con SftD. I SotD erano una delle poche varianti intelligenti del nu metal che all'epoca non era proprio il massimo per tanta gente dal background piu' indie/alternative. NME spinse pure troppo ma quell'ondata venne sentita da molti come una boccata d'aria fresca dopo qualche annetto di rimasugli di britpop, grunge e nu metal veramente di bassa categoria.


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#124 Bara dei pupi_

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Inviato 17 maggio 2022 - 18:22

Faccio outing: di fronte agli Strokes, sono disposto a dare un 6,5 a tutto il postpostpostpunk, anche il prossimo; la band meno rock della terra a rilanciare il rock, come se Cicciolina, Ramba, Miss Pomodoro e Moana Pozzi volessero rilanciare il valore della verginità

Che vadano a farsi fotografare sulle copertine di Vogue! Luridi efebi!
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#125 Gozer

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Inviato 17 maggio 2022 - 18:34

Per come lo percepii io all'epoca la triade Strokes/Black Rebel Motorcycle Club/White Stripes nel 2001 venne vista come "salvatrice del rock". 

 

Non direi. Vennero visti come gruppi rock molto bravi, ma non essendoci la sensazione generale che il rock fosse morto, non davano la sensazione di stare salvando un bel niente. In particolare BRMC, che sono sempre stati molto defilati rispetto agli altri due. 


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#126 Bara dei pupi_

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Inviato 17 maggio 2022 - 18:53

In questo momento il rock si può (finalmente) considerare morto o è il solito pesce d'aprile che sento da quando i Duran e gli Spandau andavano alla grande? Concetto ripetuto all'infinito pure a livello indie con addirittura la domanda in prima pagina del Mucchio sopra la foto degli Slint

Ovviamente parlo del mondo anglo, non sia mai
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#127 wago

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Inviato 17 maggio 2022 - 18:54

Lì i toni erano più che altro da "stanno rilanciando il rock'n'roll", effettivamente si leggevano e sentivano cose così, almeno da noi. Poi su quanto fossero appropriate si può discutere. Ricordo che già allora a me pareva una cagata, e dire che non capendoci granché (non che ora) di rock avrei tranquillamente potuto crederci. (Mi piacevano tutti e tre eh, erano solo i toni messianici che mi parevano buffi).


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#128 Gonzo

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Inviato 17 maggio 2022 - 18:55

In questo momento il rock si può (finalmente) considerare morto

 

Possiamo solo sperare


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never settled on a name.
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were Satan's Fingers, and the Killers, and the Hospital Bombers.


#129 Gozer

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Inviato 17 maggio 2022 - 18:56

In questo momento il rock si può (finalmente) considerare morto o è il solito pesce d'aprile che sento da quando i Duran e gli Spandau andavano alla grande? 

 

 

Dai un'occhiata alle classifiche e risponditi. All'epoca "il rock è morto" significava "il rock di adesso non ci piace". Oggi significa invece "non se lo fila più nessuno": che non equivale alla sua morte, ma non ci va manco lontanissimo a livello di percezione. Se un albero cade e nessuno lo sente eccetera eccetera.


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#130 Bara dei pupi_

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Inviato 17 maggio 2022 - 19:16

 

In questo momento il rock si può (finalmente) considerare morto o è il solito pesce d'aprile che sento da quando i Duran e gli Spandau andavano alla grande? 

 

 

Dai un'occhiata alle classifiche e risponditi. All'epoca "il rock è morto" significava "il rock di adesso non ci piace". Oggi significa invece "non se lo fila più nessuno": 

 

 

non ho capito, stai dicendo che, durante gli altri periodi di "rock morto" asd, il rock c'era ma non piaceva mentre oggi non c'è proprio più? Insomma nessuno suona più rock in USA-UK?


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#131 Gozer

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Inviato 17 maggio 2022 - 19:20

non ho capito, stai dicendo che, durante gli altri periodi di "rock morto" asd, il rock c'era ma non piaceva mentre oggi non c'è proprio più? Insomma nessuno suona più rock in USA-UK?

 

No, sto dicendo che

All'epoca "il rock è morto" significava "il rock di adesso non ci piace". Oggi significa invece "non se lo fila più nessuno"

 

...e la seconda cosa è molto più pesante della prima, perché la prima è un'opinione, la seconda è misurabile e pertanto oggettiva. 


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#132 Bara dei pupi_

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Inviato 17 maggio 2022 - 19:30

ok, forse ci sono, il pubblico di ora non ha più interesse verso il rock, è così?

scusate ma sono ragionamenti che non faccio e quindi non capisco


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#133 The Careless Whisper

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Inviato 17 maggio 2022 - 19:42

Li sto ascoltando ora per la prima volta, non male


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#134 Bara dei pupi_

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Inviato 17 maggio 2022 - 19:46

Li sto ascoltando ora per la prima volta, non male

 

quindi, dobbiamo aspettarci in bacheca la richiesta dei Fontaines polacchi?


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#135 The Careless Whisper

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Inviato 17 maggio 2022 - 19:50

In realtà ho ascoltato due canzoni ma non ho notato i picchi drammatici di Wire e Joy Division, non approfondirei perché dopo mezzo brano mi annoiano.
Magari ho pescato i brani sbagliati però
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Inviato 17 maggio 2022 - 19:59

  i picchi drammatici di Wire  

 

:facepalm:

 

una delle band più divertenti e ironiche di sempre


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#137 The Careless Whisper

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Inviato 17 maggio 2022 - 20:00

Conosco solo 154 e per me I should have known better è il loro masterpiece
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Inviato 17 maggio 2022 - 20:14

Conosco solo 154 e per me I should have known better è il loro masterpiece

 

è l'unico oscuro ma non drammatico, direi più claustrofobico; i Wire non frignano mai 

 

negli altri dischi ci sono tanti pezzi allegri e divertenti, esempio: 

Mannequin da Pink Flag

https://www.youtube....h?v=I1ds5KfglWE

Ahead dal sottovalutatissimo (ovviamente colpa degli indie che hanno mitizzato principalmente Chairs e 154) The Ideal Copy, magari non sempre a fuoco pieno (direi comunque una media del 9) nei pezzi ma anticipatore di certe sperimentazioni stupende dei progetti collaterali 

https://www.youtube....h?v=2GbhMxw4Hlo

 

edit: ah, a proposito di salvatori revivalisti, ho notato che pure gli Strokes sono stati miliarizzati :facepalm:


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#139 Sleepyhead

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Inviato 18 maggio 2022 - 12:37

A mio avviso questo elemento divoratore acquisito dalla cultura indie almeno dal periodo del P2P è responsabile di una delle distorsioni su cui campa l'esagerata autostima che è alla base di tante prospettive: c'è l'illusione che la visione musicale di chi ha una formazione indie/alternative sia "quella completa". Che il fatto che potenzialmente critica e pubblico indie/alternative si interessino di musica di tutti i filoni significhi automaticamente che lo sguardo ottenuto sia in ogni ambito ugualmente approfondito. E che se una cosa figura fra i "fondamentali" da una prospettiva indie (es. My Bloody Valentine) allora è un fondamentale in senso assoluto, mente se una cosa è poco considerata in ambito indie allora è poco degna di nota in senso generale. Da questo nascono anche gli sbandamenti secondo cui siccome tutte le testate indie/alternative strombazzano i Fontaines DC allora i Fontaines DC sono gli artisti cruciali di questi anni sotto ogni possibile punto di vista che meriti considerazione.

 

Sembra quasi un atto di accusa ad Ondarock, almeno bisognerebbe capire quali sono queste testate di stampo Indie/Alternative, di sicuro nelle testate di Jazz, Metal e Dance non vedrai mai parlare dei Fontaines D.C. oppure un approfondimento sulla carriera dei Wire.

Io la vedo più come un progressivo distaccamento dalle proprie origini per proporsi come testata più inclusiva, specialmente sui fenomeni pop (vedi Pitchfork ma pure le rece di Ondarock sui vari Jovanotti, Bieber e cosi via), questo anche a seguito del fatto che le testate e webzine Indie/Alternative sono più lette e consultate di molte altre, quindi hanno avuto più successo grazie anche alla storpiatura che la parola Indie ha assunto col passare del tempo. Uso un esempio nostrano tra i tantissimi di questo filone mondiale finto-indie: Calcutta era indie prima di essere un colosso pop italiano, ma musicalmente era un cantautore pop classico a tutti gli effetti.

 

Sul senso assoluto dei giudizi che queste testate comunicano al momento mi pare sia un tuo pregiudizio, ma magari puoi spiegarti meglio se ti va.

 

Parlare dei Fontaines D.C. dopo che hai stabilito che la tua disanima sia la più approfondita e quindi gara a chi l'ha più lungo? Non credo succederà. Chissà...


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"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


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Inviato 18 maggio 2022 - 12:47

 

A mio avviso questo elemento divoratore acquisito dalla cultura indie almeno dal periodo del P2P è responsabile di una delle distorsioni su cui campa l'esagerata autostima che è alla base di tante prospettive: c'è l'illusione che la visione musicale di chi ha una formazione indie/alternative sia "quella completa". Che il fatto che potenzialmente critica e pubblico indie/alternative si interessino di musica di tutti i filoni significhi automaticamente che lo sguardo ottenuto sia in ogni ambito ugualmente approfondito. E che se una cosa figura fra i "fondamentali" da una prospettiva indie (es. My Bloody Valentine) allora è un fondamentale in senso assoluto, mente se una cosa è poco considerata in ambito indie allora è poco degna di nota in senso generale. Da questo nascono anche gli sbandamenti secondo cui siccome tutte le testate indie/alternative strombazzano i Fontaines DC allora i Fontaines DC sono gli artisti cruciali di questi anni sotto ogni possibile punto di vista che meriti considerazione.

 
Sembra quasi un atto di accusa ad Ondarock,

 


asd

infatti, per me è impossibile capire come mai portino avanti questi discorsi dei redattori di testate che vivono (anche) sull'universo indie; in alcuni periodi soprattutto sull'universo indie che aveva il monopolio prima delle varie svolte confusionarie per cui ora non si capisce più nulla della linea intrapresa (sempre che ne esista una, non è importante), non parlo solo di OR, il caos è abbastanza diffuso

 

se ne parlasse Succo, mi sembrerebbe più normale (non lui, il discorso)

 

ripeto: mi aspetto Cicciolina, Moana Pozzi, Miss Pomodoro e Ramba in uno spettacolo televisivo a parlare del valore della verginità

 

sono sempre stato per ghettizzare i redattori in una sezione speciale del forum a parlare tra di loro; oggi ancora di più: se non volete prendervi le vostre responsabilità, ANDATEVENE!

e mi piacerebbe sentire ad esempio il parere di Lancia che continua a mettere 8 al nuovo postpostpostpostpunk, mi sembra coerente sulla linea dei dischi del cuore che ha pubblicato nella scheda personale; o le idee di altri redattori che adorano questo movimento, secondo me sono le motivazioni positive a portare avanti la musica, non le fucilate

 

preferisco l'indie true al traditore che vuole fare penitenza


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#141 Bara dei pupi_

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Inviato 18 maggio 2022 - 13:25

Wago, hai letto bene l'articolo che hai postato e che ti piace come sfogo? Nel mischione di merda da condannare, parla degli ultimi lavori dei Melt yourself down e descrive il nuovo come un "ritorno ai peggiori Artic Monkeys" (mi bastano e avanzano i migliori), un disco a cui hai messo un bel 7 (piace anche a me)

Altre 4 Ave Maria per i Melt dopo quelle per gli Arcade fire, sei un target dell'industria discografica e un ascoltatore medio responsabile della morte del rock
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#142 wago

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Inviato 18 maggio 2022 - 15:06

Wago, hai letto bene l'articolo che hai postato e che ti piace come sfogo? Nel mischione di merda da condannare, parla degli ultimi lavori dei Melt yourself down e descrive il nuovo come un "ritorno ai peggiori Artic Monkeys" (mi bastano e avanzano i migliori), un disco a cui hai messo un bel 7 (piace anche a me)

 
Lassi mi pare di averlo spiegato abbondantemente che l'articolo mi diverte e mi sembra un buono spunto per discutere (d'altra parte lo facciamo da n pagine) ma trovo che faccia acqua da svariate parti. Ovviamente ho notato quel passaggio, non concordo ma non mi sembrava particolarmente rilevante, di ragioni per dire che l'argomentazione funge e non funge ce ne sono di più stringenti.
 
Per il resto, anche io sono dell'idea che le opinioni più significative siano quelle di chi apprezza, e infatti mi guardo bene dall'occuparmi sul sito di band di questo genere (o degli altri mille che mi dicono poco) giusto per poter dire buuu schifo scemi tutti. Lo faccio sul forum perché lo ritengo un luogo diverso, una comunità in cui si discute e lo si fa anche a partire da punti di vista eventualmente poco documentati, scomodi, molto personali ecc. In cui insomma per un'opinione buuu merda che esce fuori ce ne siano altre n di tono diverso, e si crei un confronto. Leggo che questo atteggiamento sarebbe fastidioso e frenante per chi volesse dir bene del disco: a me francamente pare che non si ragioni così per altri artisti (su cui il dibattito è più vispo) né lo si sia mai fatto, e che anche dove di "frenante" c'è gran poco vedi altro thread coi voti ai brani la voglia di manifestare il proprio apprezzamento di questo disco non si materializzi. D'altra parte, non è che in questo thread, che prima di quest'album contava numero due pagine, pullulassero i commenti analitici e che di colpo si sia smesso per via dell'arrivo dei guastafeste.
 

Sembra quasi un atto di accusa ad Ondarock, almeno bisognerebbe capire quali sono queste testate di stampo Indie/Alternative, di sicuro nelle testate di Jazz, Metal e Dance non vedrai mai parlare dei Fontaines D.C. oppure un approfondimento sulla carriera dei Wire.
Io la vedo più come un progressivo distaccamento dalle proprie origini per proporsi come testata più inclusiva, specialmente sui fenomeni pop (vedi Pitchfork ma pure le rece di Ondarock sui vari Jovanotti, Bieber e cosi via), questo anche a seguito del fatto che le testate e webzine Indie/Alternative sono più lette e consultate di molte altre, quindi hanno avuto più successo grazie anche alla storpiatura che la parola Indie ha assunto col passare del tempo. [...]
 
Sul senso assoluto dei giudizi che queste testate comunicano al momento mi pare sia un tuo pregiudizio, ma magari puoi spiegarti meglio se ti va.

 

Che le testate indie/alternative (Ondarock, certo, ma anche SentireAscoltare, Storiadellamusica, Indieforbunnies... e Pitchfork, Line of Best Fit, Stereogum ecc., ognuna col suo taglio) abbiano nel tempo ampliato il loro raggio d'azione, facendosi almeno sulla carta più inclusive, credo sia un fenomeno visibile e piuttosto generalizzato; in questo senso mi sembra eccessivo parlare di "accusa a Ondarock". È più una riflessione (magari sbagliata) su una cosa che da tempo accade in questo settore. Peraltro la mia perplessità non riguarda questo ampliamento di orizzonti, che di per sé mi fa piacere, ma la sua combinazione col preesistente bias per cui, già da prima, chi segue quest'ambito tende a vedersi come un "amante di musica (rock)" tout-court, capace di apprezzarla e valutarla a prescindere dal genere. (Non dico questo non sia presente anche in altri tipi di pubblico ma non penso sia un caso che una community come RYM sia fortemente indiecentrica). L'allargamento di orizzonti non mi sembra portare con sé la consapevolezza che le prospettive espresse da queste testate restino nonostante le variazioni interne una parte circoscritta delle visioni possibili, senz'altro numericamente piuttosto consistente e mediaticamente più in vista di altre, ma lontana dal rappresentare uno sguardo universale (che bontà di dio non esiste).

Francamente non lo vedo tanto come un problema diretto delle testate, che magari fanno anche i loro sforzi per mostrare il carattere relativo delle visioni che propongono, ma più delle singole persone che le seguono. Questa almeno è l'impressione che mi danno tanti commenti che leggo ogni giorno ai post di Ondarock, poi so bene che quello dei commenti social è un osservatorio molto penalizzante per la propria stima della specie umana, ma mio malgrado al momento me tocca di guardarci e ignorarlo non è né facile né forse utile.

 

A proposito di commenti, comunque, cogliendo la palla al balzo da questa discussione ieri abbiamo proposto ai follower una domanda sul cosa gli piaccia di più della musica dei Fontaines DC. In tanti hanno risposto. Più tardi vedo di organizzare una sintesi, sperando possa essere utile al confronto.


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#143 Bara dei pupi_

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Inviato 18 maggio 2022 - 15:52

Wago, ovviamente scherzavo, tra l'altro a me piace più quello nuovo del 100 perché meno schizofrenico e più apocalittico
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#144 Bara dei pupi_

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Inviato 18 maggio 2022 - 16:09

A proposito di commenti, comunque, cogliendo la palla al balzo da questa discussione ieri abbiamo proposto ai follower una domanda sul cosa gli piaccia di più della musica dei Fontaines DC. In tanti hanno risposto. Più tardi vedo di organizzare una sintesi, sperando possa essere utile al confronto.

Ho risposto pure io, su Facebook ho un nome di fantasia ovviamente, ispirato ad un personaggio

Dico la verità: capisco l'importanza di pubblicizzare il proprio prodotto ma mi sembrano domande a cui possono rispondere solo dei poveri cretini, detrattori o estimatori che siano; come ho già scritto, ascolterei più le motivazioni di Lancia che ha scritto la recensione, o di altri giornalisti almeno un minimo centrati, quelle discussioni su Facebook, in generale gli scambi liberi sul web ad eccezione di pochi gruppi specifici e composti da persone che si conoscono bene, mi sembrano roba da bar, pure peggio visto che molti sono lì per prendere per il culo, ad esempio nel mio piccolo rispondo sempre con insulti e commenti volgari sulla pagina di Cristina D'avena

Le ritengo logiche non distanti da quelle che muovono l'industria discografica

Guarda sul forum come funziona vota la trippa, surreale con fake della stessa persona che si rispondono con post lunghissimi
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#145 wago

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Inviato 18 maggio 2022 - 16:14

Dicevo: ieri sera abbiamo provato a chiedere ai follower della pagina Facebook di Ondarock cosa li appassionasse della musica dei Fontaines DC (visto che nei precedenti post a parte "capolavoro" e similari non si erano molto sbottonati). La domanda esatta era questa:
 

Leggendo i vostri commenti, ci è parsa chiara una cosa: per molti, se il nuovo album dei #FontainesDC non sarà il disco dell'anno, pochissimo ci mancherà. Vogliamo allora chiedervi: qual è l'aspetto che più vi appassiona della loro musica (e, se volete, anche di altre band affini)?

 
Ci sono stati, a ora, 112 commenti, di cui alcuni parte di botta-e-risposta e altri di tono critico ("band sopravvalutata", ecc. — volendo sarebbero interessanti anche loro). Tolti quelli e la frasetta di lassi asd restano diverse decine di messaggi, di cui riporto alcuni dei più articolati/di quelli che han ricevuto più like:
 

L'attitudine post punk, il cantato baritonale (a volte spoken word, altre volte quasi infantile, da filastrocca) con melodie sempre penetratanti, sezioni ritmiche pazzesche spesso tendenti al dance, il fatto che giochino con i ritornelli loop, la malinconia, la cupezza, la sincerità dei testi che raccontano sia l'alienazione che l'attaccamento alle proprie origini. Non hanno inventato nulla, ma di sicuro rappresentato la contemporaneità, chi oggi ha tra i 20 e i 30 anni ed è cresciuto con il recupero dei dischi 80/90, giocando con grande gusto nella riproposizione personale di quei suoni e quell'estetica.

 

Adoro i fontaines perché sento la freschezza, la spontaneità e il fatto che la loro musica per loro sia una necessità. L’ultimo disco non mi ha entusiasmato (non ho risentito appieno le cose che mi hanno fatto appassionare di loro). Dal vivo confermano le mie sensazioni di cui sopra.

 

 

La foga ragazzi, la foga. L'urgenza di dire qualcosa e di dirlo in quel modo.

 

 

Sono ancora sinceri e spontanei (per adesso): secondo me questo è il loro miglior pregio. Musicalmente hanno infilato un filotto di 3 ottimi dischi, cosa rara di questi tempi.

 

 

Beh, di certo non è l’album della vita…ma bisogna riconoscere che in mezzo a tante altre proposte meriti parecchio! Sia per il groove dei pezzi che per l’immagine. I video li trovo molto ben fatti. A me ricordano un mix tra Joy Division, a tratti mi ricordano qualcosa dei Blur e i Pulp. Nello stesso tempo ci sono dei pezzi che trovo di basso livello nell’album…comunque interessanti!

 

 

Sono freschi, sono veri. Hanno quella rabbia, quell'urgenza di fare e dire cose che non sentivo da tanto. Pur non avendo fatto niente di nuovo (CHI lo ha davvero fatto?) mi pare siano estremamente comunicativi. Personalmente li ritengo superiori a tutti gli altri Gruppi del movimento Post Post Punk.

 

 

Sarà l’età e i 40 anni di ascolto di punk, new wave, elettronica, pop, noise, indie ecc ecc, ma i Fontaines hanno una peculiarità incredibile, sono LA PIÙ GRANDE COVER BAND DI TUTTI I TEMPI. E ribadisco che mi piacciono veramente tanto. Mai mi è capitato di sentire da una band un pezzo che è puro Joy Division, un altro un lentone irlandese à la Pogues, passando per tutte le band più celebri degli ultimi decenni, sempre coniugate nel momento di passaggio tra le sonorità più dure e il passaggio al mainstream. Chicca: La loro canzone che forse più mi piace dell'ultimo disco, Roman Holidays, è IDENTICA come sonorità, eco, riverbero, tono, ritmo, ad almeno due o tre pezzi dei War on Drugs. Tra l’altro spesso accusati di essere a loro volta una cover band… scopiazzando a piene mani da Dylan, Young, primi U2… Comunque ho già preso il biglietto per il concerto al Magnolia.

 

Già in questi, ma anche spulciando fra gli altri, emergono alcuni filoni ed espressioni ricorrenti (cerco di ordinarle in base al numero di menzioni):

  • il riallacciarsi al rock del passato (70-80-90)
  • la sincerità, l'onestà, la spontaneità
  • l'urgenza espressiva (la foga, "musica come necessità")
  • l'atmosfera (decadenza, oscurità, moodiness...)
  • la voce in sé (baritonale/spoken word)
  • la irishness/l'attaccamento alle proprie radici
  • il groove, la vicinanza ritmica alla dance
  • la mancanza di altra offerta che non sia rap o trap
  • la costanza qualitativa
  • i testi poetici
  • la "normalità" dei modi e dell'aspetto

Direi che la parte alta della lista indica come i nostri follower ritrovino nella band un mix di memoria e valori tipici dell'indiepensiero, in particolare l'onestà e la fantomatica "urgenza espressiva" (che non rileggevo da molti anni ma a quanto pare ancora imperversa). Tra gli aspetti più distintivi invece mi sembra ci siano il discorso dell'attaccamento territoriale e del groove. Rileggendo il mio messaggio in cui spiegavo perché "secondo me non sono sopravvalutati" direi un po' cacciarianamente che ci avevo preso su più punti (ma poi arriva markmus a dire che faccio il modello e poi ci fitto i dati, e ci avrebbe la sua parte di ragione).

 

Un aspetto interessante è che nessuno dei commenti sostiene che la band sia innovativa (altro valore chiave dell'indie almeno dal punto di vista della sua critica — almeno fino a qualche anno fa quantomeno). Molti però osservano come a dar loro personalità sia il rifarsi "con freschezza" al passato (in particolare ai Joy Division), facendolo risultare qualcosa di contemporaneo e del tutto proprio.


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#146 Bara dei pupi_

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Inviato 18 maggio 2022 - 16:16

ok ma se esempio chiedi dei Radiohead o dei king crimson, che risposte pensi di ottenere?
Sempre a livello di asilo secondo me, prova e vedrai

Non sono gli utenti casuali di Facebook a potere determinare e commentare gli aspetti di un disco; io preferisco leggere qualcosa con un minimo di selezione, sono profondamente contrario alla libertà di espressione, o meglio a considerarla come qualcosa di interessante
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#147 wago

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Inviato 18 maggio 2022 - 16:24

Sovrastimi la critica musicale, in buona parte dei casi mette semplicemente in bella forma (mica tanto bella poi in genere) le stesse idee e un po' di curiosità biografiche prese qua o là. Comunque si può fare lo stesso esercizio anche leggendo recensioni (io avevo pensato a RYM, ma si può guardare alle principali testate), non mi aspetto di trovarci chissà che d'altro.

Probabilmente hai ragione nel sostenere che con un'altra band a caso si otterrebbero quasi esattamente gli stessi elementi, comunque. D'altra parte se sono i valori degli ascoltatori, i dischi cambiano ma l'ascoltatore quello è (non risponderanno gli stessi ma il bacino è uno). Ma anche su questo si può fare una prova, visto il buon riscontro ottenuto dal post.

 

Il punto mio comunque è che questa band, come altre del filone postpostpunk, esprime in maniera quintessenziale molti dei valori fondanti del pubblico indie/alternative. Per questo non mi convinceva il sostenere che sia sopravvalutata presso quel pubblico, e nemmeno trovo particolarmente rilevante osservare che questi valori sono gli stessi che emergerebbero anche per altre band "centrali" nella prospettiva di quell'ambiente. Anzi, volendo quest'ultima è una conferma.


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#148 Bara dei pupi_

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Inviato 18 maggio 2022 - 16:29

Beh ma è la stessa critica che parla dei Radiohead, dei King crimson e dei sonic youth; guarda i dischi preferiti di questi redattori, nel 1995 non ascoltavano Beruschi
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#149 Bara dei pupi_

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Inviato 18 maggio 2022 - 17:09

Sulla morte del rock, per me una baggianata: vabbeh, bisognerebbe prima discutere sul significato di rock, lo abbiamo già fatto 400 volte e non può esistere un punto in comune tra tutti, e poi sarebbe pallosissimo

perché è così importante secondo voi? Questa eventuale morte

Se anche rimanessero solo gli altri generi che ci sarebbe di male o meglio di rilevante? Probabilmente non fregherebbe una mazza nemmeno a quelli che ascoltano solo i LED Zeppelin ma le riviste ne parlano ogni 3 x 2, come mai?
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#150 wago

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Inviato 18 maggio 2022 - 17:18

Onestamente tra Maneskin, Machine Gun Kelly, sti qua, ma anche le altre migliaia di band che pubblicano roba chitarrosa ogni anno mi pare si possa dire con relativa certezza che il rock non è morto.

Al limite puzza. Ma quello in fondo è un suo elemento costitutivo.


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