ma infatti non c'entra una mazza con la destra.
In realtà sarebbe molto meglio se le questioni ambientaliste si potessero discutere senza ridurre tutto in destra vs sinistra comunque.
Inviato 23 ottobre 2019 - 11:43
ma infatti non c'entra una mazza con la destra.
In realtà sarebbe molto meglio se le questioni ambientaliste si potessero discutere senza ridurre tutto in destra vs sinistra comunque.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
Inviato 23 ottobre 2019 - 11:56
Inviato 23 ottobre 2019 - 12:29
vabbuo ma destra mica significa solo xenefobia, omofobia e compagnia.
Per dirla, pigliarsi con i voli low-cost non vi sembra una cosa di destra? per dire, poveracci di merda, se volete viaggiare d'ora in poi dovete tirare fuori i soldi, proletari di merda.
perchè uno dovrebbe farsi un giorno di treno a 120 euro a testa quando può farsi un viaggio in aereo in 2 ore e pagare 30 euro a testa?
Inviato 23 ottobre 2019 - 12:32
Comunque io penso che, con i paesi emergenti che rivendicano (per me giustamente) il "diritto a inquinare" (o deforestare, emettere) e quelli sviluppati che non sono disposti a finanziare una transizione diretta (che non so neanche se sia possibile) a un sistema economico meno impattante, se devono succedere le catastrofi associate agli aumenti di temperatura previsti, lo faranno. Non so in quale degli scenari di emissione siamo in questo momento, ma se mi dicessero che anche smettendo completamente di respirare e muoversi in questo momento la Pianura Padana finirà comunque allagata tra trent'anni probabilmente ci crederei (per dire).
Inviato 23 ottobre 2019 - 12:50
La cosa peggiore che può succedere all'ambientalismo è l'avvento dell'ambientalismo di destra.
Ecco alcuni esempi: basta con l'allevamento intensivo, meno carne sul mercato, è giusto che salgano i prezzi
L'allevamento intensivo vuol dire semplicemente che gli animali sono oggetti, e che devono crescere in fretta e venire macellati (uccisi). Sono in genere vergognosi lager che andrebbero mostrati alle scuole (farebbe diventare tutti vegetariani). Sui prezzi ci sarebbe tanto da parlare, ma il rischio è lo stesso delle gara a massimo ribasso, prezzi sempre più bassi, qualità sempre pià scadente, condizioni sempre più crudeli.
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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
Inviato 23 ottobre 2019 - 13:28
L'allevamento intensivo vuol dire semplicemente che gli animali sono oggetti, e che devono crescere in fretta e venire macellati (uccisi). Sono in genere vergognosi lager che andrebbero mostrati alle scuole (farebbe diventare tutti vegetariani).
ucca anche se mostrassi gli allevamenti comuni, molti, i bambini diventerebbero vegetariani eh
Inviato 23 ottobre 2019 - 13:32
lo so
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Inviato 23 ottobre 2019 - 13:34
lo so
io a volte vado a vedere gli allevamenti dei cavalli; i cavalli, che magari vengono venduti per tanti $$$$$$, sono trattati come dei principi, altri animali messi lì per alzare 4 lire di contorno, sono ammassati come merde, in Francia uguale
non tutti ma tanti
poi per carità, il cavallo è sacro ma lì capisci che è solo una questione di soldi per gli allevatori, degli animali frega una sega
Inviato 23 ottobre 2019 - 13:36
L'allevamento intensivo vuol dire semplicemente che gli animali sono oggetti, e che devono crescere in fretta e venire macellati (uccisi). Sono in genere vergognosi lager che andrebbero mostrati alle scuole (farebbe diventare tutti vegetariani).
ucca anche se mostrassi gli allevamenti comuni, molti, i bambini diventerebbero vegetariani eh
Uhm, dici? Cosa c'è di traumatico nel vedere una pecora o una vacca che passa tutta la giornata a brucare l'erba all'aperto? Certo, i bimbi ci sono sempre rimasti un po' male nel ritrovarsi il coniglietto o l'oca con cui giocavano nella fattoria della nonna o degli zii cucinato in pentola, ma raramente sono diventati vegetariani.
Inviato 23 ottobre 2019 - 13:38
ma quale fattoria della nonna, parlo di allevamenti
Inviato 23 ottobre 2019 - 13:43
ma quale fattoria della nonna, parlo di allevamenti
Ho fatto l'esempio dell'animale, ma qui in Sardegna gli allevamenti intensivi grazie al cielo sono rari e quelli che voi chiamate animali da stalla qui sono animali da pascolo. A sette anni andai nell'allevamento di polli, al Prato Comunale di Sassari, e vidi le galline in batteria che facevano le uova. Io che ero abituato a vederle scorrazzare libere nella campagna di miei zii rimasi traumatizzato.
Inviato 23 ottobre 2019 - 13:49
Io che ero abituato a vederle scorrazzare libere nella campagna di miei zii rimasi traumatizzato.
e hai provato a fare le uova anche tu?
Inviato 23 ottobre 2019 - 13:58
la Pianura Padana finirà comunque allagata tra trent'anni probabilmente ci crederei
(per dire).
Siamo vittime di una trovata retorica.
Inviato 23 ottobre 2019 - 14:09
Mare, mare, mare
Voglio annegare...
Inviato 23 ottobre 2019 - 14:14
Ragazzi se volete divertirvi (a me non fa affatto ridere la cosa) c'è tanta documentazione:
https://www.youtube....menti intensivi
Bisogna solo scegliere l'orrore migliore.
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Inviato 23 ottobre 2019 - 19:02
Anche
Inviato 23 ottobre 2019 - 21:49
Inviato 02 dicembre 2019 - 07:24
Inviato 05 gennaio 2020 - 16:26
Volevo parlare specificatamente del consumo del suolo in Italia, ma aprendo una discussione spin off. Lo spunto parte dallo status che avevo rivolto a Succo ieri. Continuo qui o apro un nuovo thread?
Inviato 09 gennaio 2020 - 22:24
interessante questa mappa degli impegni condivisa da Stirner. Quali sono i criteri? L'Ungheria ha un governo che praticamente nega il cambiamento climatico o semplicemente se ne fotte, la stragrande maggioranza della gente lo ignora bellamente, eppure con gran certezza si può dire che è mille volte più sostenibile rispetto l'impegnatissima e coscienziosa Francia.
Quali sono gli indicatori? Prendiamo il costo dei trasporti: in Ungheria (tutto in mano pubblica) spostarti in treno ti costa pochissimo, con 20 euro arrivi ovunque. In Francia è una merda, i treni non-regionali hanno tutti i prezzi flessibili, quasi sempre ti conviene viaggiare in macchina.
Altro indicatore: servizi rurali; in Ungheria anche nella più sfigata dei comuni rurali puoi trovare i vari servizi essenziali: negozi alimentari (ma pure negli slums porcocazzo ci sono) qualche piazzetta occasionale d'aggregazione, etc... insomma, uno può benissimo stare li senza muoversi, e se si vuol muovere ci sono i vari bus con prezzi tipo 1 euro (300 ft). In Francia ci sono come minimo un milione di comuni dove non c'è letteralmente nulla, solo case con due piani e gente che manco si conosce, per ogni minima stronzata devi pigliare la macchina e fare diversi chilometri per arrivare al super-agglomerato di turno spuntato fuori dal nulla dove ci sono tutti i negozi del mondo. E magari la gente che si fa 200 chilometri al giorno in macchina è la stessa che poi butta via coscienziosamente le bucce del mandarino nel organico o si lava i denti con il spazzolino di bambù
Inviato 10 gennaio 2020 - 08:27
Si sono d'accordo per quanto comunque la mappa mostra chiaramente come in generale, il problema non sia l'Europa. Il modello che tu descrivi lo conosco molto bene perchè è quello che ha promosso (meglio di tutti secondo me) qui a Roma il mai troppo poco rimpianto Walter Veltroni che ha letteralmente distrutto interi quartieri, lui e i suoi improbabili amici palazzinari. Le piazze diventano un parcheggio, le case un bunker, i servizi sempre dopo il cemento (se arrivano)
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Inviato 10 gennaio 2020 - 09:52
Boh, il problema non sarà l'Europa ma l'aria in pianura padana rimane tra le più schifose a livello mondiale, e per ovviare al problema il buon Zaia in Veneto ha in mente di fare un paio di nuove autostrade perchè come dice con giubilo: "il traffico e i commerci son destinati ad aumentare nei prossimi anni"
Inviato 10 gennaio 2020 - 12:20
Come dice Cardini l'impero austroungarico poteva essere la terza via per una società migliore.interessante questa mappa degli impegni condivisa da Stirner. Quali sono i criteri? L'Ungheria ha un governo che praticamente nega il cambiamento climatico o semplicemente se ne fotte, la stragrande maggioranza della gente lo ignora bellamente, eppure con gran certezza si può dire che è mille volte più sostenibile rispetto l'impegnatissima e coscienziosa Francia.
Quali sono gli indicatori? Prendiamo il costo dei trasporti: in Ungheria (tutto in mano pubblica) spostarti in treno ti costa pochissimo, con 20 euro arrivi ovunque. In Francia è una merda, i treni non-regionali hanno tutti i prezzi flessibili, quasi sempre ti conviene viaggiare in macchina.
Altro indicatore: servizi rurali; in Ungheria anche nella più sfigata dei comuni rurali puoi trovare i vari servizi essenziali: negozi alimentari (ma pure negli slums porcocazzo ci sono) qualche piazzetta occasionale d'aggregazione, etc... insomma, uno può benissimo stare li senza muoversi, e se si vuol muovere ci sono i vari bus con prezzi tipo 1 euro (300 ft). In Francia ci sono come minimo un milione di comuni dove non c'è letteralmente nulla, solo case con due piani e gente che manco si conosce, per ogni minima stronzata devi pigliare la macchina e fare diversi chilometri per arrivare al super-agglomerato di turno spuntato fuori dal nulla dove ci sono tutti i negozi del mondo. E magari la gente che si fa 200 chilometri al giorno in macchina è la stessa che poi butta via coscienziosamente le bucce del mandarino nel organico o si lava i denti con il spazzolino di bambù
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
Inviato 10 gennaio 2020 - 13:43
Boh, il problema non sarà l'Europa ma l'aria in pianura padana rimane tra le più schifose a livello mondiale, e per ovviare al problema il buon Zaia in Veneto ha in mente di fare un paio di nuove autostrade perchè come dice con giubilo: "il traffico e i commerci son destinati ad aumentare nei prossimi anni"
Inviato 13 gennaio 2020 - 16:25
Come dicevo sopra, il problema del consumo del suolo, un tempo relativo solo ad alcune aree specifiche, sta diventando un problema nazionale. Ancora adesso abbiamo numerose aree del Paese fortunatamente scampate alla cementificazione e all'uso intensivo per altri scopi rispetto a quello agricolo e boschivo. Ma certi programmi di sviluppo a medio termine che devono essere posti in essere a breve rischiano di compromettere ulteriormente il già vacillante equilibrio tra natura e presenza umana (equilibrio che in certi punti si è già spezzato). Gran parte della Lombardia, la provincia di Napoli e in parte quella di Caserta, lo sprawl urbano di Roma e altre realtà "minori" dimostrano che è necessaria un'inversione di rotta e il ripensamento del concetto di sviluppo economico che deve tenere sempre presente quello di sostenibilità ambientale. Il problema non è di per sé quel trafficone di Zaia che parla di nuove autostrade alle porte di una sempre più probabile nuova crisi economica, ma è un certo tessuto formato da una medio-grande imprenditoria edilizia e industriale attenta esclusivamente al profitto e di cui uno Zaia è solo il megafono politico, le cui componenti sono alleate secondo la logica "nuova fabbrichetta = nuovo lavoro", peccato che per strutture sempre più grandi serva sempre più spazio, facendo sì che il perverso meccanismo liberista basato sull'accumulo di ricchezza ammazzi l'ambiente e finisca nel lungo termine per minare le basi dello stesso meccanismo neolib.
Realtà come la provincia di Bergamo, dove gli ultimi striminziti campi di granturco sono soffocati da centri commerciali sorti su terreni agricoli e in cui i vigneti di Scanzorosciate sono quasi un'oasi verde in mezzo al cemento, devono fare riflettere e preoccupare.
Inviato 20 marzo 2020 - 07:06
Inviato 20 marzo 2020 - 08:10
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Inviato 20 marzo 2020 - 09:15
Beh, intanto se vogliamo vedere un piccolo segnale positivo in Cina ora è vietato il commercio di animali vivi.
Inviato 15 luglio 2020 - 07:50
La mia compagna negli ultimi mesi si confronta con altre tipe in una chat del corso pre-parto che aveva fatto prima di partorire e vengono fuori delle abitudini generalizzate che sono per quanto mi riguarda tra il patologico ed il criminale, è possibile che un sacco di gente lasci il condizionatore acceso tutto il giorno su temperature tra i 21 ed i 23 gradi? Ma perché una cosa del genere è permessa?
Statisticamente parlando, non lo so.
Inviato 15 luglio 2020 - 08:02
E' gente malata, in estate tengono il climatizzatore sui 20°, in inverno il riscaldamento a 25°, ne ho 4/5 anch'io al lavoro di questi elementi, probabilmente il poter gestire loro la temperatura di un ambiente gli da una certa sensazione di onnipotenza.
Inviato 15 luglio 2020 - 08:56
La mia compagna negli ultimi mesi si confronta con altre tipe in una chat del corso pre-parto che aveva fatto prima di partorire e vengono fuori delle abitudini generalizzate che sono per quanto mi riguarda tra il patologico ed il criminale, è possibile che un sacco di gente lasci il condizionatore acceso tutto il giorno su temperature tra i 21 ed i 23 gradi? Ma perché una cosa del genere è permessa?
Dipende anche dalla zona e dal clima. Se uno sta in un forno dove non si vive credo sia pure giustificato.
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
Inviato 15 luglio 2020 - 09:01
La mia compagna negli ultimi mesi si confronta con altre tipe in una chat del corso pre-parto che aveva fatto prima di partorire e vengono fuori delle abitudini generalizzate che sono per quanto mi riguarda tra il patologico ed il criminale, è possibile che un sacco di gente lasci il condizionatore acceso tutto il giorno su temperature tra i 21 ed i 23 gradi? Ma perché una cosa del genere è permessa?
Dipende anche dalla zona e dal clima. Se uno sta in un forno dove non si vive credo sia pure giustificato.
Fino a un certo punto, pero'.
Tipo il periodo che ho vissuto a Singapore: uno dice "paese tropicale dal clima impossibile, anche comprensibile".
Si', ma l'usanza e' mettersi i condizionatori a 18 - 20 gradi per dormire di notte con piumini e pigiami!
Io e mia moglie ci siamo arresi e abbiamo tenuto l'aria condizionata di notte dopo un paio di mesi (e un paio di bronchiti a testa dovute al dover continuare star sotto ai ventilatori), ma tenevamo il condizionatore a 30 gradi, quel tanto che bastava a levare l'umidita' dalla stanza (che comunque gia' creava un effetto frigo - forno rispetto alle altre stanze), ma quando lo dicevamo passavamo per gli europei eccentrici.
Comunque in Italia siamo ancora "indietro" anche rispetto alla follia di massa che ho visto in USA.
Inviato 15 luglio 2020 - 09:02
La mia compagna negli ultimi mesi si confronta con altre tipe in una chat del corso pre-parto che aveva fatto prima di partorire e vengono fuori delle abitudini generalizzate che sono per quanto mi riguarda tra il patologico ed il criminale, è possibile che un sacco di gente lasci il condizionatore acceso tutto il giorno su temperature tra i 21 ed i 23 gradi? Ma perché una cosa del genere è permessa?
Dipende anche dalla zona e dal clima. Se uno sta in un forno dove non si vive credo sia pure giustificato.
Beh insomma, a meno che non vivi in Qatar con 45° durante il giorno, tenere poco più di 20° come temperatura interna mi pare una follia (cioè, cosa fai, ti metti su il felpino in luglio praticamente?), ma in ogni caso la temperatura interna è sempre quella, indipendentemente che vivi in mezzo al deserto o a Trepalle.
Inviato 15 luglio 2020 - 09:10
Ieri qui c'erano 25° e si stava benissimo solo con le finestre aperte, son andato nell'ufficio del mio collega (24 anni) e aveva il clima a 19 e mi ha detto pure di chiudere la porta altrimenti va fuori il fresco, potete immaginare la mia risposta .....Comunque son comportamenti patologici dai.
Inviato 15 luglio 2020 - 09:16
Poi mi piacerebbe sapere quanti di sti' qua sono quelli che sognano l'estate, il sole e il caldo tutto l'anno, e si "deprimono" alla prima foglia autunnale che cade.
IO mi posso lamentare, visto che amo l'inverno e passo i tre mesi estivi a maledire la vita e l'universo.
Inviato 15 luglio 2020 - 09:17
Peggiori esperienze treno in spagna, 42 fuori / 19 dentro... e l'incubo di 8 ore di transito a Doha. 45 fuori 18 dentro., sono arrivato al punto di comprarmi una felpa 'I love Qatar' perché tremavo. E' follia da ogni punto di vista.
Inviato 15 luglio 2020 - 09:21
La mia compagna negli ultimi mesi si confronta con altre tipe in una chat del corso pre-parto che aveva fatto prima di partorire e vengono fuori delle abitudini generalizzate che sono per quanto mi riguarda tra il patologico ed il criminale, è possibile che un sacco di gente lasci il condizionatore acceso tutto il giorno su temperature tra i 21 ed i 23 gradi? Ma perché una cosa del genere è permessa?
Dipende anche dalla zona e dal clima. Se uno sta in un forno dove non si vive credo sia pure giustificato.
Fino a un certo punto, pero'.
Tipo il periodo che ho vissuto a Singapore: uno dice "paese tropicale dal clima impossibile, anche comprensibile".
Si', ma l'usanza e' mettersi i condizionatori a 18 - 20 gradi per dormire di notte con piumini e pigiami!
Io e mia moglie ci siamo arresi e abbiamo tenuto l'aria condizionata di notte dopo un paio di mesi (e un paio di bronchiti a testa dovute al dover continuare star sotto ai ventilatori), ma tenevamo il condizionatore a 30 gradi, quel tanto che bastava a levare l'umidita' dalla stanza (che comunque gia' creava un effetto frigo - forno rispetto alle altre stanze), ma quando lo dicevamo passavamo per gli europei eccentrici.
Comunque in Italia siamo ancora "indietro" anche rispetto alla follia di massa che ho visto in USA.
si da quel che ne so negli stati uniti è strano non avere il condizionatore a palla. Comunque anche senza tirare in ballo Singapore o paesi tropicali: io da qualche anno sto in un paese a seicento metri sul livello del mare, per cui l'estate è tollerabile e a parte i picchi di caldo anche gradevole, dove stavo prima nei periodi di caldo vero era terribile, tante volte ho preferito dormire sul pavimento per avere un minimo di sollievo.
Poi certo, se uno si mette il pigiama e il piumino e poi accende il condizionatore è scemo.
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Inviato 15 luglio 2020 - 09:23
A me pare che sia la stessa cosa del caldo in inverno: perché riscaldare a 22-23 gradi, cioè ad almeno 3 gradi più del necessario? C'è consapevolezza di quanta energia serva per aumentare la differenza tra temperatura esterna ed interna, specialmente in luoghi non progettati in modo da disperdere il calore?
Tutto ciò però è visto come libertà individuale, sbaglio? Tipo: con i miei soldi posso riscaldare o raffreddare quanto mi pare, a casa mia.
Se si imponessero alcune limitazioni, sicuramente andrebbero studiate bene: non sui gradi ma sui consumi?
PS: dato che state dando dello "scemo" di qua e di là: considerate che se non usate il condizionatore e vivete al di sotto dei 20 gradi in inverno -cose che a me sembrano pura ragionevolezza- per la maggior parte delle persone i pazzi siete voi.
Inviato 15 luglio 2020 - 09:27
Allora sono pazzo, a casa niente condizionatore, in macchina e in ufficio quest'anno mai acceso e sto in pianura padana non a Chamonix
Inviato 15 luglio 2020 - 09:30
A me pare che sia la stessa cosa del caldo in inverno: perché riscaldare a 22-23 gradi, cioè ad almeno 3 gradi più del necessario? C'è consapevolezza di quanta energia serva per aumentare la differenza tra temperatura esterna ed interna, specialmente in luoghi non progettati in modo da disperdere il calore?
Tutto ciò però è visto come libertà individuale, sbaglio? Tipo: con i miei soldi posso riscaldare o raffreddare quanto mi pare, a casa mia.
Se si imponessero alcune limitazioni, sicuramente andrebbero studiate bene: non sui gradi ma sui consumi?
PS: considerate che se non usate il condizionatore e vivete al di sotto dei 20 gradi, per la maggior parte delle persone i pazzi siete voi.
Non so se sia un'abitudine della maggioranza (ma anche una minoranza sostanziosa sarebbe inaccettabile) o di qualche imbecille, anche perché socialmente vivo sempre più da semi-emarginato volontariamente e quindi non ho il polso della situazione generale, infatti quando mi arrivano queste notizie è come se mi dicessero che il partito nazista ha vinto le ultime elezioni ormai. Servirebbero delle statistiche su questi comportamenti, in inverno la situazione è anche peggio, in vari posti di pianura padana le sere c'è una puzza di bruciato che sembra di stare dentro un caminetto quando vai in giro fuori la sera, a me hanno rotto il cazzo anche col pellet, in posti tra l'altro in cui l'uso è assolutamente ingiustificato.
Statisticamente parlando, non lo so.
Inviato 15 luglio 2020 - 09:33
Io ho un collega che in inverno mette a palla l'aria calda del termoconvettore nel suo ufficetto e poi ogni tanto lo vedi lamentarsi che "fa masa caldo" e allora cosa fa, invece di spegnere il caseòto? Apre la finestra per far entrare il freddo. Uguale d'estate, aria fredda a palla e poi ad una certa si apre la finestra per cambiare aria (senza spegnere la macchina).
Ovviamente nelle varie questioni di lavoro (e non) è una di quelle teste di cazzo egoiste ed egocentriche per cui tutti sono degli stronzi e lui l'unico illuminato.
Altro grande aneddoto: quando lavoravo come consegnatore pizze ho portato un paio di volte, in inverno, la pizza a casa di uno che mi ha accolto IN MUTANDE, con una temperatura interna dell'abitazione attestabile attorno ai 28-29 gradi, credo.
Inviato 15 luglio 2020 - 09:37
Mi pare che ci sia più abitudine a sovra-riscaldare (o riscaldare senza criterio e senza tener conto dei dati oggettivi, come la temperatura esterna che varia dal giorno alla notte) che a raffreddare troppo.
Inviato 15 luglio 2020 - 09:39
a me hanno rotto il cazzo anche col pellet, in posti tra l'altro in cui l'uso è assolutamente ingiustificato.
d'accordo ma di nuovo ci sarà chi eccede ma ci sono anche tanti posti dove scaldarsi d'inverno serve e il pellet con tutto che in tempi abbastanza recenti si è scoperto essere parecchio inquinante è anche parecchio economico in termini di costi per l'acquirente.
Per me (ho già detto/rotto in abbondanza lo so sul tema, ma l'elefante nella stanza è sempre lì) il problema alla base resta la sovrappopolazione in termini di incidenza sul clima, di gran lunga prima di sprechi su condizionatori o stufe.
Detto questo volendo c'è anche un dettaglio non trascurabile e cioè la dimensione degli ambienti (e l'altezza dei soffitti) da scaldare o raffreddare che volendo fare un discorso sugli sprechi energetici è estremamente rilevante.
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Inviato 15 luglio 2020 - 10:02
a me hanno rotto il cazzo anche col pellet, in posti tra l'altro in cui l'uso è assolutamente ingiustificato.
d'accordo ma di nuovo ci sarà chi eccede ma ci sono anche tanti posti dove scaldarsi d'inverno serve e il pellet con tutto che in tempi abbastanza recenti si è scoperto essere parecchio inquinante è anche parecchio economico in termini di costi per l'acquirente.
Per me (ho già detto/rotto in abbondanza lo so sul tema, ma l'elefante nella stanza è sempre lì) il problema alla base resta la sovrappopolazione in termini di incidenza sul clima, di gran lunga prima di sprechi su condizionatori o stufe.
Volendo c'è anche un dettaglio non trascurabile e cioè la dimensione degli ambienti (e l'altezza dei soffitti) da scaldare o raffreddare che volendo fare un discorso sugli sprechi energetici è estremamente rilevante.
Ho parlato di pianura padana in città, non di alta montagna. Il problema è ANCHE la sovrappopolazione, non ho capito perché gli dai una responsabilità superiore al problema dei consumi, dato che stiamo parlando poi di un paese il nostro che demograficamente non cresce più ma consuma da pazzi, ed invecchia.
Statisticamente parlando, non lo so.
Inviato 15 luglio 2020 - 10:23
a me hanno rotto il cazzo anche col pellet, in posti tra l'altro in cui l'uso è assolutamente ingiustificato.
d'accordo ma di nuovo ci sarà chi eccede ma ci sono anche tanti posti dove scaldarsi d'inverno serve e il pellet con tutto che in tempi abbastanza recenti si è scoperto essere parecchio inquinante è anche parecchio economico in termini di costi per l'acquirente.
Per me (ho già detto/rotto in abbondanza lo so sul tema, ma l'elefante nella stanza è sempre lì) il problema alla base resta la sovrappopolazione in termini di incidenza sul clima, di gran lunga prima di sprechi su condizionatori o stufe.
Volendo c'è anche un dettaglio non trascurabile e cioè la dimensione degli ambienti (e l'altezza dei soffitti) da scaldare o raffreddare che volendo fare un discorso sugli sprechi energetici è estremamente rilevante.
Ho parlato di pianura padana in città, non di alta montagna. Il problema è ANCHE la sovrappopolazione, non ho capito perché gli dai una responsabilità superiore al problema dei consumi, dato che stiamo parlando poi di un paese il nostro che demograficamente non cresce più ma consuma da pazzi, ed invecchia.
perchè dai dati che ho visto la sovroppopolazione conta enormemente più di tutti gli altri problemi ambientali combinati, in termini di consumo di risorse e riscaldamento globale. Poi che l'italia non cresca demograficamente... meno male voglio dire, dovrebbero essere anche i paesi con enorme sviluppo demografico a fermarsi, se non con un controllo delle nascite (che ha fatto danni enormi in Cina, con una sproporzione di maschi e femmine) con un cambio di mentalità facendo capire che mettere al mondo tanti figli non è una scelta responsabile e che uno dovrebbe chiedersi se conta più il problema delle pensioni o quello globale del clima e della sopravvivenza delle generazioni attuali e future.
Perchè temo che arriveremo al punto tremendo in cui ci si chiederà se sia giusto salvare dalla miseria i paesi più poveri o farli crepare di fame per evitare che si moltiplichino a dismisura.
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Inviato 15 luglio 2020 - 10:56
la situazione aria condizionata a HK è come a Singapore. negli uffici quasi tutti hanno la copertina o il maglioncino da lasciare sulla sedia. mi è stato spiegato piu volte comunque che, almeno qui, è un'usanza che ha preso piede soprattutto dopo la SARS, per qualche strano motivo viene percepito come una questione "igienica".
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
Inviato 15 luglio 2020 - 11:37
Statisticamente parlando, non lo so.
Inviato 15 luglio 2020 - 17:46
Mi pare che ci sia più abitudine a sovra-riscaldare (o riscaldare senza criterio e senza tener conto dei dati oggettivi, come la temperatura esterna che varia dal giorno alla notte) che a raffreddare troppo.
Mi sa che è più proiezione delle proprie idiosincrasie. Io che odio il freddo ho l'impressione contraria, però è anche vero che il caldo dura meno, quindi nell'arco dell'anno probabilmente incide di più l'eccesso di riscaldamento.
Comunque provate a lavorare in un ufficio open space in cui c'è tutto lo spettro tra chi desidera i ghiacci e chi vorrebbe le palme con i pappagalli
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
Inviato 15 luglio 2020 - 21:02
Comunque è verissimo che siamo noi europei gli strani in merito eh, se il resto del mondo fa in un altro modo magari qualche domanda potremmo farcela (due miei cari amici sono una coppietta, un belga e un paraguaiano, e hanno posizioni molto opposte sull'aria condizionata il che dà vita a scenette da Sandra & Raimondo bellissime
)
Una tua action figure che quando la schiacci ti parla degli accordi.
Inviato 16 luglio 2020 - 01:17
Nel mio luogo di lavoro in Giappone adesso la situazione è:
finestra spalancata
condizionatore acceso
ventilatore "per far circolare meglio l'aria".
Praticamente ho mal di testa tutti i giorni.
Siamo ancora nella stagione delle piogge, quindi caldissimo e umidissimo.
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