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[Monografia] David Lynch


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513 replies to this topic

#251 Maldon

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Inviato 05 gennaio 2008 - 13:08

Insomma, è davvero "cinema" o no? Io stesso non saprei darmi una risposta e mi trovo a pensare che non siano "cinematografiche", in fondo, le ragioni del suo gradimento.


Lynch è riuscito laddove Greenaway ha (parzialmente) fallito.
E sia beninteso, io adoro Greenaway.
Re-inventare il cinerma partendo dal cinema, è una premessa detestabile per l'inglese.
Un atto fondativo per Lynch.

cordialità
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[4.48 Psychosis]
«Omaggio a Sarah Kane. Le corde vocali di Staples diventano marmo su cui scivolano le parole della drammaturga britannica. Il mood Velvet Underground aleggia su questo brano...
è il miglior momento di Waiting for the Moon.»
Maldon

#252 Brucaliffa

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Inviato 05 gennaio 2008 - 16:47


Cosa c'è di più cinematografico nel mettere in scena la potenza straniante del cinema nei confronti di chi lo fa sul set, che perde la cognizione di sè e non distingue più (per troppo amore? troppo odio? troppa ingenuità?) la vita vera dalla vita scritta su un copione? E quale invenzione più efficace per raccontare ciò ci può essere che un copione vero e proprio non scriverlo neanche?


Io vorrei poter dire le stesse cose che dici tu, ma non mi sono minimamente accorta che il film parlasse di questo. Se non ricordo male, dopo circa la metà della prima parte, si parte per la tangente abbandonando del tutto la trama. Solo all'inizio, che infatti mi è piaciuto, ci sono di mezzo un film maledetto da girare, un set e un'attrice che deve interpretare il film, ma poi tutto questo rimane sospeso, si perde, e inizia una sequenza infinita di scene, che per me possono essere riempite di significato solo da parte dello spettatore, con grande sforzo creativo e con un atto di fiducia cieca.
Potrei allora dire che sono io a non aver capito il film, ma secondo me i film di Lynch non vanno capiti, vanno semplicemente guardati e interiorizzati, e INLAND EMPIRE semplicemente è finito dopo i suoi 172 minuti senza lasciarmi niente dentro, a differenza ad esempio di quel capolavoro di Mulholland Drive.
Come dice Lynch in un'intervista che credo di aver visto nei contenuti extra del dvd di Mulholland, il significato dei suoi film è quello che cogliamo intimamente dopo averli visti, è l'impressione che ne abbiamo avuto, non c'è nulla da capire, perché? Semplicemente perché per Lynch è la realtà stessa ad essere così, il modo di raccontare i fatti secondo un determinato ordine logico e cronologico è semplicemente un modo di raccontare, è un artificio della mente umana, che usa ordinare così i fatti per comprenderli, per trasformarli in storie. Le storie di Lynch invece sono diverse, sono raccontate in un altro modo, diciamo pure a flusso di coscienza, mettono in scena dei personaggi e poi li raccontano, mettendo sullo stesso piano sogni, ricordi distorti da più punti di vista, impressioni, cose mai avvenute e paure che fanno parte di questi personaggi, che li rendono quello che vediamo, quello che siamo in grado di apprendere sul loro conto. Invece di dirci Tizia è andata a Hollywood per fare l'attrice e poi i suoi sogni si sono scontrati con la frustrante realtà, portandola quasi alla follia ecc, Lynch fa Mulholland Drive.
Lynch, quando parla del suo cinema, parla molto di Los Angeles, della strana atmosfera di quella città piena di energia, dove tutti vogliono fare successo, dove tutti a loro modo si comportano come se fossero in un set anche quando fanno i benzinai, alcuni vanno travestiti da cowboy o da diva per la strada, sperando che qualcuno li noti e faccia loro un contratto. Anche di questo - dell'importanza di Los Angeles per il nutrimento del suo immaginario â?? Lynch stesso parla in un'intervista.
E' dall'osservazione della realtà, e soprattutto dell'umanità, che la mente straniante dell'autore produce certe visioni, certi personaggi eccentrici e spaventosi. E questa sua sensibilità, unita alla sua arte come regista, mostra, senza spiegarlo (senza volerlo e forse senza neanche saperlo fare), l'orrorifico mistero e la paura metafisica che permeano la vita dell'uomo.
La stupefacente caratteristica di Lynch secondo me è che il mistero metafisico che lui fa sgorgare da una riunione di lavoro tra produttori cinematografici, da un concerto in un teatro, da un pranzo in un fastfood, di solito è sempre associato alla Natura, all'ascetismo che riporta l'uomo a contatto con le sue radici ancestrali. Invece no, Lynch riesce a vedere e a mostrare il mistero anche e soprattutto sull'asfalto di una metropoli, perché il mistero è proprio nell'uomo, la specie animale più mostruosa. Nei film di Lynch a me fa paura un semplice primo piano che si dilunga più del dovuto, mi fa paura più di tutto il volto umano, perché la parola "umano" per Lynch deve avere un significato molto diverso da quello comunemente inteso.
Il film più umano che mi viene in mente è Una Storia Vera, questo sì ambientato in mezzo alla Natura e con un protagonista più "canonico", ma del tutto privo di visioni, semplice, lungo e faticoso come il viaggio che l'uomo sceglie di intraprendere quando vive insediato nel suo contesto originale.
Ok, il mio pippone delirante l'ho fatto, per tornare su IE e concludere, visto che Lynch dice che la prima impressione sui suoi film è quella giusta, caro Lynch, temo che con INLAND EMPIRE tu ti sia divertito un po' a prendere tutti per i fondelli. 


Edit: effettivamente ephe era un post quasi illeggibile, spero che così si capisca meglio.
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#253 Claudio

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Inviato 05 gennaio 2008 - 17:03

visto che Lynch dice che la prima impressione sui suoi film è quella giusta, caro Lynch, temo che con INLAND EMPIRE tu ti sia divertito un po' a prendere tutti per i fondelli.


E neanche questo si può escludere  :P

Però, leggendo un po' in giro, mi è capitato di imbattermi in alcune "spiegazioni" del film tutt'altro che peregrine (lo so, non si dovrebbe, ma la ragione è una brutta bestia da dominare).
D'altre parte lo stesso Lynch ha detto che "il film è chiarissimo".

A proposito, proseguendo in questa farneticante attività di ricostruzione dei pezzi di una realtà impossibile, mi sapreste postare o linkare quelle che a voi sono parse più verosimili? Quella del fipo di film.tv ad esempio dov'è? Il link non funionava...

E poi una mia personale curiosità, rivolta ai più scettici: se scopriste a posteriori che in realtà quelle immagini non erano buttate a caso ma c'era una sorta di "trama" o di filo logico, per quanto delirante, a unirle, il vostro giudizio sul film cambierebbe?
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#254 eph

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Inviato 05 gennaio 2008 - 17:05

Tante cose, però Bruca, posso chiederti un favore personale? Quando fai un post lungo vai a capo ogni tanto  ;D


Mega :-*
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#255 Brucaliffa

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Inviato 05 gennaio 2008 - 17:11


visto che Lynch dice che la prima impressione sui suoi film è quella giusta, caro Lynch, temo che con INLAND EMPIRE tu ti sia divertito un po' a prendere tutti per i fondelli.


E neanche questo si può escludere  :P

Però, leggendo un po' in giro, mi è capitato di imbattermi in alcune "spiegazioni" del film tutt'altro che peregrine (lo so, non si dovrebbe, ma la ragione è una brutta bestia da dominare).
D'altre parte lo stesso Lynch ha detto che "il film è chiarissimo".

A proposito, proseguendo in questa farneticante attività di ricostruzione dei pezzi di una realtà impossibile, mi sapreste postare o linkare quelle che a voi sono parse più verosimili? Quella del fipo di film.tv ad esempio dov'è? Il link non funionava...


La ragione è una brutta bestia che non va affatto d'accordo con il cinema di Lynch, infatti, se quello che ho scritto si capisce, si potrà facilmente intuire che non ho mai letto una riga delle folli interpretazioni che tengono impegnato mezzo mondo cinefilo, e che ritengo una bestemmia la pretesa di smontare e rimontare le scene fino a renderle proprio ciò che non volevano essere. E per come la vedo io, quando Lynch dice che un film è chiarissimo, intende proprio dire che non c'è nulla da capire, che la compresione si esaurisce e coincide con la stessa visione.
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#256 Brucaliffa

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Inviato 05 gennaio 2008 - 17:13


Tante cose, però Bruca, posso chiederti un favore personale? Quando fai un post lungo vai a capo ogni tanto  ;D


Mega :-*


:D Hai ragione eph, giuro che lo farò a partire dal prossimo pippone!
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#257 Claudio

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Inviato 05 gennaio 2008 - 17:16

E per come la vedo io, quando Lynch dice che un film è chiarissimo, intende proprio dire che non c'è nulla da capire, che la compresione si esaurisce e coincide con la stessa visione.


Però potrebbe prenderci per i fondelli anche dicendo questo. D'altra parte, può essere casuale che molti abbiano dato una lettura precisa e convergente del suo delirio? Sono dei visionari loro, oppure qualche indizio sparso c'è?
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#258 Brucaliffa

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Inviato 05 gennaio 2008 - 17:25


E per come la vedo io, quando Lynch dice che un film è chiarissimo, intende proprio dire che non c'è nulla da capire, che la compresione si esaurisce e coincide con la stessa visione.


Però potrebbe prenderci per i fondelli anche dicendo questo. D'altra parte, può essere casuale che molti abbiano dato una lettura precisa e convergente del suo delirio? Sono dei visionari loro, oppure qualche indizio sparso c'è?


Ma magari Claudio quelle letture sono perfette, dipende da quello che si va cercando nei suoi film. Io, proprio perché li gira così, non sento l'esigenza di riportarli entro i ranghi narrativi, mi sembrerebbe quasi di impiegare le mie energie "contro" il film, è un'operazione che per me non ha senso. Anzi, se sentissi l'esigenza di rimettere in ordine i film di Lynch, lo considererei automaticamente non un grande autore, ma uno stronzo che si diverte a farmi impazzire!  asd
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#259 Jules

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Inviato 05 gennaio 2008 - 17:27



Cosa c'è di più cinematografico nel mettere in scena la potenza straniante del cinema nei confronti di chi lo fa sul set, che perde la cognizione di sè e non distingue più (per troppo amore? troppo odio? troppa ingenuità?) la vita vera dalla vita scritta su un copione? E quale invenzione più efficace per raccontare ciò ci può essere che un copione vero e proprio non scriverlo neanche?

......


A vedere la foga che hai nello scrivere direi che sei la più lynchana di tutti noi...

Detto questo, sono d'accordo con te al 100%, tranne, ovvio, sul giudizio riguardante INLAND EMPIRE...dunque sono d'accordo anche sul fatto che, ma lo avevo già detto, non mi pare giusto sforzarsi, come molti cinefili fanno da un pezzo (praticamente da Twin Peaks), di dare una spiegazione logico-razionale ai passaggi narrativi dei film del sommo David, se la nostra interpretazione coinciderà con quella dell'autore bene, se no, pazienza, anche se magari apprezzeremo un film per motivi diversi da quelli per cui esso è stato concepito...

Unico appunto sul dubbio che avanzi che chi quell'interpretazione che ho buttato lì in due righe prima l'ha colta, l'ha fatto più per cieca fede che altro...proprio per onorare il fatto di rifuggire delle restrittive interpretazioni artimetiche nell'approcciarsi ad un film di Lynch non puoi escludere che sia così facile trovare, davanti allo stesso film, delle sensazioni così diverse..
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#260 Claudio

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Inviato 05 gennaio 2008 - 17:31



E per come la vedo io, quando Lynch dice che un film è chiarissimo, intende proprio dire che non c'è nulla da capire, che la compresione si esaurisce e coincide con la stessa visione.


Però potrebbe prenderci per i fondelli anche dicendo questo. D'altra parte, può essere casuale che molti abbiano dato una lettura precisa e convergente del suo delirio? Sono dei visionari loro, oppure qualche indizio sparso c'è?


Ma magari Claudio quelle letture sono perfette, dipende da quello che si va cercando nei suoi film. Io, proprio perché li gira così, non sento l'esigenza di riportarli entro i ranghi narrativi, mi sembrerebbe quasi di impiegare le mie energie "contro" il film, è un'operazione che per me non ha senso. Anzi, se sentissi l'esigenza di rimettere in ordine i film di Lynch, lo considererei automaticamente non un grande autore, ma uno stronzo che si diverte a farmi impazzire!  asd


Sarà, ma io credo che molta della "diffidenza" nei confronti di "Inland Empire" dipenda anche dalla estrema difficoltà di rimettere (un minimo) i cocci in ordine rispetto ad altri suoi film, non ultimo "Mulholland Drive", che tutto sommato riusciva ad amalgamare in modo piuttosto coerente il "flusso di coscienza" e un concetto, seppur a modo suo, di trama.

L'impressione inconscia della presa per i fondelli può derivare anche dalla sensazione di aver assistito a un semplice divertimento del regista, incapace di trasmettere un minimo senso alla sua opera. Cosa che probabilmente non è.
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#261 Brucaliffa

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Inviato 05 gennaio 2008 - 17:42




E per come la vedo io, quando Lynch dice che un film è chiarissimo, intende proprio dire che non c'è nulla da capire, che la compresione si esaurisce e coincide con la stessa visione.


Però potrebbe prenderci per i fondelli anche dicendo questo. D'altra parte, può essere casuale che molti abbiano dato una lettura precisa e convergente del suo delirio? Sono dei visionari loro, oppure qualche indizio sparso c'è?


Ma magari Claudio quelle letture sono perfette, dipende da quello che si va cercando nei suoi film. Io, proprio perché li gira così, non sento l'esigenza di riportarli entro i ranghi narrativi, mi sembrerebbe quasi di impiegare le mie energie "contro" il film, è un'operazione che per me non ha senso. Anzi, se sentissi l'esigenza di rimettere in ordine i film di Lynch, lo considererei automaticamente non un grande autore, ma uno stronzo che si diverte a farmi impazzire!  asd


Sarà, ma io credo che molta della "diffidenza" nei confronti di "Inland Empire" dipenda anche dalla estrema difficoltà di rimettere (un minimo) i cocci in ordine rispetto ad altri suoi film, non ultimo "Mulholland Drive", che tutto sommato riusciva ad amalgamare in modo piuttosto coerente il "flusso di coscienza" e un concetto, seppur a modo suo, di trama.

L'impressione inconscia della presa per i fondelli può derivare anche dalla sensazione di aver assistito a un semplice divertimento del regista, incapace di trasmettere un minimo senso alla sua opera. Cosa che probabilmente non è.


Esatto, è questa la mia impressione, ma io mi fermo qui, potrei anche cercare pazientemente di rimettere in ordine i pezzi, ma che senso avrebbe? Ormai il film l'ho visto e non mi è piaciuto, e non mi sento mica costretta a cambiare idea!  :P Anzi, sono più portata a commentare così il film, sempre utilizzando le tue parole: IE non riesce ad amalgamare in modo coerente il "flusso di coscienza" e un concetto, seppur a modo suo, di trama.

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#262 corey

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Inviato 05 gennaio 2008 - 18:07

Personalmente trovo che tutti gli atteggiamenti di avvicinamento a un film siano legittimi, tranne quelli che tendono a invalidare o addirittura impedire gli altri. Sicché non sono affatto d'accordo con chi pronuncia norme di fruizione o di comprensione: la cosa importante è giocare a carte scoperte ed esplicitare la propria posizione.

Fatta questa (in)utile premessa, dico che a me il film di Lynch non sembra affatto una collana o uno scrigno di belle sequenze giustapposte o scaraventate lì a casaccio. Mi sembra tutt'altro che un film "soltanto" irrazionale o "soltanto" razionale. Anche questa magari sembrerà un'ovvietà, ma lo è meno se paragonata al dualismo che questo film ha generato. Magari superare le dicotomie è proprio un obiettivo del film. Almeno io ne sono convinto.

Certamente è impossibile organizzare la materia con una sola visione e questo è il primo scoglio da superare. Non è un film usa e getta, richiede pazienza e disponibilità per stabilire un dialogo profondo, come tutte i testi non monostrato, credo. Tuttavia fin dalla prima visione IE mi ha inondato di immagini e sequenze così potenti e emozionanti da commuovermi, anche se non ne coglievo esattamente il perché e il percome.

Guardandolo e riguardandolo mi sono accorto che tra i principali motivi di tale pienezza c'è una sorta di energia che percorre l'intero film, e non si tratta di un'energia libera e fluttuante, ma, almeno per me, è un vettore con una direzione ben precisa: la liberazione dalla maschera dell'ego e dal condizionamento deformante della paura. In termini meno psicologici e più trascendentali, un percorso verso la luce, l'unità della mente, la riappacificazione con se stessi.

Non sono dunque d'accordo con chi lo ritiene un film incubico e incomprensibile, secondo me, nelle sue linee di forza IE è un film luminoso e quasi didascalico, nel senso che mette in scena una vicenda esemplare di conquista dell'unità (della mente). La discesa agli inferi esperita da Nikki altro non è, a mio avviso, che un percorso di confronto e progressiva risoluzione dei conflitti interiori (non solo suoi e non solo della Lost Girl, ma, potenzialmente, di ogni essere umano).
Inoltre è mia convinzione che il film si mantenga in equilibrio tra due letture diverse, che definirei "nikkocentrica" e "lostgirlcentrica", e che non sposare interamente una di queste due letture ne preservi la complessità di fondo.

Ovviamente l'errore più marchiano sarebbe quello di decodificare pedestremente ogni passaggio del film come illustrazione della tesi, ma a grandi linee credo che il film implori di essere letto come un percorso di illuminazione liberatoria.

Insieme a un compagno di deliri - il bravissimo Luca Pacilio - ho provato a sbrogliare la matassa senza incarognirmi nello schematismo. Non ho ancora chiuso i conti con IE, sono convinto che sia talmente "informale" da tollerare arrangiamenti multipli, anche in ciò risiede il suo fascino. E confesso di non aver ancora rivisto il film in dvd in versione originale, spero che questa discussione mi costringa a farlo accantonando quelle che per il momento mi sembrano priorità.
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i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#263 Brucaliffa

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Inviato 05 gennaio 2008 - 19:54

Personalmente trovo che tutti gli atteggiamenti di avvicinamento a un film siano legittimi, tranne quelli che tendono a invalidare o addirittura impedire gli altri. Sicché non sono affatto d'accordo con chi pronuncia norme di fruizione o di comprensione: la cosa importante è giocare a carte scoperte ed esplicitare la propria posizione.

Fatta questa (in)utile premessa, dico che a me il film di Lynch non sembra affatto una collana o uno scrigno di belle sequenze giustapposte o scaraventate lì a casaccio. Mi sembra tutt'altro che un film "soltanto" irrazionale o "soltanto" razionale. Anche questa magari sembrerà un'ovvietà, ma lo è meno se paragonata al dualismo che questo film ha generato. Magari superare le dicotomie è proprio un obiettivo del film. Almeno io ne sono convinto.

Certamente è impossibile organizzare la materia con una sola visione e questo è il primo scoglio da superare. Non è un film usa e getta, richiede pazienza e disponibilità per stabilire un dialogo profondo, come tutte i testi non monostrato, credo. Tuttavia fin dalla prima visione IE mi ha inondato di immagini e sequenze così potenti e emozionanti da commuovermi, anche se non ne coglievo esattamente il perché e il percome.

Guardandolo e riguardandolo mi sono accorto che tra i principali motivi di tale pienezza c'è una sorta di energia che percorre l'intero film, e non si tratta di un'energia libera e fluttuante, ma, almeno per me, è un vettore con una direzione ben precisa: la liberazione dalla maschera dell'ego e dal condizionamento deformante della paura. In termini meno psicologici e più trascendentali, un percorso verso la luce, l'unità della mente, la riappacificazione con se stessi.

Non sono dunque d'accordo con chi lo ritiene un film incubico e incomprensibile, secondo me, nelle sue linee di forza IE è un film luminoso e quasi didascalico, nel senso che mette in scena una vicenda esemplare di conquista dell'unità (della mente). La discesa agli inferi esperita da Nikki altro non è, a mio avviso, che un percorso di confronto e progressiva risoluzione dei conflitti interiori (non solo suoi e non solo della Lost Girl, ma, potenzialmente, di ogni essere umano).
Inoltre è mia convinzione che il film si mantenga in equilibrio tra due letture diverse, che definirei "nikkocentrica" e "lostgirlcentrica", e che non sposare interamente una di queste due letture ne preservi la complessità di fondo. Ovviamente l'errore più marchiano sarebbe quello di decodificare pedestremente ogni passaggio del film come illustrazione della tesi, ma a grandi linee credo che il film implori di essere letto come un percorso di illuminazione liberatoria.

Insieme a un compagno di deliri - il bravissimo Luca Pacilio - ho provato a sbrogliare la matassa senza incarognirmi nello schematismo. Non ho ancora chiuso i conti con IE, sono convinto che sia talmente "informale" da tollerare arrangiamenti multipli, anche in ciò risiede il suo fascino. E confesso di non aver ancora rivisto il film in dvd in versione originale, spero che questa discussione mi costringa a farlo accantonando quelle che per il momento mi sembrano priorità.


La tua interpretazione è molto interessante e non nego che se riguardassi il film potrebbe influenzarmi, per un semplice motivo: mentre lo guardavo, avevo l'impressione che il film avesse la netta intenzione di ricollegarsi e di collegare tra di loro tutti i film appartenenti al filone più visionario, chiudendo così il cerchio, non a caso, all'inizio appare un'attrice di Twin Peaks, Grace Zabriskie, e alla fine, piazzata in scena senza alcun ruolo, Laura Harring, la mora di Mulholland. Sarebbe bellissimo se IE chiudesse davvero il cerchio con "la liberazione dalla maschera dell'ego e dal condizionamento deformante della paura". La tua interpretazione mi fa sperare ancora più vivamente che Lynch abbia così portato a termine un percorso, e che nel prossimo film ci stupisca con qualcosa di nuovo. Se continua su questa strada invece secondo me rischia di autocelebrarsi troppo e di perdere tutta la sua forza.
Dopo IE, e soprattutto dopo aver visto la mostra alla Triennale di Milano, ho iniziato a temere una deriva autocelebrativa di Lynch, mi fa paura ad esempio il fatto che abbia scelto di incorniciare ed esporre anche i foglietti più insignificanti su cui ha scarabocchiato mentre parlava al telefono, o dove ha segnato qualche indirizzo di ristorante (non hanno nulla di speciale o di diverso da quelli che scriviamo tutti, spero che qualche buon amico gliel'abbia fatto notare). Non dovrebbe essere Lynch a celebrare Lynch in questo modo, o almeno, non ancora! :o  :'(
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#264 corey

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Inviato 05 gennaio 2008 - 22:27

(...) dopo aver visto la mostra alla Triennale di Milano, ho iniziato a temere una deriva autocelebrativa di Lynch, mi fa paura ad esempio il fatto che abbia scelto di incorniciare ed esporre anche i foglietti più insignificanti su cui ha scarabocchiato mentre parlava al telefono, o dove ha segnato qualche indirizzo di ristorante (non hanno nulla di speciale o di diverso da quelli che scriviamo tutti, spero che qualche buon amico gliel'abbia fatto notare). Non dovrebbe essere Lynch a celebrare Lynch in questo modo, o almeno, non ancora! :o  :'(


Su questo devo dire che sono abbastanza d'accordo con te, ed è uno dei motivi per cui non sono andato a vederla. Se vuoi perdere un po' di tempo con sterili elucubrazioni, eccoti un link all'uopo:

http://www.spietati...._laura_dern.htm

La parte decisamente più interessante e acuta è quella intitolata Format e sostanza, il resto puoi anche saltarlo tranquillamente a meno che tu non abbia davvero voglia di farti del male  ;)
Buona lettura
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i periti hanno dimostrato che non vi è alcuna certezza.

#265 Guest_JackNapier_*

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Inviato 05 gennaio 2008 - 23:02

e soprattutto dopo aver visto la mostra alla Triennale di Milano, ho iniziato a temere una deriva autocelebrativa di Lynch, mi fa paura ad esempio il fatto che abbia scelto di incorniciare ed esporre anche i foglietti più insignificanti su cui ha scarabocchiato mentre parlava al telefono, o dove ha segnato qualche indirizzo di ristorante (non hanno nulla di speciale o di diverso da quelli che scriviamo tutti, spero che qualche buon amico gliel'abbia fatto notare). Non dovrebbe essere Lynch a celebrare Lynch in questo modo, o almeno, non ancora! :o  :'(

OT:
ma quindi vale la pena andare a vederla questa mostra oppure no? E' solo una vuota e inutile vetrina autocelebrativa di Lynch o c'è dell'arte a cui assistere?
Io vorrei andarci Sabato prossimo, cosa dovrei aspettarmi?
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#266 Homer

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Inviato 06 gennaio 2008 - 00:30

Se posso permettermi, un pò di autocompiacimento nei film di Lynch c'è e a volte credo proprio che il buon vecchio David voglia solo scherzare con lo spettatore.

Detto questo, per rispondere alla domanda di JackNapier, riporto un mio commento, che mi trova un pò in disaccordo con quanto detto da Brucaliffa (pur restando d'accodo su una certa tendenda autocelebrativa di Lynch).

The Air is on fire è la mostra dedicata a diverse opere d'arte realizzate da David Lynch (finora inedite in Italia) ed in esposizione alla Triennale di Milano, in uno spazio concepito dal regista stesso. Una visita sicuramente la merita.
Bellissime le fotografie, la cosa migliore che ci sia in tutta la mostra, in bianco e nero, comprese anche la serie di Distorted Nudes, fotomontaggi digitali creati a partire da fotografie erotiche dagli anni 1840 al 1940.
Buona parte della mostra è dedicata ai quadri (che aprono e chiudono il grande salone espositivo). Forse a tratti ripetitivi, (sono infatti realizzati più o meno quasi con la stessa tecnica) sono decisamente inquietanti e presentano come tema ricorrente la casa, ma nei suoi risvolti più misteriosi e meno rassicuranti (con richiamo, assieme ad alcune foto, ad atmosfere molto vicine ai suoi film più famosi). A predominare sono il nero, il marrone, il grigio ed i colori freddi (celeste, giallo senape) di alcuni interni. Persino su tela Lynch tenta (ed in parte riesce) a scavare nel profondo ed ad esplorare le paure del suo animo, che forse sono anche le nostre ma che noi teniamo arditamente nascoste.
Tra i disegni (realizzati sin dall'adolescenza), invece, più che la qualità degli stessi, due cose sicuramente colpiscono: Lynch ama disegnare su qualsiasi cosa gli capiti sotto mano (fazzoletti, fogli di Hotel, persino scatole di fiammiferi usate!!!) e pare dimostrare una forte ossessione per l'industria, le macchine in generale (cosa che traspare anche in molti quadri e negli accompagnamenti sonori agli stessi) e le trasformazioni/mutazioni dei corpi.
La mostra è, infine, un'ottima opportunità per vedere tutti i corti (anche quelli animati), realizzati da Lynch nel corso degli anni ed allestiti all'interno di una piccola sala di proiezione, con un palco che richiama chiaramente quello presente nel sogno di Eraserhead. Di tutti i corti (per una durata totale di un'ora), sono riuscito a vedere parte di quello animato (davvero surreale ed angosciante) e alcuni dei lavori sperimentali degli ultimi anni.
Un'occasione unica per chi ama questo regista, ma anche per chi vuole solo provare ad avvicinarsi e lasciarsi affascinare (senza troppo razionalizzare) da una personalità complessa e difficile.


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"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#267 Brucaliffa

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Inviato 06 gennaio 2008 - 10:26


e soprattutto dopo aver visto la mostra alla Triennale di Milano, ho iniziato a temere una deriva autocelebrativa di Lynch, mi fa paura ad esempio il fatto che abbia scelto di incorniciare ed esporre anche i foglietti più insignificanti su cui ha scarabocchiato mentre parlava al telefono, o dove ha segnato qualche indirizzo di ristorante (non hanno nulla di speciale o di diverso da quelli che scriviamo tutti, spero che qualche buon amico gliel'abbia fatto notare). Non dovrebbe essere Lynch a celebrare Lynch in questo modo, o almeno, non ancora! :o  :'(

OT:
ma quindi vale la pena andare a vederla questa mostra oppure no? E' solo una vuota e inutile vetrina autocelebrativa di Lynch o c'è dell'arte a cui assistere?
Io vorrei andarci Sabato prossimo, cosa dovrei aspettarmi?


Non farei un viaggio per andarla a vedere, ma se sei di Milano o dintorni e ami Lynch perché non andare? Forse ne uscirai deluso, come me, però secondo me ne vale la pena. Ne vale la pena sia per l'esperienza di visitare uno spazio ideato dalla mente di Lynch (che poi come esperienza non è nulla di particolare, ma io non avrei potuto fare a meno di provarla), che per sfruttare l'opportunità di vedere sul grande schermo (per quanto piccolo) tutti i suoi corti e la folle serie animata Dumbland.
I quadri dopo un po' potresti stancarti addirittura di guardarli, perché sono realizzati tutti con la stessa tecnica, sono quasi identici tra loro. Non mi hanno colpito troppo neanche le foto, neanche quelle manipolate. Però dire che sono rimasta delusa non è proprio esatto, perché comunque l'arte di Lynch è il cinema e non pretendevo che eccellesse anche in altri ambiti.
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#268 Guest_JackNapier_*

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Inviato 06 gennaio 2008 - 11:03

si, abito a 40-45 km, più o meno impiegherei lo stesso tempo che se ne va per una giornata di università  ;).
A proposito del Lynch pittore, avevo letto da qualche parte che da ragazzo, quando ancora non aveva realizzato nemmeno un cortometraggio, Lynch prendesse molto sul serio i suoi disegni e che, anzi, volesse essere proprio pittore e che solo per caso avesse deciso di realizzare la sua prima pellicola che egli stesso definì "Un quadro in movimento". Forse è stata una scelta fortunata quella di passare all'arte visiva in movimento  asd.

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#269 eph

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Inviato 06 gennaio 2008 - 16:40

La mostra di Lynch è assolutamente da vedere per qualsiasi lynchano. Come ha già detto Bruca, l'esperienza di visitare uno spazio ideato da Lynch è qualcosa di irresistibile. Certo, è forse vero che non avrà uno spazio nei manuali di arte del prossimo secolo, ma i quadri, le fotografie, le musiche non sono così lontani dalle atmosfere dei suoi film e, in un certo senso, permettono di completare la sua "visione".
L'enorme numero di foglietti, post-it, tovagliolini, fazzoletti, a mio modo di vedere, è un enorme strizzata d'occhio ai fan che, ovviamente, apprezzano, me compreso. Rintracciare i disegnini sui fogli di sceneggiatura dei film o dei progetti abortiti, ritrovare le frasi o l'ordine delle scene da girare, è un gioco divertentissimo, e quello vuole essere, non certo arte. Un po' di vanità ci vuole, ci mancherebbe, semmai mi preoccupano di più l'autocelebrazione e il manierismo di INLAND EMPIRE, non i disegnini sui tovaglioli (tra parentesi: esporre disegnini fatti ovunque, compresi i tovaglioli, è prassi comune anche in esposizioni di artisti famosissimi, non vedo perché non se lo possa concedere anche Lynch).
E poi, i corti, tantissimi, e finalmente su (abbastanza) grande schermo: i corti del sito davidlynch.com, tutta la serie di Dumbland, e i corti storici, compreso The grandmother. Chi ama Lynch secondo me non può perderla (occhio, perché chiude domenica prossima).
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#270 Guest_JackNapier_*

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Inviato 06 gennaio 2008 - 16:49

(occhio, perché chiude domenica prossima).

lo so, volevo andarci giovedì infatti, ci sarei andato da solo o avrei costretto un mio amico a venire con me (magari con qualche scusa tipo che ci sono cortometraggi porno), ma mio padre ha insistito per accompagnarmi ???. Lui di Lynch conosce solo Twin Peaks e nient'altro. Spero che non voglia andarsene dopo un quarto d'ora  asd ( so già che dalla visione di Eraserhead rimarrebbe shoccato, ad esempio).
Vabé, al massimo gli compro un gelato per farlo stare buono. Grazie a tutti per le risposte.
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#271 eph

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Inviato 06 gennaio 2008 - 16:57


(occhio, perché chiude domenica prossima).

lo so, volevo andarci giovedì infatti, ci sarei andato da solo o avrei costretto un mio amico a venire con me (magari con qualche scusa tipo che ci sono cortometraggi porno), ma mio padre ha insistito per accompagnarmi ???. Lui di Lynch conosce solo Twin Peaks e nient'altro. Spero che non voglia andarsene dopo un quarto d'ora  asd ( so già che dalla visione di Eraserhead rimarrebbe shoccato, ad esempio).
Vabé, al massimo gli compro un gelato per farlo stare buono. Grazie a tutti per le risposte.


Occhio che tutti i corti assieme durano più di 2 ore, dovrai comprargli molti gelati  asd
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#272 Pier

    Roadie

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Inviato 20 gennaio 2008 - 00:38



visto ieri sera. Sono dovuto andare a Bologna perchè da me non è uscito.

un mio commento a caldo...QUALCHE SPOILER


Inland Empire. Un nome che forse non significa nulla, scelto dal regista perchè amava il suono delle parole "Inland" e "Empire".


Non che sia rilevante, ma per quanto ne so "Inland Empire" e' anche un area della California. Ad ogni modo un titolo bellissimo. Incredibile ma vero, qui a Catania il film non è in programmazione. Forse questo fine settimana???


si è vero...è stata la Dern a far conoscere questo nome al regista (credo che il marito della Dern sia originario di questa zona di L.A.), ma Lynch lo ha scelto proprio perchè gli piaceva il modo in cui queste due parole suonano una volta accostate.


Suo marito è Ben Harper, che tra l'altro fa un cameo nel film, credo "non accreditato", ed è il pianista col cappello nella scena finale.
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#273 Brucaliffa

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Inviato 21 gennaio 2008 - 13:47


(occhio, perché chiude domenica prossima).

lo so, volevo andarci giovedì infatti, ci sarei andato da solo o avrei costretto un mio amico a venire con me (magari con qualche scusa tipo che ci sono cortometraggi porno), ma mio padre ha insistito per accompagnarmi ???. Lui di Lynch conosce solo Twin Peaks e nient'altro. Spero che non voglia andarsene dopo un quarto d'ora  asd ( so già che dalla visione di Eraserhead rimarrebbe shoccato, ad esempio).
Vabé, al massimo gli compro un gelato per farlo stare buono. Grazie a tutti per le risposte.


Alla fine sei andato? Ti è piaciuta?
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#274 Guest_JackNapier_*

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Inviato 22 gennaio 2008 - 17:04



(occhio, perché chiude domenica prossima).

lo so, volevo andarci giovedì infatti, ci sarei andato da solo o avrei costretto un mio amico a venire con me (magari con qualche scusa tipo che ci sono cortometraggi porno), ma mio padre ha insistito per accompagnarmi ???. Lui di Lynch conosce solo Twin Peaks e nient'altro. Spero che non voglia andarsene dopo un quarto d'ora  asd ( so già che dalla visione di Eraserhead rimarrebbe shoccato, ad esempio).
Vabé, al massimo gli compro un gelato per farlo stare buono. Grazie a tutti per le risposte.


Alla fine sei andato? Ti è piaciuta?


sì e scusate se non ho commentato.
Quella di sabato 12 gennaio è stata senza ombra di dubbio una giornata "speciale". Tempo atmosferico perfetto, cielo plumbeo e pioggia intermittente. Arrivato a Milano attraverso il parco Sempione e mi trovo davanti ai bagni misteriosi di De Chirico, giro intorno al perimetro di questo giardino e mi ritrovo all'entrata dell'edificio che ospita la triennale con i pantaloni sporchi di fango... maledette scarpe con la suola bassa.
Attraverso l'entrata e vengo attirato da una luce violetta, alzo lo sguardo, "David Lynch" c'è scritto e sotto l'insegna al neon ci sono le tizie che vendono i biglietti. Dopo una scenetta comica stile totò e peppino (peppino era mio padre ovviamente) prendiamo i biglietti e ci inoltriamo nello spazio adibito per la mostra. I dipinti sono esattamente come me li avevate descritti, quasi tutti realizzati con la medesima tecnica,  alcuni davvero inquietanti come la già citata "mano sulla mia casa" e "quest'uomo è stato sparato 0,9502 secondi fa", quasi tutti con una didascalia ottenuta con delle lettere ritagliate (tipo quelle che il Bob di Twin Peaks metteva sotto le unghie delle sue vittime). Disturbanti le foto di nudo deformate. Sulla destra c'erano delle bacheche all'interno delle quali vi erano esposti i famosi schizzi disegnati nei momenti più disparati e su "supporti" diversissimi (come le pagine di copione di twin peaks e di velluto blu). C'erano i quadri dedicati a Bob (riferimenti sicuramente non casuali) gli altoparlanti che emettevano suoni random e la stanza con le prospettive falsate e i colori marcatissimi. Qui gli altoparlanti avevano un senso, emettevano dei suoni "dal piano superiore" ma il piano fisicamente non c'era... suggestivo. Fuori dalla stanza (mi sono accovacciato fino a diventare un nano) mi trovo davanti ad altre foto di nudi deformi, donne con cazzi, altre impalate da una sbarra che fuoriesce dalla bocca del proprio riflesso nello specchio e robe così.
Inutile dire che le ore più interessanti sono state quelle trascorse nella saletta adibita a teatro (con tanto di palcoscenico tipo quello della ragazza nel termosifone di Eraserhead). Ho visto tutti i corti tranne "the Grandmother" perché era successo un casino con il video player e mi ero rotto di stare in piedi. La serie di Dumbland è sicuramente la cosa più stupida che abbia mai visto (e quindi mi è piaciuta  asd), mentre disturbanti sono stati "the Alphabet" e "6 figures getting sick", entrambi realizzati quando Lynch frequentava l'accademia di belle arti a Philadelphia. Il primo è una trasposizione su pellicola di un incubo, una ragazza sogna di recitare l'alfabeto in modo tormentato e al risveglio vomita sangue, il secondo, realizzato anch'esso in stop motion, rappresenta diverse figure (ottenute da un calco della testa di Lynch) che si ammalano, si toccano lo stomaco e poi vomitano il tutto sottolineato da un'insopportabile sirena che assorda gli spettatori. Seguono poi altri esperimenti di "quadri in movimento" con Industrial Symphonies, ingranaggi e macchinari che svolgono lo stesso movimento producendo un suono all'inizio piacevole ma alla lunga insostenibile; e degli esperimenti su "le riprese di un dato punto nell'arco di una giornata". Altri cortometraggi non li ho apprezzati moltissimo per via del mio inglese non perfetto, non ho capito molto insomma  asd.
E' stata un'esperienza unica, non sto qua a sindacare sul fatto che potrebbe sembrare un'esposizione autoreferenziale, che Lynch si sia seduto sugli allori etc, non mi interessa questo. Quello che ho apprezzato davvero molto è che ci/mi è stata data l'opportunità di entrare nella testa di un grande artista, è stato come poter vedere il meccanismo che si mette in moto un istante prima del concepimento di un'idea, un'opportunità straordinaria che non mi sono lasciato sfuggire e che ho colto con piacere.

PS: ah, grazie a tutti per i consigli e le indicazioni.
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#275 eph

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Inviato 22 gennaio 2008 - 18:51




(occhio, perché chiude domenica prossima).

lo so, volevo andarci giovedì infatti, ci sarei andato da solo o avrei costretto un mio amico a venire con me (magari con qualche scusa tipo che ci sono cortometraggi porno), ma mio padre ha insistito per accompagnarmi ???. Lui di Lynch conosce solo Twin Peaks e nient'altro. Spero che non voglia andarsene dopo un quarto d'ora  asd ( so già che dalla visione di Eraserhead rimarrebbe shoccato, ad esempio).
Vabé, al massimo gli compro un gelato per farlo stare buono. Grazie a tutti per le risposte.


Alla fine sei andato? Ti è piaciuta?

...


Visto che meritava?  :P Papà ha apprezzato?

Ah ho letto sul tuo blog il resoconto della giornata: per risponderti, sì, c'è una via molto più semplice per arrivare alla Triennale da Cadorna. Anzi, complimenti per esserci arrivati passando dal parco, io mi sarei perso  asd
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#276 Guest_JackNapier_*

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Inviato 22 gennaio 2008 - 19:00





(occhio, perché chiude domenica prossima).

lo so, volevo andarci giovedì infatti, ci sarei andato da solo o avrei costretto un mio amico a venire con me (magari con qualche scusa tipo che ci sono cortometraggi porno), ma mio padre ha insistito per accompagnarmi ???. Lui di Lynch conosce solo Twin Peaks e nient'altro. Spero che non voglia andarsene dopo un quarto d'ora  asd ( so già che dalla visione di Eraserhead rimarrebbe shoccato, ad esempio).
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...


Visto che meritava?  :P Papà ha apprezzato?

Ah ho letto sul tuo blog il resoconto della giornata: per risponderti, sì, c'è una via molto più semplice per arrivare alla Triennale da Cadorna. Anzi, complimenti per esserci arrivati passando dal parco, io mi sarei perso  asd

mio padre mi ha stupito, mi aspettavo che si sarebbe rotto dopo il primo quadro invece ha prestato attenzione ad ogni singola opera. L'unica stronzata della giornata che ha fatto è stata chiedere informazioni a un tossico fuori la fermata e infatti abbiamo dovuto fare la strada labirintica nel parco. Nel parco mi sono orientato con l'istinto, imboccavo i sentierini a caso e alla fine ci siamo trovati alla triennale, la forza esiste davvero  asd
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#277 Homer

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Inviato 22 gennaio 2008 - 19:12

Che poi è facile da Cadorna. Guardando la stazione si va a destra, si prende il vialone e seguendolo si arriva alla Triennale che si trova sulla destra.
  • 0

"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"

"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"


#278 tupelo

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Inviato 23 gennaio 2008 - 17:39

Quella di sabato 12 gennaio è stata senza ombra di dubbio una giornata "speciale".


C'ero anch'io, ma le tue tette non le ho notate..
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#279 Guest_JackNapier_*

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Inviato 24 gennaio 2008 - 18:04


Quella di sabato 12 gennaio è stata senza ombra di dubbio una giornata "speciale".


C'ero anch'io, ma le tue tette non le ho notate..

Ma veramente? O_O Non ci crederai ma alla mostra avevo la sensazione che ci fosse un ondarocker.
Io comunque ero il ragazzo con gli occhiali e il giubbotto marrone e con una pettinatura che ricordava vagamente quella del detective Dale Cooper (ma senza brillantina).
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#280 tupelo

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Inviato 25 gennaio 2008 - 17:38

Io sono andato nel tardo pomeriggio.
Camicia a righe sui toni del marrone e pantloni di velluto beige.
Ero in compagnia della mia bellissima ragazza.

Per non essere totalmente OT, la mostra era interessante.
Purtroppo non ho avuto molto tempo per fermarmi nella sala proiezioni.
E il video di "industrial symphonies" era estenuante.
Quello sulla ripresa del bosco suggestivo, ma niente più.
Non male invece quello del gigante, di cui non ricordo però il titolo.
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#281 Diamond_Sea

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Inviato 07 febbraio 2008 - 13:33

Ieri finalmente sono riuscito a vedere Inland Empire.

Se Mulholland Drive ancora aveva frammenti di razionalita' quest'ultimo film si abbandona al delirio piu' totale. Un'incubo vero e proprio che gela il sangue a non lascia senza sonno per lunghe notti. Della triologia iniziato con Stade Perdute e' sicuramente il piu' estremo, il punto di non ritorno dell'arte di Lynch. Come disse un eminente critico, non ricordo chi, quello di Lynch e' forse uno dei pochi esempi di cinema "puro". Di narrazzione che non puo' esprimersi in un altro modo se non con le immagini.
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#282 Abe

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Inviato 11 dicembre 2008 - 13:34

Ormai ho quasi finito la filmografia di Lynch mi manca solo velluto blu.
Che dire... io lo trovo un genio moderno oppresso da questi anni 00 dove davvero ha dato il meglio di se.
Se Mullholland Drive poteva essere un film definiamolo ''per tutti'', ovvero che anche se uno non si mette ad anazlizzarlo e perderci sopra la testa lo poteva vedere lo stesso con INLAND EMPIRE invece assistiamo ad un tracollo di razionalità dove Lynch declina e va alla deriva con delle fasi oniriche che fanno ricordare il più bel Goya.
Questo regista mi ha davvero rapito, deluso un pò forse da Cuore Selvaggio, forse avevo anche delle aspettative derivanti dalla vittoria a Cannes di cui non mi sono liberato forse
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#283 William Blake

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Inviato 11 dicembre 2008 - 13:43

deluso un pò forse da Cuore Selvaggio, forse avevo anche delle aspettative derivanti dalla vittoria a Cannes di cui non mi sono liberato forse


esagerato e debordante quanto si vuole ma Cuore selvaggio è stato seminale per gli anni '90, ha aperto la strada alla riesumazione dell'on the road e del pulp. C'è poco da fare, in quegli anni Lynch cambiava il cinema (e la tv), e  probabilmente tra dieci anni si dirà la stessa cosa per i suoi film di questi ultimi anni...
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#284 joseph K.

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Inviato 11 dicembre 2008 - 13:52

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Quest'uomo mi ha sempre fatto nascere un gigantesco "boh" nel cervello, lunedì mi sono visto Eraserhead e mi sono imposto di arrivare in fondo a quella che, per me,  probabilmente è la più gigantesca, autoreferenziale, vomitevole boiata della storia della cinematografia moderna.
In Mullholland Drive (la cosa che ho più apprezzato, non certo amato, della sua produzione) c'erano almeno alcuni spazi di ironia e di bellezza (parlo in senso prettamente estetico, immagini e regia, perché quando uno vuole escludere totalmente lo spettatore dalla creazione/partecipazione al senso delle proprie opere a me già scade di brutto) ma le più cose che io ho visto prodotte da questo uomo (intendo anche le cose artistiche, tele e video) mi hanno sempre dato l'idea di chi lavora per far sorgere nello spettatore l'idea  "è sicuramente un genio e per di più purtroppo non lo capisco del tutto".
Invece banalmente sto concludendo che sia una grande truffa cinematografica, buona padronanza tecnica ma è come uno che si chiudesse nel suo bunker e continuasse a riprendersi in enormi sedute di masturbazione artistica.
[personal opinion mode off]


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#285 Abe

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Inviato 11 dicembre 2008 - 13:56

Quest'uomo mi ha sempre fatto nascere un gigantesco "boh" nel cervello

asd
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#286 vegeta851

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Inviato 11 dicembre 2008 - 13:56

joseph hai visto "The Elephant Man" e "Una storia vera"?
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#287 William Blake

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Inviato 11 dicembre 2008 - 13:58

perché quando uno vuole escludere totalmente lo spettatore dalla creazione/partecipazione al senso delle proprie opere a me già scade di brutto)


al contrario, penso che Lynch sia forse il regista che oggi come oggi fa partecipare di più lo spettatore al senso delle proprie opere. INLAND EMPIRE è il monumento allo spettatore "partecipe".
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#288 Abe

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Inviato 11 dicembre 2008 - 14:05

al contrario, penso che Lynch sia forse il regista che oggi come oggi fa partecipare di più lo spettatore al senso delle proprie opere. INLAND EMPIRE è il monumento allo spettatore "partecipe".


INLAND EMPIRE è però anche il delirio di un folle visionario, artisticamente parlando, ma questo non è detto che sia una cosa negativa, anzi, è uno dei tre registi contemporanei che preferisco sicuramente
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#289 ucca

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Inviato 11 dicembre 2008 - 14:12

al contrario, penso che Lynch sia forse il regista che oggi come oggi fa partecipare di più lo spettatore al senso delle proprie opere. INLAND EMPIRE è il monumento allo spettatore "partecipe".


INLAND EMPIRE è però anche il delirio di un folle visionario, artisticamente parlando, ma questo non è detto che sia una cosa negativa, anzi, è uno dei tre registi contemporanei che preferisco sicuramente


Non condivido quello che scrive Joseph su Eraserhead che secondo me è il suo film piu' viscerale, spontaneo, stomachevole. Non c'è niente di razionale, nè di costruito..è proprio un incubo ad occhi aperti, ma c'è tutto il genio di Lynch nella bellezza di alcune scene, nella descrizione della famigliola felice ed allucinata..nelle teste che generano gommine da cancellare, e in quel feto che rimane vivo senza pelle nè corpo..urlante disperazione. Il modo in cui si abituano a lui mi ha sempre disturbato..ma mi ha lasciato in fondo un senso di catarsi. Diverso invece Inland Empire, che mi ha fatto l'effetto
opposto, cioè noia mortale. Difficile andare oltre Mulholland Drive (in assoluto il suo film migliore secondo me), però il suo ultimo film mi è sembrato non solo incomprensibile, ma anche molto scontato nei continui colpi ad effetto, insomma..autoreferenziale. Nel cinema c'è chi si è alzato e si è messo a fare ginnastica. Lo capisco.
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#290 Abe

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Inviato 11 dicembre 2008 - 14:19

Io ritengo che che INLAND EMPIRE sia l'Eraserhead moderno di Lynch come molti hanno detto.
30 anni dopo ritorna su un percorso onirico, buio, cruento, però forse con meno personalità, condivido la cosa.
Eraserhead era il suo primo grande film, dove ha fatto tutto ciò che gli veniva in mente, senza curarsi di come sarebbe probabilmente risultata l'opera alla fine.
Poi sicuramente Mullholland Drive è il FILM, il capolavoro di stile, regia, innovazione e tipichi tratti distintivi di Lynch quali il rapporto che anche lo spettatore deve avere con l'attore/personaggio del film
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#291 joseph K.

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Inviato 11 dicembre 2008 - 14:22

Attenzione che suscitare sentimenti come paura, ribrezzo, nausea, senso del grottesco non è proprio uguale a "far partecipare lo spettatore al senso delle sue opere". Già di per sé io non amo molto la via di uscita dell'onirico, del "sondiamo la parte non cosciente" e cose simili che vengono usate per "dare senso" a qualcosa che per me molto più banalmente è un desiderio (di Linch in questo caso) di esprimere un suo personale sentire sul mondo fatto delle tipiche tonalità emotive che trasmette.
Ma al di là di questo io, come spettatore, mi sento messo in un angolo ed escluso dalla partecipazione attiva all'opera. Provare terrore/schifo/pena non è partecipare alla costruzione dell'opera ma subire un regista onnipotente, onnipotente "ad arte", che punta a sconvolgerti per importi il suo sentire, il suo universo emotivo, il suo mondo di stravolgere la realtà.
Beninteso, ci sta benissimo, ma dopo un film di Linch a me la riflessione si azzera completamente, sono film che muoiono nella "visione immediata" e non vivono oltre il momento del "sentimento" che sono riusciti a suscitare.
Dunque se è già una cosa notevole non lasciare "indifferente" lo spettatore (e questo a Linch va riconosciuto), non è però quello che apprezzo io. A me piace la vita dell'opera che rimane come uno stimolo a suscitare ipotesi/sensi/riflessioni dopo la visione. E questo con Linch non mi riesce quando magari mi riesce con opere apparentemente molto più "lineari" (penso ai fratelli Dardenne, ad esempio).

Non so forse è la stessa cosa con la letteratura, dove un Kafka (per fare un esempio) ti racconta storie lineari, così banalmente quotidiane che poi suscitano ogni genere di possibilità e senso mentre un Foster Wallace (per fare un altro esempio) ti inonda di sue "cerebralità", di suo "sentire" e ti lascia in un angolo.
A me piace l'arte compartecipata, non sentirmi sovrastato dall'onnipotenza artistica dell'autore, per di più con a volte la spiacevole sensazione dell'artificioso: "so bene come suscitare 'quella' sensazione nello spettatore e lo faccio quando ne ho più voglia".
Insomma mi pare che a Linch difetti, tutto sommato, la "sincerità" artistica ma non so se mi sono fatto capire.
E' comunque una mia visione attuale, magari dieci anni fa avrei scritto l'esatto opposto, forse sto solo invecchiando...  :)
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#292 ucca

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Inviato 11 dicembre 2008 - 14:34



Penso semplicemente che forse tu abbia un approccio diverso all'arte. Non vuoi che ti stravolga, vuoi che ti stimoli ragionamenti..Lynch, come Bacon nella pittura, o Carmelo Bene nel teatro non vogliono spiegare nè coinvolgere secondo me, quanto piuttosto sopraffare lo spettatore e catalpultarlo nel loro "mondo". Personalmente è quello che cerco e che voglio..però è un discorso molto personale ripeto.
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#293 Guest_JackNapier_*

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Inviato 11 dicembre 2008 - 14:41

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Quest'uomo mi ha sempre fatto nascere un gigantesco "boh" nel cervello, lunedì mi sono visto Eraserhead e mi sono imposto di arrivare in fondo a quella che, per me,  probabilmente è la più gigantesca, autoreferenziale, vomitevole boiata della storia della cinematografia moderna.
In Mullholland Drive (la cosa che ho più apprezzato, non certo amato, della sua produzione) c'erano almeno alcuni spazi di ironia e di bellezza (parlo in senso prettamente estetico, immagini e regia, perché quando uno vuole escludere totalmente lo spettatore dalla creazione/partecipazione al senso delle proprie opere a me già scade di brutto) ma le più cose che io ho visto prodotte da questo uomo (intendo anche le cose artistiche, tele e video) mi hanno sempre dato l'idea di chi lavora per far sorgere nello spettatore l'idea  "è sicuramente un genio e per di più purtroppo non lo capisco del tutto".
Invece banalmente sto concludendo che sia una grande truffa cinematografica, buona padronanza tecnica ma è come uno che si chiudesse nel suo bunker e continuasse a riprendersi in enormi sedute di masturbazione artistica.
[personal opinion mode off]



Avresti dovuto vedere la mostra a Milano.  asd
La mia posizione su Lynch e sull'approccio alla (sua) arte è vicina a come la intende Ucca.

Riprendo dal post lasciato in un altro thread:

bla bla bla... da Mulholland Drive, dove la divisione tra sogno e realtà era, tutto sommato, piuttosto netta. Qui è tutto un sogno nel sogno, spazio e tempo che si combinano, come pezzi di un puzzle che si mescolano in una scatola chiusa. Ma in fondo c'è poco da scoprire (o almeno credo), ognuno si fa la sua idea, se proprio vuole dare un senso, altrimenti può lasciarsi coinvolgere totalmente dalle sequenze riprese dalla digitale del regista di Missoula (che poi è l'approccio che preferisco).
Insomma, che fatica, ma ne è valsa la pena.


Certo che se un giorno se ne uscisse con "ragazzi, vi ho preso per il culo in tutti i miei film", sarebbe ancora di più un genio  asd
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#294 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 11 dicembre 2008 - 14:44


Avresti dovuto vedere la mostra a Milano.  asd
La mia posizione su Lynch e sull'approccio alla (sua) arte è vicina a come la intende Ucca.


L'ho vista. Ucca ha colto bene quello che volevo dire... Però Bacon e Bene mi piacciono da matti. Sarà forse che sono meno seriosi, più ironici (e autoironici) del nostro buon Linch?
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#295 dick laurent

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Inviato 11 dicembre 2008 - 15:06

Insomma mi pare che a Linch difetti, tutto sommato, la "sincerità" artistica ma non so se mi sono fatto capire.


il resto del discorso è interessante, ma sulla sincerità non dubiterei: proprio per eraserhead lui giovane e sconosciuto investì quattro anni di vita e tutti i soldi, tanto che non aveva un posto per dormire e dormiva sul set, a quel che ho letto.
Poi non so, tanto per ribadire un vecchio discorso, in Mulholland ti sei accorto che al di là dell'approccio onirico la trama è solidissima e completamente "spiegata" (a parte un dettaglio)? 
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#296 William Blake

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Inviato 11 dicembre 2008 - 15:13

Attenzione che suscitare sentimenti come paura, ribrezzo, nausea, senso del grottesco non è proprio uguale a "far partecipare lo spettatore al senso delle sue opere".


in realtà volevo dire un'altra cosa, ovvero, che i film di Lynch sono fatti in maniera tale che lo spettatore, anche dopo la visione, deve pensare alla loro costruzione al COME e al PERCHE' sono fatti così, deve partecipare alla (ri)costruzione della storia (ho messo "deve" ma forse sarebbe meglio usare "può" poichè dipende dalla disponibilità e dalla voglia di ciascuno di noi). lo spettatore nei film di Lynch diventa anche un po' autore, e al contempo, un filologo che cerca di ricostruire le tracce disseminate dal regista. INLAND EMPIRE assomma questa idea di cinema puro, di cinema di immagine, della visione, e proprio perchè ogni "delirio" è calcolato millimetricamente, lo spettatore può porsi in termini critici di fronte all'opera. Al contrario, Eraserhead, proprio per la sua sincerità (che probabilmente affonda le radici nel subconscio di Lynch...in fondo Eraserhead è il lungo incubo di un uomo che ha paura di diventare/essere padre), è un'opera da prendere-o-lasciare così com'è, precludendo allo spettatore qualsiasi via di partecipazione.  


Poi non so, tanto per ribadire un vecchio discorso, in Mulholland ti sei accorto che al di là dell'approccio onirico la trama è solidissima e completamente "spiegata" (a parte un dettaglio)? 


ma tutti i film di Lynch hanno una "spiegazione", tranne "Eraserhead"...

PS: e comunque è verissimo che, per il suo primo film, Lynch investì tantissimo e dormiva sul set perchè aveva ipotecato la casa.
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#297 joseph K.

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Inviato 12 dicembre 2008 - 08:45

Un chiarimento sul discorso "sincerità": anche l'artificioso è arte, tutta l'arte è in definitiva artificio ma quello che volevo dire è che la mia sensazione è che in Lynch è (per me) palese la volontà di esagerare ad arte tutti gli elementi del film per sconvolgere lo spettatore o al limite portarlo nella direzione dell'universo emotivo (non di senso) dell'autore. E' come essere in un gigantesco monologo di uno spirito strabordante, è come se si azzerasse la comunicazione con lo spettatore o che questa comunicazione fosse mediata dai soli mezzi espressivi di Lynch. E' come se Lynch ci dicesse "o sei capace di far parte del mio universo onirico/sentimentale o lascia perdere e guarda un altro film". Non sono film aperti sul reale, sono film chiusi in sé stessi, hanno intorno il fossato con i coccodrilli, tanto che Lynch continua a sviare, a distrarre, come se in definitiva non avesse alcuna voglia di "comunicare" veramente ma solo di "stupire", di creare "effetto" sullo spettatore, di "distrarlo".
E tutto questo è molto esasperato in una continua serie di ripiegamenti dei film su di sé, di grandi "masturbazioni" artistiche, dove lo spettatore diventa quasi un intruso da far perdere prima che arrivi a cogliere cosa Lynch vuole (o non vuole) trasmettere. Anzi, spesso ho proprio il sospetto che in lui ci sia un atteggiamento del tipo "non voglio dire assolutamente nulla per non correre il rischio che tu, spettatore, mi capisca".
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#298 Marphorius

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Inviato 13 dicembre 2008 - 14:36

Sono d'accordo..
Pienamente d'accordo con te..
Ciao a tutti! Sono nuovo..Volevo farvi i complimenti per quello che avete tirato fuori su Inland Empire..Alla fine mi avete fatto venire voglia di partecipare!

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#299 dick laurent

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Inviato 13 dicembre 2008 - 14:50

Un chiarimento sul discorso "sincerità": anche l'artificioso è arte, tutta l'arte è in definitiva artificio ma quello che volevo dire è che la mia sensazione è che in Lynch è (per me) palese la volontà di esagerare ad arte tutti gli elementi del film per sconvolgere lo spettatore o al limite portarlo nella direzione dell'universo emotivo (non di senso) dell'autore. E' come essere in un gigantesco monologo di uno spirito strabordante, è come se si azzerasse la comunicazione con lo spettatore o che questa comunicazione fosse mediata dai soli mezzi espressivi di Lynch. E' come se Lynch ci dicesse "o sei capace di far parte del mio universo onirico/sentimentale o lascia perdere e guarda un altro film". Non sono film aperti sul reale, sono film chiusi in sé stessi, hanno intorno il fossato con i coccodrilli, tanto che Lynch continua a sviare, a distrarre, come se in definitiva non avesse alcuna voglia di "comunicare" veramente ma solo di "stupire", di creare "effetto" sullo spettatore, di "distrarlo".


e lo stesso discorso del voler trascinare nella propria poetica non vale anche per i film e gli autori più lineari? Comunque sul comunicare e sullo stupire io non so le intenzioni di Lynch, comunque riesce a prendermi molto, per me segno che c'è qualcosa oltre il trucchetto

E tutto questo è molto esasperato in una continua serie di ripiegamenti dei film su di sé, di grandi "masturbazioni" artistiche, dove lo spettatore diventa quasi un intruso da far perdere prima che arrivi a cogliere cosa Lynch vuole (o non vuole) trasmettere. Anzi, spesso ho proprio il sospetto che in lui ci sia un atteggiamento del tipo "non voglio dire assolutamente nulla per non correre il rischio che tu, spettatore, mi capisca".


sembrerò brutale, ma per la moralina è meglio leggersi il libro cuore o guardarsi Arnold, lì c'era in ogni puntata
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#300 joseph K.

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Inviato 13 dicembre 2008 - 18:13


sembrerò brutale, ma per la moralina è meglio leggersi il libro cuore o guardarsi Arnold, lì c'era in ogni puntata


Se vengo a casa tua e tu mi fai un monologo di sette ore e trenta sulle tue fobie e le tue percezioni o deformazioni del mondo non ho più molta voglia di venirti a trovare anche se magari apprezzo la tua capacità di presentarmi il tuo mondo interiore.
Se poi tale monologo diventa un grande gioco retorico, pieno di parole ad effetto, di colpi di teatro, di scenografia maestosa ma, tutto sommato, "vuoto", io non ho proprio più molta voglia di stare a passare del tempo con te.
La mia sensazione spesso di fronte a Lynch è tantissimo fumo e pochissimo arrosto, se poi il fumo è buono (cioè esteticamente bello) fumarlo non è poi così male, ovviamente, ma dopo i 10 minuti di sballo non ti lascia un gran che.

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