Comunque, parlando di cinema:
I film di Neri Parenti mi sono noti per il semplice fatto di essere cresciuto in Italia e in quegli anni. Sono presenze inevitabili, magari mi ricordano la mia infanzia, certe battute ("benvenuti a sti frocioni"...) mi fanno ancora ridere, un po' in sé e un po' per la mitizzazione, o perché riconosci qualcosa di già noto, o sticazzi. "Le comiche" le vidi al cinema quando uscirono, riviste anni dopo mi hanno provocato un sorriso, mentre pensavo "ma guarda che cagate mi sorbivo da ragazzino... certo che però Villaggio e Pozzetto erano bravi".
I vari Natali di sta minchia mi è capitato di incrociarli in diversi passaggi televisivi, un po' si rimane a guardarli (il fascino dell'orrido, sapete...) ma poi, sostanzialmente, rompono i coglioni. Sono tipo la cosa più noiosa che mi riesce di immaginare.
Detto questo, giudicandoli con occhio distaccato, sine ira et studio... non sono nulla di che. Parenti è un mestierante, bravino a ripetere la stessa cosa da anni e anni ma senza autentica capacità di sintesi. I suoi film vanno dall'accettabile ("Fracchia la belva umana") al pessimo (un "Natale" a caso). Ho letto senza pregiudizi le varie argomentazioni (sceverate dalla zavorra
ideologica). Bene:
non mi hanno convinto.Ho ripensato alle sceneggiature: non me ne è venuta in mente nessuna che fosse più che amatoriale.
Ho ripensato alle battute: gli esempi delle "migliori" postate da voi mi sono parse banali se non ottuse.
Ho ripensato ai tempi comici: senza scomodare Lubitsch, una commediola adolescenziale americana a caso risulta meglio strutturata, da questo punto di vista.
Il merito? Fondamentalmente quello di essere uno spettacolo di cabaret a puntate, con personaggi fissi che ripetono gli stessi tormentoni. Questa la ragione del successo, la stessa di un programma come "Zelig" per dire. Riconosciamo il merito dell'invenzione della formula (che ormai mostra la corda, però), riconosciamo il demerito di averla usata in modo piatto e al minimo delle sue potenzialità.
Questo col massimo di non-pregiudizio da parte mia, dopo attenta lettura di quanto scritto da altri e specie dai "difensori"; senza pretendere dai film di Parenti nulla che non sia entertainment (è che per me è
pessimo entertainment... e lo dico da persona che nel cinema d'evasione ci sguazza senza rimorsi e senza chiedere permesso a nessuno... e senza cercare più o meno striscianti giustificazioni (anti-)culturali per vedermi qualunque cagata mi passi per la testa). Ringraziando Ale per animare delle discussioni e per aver tentato di delineare la carriera di questi registi (anche i Vanzina) in modo oggettivo e con un occhio anche al lato economico della faccenda. Qualunque cosa si pensi delle polemiche successive, i primi post di questo thread sono ben fatti.
Riconoscendo tutto questo, devo dire, sul piano cinematografico, Neri Parenti
non mi piace per nulla. Lascio da parte la questione ideologica: perché se intervengo su questa sarebbe la volta buona che sbrocco di brutto.
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.