presumi che abbia letto anche solo una delle pagine di questo topic
Non proprio, dico che con quel post hai incarnato sinteticamente il sentimento di fastidio mostrato su questo topic nel vedere questa band sulla bocca di tutti, vi riesce difficile accettare questa cosa.
Potevi rimanere nel vanto di non saper nulla di nulla, e invece alla fine sei capitato qui.
A me lascia più stranito la miopia selettiva implicita in quel "sulla bocca di tutti". Dove, quando? Sono sulla bocca degli ascoltatori di indie rock, una minoranza importante degli appassionati di musica ma del tutto lontana dal rappresentarne la gran parte. A parlarne sono le testate di settore, e i loro ascolti mensili non arrivano a quelli dei Jukebox The Ghost o dei Parcels o dei Circa Waves o di altre formazioni pure "indie" ma decisamente meno chiacchierate. Il confronto con altre figure di spicco del rock revival contemporaneo — da Machine Gun Kelly ai Greta Van Fleet ai tanto vituperati Maneskin — mostra riscontri di pubblico ordini di grandezza inferiori per il postpostpunk dei Fontaines DC. I grandi festival europei si guardano bene dal presentarli come headliner (mentre guarda un po', i Greta Van Fleet al Rock Werchter sono co-headliner coi Metallica) e la loro permanenza nella top10 britannica è durata una settimana.
Si tratta di un fenomeno di nicchia, ok una nicchia grossa perché quantitativamente l'indie rock fa ancora numeri più grandi rispetto per dire al metal contemporaneo, ma anche l'uscita di un Manuel Agnelli non fa che rimarcare la limitatezza del fenomeno al preciso ambito di cui anche Agnelli è espressione. A meno che appunto il suo ruolo per il grande pubblico, che lo sovrappone alla sua presenza a X-Factor, non permetta un'efficace "spinta" della band e del suo filone presso ascoltatori legati ad altri generi — ma non mi pare la cosa stia avvenendo.
Se si vuole discutere del fenomeno per l'impatto che sta avendo, è necessario contestualizzarlo e osservare che la sua visibilità è sì dirompente, ma esclusivamente in un determinato circuito, composto fuori dai paesi anglosassoni prevalentemente da nostalgici over-30 (categoria a cui appartengo, prima che qualcuno voglia leggere la cosa come denigratoria). A riprova di questa visione ci sono i nostri follower, certo non rappresentativi della totalità ma comunque interessanti: molto serenamente, dicono che gli piacciono perché gli ricordano gli ascolti di anni prima e perché richiamano i Joy Division, mica perché innovativi o che altro (mutatis mutandis, e questo è un fatto buffo, si tratta peraltro degli stessi motivi per cui dicono peste e corna di altri progetti visti come revivalistici).
Poi si può provare a parlarne musicalmente, cosa che non sta avvenendo non solo qua, ma anche altrove: se uno legge un po' di commenti anche su testate musicali estere importanti, si rende presto conto che questo tipo di trattazione è posta del tutto in secondo piano (a onor del vero, lo è anche il giochetto delle comparazioni). La narrazione riguardo alla band è prevalentemente incentrata sul suo rapporto con l'Irlanda, sul livello di poeticità e coinvolgimento mostrati da Grian Chatten, e sul suo rappresentare l'apice di un fenomeno. Puntualmente presentato — quest'ultimo — come qualcosa di molto più prominente di ciò che i dati raccontano, con un effetto distorcente che senz'altro ringalluzzisce la fanbase ma alimenta anche l'implicito fondamento che l'universo indie coincida con l'esistente, o quantomeno col musicalmente rilevante. Ed è proprio questo aspetto a indispettirmi, non certo il legittimissimo fatto che una band capace, con una proposta perfetta per chi viene da certi ascolti, trovi consenso presso quel tipo di appassionati.