Metto il nasino dentro e provo anche io a dire la mia, cercando di non alimentare il flame ma semplicemente spiegando perché a me il disco non è piaciuto ?? e più in generale cosa ne penso dei Sunn O))).
Partiamo dal disco. Il fattore che ovviamente salta più all??occhio ?? cioè all??orecchio, ché il look è sempre quello che è
?? è il cambiamento rispetto al passato. Se si debba parlare di evoluzione o meno, non saprei. Di sicuro, come qualcuno ha fatto già notare, i cori, le trombe, gli ospiti illustri e via dicendo sono una sorta di ??ammorbidimento??. Se tutto ciò sia più o meno pop non saprei, ma sarei intenzionato a dire di no almeno fin che per pop si pensa a qualcosa che possa essere apprezzata da quanta più gente possibile. Tolti tutti questi fattori, cosa rimane? Poco, pochissimo. Basse frequenze, droni di chitarra distorta che non conducono da nessuna parte e che più che creare atmosfera o collante rompono le orecchie, voci black metal e la pretesa/promessa di voler ??trovare la frequenza che faccia cagare e vomitare l??ascoltatore? (come da loro vecchia intervista già citata qualche chilo di pagine addietro). Premettendo che Attila Csihar ha fatto decisamente di meglio con uno qualsiasi dei suoi progetti e delle sue collaborazioni passate (dai Mayhem ai Plasma Pool/Plasma Loop agli italiani Aborym), e che la sua voce mi risulta inascoltabile da un (bel) po?? di anni a questa parte ?? premettendo questo, non mi sembra gran cosa. Insomma, questo sarebbe un disco addirittura importante per la nostra epoca? Credo che certe cose si decretino a posteriori, non si decidano a priori.
E qui arriviamo al discorso sul gruppo in se. Ottimo esempio di come con un po?? di attesa, con qualche mossetta e con grande maestria in fatto di marketing si riesca ad ottenere successo e a essere valutati per quello che non si è. Sarò di bocca troppo difficile io, per carità. E capisco che, con un po?? di sforzo e con il terrore di sfigurare davanti alla comunità di anime belle che ne ha decretato il successo, il prodotto alla fine possa forzatamente piacere; possa essere addirittura travisato per quello che non è; si possano trovare al suo interno allucinazioni di quello che ci dicono dovrebbe essere.
Addirittura se pensiamo alla collocazione ??di genere?? del disco, ovvero il sottobosco del metal, prendiamo un abbaglio incredibile. Ho modo di pensare ?? è un po?? che non lo bazzico più, ma credo di sbagliarmi di poco ?? che nel mondo del metal di un disco così riescano solo a ridere; perché manca l??elemento più importante, il codice attitudinale che più di tutti identifica questo genere tra la sua comunità di ascoltatori; per dirla sul ridere, a questo disco
manca il rock??n??roll per poter essere considerato metal
. Mica per niente, infatti, è osannato dalla comunità non metal e dalla critica alternativo-indipendente.
Riflettiamoci un attimo, il nome Sunn O))), Attila Csihar e la canzone balcanica, il coro di donne viennesi (spero di non sbagliare), addirittura Julian Priester e una presunta 'svolta jazz', sono elementi che arrivano tutti prima della musica e contano forse più di essa. Che poi è solo un modo più elegante per dire che un qualcosa è incredibilmente sopravvalutato.
Non voglio passare per il provocatore o il
flamer che vuole prendere a tutti i costi una posizione contro: contro il gruppo, contro l??album e contro la numerosissima schiera di ammiratori.
Solo un po?? di sano realismo. Perché in questo caso ho l??impressione che nessuno dei Sunn O))) tra qualche anno se ne uscirà dicendo ??non avete avuto l??impressione di essere stati presi per il culo?? - anche per fare questo ci vuole un certo spessore
Poi magari questa è l??avanguardia più sublime, e io non ho capito un cazzo
Saluti.