L'interesse nazionale è quello di avere prezzi bassi e buon servizio per le proprie tratte aeree, non certo quello di avere una compagnia di bandiera. Punto.
Su questo concordo al 100%, mi riferivo semplicemente alla motivazione tirata in ballo (anche falsamente, non ne dubito) da Berlusconi & friends: se era così importante ieri (quando c'era da dire no a Air France), come faranno a rinnegarla oggi?
Per quanto la Fiat abbia in passato goduto di legislazione favorevole (socializzazione delle perdite e incentivi sotto forma di rottamazioni sussidiate --politiche entrambe parto di governi di centro-sinistra peraltro), il parallelo è strumentale e, francamente, ridicolo, in quanto a) lo Stato non è mai stato azionista di Fiat né l'ha mai ricapitalizzata b) i passati aiuti fronte costi a Fiat sarebbero impensabili in regime di Antitrust europeo
E l'uso selvaggio della cassa integrazione? Non era a carico dei contribuenti anche quella? E l'accordo sulla mobilità prolungata di solo un anno fa?
Ricordo le parole del liberalissimo Della Vedova a proposito di quella vicenda:
"I costi delle ristrutturazioni non devono e non possono essere scaricati sulla collettività , tanto meno, come invece fa l'esecutivo, ricorrendo al prepensionamento. Le misure di sostegno concesse dal governo alla Fiat sono paradossali e insensate.
Stando ai dati di copertura inseriti nella Finanziaria 2007, il costo per lo Stato dell'accordo Fiat dovrebbe ammontare a circa un terzo della somma stanziata, pari a 140 milioni di euro. Con 46 milioni di euro all'anno si premierebbe il cambio di marcia del Lingotto, senza badare al fatto che oggi quella cifra corrisponde a meno del 2% dell'ultimo utile di esercizio di Fiat Auto, che e' a sua volta superiore al doppio di quello del 2005".
il punto è che Alitalia ha fallito e Alitalia deve fallire
Pure secondo me doveva fallire, ma diversi anni fa, e poi magari riaprire in altre forme. Peccato che all'epoca si potevano salvare molti posti di lavoro, mentre oggi sarà dura.
In ogni caso, pur comprendendo in linea di principio l'argomentazione teorica e pur condividendo il giudizio su questo pateracchio attuale, non riesco a comprendere i motivi dell'eventuale esultanza di tanti nel veder fallire un'azienda e molte persone perdere il loro lavoro. Davvero, non me ne capacito, a maggior ragione al cospetto di persone che poi si dicono pure di sinistra (magari le stesse che andrebbero in piazza a manifestare contro la privatizzazione della Rai, per dire).