cosa state leggendo
#9201
Inviato 13 settembre 2013 - 13:43
Scusami Luca, non avevo letto: io ho citato francesi e anglofoni (Mann in che lingua scriveva?) ma ti potevo citare Marquez (si, non mi piace) o Vargas LLosa (che mi piace), Kawabata, Boll, Bernhard...ce n'è tanti. Autori letti e tradotti in tutto il mondo
Su Gadda hai ragione, ma pure Celine aveva un linguaggio più che ostico (per non parlare di Joyce, per dire).
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#9202
Inviato 13 settembre 2013 - 13:50
Dai, come 900 ci difendiamo bene.
#9203
Inviato 13 settembre 2013 - 13:53
A rischio di rimanere isolato, insisto: il meglio che abbiamo saputo fare è i Promessi Sposi?
Ricordo una bella scena de "Il portaborse" a riguardo...
Rodotà beato te che sei morto
A voi la poesia proprio non piace eh?Sempre a rompere il cazzo state.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
#9204
Inviato 13 settembre 2013 - 13:53
1. "il meglio che abbiamo saputo fare è i Promessi Sposi" -> vedi, secondo me no. ("I Malavoglia" e "I viceré" li indicherei come miei romanzi preferiti nell'800 italiano)A rischio di rimanere isolato, insisto: il meglio che abbiamo saputo fare è i Promessi Sposi (nell'800, il secolo de I Demoni)? Quali altri romanzi di Manzoni vengono studiati, analizzati, comparati nelle università di tutto il mondo? E quali di altri autori italiani, coevi e non? Levi? Tomasi de Lampedusa? Calvino?
2. "quali di altri autori italiani, coevi e non?" -> un bel po' (più di quel che immagini). Ma anche se sono sicuramente meno dei grandi romanzi inglesi e francesi, si ritorna al mio discorso precedente: quanti grandi autori spagnoli, o tedeschi, o polacchi, o cinesi (cazzo sono un miliardo e passa, qualcosa di buono avranno fatto), o norvegesi, sono studiati comparati ecc.?
Cioè, il discorso è: il tuo termine di paragone è composto di autori anglofoni, francofoni, russi, e una manciata di tedeschi: perché sono dei giganti? sicuramente. Perché sono gli unici giganti in circolazione? Mmh...
(Permettimi di essere un filino polemico: il tuo argomento è leggibile in due modi diversi a seconda di come chi lo cita giudica gli autori italiani. Tu non li giudichi di grande statura e quindi la poca fama estera per te è una riprova. Io li giudico di grande statura e per me quindi la poca fama estera è una ingiustizia. Alla fine la differenza la fa sempre come li valutiamo noi...)
#9205
Inviato 13 settembre 2013 - 13:54
Faccio un'altro esempio: Lalla Romano e la sua Penombra: è un testo di grande valore ma è un'opera anche priva di quelle "caratteristiche" che forse sono necessarie per una diffusione globale: alla fine trattasi di un'opera intimista, basata sulla delicatezza del ricordo, un'opera famigliare ma non epica. Insomma è una trama che va gustata per la bellezza della sobrietà e della dolcezza del modo in cui tratta il passato, i ricordi ecc.
Inoltre: l'intreccio linguistico del Pasticciaccio come lo rendi in inglese, qualcuno ci ha provato? Ma del resto se leggete la Domenica del Sole state vedendo quale fatica enorme fa un Tim Parks a tradurre le Operette morali di Leopardi, quanto gli si difficile rendere in inglese le sterminate sottigliezze, ironie ecc. non solo del pensiero e dello stile leopardiano ma dell'italiano in sé.
Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.
#9206
Inviato 13 settembre 2013 - 13:57
A rischio di rimanere isolato, insisto: il meglio che abbiamo saputo fare è i Promessi Sposi (nell'800, il secolo de I Demoni)? Quali altri romanzi di Manzoni vengono studiati, analizzati, comparati nelle università di tutto il mondo? E quali di altri autori italiani, coevi e non? Levi? Tomasi de Lampedusa? Calvino?
Dest, io ti appoggio la teoria, ma ti boccio le motivazioni. che ti frega di quello che fanno le università nel mondo? lo studio della letteratura latinoamericana (...) è molto diffuso per un fenomeno editoriale degli anni 60,* per dire. non mi sembra un gran parametro
*(preciso che io li <3 come geeno)
[webnicola]: io [mi aspettavo] che si dimettesse subito o che non si dimettesse. tipo "resisto è stata solo un colpo di testa dei miei uomini" e l'assalto alla camera sfasciata e qualche cranio rotto, gente che caga dentro la testa di cicchitto morto, cose così
oggi ho combattuto come un toro. ho il cuore sfiancato. sento che stanno crollando le mura DI QUESTA BABILONIA PRECRISTIANA! vinceremo! Cit. Ale
webnicola: non sto leggendo. mi state facendo venire la colite
gli butto lì un "rizoma" così mi si bagna
#9207
Inviato 13 settembre 2013 - 14:01
Anch'io mi ero perso questo pezzo.Scusami Luca, non avevo letto: io ho citato francesi e anglofoni (Mann in che lingua scriveva?) ma ti potevo citare Marquez (si, non mi piace) o Vargas LLosa (che mi piace), Kawabata, Boll, Bernhard...ce n'è tanti. Autori letti e tradotti in tutto il mondo
Su Gadda hai ragione, ma pure Celine aveva un linguaggio più che ostico (per non parlare di Joyce, per dire).
Hai ragione su Celine e Joyce, ma guarda caso: in che lingua scrivevano?
L'osticissimo Peter Eszterhazy l'ha tradotto solo Pressburger, che praticamente ha da solo il merito di aver fatto conoscere la letteratura ungherese in Italia. Ecco un esempio di un grande e originale autore contemporaneo che è penalizzato dalla lingua in cui scrive.
Calvino è letto e tradotto in tutto il mondo, idem Moravia, idem Pirandello: sono pari, quanto a fama, a Kawabata Boll o Bernhard.
E' che noi sappiamo che ce ne sono molti di più di quei tre che all'estero non sono cagati (meritatamente o meno, va a gusti). Ma ti dico: guarda che anche fra i tedeschi o gli est-europei (per dire due ambiti che conosco un po') ce ne sono (di meritevoli) che in Italia sono conosciuti da quattro gatti.
mal comune mezzo gaudio: ogni letteratura ha i suoi pochi nomi conosciuti all'estero (anche l'italiana) e molti più nomi che sono poco noti fuori dai patri confini (a volte immeritatamente).
#9208
Inviato 13 settembre 2013 - 14:05
Occhio
A rischio di rimanere isolato, insisto: il meglio che abbiamo saputo fare è i Promessi Sposi (nell'800, il secolo de I Demoni)? Quali altri romanzi di Manzoni vengono studiati, analizzati, comparati nelle università di tutto il mondo? E quali di altri autori italiani, coevi e non? Levi? Tomasi de Lampedusa? Calvino?
Dest, io ti appoggio la teoria, ma ti boccio le motivazioni. che ti frega di quello che fanno le università nel mondo? lo studio della letteratura latinoamericana (...) è molto diffuso per un fenomeno editoriale degli anni 60,* per dire. non mi sembra un gran parametro
*(preciso che io li <3 come geeno)
L'opinione critica del mondo letterario non è definitiva (forse) così come non lo è il mio parere personale (certamente); però coincidono, ed era solo una tesi a sostegno, anche perchè altre non saprei portarne...tant'è che io non partecipo alle universali laudi verso Marquez, lo sai benissimo
Quale altro argomento può essere considerato valido o universale (anche solo per approssimazione)?
Non so
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#9209
Inviato 13 settembre 2013 - 14:08
In senso assoluoto, assolutamente no
Ti passo Pirandello, il resto sono figure marginali della letteratura del 900
Non stiamo parlando di poesia, lo dico a scanso di equivoci. Lì ce la giochiamo bene
Sono d'accordo sul fatto che la poesia italiana del '900 è di livello stratosferico.
E infatti siamo un popolo di "santi, navigatori e... poeti", non di romanzieri.
Ci sono ragioni storiche, e quindi culturali, e quindi linguistiche per le quali la prosa e la narrativa non sono il nostro forte, e sicuramente qualcuno le avrà già ricordate in qualche post.
Ciononostante sono d'accordo sul fatto che qualcosa di buono (e anche molto buono... ) si trovi pure in Italia (anche se forse, sotto sotto, sempre più in una specie di inclinazione lirica della prosa).
Aggiungo ai molti nomi già fatti (e chiedo scusa se sono stati fatti anche questi) quelli di Berto, Mastronardi e Bianciardi (anche se un po' autori di un solo libro).
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
#9210
Inviato 13 settembre 2013 - 14:11
Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.
#9211
Inviato 13 settembre 2013 - 14:11
Sono in parte d'accordo, ma quello che mi salta all'occhio è che rispetto ad altri paesi di uguale o paragonabile peso specifico dal punto di vista artistico-culturale, negli ultimi 250 anni siamo rimasti un po' indietro, in letteratura. Ungheria e Perù sono posti bellissimi, ma non è con loro che dobbiamo confrontarci.Anch'io mi ero perso questo pezzo.
Scusami Luca, non avevo letto: io ho citato francesi e anglofoni (Mann in che lingua scriveva?) ma ti potevo citare Marquez (si, non mi piace) o Vargas LLosa (che mi piace), Kawabata, Boll, Bernhard...ce n'è tanti. Autori letti e tradotti in tutto il mondo
Su Gadda hai ragione, ma pure Celine aveva un linguaggio più che ostico (per non parlare di Joyce, per dire).
Hai ragione su Celine e Joyce, ma guarda caso: in che lingua scrivevano?
L'osticissimo Peter Eszterhazy l'ha tradotto solo Pressburger, che praticamente ha da solo il merito di aver fatto conoscere la letteratura ungherese in Italia. Ecco un esempio di un grande e originale autore contemporaneo che è penalizzato dalla lingua in cui scrive.
Calvino è letto e tradotto in tutto il mondo, idem Moravia, idem Pirandello: sono pari, quanto a fama, a Kawabata Boll o Bernhard.
E' che noi sappiamo che ce ne sono molti di più di quei tre che all'estero non sono cagati (meritatamente o meno, va a gusti). Ma ti dico: guarda che anche fra i tedeschi o gli est-europei (per dire due ambiti che conosco un po') ce ne sono (di meritevoli) che in Italia sono conosciuti da quattro gatti.
mal comune mezzo gaudio: ogni letteratura ha i suoi pochi nomi conosciuti all'estero (anche l'italiana) e molti più nomi che sono poco noti fuori dai patri confini (a volte immeritatamente).
Faccio un esempio: perchè l'impatto della letteratura anglofona è così dirompente, nel 900? Eppure fino a qualche secolo l'america fa ha partorito i graffiti dei Cheyenne, mica Solo e pensoso o le Quattro Stagioni (non la pizza, parimenti) etc
Ci sarà una ragione?
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#9212
Inviato 13 settembre 2013 - 14:20
#9213
Inviato 13 settembre 2013 - 14:21
È troppo stupido citare anche ragioni storico-politiche per giustificare l'aumento dell'importanza e dell'influenza della letteratura anglofona?
per niente stupido, infatti si puo' applicare lo stesso ragionamento per musica e cinema.
#9214
Inviato 13 settembre 2013 - 14:28
No, ma non è abbastanza, secondo meÈ troppo stupido citare anche ragioni storico-politiche per giustificare l'aumento dell'importanza e dell'influenza della letteratura anglofona?
Ci sono altre ragioni (la nascita delle arti visive; la rivoluzione industriale e dei costumi; il peso minore della tradizione letteraria e culturale in genere, etc) che contribuiscono. A volte il peso di una cultura millenaria può influire in maniera negativa
Mah, per il cinema credo che - fatte le debite proporzioni quantitative - il segno l'abbiamo lasciato eccome
È troppo stupido citare anche ragioni storico-politiche per giustificare l'aumento dell'importanza e dell'influenza della letteratura anglofona?
per niente stupido, infatti si puo' applicare lo stesso ragionamento per musica e cinema.
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#9215
Inviato 13 settembre 2013 - 14:34
Mah, per il cinema credo che - fatte le debite proporzioni quantitative - il segno l'abbiamo lasciato eccome
indubbiamente sì, mi riferivo alla dirompenza dell'impatto anglofono anche in quel campo.
#9216
Inviato 13 settembre 2013 - 14:35
il peso minore della tradizione letteraria e culturale in genere,
Aggiungo anche il peso di certi "quasi" contemporanei: D'Annunzio, Gentile e Croce, quanto la letteratura, le scienze, l'impostazione scolastica ma anche la percezione di cosa sia o meno "culturalmente" alto, interessante ecc. sono state influenzate (qualcuno potrebbe anche dire "deviate, condizionate") da queste personalità così forti e che ebbero un'influenza così decisiva a inizio Novecento.
Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.
#9217
Inviato 13 settembre 2013 - 14:36
#9218
Inviato 13 settembre 2013 - 14:38
Bravo
il peso minore della tradizione letteraria e culturale in genere,
Aggiungo anche il peso di certi "quasi" contemporanei: D'Annunzio, Gentile e Croce, quanto la letteratura, le scienze, l'impostazione scolastica ma anche la percezione di cosa sia o meno "culturalmente" alto, interessante ecc. sono state influenzate (qualcuno potrebbe anche dire "deviate, condizionate") da queste personalità così forti e che ebbero un'influenza così decisiva a inizio Novecento.
Volevo scriverlo io. La "classicità" è stata una bella zavorra, altrove (Per non citare sempre i soliti: Henry Miller) la rottura degli schemi è avvenuta con larghissimo anticipo. Avanguardie letterarie, non pervenute
si, ma è bellissimoboh, la letteratura italiana (poesia compresa) é marginale dal '500 (probabilmente prima, in senso stretto), ma non é un discorso totalmente ozioso? mi sembra il discorso più noioso di sempre e non vedevo l'ora di dirlo a tutti.
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#9219
Inviato 13 settembre 2013 - 14:38
Va benissimo, però continuo a essere 'infastidito' da una certa ambiguità su quel 'siamo rimasti un po' indietro'.Sono in parte d'accordo, ma quello che mi salta all'occhio è che rispetto ad altri paesi di uguale o paragonabile peso specifico dal punto di vista artistico-culturale, negli ultimi 250 anni siamo rimasti un po' indietro, in letteratura. Ungheria e Perù sono posti bellissimi, ma non è con loro che dobbiamo confrontarci.
Se parliamo del peso totale della letteratura italiana sul quadro mondiale, bé la cosa è palese.
Ma quando trasferiamo il discorso a singoli nomi, a singole opere, che mi vuol dire?
Insomma, sto facendo sta manfrina solo per evitare il passaggio da "la letteratura italiana è, in quanto a influenza a livello internazionale, indietro rispetto a quella americana o quel che è", a "Gadda non è all'altezza di Joyce" (che penso anch'io, ma non è questo il punto).
In altre parole, temo che il discorso (interessante) sui movimenti culturali di ampio ritmo possa venir usato per blindare i propri (legittimissimi) gusti.
Ecco, chiuderei qui la parentesi influenza e parlerei di quel che mi piace dei narratori italiani del '900. Però non ora, sul lavoro le cose si stanno facendo calde
Ci riaggiorniamo?
#9220
Inviato 13 settembre 2013 - 14:42
No no, ma figurati, il discorso non è sui gusti personali (peraltro non sono un fan di Joyce, pardon)Va benissimo, però continuo a essere 'infastidito' da una certa ambiguità su quel 'siamo rimasti un po' indietro'.
Sono in parte d'accordo, ma quello che mi salta all'occhio è che rispetto ad altri paesi di uguale o paragonabile peso specifico dal punto di vista artistico-culturale, negli ultimi 250 anni siamo rimasti un po' indietro, in letteratura. Ungheria e Perù sono posti bellissimi, ma non è con loro che dobbiamo confrontarci.
Se parliamo del peso totale della letteratura italiana sul quadro mondiale, bé la cosa è palese.
Ma quando trasferiamo il discorso a singoli nomi, a singole opere, che mi vuol dire?
Insomma, sto facendo sta manfrina solo per evitare il passaggio da "la letteratura italiana è, in quanto a influenza a livello internazionale, indietro rispetto a quella americana o quel che è", a "Gadda non è all'altezza di Joyce" (che penso anch'io, ma non è questo il punto).
In altre parole, temo che il discorso (interessante) sui movimenti culturali di ampio ritmo possa venir usato per blindare i propri (legittimissimi) gusti.
Ecco, chiuderei qui la parentesi influenza e parlerei di quel che mi piace dei narratori italiani del '900. Però non ora, sul lavoro le cose si stanno facendo calde
Ci riaggiorniamo?
Io apprezzo Levi, Pirandello, Gadda, ci mancherebbe. Odio i sudamericani (ora grieves mi pareggia il meno). Ma cercavo di ragionare astraendomi un po' (totalmente non potrei, è ovvio) cercando di avere un quadro più globale
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#9221
Inviato 13 settembre 2013 - 14:49
La letteratura americana parte dai graffiti, ma ha a disposizione una lingua e modelli precisi; con un po' di tempo sono venuti fuori Poe o Melville, che mi sembrano perfettamente occidentali, no? i modelli di Melville li conosciamo, e la la letteratura gotica in lingua inglese vanta una lunga tradizione, per dire. Lo stesso può dirsi della letteratura russa che nasce anche linguisticamente con Puskin. Eppure i modelli culturali di riferimento son sempre quelli in auge all'epoca: i francesi, i tedeschi, gli inglesi. Non è una stranezza che una letteratura nata già matura dia i suoi frutti dopo pochissimo tempo. Figurati poi se fai passare un paio di secoli di totale egemonia culturale. Stiamo parlando di nulla, quella che sostieni mi sembra una tesi francamente risibile, nemmeno ingiusta.Faccio un esempio: perchè l'impatto della letteratura anglofona è così dirompente, nel 900? Eppure fino a qualche secolo l'america fa ha partorito i graffiti dei Cheyenne, mica Solo e pensoso o le Quattro Stagioni (non la pizza, parimenti) etc
Ci sarà una ragione?
il faut se radicaliser.
#9222
Inviato 13 settembre 2013 - 14:51
Prima no, dai, nel '500 abbiamo nettamente fatto scuola.boh, la letteratura italiana (poesia compresa) é marginale dal '500 (probabilmente prima, in senso stretto),
Poi due secoli dopo eravamo a prendere ripetizioni dagli ex-allievi.
#9223
Inviato 13 settembre 2013 - 14:59
Di quale tesi stai parlando,in particolare? Così, tanto per capireLa letteratura americana parte dai graffiti, ma ha a disposizione una lingua e modelli precisi; con un po' di tempo sono venuti fuori Poe o Melville, che mi sembrano perfettamente occidentali, no? i modelli di Melville li conosciamo, e la la letteratura gotica in lingua inglese vanta una lunga tradizione, per dire. Lo stesso può dirsi della letteratura russa che nasce anche linguisticamente con Puskin. Eppure i modelli culturali di riferimento son sempre quelli in auge all'epoca: i francesi, i tedeschi, gli inglesi. Non è una stranezza che una letteratura nata già matura dia i suoi frutti dopo pochissimo tempo. Figurati poi se fai passare un paio di secoli di totale egemonia culturale. Stiamo parlando di nulla, quella che sostieni mi sembra una tesi francamente risibile, nemmeno ingiusta.
Faccio un esempio: perchè l'impatto della letteratura anglofona è così dirompente, nel 900? Eppure fino a qualche secolo l'america fa ha partorito i graffiti dei Cheyenne, mica Solo e pensoso o le Quattro Stagioni (non la pizza, parimenti) etc
Ci sarà una ragione?
A me sembra un dato di fatto che velocemente come hanno aderito, a quei canoni, tanto velocemente se ne sono distaccati, creando nuovi linguaggi e prospettive: stiamo parlando di un arco temporale inferiore a 100 anni, forse anche meno
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#9224
Inviato 13 settembre 2013 - 15:08
#9225
Inviato 13 settembre 2013 - 15:09
chi lo nega? è anzi un fatto perfettamente in linea con la stagione di polemica e di discussioni sul piano letterario, lasciando perdere tutto il resto.A me sembra un dato di fatto che velocemente come hanno aderito, a quei canoni, tanto velocemente se ne sono distaccati, creando nuovi linguaggi e prospettive: stiamo parlando di un arco temporale inferiore a 100 anni, forse anche meno
il faut se radicaliser.
#9226
Inviato 13 settembre 2013 - 15:11
ah, io non ne sarei in grado, e nemmeno ne ho voglia: sono anacronisticamente fan del doppiagio,ancoraamici, scusate se sono pedante e saputello e metodologico (cioè pedante e saputello e uffi e buh), ma stiamo davvero facendo la chiacchiera di comparatistica italiano/traduzionitaliane o alzano la mano i campioni TOP ÉLITE MONDO che leggono in lingua originale? tipo: io non ne so mica niente, di russo, infatti mica c'ho un'opinione mia personale serbata nel cuore su "la letteratura russa" (la storia del rock, funzionalmente), al limite c'ho una mia opinione sulle trame e quelle stronzate lì, o i pensierini sul l'operazione concettuale e cose così. cioè, boh... dico: il deathmatch joyce/gadda, per esempio.
allora non ho capito cosa sarebbe risibile,scusachi lo nega? è anzi un fatto perfettamente in linea con la stagione di polemica e di discussioni sul piano letterario, lasciando perdere tutto il resto.
A me sembra un dato di fatto che velocemente come hanno aderito, a quei canoni, tanto velocemente se ne sono distaccati, creando nuovi linguaggi e prospettive: stiamo parlando di un arco temporale inferiore a 100 anni, forse anche meno
mi sembra che stiamo dicendo la stessa cosa
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#9227
Inviato 13 settembre 2013 - 15:17
ah no niente, l'idea che sta a monte di tutto questo: la scarsa diffusione, l'assenza dei giganti e tutto ciò che hai detto in partenza.allora non ho capito cosa sarebbe risibile,scusa
il faut se radicaliser.
#9228
Inviato 13 settembre 2013 - 15:19
Su quello non ti sei pronunciato, mi sembra: cioè sulla contemporaneità (o il modermo, come ti pare)ah no niente, l'idea che sta a monte di tutto questo: la scarsa diffusione, l'assenza dei giganti e tutto ciò che hai detto in partenza.
allora non ho capito cosa sarebbe risibile,scusa
Palèsati
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#9229
Inviato 13 settembre 2013 - 15:23
il faut se radicaliser.
#9230
Inviato 13 settembre 2013 - 16:08
si cazzeggia da tradizione forumica.amici, scusate se sono pedante e saputello e metodologico (cioè pedante e saputello e uffi e buh), ma stiamo davvero facendo la chiacchiera di comparatistica italiano/traduzionitaliane o alzano la mano i campioni TOP ÉLITE MONDO che leggono in lingua originale? tipo: io non ne so mica niente, di russo, infatti mica c'ho un'opinione mia personale serbata nel cuore su "la letteratura russa" (la storia del rock, funzionalmente), al limite c'ho una mia opinione sulle trame e quelle stronzate lì, o i pensierini sul l'operazione concettuale e cose così. cioè, boh... dico: il deathmatch joyce/gadda, per esempio.
Per le cose serie (vedi il deathmatch), se grieves è disposto a rifare la battle degli scrittori io ci sto
#9231
Inviato 13 settembre 2013 - 16:18
Ma stavolta non m'arrendo!
#9232 Guest_Gael_*
Inviato 13 settembre 2013 - 16:25
Si apre con una dotta discussione tra annoiati intellettuali riuniti in un salotto, le parole vertono sulla legge dell'omicidio, sul diritto a uccidere, sul fremito dato dalla morte. La società tenta di assorbire il male primario facendolo sfociare altrove, in altra maniera, in modo controllato ma altrettanto dolente e pericoloso. Si saluta la Belle Epoque e si transita nella seconda parte del romanzo, un lungo viaggio di due europei verso la Cina. Il loro amore erotizzato, la carne disinibita che svincola la mente dai legami morali, la tortura, il male fisico, la violenza, nel ricordo di un giardino dei supplizi, terra di santi e puttane, luogo di perdizione e redenzione.
E' un bel libro, capace di rendere luoghi e momenti sotto forma di quadro, con spunti interessanti e audaci, tanto crudo nei concetti quanto delicato nella scrittura colorata e piena.
#9233
Inviato 13 settembre 2013 - 16:27
- la complessità (che implica bellezza) della lingua italiana e la conseguente difficoltà di traduzione mi paiono sinceramente problemi che non sussistono: ci si perderà qualcosa nelle sfumature, ma come si riesce a tradurre Joyce si può fare benissimo anche il processo inverso
- all'alba del 2013 mi pare strano che ci siano ancora difficoltà nel reperire o esportare un autore, quando questo ovviamente vale qualcosa, tantopiù se stai in un paese da 60 milioni di abitanti nel bel mezzo dell'Europa. Ovviamente credo che conti, e parecchio, il suo (dell'autore) peso specifico: se vado in Svervegia e non trovo da nessuna parte il Pinocchio tradotto in svervegese, per quel che mi riguarda il problema non è che la critica è miope, che siamo un paese bistrattato o che gli inglesi tirano di più, ma che fondamentalmente quello non è un romanzo per cui valga la pena la diffusione interplanetaria o l'elogio della critica mondiale
"Скучно на этом свете, господа!"
RYM RYM RYM
ANOBII ANOBII
#9234
Inviato 13 settembre 2013 - 16:37
#9235
Inviato 13 settembre 2013 - 19:43
Due cose due
- la complessità (che implica bellezza) della lingua italiana e la conseguente difficoltà di traduzione mi paiono sinceramente problemi che non sussistono: ci si perderà qualcosa nelle sfumature, ma come si riesce a tradurre Joyce si può fare benissimo anche il processo inverso
- all'alba del 2013 mi pare strano che ci siano ancora difficoltà nel reperire o esportare un autore, quando questo ovviamente vale qualcosa, tantopiù se stai in un paese da 60 milioni di abitanti nel bel mezzo dell'Europa. Ovviamente credo che conti, e parecchio, il suo (dell'autore) peso specifico: se vado in Svervegia e non trovo da nessuna parte il Pinocchio tradotto in svervegese, per quel che mi riguarda il problema non è che la critica è miope, che siamo un paese bistrattato o che gli inglesi tirano di più, ma che fondamentalmente quello non è un romanzo per cui valga la pena la diffusione interplanetaria o l'elogio della critica mondiale
cmq ho letto di recente qui in germania che, dopo la bibbia, proprio pinocchio sarebbe il libro più tradotto al mondo...
#9236 Guest_Gael_*
Inviato 14 settembre 2013 - 11:18
La storia degli umori -sangue, flemma, bile gialla e bile nera- che si pensa scorrano nel nostro corpo. Motivo di salute e malattia, influenza del nostro carattere e delle nostre azioni. Dall'antica Grecia ai nostri veloci giorni, analizzati nei manuali di medicina e poi ricaduti nel mito, nella simbologia magica. "I caratteri delle persone non sono modellati immutabilmente sulle tavolette d'argilla delle loro nature", il mondo è fatto di elementi, il fuoco, l'aria, l'acqua e la terra, gli uomini sono fatti di elementi. Nuovi corpi e vecchia scienza.
Un libro affascinante, tra concretezza e fantasia.
#9237
Inviato 14 settembre 2013 - 11:31
#9238
Inviato 14 settembre 2013 - 13:42
Mi sono avvicinato con curiosità a questo suo nuovo libro in quanto grande fan delle "Cronache del ghiaccio e del fuoco" + le lodi di Stephen King,mio scrittore preferito,nella fascetta del libro + il fatto che sia ispirato alla scena rock degli anni 60-70.
Non sto a raccontare la storia caso mai qualcuno lo volesse leggere,anche se dubito,dico solo che parla dei Nazgul,band fittizia di fine anni 60-primi 70 che si ritrova a riunirsi anni dopo lo scioglimento dovuto alla morte del cantante ucciso sul palco da una fucilata e seguiti in questo percorso dal protagonista,ora scrittore e ai tempi giornalista musicale,ovviamente non inizia da quel punto c'è altro prima ma appunto ho sempre paura di raccontare troppo.
Devo dire che mi è piaciuto,trovo che Martin abbia una scrittura scorrevole e che si fa leggere veloce,la storia (se piace ovviamente) riesce a prenderti e farti voltare le pagine curioso di scoprire cosa succederà dopo e come ogni personaggio non ti rimane indefferente sia nel bene che nel male.
Detto ciò ora muoviti a finire di scrivere le Cronache
iniziata la biografia di Ritchie Blackmore scritta da Jerry Bloom
http://www.lastfm.it/user/PoisonArrows
http://www.anobii.co...2fb923f43/books
http://www.themurderinn.it/public/new/
#9239
Inviato 14 settembre 2013 - 14:52
#9240
Inviato 14 settembre 2013 - 21:01
#9241 Guest_Gael_*
Inviato 15 settembre 2013 - 10:45
Gael questo saggio me lo devo proprio segnare, infatti in passato ho letto qualche libro di psicologia dell'arte e la teoria pseudoaristotelica ( mi pare) mi era piaciuta, anche nella versione ripresa dai romantici.
Spero ti piaccia, è una lettura che scorre veloce, con piacevolezza. Posso chiederti i titoli dei libri a cui accenni? Mi interesserebbe leggerli, merci.
#9242
Inviato 15 settembre 2013 - 11:03
Ho letto le prime 40 pagine di Moon Palace di Paul Auster...e mi prende molto...!
Se ti piace Auster, non sto a dirti della (giustamente) stracitata Trilogia di New York, ma procurati anche gli altri "primi" romanzi: Leviatano, La musica del caso, Nel paese delle ultime cose (che tra l'altro ha un minimo collegamento con Moon Palace).
#9243
Inviato 15 settembre 2013 - 11:07
riguardo la lista di Scaruffi linkata qualche post fa, voglio solo dire che "La solitudine dei numeri primi" di Giordano sta prima di "Tempo di uccidere" di Flaiano
#9244
Inviato 15 settembre 2013 - 11:13
Gael, i testi che ho letto non sono proprio specifici sull'argomento, infatti io li ho utilizzati quando ero all'università per sostenere l'esame di psicologia dell'arte. Comunque, tra gli altri, c'erano questi due testi (magari nella bibliografia trovi riferimenti più specifici): 1) Fisiognomica, arte e psicologia tra Ottocento e Novecento ( ed.Clueb) 2) Autoritratto, psicologia e dintorni ( ed.Clueb)
Gael questo saggio me lo devo proprio segnare, infatti in passato ho letto qualche libro di psicologia dell'arte e la teoria pseudoaristotelica ( mi pare) mi era piaciuta, anche nella versione ripresa dai romantici.
Spero ti piaccia, è una lettura che scorre veloce, con piacevolezza. Posso chiederti i titoli dei libri a cui accenni? Mi interesserebbe leggerli, merci.
#9245
Inviato 15 settembre 2013 - 13:47
Se ti piace Auster, non sto a dirti della (giustamente) stracitata Trilogia di New York, ma procurati anche gli altri "primi" romanzi: Leviatano, La musica del caso, Nel paese delle ultime cose (che tra l'altro ha un minimo collegamento con Moon Palace).
Prendo nota, scrittore decisamente valido
#9246
Inviato 15 settembre 2013 - 14:15
Gadda su un piano strettamente artistico può gareggiare tranquillamente coi più grandi tipo Joyce e Celine. quest'ultimo ha avuto il vantaggio di viaggiare parecchio, però. erano due nevrotici, ma Celine è esploso in un orizzonte molto più grande, mentre l'ingegnere era tutto ripiegato dentro le sue ossessioni. per questo il Voyage ha in sé tutto il 900 e "La cognizione del dolore" no
Aggiungerei che Céline si è/ha inventato una nuova modalità espressiva (la resa scritta del parlato, e della conseguente "emozione del"), invenzione della quale si nutre la quasi totalità degli scrittori successivi (compresi i contemporaneissimi idolatrati dai legioni di lettori che Céline magari lo ignorano) mentre Gadda, in fondo è una specie di barocco contemporaneo: geniale, intelligentissimo ma tutto sommato chiuso appunto in se stesso (come dici tu).
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
#9247
Inviato 15 settembre 2013 - 15:03
mentre Gadda, in fondo è una specie di barocco contemporaneo: geniale, intelligentissimo ma tutto sommato chiuso appunto in se stesso (come dici tu).
non sono tanto d'accordo su quest'ultima osservazione. la ricerca del pastiche linguistico di Gadda non è semplicemente una questione di stile riconducibile alla divisione continiana monolinguismo/plurilinguismo: bensì è il riflesso di una macerazione intellettuale e filosofica che segue tutta la sua vita. "La cognizione del dolore" e "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" sono solo il punto di approdo di una ricerca espressiva lunghissima e logorante: è vero che la lingua del "Pasticciaccio" non è mimetica, pur utilizzando realmente i dialetti che sfrutta (nel senso che c'è un lavoro filologico e diattelogico notevole), ma non lo è nemmeno quella di Céline (lui stesso diceva che non scriveva come si parlava, ma deformava il parlato seguendo la sua musicalità). Gadda scrive nella lingua con la quale si può di-spiegare il mondo, la lingua del caos. in tal senso era più realista di Flaubert.
#9248
Inviato 15 settembre 2013 - 15:20
mentre Gadda, in fondo è una specie di barocco contemporaneo: geniale, intelligentissimo ma tutto sommato chiuso appunto in se stesso (come dici tu).
non sono tanto d'accordo su quest'ultima osservazione. la ricerca del pastiche linguistico di Gadda non è semplicemente una questione di stile riconducibile alla divisione continiana monolinguismo/plurilinguismo: bensì è il riflesso di una macerazione intellettuale e filosofica che segue tutta la sua vita. "La cognizione del dolore" e "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" sono solo il punto di approdo di una ricerca espressiva lunghissima e logorante: è vero che la lingua del "Pasticciaccio" non è mimetica, pur utilizzando realmente i dialetti che sfrutta (nel senso che c'è un lavoro filologico e diattelogico notevole)
Non discuto...
Parlo - diciamo così - per me.
La mia impressione è (come implicitamente accenni anche tu) che Gadda fosse un po' quello che dicevano di Valéry e di Max Weber: del primo che fosse un filosofo che si rifiutasse di fare il filosofo e facesse il poeta, e del secondo che fosse un filosofo che si rifiutasse di fare il filosofo e facesse il sociologo e lo studioso di metodologia delle scienze storico-sociali.
E cioè che Gadda fosse un filosofo (è arrivato a un passo dalla seconda laurea, come sai... ) che si rifiutasse di fare il filosofo e facesse il letterato/scrittore.
E questo si vede, secondo me, nella sua scrittura.
ma non lo è nemmeno quella di Céline (lui stesso diceva che non scriveva come si parlava, ma deformava il parlato seguendo la sua musicalità).
Ci mancherebbe!
Infatti non l'ho mica detto, avendo io parlato di "resa scritta del parlato" che appunto non è la riproduzione meccanica di quello.
Se no la genialità di Céline dove starebbe... ?!
Basterebbe un registratore...
Ah... il Gran Lombardo trovava in Céline l'unico a cui consentisse di essere accostato...
E 'tte credo!
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
#9249
Inviato 15 settembre 2013 - 15:42
#9250
Inviato 15 settembre 2013 - 16:24
in realtà è molto meno raro di quanto possa apparire: David Foster Wallace diceva che la sua tendenza era quella del "saggio" romanzato. Céline aveva una vocazione al racconto più pronunciata, questo sì...
Bravissimo!
Nei hai citato un altro che non mi era venuto in mente...
Infatti anche lui vale, mi pare lo stesso discorso.
Solo che lui - a differenza di Gadda, del quale peraltro non conosco tutta la produzione e non vorrei fargli torto... - si è inventato una specie di genere "a mezzo", che tu chiami giustamente "saggio romanzato" dove dà buoni risultati.
Ma la sua scrittura rimane - per me, beninteso - molto faticosa e proveniente da un'ispirazione di altra natura (e fra l'altro Wallace era un filosofo, di formazione, senza se e senza ma).
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi