Per me è peggio dopo, dalla prigioniera, anche perché -se ricordo bene- da lì in poi non li ha più rivisti e corretti. Quindi inizia un tour de force per autore e lettore, e il libro diventa ancor meno romanzesco, più 'canovaccio'
Mi ero documentato ampiamente al riguardo mentre lo leggevo.
Al momento della morte, la Prigioniera era già stato terminato e inviato all'editore per la stampa - infatti è stata pubblicata pochi mesi dopo.
Proust scriveva a mano rielaborando ampiamente la materia poi, quando considerava il testo "stabile", lo faceva dattiloscrivere.
A quel punto prendeva il dattiloscritto e lo ricorreggeva - eufemismo per dire che in buona parte lo riscriveva.
La Fuggitiva era stato dattiloscritto e aveva da alcuni mesi iniziato a ricorreggerlo/riscriverlo.
Se campava altri 6-12 mesi lo finiva e lo mandava all'editore per farlo stampare*.
Il Tempo Ritrovato non era ancora in versione "stabile", quindi l'hanno ricostruito a partire da una roba tipo questa: http://expositions.b...ages/3/47_1.jpg.
p.s. comunque prigioniera e fuggitiva secondo me si leggono abbastanza bene, sia perché sono i due romanzi più brevi, sia perché sono romanzi dove effettivamente succede qualcosa, a differenza dei Guermantes dove si passano centinaia di pagine a bere nei salotti e a spettegolare.
Il Tempo Ritrovato, invece, l'ho trovato particolarmente ostico, soprattutto la seconda metà che è fatta solo di rimuginazioni del protagonista con sé stesso.
* sarebbe probabilmente stato un libro molto diverso da quello che abbiamo oggi. Secondo alcuni studi recenti Proust intendeva accorciarlo e farlo diventare la seconda parte del libro precedente, togliendo (o spostando in libri futuri) tutta la parte su Venezia.