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#12401
Inviato 15 giugno 2015 - 10:17
Ho letto anche altre poesie di Pagliarani - nell'integrale di Garzanti - ma mi sono piaciute solo quelle precedenti, mentre le successive mi son sembrate dispersive, sempre meno "poesie" e sempre più esercizi di stile, molto spesso incomprensibili o non abbastanza interessanti da tenermi lì. Come ho detto in precedenza sono abbastanza (sempre più) difficile da accontentare sulla poesia: "La ragazza Carla" mi sembra il compendio perfetto tra versi liberi, prosa e narrazione; questa Carla Dondi finisce per sembrarci del tutto familiare, la ragazza svampita che vive con madre, sorella e cognato e che comincia a scoprire la vita da adulta attraverso un lavoro da dattilografa e un flirt piuttosto maldestro.
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#12402
Inviato 15 giugno 2015 - 10:35
La gentilezza delle donne (J. G. Ballard, Rizzoli, 1991)
il pezzo mancante me lo ha regalato il mio amico ballardiano per il compleanno. Grande regalo (quasi l'unico ).
Una sorta di propedeutica al pensiero ballardiano, può andar bene in doppia salsa: leggerlo prima di tutti gli altri e farsi una idea più precisa delle cose che sono venute prima e dopo; leggerlo per ultimo e sollazzarsi di tutte le cose che già sai, avendole lette. Scoperta vs agnizione, ognuno si scelga la propria medicina. La terza versione, leggere cronologicamente, è quella che funziona meno chiaramente.
Si parte dalla Shangai occupata dai giapponesi in cui il piccolo Jamie fa l'esperienza dell'abbandono, della sopravvivenza, dei piccoli dettagli che gli faranno da guida psicipatolgica per tutta la vita. Non è un doppione de "L'impero del sole" perchè ha avuto l'accortezza di focalizzare aspetti diversi.
Di vagare in vagare fino alla quiete di Shepperton, UK, dove visse fino a morte avvenuta, Jamie parte in piroscafo dalla Cina fino a Cambridge, si iscrive a medicina e sul tavolo d'obitorio ha il suo primo innamoramento; stringe amicizia con una sorta di Piero Angela ma ballardiano e di cui ritroveremo traccia in gran parte dei suoi romanzi (da Cocaine Nights a SuperCannes), si lega alla di lui segretaria che poi sposa e perde in una calda estate spagnola passata tra hippie laureati e tossici di alto lignaggio; ritrova la sua adorata Peggy con cui solo in avanzata maturità regola i conti; promuove la mostra di macchine accidentate che è allo stesso tempo il prodromo di Crash e soprattutto della Mostra delle atrocità il cui titolo italiano è leggermente fuorviante ("mostra" indica musealità, storicizzazione, pericolo passato; "Exibhition" dà meglio l'idea, un esibizionismo attivo e presente).
Jamie alleva da solo tre bambini ("i coboldi"), fa esperienze trascurabili (con il sempiterno LSD e con la TV), fa la comparsa de L'impero del sole di Spielberg (ma poi la sua sequenza è tagliata) e si presenta a questo primo rendiconto con la vita che è un uomo maturo e leggermente sovrappeso e che, soprattutto, messo davanti tutti i suoi fantasmi, li affronta e li rende allo stesso tempo corporei e immortali, da cui potrebbe seguire la seconda lezione ballardiana: non sempre conviene affrontarli, i fantasmi.
Notevole resta tuttora e sempre di più la sua visione pornografica in senso di esibizione: dalla chirurgia alla nascita di un bambino, pornòs ritorna al suo significato originario di avvenimento di sola natura simbolica (grafia) e comunque atroce, esiziale e iperreale, sempre difforme.
Genio che resterà nella storia della Letteratura. Inchino.
#12403
Inviato 15 giugno 2015 - 11:29
piersa lo conosci Maurizio Salabelle?
incantato da simon tout court
#12404
Inviato 15 giugno 2015 - 11:39
piersa lo conosci Maurizio Salabelle?
no, ho fatto una ricerchina e incollo questo
La famiglia che perse tempo
Maurizio Salabelle è uno scrittore italiano che somiglia incredibilmente ai disegni di Jacovitti; non ci sono i salami per terra, ma ci sono gli aggettivi, usati come fossero avanzi di cucina che danno la stessa puzza al paesaggio. La storia si snoda in mezzo a una famiglia compressa in una cucina che sa di fritto e minestra, in una comicità continua e leggera spalmata su tutto. Questo è il primo romanzo che Salabelle ha scritto, alla fine degli anni Ottanta, fino ad oggi rimasto inedito, forse il più caratteristico della sua fantasia. Storia di una famiglia bislacca (è dir poco) dove gli orologi vanno per conto loro, creando fasi di tempo posticcio, ritagli di tempo, periodi bianchi ecc. Difficile riassumere un libro così fantasioso, pur se scritto in modo limpido e impercettibilmente comico.
Me lo procuro, grazie caro
#12405
Inviato 15 giugno 2015 - 12:47
Ieri ho letto per la seconda volta "La ragazza Carla", componimento di Elio Pagliarani. E' senz'altro tra le cose più belle che ho letto in ambito poetico, anche se ancora non ne ho colto tutta l'essenza: è straordinario l'insieme di sensazioni e immagini del quotidiano milanese nel dopoguerra, un'atmosfera e un agro romanticismo che m'ha ricordato "Il posto" di Ermanno Olmi.
Ho letto anche altre poesie di Pagliarani - nell'integrale di Garzanti - ma mi sono piaciute solo quelle precedenti, mentre le successive mi son sembrate dispersive, sempre meno "poesie" e sempre più esercizi di stile, molto spesso incomprensibili o non abbastanza interessanti da tenermi lì. Come ho detto in precedenza sono abbastanza (sempre più) difficile da accontentare sulla poesia: "La ragazza Carla" mi sembra il compendio perfetto tra versi liberi, prosa e narrazione; questa Carla Dondi finisce per sembrarci del tutto familiare, la ragazza svampita che vive con madre, sorella e cognato e che comincia a scoprire la vita da adulta attraverso un lavoro da dattilografa e un flirt piuttosto maldestro.
Grande Paloz!
Paloz fan club, tessera n. 1!
Aggiungerei che chi vuole capire qualcosa di Milano e di quegli anni non può prescinderne.
Preciso: di Milano tout court.
E poi anche della Milano di quegli anni e di quegli anni (quelli del boom economico)
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
#12406
Inviato 15 giugno 2015 - 13:24
La gentilezza delle donne (J. G. Ballard, Rizzoli, 1991)
Piersa che ne pensi di Crash? L'ho preso l'altro giorno; di Ballard ho già letto Il Condominio, piaciuto moltissimo.
Ho terminato Estensione del dominio della lotta. Breve e denso, colpisce innanzitutto la crudezza con cui dipinge l'industrializzazione del sesso e degli affetti; l'incubo del decadimento fisico in quella che il protagonista identifica come l'età dell'amarezza. Lo sguardo di Houellebecq è cinico e disincantato, però lui in fondo è un tenerone ( ) : "A poco a poco nella mia mente si formò l'idea che tutte quelle persone - uomini e donne - non fossero affatto disturbati, bensì, molto semplicemente, avessero bisogno di amore".
Scherzi a parte, non l'ho trovato compiuto fino in fondo, alcune figure sembrano realizzate giusto per scandalizzare (il prete che ha una relazione con l'infermiera che stacca la spina ad una paziente); spero che Le particelle elementari abbia un'architettura più solida.
Nel frattempo sto finalmente leggendo La scopa del Sistema di Wallace ( strana coincidenza: sia Estensione che questo sono stati tradotti dalla stessa persona, S.G. Perroni)
Edit: E Salabelle me lo segno anche io, non conoscevo, grazie
il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati
#12407
Inviato 15 giugno 2015 - 13:39
Sono contento per Salamelle perché potrebbe essere un grande ma quasi nessuno lo conosce: Coby gli ha fatto guadagnare già due lettori a quanto pare
Crash: in verità è il Ballard che mi interessa meno, lo preferisco ambiguo e non dichiarato (idem La mostra); d'altra parte un po' mi ruga che un lord come Jamie sia, per questi due titoli, elevato a stella di prima grandezza dai post-sessantottini da centro sociale. Questo in parte mi ha dato un pregiudizio (completato dalla copertina con il culone di Deborah Unger in primo piano )
#12408
Inviato 15 giugno 2015 - 13:50
Sono contento per Salamelle perché potrebbe essere un grande ma quasi nessuno lo conosce: Coby gli ha fatto guadagnare già due lettori a quanto pare
Crash: in verità è il Ballard che mi interessa meno, lo preferisco ambiguo e non dichiarato (idem La mostra); d'altra parte un po' mi ruga che un lord come Jamie sia, per questi due titoli, elevato a stella di prima grandezza dai post-sessantottini da centro sociale. Questo in parte mi ha dato un pregiudizio (completato dalla copertina con il culone di Deborah Unger in primo piano )
Effettivamente, ora che mi ci fai pensare, una sera, in uno di quegli ambienti frequentati da questa gente, ho notato una copia de La nausea di Sartre e di Crash usati per smistare una diffusa sostanza stupefacente Sartre me lo spiego più o meno, Ballard non saprei
il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati
#12409
Inviato 15 giugno 2015 - 21:16
Il grande gioco, di Peter Hopkirk
grande. ti sta piacendo?
io l'avevo trovato molto interessante per due motivi. il fatto che parlasse di un contesto storico importante e abbastanza recente per me sconosciuto (e qui ci starebbe una riflessione sulla storia scolastica totalmente italocetrica fino all'ultimo anno di superiori). e il fatto che pur essendo un saggio storico è molto ben romanzato e non annoia.
Sì, molto (ho superato la metà da qualche giorno).
Io l'ho preso fondamentalmente gli stessi motivi: non sapevo assolutamente nulla di tutto ciò, e in più prometteva di essere abbastanza semplice (in genere non leggo molti saggi). Forse una critica che gli si può muovere è che si basa molto sui personaggi, mentre poi la situazione a volte tende a essere poco chiara, però penso che un'impostazione di questo tipo l'avrebbe reso più complicato.
Su La gentilezza delle donne: è uno dei miei preferiti di Ballard (l'avevo pure recensito per Anobii ). Un peccato non si trovi praticamente più, io l'avevo recuperato in biblioteca, ordinandolo dalla provincia.
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.
#12410
Inviato 16 giugno 2015 - 08:34
Su La gentilezza delle donne: è uno dei miei preferiti di Ballard (l'avevo pure recensito per Anobii ). Un peccato non si trovi praticamente più, io l'avevo recuperato in biblioteca, ordinandolo dalla provincia.
Da 20 anni che lo cercavo ma così è stato uno di quei 4-5 libri di cui sei sempre a caccia e che ti danno la voglia di cercare.
Beccato in un remainder ma in copia unica, ne approfitto per dire due parole sul mestiere del libraio agganciandomi alla discussione Old/Gael e altri: il mestiere di libraio non è bello, né per una grande catena né per una libreria indipendente; ho lavorato in entrambe e comunque solo una persona ogni 10 ti accende una qualche scintilla con richieste, domande, consulenze, consigli... per il resto puoi farti (amare) risate con le richieste di "un libro proprio da leggere", "l'ultimo di Will Burn Smith" e tante altre che un mio collega alla Fnac ha riportato in un file e che dovrei richiedere.
Ma le librerie dell'usato, al contrario, sono bellissime, non per il loro lato remainders (libri da macero per lo più) ma per l'acquisizione di biblioteche private in cui trovi di tutto (e sicuramente anche il mio ballard). un paio di volte la Bussola di Torino ha aperto me presente una scatola di questi e sembravamo dei cercatori di oro.
#12411
Inviato 16 giugno 2015 - 08:40
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#12413
Inviato 16 giugno 2015 - 09:36
Siamo vittime di una trovata retorica.
#12414
Inviato 16 giugno 2015 - 09:50
io sto leggendo "meridiano di sangue" di Cormac McCarthy, immagini splendide e crude, la prosa a tratti poetica si scontra con le immagini ruvide che rappresenta, molto particolari i dialoghi, sul cui stile sto ancora riflettendo.
#12415
Inviato 16 giugno 2015 - 11:38
Da 20 anni che lo cercavo ma così è stato uno di quei 4-5 libri di cui sei sempre a caccia e che ti danno la voglia di cercare.
Beccato in un remainder ma in copia unica, ne approfitto per dire due parole sul mestiere del libraio agganciandomi alla discussione Old/Gael e altri: il mestiere di libraio non è bello, né per una grande catena né per una libreria indipendente; ho lavorato in entrambe e comunque solo una persona ogni 10 ti accende una qualche scintilla con richieste, domande, consulenze, consigli... per il resto puoi farti (amare) risate con le richieste di "un libro proprio da leggere", "l'ultimo di Will Burn Smith" e tante altre che un mio collega alla Fnac ha riportato in un file e che dovrei richiedere.
Ma le librerie dell'usato, al contrario, sono bellissime, non per il loro lato remainders (libri da macero per lo più) ma per l'acquisizione di biblioteche private in cui trovi di tutto (e sicuramente anche il mio ballard). un paio di volte la Bussola di Torino ha aperto me presente una scatola di questi e sembravamo dei cercatori di oro.
L'ho fatto anch'io come mestiere, concordo a grandi linee con il tuo punto di vista. Ma forse lo si può applicare ad ogni lavoro, la passione viene presto spenta dal turbinio di domande frettolose di clienti che si somigliano tutti nelle loro scelte. E' uno spaccato onesto e come tale sovente deludente del lettore o del compratore di libri.
Però nella massa lo spazio per alimentare la curiosità altrui e propria c'è, a volte è il libraio a doverci mettere la passione. Molti non la coglieranno, alcuni sì. E a me quei pochi hanno svoltato la giornata.
In editoria invero non è differente. Lavoratori annoiati che fanno uscire libri trattandoli come merce qualunque.
Forse per questo la tipologia più interessante -sto volutamente tralasciando la componente economica in favore di quella romantica- di libreria è quella che tiene testi curiosi, abbandonati, poco trovati, settoriali. Il luogo dove cercare è ancor più bello che trovare. Spulciare tra pile, tra scaffali. Io passo ore farlo. C'è tutta una poetica dietro alla ricerca del bibliofilo.
Detto questo sto cercando anch'io il volume da te citato. Se lo trovo lo leggo e ne scrivo qui.
Nel mentre ho trovato un volume simpatico intitolato "Karoo" di Steve Tesich. Io ho la versione della Vintage ma l'amico google mi suggerisce che in Italia è stato pubblicato da Adelphi. Avevo voglia di alternare la saggistica a una lettura scorrevole serale e ho trovato il volume adatto.
Ironico, pungente.
#12416
Inviato 16 giugno 2015 - 11:46
uhm, la situazione libri è un po' incasinata. Ne escono troppissimi, la rotazione è scarsa, dopo due settimane vanno a scaffale e due mesi dopo iniziano già le rese. Molte pubblicazioni sono il nulla e il romanzo oggi raccoglie quelli che 20 anni fa leggevano i giornali, quelli che leggono i giornali oggi son quelli che leggevano Oggi/Novella 2000 e questi ultimi adesso sono sui pornhub nei quali inizi a vedere pure i gol di messi (concetto riattualizzato di goduria). Io metterei i prezzi dei libri a 40 € minimo e gli ebook a 15 (10 per gli esordienti). Superate le 50mila copie scatta di diritto l'edizione economica. Ma prima, ti sveni e dai un senso alle cose.
#12417
Inviato 16 giugno 2015 - 12:01
40 € un libro e fondo il partito Amici di Goebbels.
Siamo vittime di una trovata retorica.
#12418
Inviato 16 giugno 2015 - 12:03
vedi? Iniziano ad arrivare le idee
#12419
Inviato 16 giugno 2015 - 12:06
Ma anche 15€ l'ebook, di questi quanti andrebbero all'autore e perché non dovrebbe autopubblicarselo dopo aver convertito il file di testo in epub?40 € un libro e fondo il partito Amici di Goebbels.
E che tutti i libri di gente morta siano istantaneamente gratis (vabbè, questo è un po' da cialtroni nonché la morte delle case editrici)!
A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.
il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO
There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play
Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you
#12420
Inviato 16 giugno 2015 - 12:28
è il libraio a doverci mettere la passione.
Ecco appunto, il mitico signor Pontiggia della fu libreria di Varese in centro, oggi sostituita da una semi-anonima Feltrinelli, era un omino che possedeva una passione strabordante per i libri oltre che una cultura personale enorme. Era gentile e disponibile seppur nella sua assoluta serietà, non gli scappava mezzo sorriso manco a pagarlo.
MA: non aveva quella puzza sotto il naso e quel senso di superiorità che molti che maneggiano libri hanno manco fossero Montale o Cesare Segre. Sapeva parlare con la gente e la sua libreria ha continuato a vivere negli anni, nonostante tutto, ed essere un punto di riferimento per tanti.
Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.
#12421
Inviato 16 giugno 2015 - 12:33
: il mestiere di libraio non è bello, né per una grande catena né per una libreria indipendente; ho lavorato in entrambe e comunque solo una persona ogni 10 ti accende una qualche scintilla con richieste, domande, consulenze, consigli... per il resto puoi farti (amare) risate con le richieste di "un libro proprio da leggere", "l'ultimo di Will Burn Smith" e tante altre che un mio collega alla Fnac ha riportato in un file e che dovrei richiedere.
OK ma a volte è vero pure il contrario, non è che tutti i commessi di FNAC etc. mi sembrino fulmini di guerra, anzi ...
#12422
Inviato 16 giugno 2015 - 12:50
: il mestiere di libraio non è bello, né per una grande catena né per una libreria indipendente; ho lavorato in entrambe e comunque solo una persona ogni 10 ti accende una qualche scintilla con richieste, domande, consulenze, consigli... per il resto puoi farti (amare) risate con le richieste di "un libro proprio da leggere", "l'ultimo di Will Burn Smith" e tante altre che un mio collega alla Fnac ha riportato in un file e che dovrei richiedere.
OK ma a volte è vero pure il contrario, non è che tutti i commessi di FNAC etc. mi sembrino fulmini di guerra, anzi ...
Fnac Italia è fallita.
Quando la misero su chiedevano come requisito minimo la laurea che magari significa poco ma è un paletto anche quello.
Eravamo in 10, io ero quello più scarso e dopo 12 mesi ci mandarono un geometra (veramente, misurava gli scaffali e dava il numero di libri max per ognuno) che ci impose il taglio del 40% dei libri. Su una libreria significa stare solo con le novità e un minimo nulla di catalogo. Cinque anni dopo hanno chiuso. E' il business che non va, va bene Pontiggia (ma anche Sciascia e tanti altri meno famosi) ma sono i bei ricordi per chi ci entra mentre questi ingrossano il fegato e sono costretti a chiudere.
Allora deve cambiare il paradigma, anche a costo degli amici di Goebbels.
#12423
Inviato 16 giugno 2015 - 12:55
io sarò uno stronzo ma in libreria ci entro in 2 casi: 1. so quello che voglio. 2. guardo se c'è qualcosa che m'interessa nell'usato. al libraio, pover'uomo, non ho da chiedere niente*.
* per fare un esempio: sto leggendo Carpentier (li prendo in biblio ), se fossimo nel 1970 e entrassi nella mia libreria di fiducia a prendere Il secolo dei lumi il mio colto libraio potrebbe dirmi: se ti piace C. prova XYZ. ma nel 2015 sono nella posizione di dovermi difendere da troppi stimoli che non posso soddisfare (=non ho bisogno di un altro scrittore da mettere nella lista da leggere, già navigando qui e là seguendo C. ho trovato 20 libri che m'interessano e leggerò tra 15 anni).
(ho già scritto le stesse cose pochi mesi fa, scusatemi)
Siamo vittime di una trovata retorica.
#12424
Inviato 16 giugno 2015 - 13:58
Il mito di Medea è uno dei più affascinanti in circolazione. Possiede quell'aura barbarica, selvaggia, ctonia, perturbante ed estranea su più livelli. Sviluppa un conflitto che è mitologico, storico, etnico, sessuale, psicologico.
Una variante interessante è quella dell'austriaco Franz Grillparzer, un classicista e illuminista scettico nei confronti dell'azione rivoluzionaria. O di ogni azione.
La sua Medea possiede della Medea greca la fierezza da principessa barbara, indomabile forza primordiale strettamente imparentata con forze oscure e notturne; e un senso di colpa, un tormento interiore, un sentimento quasi paralizzante della memoria e del rimpianto che sono moderni. Il Giasone di Grillparzer è un ipocrita, egoista, ossessionato dall'apparire, pronto a incolpare chiunque tranne se stesso e a perdonare le sue colpe con la trasparente scusa di non essere stato l'autore materiale del male. Il conflitto fra di loro è il conflitto tra una Grecia ipocrita e farisea e un mondo 'altro' pronto a tradire sé stesso per seguire la seduzione ellenica, salvo poi a ritrovarsi facile capro espiatorio. Ed è anche il conflitto tra due coniugi che non si amano più, forse non si sono mai amati, la prima tragedia del matrimonio dell'Ottocento.
La novità più eclatante di questa versione sono i figli di Medea; non più innominate pedine di una vendetta oltre i limiti, ma personaggi con una loro dimensione, specchi fedeli dell'infedeltà del padre, scatenatori (anche se inconsapevoli) dell'ira finale di Medea.
La struttura è di classico equilibrio, i dialoghi (pur nei loro momenti introspettivi e lirici) fortemente funzionali e carichi di tensione (la scena in cui Medea tenta di apprendere a suonare la lira...). Ho dato un'occhiata al testo tedesco, dove qui e là brilla una lieve ironia tutta viennese.
Se non si fosse capito, un capolavoro.
#12425
Inviato 16 giugno 2015 - 14:04
Ma infatti Pontiggia può resistere mentre Feltrinelli (e uso l'esempio "migliore") si dibatte tra chiusure, contratti di solidarità e l'edicolizzazione. Voglio dire tra libri iperscontati in ebay e altri canali dell'usato dove trovi pure il nuovo, biblioteche, store online, o ti fai libraio con passione e inventiva e propositività o non hai alcuna possibilità di esistere.
Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.
#12426
Inviato 16 giugno 2015 - 14:30
Il mito di Medea è uno dei più affascinanti in circolazione. Possiede quell'aura barbarica, selvaggia, ctonia, perturbante ed estranea su più livelli. Sviluppa un conflitto che è mitologico, storico, etnico, sessuale, psicologico.
Una variante interessante è quella dell'austriaco Franz Grillparzer, un classicista e illuminista scettico nei confronti dell'azione rivoluzionaria. O di ogni azione.
La sua Medea possiede della Medea greca la fierezza da principessa barbara, indomabile forza primordiale strettamente imparentata con forze oscure e notturne; e un senso di colpa, un tormento interiore, un sentimento quasi paralizzante della memoria e del rimpianto che sono moderni. Il Giasone di Grillparzer è un ipocrita, egoista, ossessionato dall'apparire, pronto a incolpare chiunque tranne se stesso e a perdonare le sue colpe con la trasparente scusa di non essere stato l'autore materiale del male. Il conflitto fra di loro è il conflitto tra una Grecia ipocrita e farisea e un mondo 'altro' pronto a tradire sé stesso per seguire la seduzione ellenica, salvo poi a ritrovarsi facile capro espiatorio. Ed è anche il conflitto tra due coniugi che non si amano più, forse non si sono mai amati, la prima tragedia del matrimonio dell'Ottocento.
La novità più eclatante di questa versione sono i figli di Medea; non più innominate pedine di una vendetta oltre i limiti, ma personaggi con una loro dimensione, specchi fedeli dell'infedeltà del padre, scatenatori (anche se inconsapevoli) dell'ira finale di Medea.
La struttura è di classico equilibrio, i dialoghi (pur nei loro momenti introspettivi e lirici) fortemente funzionali e carichi di tensione (la scena in cui Medea tenta di apprendere a suonare la lira...). Ho dato un'occhiata al testo tedesco, dove qui e là brilla una lieve ironia tutta viennese.
Se non si fosse capito, un capolavoro.
L' ho comprato ormai da un anno e non l' ho ancora letto. Anche io comunque ne ho sentito parlare di un capolavoro, eppure lo stesso Grillparzer non era per soddisfatto del lavoro.
#12427
Inviato 16 giugno 2015 - 14:35
Il mito di Medea è uno dei più affascinanti in circolazione. Possiede quell'aura barbarica, selvaggia, ctonia, perturbante ed estranea su più livelli. Sviluppa un conflitto che è mitologico, storico, etnico, sessuale, psicologico.
Una variante interessante è quella dell'austriaco Franz Grillparzer, un classicista e illuminista scettico nei confronti dell'azione rivoluzionaria. O di ogni azione.
La sua Medea possiede della Medea greca la fierezza da principessa barbara, indomabile forza primordiale strettamente imparentata con forze oscure e notturne; e un senso di colpa, un tormento interiore, un sentimento quasi paralizzante della memoria e del rimpianto che sono moderni. Il Giasone di Grillparzer è un ipocrita, egoista, ossessionato dall'apparire, pronto a incolpare chiunque tranne se stesso e a perdonare le sue colpe con la trasparente scusa di non essere stato l'autore materiale del male. Il conflitto fra di loro è il conflitto tra una Grecia ipocrita e farisea e un mondo 'altro' pronto a tradire sé stesso per seguire la seduzione ellenica, salvo poi a ritrovarsi facile capro espiatorio. Ed è anche il conflitto tra due coniugi che non si amano più, forse non si sono mai amati, la prima tragedia del matrimonio dell'Ottocento.
La novità più eclatante di questa versione sono i figli di Medea; non più innominate pedine di una vendetta oltre i limiti, ma personaggi con una loro dimensione, specchi fedeli dell'infedeltà del padre, scatenatori (anche se inconsapevoli) dell'ira finale di Medea.
La struttura è di classico equilibrio, i dialoghi (pur nei loro momenti introspettivi e lirici) fortemente funzionali e carichi di tensione (la scena in cui Medea tenta di apprendere a suonare la lira...). Ho dato un'occhiata al testo tedesco, dove qui e là brilla una lieve ironia tutta viennese.
Se non si fosse capito, un capolavoro.
il + era già scattato a "barbarico"
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#12428
Inviato 16 giugno 2015 - 17:40
io sarò uno stronzo ma in libreria ci entro in 2 casi: 1. so quello che voglio. 2. guardo se c'è qualcosa che m'interessa nell'usato. al libraio, pover'uomo, non ho da chiedere niente*
Idem pure io, mai chiesto un consiglio a un commesso in vita mia, pure in posti in cui mi si vede da anni Non sempre si entra con l'idea in testa, ma la si trova, o si ripescano idee vecchie sul momento. Vale lo stesso per i dischi, tra parentesi.
Rimango pure disponibile per Amici di Goebbels.
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.
#12429
Inviato 16 giugno 2015 - 17:48
nei posti dove vado spesso (in uno settimanalmente) siamo a un rapporto per cui parliamo dei miei acquisti e a volte mi chiedono pure che libri mancano secondo me
http://www.lastfm.it/user/PoisonArrows
http://www.anobii.co...2fb923f43/books
http://www.themurderinn.it/public/new/
#12430
Inviato 16 giugno 2015 - 17:54
Vabbeh Oldfield ma quasi li mantieni, vedendo i ritmi del thread, ci sta pure che si affezionino
«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico.
consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto
Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.
#12431
Inviato 16 giugno 2015 - 17:56
va beh c'è anche da mettere in conto che essendo vercelli piccola non hanno tutto sto traffico e in più spesso collaborano con l'associazione di cui faccio parte,quindi un certo rapporto si crea a forza
http://www.lastfm.it/user/PoisonArrows
http://www.anobii.co...2fb923f43/books
http://www.themurderinn.it/public/new/
#12432
Inviato 16 giugno 2015 - 19:47
Finito il libro di Pecoraro, La vita in tempo di pace. Spacciato come roba geniale, il primo "Grande romanzo italiano", a me è parso una roba onesta ma nulla di più. Parti noiose e ripetitive, poco pathos, si lascia leggere ma non è avvincente.
Ouffff!!!! Forza, forza, mi mancano un po' meno di 100 pagine e l'avrò finito ... ma che faticaccia!
Questo capitolo sulla "Città di Dio" poi ... che barba ...
Insomma l'avrete capito, mica mi è piaciuto più di tanto, anzi mi viene proprio da stroncarlo ... dice bene Joseph, manca pathos, manca un'idea forte, ci sono i soliti discorsi triti e ritriti sull'oggi vs. ieri. Ci sono lunghi capitoli imbarazzanti, che non trasmettono nulla (patetico quello della vacanza con il manager, poco riusciti anche quelli sull'occupazione universitaria), vezzi letterari fastidiosi (l'impiego di &, Padre, Madre, l'uso dei trattini tra parole solitamente non troncate in due ... "attacca-panni" e altre cafonate ...). Certo, su 500 pagine qualcosa si salva (non mi è dispiacituo il capitolo dedicato alla giovinezza, al mare, alle vacanze in spiaggia) ma alla fin fine il risultato è estenuante, e l'ambizione di raccontare gli ultimi 60 di storia italiana (occidentale?) rimane tale, senza che riesca a partorire un'originale, spiazzante idea/riassunto di questo periodo (ovviamente sciagurato, incomprensibile, etc.). Insomma, a mio modo di vedere siamo molto, mooolto lontani dal "capolavoro", termine che ho visto risibilmente abbinato qua e là a questo mattone.
#12433
Inviato 16 giugno 2015 - 21:10
Finito il libro di Pecoraro, La vita in tempo di pace. Spacciato come roba geniale, il primo "Grande romanzo italiano", a me è parso una roba onesta ma nulla di più. Parti noiose e ripetitive, poco pathos, si lascia leggere ma non è avvincente.
Ouffff!!!! Forza, forza, mi mancano un po' meno di 100 pagine e l'avrò finito ... ma che faticaccia!
Questo capitolo sulla "Città di Dio" poi ... che barba ...
Insomma l'avrete capito, mica mi è piaciuto più di tanto, anzi mi viene proprio da stroncarlo ... dice bene Joseph, manca pathos, manca un'idea forte, ci sono i soliti discorsi triti e ritriti sull'oggi vs. ieri. Ci sono lunghi capitoli imbarazzanti, che non trasmettono nulla (patetico quello della vacanza con il manager, poco riusciti anche quelli sull'occupazione universitaria), vezzi letterari fastidiosi (l'impiego di &, Padre, Madre, l'uso dei trattini tra parole solitamente non troncate in due ... "attacca-panni" e altre cafonate ...). Certo, su 500 pagine qualcosa si salva (non mi è dispiacituo il capitolo dedicato alla giovinezza, al mare, alle vacanze in spiaggia) ma alla fin fine il risultato è estenuante, e l'ambizione di raccontare gli ultimi 60 di storia italiana (occidentale?) rimane tale, senza che riesca a partorire un'originale, spiazzante idea/riassunto di questo periodo (ovviamente sciagurato, incomprensibile, etc.). Insomma, a mio modo di vedere siamo molto, mooolto lontani dal "capolavoro", termine che ho visto risibilmente abbinato qua e là a questo mattone.
L'altro giorno l'ho visto in libreria, ho pensato "naaa, non compriamolo, vediamo che ne dicono sul forum prima"; mi ero dimenticato di chiedere, grazie
Di Moresco che mi dite? Avete qualche brutta esperienza con i suoi libri? Io con gli autori italiani contemporanei ho una gran paura ad approcciarmi a scatola chiusa, la maggior parte sembrano fregature colossali. Per esempio: Lagioia e il suo ultimo romanzo, La ferocia. Letti pochi brani, mi sono bastati per capire che più lo tengo lontano, meglio è
il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati
#12434
Inviato 17 giugno 2015 - 08:19
Il Padrone di Parise.
Che dire: forse aveva l'ambizione di farne un libro surreale, kafkiano, sul sistema produttivo, il "padrone", i sottoposti, facendone uscire una specie di farsa a metà tra tragico e comico. Il risultato però è, secondo me, non riuscitissimo.
Mi è piaciuto il fatto che voglia mostrare i vari attori principali (il padrone Max e il protagonista) che percepiscono la propria condizione di alto-basso, superiore-inferiore in termini "morali". Il padrone rinuncia al cesso per darlo al ragazzo neoassunto e farne il suo ufficio. Ovviamente la cosa è ironica e a me per certi aspetti ha ricordato la fine di Fantozzi ("Non ci date il lavoro perché siete buoni"). Per il padrone è rinunciare, moralmente, al suo privilegio di cesso privato, è accodarsi ad un "dovere" del lavoro che accomuna tutti. Il padrone che si lamenta della nuova sede modernissima perché è uno spreco, e anche questo è "morale". Il sottoposto che rifiuta aumenti di stipendi, vedendo il tutto come "dovere morale", accettare l'ordine del lavoro, il capo-re ecc.
Salvo poi passare dal registro morale a quello brutale, con tanto di insulti, ordini assurdi da eseguire forzatamente ecc. in tempo brevissimo.
Insomma: la sensazione è quella di uno svolgimento che non riesce a tenere dietro alle premesse programmatiche, alle intenzioni dello scrittore. Dopo un po' il tutto diventa pesantuccio e i personaggi che dovrebbero essere in parte odiosi, in parte farseschi, non sono più kafkiani ma rischiano di essere, semplicemente, noiosi.
Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.
#12435
Inviato 17 giugno 2015 - 09:52
Di Moresco che mi dite? Avete qualche brutta esperienza con i suoi libri? Io con gli autori italiani contemporanei ho una gran paura ad approcciarmi a scatola chiusa, la maggior parte sembrano fregature colossali. Per esempio: Lagioia e il suo ultimo romanzo, La ferocia. Letti pochi brani, mi sono bastati per capire che più lo tengo lontano, meglio è
Di Moresco me ne ha parlato ottimamente un mio amico,che anche piersa conosce,che l'ha pure presentato quando è venuto qui in libreria per il suo nuovo libro un paio di mesi fa.
Me ne ha parlato in maniera così entusiasta che ho comprato sia Gli esordi che il proseguimento Canti del caos (1000 e qualcosa pagine),però devo ancora leggerli,diciamo che mi fido di chi me l'ha sponsorizzato
intanto ho iniziato Max Cavalera con Joel McIver - Bloody roots. L'autobiografia,uscito sto mese per Tsunami
http://www.lastfm.it/user/PoisonArrows
http://www.anobii.co...2fb923f43/books
http://www.themurderinn.it/public/new/
#12436
Inviato 18 giugno 2015 - 07:40
Finito "Il commesso" di Bernard Malamud. Nulla da aggiungere a quanto già ampiamente detto su questo forum.
Appena iniziato "Il re della pioggia" di Saul Bellow: uno degli incipit più efficaci che abbia mai letto.
#12437
Inviato 18 giugno 2015 - 08:15
The Rain King è uno dei libri più belli che abbia mai letto: è il libro con cui Bellow ha vinto il Nobel; è il libro che completa la mia trilogia ideale del viaggio, con Cuore di tenebra e Le voyage. Per me - sono di parte - sono i tre romanzi più belli del 900, per distacco (anche se Cuore di tenebra tecnicamente è del 1899). Tutti e tre ruotano intorno a una discesa agli inferi dell'umano, nel cuore del caos, dell'inconoscibile, della paura ancestrale, del dolore salvifico e purificatore.
Il re della pioggia di divertirà, ti commuoverà, ti spaventerà e ti lascerà stranito e interdetto. Un'opera immensa.
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#12438
Inviato 18 giugno 2015 - 08:54
The Rain King è uno dei libri più belli che abbia mai letto: è il libro con cui Bellow ha vinto il Nobel; è il libro che completa la mia trilogia ideale del viaggio, con Cuore di tenebra e Le voyage. Per me - sono di parte - sono i tre romanzi più belli del 900, per distacco (anche se Cuore di tenebra tecnicamente è del 1899). Tutti e tre ruotano intorno a una discesa agli inferi dell'umano, nel cuore del caos, dell'inconoscibile, della paura ancestrale, del dolore salvifico e purificatore.
Il re della pioggia di divertirà, ti commuoverà, ti spaventerà e ti lascerà stranito e interdetto. Un'opera immensa.
Me lo sono segnato, eh.
#12439
Inviato 18 giugno 2015 - 08:58
e hai fatto bene
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#12440
Inviato 18 giugno 2015 - 13:34
Di Moresco me ne ha parlato ottimamente un mio amico,che anche piersa conosce,che l'ha pure presentato quando è venuto qui in libreria per il suo nuovo libro un paio di mesi fa.
Me ne ha parlato in maniera così entusiasta che ho comprato sia Gli esordi che il proseguimento Canti del caos (1000 e qualcosa pagine),però devo ancora leggerli,diciamo che mi fido di chi me l'ha sponsorizzato
intanto ho iniziato Max Cavalera con Joel McIver - Bloody roots. L'autobiografia,uscito sto mese per Tsunami
E mi sa che mi compro anche io Gli esordi appena lo trovo in libreria (che devo dire non è cosa facile; non so se sia perché quà le librerie sono un terzo mondo o perché, almeno qui, non se lo fila nessuno)
A proposito di Bellow: per chi, come me, non l'ha mai letto, da che libro si potrebbe partire? Io avevo pensato Herzog (banalmente perché è quello che trovo con più frequenza in libreria)
il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati
#12441
Inviato 18 giugno 2015 - 14:14
Io comincerei da Augie March, poi proprio Il re della pioggia, poi gli altri. Un approccio più soft, diciamo (si fa per dire)
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#12442
Inviato 18 giugno 2015 - 14:18
il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati
#12443
Inviato 18 giugno 2015 - 15:54
Io comincerei da Augie March, poi proprio Il re della pioggia, poi gli altri. Un approccio più soft, diciamo (si fa per dire)
Dissento dal mio amico dest...
Trovando Bellow autore leggibilissimo comincerei (indifferentemente) dai migliori (secondo me, s'intende) cioè Herzog o Il dono di Humboldt.
«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)
Moriremotuttista
#12444
Inviato 18 giugno 2015 - 15:57
Io comincerei da Augie March, poi proprio Il re della pioggia, poi gli altri. Un approccio più soft, diciamo (si fa per dire)
Dissento dal mio amico dest...
E te pareva
E' uguale, basta che cominci, sono tutti capolavori
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#12445
Inviato 18 giugno 2015 - 18:56
Volevo dissentire prima io con Dest, così, tanto per movimentare la nostra affinità libresca. Uff. Allora dissento per seconda e mi accodo al consiglio di iniziare da "Herzog".
E diamine mi è venuta una voglia assurda di rileggermi "Il re della pioggia", domenica sano questo bisogno e me lo godo in originale.
#12446
Inviato 18 giugno 2015 - 21:12
oh pure io sono per herzog. tant'e' che rain king fu una mezza delusione poi.
gli altri due della "trilogia del viaggio" poi sono tra i miei preferiti in assoluto.
il dono di humbolt invece non lo conosco.
#12447
Inviato 19 giugno 2015 - 09:12
Roddy Doyle - La musica è cambiata
http://www.lastfm.it/user/PoisonArrows
http://www.anobii.co...2fb923f43/books
http://www.themurderinn.it/public/new/
#12448
Inviato 19 giugno 2015 - 14:26
Ma di tanto in tanto dicci se ti sono piaciuti Old. Che ne pensi. Altrimenti è solo un elenco, no?
#12449
Inviato 19 giugno 2015 - 14:31
di base si,è un elenco
beh in genere mi piacciono tutti i libri che leggo,nel caso dell'ultimo non so a quanti freghi dell'autobiografia di Max Cavalera,comunque l'ho trovata interessante perchè oltre a raccontare nello specifico la nascita dei Sepultura e dei Soulfly è molto vera,si racconta senza cazzate e senza cercare giustificazioni sui suoi errori
http://www.lastfm.it/user/PoisonArrows
http://www.anobii.co...2fb923f43/books
http://www.themurderinn.it/public/new/
#12450
Inviato 19 giugno 2015 - 18:58
Comunque oggi volevo scriverlo pure io che mi piacerebbe sapere come è andata la lettura Oldfield; più che altro perché questo thread lo uso proprio come un serbatoio per le nuove letture (oltre a poche altre fonti), e poi fa sempre piacere sapere le dinamiche di lettura dei forumisti (le loro idiosincrasie, i tratti caratterizzanti del loro approccio ai libri ecc.)
il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati
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