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David Fincher


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201 replies to this topic

#151 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 17 settembre 2016 - 14:01

Prima che superasse i dieci film, abbiamo fatto in tempo a scegliere il miglior film di David Fincher. Roba di qualche mese fa, buona da ripescare per una sana polemica...

 

 

david-fincher.jpg

 

 

http://www.ondacinem...id_fincher.html


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#152 The Joker

    mainstream Star

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Inviato 17 settembre 2016 - 16:15

Forse sbaglio io ma quando si parla di grandissimi registi non lo sento mai nominare, eppure questo c'ha due palle grosse così ed una filmografia praticamente impeccabile. Un po' sottostimato? Spero di no.


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#153 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 25 settembre 2016 - 13:48

non molto tempo fa si rumoreggiava che brad pitt stesse cercando di convincere fincher a dirigere il sequel di world war z. ora pitt ha altro a cui pensare - e non è detto che tutta la sua vicenda familiar-legale non abbia ricadute su molti dei suoi progetti in via di sviluppo

c'era anche il rifacimento di strangers on a train di nuovo con ben affleck

ma l'unico progetto certo per il prossimo anno è un'altra serie netflix: midhunter
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#154 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 01 agosto 2017 - 20:23

fincher produce e dirige 4 episodi



temo un eccesso di verbosità stile social network, ma inutile dire che l'attendo trepidante
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#155 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 03 dicembre 2017 - 12:20

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mindhunter si è confermato per me un gradito ritorno di fincher alle atmosfere thriller per cui è famoso. più affine a zodiac che a seven comunque. cerebrale e verboso come tutto il fincher della "maturità", ma viscerale nella materia trattata. in un sottogenere del thriller come quello riguardante i serial-killers ampiamente sfruttato da letteratura e cinema nell'ultimo trentennio, riesce a dire qualcosa di originale ed interessante. sposta infatti il focus sulla metodologia, sull'analisi, direi sulla teoria, restituendo un ritratto realistico del lavoro dell'fbi e prendendo quindi una strada differente rispetto al modello di questo genere con cui il silenzio degli innocenti ha fatto scuola. detto così potrebbe sembrare anche un po' noioso: no, assolutamente. è appassionante - almeno per chi come me si ciba di thriller a tematica serial-killers da sempre - , la tensione psicologica è tutto, la creazione di un clima opprimente e malato, il ritratto di un mondo pericoloso ed inquietante dove gli ed kemper e i jerry brudos possono tranquillamente nascondersi in nuce tra i piccoli alunni di una classe scolastica e un giorno mascherarsi dietro la "normalità" di una vita borghese come tante

john e. douglas, l'agente dell'fbi su cui è modellato il protagonista della serie holden ford, era già stato fonte di ispirazione per thomas harris nella delineazione di will graham , il profilers che grazie ad una particolare tecnica di "empatia" riusciva ad entrare nella mente dell'assassino e, a rischio di fottersi il cervello, "comprenderlo" e quindi catturarlo. il tema della "similarità", della linea d'ombra che spesso i detective di queste storie devono o rischiano di attraversare per catturare assassini fuori dall'ordinario, non è quindi una novità. in mindhunter questo aspetto è però spesso portato ad un livello di ambiguità e anche di perversione che difficilmente vediamo al cinema , per paura di alienarsi le simpatie del pubblico verso il protagonista, e costituisce un altro degli aspetti più interessanti della serie (che non è tutta farina del sacco di fincher, voglio specificarlo, visto che si limita a produrla e a dirigere i primi 2 episodi e gli ultimi 2)

insomma sono soddisfatto e attendo la seconda stagione
  • 9

#156 Fidelio

    mainstream Star

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Inviato 05 dicembre 2017 - 08:35

Mindhunter è uno dei migliori prodotti Netflix. Molte serie non mi stanno dando soddisfazione, eccezion fatta per Mindhunter, The Crown e un altro paio.


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#157 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 21 giugno 2018 - 16:24

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fight club. il più controverso film di fincher. il più chiacchierato. per alcuni anche il più sopravvalutato. in verità alla sua uscita spaccò la critica e fu pressoché ignorato dal pubblico. il suo culto si è fatto strada nell'home-video e nel passaparola. è indubbiamente un film che resterà, ma condivide con gli altri film dell'annata 1999 - un anno galvanizzante per il cinema made in usa: the matrix, american beauty, magnolia, three kings, essere john malkovich - pregi e difetti della hollywood contemporanea

mi piace la lettura che ne ha dato lo stesso fincher: fight club è un coming of age ma per degli spettatori trentenni. il suo ritratto di una generazione frustrata, alienata, abbandonata (materialmente e spiritualmente) è ancora oggi attuale, basterebbe giusto aggiornarlo alla tecnologia sempre più pervasiva nelle nostre vite quotidiane. è un film mainstream che osa, con grandi quantità di cinismo, nichilismo, ambiguità morale ed ideologica (si sprecano le accuse di fascismo). ma è pur sempre un film hollywoodiano e come tale si pone dei freni quando rischia di spingersi troppo oltre: come ad esempio quando si mette in piedi una organizzazione paramilitare che un po' richiama i black block di seattle con le loro attività sabotatrici, un po' ricorda le milizie neonaziste, un po' i militari fanatici dell'esercito usa, ma non si ha il coraggio di mostrare le reali conseguenze degli atti, nessuno si fa mai male per davvero, mai che un innocente finisca coinvolto in alcuni di questi attentati o pseudo tali. ci si ferma un secondo prima di alienarsi le simpatie del pubblico, prima di diventare troppo sedizioso

al netto di questi peccati di gola, fight club sta alla generazione dei "figli di mezzo della storia" come il laureato sta a quella dei 60 e gioventù bruciata a quella dei 50. un film di soli maschi sulla crisi del maschio occidentale, alienato, indebolito, annoiato dalla società dei consumi. la risposta di tyler durden alla non-vita del protagonista è riappropriarsi del controllo della propria vita riscoprendo/riaffermando la propria mascolinità originaria attraverso la violenza, fino all'(auto)distruzione. irriverente, irresponsabile, provocatorio come il bellissimo finale che lascia volutamente irrisolto il film, anche sul piano ideologico. nello scontro di bravura tra i due attori protagonisti, per me vince ai punti brad pitt: è vero che è suo il ruolo iconico e carismatico del film, ma è vero che lo interpreta senza remore o paure da superstar, tuffandosi nel personaggio con la fame di un attore all'esordio. è l'attore perfetto per il ruolo perché come tyler durden incarna tutte le contraddizioni ideologiche di fight club: bello come un adone predica l'autodistruzione e l'automacerazione, si riempie la bocca di tirate anticapitalistiche mentre i fantamiliardi ingrossano il suo conto in banca, predica la rivolta contro i consumi e poi costruisce la propria rete di fight club sul modello del franchising industriale

nelle sue contraddizioni sta la forza del film, ma ovviamente anche la sua debolezza per i critici. la verità la dice tyler in uno dei suoi ultimi scambi di battute con il protagonista senza nome: "non sono io che mi sono costruito un alter ego perdente per sentirmi meglio". chi lo farebbe? nel costruirsi il suo alter ego il protagonista lo crea secondo gli stereotipi piacenti e vincenti della nostra società: crea brad pitt. e chi non vorrebbe essere brad pitt? fight club celebra la rivincita sul mondo degli esclusi, degli incompresi, dei deviati, ma lungi dall'essere una rivoluzione all'insegna della giustizia e dell'altruismo, è soltanto una soddisfazione di bisogni e pulsioni primarie, primitive. violenza. caos. perché la verità è che l'unica cosa a cui aspira la vittima del bullo, è soltanto avere la forza per abusare e sopraffare chi è più debole di lui, trasformarsi quindi a sua volta in bullo. è quello che vediamo accadere quotidianamente in internet, dove folle di nickname senza volto si accaniscono sulla preda di turno per il pubblico ludibrio. o le numerose stragi americane parlano chiaro in questo senso. in fondo tyler è una fantasia proprio perché può agire libero da tutti quegli impedimenti che nella vita di tutti i giorni subiamo ed esperiamo, e che ci impediscono di vivere come veramente vorremmo
  • 5

#158 neuro

    king (beyond the wall)

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Inviato 26 giugno 2018 - 09:25

ma il fumetto Fight Club 2 scritto dallo stesso Palaniuk l'hai letto?


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apri apri, apri tutto!

#159 Tom

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Inviato 26 giugno 2018 - 10:09

Io tra i cult Seven e Fight Club continuo a considerare sottovalutato The Game, una specie di rilettura thriller de il Canto di Natale di Dickens mescolando Fuori Orario e Ai confini della realta'. Lo si puo' criticare per molti motivi, ma mi intristisco ogni volta che che c'e' qualcuno che lo fa perche' "la trama e' assurda"... ma va?


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#160 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 26 giugno 2018 - 10:18

ma il fumetto Fight Club 2 scritto dallo stesso Palaniuk l'hai letto?


no… dopo essermi ciucciato per anni sequel, sto diventando un vecchio stronzo prevenuto ashd vuoi dirmi di ripensarci?

Io tra i cult Seven e Fight Club continuo a considerare sottovalutato The Game


è sottovalutato. personalmente, e lo avrò scritto decine di volte, lo preferisco persino ad alcuni ultimi fincher ben più lodati. per me è quasi una trilogia degli inizi quella seven-thegame-fightclub: molte tematiche in comune, anche una certa vena metacinematografica e una inclinazione a manipolare lo spettatore
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#161 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 26 giugno 2018 - 10:40

fight club film > fight club libro


  • 2

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#162 cinemaniaco

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Inviato 26 giugno 2018 - 11:43

a me un po' stupisce questo silenzio su un nuovo film… sembra quasi che sia in pausa. hanno associato il suo nome ai titoli più disparati, ma che io sappia non c'è nessun progetto avviato
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#163 Tom

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Inviato 26 giugno 2018 - 12:31

Ha diretto piu' di meta' episodi di Mindhunter solo l'anno scorso. E immagino sara' legato anche alla seconda stagione. Comunque ha spesso fatto passare qualche anno da un film all'altro.

 

Toh, dato che ci sono, spezzo una lancia a favore anche di Panic Room.

Film senz'altro minore, che quando vidi all'epoca mi lascio' piu' perplesso che altro, anche se fin da allora mi sembrava aver colto meglio di altri luci e atmosfere dell'immediato post-11/9. Cosa che gli anni hanno contribuito a confermare. Ma poi, non so, e' uno di quei film ordinari ma fatti benissimo che se becco in tv alla fine mi riguardo, in parte o per intero, sempre con piacere.


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#164 cinemaniaco

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Inviato 21 gennaio 2019 - 18:48


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#165 strafanich

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Inviato 22 gennaio 2019 - 08:14

kaptainkristian :wub:
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#166 Fidelio

    mainstream Star

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Inviato 22 gennaio 2019 - 08:37

Ma la seconda di Mindhunter?


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#167 cinemaniaco

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Inviato 15 luglio 2019 - 13:56

Ma la seconda di Mindhunter?


non è stato ancora ufficializzato da netflix, ma fincher ha detto agosto


invece è stato rivelato il nuovo progetto cinematografico del regista: un biopic su mankiewicz, lo sceneggiatore di quarto potere

come sgonfiarmi in un decimo di secondo anni di attese ed aspettative… :(
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#168 razzledazzle

    Classic Rocker

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Inviato 17 luglio 2019 - 06:05

non è stato ancora ufficializzato da netflix, ma fincher ha detto agosto

16 agosto 2019.


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#169 Fidelio

    mainstream Star

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Inviato 17 luglio 2019 - 06:54

Finalmente. Mi sto sparando la prima stagione di nuovo ed è veramente fatta bene tranne, paradossalmente, la prima puntata, un po' troppo moscia rispetto alle altre.


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#170 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 31 luglio 2019 - 10:28



piccola curiosità: l'attore che fa manson è lo stesso del film di tarantino :)
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#171 Tigrero

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 31 gennaio 2020 - 09:35


 

Iniziate ufficialmente le riprese del nuovo film per Netflix, Mank, storia dello sceneggiatore di quarto potere in quel decisivo 1940. Veramente difficile pensare a qualcosa di più cinefilo e meno eccitante asd

Ruolo del titolo affidato a un appesantito Gary Oldman.

Prime foto dal set:

 

23188394-0-image-a-10_1578565955284.jpg


  • 1

#172 Tom

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Inviato 31 gennaio 2020 - 10:04

Veramente difficile pensare a qualcosa di più cinefilo e meno eccitante asd

 

No, davvero. asd

Curioso di vedere chi sara' l'ennesimo ciccione col sopracciglio espressivo costretto a fare Welles. 


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#173 Tigrero

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 31 gennaio 2020 - 10:09

Sembra toccherà al semisconosciuto Tom Burke

 

tom-burke-52891.jpg

 

Il film dovrebbe essere però incentrato quasi tutto su Mankiewicz, Welles dovrebbe avere un ruolo abbastanza defilato, cosa che si evince anche dal peso degli attori scelti per interpretare i personaggi.


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#174 Fidelio

    mainstream Star

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Inviato 31 gennaio 2020 - 10:13

Beh ciccione no. Nel 1940 Welles era in gran forma, venticinque anni appena. L'attore che fa Welles sembra perfetto.


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#175 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 02 febbraio 2020 - 14:31

purtroppo per fare questo film che finirà ben presto dimenticato e sepolto nella libreria di netflix, fincher ha dovuto mettere in pausa la terza stagione di mindhunter che non si sa quando riprenderà
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#176 Edgewalker

    The storm is upon us

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Inviato 03 febbraio 2020 - 14:09

Negli ultimi anni potrebbe avermi smentito [dico potrebbe perchè so cosa ha fatto ma non l'ho visto], ma ho pensato per molto tempo che lui fosse uno dei registi più paraculi in assoluto, dove per paraculo intendo abile nello scegliersi progetti dai pitch estremamente orecchiabili

 

Seven - "L'assassino che uccide coi sette peccati capitali"

The Game - "Il riccone che diventa povero" [con il Penn più antipatico di sempre]

Fight Club - "La critica al capitalismo / tutta illusione" [filone molto in voga in quegli anni]

Zodiac - "L'assassino vero che non hanno mai trovato" [bello, ma, a differenza di The Departed, meglio la versione asiatica]

The Social Network - "Il film su quello che ha creato facebook" [anche qui, bello, ma a farlo anche solo un anno dopo ci sarebbero state n cose in più da dire]

 

trend che ho visto scemare con i suoi due "ultimi" film: Millennium [lo ricordo molto figo nonostante ancora mi manchino gli originali, peccato che non sia continuato con Rooney Mara] e Gone Girl, quest'ultimo bellissimo e forse paradossalmente impossibile da concepire anche solo 6 anni dopo ora che ritratti negativi di donne non sono più concessi ad hollywood.


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The core principle of freedom
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#177 cinemaniaco

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Inviato 03 febbraio 2020 - 14:22

bè sarebbe ingiusto non definirlo una mente commerciale. quindi non ti sbagli. però è un regista così dotato che trasforma anche i film su commissione in grandi prove di personalità
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#178 Tigrero

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 03 febbraio 2020 - 15:25

Gone girl sopravvalutatissimo, una caterva di twist e rivelazioni che non stanno in piedi manco con lo sputo, dopo averlo visto mi son divertito a trovarne le palesi inverosimiglianza, in pochi minuti son arrivato a 10 e mi son fermato lì.

Il suo vero capolavoro rimane Zodiac per me.


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#179 Edgewalker

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Inviato 04 febbraio 2020 - 08:07

Gone girl sopravvalutatissimo, una caterva di twist e rivelazioni che non stanno in piedi manco con lo sputo, dopo averlo visto mi son divertito a trovarne le palesi inverosimiglianza, in pochi minuti son arrivato a 10 e mi son fermato lì.

Il suo vero capolavoro rimane Zodiac per me.

Tipo tipo?


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#180 Tigrero

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 04 febbraio 2020 - 08:24

Il twist finale su cui si regge il film è assolutamente inversomile: è incredibile che a nessuno degli investigatori venga in mente di controllare l'alibi del presunto stupratore di Amy e di ricostruire i suoi movimenti, è un uomo ricco sfondato (ma che evidentemente non ha parenti che spingono per appurare la verità) e che a occhio ha  anche un lavoro importante quindi dovrebbero esserci una marea di testimoni che possono confermare che quella mattina era in tutt'altro posto, senza contare che si possono controllare le celle telefoniche e quant'altro.

Insomma va beh che gli sceneggiatori hollywoodiani utilizzano la tecnologia solo quando gli fa comodo ma qui veramente si sorvola sulle basi di qualunque indagine poliziesca perché è evidente che così come l'hanno raccontata non c'è veramente nessuna possibilità per Amy di farla franca.

Altre incongruenze abbastanza macroscopiche che mi vengono in mente al volo:  Nessuno verifica le registrazioni delle telecamere della casa sul lago in cui si vede che Amy è arrivata lì molto dopo la data del presunto rapimento?

Come fa Amy a mettere nella legnaia una vagonata di regali senza essere vista da nessuno e soprattutto senza averne le chiavi?

Amy in teoria rimane incinta col seme prelevato in clinica, ma per prenderlo non ha dovuto firmare niente? Nessuna autorizzazione?

E ce n'erano molte altre....insomma è il classico plot alla Nolan dove per avere le scene fighe ci si affida a svolte di sceneggiatura cervellotiche che non stanno in piedi, in The Dark Knight i piani del Joker son tutti così ma in un cinefumetto si può perdonare in un thriller realistico è più dura.


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#181 Tom

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Inviato 04 febbraio 2020 - 09:39


Il twist finale su cui si regge il film è assolutamente inversomile: è incredibile che a nessuno degli investigatori venga in mente di controllare l'alibi del presunto stupratore di Amy e di ricostruire i suoi movimenti, è un uomo ricco sfondato (ma che evidentemente non ha parenti che spingono per appurare la verità) e che a occhio ha  anche un lavoro importante quindi dovrebbero esserci una marea di testimoni che possono confermare che quella mattina era in tutt'altro posto, senza contare che si possono controllare le celle telefoniche e quant'altro.
Insomma va beh che gli sceneggiatori hollywoodiani utilizzano la tecnologia solo quando gli fa comodo ma qui veramente si sorvola sulle basi di qualunque indagine poliziesca perché è evidente che così come l'hanno raccontata non c'è veramente nessuna possibilità per Amy di farla franca.
Altre incongruenze abbastanza macroscopiche che mi vengono in mente al volo:  Nessuno verifica le registrazioni delle telecamere della casa sul lago in cui si vede che Amy è arrivata lì molto dopo la data del presunto rapimento?
Come fa Amy a mettere nella legnaia una vagonata di regali senza essere vista da nessuno e soprattutto senza averne le chiavi?
Amy in teoria rimane incinta col seme prelevato in clinica, ma per prenderlo non ha dovuto firmare niente? Nessuna autorizzazione?
E ce n'erano molte altre....insomma è il classico plot alla Nolan dove per avere le scene fighe ci si affida a svolte di sceneggiatura cervellotiche che non stanno in piedi, in The Dark Knight i piani del Joker son tutti così ma in un cinefumetto si può perdonare in un thriller realistico è più dura.

 

C'e' da dire che il thriller di discendenza hitchcockiana, diciamo cosi', e' spesso anche piu' assurdo dei cinefumetti.

 

Anche molti film di De Palma sono del tutto inattendibili sul piano narrativo. Il piano dell'assassino di "Omicidio a luci rosse" si basa su presupposti completamente campati in aria e su un buco logico enorme (com'e' possibile che dopo l'omicidio il protagonista non venga a sapere chi era il marito della vittima?), il modo con cui il protagonista di "Blow Out" scopre il complotto e' delirante (ricostruisce il filmato dell'attentato e lo sincronizza col suo audio... ritagliando le foto da una rivista!), per non parlare dei cumuli di assurdita' che vediamo succedere in film scopertamente perculanti come "Doppia personalita'" e "Femme Fatale".

Ma appunto i film di De Palma sono pura fascinazione affabulatoria che chiedono esplicitamente allo spettatore di fottersene di trame che sono solo puro pretesto, per abbandonarsi al lato puramente visivo del cinema.

 

Invece i Fincher e i Nolan sono piu' paraculi, e nei loro thriller fingono di dare allo spettatore trame articolate e "importanti", con personaggi psicologicamente piu' attendibli e "profondi", tanto che per molti appunti sono film solidissimi, quando invece fanno acqua da tutte le parti. Per dire, il famoso finale di "Seven" e' completamente surreale, al solito basato sul fatto che tutti, protagonisti, l'intero corpo di polizia e persino il corriere espresso, si comportino al millimetro e al microsecondo esattamente come prevedeva l'assassino, e "Memento" si basa su forzature pazzesche (la "dark lady" che nel giro di pochi minuti prende per buona l'assurda situazione del protagonista e elabora al volo il suo piano). Poi, giustamente, chi se ne fotte, per me "Seven" e "Memento" sono comunque dei bei film che hanno lasciato il segno.

 

Preferisco l'onesta' dei vecchi registi che giocavano a carte scoperte col pubblico, ma anche il cinismo dei Fincher e i Nolan che giocano molto sulla presunzione del pubblico attuale, che si illude di essere il pubblico piu' scafato e intelligente mai esistito, ha una sua perfida simpatia. Tra l'altro, entrambi, con film teorici come "The Game" e "The Prestige" gli hanno pure detto in faccia al loro pubblico che e' comunque sempre e solo tutto un trucco, ma non c'e' peggior sordo...


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#182 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 04 febbraio 2020 - 09:54

Il twist finale su cui si regge il film è assolutamente inversomile: è incredibile che a nessuno degli investigatori venga in mente di controllare l'alibi del presunto stupratore di Amy e di ricostruire i suoi movimenti, è un uomo ricco sfondato (ma che evidentemente non ha parenti che spingono per appurare la verità) e che a occhio ha  anche un lavoro importante quindi dovrebbero esserci una marea di testimoni che possono confermare che quella mattina era in tutt'altro posto, senza contare che si possono controllare le celle telefoniche e quant'altro.

Insomma va beh che gli sceneggiatori hollywoodiani utilizzano la tecnologia solo quando gli fa comodo ma qui veramente si sorvola sulle basi di qualunque indagine poliziesca perché è evidente che così come l'hanno raccontata non c'è veramente nessuna possibilità per Amy di farla franca.

Altre incongruenze abbastanza macroscopiche che mi vengono in mente al volo:  Nessuno verifica le registrazioni delle telecamere della casa sul lago in cui si vede che Amy è arrivata lì molto dopo la data del presunto rapimento?

Come fa Amy a mettere nella legnaia una vagonata di regali senza essere vista da nessuno e soprattutto senza averne le chiavi?

Amy in teoria rimane incinta col seme prelevato in clinica, ma per prenderlo non ha dovuto firmare niente? Nessuna autorizzazione?

E ce n'erano molte altre....insomma è il classico plot alla Nolan dove per avere le scene fighe ci si affida a svolte di sceneggiatura cervellotiche che non stanno in piedi, in The Dark Knight i piani del Joker son tutti così ma in un cinefumetto si può perdonare in un thriller realistico è più dura.

Più che buchi (non mi paiono niente su cui non si possa sorvolare) mi sembra che semplicemente non ti sia piaciuto. Capita, no?


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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#183 Tigrero

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 04 febbraio 2020 - 09:59

Analisi perfetta quella di Tom.

Diciamo che De Palma è un caso un particolare, lavora scientificamente sulla destrutturazione del thriller hirtchockiano sino ad arrivare alla parodia e all'autoparodia, quindi carte scoperte sin dall'inizio e nessuna vera intenzione di stupire con i colpi di scena del plot ma più che altro la volontà di costruirci sopra scene visivamente eccitanti e fenomenali, è un approccio abbastanza diffuso trai 70 e gli 80 che viene portata agli estremi dal nostro Dario Argento dove il disinteresse per la trama arriva spesso alla totale follia.

Fincher e ancor di più Nolan come dici lavorano invece in maniera diversa e ho l'impressione meno consapevole,  i loro meccanisimi non sono leggeri e veloci come quelli depalmiani ma macchinosi e verbosi e soprattutto presi terribilmente sul serio cosa che secondo me depotenzia diversi loro film e li fa a volte cadere nel ridicolo involontario. Parlavi delle forzature di Memento ma in the Dark Knight non c'è un piano del Joker che sia realizzabile in maniera credibile, ok è un supercattivo di un cinecomics quindi non bisognerebbe sottilizzare troppo ma lo stridore accentuato dall'approccio comunque realistico di Nolan è spesso assordante.


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#184 Tigrero

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 04 febbraio 2020 - 10:05

 

Il twist finale su cui si regge il film è assolutamente inversomile: è incredibile che a nessuno degli investigatori venga in mente di controllare l'alibi del presunto stupratore di Amy e di ricostruire i suoi movimenti, è un uomo ricco sfondato (ma che evidentemente non ha parenti che spingono per appurare la verità) e che a occhio ha  anche un lavoro importante quindi dovrebbero esserci una marea di testimoni che possono confermare che quella mattina era in tutt'altro posto, senza contare che si possono controllare le celle telefoniche e quant'altro.

Insomma va beh che gli sceneggiatori hollywoodiani utilizzano la tecnologia solo quando gli fa comodo ma qui veramente si sorvola sulle basi di qualunque indagine poliziesca perché è evidente che così come l'hanno raccontata non c'è veramente nessuna possibilità per Amy di farla franca.

Altre incongruenze abbastanza macroscopiche che mi vengono in mente al volo:  Nessuno verifica le registrazioni delle telecamere della casa sul lago in cui si vede che Amy è arrivata lì molto dopo la data del presunto rapimento?

Come fa Amy a mettere nella legnaia una vagonata di regali senza essere vista da nessuno e soprattutto senza averne le chiavi?

Amy in teoria rimane incinta col seme prelevato in clinica, ma per prenderlo non ha dovuto firmare niente? Nessuna autorizzazione?

E ce n'erano molte altre....insomma è il classico plot alla Nolan dove per avere le scene fighe ci si affida a svolte di sceneggiatura cervellotiche che non stanno in piedi, in The Dark Knight i piani del Joker son tutti così ma in un cinefumetto si può perdonare in un thriller realistico è più dura.

Più che buchi (non mi paiono niente su cui non si possa sorvolare) mi sembra che semplicemente non ti sia piaciuto. Capita, no?

 

E' un thriller assolutamente realistico, aldilà delle psicologie e dei comportamenti spesso assurdi dei personaggi non me lo puoi risolvere con quel twist finale, un'indagine di polizia che coinvolge tra l'altro un uomo ricco e influente come quello del film non può non rilevare le gigantesce incongruenza della versione di Amy, è una sospensione della incredulità troppo esagerata. O se vuoi lo puoi fare ma l'inganno dura la durata del film, appena ci pensi un po' su e in un film di trama come questo è inevitabile farlo casca inevitabilmente tutta la baracca.

Detto questo onore al merito a Fincher che con la sua abilità riesce quasi a farti digerire le oscenità della trama.


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#185 Tigrero

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Inviato 04 febbraio 2020 - 10:40

Torno un attimo sulla surrealità del finale di Seven citato da Tom: praticamente perchè funzioni bisogna che tutti le persone coinvolte si comportino non solo nel modo pensato dall'assassino ma soprattutto nei tempi previsti dall'assassino, una cosa totalmente folle che però Fincher riesce a farci digerire come sensata e addirittura logica, per avere una situazione un po' più realistico bastava che facessero recapitare il pacco alla stazione di polizia qualche ora dopo l'arresto del killer ma ovviamente si sarebbe perso il fascino del luogo desertico e alieno quindi a conti fatti benissimo così, alla fine va sempre bene la risposta di John Ford di fronte alla domanda di un giornalista sul perchè in Ombre Rosse gli indiani non fermano la diligenza semplicemente sparando ai cavalli: "perchè sarebbe finito il film".


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#186 corrigan

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Inviato 04 febbraio 2020 - 10:40

 

Zodiac - "L'assassino vero che non hanno mai trovato" [bello, ma, a differenza di The Departed, meglio la versione asiatica]

 

scusa ma quale sarebbe la "versione asiatica"?

inoltre, 無間道 è di gran lunga superiore a The Departed, non scherziamo.


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「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#187 Tigrero

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 04 febbraio 2020 - 10:46

Anche secondo me ma mi sono accorto col tempo di essere in minoranza.

Per me il film di Scorsese funziona solo quando ricalca pedissequamente l'originale,


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#188 Edgewalker

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Inviato 04 febbraio 2020 - 10:54

 

 

Zodiac - "L'assassino vero che non hanno mai trovato" [bello, ma, a differenza di The Departed, meglio la versione asiatica]

 

scusa ma quale sarebbe la "versione asiatica"?

inoltre, 無間道 è di gran lunga superiore a The Departed, non scherziamo.

 

La versione asiatica di Zodiac è Memories of Murder.

Su Infernal Affairs sarei anche d'accordo, se non fosse per le scene melò con la musica drammatica da soap. Per il resto ovviamente gran film.


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#189 corrigan

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Inviato 04 febbraio 2020 - 11:18

 

 

 

Zodiac - "L'assassino vero che non hanno mai trovato" [bello, ma, a differenza di The Departed, meglio la versione asiatica]

 

scusa ma quale sarebbe la "versione asiatica"?

inoltre, 無間道 è di gran lunga superiore a The Departed, non scherziamo.

 

La versione asiatica di Zodiac è Memories of Murder.

Su Infernal Affairs sarei anche d'accordo, se non fosse per le scene melò con la musica drammatica da soap. Per il resto ovviamente gran film.

 

boh ma che c'entra? The Departed e' un remake, Memories of Murder (capolavoro) e Zodiac (capolavoro) hanno in comune solo la non-cattura del serial killer. Memories e' un film totalmente diverso, con un registro grottesco che manca al film di Fincher, ed un sottotesto socio-politico profondamente radicato nella storia coreana. 


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#190 Tom

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Inviato 04 febbraio 2020 - 11:27

Torno un attimo sulla surrealità finale di Seven citato da Tom: praticamente perchè funzioni bisogna che tutti le persone coinvolte si comportino non solo nel modo pensato dall'assassino ma soprattutto nei tempi previsti dall'assassino, una cosa totalmente folle che però Fincher riesce a farci digerire come sensata e addirittura logica, per avere una situazione un po' più realistico bastava che facessero recapitare il pacco alla stazione di polizia qualche ora dopo l'arresto del killer ma ovviamente si sarebbe perso il fascino del luogo desertico e alieno quindi a conti fatti benissimo così, alla fine va sempre bene la risposta di John Ford di fronte alla domanda di un giornalista sul perchè in Ombre Rosse gli indiani non fermano la diligenza semplicemente sparando ai cavalli: "perchè sarebbe finito il film".

 

Ma infatti, e' un finale spettacolare, con una bella atmosfera da incubo sotto il sole, e tanto basta per sorvolare sul fatto che non ci sia UNA solo cosa che torni a livello logico.

L'unico elemento che, a successive revisioni, mi stona sempre parecchio e' che la reazione del personaggio di Pitt e' innescata piu' dall'atteggiamento di Morgan Freeman che da altro. Sarebbe bastato che il personaggio di Freeman mantenesse il sangue freddo, o semplicemente si fosse comportato con piu' professionalia', e tutto il mega-piano del geniale serial killer sarebbe miseramente fallito. E la cosa mi stona, perche' a quel punto fanno comportare da stupido ("allontanati subito da lui!") un personaggio che fino a quel momento era tutt'altro che stupido, solo per fare arrivare il film dove il film vuole arrivare. 


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#191 Tigrero

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Inviato 04 febbraio 2020 - 11:44

Fa tutto parte della creazione di un personaggio tipico degli anni 90 e 2000, quello del superpsicopatico: cattivo, colto,  intelligentissimo, capace di fare tutto, che conosce perfettamente la psicologia umana tanto da prevedere tutte le reazioni di tutti al microsecondo, quello di Seven ne è forse l'incarnazione più riuscita, deriva chiaramente dall' Hannibal Lecter del Silenzio degli Innocenti che però era ancora troppo umano e quindi credibile, da qui in poi che ne saranno a bizzeffe sempre più esagerati e sempre più improbabili.

Personalmente è un personaggio che ha cominciato a scartavetrarmi le palle già subito dopo il film di Fincher, e anche qui l'ho digerito solo grazie alla riuscita generale della pellicola anche se bisogna dire che il povero Kevin Spacey ne da un'ottima caratterizzazione.


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#192 Merlo

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Inviato 04 febbraio 2020 - 12:21

Il twist finale su cui si regge il film è assolutamente inversomile: è incredibile che a nessuno degli investigatori venga in mente di controllare l'alibi del presunto stupratore di Amy e di ricostruire i suoi movimenti, è un uomo ricco sfondato (ma che evidentemente non ha parenti che spingono per appurare la verità) e che a occhio ha  anche un lavoro importante quindi dovrebbero esserci una marea di testimoni che possono confermare che quella mattina era in tutt'altro posto, senza contare che si possono controllare le celle telefoniche e quant'altro.

Insomma va beh che gli sceneggiatori hollywoodiani utilizzano la tecnologia solo quando gli fa comodo ma qui veramente si sorvola sulle basi di qualunque indagine poliziesca perché è evidente che così come l'hanno raccontata non c'è veramente nessuna possibilità per Amy di farla franca.

Altre incongruenze abbastanza macroscopiche che mi vengono in mente al volo:  Nessuno verifica le registrazioni delle telecamere della casa sul lago in cui si vede che Amy è arrivata lì molto dopo la data del presunto rapimento?

Come fa Amy a mettere nella legnaia una vagonata di regali senza essere vista da nessuno e soprattutto senza averne le chiavi?

Amy in teoria rimane incinta col seme prelevato in clinica, ma per prenderlo non ha dovuto firmare niente? Nessuna autorizzazione?

E ce n'erano molte altre....insomma è il classico plot alla Nolan dove per avere le scene fighe ci si affida a svolte di sceneggiatura cervellotiche che non stanno in piedi, in The Dark Knight i piani del Joker son tutti così ma in un cinefumetto si può perdonare in un thriller realistico è più dura.

 

Il film è tratto da un romanzo di Gillian Flynn (la stessa autrice di Sharp Objects e Dark Places): i suoi libri sono divertenti ma sono pieni di buchi nella sceneggiatura... vanno presi un po' così.


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"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#193 cinemaniaco

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Inviato 04 febbraio 2020 - 18:21

ma ragazzi, siete diventati teorici della logica stringente solo con fincher?

al di là del fatto che penso che anche in fincher ci sia una componente metacinematografica, anche se non spinta e centrale come in depalma (giustamente tom faceva riferimento al film "teorico" the game, ma pure fight club è abbastanza esplicito … e potremmo addirittura vedere panic room come il film più "depalmiano" di fincher almeno nell'aspetto dell'interesse del regista di girare un piccolo film in cui il lavoro di regia è più interessante/importante del contenuto narrativo… è un film che fincher ha fatto principalmente per misurarsi con la tecnologia - la virtual cinematography già utilizzata peraltro in fight club - e l'iterazione tra uno spazio - limitato, chiuso come può essere quello di un unico ambiente/set - e la regia)

il punto è anche questo: se non ci fossero molte di queste forzature narrative, questi film sarebbero anche molto meno spettacolari e credo più noiosi. sto ovviamente pensando a seven (gone girl non lo rivedo dalla sua uscita nel 2014, per cui mi astengo da qualsiasi commento): pensiamo anche alla scena in cui john doe si presenta alla stazione di polizia coperto di sangue. ragazzi, questo arriva in TAXI alla stazione di polizia. coperto di sangue. e possiamo speculare sul fatto che prima il signore in questione sia andato con il suo bel pacco alla sede più vicina di UPS o fedEx, ovviamente sempre coperto di sangue, e abbia impartito le sue direttive all'impiegato e questi non abbia battuto ciglio. in tutto questo il fatto che il pacco arrivi in perfetto orario nella zona prefissata direi che è la cosa meno problematica e più credibile

però sfido chiunque a dire che non sia potente, a livello cinematografico, la sequenza in cui john doe si presenta alla stazione di polizia coperto di sangue. e volendo ve la potrei anche giustificare: il fatto che nessuno si accorga che john doe è coperto di sangue è perfettamente in linea con la descrizione del mondo in cui è ambientato seven, un mondo nel quale un uomo può morire sulla metropolitana e nessuno accorgersene, la gente sale e scende, gli si siede accanto, ma nessuno lo nota e se ne accorgono solo alla fine della corsa del treno

con il giochino della logica stringente e del "trovami il buco/la forzatura narrativo/a" potremmo far cadere interi castelli cinematografici. non vorrei che questo giochino però diventasse una scusa per applicarlo solo a quei registi che già di per sé poco ci piacciono
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#194 Tigrero

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Inviato 04 febbraio 2020 - 18:33

Ma se son due pagine che diciamo che è bravo a farti bere anche le palesi inverosimiglianze e che il finale di Seven è perfetto così com'è? Io ho tirato pure in ballo John Ford eh...asd
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#195 cinemaniaco

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Inviato 04 febbraio 2020 - 18:37

Ma se son due pagine che diciamo che è bravo a farti bere anche le palesi inverosimiglianze


… che è un po' come dire che i dipendenti della lehman brothers erano bravi a venderti titoli tossici ashd

ti conosco vecchio new hollywood bastardo che non sei altro asd asd

il tuo film preferito di fincher - anzi l'unico che salvi - è zodiac aka non sei un vero fincheriano! poser!
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#196 Tigrero

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Inviato 04 febbraio 2020 - 18:42

Non hai ragione ma neanche tutti i torti...asd
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#197 Edgewalker

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Inviato 22 marzo 2020 - 13:52

1. Gone Girl

Uno dei thriller mainstream della sua decade, un cattivo donna indimenticabile, un fondamentale saggio sulle insidie del matrimonio ai danni dell'uomo se becchi una fottuta pazza. È anche il picco del sodalizio tra Fincher e Reznor, forse la sua sonorizzazione migliore in assoluto.

2. Zodiac

Memories of Murder americano non si può chiamarlo a quanto pare, ma se ogni nazione avesse il suo MoM, con tanto di rimandi radicati alla cultura locale, questo ad oggi sarebbe quello a stelle e strisce. Per me il suo primo film "serio", lontano dagli eccessi retorici dei suoi prima, che puntualmente torneranno appena un anno dopo.

3. The Girl with the Dragon Tattoo

Marchetta remake già sfaldatasi col cambio totale di cast del sequel, ma con una Rooney Mara al picco ed una freddezza scandinava paradosslamente amplificata dal mezzo hollywoodiano. L'unico film più glaciale [nonostante l'assenza di neve] che ricordo in quel periodo è il primo Outrage.

4. The Social Network

10 anni fa era il tema dell'anno, non poteva mancare all'appello ovviamente il nostro, ma è un encomiabile [anche se abbozzato] saggio sulla rivincita dei nerd, parziale in quanto alcune cose possono comunque rimanere fuori dalla loro portata.

5. Seven

Uno dei suoi pitch più eclatanti e "orecchabili", quasi da anime, un godibilissimo classico anni 90 mainstream con tutti i crismi e buon entry level.

6. Fight Club

Uno dei pilastri da controcultura della mia generazione e non solo, il concetto di base è chiaro e pure nobile se vogliamo, l'esecuzione abbastanza naive.

7. Panic Room

Non è a metà di questa lista, ma è il punto medio dei suoi film in quanto semplicemente ignavo. Un filmazzo di tensione e spavento appena benedetto dal cast da grandi occasioni.

8. Alien 3

Il destino di Fincher di regista commerciale si può dire fosse già inscritto qui, dove fa la manovalanza interscambiabile in un sequel in una serie in caduta libera.

9. The Curious Case of Benjamin Button

Uno dei pochi film in cui l'intera sceneggiatura è riassumibile nel pitch, perchè poi di fatto non succede nient'altro. Poteva essere l'ultima grande fiaba, ne è uscito un oscar bait prolisso e lagnoso.

10. The Game

Scatafascio dickensiano, retorico, semplicistico, pretenzioso, irritante. Lo smart movie for idiots per eccellenza.


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#198 Tigrero

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Inviato 22 ottobre 2020 - 07:17


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#199 Tigrero

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Inviato 22 ottobre 2020 - 08:22

Che poi il vero Mank non assomigliava per nulla a Gary Oldman e quando scrisse Quarto Potere aveva 43 anni contro i sessanta e passa dell'attore....ma queste ovviamente sono quisquiglie, anche perchè un Oldman finalmente senza trucco e parrucco non si vedeva da tempo.


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#200 Tigrero

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Inviato 07 novembre 2020 - 19:09

Prime recensioni molto positive.
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