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L' album che sto ascoltando (jazz,classica & avanguardie)


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2123 replies to this topic

#51 Paz

    Roadie

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Inviato 22 agosto 2006 - 08:34

Per completaezza vi linko un video con il maestro milanese, giovanissimo tra l'altro che esegue il mio amato preludio 24.
http://www.youtube.c...h?v=84ynW6nw_pg


oh sì, grazie.

avevo già nasato Pollini e difatti mi sono sc*****to la sua esecuzione e quella di Arrau... per l'acquisto si vedrà...

di nuovo grazie per l'ottimo ed esauriente intervento!
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#52 Guest_runciter_*

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Inviato 22 agosto 2006 - 08:50

Composti durante il soggiorno disastroso con George Sand a Maiorca nel 1839 i Preludi, insieme agli studi e ai Notturni sono i capolavori più limpidi lasciati in eredità dal maestro polacco


aggiungerei anche le 4 ballate e i 4 scherzi, tra i capolavori, e segnalo un cd della regis in cui sviatoslav richter suona i 4 scherzi e una selezione di preludi.

http://www.regisreco...ha/RRC1199.html

c'è anche un eccellente cd della decca con le prime registrazioni fatte dal buon ashkenazy delle ballate e degli scherzi (non sono le versioni del cofanetto, da quel che ho capito).

per i preludi mi associo agli elogi per francois e cortot.

tornando a richter, c'è un suo recital chopiniano del 1950 che secondo me è una delle registrazioni pianistiche più straordinarie di sempre.

video degli anni '50 (credo) in cui richter suona lo studio op.10 n.4:

http://www.youtube.c...h?v=-G4RYKcT2Cw

(riesce a stupirmi anche alla trentesima volta che lo vedo)
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#53 kingink

    mainstream Star

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Inviato 22 agosto 2006 - 09:51

aggiungerei anche le 4 ballate e i 4 scherzi, tra i capolavori, e segnalo un cd della regis in cui sviatoslav richter suona i 4 scherzi e una selezione di preludi.


Hai ragione....dimenticanza gravissima la mia, anche se, se dovessi fare un elenco di ciò che adoro di Chopin, occuperei una pagina intera

Anche Richter è ottimo su Chopin, ma gli ho sempre preferito Arrau, così come per Beethoven. Non so il perchè, Richter è straordinario ovviamente, ma Arrau è più, come già detto misterioso.......
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#54 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 22 agosto 2006 - 11:24

Tra le interpretazioni: confermo che Rubinstein ha inciso i Preludi.


certo che li ha incisi; ecco la copertina del disco
Immagine inserita

due paroline su chopin.
devo dire che, dopo un periodo di relativa "avversità" a Chopin da parte di certi intellettuali della musica (non proprio da biasimare, vista la sovrabbondanza di interpretazioni concertistiche e discografiche per almeno 50 anni), finalmente anche per questo polacco sembra essere giunto da qualche anno una sorta di "renaissance"; doverosissima, anche per spogliare la sua musica da veri e proprio "orpelli" interpretativi accumulatisi per decenni.
oggi, finalmente, anche al grande pubblico sembra giungere una giustezza di giudizio sull'importanza di Chopin nella storia della musica tutta e non solo del pianoforte.
Sebbene Chopin si concentrò pressapoco esclusivamente sullo strumento principe dei romantici (che aveva soppiantato il violino di Paganini, dal quale aveva preso le mosse), dimostrandosi purtroppo un orchestratore davvero non degno della sua fama di pianista, con la sua opera pianistica ha impresso una svolta a dir poco rivoluzionaria, in termini melodici e armonici (meno ritmici e strutturali), come raramente è accaduto nella storia della musica.
Prima di Chopin, ad esempio, la Mazurka era del tutto ignorata come genere a sè stante; la Polacca era solo una danza tripartita (alcuni esempi risalgono addirittura a Bach); i Preludi erano tutt'altro un momento estemporaneo di virtuosismo strumentale; i Notturni avevano l'unico precedente in Field, ma di tutt'altro spessore; gli Improvvisi e i Valzer, come le Ballate e gli Scherzi, non avevano nulla a che fare con l'epica immaginaria a cui siamo abituati ad associarli.
Insomma, Chopin è di certo uno degli astri più imponenti della storia della musica e, per certi versi, grandemente imitato ma mai eguagliato (basta vedere Liszt che assunse una sua identità vera solo svincolandosi da chopin per abbracciare il Wagner che traspare dal ciclo Annèe du Pelerinage).

Credo che Rubinstein, Horowitz e Pollini siano i massimi interpreti di Chopin che abbia ascoltato; Arrau e Richter (sulla cui arte non si discute) mi hanno sempre lasciato un po' "freddino". Grandiosa anche la Argerich, per la quale nutro quasi una venerazione (anche se soffre di una fastidiosissima incostanza qualitativa).
Immagine inseritaImmagine inserita

da considerare anche questa incisione, forse la più emozionante da parte di un pianista dell'ultima generazione:
Immagine inserita
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#55 kingink

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Inviato 22 agosto 2006 - 11:54


un altro amante di Pollini...... :D
Tra l'altro le interpretazioni bethoveeniane di Pollini sono per me già un must imprescindibile
http://www.ondarock....pic=314.20....e questo disco ne è la lampante prova.
Sulla Argerich: straordinaria, ma a volte spara delle steccate incomprensibili.
L'incisione che possiedo io è questa:
Immagine inserita

Due parole ancora su Chopin.
Incapito non soltanto per i problemi interpretativi da te esposti, ma anche per le numerose censure e indifferenza generale subita per tutto l'800. La magnifica Sonata 2 con la sua marcia funebre è stata osteggiata in tutte le salse possibili.
Tra la musica non per piano solo mi sento di segnalare, anche se gli esiti sono molto minori: i due concerti per pianoforte (viatico conoscitivo quando si era trasferito a Parigi), il trio per pianoforte, il gran duo per piano e violoncello e alcuna musica vocale.
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#56 OffTopic

    Groupie

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Inviato 22 agosto 2006 - 20:06

aggiungerei anche le 4 ballate e i 4 scherzi, tra i capolavori, e segnalo un cd della regis in cui sviatoslav richter suona i 4 scherzi e una selezione di preludi.


[OT]
Ebbi l'onore di assistere ad un concerto di Richter a Padova nel 1993 (calcolatevi un po' voi l'età del Maestro...), nel quale, tra l'altro, eseguì come bis alcuni preludi (tra i quali l'ultimo in re minore).
Non è una cosa che si dimentica facilmente.
[/OT]
MI sarei perciò associato ai consigli certamente; tuttavia, conoscendo la poca simpatia di Richter per le integrali, temo che non ne esista una dei preludi. Sbaglio? Il fatto è che, per quanto ciascuno dei preludi sia un piccolo capolavoro, sono convinto che il modo migliore per apprezzarli sia ascoltarli di fila e senza interruzioni, godendo dei contrasti violenti tra l'uno e l'altro (contrasti di stile, di atmosfera, di forma). E' un'esperienza che mette i brividi: ogni volta di più ho la sensazione, nel momento in cui ha inizio l'intricato preludio in do maggiore, di iniziare fiducioso un cammino al termine del quale arriverò prosciugato, spossato.
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#57 Paz

    Roadie

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Inviato 22 agosto 2006 - 21:31

siete una fonte inesauribile di sapere... vi voglio bene.
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#58 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 23 agosto 2006 - 08:28

L'incisione che possiedo io è questa:
Immagine inserita


eh... infatti è quello che ho pure io; solo che non trovavo la foto in rete.
stimolato da questa discussione, sono andato a riascoltarmi il disco che mi fece innamorare della Argerich:
Immagine inserita
il suo concerto di chaikovskij è il più emozionante che abbia mai ascoltato; sarà che sono affettivamente legato a quell'incisione (uno dei primi dischi che ho acquistato) ma ogni passaggio, ogni atmosfera, ogni virtuosismo mi fanno venire i brividi.
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#59 Jazzer

    Utente anziano

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Inviato 23 agosto 2006 - 09:06

Io continuo a sostenere che il miglior interprete di Chopin al pianoforte - senza togliere nulla gli altri grandissimi che avere nominato - è il polacco Vlado Perlemuter. Peccato sia abbastanza problematico trovare i suoi dischi. Tra le cose meno complicate da trovare c'è un cofanetto Nimbus (6 CD ad un buon prezzo) contenente: le 4 ballate, i 24 preludi, una buona selezione dei notturni, gli Studi, la 2 e 3 sonata, una selezione di mazurke e polacche e altre opere "sparse". Cercatelo, ne vale davvero la pena.
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non sono asociale...sono socialmente selettivo


#60 Guest_runciter_*

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Inviato 23 agosto 2006 - 09:26

conoscendo la poca simpatia di Richter per le integrali, temo che non ne esista una dei preludi. Sbaglio?


no, non sbagli... gli unici "cicli" da lui registrati per intero credo siano i 48 preludi e fughe del clavicembalo ben temperato, e il secondo libro dei preludi di debussy.

dopo aver composto i suoi preludi e fughe in omaggio a bach (e a tatiana nikolayeva), pare che shostakovich abbia chiesto a richter di suonarli tutti e 24, ma richter diede risposta negativa, lasciando piuttosto deluso (trad.: un po' incazzato) il compositore.... interrogato in proposito, richter disse di non capire perché shostakovich ci fosse rimasto tanto male: "suono i preludi e le fughe che mi piacciono, perché dovrei suonare quelli che non mi piacciono?"

Io continuo a sostenere che il miglior interprete di Chopin al pianoforte - senza togliere nulla gli altri grandissimi che avere nominato - è il polacco Vlado Perlemuter. Peccato sia abbastanza problematico trovare i suoi dischi. Tra le cose meno complicate da trovare c'è un cofanetto Nimbus (6 CD ad un buon prezzo) contenente: le 4 ballate, i 24 preludi, una buona selezione dei notturni, gli Studi, la 2 e 3 sonata, una selezione di mazurke e polacche e altre opere "sparse". Cercatelo, ne vale davvero la pena.


visto che sei così tenace, credo che prima o poi farò un tentativo!

p.s. notker l'intervista di bangs a beefheart, da cui traesti la tua bellissima firma, dove la posso trovare? forse in uno dei due libri pubblicati di recente da minimum fax?
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#61 kingink

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Inviato 23 agosto 2006 - 09:45

MI sarei perciò associato ai consigli certamente; tuttavia, conoscendo la poca simpatia di Richter per le integrali, temo che non ne esista una dei preludi. Sbaglio? Il fatto è che, per quanto ciascuno dei preludi sia un piccolo capolavoro, sono convinto che il modo migliore per apprezzarli sia ascoltarli di fila e senza interruzioni, godendo dei contrasti violenti tra l'uno e l'altro (contrasti di stile, di atmosfera, di forma). E' un'esperienza che mette i brividi: ogni volta di più ho la sensazione, nel momento in cui ha inizio l'intricato preludio in do maggiore, di iniziare fiducioso un cammino al termine del quale arriverò prosciugato, spossato.


Santissime parole.

Aggiungo un altro nome non citato:

Ivan Moravec - Preludes (24) for Piano, Op. 28 & Ballade for Piano no 4 in F minor, B 146/Op. 52
Immagine inserita

Sui Notturni Moravec ha dato un'interpretazione da brividi, ma anche la versione dei Preludi è ottima.
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#62 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 23 agosto 2006 - 10:27

p.s. notker l'intervista di bangs a beefheart, da cui traesti la tua bellissima firma, dove la posso trovare? forse in uno dei due libri pubblicati di recente da minimum fax?


[OT]
yes...
Immagine inserita
[/OT]
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molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#63 Guest_runciter_*

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Inviato 23 agosto 2006 - 13:21

grazie!
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#64 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 25 agosto 2006 - 16:24

Immagine inserita

continuando a parlare di Chopin, volevo segnalare questa rimasterizzazione con i controfiocchi di una leggendaria incisione di Arthur Rubinstein, ritenuto (a torto o a ragione, non si sa) il più grande interprete chopiniano del XX secolo.
si tratta di un SACD che, per la verità, viene venduto a un prezzo accessibile (intorno ai � 15 da Feltrinelli).
è certamente un pianismo datato, nel senso che oggi Chopin viene riletto in modo molto piò scarno (provate ad ascoltare gli ultimi Notturni incisi da Pollini).
ma si tratta di una testimonianza dall'impatto emotivo tremendo; Rubinstein scatena forze telluriche (il finale della Ballata n.1, lo Scherzo n.1 e, ovviamente, il finale della Ballata n.4) ma anche i momenti centrali ai quali, soprattutto negli Scherzi, Chopin affidava il suo proverbiale afflato romantico sono animati da una forza latente come a far presagire la "bestia" che di lìa poco si scatenerà.
questa incisione, come quella ancor più leggendaria che contiene il Concerto n.2 e Grande Polaccca brillante preceduta da un Andante spianato (esecuzione che fece gridare al miracolo e rimasta nella memoria collettiva), è lo specchio fedele di un pianismo che ha segnato l'evoluzione dello strumento, diretto discentente di quello trascendentale che ebbe in Liszt il suo mentore e in Chopin stesso il nume tutelare.
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#65 kingink

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Inviato 25 agosto 2006 - 17:02

continuando a parlare di Chopin, volevo segnalare questa rimasterizzazione con i controfiocchi di una leggendaria incisione di Arthur Rubinstein, ritenuto (a torto o a ragione, non si sa) il più grande interprete chopiniano del XX secolo.
si tratta di un SACD che, per la verità, viene venduto a un prezzo accessibile (intorno ai € 15 da Feltrinelli).
è certamente un pianismo datato, nel senso che oggi Chopin viene riletto in modo molto piò scarno (provate ad ascoltare gli ultimi Notturni incisi da Pollini).


Ottima segnalazione....ne terrò presente.
Verissimo quello che dici sul modo di interpretare in maniera scarna l'opera di Chopin attualmente.
Come ho avuto modo di scrivere nelle pagine addietro di questo topic, ritengo l'interpretazione polliniana dei Notturni già di riferimento. Troppo bella, troppo sentito da Pollini la magia del notturno chopiniano.
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#66 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 25 agosto 2006 - 17:27

Come ho avuto modo di scrivere nelle pagine addietro di questo topic, ritengo l'interpretazione polliniana dei Notturni già di riferimento. Troppo bella, troppo sentito da Pollini la magia del notturno chopiniano.


piccola ma interessante curiosità: nel 1960, Pollini appena 18enne, nonostante il parere contrario del suo maestro Vidusso, si iscrisse al famigerato Concorso Chopin di Varsavia (con il Busoni e il Van Cliburn il concorso più impegnativo del mondo); il caso volle che proprio quell'anno il già leggendario Arthur Rubinstein fosse il presidente della giuria.
Come tutti sanno, Pollini lasciò di stucco tutti quanti e conquistò il primo premio. Nella serata finale, ossia il cosiddetto "concerto dei vincitori", Pollini eseguì proprio la Grande Polacca brillante (cavallo di battaglia per antonomasia di Rubinstein stesso); quello che a tutti sembrò una sfrontatezza si risolse in una serata memorabile e l'esecuzione polliniana di quel macigno di tecnica e interpretazione che è la Grande Polacca brillante spinse Rubinstein alle lacrime. Alla fine il grande maestro fu ben lieto di abbracciare il giovane pianista... come suol dirsi, 110 e lode con bacio accademico, insomma. :D
questi sono i vincitori di quell'anno:
http://www.konkurs.c...hp?DOC=d_ifoqbi
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#67 kingink

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Inviato 25 agosto 2006 - 17:43

....e il giovane Pollini cominciò a bruciare le tappe di una straordinaria carriera.
Curiosità gustosissima, la conoscevo più o meno anch'io così.





P.S. Nokter ti ho inviato un pm....appena riesci buttaci un occhio. Thanx
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#68 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 27 agosto 2006 - 09:25

Immagine inserita

forse ancora oggi l'esecuzione di riferimento del capolavoro monteverdiano.
Philip  Pichett, che dirige il glorioso New London Consort, offre una lettura essenziale, per scelta strumentale e vocale, di quest'opera che, all'alba del 1600 inaugurò la stagione moderna del melodramma.
sebbene dal punto di vista armonico e melodico L'Orfeo rimanga nel solco dei dettami stilistici della Camerata fiorentina (il gruppo di teorici della musica e del teatro che fissò i canoni del dramma musicale), mai era accaduto che un compositore si immedesimasse tanto nella tragedia raccontata.
L'opera narra, infatti, delle vicende di Orfeo ed Euridice, tramandate dall'antica Grecia.
Monteverdi sembra quasi immedesimarsi con il protagonista, regalando delle melodie così dolci e strazianti nel contempo, che l'ascolto provocò all'epoca reazioni davvero toccanti. Come quella del signore di Mantova (presso il cui castello fu eseguita la "prima") che, rimasto scioccato dai cinque atti, volle farli rappresentare per parecchi giorni di fila senza mai mancarne una.
Anche la scelta della "partitura continua" sarà foriera di piccole grandi rivoluzioni nel melodramma che, proprio grazie a L'Orfeo, abbandonerà gli schemi primitivi per avviarsi alla conquista del melodramma che tutti conosciamo.
un'opera immensa, una delle tante chiavi di volta attraverso cui si sviluppa la storia della musica occidentale.
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#69 kingink

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Inviato 27 agosto 2006 - 10:52

a parte il già citato di Monteverdi ho sempre apprezzato questa opera e questa miliare interpretazione:

Immagine inserita
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#70 Paolo87

    pivello

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Inviato 27 agosto 2006 - 10:58

Visto che parlate di musica classica, volevo chiedervi una cosa:
secondo voi chi è il migliore interprete di Schubert e Schumann?

Di Mozart invece?
Liszt?

Grazie.
Per il resto ormai si sa che Beethoven e Chopin sono meglio interpretati da Michelangeli in ogni loro opera (e poi in successione da Arrau)
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#71 kingink

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Inviato 27 agosto 2006 - 11:15

Credo tu stia intendendo l'opera pianistica ???

Schubert: Scnhabel, Lupu, Schiff

Schumann. Richter

Mozart: Brendel, Serkin, jando, Gulda

Liszt: Arrau, Richter

Chopin: Rubinstein, Horowitz, Pollini, Argerich

Beethoven: Arrau, Kempff, Backhaus, Schnabel, Pollini

P.S. Tieni presente che questi elenchi sono alquanto tediosi e fuorvianti. Ogni persona ha i suoi. Sono convinto che il prossimo utente che interverrà proporrà nomi diversi dai miei.
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#72 Paolo87

    pivello

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Inviato 28 agosto 2006 - 16:36

Michalangeli non ti sta simpatico ???
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#73 kingink

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Inviato 28 agosto 2006 - 16:43

Michalangeli non ti sta simpatico ???


Michelangeli lo adoro...ce ne fossero di pianisti cosi....................
ritengo solo che su Beethoven e Chopin ce ne siano stati di migliori.
Michelangeli è però a parere di scrive il miglior interprete di sempre di Debussy. Se leggi le pagine precedenti del topic te bne puoi benissimo rendere conto.

Per completezza l'album è il suddetto:
Immagine inserita
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#74 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 29 agosto 2006 - 09:21

i nomi che state citando sono tutti grandissimi; davvero è solo una questione di gusti, eh.
detto ciò, ho ascoltato tanto tempo fa (e poi a più riprese) le storiche incisioni di alcune sonate beethoveniane fatte da Michelangeli.
il rigore formale ossessivo, quasi maniacale che trasuda da ogni nota è pauroso; nulla di ciò che riguarda la produzione sonora di ogni singola nota, dalla pressione sul tasto alla durata, dall'articolazione al pedale, ecc. ecc. è lasciato al caso.
tutto ciò, a parte una sconfinata ammirazione per questa sorta di "sacerdozio" del suono, rende le partiture del genio di Bonn estremamente controllate, quasi contro natura, considerando la veemenza tipica, direi proverbiale di Ludwig van Beethoven.
proprio per questi motivi, che ripeto essere essenzialmente di gusto personale, ritengo anch'io che ci siano in giro incisioni più consoni al mio modo di vivere la musica di Beethoven; tanto per fare qualche nome: Kempff (su tutti), Schnabel, Serkin, Lupu, Pollini (aridaje... ma la sua Appassionata credo sia il vertice interpretativo di quella sonata), Backhaus.
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Inviato 29 agosto 2006 - 09:51

Pollini (aridaje... ma la sua Appassionata credo sia il vertice interpretativo di quella sonata),


Gagà non dire così, alla fine stai dicendo la verita nuda e cruda.......... ;D
Questo cd è da isola deserta...
Immagine inserita
...e non mi stancherò mai di dirlo.
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#76 Notker

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Inviato 31 agosto 2006 - 07:31

Questo cd è da isola deserta...
Immagine inserita
...e non mi stancherò mai di dirlo.


segnalai questo cd nel vecchio forum; lo feci perchè la DG, con la sensibilità intellettuale enorme che li ha sempre contraddistinti, nel 2004 mise in commercio una versione "deluxe" (in realtà a prezzo popolare) di questa storica incisione, che comprendeva un secondo cd sul quale era stato inciso il famoso concerto (per chi è attento alle cronache di concerti) nel quale Pollini eseguì la celeberrima Appassionata che lasciò di stucco il pubblico e fece gridare il miracolo ai critici di tutto il mondo.
la veemenza, a tratti tellurica, con cui affronta l'agogica del I tempo. Allegro assai è più unica che rara, perfettamente bilanciata dal controllo stilistico (quasi alla Michelangeli) del III tempo. Allegro ma non troppo; in mezzo un Andante con variazioni come mai mi è capitato di udire, dolce ma sempre robusto con (vivaddio!) una mano sinistra finalmente protagonista nell'esposizione del tema.
un cd da acquistare immediatamente...

io intanto, in preda a una folgorazione (l'ennesima) schumanniana, sono andato a riascoltare questo doppio cd da favola:
Immagine inserita
nel quale il grande maestro che tutti conosciamo fissa su disco la versione definitiva e incontrovertibile del sinfonismo di Schumann.
impresa titanica, come ben sa chi mastica un po' di classica.
infatti, la micro-struttura armonica presente nell'opera di Schumann, un vero e proprio rompicapo per gli interpreti ed esecutori, tocca nelle 4 Sinfonie (specialmente la III "Renana") vertici di assoluta follia (come lo era stato per il pianoforte con la Fantasia op.17 o la travagliatissima Sonata in fa min).
a differenza di uno Chopin, nel quale il contrappunto fungeva da arricchimento armonico (per la verità solo nelle ultime opere), o di un Liszt, nel quale serviva solo a richiamare un esotismo medioevale, in Schumann il contrappunto è parte integrante dello sviluppo melodico.
la melodia, infatti, è talmente intrecciata che non di rado sembra sparire, inghiottita dal vortice armonico; un po' come i grandi cetacei, la melodia schumanniana vive sotto la superficie dell'oceano armonico, di tanto in tanto ritornando in superficie a prendere aria e a manifestarsi in tutta la sua possenza.
una scrittura orchestrale di questo tipo pone dei problemi talmente enormi (a volte la corposità di un tutti orchestrale è resa solo nel gesto e nella scrittura ma non si manifesta con il suono... un incubo per ogni direttore d'orchestra) che solo uno come Herbert von Karajan poteva risolvere.
una vera Mission Impossible, che però ha dato frutti incredibili ed emozionanti.
un must della classica di ogni tempo.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#77 kingink

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Inviato 31 agosto 2006 - 10:35

Due paroline su quel momunento che è la Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.97 "Renana" di Robert Schumann.
La prima generazione romantica era tormentata da un noto interrogativo, conosciuto sotto lo pseudonimo della "questione della grande forma". I primi romantici erano disturbati e non poco dall'evidente difficoltà di riuscire a calare in una grande struttura musicale (sinfonia o concerti) quell'abbondanza di idee musicali che trovavano sfogo in pezzi brevi per piano o nel lied. Anche Schumann ovviamente si trovò a dover risolvere la suddetta empasse. Non a caso, nel corso della sua vita Schumann compose come pezzo di ampio respiro: 4 Sinfonie, un concerto sublime per pianoforte e uno per violoncello.
In parole povere Schumann non era sinfonista tout court, ma resta il fatto che i suoi esiti sinfonici siano tra le vette raggiunte dalla musica moderna. Ne è un esempio lampante la sinfonia "Renana", nella quale Schumannn trovò nella gloriosa tradizione musicale tedesca le risposte ai suoi interrogativi. L'universo di idee schumaninano si inserisce in una compatta struttura orchestrale nella quale il contrappunto (e qui entra in gioco l'ottima analisi di Gagà) gioca un ruolo di primissimo piano. L'attenzione del musicista va non tanto al colore o all'impasto timbrico quanto alla coerenza musicale, alla tradizione sinfonica velata da un' aspirazione pianistica a cui Schumann in toto apparteneva.
Il primo movimento, ampio e maestoso suggerisce l'immagine del fiume reno, mantre nello scherzo seguente è un clima festatnte a fare la parte del leone. Mirabile è l'inserimento di un lento come terzo movimento (una sorta di Lied sinfonico). Come quarto tempo troviamo un Maestoso prima che un vivace vada a concludere l'opera.
Tra le interpretazioni non posso che unirmi a consigliare Karajan. Io ho anche una completa interpretazione di Chailly, non è niente male (lo preferisci sui moderni). L'unico neo è che l'ho comprata insieme al giornale Amadeus e non so se in negozio si possa trovare un incisionae analoga per un altra etichetta.

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#78 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 31 agosto 2006 - 10:52

Io ho anche una completa interpretazione di Chailly, non è niente male (lo preferisci sui moderni). L'unico neo è che l'ho comprata insieme al giornale Amadeus e non so se in negozio si possa trovare un incisionae analoga per un altra etichetta.


in genere quella rivista pubblica cd con esecuzioni di etichette del settore; infatti, come potrai notare, oltre all'etichetta della rivista, appare sempre il logo dell'etichetta d'origine.
questo tranne le registrazioni "esclusive" (generalmente live) fatte per Amadeus, dove il loro logo è l'unico che compare.
nel caso specifico, credo che quella di Chailly sia un cd Decca registrato con il Concertgebouw di Amsterdam, roba di fine anni 80, credo.
tempo fa ascoltai su Radio3 (emittente mai lodata quanto si dovrebbe) la sua Sinfonia n.4; non è Karajan, ma la Sinfonia era ottimamente eseguita. Del resto il Concertgebouw è una delle migliori orchestre del mondo, una delle mie preferite... e Chailly è l'unico che ne abbia compreso le straordinarie potenzialità, soprattutto per la cantabilità e il portamento degli archi.
i cicli sinfonici di Bruckner e Mahler credo siano tra gli esempi più illustri del 900.
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#79 kingink

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Inviato 31 agosto 2006 - 11:08


Io ho anche una completa interpretazione di Chailly, non è niente male (lo preferisci sui moderni). L'unico neo è che l'ho comprata insieme al giornale Amadeus e non so se in negozio si possa trovare un incisionae analoga per un altra etichetta.

in genere quella rivista pubblica cd con esecuzioni di etichette del settore; infatti, come potrai notare, oltre all'etichetta della rivista, appare sempre il logo dell'etichetta d'origine.
questo tranne le registrazioni "esclusive" (generalmente live) fatte per Amadeus, dove il loro logo è l'unico che compare.

Mi sono come sempre spiegato male. :P  Volevo dire che, data la non recente interpretazione, non so se c'era ancora in catalogo per Decca l'analoga interpretazione.

tempo fa ascoltai su Radio3 (emittente mai lodata quanto si dovrebbe) la sua Sinfonia n.4; non è Karajan, ma la Sinfonia era ottimamente eseguita.


Radio 3 è un'emittente straordinaria.
I concerti del mattino, ovviamente quando non sono in università, ma non solo questo, sono per me un'appuntamento fisso.

per curiosita, ora in onda

I CONCERTI DEL MATTINO
MAHLER CHAMBER ORCHESTRA
Violino,Valerij Sokolov
Direttore, Ivor Bolton

Sergeij Prokofiev
Concerto n.2 in sol monore op.63 per violino e orchestra
-Allegro moderato
-Andante assai
-Allegro ben marcato

Registrato al Teatro Comunale di Ferrara il 15 Novembre 2005

MAHLER CHAMBER ORCHESTRA
Direttore,Tonu Kaljuste

Joseph Haydn
Sinfonia n.90 in do maggiore
Allegro assai
Andante
Minuetto
Allegro assai

Registrato al Teatro Comunale di Ferrara il 13 Marzo 2006

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#80 out of the cool

    Roadie

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Inviato 01 settembre 2006 - 09:36

sono andato a nanna con eric dolphy live at 5 spot vol.1 e mi son svegliato con point of departure di andrew hill, che disco favoloso ragazzi. adoro sempre di più il clarinetto basso di dolphy (che c'è in entrambi i dischi). mi piace un po' meno quando suona il sax alto, lì è forse un po' esageratamente fuori di testa nel suo modo di suonare (anche se suona alla grande, ovviamente).
andrew hill è un pianista davvero affascinante, compone temi strampalati, fa voicing quasi sempre molto oscuri e ogni suo disco del periodo blue note da me ascoltato è davvero bello forte.

ps. domanda per gli intenditori di classica: com'è l'originale del concierto de aranjuez di joaquin rodrigo (rifatto da miles davis e gil evans), mi può piacere ? incisioni consigliate?
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#81 kingink

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Inviato 01 settembre 2006 - 10:44

ti dovrebbe piacere..........
io, guarda l'ho ascoltato un po' di tempo fa da un amico. E' la stessa melodia che il nostro De Andrè ha usato in "La stagione del tuo amore". Credo che l'interpretazione fosse questa:

Immagine inserita

Altro non ti so dire
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#82 OffTopic

    Groupie

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Inviato 03 settembre 2006 - 16:15

com'è l'originale del concierto de aranjuez di joaquin rodrigo (rifatto da miles davis e gil evans), mi può piacere ? incisioni consigliate?

Interessante, anche se, devo dire, non mi ha mai conquistato; di Rodrigo, invece, io ti consiglierei di ascoltare altri pezzi per chitarra e orchestra (Fantasia para un Gentilhombre, dedicata a Segovia, Concierto Madrigal, entrambi interpretati magnificamente dal grande Segovia e reperibili in molte edizioni economiche) e altri pezzi e pezzettini sparsi per chitarra solista (in particolare i Tres Piezas Espanolas, che io al tempo trovai bellissimi, oltre ad essere più "audaci" dell'acclamato Concierto de Aranjuez).
Allo stesso tempo ti raccomando di andarti ad ascoltare il resto del repertorio chitarristico del Novecento che, ti assicuro, nasconde tanti piccoli capolavori di sorprendente bellezza (Ponce, Mangore, Barrios, Castelnuovo-Tedesco, Henze, Takemitsu, Britten, Berio... volendo anche includere un po' di fine-'800). In particolare, la Naxos propone un'intera serie di recital incisi da giovani chitarristi all'interno dei quali si trovano molte di queste chicche.
Se ne parla e si conoscono troppo poco, ahimè...

**************************************************************

Venendo a me, io mi sono immerso da alcuni giorni nel'ascolto ingordo di questo quadruplo:

[img]http://images.amazon.com/images/P/B00005QHW0.01._SS500_SCLZZZZZZZ_V1118301279_.jpg][http://images.amazon.com/images/P/B00005QHW0.01._SS500_SCLZZZZZZZ_V1118301279_.jpg[/img]

Beethoven, Trii con pianoforte completi - Zukerman, Barenboim, Du Pré più due sonate per violoncello (Kovacevich, du Pré).
Dopo averlo consigliato a tutti, vorrei chiedere a voi dei consigli per un'integrale delle Sonate per violino e pianoforte. Tra le possibili coppie fantastiche, avrei adocchiato Szerying - Haebler e Menhuin - Kempff.
Commenti? Grazie!
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#83 kingink

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Inviato 03 settembre 2006 - 17:10

Immagine inserita
Gidon Kremer + Martha Argerich; ma questo perchè io adoro la Argerich e Kremer. Comunque questa interpretazione è fantastica. La argerich ha una tecnica interpretativa fuori dall'ordinario. Da adorare la sonata Kreutzer (tra l'altro una delle composizioni più belle del genio di Bonn), qui in una versione trascendentale.

Immagine inserita
Io di kempff ho questa. Kempff è uno dei più grandi, forse il più grande interprete di Beethoven al piano. E questa interpretazione è sicuramete di riferimento per le sonate violino & piano beethoveniane

Immagine inserita
e infine non potevo non nominare Arrau e qui purtroppo non sono obiettivo perchè il mio amore verso il pianista cileno è viscerale. Il suo mistero interpretativo, la sua sensualità nell'affrontare la partitura di un titano come Beethoven, la sua compostezza di fronte alla partitura sono un qualcosa che mai nessuno ha avuto.
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#84 OffTopic

    Groupie

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Inviato 03 settembre 2006 - 18:53

e infine non potevo non nominare Arrau e qui purtroppo non sono obiettivo perchè il mio amore verso il pianista cileno è viscerale. Il suo mistero interpretativo, la sua sensualità nell'affrontare la partitura di un titano come Beethoven, la sua compostezza di fronte alla partitura sono un qualcosa che mai nessuno ha avuto.


... come ho avuto modo di affermare quache post addietro, lo stesso vale per me; non conoscevo questa interpretazione e mi sa che ci farò un pensierino... dai, voglio altri consigli, fatevi sotto!  ;D (grazie intanto, kingking)
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#85 kingink

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Inviato 03 settembre 2006 - 19:08

(grazie intanto, kingking)


di niente...comunque il mio nick è kingink ;)
ho riletto addietro i tuoi elogi per il mio vecchio avatar raffigurante il pianista cileno
Ti do un altro consiglio dato che come me apprezzi Arrau.
Immagine inserita
Ludwig Van Beethoven - Le sonate per pianoforte (claudio arrau 9 cd)

Edizione italiana edita da Philips dell'integrale delle sonate bethoveniane eseguite da Arrau. Non costa molto. In offerta sui 40 â?¬.
Non aggiungo altro.

P.S. lo so la foto fa schifo, ma non ho trovato di meglio.
  • 0

#86 OffTopic

    Groupie

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Inviato 03 settembre 2006 - 19:16


(grazie intanto, kingking)


di niente...comunque il mio nick è kingink ;)
ho riletto addietro i tuoi elogi per il mio vecchio avatar raffigurante il pianista cileno
Ti do un altro consiglio dato che come me apprezzi Arrau.
Immagine inserita
Beethoven - Le sonate per pianoforte (claudio arrau 9 cd)

Edizione italiana edita da Philips dell'integrale delle sonate bethoveniane eseguite da Arrau. Non costa molto. In offerta sui 40 â?¬.
Non aggiungo altro.

P.S. lo so la foto fa schifo, ma non ho trovato di meglio.


Un colpo al cuore, perché è proprio con le sonate di Beethoven che ho iniziato ad amarlo (ho i vecchi vinili bianchi della Philips :wub:). Tra l'altro è da un po' che valuto l'idea di comperare i cd, mi sa che a giorni mi deciderò a farlo (ci sarebbe anche un'edizione Philips con tutte le sonate, tutti i concerti e alcune musiche per pianoforte; a 112euri, però...  ::)).

(PS scusa per il nick, hai fatto bene a dirmelo, kingink è decisamene più sensato.)
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#87 kingink

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Inviato 03 settembre 2006 - 19:25

(ho i vecchi vinili bianchi della Philips :wub:).


Beato te.....io mi devo accontentare dei cd
Hai in casa un pezzo di storia della musica.
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#88 kingink

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Inviato 04 settembre 2006 - 10:42

(ci sarebbe anche un'edizione Philips con tutte le sonate, tutti i concerti e alcune musiche per pianoforte; a 112euri, però...  ::)).


dovrebbe sssere questo
Immagine inserita
oltre alle sonate sono presenti i cinque concerti per piano e il triplo concerto, più pezzi per piano da te già citati tra cui le spendide "Variazioni Diabelli".
purtroppo qui si sale di prezzo.
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#89 Notker

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Inviato 04 settembre 2006 - 13:08

Immagine inserita

Da adorare la sonata Kreutzer (tra l'altro una delle composizioni più belle del genio di Bonn), qui in una versione trascendentale.


interpretazione I-M-P-R-E-S-S-I-O-N-A-N-T-E!! una delle più belle in assoluto.
nel primo tempo si sentono gli sbuffi di vapore dal naso di Kremer!!
ascoltando questa interpretazione vein voglia di dare ragione a Tolstoj!!! :D
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

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#90 Merlo

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Inviato 05 settembre 2006 - 13:11

In questo periodo ho scoperto questo disco, davvero bellissimo!

Immagine inserita

Spaceways Incorporated  - Thirteen Cosmic Standards by Sun Ra & Funkadelic (Atavistic, 2000)

Gli Spaceways Incorporated (Ken Vandermark, fiati; Nate McBride, basso; Hamid Drake, batteria) interpretano brani di Sun Ra e dei Funkadelic (?!) mescolando con disinvoltura swing, free cosmico e funk in un disco sorprendentemente omogeneo ed avvincente.
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"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#91 ur79

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Inviato 06 settembre 2006 - 19:09

Klaus Schlze: Irrlicht

A discapito di tutti coloro che lo considerano un disco prevalentemente "rock", io l'ho sempre considerato un disco d'avanguardia popolare.
L'inizio dell'elettronica per l'appunto "popolare". Spogliato di molti intellettualismi della musica colta (Stockhausen in primis), Irrlicht è uno dei grandi capolavori della musica cosmica; precursore di mille stile può essere considerato semza ombra di dubbio uno dei capolavori della musica del novecento. Album irripetibile!!!

Io concordo con te nel non vederlo per niente rock, sshhhhhhh... e concordo nel considerarlo capolavoro, ovvio.

Ho ascoltato poco fa i Balletti di Ciaikovskij (ognuno lo scrive come gli pare, lo so, ma la trascrizione corretta non si avrà mai) Schiaccianoci, Bella addormentata, e Lago dei cigni: sono di una dolcezza che mette di buon umore come poca altra musica fa.

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Minden út Rómába vezet

#92 kingink

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Inviato 06 settembre 2006 - 21:52

Ho ascoltato poco fa i Balletti di Ciaikovskij (ognuno lo scrive come gli pare, lo so, ma la trascrizione corretta non si avrà mai) Schiaccianoci, Bella addormentata, e Lago dei cigni: sono di una dolcezza che mette di buon umore come poca altra musica.


Bellissimi i tre belletti del compositore russo....Il lago dei cigni rimane il mio preferito......
Mi sai dire chi sono gli interpreti dei balletti da te ascoltati?
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#93 ur79

    Complottista

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Inviato 06 settembre 2006 - 22:17

Hai ragione, è importante anche ciò. Non credo sia eccezionale comunque, è un certo Heinz Rogner dell'orchestra di Berlino.
Cosa ti dice?

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Minden út Rómába vezet

#94 kingink

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Inviato 07 settembre 2006 - 09:05

L'ho già sentito come direttore d'orchestra (vagamente), ma purtoppo non lo conosco bene..........
Questo non esclude che potrebbe trattarsi sicuramenre di interpretazioni valide.....
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#95 out of the cool

    Roadie

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Inviato 07 settembre 2006 - 19:29

Bruno E - Lovely Arthur

Questo disco, ad opera di un dj di cui non sapevo una mazza, è davvero sublime. jazz bello notturno, depresso, evocativo, maestoso, con dentro qualche loop toh ma di fatto quasi tutto con strumenti "suonati" (ci sono un paio di trombe che mi sanno di synth purtroppo, non so perchè...vabbè amen). Disco tipo quelli della Cinematic Orchestra, in breve..belli sopratttutto gli assoli di piano e sax.
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#96 kingink

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Inviato 08 settembre 2006 - 12:41

Ludwig van Beethoven - Trio per archi e pianoforet Op.70 n.1 (Gli Spettri)
Trio Di Parma - Amadeus (registrazione inedita-aprile 2000)
http://www.aseweb.it...PER_ARCHI_E.JPG
Ho linkato l'immagine, perchè è l'unica che ho trovato ed è per giunta immensa, quindi occuperebbe troppo.

Ho recuparato dalla polvere questa registrazione di questo interessantissimo ensemble cameristico emiliano. E ho deciso di ascoltare l'op 70 n.1 perchè costituisce uno dei banchi di prova più difficili per qualsiasi trio classico.
Composto dal musicista tedesco nel 1808 (anno in cui furono ultimate la 5 e 6 sinfonia), questo trio insieme al coevo op.70 n.2 e al trio arciduca op.97 costituisce il più grande lascito del maestro nel campo della musica cameristica per trio (violino+violoncello+pianoforte)
Per curiosità: fu dedicato alla contessa Anna Maria Erdoty. Questo provocò non pochi risentimenti nell'arcidica Rodolfo (uno dei grandi mecenati beethoveniani). Beethoven stesso dovette tappare le falle aperte, dedicando due anni dopo allo steso arciduca il meraviglioso trio dell'"Arciduca".
Dicevo poc'anzi che questo trio costituisce un banco di prova per ogni trio. Perchè? Nonostante la forma classica in tre movimenti (Allegro/Largo/Presto), Beethoven utilizzo una scrittura molto fitta e penetrante soprattutto nel Presto finale costituito da numerosi stacchi in crescendo. Il rischio per qualsiasi esecutore non affiatato diviene quello di una sovrapposizione strumentale che pregiudica e non poco la resa del pezzo. Dal mio punto di vista il Trio di Parma supera brillantemente il difficile test.
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#97 theydontsee

    Groupie

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Inviato 09 settembre 2006 - 18:30

Una bella scorpacciata di John Butcher...

Butcher/Dorner/Xavier-Albi Days

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J.Butcher-Invisible Ear

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Butcher/Kurzmann-The big misunderstanding between hertz and megahertz

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#98 kingink

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Inviato 10 settembre 2006 - 12:02

Uno dei capolavoti più limpidi di tutta la civiltà musicale:

Immagine inserita
Wolfgang Amadues Mozart - Requiem for soloists, chorus, and orchestra, K. 626 (Berlin Philarmonic Orchestra - Herbert von Karajan)

La genesi della composizione
Nel periodo mozartiano c'era a Vienna un tal conte Walsegg, che aveva la strana mania di farsi spacciare per proprio e farsi suonare dalla propria orchestra composizioni commissionate ai più grandi musicisti di Vienna. Nel 1791 un emissario del conte si presentò da Mozart con la richiesta di una messa da Requiem, lasciandogli piena libertà di fissare il prezzo, ma proibendogli ogni indagine sul committente e la firma del proprio lavoro che doveva rimanere assolutamente anonimo.. Il conte infatti aveva intenzione di presentare un Requiem per commemorare la recente morte della propria consorte. Mozart, apparve turbato (non scriveva musica sacra da tempo), ma accettò comunque l'incarico soprattutto perchè economicamente il maestro non se la passava un gran bene.
La composizione procedette molto a rilento: in quel periodo Mozart ultimò la "Clamenza di Tito" e "Il flauto magico" ma comunque periodicamente il conte faceva visita al musicista per sincerarsi sulla stato del proprio Requiem. Le cronache del tempo narrano come Mozart fosse molto turbato dalle continue pressione del conte, turbamento acuito ulteriormente dal pessimo stato di saluto che di li a poco avrebbe portato il maestro alla morte. Questo turbamento aveva portato in Mozart la concreta convinzione che il requiem dovesse essre la sua ultima composizione (il suo canto del cigno); per questo fu sul punto di mollare (per scaramanzia) l'ultimazione dell'incarico. Poi si rassegnò, conscio dell'ineluttabilità del suo destino, ma purtroppo non riusciì a portare a termine l'opera poichè la morte spense il maestro il 5 dicembre del 1791 mentre scriveva il sublime Lacrimosa. Nei giorni successivi la vedova di Mozart rassicurò l'emissario del conte di Walsegg dicendogli (ovviamnete stava mentendo) che il marito aveva già steso tutti gli abbozzi e che questi dovevano essere messi in partitura; fece poi ultimare il Requiem da un allievo di Mozart e consegno il lavoro al commettente ricevendo il compenso pattuito.

La truffa viene svelata
Il 14 dicembre 1793 fu eseguita nell'abazia di Wiener-Neustadt una messa da Requiem che il conte di Walsegg presentò come omaggio alla memoria della moglie.
Ma fin dall'attacco dell'Introitus in molti cominciarono a nutrire forti dubbi: quella marcia funebre dominata dai fagotti e dal corno, quel lamento interminabile di una sofferenza sanguinante non potevano essere opera di un musiciasta qualunque. Dalla doppia fuga del Kyrie poi i dubbi sparirono con un colpo rapido di spugna e arrivarono una serie ininterrotta di meraviglie: la severità e il rigore dello stile Bachiano e Handeliano (Dies Irae, Rex Tremendae) cedeva il passo al canto ora rapido, ora tiepido e commosso, ora angelico (Recodare, Tuba Mirum), con una capacità immensa di penetrare quello che è il mistero della morte (si senta il Confutatis). Quando infine il quartetto dei solisti intonò le prime parole del Lacrimosa i cantanti riconobbero la pagina che avevano cantato insieme a Mozart sul suo letto, il giorno prima che morisse. Era ormai chiaro: quello era il requiem di Wolfgang Amadues Mozart, il suo testamento artistico e spirituale!

L'interpretazione
Karajan si o Karajan no? A differenza che con Beethoven il mozart di Karajan ha lasciato tra i critici non pochi strascichi di dibattito. Il Requiem di Karajan vede sia un'orchestra che un coro allargato rispetto alle intenzionei di Mozart. La composizione suona diversa, più cupa, più solenne, più impenetrabile rispetto già all'alone di mistero che indubbiamente pervade l'opera del maestro austriaco. Io comunque la consiglio: sentire il Lacrimosa tanto solenne provoca un nodo alla gola e brividi lungo tutto il corpo.

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#99 keith

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Inviato 10 settembre 2006 - 12:44

Duke Ellington - Money Jungle    ;D
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#100 kingink

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Inviato 14 settembre 2006 - 14:00

Immagine inserita
Pierre Boulez Conductor
Frederique Cambreling Harp
Michel Cerutti Cimbalom
Florent Boffard Piano
Alain Damiens Clarinet
Dimitri Vassilakis Piano
Vincent Bauer Vibraphone
Daniel Ciampolini Xylophone, Glockenspiel
Ensemble InterContemporain Orchestra


Stimolato dalla breve discussione su "eventi, concerti" riguardo i prossimi concerti di Boulez al teatro scaligero di Milano ho deciso di riascoltarmi queste due opere capitali del maestro francese.
Tra le due sicuramente da sentire Repons che vede nel 1981 il ritorno di Boulez alla conposizione per larga orchestra dop una lunga parentesi come direttore d'orchestra.
Repons è uno dei grandi capolavori della musica tutta degli ultimi 25 anni, un sublime dialogo tra l'orchestra e gli strumenti solisti, dove gli stumenti elettronici, la ricerca del suono spaziale e l'uso di una composizione atonale e in larghi momenti anche remore della scuola minimale rendono la partitura di una naturalezza squisita.

Per approfondire: http://www.themodern...lez_repons.html
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