Questo cd è da isola deserta...

...e non mi stancherò mai di dirlo.
segnalai questo cd nel vecchio forum; lo feci perchè la DG, con la sensibilità intellettuale enorme che li ha sempre contraddistinti, nel 2004 mise in commercio una versione "deluxe" (in realtà a prezzo popolare) di questa storica incisione, che comprendeva un secondo cd sul quale era stato inciso il famoso concerto (per chi è attento alle cronache di concerti) nel quale Pollini eseguì la celeberrima
Appassionata che lasciò di stucco il pubblico e fece gridare il miracolo ai critici di tutto il mondo.
la veemenza, a tratti tellurica, con cui affronta l'agogica del
I tempo. Allegro assai è più unica che rara, perfettamente bilanciata dal controllo stilistico (quasi alla Michelangeli) del
III tempo. Allegro ma non troppo; in mezzo un
Andante con variazioni come mai mi è capitato di udire, dolce ma sempre robusto con (vivaddio!) una mano sinistra finalmente protagonista nell'esposizione del tema.
un cd da acquistare immediatamente...
io intanto, in preda a una folgorazione (l'ennesima) schumanniana, sono andato a riascoltare questo doppio cd da favola:

nel quale il grande maestro che tutti conosciamo fissa su disco la versione definitiva e incontrovertibile del sinfonismo di Schumann.
impresa titanica, come ben sa chi mastica un po' di classica.
infatti, la micro-struttura armonica presente nell'opera di Schumann, un vero e proprio rompicapo per gli interpreti ed esecutori, tocca nelle
4 Sinfonie (specialmente la
III "Renana") vertici di assoluta follia (come lo era stato per il pianoforte con la
Fantasia op.17 o la travagliatissima
Sonata in fa min).
a differenza di uno Chopin, nel quale il contrappunto fungeva da arricchimento armonico (per la verità solo nelle ultime opere), o di un Liszt, nel quale serviva solo a richiamare un esotismo medioevale, in Schumann il contrappunto è parte integrante dello sviluppo melodico.
la melodia, infatti, è talmente intrecciata che non di rado sembra sparire, inghiottita dal vortice armonico; un po' come i grandi cetacei, la melodia schumanniana vive sotto la superficie dell'oceano armonico, di tanto in tanto ritornando in superficie a prendere aria e a manifestarsi in tutta la sua possenza.
una scrittura orchestrale di questo tipo pone dei problemi talmente enormi (a volte la corposità di un tutti orchestrale è resa solo nel gesto e nella scrittura ma non si manifesta con il suono... un incubo per ogni direttore d'orchestra) che solo uno come Herbert von Karajan poteva risolvere.
una vera
Mission Impossible, che però ha dato frutti incredibili ed emozionanti.
un must della classica di ogni tempo.