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Suspiria (Guadagnino, 2018)


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196 replies to this topic

#101 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 13 gennaio 2019 - 00:14

Buon intrattenimento alla fine! Solo due cose non mi son piaciute: 

 

- il collegamento forzoso con la RAF: perchè? si sentiva il bisogno? Le streghe fin da principio rappresentano una forza spirituale/ soprannaturale assoluta, qualcosa che van ben oltre al terrorismo da strada. Se io vado fare un film su un mahasiddha ambientato negli anni 70' mica ci butto dentro un collegamento con qualche stronzo pakistano che si fa esplodicchiare. Il distacco naturale/sovrannaturale in questi casi mi sembra evidente.

 

- la scena della sabba finale con l'evocazione della morte e della conseguente strage, più che kitsch mi è sembrato fin troppo da videogioco. Forse si poteva fare qualcosa in più con degli effetti più azzeccati. 

 

Poi ripeto, il film è durato parecchio ma personalmente non mi è pesato, a livello psicologico non lo sopravaluterei però, mi sembra una buona continuazione cinematografica della serie Streghe anche se l'ambientazione di quest'ultima resta superiore. 

 

streghe-3-maxw-654.jpg


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#102 xone89

    mainstream Star

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Inviato 14 gennaio 2019 - 15:52

Innanzitutto ho trovato stupefacente il lavoro di aderenza fotografico-estetico, magari era la sala in cui ero ad amplificare l'effetto, non so, ma raramente mi è capitato di vedere un qualcosa che, non l'avessi saputo, avrei forse potuto veramente scambiare per un opera restaurata direttamente da quegli anni, e mi riferisco tanto all'uso dei colori quanto alla morbidezza dell'immagine. Detto ciò, e restando sempre nei dintorni del visibile, debbo dire che il film l'ho ricevuto proprio in tal senso, trattasi di magma filmico fortemente estetizzante - seppur, cosa bella questa, dal taglio formalmente austero e pertanto di segno opposto rispetto all'originale - e dalla smaccata fisicità (in questo vi è un evidente fil rouge col suo predecessore), financo quasi tattile in alcuni punti, un opera fatta di corpi, corpi che seducono (almeno io da buon maiale, ho trovato sottilmente [ma neanche tanto] erotici i momenti in cui la Johnson si esercita), ma che al contempo inquietano, si contorcono, scricchiolano, esondano, per un film che vive di pulsioni, sensazioni, rumori (bell'utilizzo del suono) piccoli dettagli e che può contare almeno di 2/3 momenti da mandare a memoria...Dunque, da questo punto di vista mi ha pienamente soddisfatto e già solo per questo a parer mio merita la visione, inoltre, dico ciò che hanno già detto tutti ma che è impossibile omettere, cioè che va dato atto a Guadagino di aver davvero cacciato fuori un qualcosa di personale e che è letteralmente un altra cosa (che poi era del resto l'unica opzione possibile), e questo nonostante a visione compiuta ritengo plausibile l'aver mantenuto il nome originale, poi certo, la questione di opportunità resta aperta e capisco anche gli oltranzisti, ma tant'è...Dove ahimè arrivano le note dolenti è sul versante sceneggiatura e giù di lì, ora sicuramente le condizioni precarie in cui l'ho dovuto guardare avranno influito, ma al netto - come detto - del merito oggettivo di aver cavato fuori da un materiale di partenza che era puro lavoro teorico sull'immagine e sulla messa in scena una propria cifra anche dialettica, mi duole dire che su questo versante il tutto m'è risultato confusionario, traballante, forzosamente autoriale e con alcuni momenti in cui letteralmente si schianta.
Colpa mia sicuramente, ma si è trattato del classico esempio, in cui a partire circa dai 2/3 della durata mi si è stampato in fronte un bel "WTF?" (purtroppo non nella percezione "lynchiana" del termine) che non mi ha più abbandonato fino ai titoli di coda ed oltre, vuoi per la quantità di temi e spunti buttati nel calderone, vuoi per come vengono dispiegati in un film dalla durata peraltro considerevole.
Si potrebbe poi anche discutere di quella macro-sequenza sul pre-finale che personalmente me l'ha abbastanza affossato anche dal punto di vista della tensione, con punte di kitsch che francamente ho trovato davvero fuori luogo (ad esempio la vecchia megera con gli occhiali che m'è parsa un oggetto uscito fuori tempo massimo dal Society di Yuzna), seppure anche lì ci siano alcune soluzioni estetiche (anche in omaggio allo stesso Argento credo) e di regia decisamente notevoli...
Insomma, tirando le fila m'è parsa una scommessa vinta dal punto di vista del coraggio (o anche follia in un certo senso) e dell'idea di messa in scena, debole e irrisolta nella sostanza in sè (con le dovute enormi differenze, un pò l'impressione che mi fece il BR:2049) , comunque certamente da rivedere almeno un altra volta a distaza di tempo dopo averci pensato un pò su e in condizioni migliori.


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#103 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 15 gennaio 2019 - 10:31

Se vi serve per statistica - sintetizzando e senza sbilanciarmi troppo - a me non è piaciuto.  :ciao:


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#104 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 17 gennaio 2019 - 11:32

Per me il 'remake eretico' ci può anche stare.
Quella di Argento è una fiaba gotica elegante e stilosa, Guadagnino ne fa uno pseudo-dramma storico cupo e realistico.
Argento 'dipinge' le inquadrature con una tavolozza in technicolor fino ad allora senza eguali, Guadagnino appiattisce tutto con toni tetri e plumbei.
Argento va di sottrazione sfrondando i dialoghi e lasciando parlare il mix immagini-musica con risultati di grande potenza visuale, Guadagnino fa il contrario riempiendo il film di chiacchiericcio e delle lagne di Thom Yorke.
E fin qui tutto ok, il suo remake mi fa due balle come angurie però accetto la scelta stilistica.
Quello che non ci sta proprio sono le scene horror, che sono tutte invariabilmente ridicole.
Cioè, vogliamo parlare di Helena Markos in versione Jabba-the-hutt con gli occhiali da sole?  :facepalm: 
Concordo con quanto ha scritto Roy Menarini su FilmTv:
un remake dalle ambizioni imperscrutabili, debitore dei fashion film che il cineasta frequenta con dubbi risultati, dove la maniacale cura dei dettagli non compone mai un puzzle culturalmente rilevante e persino il “viscontismo” dei primi film è svanito. Ma fosse solo un luna park per intellettuali, sarebbe uno dei tanti. Il peggio è la cornice storica, dove la ferita del terrorismo tedesco e una complicata storia sulla Shoah si intrecciano irresponsabilmente con la vicenda stregonesca 


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#105 Bustrofedico

    Schiavo Dell'Hype

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Inviato 17 gennaio 2019 - 23:48

rivisto in versione originale sottotitolata:
capolavoro


Quanto influisce il multilinguismo? Era una delle cose che mi sono più piaciute di Call Me my Your Name, ma questo l'ho visto doppiato
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#106 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 17 gennaio 2019 - 23:50

Roy Menarini su FilmTv:
un remake dalle ambizioni imperscrutabili, debitore dei fashion film che il cineasta frequenta con dubbi risultati, dove la maniacale cura dei dettagli non compone mai un puzzle culturalmente rilevante e persino il “viscontismo” dei primi film è svanito. Ma fosse solo un luna park per intellettuali, sarebbe uno dei tanti. Il peggio è la cornice storica, dove la ferita del terrorismo tedesco e una complicata storia sulla Shoah si intrecciano irresponsabilmente con la vicenda stregonesca 


A me è piaciuto come s'è evinto finora, ma questa critica tocca cose vere, o perlomeno io ho avuto i medesimi dubbi e impressioni di leggerezza eccessiva sui collegamenti storici accennati.


  • 0

#107 Giuseppe Bergman

    Masturbatore

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Inviato 19 gennaio 2019 - 02:47

Per me il 'remake eretico' ci può anche stare.
Quella di Argento è una fiaba gotica elegante e stilosa, Guadagnino ne fa uno pseudo-dramma storico cupo e realistico.
Argento 'dipinge' le inquadrature con una tavolozza in technicolor fino ad allora senza eguali, Guadagnino appiattisce tutto con toni tetri e plumbei.
Argento va di sottrazione sfrondando i dialoghi e lasciando parlare il mix immagini-musica con risultati di grande potenza visuale, Guadagnino fa il contrario riempiendo il film di chiacchiericcio e delle lagne di Thom Yorke.
E fin qui tutto ok, il suo remake mi fa due balle come angurie però accetto la scelta stilistica.
Quello che non ci sta proprio sono le scene horror, che sono tutte invariabilmente ridicole.
Cioè, vogliamo parlare di Helena Markos in versione Jabba-the-hutt con gli occhiali da sole?  :facepalm: 
Concordo con quanto ha scritto Roy Menarini su FilmTv:
un remake dalle ambizioni imperscrutabili, debitore dei fashion film che il cineasta frequenta con dubbi risultati, dove la maniacale cura dei dettagli non compone mai un puzzle culturalmente rilevante e persino il “viscontismo” dei primi film è svanito. Ma fosse solo un luna park per intellettuali, sarebbe uno dei tanti. Il peggio è la cornice storica, dove la ferita del terrorismo tedesco e una complicata storia sulla Shoah si intrecciano irresponsabilmente con la vicenda stregonesca 

 

Si vabe, ma anche l'originale, vada certamente per il valore storico, non è che sia chissà quale opera di raffinatezza. Bello però fondamentalmente è un B-movie stiloso.


  • 0

" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#108 dick laurent

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Inviato 24 gennaio 2019 - 20:35

Ero partito prevenutissimo, ma invece mi è piaciuto. Al netto delle critiche che ho letto qui sull'averci voluto inserire una chiave politica che anche a me risulta confusa (o forse non l'ho capita) e di cui il film poteva forse fare a meno, è girato molto bene, non annoia nonostante la lunghezza e fa l'unica cosa sensata che può fare un remake, e cioè prendere ispirazione e fare un film diverso. La critica di Dario Argento sul fatto che non faccia paura mi sembra un po' una cavolata, visto che  manco l'originale ne faceva granchè, inoltre con questo metro un sacco di filmetti sarebbero meglio di tanti grandi horror non particolarmente spaventosi.

Non so se la scena clou del film mi abbia totalmente convinto, uno strana via di mezzo tra le affascinanti coreagrafie alla Eyes wide  shut e la splatterata stile Hostel di roth. Dopo due ore di film piuttosto stiloso (molto bella anche la scena del ballo) non mi aspettavo si virasse su una cosa del genere, tutto sommato anche un po' cafona. Che vabbè, ho capito che il cambio di registro è voluto, ma non sono sicuro sia stato gestito perfettamente (anche la madre suspiriorum/richard benson... vabbè). Ma finale per finale certamente meglio di quello davvero tirato via dell'originale.

 

Tilda Swinton enorme per davvero comunque.


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#109 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 26 gennaio 2019 - 23:11

Io non partivo né pre- né post-venuto, ed è il primo Guadagnino che vedo.
In poche parole: meno bello e più interessante dell'originale.
In un po' più parole: questi film ed i generale moltissime opere ricche di simboli dipendono molto dalla disposizione del fruitore. Mi sono trovato più e più volte a riflettere e bearmi delle riflessioni istigate dal film, delle letture che dipendono ovviamente da ciò che ho fruito e letto in passato, mettendomi nella posizione dello zimbello di The Man. Finito il film però, anche sul piano simbolico mi pare che le cose non quadrino fino in fondo. Non succede praticamente mai e non baserei il giudizio su questo.
A livello visivo però mi aspettavo di più. Il tai qi violento che tortura Olga sembrava l'inizio di qualcosa di grande, ma poi nel complesso i movimenti non hanno compensato la delusione nelle luci e nei colori.
Non ho capito il riferimento al terrorismo e alla RAF (spero di non aver capito!), mentre la tensione fra forzature famigliari, religioni, delitti magici e delitti di guerra mi affascina sempre.
Non ho capito il multiruolo di Tilda e devo ancora vedere una donna che mi convinca nell'interpretare un uomo; non ho capito perché mi sono quasi commosso per la moglie del vecchio (nel vedere l'interprete, dico).
Il finale è una cafonata con qualche perla, ma non si può chiamare plot twist gratuito (gratuita mi è sembrata la scena finale sulla casetta sotto le rotaie <\3).
Comunque per ora mi vergogno a citare le "citazioni" che mi ha evocato.
Ah penso che anche varie brutture visive fossero citazioni, ma purtroppo tali restano.
Assai deludente CG Moretz.
Volevo dire un'altra cosa ma me la sono dimenticata perché era una bugia
  • 0

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#110 dick laurent

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Inviato 26 gennaio 2019 - 23:37

Non ho capito il multiruolo di Tilda e devo ancora vedere una donna che mi convinca nell'interpretare un uomo;

 

vabbè, immagino che il senso fosse semplicemente che avendo un'attrice di quel calibro Guadagnino l'abbia voluta mettere in mostra. Personalmente nella parte del dottore l'ho trovata estremamente convincente, nel senso che l'ho scoperto solo dopo che era lei e guardando il film mi sembrava un uomo in tutto e per tutto. Certo è che in quel caso non si sa bene se i meriti siano da attribuire più a lei o alle ore di trucco.

Come Madame Blanc invece eccezionale e basta. 

Come Markos non giudicabile francamente, sotto tutta quella roba (tra l'altro a proposito di citazioni, gli occhialini a me sono sembrati uguali a quelli del pianista cieco dell'originale).

Tra l'altro ero convinto fosse sempre lei a fare la parte di miss Griffith (quella che si suicida) e invece è un'altra attrice.

 

A parte questo, dopo aver visto Suspiria mi sono rivisto i tre film sulle madri di Argento. Anzi la terza madre l'ho visto per la prima volta e porca miseria, Dario Argento ha avuto un crollo che al confronto Fabris di Compagni di scuola ne esce bene. Gia Inferno è... decente ma decisamente peggio, ma La terza madre ma che merda immonda è, mamma mia.*

E il bello che Asia Argento protagonista di quella roba è riuscita pure a criticare Guadagnino.

 

 

*E a parte questo, ma che pippe sono ste tre madri,  le si uccide con una facilità assoluta 


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#111 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 26 gennaio 2019 - 23:41

asd rido per la chiusura prima della nota asteriscata

Boh, io ho "capito" subito, veramente subito, che fosse una attrice ma ho dovuto leggere qua che era la Swinton. Ho pure avuto un momento di falsa illuminazione sulla trama legata all'evenuale transizione sessuale del doc ashd

Ah ecco che volevo dire, SPOILERINO, che ho pensato a Hereditary e non si può tenere in conto quello come capolavoro (di twist) e Suspiria ciofeca.
  • -1

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

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#112 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 27 gennaio 2019 - 15:28

massima solidarietà a the man e kristofferson che hanno resistito 2 ore e mezza a questo strazio. dopo 20 incomprensibili minuti avevo già le convulsioni

2019 demmerda
  • 1

#113 dick laurent

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Inviato 27 gennaio 2019 - 16:05

massima solidarietà a the man e kristofferson che hanno resistito 2 ore e mezza a questo strazio. dopo 20 incomprensibili minuti avevo già le convulsioni

2019 demmerda

 

che esagerato, ma almeno hai finito di vederlo?


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#114 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 27 gennaio 2019 - 16:14

che esagerato, ma almeno hai finito di vederlo?


ma figurati
  • 1

#115 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 30 gennaio 2019 - 15:05

massima solidarietà a the man e kristofferson che hanno resistito 2 ore e mezza a questo strazio. dopo 20 incomprensibili minuti avevo già le convulsioni

2019 demmerda

 

asd


 

che esagerato, ma almeno hai finito di vederlo?


ma figurati

 

 

Peccato, ti sei perso un finale memorabile, anche se ovviamente non in senso buono.


  • 0

#116 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 30 gennaio 2019 - 15:15

brao elle

dick no, non penso affatto che sia casuale. Lo fa lei perché il film doveva essere tutto al femminile nei ruoli chiave (e altro)

al finale finale (<3) guadagnone ci crede tanto.
  • 0

#117 pooneil

    Enciclopedista

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Inviato 30 gennaio 2019 - 16:50

cine ti sei perso la mega orgia lesbo allora


  • 0

#118 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 30 gennaio 2019 - 17:01

cine ti sei perso la mega orgia lesbo allora


fake news
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#119 Giuseppe Bergman

    Masturbatore

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Inviato 30 gennaio 2019 - 17:09

Tutto vero invece


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" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#120 cinemaniaco

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Inviato 30 gennaio 2019 - 17:11

come mai allora manca dalla sezione "sex & nudity" di imdb (si parla solo di "cazzi finti di vecchi uomini"... ehm no grazie asd )? perlomeno avrei mandato avanti per beccare la scena

https://www.imdb.com...ref_=tt_stry_pg
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#121 Tom

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Inviato 30 gennaio 2019 - 17:19

Mica scemo Guadagnino: farsi dare dagli americani i soldi dicendo di voler rifare Argento e invece giocare a fare il Zulawski. Per poi finire ad  assomigliare a Bellocchio, pero'.
 
Boh. Sono meno categorico dei pards Kristofferson e Man, ma e' un'operazione di cui sinceramente non sono riuscito a capire il senso.
Una cosa e' chiara: non e' un volgare film dell'orrore. E' un'esperienza visiva d'Autore. Un film sull'Arte, sulla Morte, sulla Femminilita', sulla Storia, sulla Vecchiaia, sulla Memoria, sul cinema italiano degli anni 70, su quanto e' brava Tilda Swinton, sugli anni di piombo e sugli amish. Che l'inquisizione spagnola Guadagnino se la tiene per il prossimo film. E ok, Guadagnino, io ci sto. C'e' pero' che quando i tuoi pari in nobilita' artistica Zulawski o Kubrick hanno usato il genere, poi quando ci voleva hanno saputo piazzare li' roba che comunque si e' impiantata nell'immaginario del genere: il mostrone tentacolare che si tromba la Adjani o Jack Nicholson con l'accetta. E te? L'orgione con poco orgia da Eyes Wide Shut dei poveri coi schizzi di sangue in CGI? La Madre Suspiria che impone la manina come Giucas Casella? Sicuro, accendo?   
 
Un pregio del film ce l'ha: valorizzare finalmente Dakota Johnson. Non scherzo. Certo il suo stratosferico culo, ma anche la sua bellezza un po' sonnolenta e "antica": mamma e nonna erano paradossalmente bellezze piu' moderne, lei ha un ovale da dipinto e trasmette una carnalita' morbida e molto femminile. Per me e' lei con la sua sola presenza che riesce a rendere "presente" un personaggio che sostanzialmente rimane inerte e secondario per tutti il film, con tutti gli eventi ("eventi"... si fa per dire) che le girano intorno senza sfiorarla minimamente. Poi dopo due ore di film la Swinton la guarda intensamente, lei quindi(?) capisce di essere la Doctor Strange di Berlino una super strega semi onnipotente e quindi(?) fa una strage e quindi(?) va in giro a consolare vecchi raccontando storielle su come tutto sommato non e' male morire in un campo di concentramento se pensi all'Ammmore.
Ma a ben vedere nel film non c'e' un personaggio che abbia mezzo arco narrativo (sensato), persino quello basico degli horror di finire come carne da macello, sembra un pilot di una serie tv con tutti i personaggi da sviluppare in futuro.
 
Eppure devo dire che, pur via via sempre piu' perplesso e irritato per quello che stavo vedendo, non mi sono annoiato. Visivamente il film e' affascinante, la Berlino piovosa e nevosa e' un gran bel vedere, e il mix tra carellate e zoomate e' molto intrigante. Tra l'altro conosco poco Guadagnino, ma non ho capito perche' da molte parti ho letto che in questo film avrebbe rinunciato allo stile viscontiano, quelle carellate e quegli zoom sono proprio tipici dagli ultimi film di Visconti.
 
Detto cio', principale spinta alla visione completa dopo un po' e' stato il quasi divertente accumularsi dei maccosa, estetici e narrativi:
 
- gli orribili e pure insistiti rallenty aggiunti in post-produzione, roba che ormai non si vede neanche nei film di Dolph Lundgren girati in Romania
 
- le sequenze oniriche a flash da horror anni 90, o Guadagnino e' un cultore di robe tipo Candyman e The Night Flier e ha voluto fare omaggio, o dovrebbe un attimo aggiornarsi
 
- le scene sovraesposte con gli amish, che non e' che contrastano con il girgiore spento del resto del film, sembrano proprio scene prese da un altro film e basta. Un banale e stereotipato film sugli amish
 
- i personaggi che parlano, parlano, parlano. Abbuono il fatto che dicano spesso stronzate sentenziose, perche' temo che in certi ambienti artistici la gente dica e ci creda sul serio a certe puttanate pseudo-artistoidi, ma porcatroia qui non smettono di parlanre pure in mezzo a fiotti di sangue e gente con la panza sventrata
 
- c'e' una scena che per un attimo stava riuscendo ad inquietarmi, per quanto sia a conti fatti una delle tante scene del film che arrivano dal nulla senza essere minimante introdotte: la tipa nel corridoio pieno di ragnatele con le tipe mutilate e mostrizzate. Ecco, mi ha colpito che le ragnatele non fingessero di essere vere, ma che fossero palesemente finte e ricamate. E ho capito perche': dovevano richiamare la trama dei costumi delle ballerine nella scena parallela. Quando un regista ti urla nelle orecchie con un megafono: "E' TUUUUUTTO UNA METAFORA, HAI CAPITOOOOOO!?"
 
- per essere sicuro che i paralleli arte/morte e artista/stregone Guadagnino replica QUATTRO volte il concetto in QUATTRO sequenze concettualmente identiche, piu' il finale. Cosi' per qualsiasi altro idea e concetto che il film vuole esprimere.
 
- il make-up dei (rari) mostri preso nel cestone dell'hard discount dell'immaginario cinematografico: la faccia standard da indemoniati/zombie di "Evil Dead", quella tizia nera che esce fuori alla fine (che non ho capito chi e cosa era, ne' quale sicuramente profonda metafora rappresentasse), che oltre ad essere palesemente un'attrice con una tuta in lattice e' un plagio del mostro di "Sinister". Dove arrivi la consapevolezza di Guadagnino di quanto sia abusato il materiale che sta usando non e' dato di saperlo. Ma lo sospetto.
 
- vi diro' invece che la trovata di Jabba the Hutt con gli occhiali da sole e mini-me gommosi appesi come tumorini mi e' sembrata un'idea grottesca con una sua forza, ma 1. pure questa mi e' sembrata una trovata proveneniente da un altro film che non c'entra un tubo con un film fin li' senza un barlume di ironia, e 2. comunque non fa che parlare tutto il tempo pure lei, quindi le eventuali suggestioni mutanti e morbose che il personaggio poteva suggerire svanisono
 
- quella che si rivela essere forse "la" sequenza chiave della storia (lo sguardo tra la Johnson e la Swinton alla tavolata) era stata usata come teaser del film! O e'una raffinata provocazione aristica che non riesco a cogliere o secondo me rivela la gran confusione dietro tutta l'operazione. 
 
- come in Youth di Sorrentino per tutto il film si parla di un'opera d'arte fittizia (li' le composizioni del protagonista, qui una coreografia degli anni 40) che poi messa in scena in entrambi i casi risulta essere una confusa pacchianata, al massimo la parodia di una vera opera d'arte. Ma se per Sorrentino puo' essere che il kitsch fosse voluto e comunque l'esecuzione di quella musica di merda era posta come epilogo inifluente sulla narrazione, qui la messa in scena della supposta geniale coreografia e' uno dei momenti topici del film, dove si dovrebbe saldare definitivamente il discorso arte/stregoneria. E boh, di fatto non vediamo altro che un banale e un po' goffo balletto da teatrino-off con costumi ridicoli. 
 
- il triplo ruolo di Tilda Swinton, che prevede il trasformarla in un sosia di Jacques Perrin con effetto da Francesco «Dai cazzo!» Mandelli.


  • 5

#122 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 30 gennaio 2019 - 17:45

Tom, fai il video della rece
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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#123 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 30 gennaio 2019 - 17:49

Fin troppo buono però, a me è sembrato proprio un pastrocchio insalvabile, che poi il peccato mortale di Guadagnino è si prende sempre tremendamente sul serio con effetti a dir poco imbarazzanti, anche la suddivisione in capitoli con l'epilogo che si intitola "una pera a fette"...cioè, voglio dire...porca puttana...


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#124 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 30 gennaio 2019 - 18:32

Tom, fai il video della rece

 
il tono è da youtuber, in effetti



WOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOH

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#125 dick laurent

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Inviato 30 gennaio 2019 - 18:37

Fin troppo buono però, a me è sembrato proprio un pastrocchio insalvabile, che poi il peccato mortale di Guadagnino è si prende sempre tremendamente sul serio 

 

Ma perchè mai dovrebbe essere un peccato mortale? Non è che fare film ironici debba essere per forza meglio del fare film seri. Tra l'altro l'originale pure è un film serissimo nelle intenzioni.

Che poi cavolo, a fare le pulci perchè un capitolo si chiama "pera a fette"... boh, usiamo lo stesso metro. Suspiria originale, strega potentissima che mostra il suo potere usando l'invisibilità però alla cazzo di cane perchè le si vede il contorno stile pubblicità dell'aids, e via, uccisa in un secondo.

Insomma, per me è perfettamente comprensibile fare le pulci a un film che nasce antipatico in quanto remake del grande classico dell'orrore (come ho detto, pure io ero partito molot prevenuto), però mi chiedo quanto conti il vedere un film magari da ragazzini e vederne un altro dopo da appassionati scafatissimi che hanno visto di tutto.


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#126 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 30 gennaio 2019 - 18:41

userina irascibile in questo topic ashd
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#127 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 30 gennaio 2019 - 18:41

Dick, però se fai un film serio che fa ridere converrai con me che è un problema.
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#128 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 30 gennaio 2019 - 18:41

Ahahah asd

Ma al netto dei giochi di ruolo di ondacinema, quella coreografia come coreografia molto d'avanguardia per gli anni '40 rende bene, Tom. Penso che nessuno dei due ne sappia un cazzo quindi vale quel che vale, ma prenderla per sorrentinata con tutto il ben di dio che avete trovato contro il film... Mah.
Anzi, lo dico, a me il tutto ha fatto pensare a quella waifu (scherzo) di Lucia Joyce, e quindi vi do l'amo per odiarmi e odiare* ancor di più il Guada


*sì, so che non ci sta odio e siamo in pace
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A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#129 floods

    l'utente main$tream

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Inviato 30 gennaio 2019 - 18:43

 dopo due ore di film la Swinton la guarda intensamente, lei quindi(?) capisce di essere la Doctor Strange di Berlino una super strega semi onnipotente

 

Io l'ho interpretato proprio al contrario, la Johnson è consapevole (così come la madre moribonda) sin dall'inizio di essere la mater suspiriorum e si reca nella scuola proprio per quello, per rivendicare il suo ruolo e sapendo di trovare una possibile alleata nella Swinton. Ed è la Swinton che guardandola intensamente in quella scena intuisce davvero chi sia lei veramente, ecco perchè vorrebbe fermare il rituale.

 

P.S.: il mostro nero che fa scoppiare la testa a tutte è un'impersonificazione della morte che appare proprio nel momento in cui la madre della Johnson, dopo averla rinnegata, spira (e l'attrice che le interpreta è infatti la stessa).


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#130 dick laurent

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Inviato 30 gennaio 2019 - 18:47

Mica scemo Guadagnino: farsi dare dagli americani i soldi dicendo di voler rifare Argento e invece giocare a fare il Zulawski.

 

ma dici per il tipo di ambientazione?

Perchè non capisco granchè il parallelo altrimenti


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#131 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 30 gennaio 2019 - 18:48

ma no, ho cambiato smartphone e sbaglio a cliccare

 
anch'io :cool:
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#132 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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  • LocationLa Callaretta della Colla

Inviato 30 gennaio 2019 - 18:49

la Johnson è consapevole (così come la madre moribonda) sin dall'inizio di essere la mater suspiriorum

 

Quando all'inizio si tocca lo sterno - che poi si apre nella scena horror - è anche per quello, no? O è solo un riscaldamento delle ballerine?

 

quella coreografia come coreografia molto d'avanguardia per gli anni '40 rende bene, Tom.

 

La coreografia è bellissima e la fotografia in quelle scene ancora di più - la parte che mi è piaciuta di più del film (e la reputo perfettamente integrata col resto in quanto struttura e rilevante dal punto di vista tematico). Che poi non capisco questa fissa "si parla di un'opera nell'opera come un capolavoro e poi non è un capolavoro che ridere", come se se ascoltassi un minuto estemporaneo del Sopravvissuto a Varsavia fossi sicuro che me ne accorgerei, di essere di fronte a un capo d'opera. C'è un film italiano, di Francesco Bruni, non mi ricordo il titolo ma è basato su Giorgio Caproni in particolare Res Amissa, in cui le poesie vengono riscritte. Non sono capolavori neanche quelle - soprattutto perché non sono "opere" - ma ugualmente rendono perfettamente l'idea e funzionano alla perfezione, molto meglio di come avrebbe fatto, secondo me, citare pari pari il Congedo del viaggiatore, che avrebbe stonato, magari.

In Youth comunque della composizione del vecchio si parla come di un opera minore che piace al principe magari sentimentale e che si usa per far iniziare a suonare i bambini, se non sbaglio.

 

 

- gli orribili e pure insistiti rallenty aggiunti in post-produzione, roba che ormai non si vede neanche nei film di Dolph Lundgren girati in Romania

 

 

Questo lo devi dire a quegli a cui piace Peckinpah. asd

 

- le sequenze oniriche a flash da horror anni 90, o Guadagnino e' un cultore di robe tipo Candyman e The Night Flier e ha voluto fare omaggio, o dovrebbe un attimo aggiornarsi

 

Approfitto per chiedere a qualcuno: se riesci a trovare quella scena su internet, please link. Poi vediamo a conti fatti che sequenza è.

 

 

 

Io questo lamentarsi dello splatter in un remake di Suspiria giuro che non lo capisco neanche impegnandomi. A me è piaciuto e non guardo e non leggo mai gli horror perché li trovi fastidiosi (non mi piace neanche L'esorcista, vedete voi) - cioè, volevate una scena da "presunto realismo" tipo quello di Saw - dagli squarci che ho visto?


  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#133 dick laurent

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Inviato 30 gennaio 2019 - 18:55

Dick, però se fai un film serio che fa ridere converrai con me che è un problema.

 

bè allora è un problema anche per l'originale.

Davvero, sarà che dopo averlo visto mi sono rivisto vari altri film di Argento, ma se questo remake fa ridere molti dei classici Argentiani (che pure mi piacciono) sarebbero da considerare ridicoli, a partire dalla totale mancanza di fantasia nelle trame e la ripetizione sempre degli stessi clichè: il particolare che non si è capito inizialmente cosa fosse, il libro con gli indizi, la stanza segreta, il gay/la lesbica che muore eccetera... 

Cioè per me l'originale resta (nonostante tutti i difetti) un film memorabile per la messa in scena, ma penso che francamente stiate esagerando di brutto, ma veramente di brutto con le critiche a questo film, che non è affatto così male come dici.


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#134 floods

    l'utente main$tream

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Inviato 30 gennaio 2019 - 19:10

 

la Johnson è consapevole (così come la madre moribonda) sin dall'inizio di essere la mater suspiriorum

Quando all'inizio si tocca lo sterno - che poi si apre nella scena horror - è anche per quello, no? O è solo un riscaldamento delle ballerine?

 

Ah ecco questo particolare me lo stai facendo notare tu ora, potrebbe essere in effetti io non ci avevo fatto caso e pensavo che lo sterno che si apre fosse solo un kitschissimo omaggio a Bjork asd

 

21-vulnicura.w700.h700.jpg


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#135 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 30 gennaio 2019 - 19:30

Post di Tom interessante (ne vorrei leggere ogni dì) e antipatia per il film prevedibile, ma molte critiche sono forzate e immagino ne sia consapevole (a partire dalla coreografia, che immagino essere "firmata", a scendere). La metà, poi, sono preconcetti sul posizionamento che l'autore dà della propria opera (in senso lato). Da qui l'accanimento.
  • 0

#136 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 30 gennaio 2019 - 19:45

Chi critica il film non è perché non gli è piaciuto ma perché ha ovviamente qualche preconcetto contro non si sa bene che cosa....diosanto che ragionamenti.
Ripeto: È il primo film di Guadagnino che vedo, prima di entrare al cinema pensavo/speravo di poterne parlare bene e facciamo pure finta che il film di Argento non sia mai esistito, per me rimane un brutto film, pesante, verboso, insensato e platealmente ridicolo nelle scene prettamente horror.
Spero di poter avere un'opinione anch'io magari.
  • 0

#137 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 30 gennaio 2019 - 19:53

Non parlavo di te, infatti dicevo che alcune critiche erano interessanti :D
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#138 William Blake

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Inviato 30 gennaio 2019 - 20:01

 

 dopo due ore di film la Swinton la guarda intensamente, lei quindi(?) capisce di essere la Doctor Strange di Berlino una super strega semi onnipotente

 

Io l'ho interpretato proprio al contrario, la Johnson è consapevole (così come la madre moribonda) sin dall'inizio di essere la mater suspiriorum e si reca nella scuola proprio per quello, per rivendicare il suo ruolo e sapendo di trovare una possibile alleata nella Swinton. Ed è la Swinton che guardandola intensamente in quella scena intuisce davvero chi sia lei veramente, ecco perchè vorrebbe fermare il rituale.

 

P.S.: il mostro nero che fa scoppiare la testa a tutte è un'impersonificazione della morte che appare proprio nel momento in cui la madre della Johnson, dopo averla rinnegata, spira (e l'attrice che le interpreta è infatti la stessa).

 

 

il cinema di Guadagnino di questo tratta, di desiderio e della scoperta del sé. e Susie, come le altre protagoniste del suo cinema, si scopre e ciò si rispecchia nella tripartizione (freudiana/junghiana) del personaggio della Swinton con cui si confronta. senza questo passaggio, non solo non avrebbe senso lo showdown finale, ma non avrebbe senso l'intero film. la madre è l'unica a conoscere l'origine impura/demoniaca della figlia, che è un'emarginata con un dono naturale (ma appunto demoniaco: la danza).

 

 

Dick, però se fai un film serio che fa ridere converrai con me che è un problema.

 

bè allora è un problema anche per l'originale.

Davvero, sarà che dopo averlo visto mi sono rivisto vari altri film di Argento, ma se questo remake fa ridere molti dei classici Argentiani (che pure mi piacciono) sarebbero da considerare ridicoli, a partire dalla totale mancanza di fantasia nelle trame e la ripetizione sempre degli stessi clichè: il particolare che non si è capito inizialmente cosa fosse, il libro con gli indizi, la stanza segreta, il gay/la lesbica che muore eccetera... 

Cioè per me l'originale resta (nonostante tutti i difetti) un film memorabile per la messa in scena, ma penso che francamente stiate esagerando di brutto, ma veramente di brutto con le critiche a questo film, che non è affatto così male come dici.

 

 

 

complessivamente il cinema di Argento non brilla per coerenza e solidità nella scrittura, anzi molto spesso i suoi film hanno voragini e salti logici tenuti insieme dal ritmo e dalla potenza espressiva (quando era ispirato). Argento trova il suo quid nel dare forma all'orrore, alla violenza, lavorando sui movimenti di macchina, i colori, le luci e la musica e "Suspiria", in questo percorso, è il suo capolavoro, l'apice irripetibile che ha influenzato generazioni di registi e marchiato un immaginario (e, per carità, fa bene Menarini a ricordarlo). dopodiché anche quello aveva i suoi buchi, il finale affrettatissimo e al limite del ridicolo, i personaggi che fanno e dicono stronzate (il dialogo sulle streghe dell'originale fa cascare le palle ed è molto più espositivo di qualsiasi dei dialoghi dell'opera di Guadagnino).


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#139 Zimmerman

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Inviato 30 gennaio 2019 - 20:47

Ripeto: È il primo film di Guadagnino che vedo, prima di entrare al cinema pensavo/speravo di poterne parlare ben e facciamo pure finta che il film di Argento non sia mai esistito, per me rimane un brutto film, pesante, verboso, insensato e platealmente ridicolo nelle scene prettamente horror.
Spero di poter avere un'opinione anch'io magari.

Chissà cosa ti ha spinto a vedere proprio questo.
Dall'accanimento pervasivo con cui continui a massacrarlo, direi - tuo malgrado - ti sia rimasto addosso molto più (ma tanto più) di quanto pensassi/sperassi.
Forse non valeva la pena sacrificarsi così. 
Potevi continuare col Te Deum al Sommo Maestro di ironia che - a proposito di ridicolaggini plateali - prende la futura etoile di Dirty dancing per scacciare i cattivissimi paracadutisti sovietici dal sacro suolo yankee in un sensatissimo capodopera di qualche tempo fa. 


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#140 Earl Bassett

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Inviato 30 gennaio 2019 - 20:54

Ma che stai a dì? L'ho visto perché mi piacciono gli horror e perché mi intrigava un remake di Suspiria, poi se ne discute come si è sempre discusso di tutto...
Prendo atto anche che non apprezzi Milius che magari due cose in più di Guadagnino alla storia del cinema le ha pure date ma non vedo cosa c'entri col discorso.
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#141 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 30 gennaio 2019 - 21:08

No dai, vedo già che mi accusano di accanimento e antipatia preconcetta manco mi avesse rigato la macchina.
Mi taccio.
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#142 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 31 gennaio 2019 - 08:47

Anzi no, un'ultima cosa la dico a Solaris, Dick Laurent e anche al solitamente irreprensibile William Blake asd

A me va bene tutto, che il remake sia piaciuto anche più dell'originale, e mi va bene anche la sua difesa a oltranza ma se per farla mi si tirano fuori i buchi di sceneggiatura e la scarsa coerenza del film del 77 per quanto mi riguarda non ci siamo proprio: stiamo parlando di un regista che fa del programmatico smantellamento della logica narrativa una delle basi della sua ricerca cinematografica, criticarlo su questo mi dispiace vuol dire non aver capito assolutamente nulla del cinema di Argento.

Sono argomenti che si possono perdonare ai critici soloni e perbene dell'epoca ma che nel 2019 dopo anni di retrospettive e ricognizioni critiche sulla sua opera non si possono proprio sentire.


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#143 dick laurent

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Inviato 31 gennaio 2019 - 11:29

Anzi no, un'ultima cosa la dico a Solaris, Dick Laurent e anche al solitamente irreprensibile William Blake asd

A me va bene tutto, che il remake sia piaciuto anche più dell'originale, e mi va bene anche la sua difesa a oltranza ma se per farla mi si tirano fuori i buchi di sceneggiatura e la scarsa coerenza del film del 77 per quanto mi riguarda non ci siamo proprio: stiamo parlando di un regista che fa del programmatico smantellamento della logica narrativa una delle basi della sua ricerca cinematografica, criticarlo su questo mi dispiace vuol dire non aver capito proprio nulla del cinema di Argento.

Sono argomenti che si possono perdonare ai critici soloni e perbene dell'epoca ma che nel 2019 dopo anni di retrospettive e ricognizioni critiche sulla sua opera non si possono proprio sentire.

 

Ma meno male che lo dici, che ci si scanna in amicizia.

 

Comunque io non ho citato buchi di sceneggiatura o scarsa coerenza della stessa, anche perchè la trama è tutto sommato molto semplice. E tra l'altro lo metto senz'altro tra i migliori horror italiani. Personalmente preferisco Profondo rosso tra quelli di Argento che è forse meno sontuoso visivamente ma decisamente più riuscito e interessante nel racconto, ma è un altro discorso.

 

Ma non c'è nessun smantellamento della logica narrativa.

Anche senza considerare quello che dicevo sulla filmografia di Argento in generale (la ripetizione alla nausea sempre degli stessi elementi narrativi), o il fatto che in realtà è un film molto meno originale di quanto si dice, visto che prende a piene mani e in modo esplicito da Bava per l'uso di luci e colori, in particolare in Suspiria c'è un finale che è davvero una scorreggina: quello di Guadagnino mi ha lasciato perplesso con quegli effetti un po' pacchiani (iil trucco della Markos, la roba del petto aperto), ma con tutti i difetti è un finale che si ricorda, non una cosa che sembra pensata e realizzata e assai male negli ultimi cinque minuti di produzione del film, e non è un dettaglio.

A parte questo, ho qualche problema anche con l'accusa di verbosità: se penso che qui ci si spara e si acclamano non film, ma serie verbosissime come The Wire, Mindhunter o Il trono di spade che davvero Bergman e Tarkowski levatevi, vederla muovere a un film che non è affatto così verboso (o almeno, di certo non a quei livelli) mi sembra, un voler cercare il pelo nell'uovo. Così come il voler trascurare l'interpretazione eccezionale della Swinton come madame Blanc ("si ok, è brava", detto quasi con fastidio sembra quasi il succo di certi commenti) che per me vale da sola la visione del film.


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#144 George Kaplan

    Giraghiere a tradimento

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Inviato 31 gennaio 2019 - 11:32

Ma non mi pare che le obiezioni fossero queste. Si faceva solo presente che, così come il film di Argento presta agevolmente il fianco a critiche di coerenza narrativa, quello di Guadagnino fa altrettanto con ciò che è stato detto "ridicolo involontario". E nello stesso modo in cui lo smantellamento della logica è il quid del cinema di Argento, la scomposizione dei codici dell'orrore lo è del film di Guadagnino, che cerca costantemente un pertugio per infilarsi nelle trame di Suspiria (1977), osservandolo, studiandolo, dissezionandolo, cogliendone i temi sottesi, i riflessi di contemporaneità, le deliziose lungaggini, le pulsioni squisitamente pacchiane e, in generale, tutto ciò che sta - o può stare - dietro sopra sotto al capolavoro argentiano. E lo fa, beninteso, con la passione del critico, col piglio di Tom Stoppard che fa un buco nelle pareti di carta del castello di Elsinore e vi intrufola costantemente i poveretti Rosencrantz e Guildenstern. Sul fatto che il lavoro sui materiali dell'orrore pecchi di visionarietà sono parzialmente d'accordo, ma, non essendo questo il punto del film (così come la coerenza o il buon gusto non lo sono di quello di Argento) mi pare pretestuoso battere sul tasto.

In ogni caso, più che antipatia preconcetta credo sia una pura questione di inclinazione. Mi pare si sia tutti d'accordo che Guadagnino abbia voluto fare un film d'Autore, ossia intelligente, ossia consapevolmente artistico, ossia legittimamente antipatico [*]. Non vedo, però, come questo punto possa volgersi in critica al film - che a me, per inciso, è piaciuto - quando tutte le cose buone che lo abitano trovano la propria origine appunto in questo atteggiamento preliminare. E' in qualche misura il film di un critico, di un teorico del cinema, più che di un regista ed è, del resto, cosa che si potrebbe dire dell'opera omnia di Guadagnino, ma in questo trasferimento di ruoli mi pare che il film, giovandosene, vada ad ammantarsi di una superficie alquanto seducente. Come ha detto Tom, questo Suspiria è (innegabilmente?) affascinante nella resa di una Berlino uggiosa, di interni lugubri e spazi dissezionati da un montaggio ben curato.
Detto questo, il film ha pure (innegabilmente?) i (molti) difetti che gli avete trovato - la coreografia, però, no, quella è splendida ed è uno degli ingressi a gamba tesa sull'originale che ho preferito - ma vorrei tentare l'esercizio di vedere in quest'abbondanza di apparenti imperfezioni una delle ragioni alla base del suo fascino. In ciò, parto ovviamente dal presupposto che il film mi ha incuriosito e stimolato sin dall'incipit e se ora mi impegno a difenderlo non è per pagar dazio all'intellighenzia del cinema italiano, ma per salvare (e spiegarmi) quell'originaria impressione. Ora, il numero di segn(al)i che Guadagnino lascia cadere qua e là per tutto il film è stupefacente: gli stacchi argentiani sul dettaglio, le plongée, le zoomate anni 70, gli innesti zulawskiani, il corto fassbinderiano in Germania in autunno, il Muro, il terrorismo, la Banda Baader-Meinhof, il nazismo, la psicanalisi, Freud, Jung, l'inconscio collettivo, LTI: Lingua Tertii Imperii, i giochi di ruolo (la Swinton una e trina). Se dicessi che ognuno di questi riferimenti sia ben calibrato e trovi il suo preciso posto nell'architettura filmica mentirei, senz'altro. A ben vedere, però, è proprio nell'affastellarsi senza tregua dei richiami, nel loro rimare internamente l'uno con l'altro e nel continuo prodursi in forma di riflessi che si scopre quella vertigine che ci coglie durante la visione. Il gioco di mettere ordine in questo flusso di coscienza temo che non porterebbe da nessuna parte o, comunque, non produrrebbe alcuna epifania, perché il valore del film è proprio nel suo non essere componibile: un labirinto da cui non si esce. Rimane, ora, da capire come un affastellarsi casuale di elementi spuri possa ragionevolmente generare questo fascino. La ragione è che, al netto della confusione e della probabile impossibilità di comporre un quadro, gli elementi messi in gioco non sono casuali e si rispecchiano l'uno sull'altro in un gioco di rimandi e connessioni terribilmente fitto. Perché la psicanalisi? Perché l'inconscio è in qualche misura l'ammesso substrato delle fantasie argentiane e allora il dottor Klemper e allora la Swinton che si triplica e si fa ego/es/super-ego. Perché il terrorismo? Perché è il dichiarato sfondo delle pellicola originale - non nel senso che ve ne si trovi traccia internamente al film, ma per dichiarazione dello stesso regista lo stato di inquietudine e allerta vissuti a Monaco durante la preparazione gettava ombre di sospetto "circa la maledizione delle streghe che sembrava aleggiare su tutti noi" [**] - e allora l'autunno caldo tedesco diviene il riflesso di una crisi politica interna alla congrega stregonesca. Un archetipo junghiano? E via di psicoanalisi.. Ribadisco che in questo calderone di risonanze credo sia difficile trovare una soluzione soddisfacente che ricomponga univocamente il quadro: è il difetto e al contempo il pregio del film, che riesce, incrociando teoria e immagine, a stimolare continui tentativi di esegesi. Legittimo rifiutarlo, ma, tenuto conto che questa era la scommessa di Guadagnino, mi sembra difficile dire, al netto dei molti e innegabili difetti, che non l'abbia vinta.
 
[*] Non credo, però, vi sia in questo della boria precostituita.
[**] Paura, Dario Argento, pag. 208: che il riferimento sia reale o inventato, compresa la trovata kinghiana di sospettare una vera maledizione stregonesca sul film, è abbastanza irrilevante. Guadagnino guarda certamente alla storia, ma soprattutto al racconto di questa nella prospettiva di Argento.


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#145 dick laurent

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Inviato 31 gennaio 2019 - 11:41



In ogni caso, più che antipatia preconcetta credo sia una pura questione di inclinazione. Mi pare si sia tutti d'accordo che Guadagnino abbia voluto fare un film d'Autore, ossia intelligente, ossia consapevolmente artistico, ossia legittimamente antipatico [*]

 

a proposito di questo, io trovo anche che l'idea che invece Argento volesse fare la trashata alla ma che ce frega, ma che ce 'mporta (e quindi più genuino? simpatico? meno consapevole della storia del cinema?) molto forzata. Argento voleva fare un film serio e cattivo e lo dice lui per primo, i dettagli ingenui e pacchiani dei suoi film sono cose che gli sfuggono di mano, non cose da celebrare con nostalgia come il pane e salame dell'era d'oro del cinema horror. Il rifarsi all'espressionismo tedesco o a Bava sono le stesse cose che sembrano volersi rinfacciare a Guadagnino quando gli si dice che vuole fare il film d'avte, l'opeva snob.


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#146 solaris

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Inviato 31 gennaio 2019 - 11:44

A me Suspiria di Argento piace, come mi piace Profondo Rosso o persino Inferno, mi piace soprattutto perché mi piace immergermi in quell'immaginario, quel tipo di interni, di arredi, di esterni metafisici (v. Blue bar), di caratteri anche. Oggi è rinfrescante. Non so se ho mai capito o meno il suo cinema, io penso di capirci poco di cinema in generale e parlo solo per gusti ed esigenze personali, e quel che dico è che come film in sé ci vedo molti limiti, che per i pregi che ci vedo riesco a far passare in secondo piano. Laddove la costruzione dell'immaginario è eccellente, lo svolgimento (e, come fa notare dick, le conclusioni) sono ingenue a esser benevoli, così come le motivazioni e la costruzione dei personaggi (che dovrebbero essere solidi anche quando poco approfonditi, poco importanti ai fini registici).

Il nuovo Suspiria va in tutt'altri territori, alcune cose mi son piaciute poco (ne parlavo nei primi post), solo non ho visto un disastro irrispettoso o noioso, e sono abbastanza distaccato da riconoscere in molte critiche una antipatia dovuta a divergenze di gusti e background col regista più che limiti effettivi della pellicola.
Poi la discussione mi piace realmente, vivaddio si parla di contenuti sul forum ogni tanto, solo preferirei maggior onestà nel valutare le posizioni proprie e altrui. A leggere il tono del post di Tom è evidente non un giudizio verso il film, ma verso tutto un modo di intendere il cinema (la vita?) di una fetta di persone a lui evidentemente (e legittimamente) molto lontana.


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#147 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 31 gennaio 2019 - 11:51

A ben vedere, però, è proprio nell'affastellarsi senza tregua dei richiami, nel loro rimare internamente l'uno con l'altro e nel continuo prodursi in forma di riflessi che si scopre quella vertigine che ci coglie durante la visione.

 

 

Per quanto mi riguarda i richiami del film sono per lo più pedanti, meccanici, elementari, senza mistero e soprattutto ripetitivi sino allo sfinimento (veramente per far sentire il clima del terrorismo non si poteva trovare di meglio di mandare continuamente scene in cui se ne parla alla tv?) così come lo è la dissezione del corpo dell'opera argentiana, per quanto mi riguarda non c'è nessuna vertigine, nessun fascino, solo un tentativo pedestre di variazione sul tema, in cui la variazione è anche sostanziosa ma purtroppo di poco o nessun interesse né tematico né cinematografico.


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#148 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 31 gennaio 2019 - 11:55

vorrei solo dire che chi basa il parallelo (a sfavore del film di argento) sulla contrapposizione "film di serie B - suspiria77/ film d'arte - suspiria18" sbaglia clamorosamente

il nuovo suspiria vuole essere un horror "d'arte", arthouse, d'autore, chiamatelo come volete. ma anche il suspiria di argento lo era. argento come regista era più vicino ad antonioni che a wes craven o tobe hooper (loro sì che facevano exploitation)

qua semmai bisognerebbe aprire una parentesi su cosa era il cinema d'arte 40-50 anni fa e cosa è ora. esteticamente guadagnino riassume l'estetica indie/hipster di questi anni che personalmente aborro in ogni campo (dal cinema alla musica, fino a come ci si veste)
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#149 dick laurent

    ...

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Inviato 31 gennaio 2019 - 12:04

vorrei solo dire che chi basa il parallelo (a sfavore del film di argento) sulla contrapposizione "film di serie B - suspiria77/ film d'arte - suspiria18" sbaglia clamorosamente

il nuovo suspiria vuole essere un horror "d'arte", arthouse, d'autore, chiamatelo come volete. ma anche il suspiria di argento lo era. argento come regista era più vicino ad antonioni che a wes craven o tobe hooper (loro sì che facevano exploitation)

qua semmai bisognerebbe aprire una parentesi su cosa era il cinema d'arte 40-50 anni fa e cosa è ora. esteticamente guadagnino riassume l'estetica indie/hipster di questi anni che personalmente aborro in ogni campo (dal cinema alla musica, fino a come ci si veste)

 

 

 

 

 

vabbè ma tu tiri le somme da venti minuti di film, your argument is invalid

oltre al fatto che io ci ho visto più il Kubrick di eyes wide shut (e vabbè pure Hostel) e altri Zulawski, roba che ha poco a che fare con quel che dici.

 

Sono d'accordo invece con la prima parte del commento comunque.


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#150 solaris

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Inviato 31 gennaio 2019 - 12:06

vorrei solo dire che chi basa il parallelo (a sfavore del film di argento) sulla contrapposizione "film di serie B - suspiria77/ film d'arte - suspiria18" sbaglia clamorosamente

il nuovo suspiria vuole essere un horror "d'arte", arthouse, d'autore, chiamatelo come volete. ma anche il suspiria di argento lo era. argento come regista era più vicino ad antonioni che a wes craven o tobe hooper (loro sì che facevano exploitation)

qua semmai bisognerebbe aprire una parentesi su cosa era il cinema d'arte 40-50 anni fa e cosa è ora. esteticamente guadagnino riassume l'estetica indie/hipster di questi anni che personalmente aborro in ogni campo (dal cinema alla musica, fino a come ci si veste)


Ti rendi conto che questa critica è stereotipata allo stesso modo dell'estetica hipster che tanto ti indigna?


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