
Bohemian Rhapsody (Singer, 2018)
#41
Inviato 11 dicembre 2018 - 15:06
#43
Inviato 11 dicembre 2018 - 15:24
#44
Inviato 11 dicembre 2018 - 15:33
… oppure accadrà quello che avevo "predetto"?

#45
Inviato 11 dicembre 2018 - 15:42
Devo dire che non ti capisco proprio.
Che cosa vorresti dimostrare?
#46
Inviato 11 dicembre 2018 - 15:45
Devo dire che non ti capisco proprio.
Che cosa vorresti dimostrare?
che a volte mi sembra di capire che l'ironia (e l'autoironia) non esiste su questo forum…
#47
Inviato 11 dicembre 2018 - 15:48
Cine, se la tua è ironia abbiamo idee molto divergenti sul concetto di ironia.
Chiudiamo l'OT.
(e spostiamo la discussione di qui)
#48
Inviato 11 dicembre 2018 - 15:55

checché ne pensiate io voglio bene ad ondacinema e al suo forum

#49
Inviato 11 dicembre 2018 - 16:15
E aggiungo (scusa Bandit)
l'altra roba che dà davvero fastidio è la banalità della morale che vuol far passare e su cui basa l'enfasi, la retorica e persino le gag.
le frequentazioni pericolose & infruttuose vs la famiglia/amici di sempre con cui cambi il mondo
il difetto che diventa pregio
la famiglia che finisce con l'accettarti
il discografico miope che viene smerdato
tutto a livello moralina da recita delle elementari
Tra l'altro dal pulpito di chi, regista compreso, si comporta nell'esatto opposto per fare quello che fa con successo nella vita.
Da quel che ho letto Singer è stato però licenziato a 2 settimane dalla fine delle riprese e non ha quindi potuto mettere mani in nessuna maniera al montaggio finale del film a cui sono state aggiunte anche diverse scene dal nuovo regista, un certo Dexterqualcosa.
A conti fatti essendo praticamente un film montato dai produttori non c'è da stupirsi sia uscita una stronzata.
#50
Inviato 11 dicembre 2018 - 16:20
#51
Inviato 11 dicembre 2018 - 16:55
Ho chiamato i miei, che Mercury lo conoscono, ma senza esagerare, attendevano un resoconto, perché non si tratta di un semplice film ma di un qualcosa che rischia di trasformarsi in un fatto di costume, mentre racconta/romanza un'icona socio culturale, un evento al quale sembra che tutti vogliano partecipare (un'amica mi supplicava di attenderla al suo ritorno da New York, previsto per domani, ma poi mi ha "tranquillizzato": l'ha già visto in una sala stracolma di Manhattan). Dopo due settimane ha già totalizzato 600 milioni di dollari, quasi 200 in Nord America, con dischi compilation di nuovo in vetta.
Come è successo, al di là della fama imperitura della Regina e del suo leader baffone? Perché è un film per la famiglia tutta, che si commuove, che si abbraccia, che applaude (ed è successo alla fine della proiezione, che imbarazzo, alla stregua dei passeggeri contenti dopo l'atterraggio dell'aereo. Tutto è costruito per compiacere la platea familiare: il gay sensibile, che però aveva la fidanzata, fighissima e bionda e dolce, si è confuso con qualche camionista, ma della girlfriend sempre si prenderà cura (le ha lasciato in eredità 700 milioni di sterline... ), l'ascesa dell'outsider, filgio di una minoranza etnica, con dei denti terrificanti, e invece... tutti in adorazione!
Tutto è costruito bene, su questo filone familiare e anche natalizio, ops... con delle belle botte di adrenalina, belle canzoni, protagonisti simpatici e spumeggianti.
In un affresco di tal fatta, non poteva esserci spazio per gli elementi più stravaganti, inquietanti, tipo l'AIDS (mamme che hanno portato figli di sei-sette anni si sono comunque lamentate per qualche riflettore di troppo puntato sulla malattia).
Il film parla di scalata, redenzione e trionfo, non poteva esserci spazio per la decadenza e per la morte. Quindi niente Innuendo, che è bello e cupo, ma chi se ne frega!
Domani toccherà ai miei, attendo un loro resoconto, ma intanto ricordo mia mamma che nel 1978 si mette a piangere nella sala buia durante The Champ di quel furbone di Zeffirelli, siamo da quelle parti....
... sei solo chiacchiere e Baraghini
#52
Inviato 11 dicembre 2018 - 17:18
Cine la mia era solo una constatazione divertita, nel cinema mainstream si fa ricorso al buonismo estremo per meri obiettivi commerciali. Ti sto facendo la paternale per comprarmi la mustang da parcheggiare in piscina e sniffare coca tra le chiappe di una qualche strappona che speriamo non scorreggi proprio adesso.
cristo santo, questo neanche nei miei peggiori incubi
#53
Inviato 11 dicembre 2018 - 17:37
così a naso, senza essermi informato o aver approfondito, direi che è un successo da circoscrivere più ad europa/estero che america. i queen sono ancora un mito in europa, in italia. altro che i supereroi
Questa è una castroneria: l'Italia è stato l'ultimo paese a portare il film nelle sale (quasi un mese dopo l'uscita ufficiale) cioè quando aveva già superato ampiamente i 400 milioni di incasso, compresi i botteghini asiatici. Straight Outta Compton avrà incassato di più negli USA (e grazie al cazzo) ma non esiste solo l'America, dove comunque il film ha sfondato. Parliamo pur sempre di una band profondamente "europea" il cui ultimo tour negli USA risale al 1982, i NWA erano tutto un altro tipo di fenomeno .
#54
Inviato 11 dicembre 2018 - 19:05
Ora i nuovi lurker/utenti penseranno che sei un fan

#56
Inviato 11 dicembre 2018 - 19:15
Nemmeno la prova (sorprendente) di Rami Malek riesce a salvare questa chiavica di film.
Doroteo, reazionario e cheap.
#57
Inviato 11 dicembre 2018 - 22:44
Le parole sono importanti
" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare
da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?
Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "
#58
Inviato 11 dicembre 2018 - 23:05
Secondo me questo è il vero, enorme, problema del film.
Piacciano o non piacciano i Queen, piaccia o meno Freddie Mercury, secondo me potevano riuscire a fare un film stimolante per tante persone semplicemente approfondendo tante vicende e soprattutto tanti tratti personali/caratteriali/biografici del frontman, cosa che non è stata fatta per niente.
Invece si sono ridotti a fare una sorta di documentario a tappe, lievemente ironico, puntando esclusivamente sull'effetto scenico (costumi, musica live sparata a mille, stadi, ecc..).
Il tema dell'AIDS, ad esempio, è stato trattato per tre minuti netti: un colpo di tosse in cui gli è uscito un po' di sangue, lui che va dal dottore e poi la confessione agli altri con finale a tarallucci, vino e abbracci. Senza nessun tipo di approfondimento, pathos, o altro.
Idem il tema dell'omosessualità: due bacini, un paio di sguardi languidi e una marea di stereotipi (uomini baffuti vestiti di pelle). Fine.
Anche la composizione delle canzoni: a parte la scena di "Bohemian Rhapsody", tutti gli altri brani famosi sembrano nati per caso in trenta secondi, senza un minimo di background.
O ancora il suo piccolo dramma di aver deluso l'amore della sua vita, Mary (tanto che nella realtà le ha lasciato quasi tutta la sua eredità).
Per non parlare delle sue origini: la famiglia che scappa per via della rivoluzione, la religione zoroastriana, il fatto che diventa famoso solo a 28 anni (quando molti suoi colleghi a quell'età avevano già una manciata di album alle spalle), ecc...nulla di tutto questo è stato trattato.
Insomma, tanti spunti che non sono stati approfonditi per niente (e che avrebbero potuto interessare anche chi non è fan o chi semplicemente è indifferente) in favore invece della solita pacchianata (la grafica in cui ad una ad una nominavano le città dei concerti è una roba da Giffoni Film Festival).
Tanto che molte cose risultano scollegate tra loro: memorabile la frase di Freddie nel film "siamo quattro emarginati che suonano per altri emarginati". Perché emarginati? Da cosa lo capisco, io spettatore, che siete emarginati? Boh
Ma forse era proprio questo l'intento: farlo piacere a più persone possibili. Un po' come la loro musica.
Sul tema dell'AIDS concordo con te che sarebbe potuto essere affrontato con mille espedienti migliori, bastava soffermarsi sui sintomi e lasciare intendere che di lì a poco sarebbe successo qualcosa, anziché inscenare quello spiegone durante il soundcheck che è peraltro il vero abbaglio cronologico del film.
Per quanto sicuramente nel 1985 Mercury stesse avvertendo qualche sintomo (qualche mese dopo l'esibizione al Live Aid mollò tutta l'allegra combriccola che frequentava a Monaco, peraltro quasi sterminata dalla malattia di lì a breve, per stabilirsi con Hutton vita natural durante a Londra), il fatto che nel film venga mostrato che fosse già risultato positivo al test per l'HIV e che lo avesse addirittura confessato al gruppo è una bufala colossale, questo sì uno stravolgimento cronologico a dir poco bizzarro, inscenato per aggiungere ulteriore dramma al contesto.
E' molto più verosimile che una situazione del genere si sia verificata l'anno dopo, durante il Magic Tour del 1986, quando lanciò diversi segnali che qualcosa stesse succedendo alla sua salute; altrimenti, viene da pensare che la band stessa abbia mentito per decenni quando affermava di aver saputo della sua malattia solo negli ultimissimi anni.
Sul resto che hai scritto però non sono d'accordo: a parte che per includere tutti gli elementi che citi ci vorrebbe una serie a puntate, esistono svariati documentari sulla band che soddisfano tutte le richieste che hai elencato (ti consiglio "Days Of Our Lives" si trova interamente su Youtube).
Nel film c'è molto, tramite accenni, allusioni, riferimenti ecc. perché giustamente si doveva mirare a intrattenere il pubblico senza intenti documentaristici e senza annoiare con episodi noti solo ai queenomani: se poi ci si lamenta perché non si vede Brian May che costruisce col padre la Red Special o perché mettono i baffoni a Mercury con qualche anno in anticipo, siamo sui livelli da adepto di Star Trek e me ne tiro fuori. Il film va criticato per altri aspetti, fra i quali quello appunto sull'AIDS, ma non su pedanterie del genere.
#59
Inviato 11 dicembre 2018 - 23:10
la scena migliore, l'unico vero colpo di genio del film, è quella di Mike Myers quando dice che Bohemian Rhapsody non era adatta come singolo, che nessun ragazzo l'avrebbe sparata ad alto volume in macchina... il che detto da uno a caso sarebbe stata una cosa a caso... ma detto da uno che qualche decennio prima era stato protagonista di questo
https://www.youtube....h?v=kMdgOF0e-lI
beh insomma... è stata un'idea niente male
Per il resto, film un po' scialbo, mi aspettavo di più.
Freddie era molto carismatico, ecco, il film invece è totalmente privo di quel carisma.
Le inesattezze cronologiche sono il problema minore invece.
Mi chiamo Ash, reparto ferramenta
#60
Inviato 11 dicembre 2018 - 23:23
Il film va criticato per altri aspetti, fra i quali quello appunto sull'AIDS, ma non su pedanterie del genere.
Filì, non mi hai capito.
Non intendevo dire che dovevano riproporre ogni minima cagata e aneddoto della loro vita. Ma semplicemente che, tra le tante cose, avrebbero potuto approfondire degli aspetti personali importanti, invece che limitarsi a fare una carrellata di brani in stile documentario.
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