Ma per capire tu intendi che rasano i campi incolti (aree pubbliche immagino) invece non dovrebbero neanche tagliarli? (all'inglese non tengono neanche i campi da golf)
Si dovrebbero lasciare aree di rispetto, che comprendono strisce incolte fra i coltivi e ai bordi delle strade. Lungo i bordi andrebbe tagliata soltanto la vegetazione che interferisce con la visibilità della circolazione stradale, e invece si rasa inesorabilmente per metri. Lungo i canali di irrigazione in pianura andrebbero lasciate le sponde naturali per favorire lo sviluppo di flora e fauna spontane, e invece si rasa anche lì. Il tutto in virtù di un'estetica distorta e francamente nauseante. Per preferire un prato rasato e secco a uno bello fiorito e ricco di vita bisogna avere il catrame nell'anima, o nel migliore dei casi aver ricevuto un'educazione ambientale distorta.
I tagli andrebbero fatti essenzialmente dove sono obbligatori, ovvero lungo le scarpate in pendenza a 45° che potrebbero favorire, in estate, il propagarsi degli incendi.
Tramite una condotta del genere si potrebbero limitare (e di fatto si limitano) i danni da parte dei fitofarmaci usati in agricoltura. Ci sono comuni virtuosi (evidentemente amministrati da qualcuno che ne sa) che applicano tale politica, e i risultati sono apprezzabili quasi in tempo reale.
Poi c'è tutto il discorso sui danni che i suddetti fitofarmaci hanno sulla salute umana, ma non essendo nè un chimico nè un medico non posso esprimermi se non per quello che leggo in giro. Dati ce ne sono, basta andarseli a cercare.
Negli USA, dove di danni ne sono stati fatti e se ne fanno, di proprorzioni gigantesche, da qualche tempo si cominciano a usare i cosidetti juvenoidi (ormoni inibitori della crescita nelle larve fitofaghe). In Europa tali rimedi sono, per adesso, di difficile reperibilità e quindi molto costosi.