La puntata di Planet Money mi è sembrata fmuori fuoco almeno quanto l'articolo del NYT su Amazon di un paio di settimane fa. È vero che il documento (124 slides) è molto famoso, è falso che abbia inspirato il resto di Silicon Valley (così come Amazon mantiene una cultura separata).
Non solo, ma il cuore del documento non è la famosa metafora dello sports team (tanto è vero che c'è una pagina, la 29, che spiega la differenza), e soprattutto non è questa roba del valutare le persone dall'output vs dall'input, che è una dicotomia difficilmente risolvibile e in buona parte falsa.
In generale ci sta la parte: lavora da dove cazzo di pare, con gli orari che ti pare, senza vacation policy, etc., ma valutare dall'output, in un contesto collettivo, è praticamente impossibile: qualunque cosa misuri, verrà ingigantita (dal numero di task alle linee di codice) a discapito di una buona esecuzione. Metriche migliori sono quelle binarie (consegna in tempo? sì/no fa spesso casino? sì/no), ma inevitabilmente si ritorna alla discrezionalità.
Non c'è dicotomia tra input e output perché a) chi produce tanto lavora tanto (non necessariamente tante ore): intensamente e sulle cose giuste b) in compiti creativi e in situazioni di prodotto (quindi non banche/studi di legge/consulenza), più ti dedichi alla tua cosa più la tua produttività aumenta: vostro cugino scrive peggio di Stephen King perché Stephen King ha 100,000 pagine di esperienza cumulate, Ortodosso 2015 è molto più veloce di Ortodosso 2013 perché ha X ore di lavoro under his belt in più.
In definitiva una storiella di quella che subisce il contrappasso che invece manca numerosi spunti non raccolti dal resto di SV che invece sarebbero interessanti (per esempio la parte sulla compensation).