Vai al contenuto


Foto
- - - - -

Il Lavoro Migliore


  • Please log in to reply
326 replies to this topic

#201 Giovanni Drogo

    Non lo so

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7663 Messaggi:

Inviato 27 novembre 2015 - 21:23

È abbastanza ovvio che la possibilità di laurearsi/laurearsi in corso sia funzione di quanto spesso stai fisicamente in università (io quando ho smesso di andarci non ho dato un esame uno in 18 mesi).

 

Perdere contatto col corso di studi è stato un dramma anche per me e mi ha fatto perdere (congiuntamente a responsabilità mie) due anni alla triennale, infatti alla magistrale grazie a dio non ho ripetuto l'errore e ho finito in due anni. 


  • 0

Statisticamente parlando, non lo so.


#202 marai

    Groupie

  • Members
  • StellettaStellettaStelletta
  • 166 Messaggi:

Inviato 27 novembre 2015 - 21:28

Si ma questo dipende anche dalla qualità dei corsi,capita spesso che le lezioni siano semplicemente ripetizioni di appunti del libro,dispense,ecc. e il valore aggiunto dato dal professore è praticamente nullo.Quindi tanto vale starsene a casa a studiare,specie per studenti fuori sede che risparmiano il costo del viaggio.La presenza fisica in università è giustificata solo se fai qualcosa di concreto,andarci per dormire/scaldare la sedia è altrettanto inutile che non andarci,mi sembra ovvio,quindi come dicevo più che l'obbligo di frequenza dei corsi va proprio cambiata la struttura,e dopo il resto verrà da sè.

So che è molto vago,poi bisognerebbe comunque distinguere tra facoltà,quelle scientifiche e mediche hanno un maggiore percentuale di corsi obbligatori perchè fai cose pratiche come esercitazioni,laboratorio,ecc. che magari a filosofia o giurisprudenza non fai.


  • 1

#203 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5839 Messaggi:

Inviato 27 novembre 2015 - 21:32

La frequenza obbligatoria la disporrei esclusivamente per la triennale, nella quale mi sembra effettivamente funzionale (salvo i casi di studenti-lavoratori) ma se la si estende anche alla magistrale si rischia davvero di far uscire dall'università persone che non hanno uno straccio di esperienza nel curriculum.


  • 0

#204 Giovanni Drogo

    Non lo so

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7663 Messaggi:

Inviato 27 novembre 2015 - 21:36

Si ma questo dipende anche dalla qualità dei corsi,capita spesso che le lezioni siano semplicemente ripetizioni di appunti del libro,dispense,ecc. e il valore aggiunto dato dal professore è praticamente nullo.Quindi tanto vale starsene a casa a studiare,specie per studenti fuori sede che risparmiano il costo del viaggio.La presenza fisica in università è giustificata solo se fai qualcosa di concreto,andarci per dormire/scaldare la sedia è altrettanto inutile che non andarci,mi sembra ovvio,quindi come dicevo più che l'obbligo di frequenza dei corsi va proprio cambiata la struttura,e dopo il resto verrà da sè.

 

Quello dei professori che fanno lezioni inutili è un altro problema, ma andare a lezione vuol dire avere la mente concentrata sul corso, scambiarsi appunti e opinioni coi compagni di corso, seguire seminari, frequentare i laboratori, intrattenere relazioni, insomma è un universo che ti tiene concentrato su un ambiente con gente che dovrebbe avere interessi simili ai tuoi. 


  • 0

Statisticamente parlando, non lo so.


#205 Marguati

    opinion maker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3668 Messaggi:

Inviato 27 novembre 2015 - 21:36

- frequenza obbligatoria


D: non mi sarei mai laureato se così fosse stato
  • 2

#206 Greed

    round control to major troll

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 13068 Messaggi:

Inviato 27 novembre 2015 - 22:03

 

Si ma questo dipende anche dalla qualità dei corsi,capita spesso che le lezioni siano semplicemente ripetizioni di appunti del libro,dispense,ecc. e il valore aggiunto dato dal professore è praticamente nullo.Quindi tanto vale starsene a casa a studiare,specie per studenti fuori sede che risparmiano il costo del viaggio.La presenza fisica in università è giustificata solo se fai qualcosa di concreto,andarci per dormire/scaldare la sedia è altrettanto inutile che non andarci,mi sembra ovvio,quindi come dicevo più che l'obbligo di frequenza dei corsi va proprio cambiata la struttura,e dopo il resto verrà da sè.

 

Quello dei professori che fanno lezioni inutili è un altro problema, ma andare a lezione vuol dire avere la mente concentrata sul corso, scambiarsi appunti e opinioni coi compagni di corso, seguire seminari, frequentare i laboratori, intrattenere relazioni, insomma è un universo che ti tiene concentrato su un ambiente con gente che dovrebbe avere interessi simili ai tuoi. 

 

 

Purtroppo non è tutto così proficuo (poche volte mi è capitato di stare in un ambiente vivace, dove non stavi solo sulla sedia a sorbirti pappardelle inutili che si potevano imparare leggendo un libro delle superiori) ma sono d'accordo con te

 

Su quello che dice Ortodosso sono d'accordo, a parte la frequenza obbligatoria, per i motivi sopra detti. Anche se gli studentilavoratori che ho conosciuto sono mediamente scarsi o in difficoltà o in perenne ricerca di qualcuno che gli spieghi le domande più gettonate all'esame. In altre parole, studiano in maniera molto più raffazzonata, ergo non so che diamine di risultati abbiano, dato che io stesso considero i miei piuttosto scarsi, pur avendo una media quasi al massimo.

Non ultimo, nella mia uni i corsi si sovrappongono, alcuni non li ho frequentati perché non ho il dono dell'ubiquità. Ma questo è un discorso a parte.


  • 0

#207 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 37473 Messaggi:
  • LocationTiny little green

Inviato 27 novembre 2015 - 22:17

 scelsi scienze politiche perché da 22enne ero ancora ingenuamente convinto che il nostro paese fosse o potesse acquisire valori moderni e socialdemocratici come nei paesi anglosassoni.

 


  • 4

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#208 Nijinsky

    Señorito en escasez

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 14060 Messaggi:

Inviato 27 novembre 2015 - 22:27

A me pare indispensabile creare percorsi alternativi professionalizzanti (suona male, durata 1 o 2 anni + esperienza) per chi finisce il liceo e il cuore gli dice che basta così. Ma forse è la mia vecchia fissa contro i licei che torna a ruggire.

Nelle facoltà umanistiche mettere le annualità (come in quelle scientifiche, mi pare) sarebbe già un passo avanti. Poi ci sono una serie di questioni come l'eccessiva dispersività dei curricula (geografia!).
  • 0

Siamo vittime di una trovata retorica.


#209 oblomov

    Mommy? Can I go out and kill tonight?

  • Moderators
  • 18490 Messaggi:

Inviato 27 novembre 2015 - 22:54

Che laurearsi in ritardo sia un danno enorme, sia per il singolo che per la comunità, è un fatto autoevidente, ma scaricare sugli utenti del servizio l'inefficienza solare del servizio stesso è penoso (seriamente: 3+2, con 2 tesi e 50 esami, dai su).

La combo di stronzate di Poletti:

 

a) finite l'università il prima possibile e prendete il pezzo di carta 

b) dimostrate mediocrità tanto non gliene frega un cazzo a nessuno

 

Il punto a è una scemenza e non lo commento nemmeno, il punto b è invece il portato di uno che ha passato la sua vita professionale nelle cooperative sociali, vale a dire a fare dumping salariale e che cosa sia il valore aggiunto non ha manco idea (forse non aver mai messo piede in un'università non aiuta, in questo caso).

 

La capacità professionalizzante dell'università italiana è molto bassa, questo è il punto, se si porta all'estremo il ragionamento "non serve a un cazzo meglio metterci meno tempo possibile" allora tanto vale non farla proprio.

 

Vi siete persi il pezzo migliore comunque:

 

"E’ un sabato notte, all’una, e io sono nel mio letto; quello è definibile luogo di lavoro? Per me no, però io sto lavorando, e sto rispondendo a una mail. E nel contratto di lavoro quell’ora fatta all’una di notte tra il sabato e la domenica com’è trattata? In nessuna maniera, perché sarebbe straordinario, notturno, festivo e costa mezzo miliardo. Ma noi possiamo continuare a pensare che il lavoro sia questa cosa: un’ora di energia fisica del somaro attaccato alla stanga del mulino ceduta in cambio di dieci euro? No. E’ un pezzo della nostra vita, che vuol dire creatività, consapevolezza, responsabilità, fantasia"

 

Mondiale.


  • 2
Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni.

#210 Max Stirner

    Scaruffiano

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 14107 Messaggi:
  • LocationAci Trezza(CT)

Inviato 28 novembre 2015 - 00:18

Ma Poletti in base a cosa fa questa affermazione? alla sua laurea che non ha? al lavoro che non ha mai fatto?
  • 1
"Ho abituato i miei occhi al sangue." Georg Büchner


"Caedite eos! Novit enim Dominus qui sunt eius"

#211 Ortodosso

    baby even the losers

  • Administrators
  • 9960 Messaggi:
  • LocationPortola Valley, CA

Inviato 28 novembre 2015 - 01:36

Peggio di Poletti comunque l'ondata di reazioni via Facebook dei ventottenni fuori corso.


  • 5

voter negativity
Gozer il Gozeriano 119
reallytongues 112


#212 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:04

 

E' semplicemente accaduto che un gran numero di campi lavorativi che in passato solitamente si aprivano per determinati corsi di studi oggi si rivelano sostanzialmente inagibili. 

 

io non ho mai capito una cosa

 

questo processo che descrive filippo è in corso da 30 anni almeno

 

non è possibile adattare l'università al mondo del lavoro?

se il DAMS o lettere non danno lavoro perché crescono ogni anno gli iscritti?

a che serve tenere in piedi un'uni tanto per fare cultura senza prospettive concrete?

 

aveva senso prima quando il lavoro si trovava ma ora, e è così ormai da 10 anni, che scopo ha?

anche a vedere la questione nella prospettiva "emigro all'estero", contano queste lauree? A me pare poco

 

la cultura è ormai il valore più borghese e ipocrita dell'Italia, immagino che il baraccone delle università stia in piedi grazie e per arricchire i prof e le altre strutture collegate


  • 1

 


#213 Giovanni Drogo

    Non lo so

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7663 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:20

non è possibile adattare l'università al mondo del lavoro?

se il DAMS o lettere non danno lavoro perché crescono ogni anno gli iscritti?

a che serve tenere in piedi un'uni tanto per fare cultura senza prospettive concrete?

 

aveva senso prima quando il lavoro si trovava ma ora, e è così ormai da 10 anni, che scopo ha?

 

Sì però non restringete il discorso solo alle facoltà umanistiche, perché in Italia le facoltà scientifiche hanno problemi di adattamento al mondo esterno ugualmente gravi. Ora, io delle facoltà umanistiche non so un cazzo a parte vedere schiere di gente che si parcheggia là per anni e si costruisce la propria lapide con il benestare del sistema universitario italiano (e i fuoricorso sono vittime, non certo parassiti della società), ma le facoltà scientifiche non è che stiano bene. Ci sono eccellenze certo, e sono eccellenze che il sistema Italia non si caga manco di striscio, ma da ingegneria esce ugualmente una marea di gente inadatta al lavoro, la maggior parte, ed il problema è che trovi ad ingegneria informatica professori che conoscono come unico linguaggio di programmazione Matlab e che non hanno lume di cosa sia l'ambito di lavoro della materia che insegnano, eccetera eccetera. Ed il problema è anche che i professori di ruolo sono dei dirigenti amministrativi e non hanno manco più il tempo di leggere due righe di un libro, non si capisce che capacità didattiche o di ricerca possano sviluppare nel contesto in cui devono lavorare. L'Italia è lenta e pigra ed il mondo fuori corre velocissimo, per cambiare le cose dovresti azzerare il sistema, ma è un'utopia pensare di poterlo fare. Si doveva fare prima, ora è troppo tardi. Poi c'è anche l'attore principale del mondo del lavoro post-universitario che non ispira fiducia, ovvero di aziende italiane che possano assumere laureati sfruttando le loro capacità in quanto laureati ce n'è pochissime rispetto a quante ne servirebbero. 


  • 0

Statisticamente parlando, non lo so.


#214 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:22

 

non è possibile adattare l'università al mondo del lavoro?

se il DAMS o lettere non danno lavoro perché crescono ogni anno gli iscritti?

a che serve tenere in piedi un'uni tanto per fare cultura senza prospettive concrete?

 

aveva senso prima quando il lavoro si trovava ma ora, e è così ormai da 10 anni, che scopo ha?

 

Sì però non restringete il discorso solo alle facoltà umanistiche, 

 

 

assolutamente no, non ho idea di quali siano, ho detto le prime 2 che mi sono venute in mente

 

se ci sono più possibilità di lavoro dopo il diploma, senza manco fare l'uni, tanto vale saltare proprio; questa cosa della cultura come un obbligo è spaventosa


  • 0

 


#215 Giovanni Drogo

    Non lo so

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7663 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:29

se ci sono più possibilità di lavoro dopo il diploma, senza manco fare l'uni, tanto vale saltare proprio; questa cosa della cultura come un obbligo è spaventosa

 

Sì certo, ma capirai che un paese in cui conviene trovare subito lavoro in questo modo piuttosto che essere incentivati a studiare è un paese senza alcuna speranza di sviluppo. E se te lo dice implicitamente il ministro del lavoro vuol dire che non hanno intenzione di essere altro se non curatori fallimentari che ogni tanto danno qualche antidolorifico (gli 80 euro al mese o i 500 euro ai 18enni per andare al museo a vedere le ceneri dei laureati prima di loro).


  • 2

Statisticamente parlando, non lo so.


#216 Nijinsky

    Señorito en escasez

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 14060 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:30

Lassy, ti do una buona notizia: le iscrizioni sono in calo lì dove dici te. 


  • 0

Siamo vittime di una trovata retorica.


#217 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:32

Ti do una buona notizia: le iscrizioni sono in calo costante. 

 

le università aumentano però, o sono aumentate negli ultimi anni

 

design del porco***

 

comunicazione di qua e di là

 

nuovi media

 

psicologie di tutti i tipi

 

  e conta poi che ci sono tantissime cose private, se vai in via Tortona gli IED ormai la fanno da padroni (come categoria eh, ci sono altri nomi); ok lettere ha meno iscrizioni ma quanti fanno anche solo un corso di 3 anni tipo quelli dello IED a prezzi spaventosi^?

 

e tieni conto che sono in calo costante anche i posti di lavoro...


  • 0

 


#218 solaris

    Simmetriade.

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8265 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:34

a che serve tenere in piedi un'uni tanto per fare cultura senza prospettive concrete?

 

Perché uno ha il diritto di poter studiare il c. che gli pare e rischiare di rimanere disoccupato.


  • 2

#219 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:37

 

a che serve tenere in piedi un'uni tanto per fare cultura senza prospettive concrete?

 

Perché uno ha il diritto di poter studiare il c. che gli pare e rischiare di rimanere disoccupato.

 

 

non era una critica a chi sceglie ma al sistema università

 

io poi non penso che la cultura sia legata agli insegnamenti ma a proprie passioni; che tengano in vita 2 filoni separati, da una parte dei corsi (magari gestibili la sera da persone che già lavorano) per approfondire le proprie passioni, e dall'altra delle scuole adatte al lavoro che ferquenterà chi vuole lavorare


  • 0

 


#220 Nijinsky

    Señorito en escasez

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 14060 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:38

Eh? Che c'entra lo IED? Mi sa che trovano lavoro (poi bisogna vedere quale e in quali condizioni), e credo sia, almeno nelle intenzioni, una scuola pratica dove t'insegnano quello che serve e niente più, no? Non farmi cercare i dati e guardare i piani di studio che poi muoio.


  • 0

Siamo vittime di una trovata retorica.


#221 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:39

Eh? Che c'entra lo IED? Mi sa che trovano lavoro, e credo sia, almeno nelle intenzioni, una scuola pratica dove t'insegnano quello che serve, no? Non farmi cercare i dati e guardare i piani di studio che poi muoio.

 

i dati sono che con quello che paghi fai per forza (e ci mancherebbe) 6 mesi di lavoro/stage sicuro in posti belli, poi i confermati con un contratto decente sono pochi

 

oh, era già così "ai miei tempi" eh

 

e c'era solo lo IED, vuoi che ti faccia un elenco di quelle di ora?


  • 0

 


#222 solaris

    Simmetriade.

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8265 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:41

Sì Nij, è che è vecchio e ancora della scuola che quelle materie siano fuffa volatile per cazzeggioni. Ma non lo vedi con quel pile?

Se esci dallo IED un lavoro lo trovi, ma anche non succedesse non sarebbe un gran problema, evidentemente non ne avevi bisogno.


  • 1

#223 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:43

Sì Nij, è che è vecchio e ancora della scuola che quelle materie siano fuffa volatile per cazzeggioni.  

 

solar io sono il peggiore cazzeggione di sempre, non vengo qua a farti la ramanzina, anzi il contrario, sono  a favore dei marz e degli inci di tutto il mondo

 

faccio la ramanzina a chi organizza una struttura simile

 

cmq se mi dite che non abbiamo un problema di uni che non formano figure professionali vi credo, quindi i disoccupati ci sono per quale motivo? Se non c'è qua il lavoro e sono figure cercate, possono andare all'estero, no?

 

 

 

 

Se esci dallo IED un lavoro lo trovi, ma anche non succedesse non sarebbe un gran problema, evidentemente non ne avevi bisogno.

 

se  davvero  tutti quelli dello IED, dell'Accademia del Lusso, della NABA, della Domus Accademy, ecc ecc ecc trovassero lavoro stabile e continuativo, avremmo circa 100milioni di figure del genere solo in Italia dai

 

è giustissimo anche quello che dice Drogo, è un discorso che vale anche per le facoltà scientifiche

 

 

 

Sì Nij, è che è vecchio e ancora della scuola che quelle materie siano fuffa volatile  

 

su questo avrei da ridire pure, i laureati dei "miei tempi" in materie che oggi sono inflazionate (arti e via dicendo), fanno lavori ottimi e ben retribuiti, proprio perché una volta c'era una sola accademia (esempio) e quelli che uscivano erano cercatissimi

 

in ambito lavorativo nei paesi di benessere estremo come il nostro, non esiste fuffa ma solo domanda e offerta, e spesso la domanda riguarda cose futilissime, se però l'offerta è 100 volte di più, è ovvio che ci siano disoccupati


  • 0

 


#224 Nijinsky

    Señorito en escasez

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 14060 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:58

Per me hai una percezione un po' alterata del numero degli iscritti (anche io conosco mille persone che fanno Brera, ma perché preferisco frequentazioni naif). Si discuteva del tipo di approccio, e credo che lì abbiano un approccio di tipo pratico/funzionale (devi saper padroneggiare questo questo e questo), magari operano in un ambito che va saturandosi e non ha grandi possibilità di espansione (non ho idea). 


  • 0

Siamo vittime di una trovata retorica.


#225 Giovanni Drogo

    Non lo so

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7663 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 11:59

faccio la ramanzina a chi organizza una struttura simile

 

Che ramanzina vuoi fargli, creano strutture ridicole fatte per spillare soldi a chi ne ha, io quello che mi chiedo piuttosto è come faccia ad avere tanti soldi gente che poi compie un'azione così intellettualmente idiota come pagare l'uni al figlio svogliato per fare una facoltà gestita di merda. Tento di risalire alla radice suprema del problema, ovvero perché c'è gente che ha soldi da buttare nel cesso e come li ha fatti.  asd


  • 0

Statisticamente parlando, non lo so.


#226 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 12:03

 

faccio la ramanzina a chi organizza una struttura simile

 

Che ramanzina vuoi fargli, creano strutture ridicole fatte per spillare soldi a chi ne ha, io quello che mi chiedo piuttosto è come faccia ad avere tanti soldi gente che poi compie un'azione così intellettualmente idiota come pagare l'uni al figlio svogliato per fare una facoltà gestita di merda. Tento di risalire alla radice suprema del problema, ovvero perché c'è gente che ha soldi da buttare nel cesso e come li ha fatti.  asd

 

 

guarda che anche mantenere un figlio all'università pubblica è una bella spesa eh, soprattutto se è un investimento tanto per senza nessuno sbocco concreto; tipicamente chi viene da una famiglia senza soldi non fa manco il liceo che di solito non raffigura un percorso completo in grado di metterti subito nel mondo del lavoro


  • 0

 


#227 solaris

    Simmetriade.

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8265 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 12:04

Lo IED ha un approccio molto pratico, nel mio piccolo vedo la differenza col Politecnico, molto più accademico.

Per le altre del genere non so, comunque se esistono e se riescono a proliferare con prezzi di quel tipo evidentemente c'è richiesta...

 

Giovanni in passato si sono fatti tanti soldi facilmente. Non so perché il mio ramo abbia quest'attrattiva, forse raccoglie tutti i creativi falliti asd ho colleghi che potrebbero tranquillamente fare a meno dello stipendio, con case di proprietà dei genitori e che vengono a lavoro con addosso più soldi di quanti non ne portino a casa a fine mese, gli chiedo che diavolo ci fanno a lavoro ogni dì, io al loro posto troverei più dignitosa una marz asd


  • 0

#228 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 12:05

Per me hai una percezione un po' alterata del numero degli iscritti (anche io conosco mille persone che fanno Brera, ma perché preferisco frequentazioni naif). Si discuteva del tipo di approccio, e credo che lì abbiano un approccio di tipo pratico/funzionale (devi saper padroneggiare questo questo e questo), magari operano in un ambito che va saturandosi e non ha grandi possibilità di espansione (non ho idea). 

 

quindi non esiste il problema di corsi di studi (pubblici o privati) senza sbocchi?

senza entrare nel dettaglio delle materie, può anche andarmi bene il discorso di drogo su alcune materie scientifiche


  • 0

 


#229 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 12:09

Lo IED ha un approccio molto pratico, nel mio piccolo vedo la differenza col Politecnico, molto più accademico.

Per le altre del genere non so, comunque se esistono e se riescono a proliferare con prezzi di quel tipo evidentemente c'è richiesta...

 

 

solaR sei abbastanza ingenuo su questo; lo IED ha un vantaggio: ha forti contatti con il mondo del lavoro (professori proprietari di studi e via dicendo) e fa quindi da ponte, le famiglie (che possono) tirano fuori quei soldi perché hanno delle garanzie sul dopo, almeno su un inizio da mettere in CV

 

in ambito lavorativo poi arrivano impreparati tanto quanto te

 

il problema è che ormai sono troppi pure gli IED; e in ogni caso io non trovo giusto che chi ha pagato nMila euro all'anno abbia più possibilità solo perché la sua famiglia poteva permetterselo

 

chiedi poi a chi ha fatto lo IED quanti anni ancora lavora a stipendi che può permettersi solo chi è coperto, perché molti procedono in questa maniera, è un'università infinita insomma


  • 0

 


#230 Giovanni Drogo

    Non lo so

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7663 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 12:10

 

Per me hai una percezione un po' alterata del numero degli iscritti (anche io conosco mille persone che fanno Brera, ma perché preferisco frequentazioni naif). Si discuteva del tipo di approccio, e credo che lì abbiano un approccio di tipo pratico/funzionale (devi saper padroneggiare questo questo e questo), magari operano in un ambito che va saturandosi e non ha grandi possibilità di espansione (non ho idea). 

 

quindi non esiste il problema di corsi di studi (pubblici o privati) senza sbocchi?

 

Certo che esiste, ma per farti un altro esempio anche certe facoltà utilissime hanno il problema degli sbocchi se guardi solo all'Italia, robe come biologia e chimica o alcune facoltà di infermieristica dopo le quali non trovi posto, e non perché non ci sia bisogno, ma perché non ci sono soldi o competenze per assumere. Quindi che fanno? O rimangono in Italia a lavorare ai villaggi vacanze o fare camerieri o gruisti in fabbrica, oppure vanno all'estero nei posti in cui c'è bisogno. Creando ulteriore distacco tra i paesi del primo mondo e quelli sottosviluppati o non più in grado di evolvere.

 

Non potete restringere il discorso alla gente fuoricorso o alle facoltà umanistiche. Posto che io considero le persone che si iscrivono oggi ad una facoltà umanistica degli eroi, perché con tutta la merda che si pigliano tali bisogna essere. Ed infatti le iscrizioni al Liceo Classico e a facoltà umanistiche continuano a perdere terreno rispetto alle iscrizioni allo Scientifico o a facoltà scientifiche. E' un bene? Boh.


  • 1

Statisticamente parlando, non lo so.


#231 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 12:12

 e.

 

 

e 2, ti ho già dato ragione: vale anche per biologia il discorso, mi fa comodo citare Design ecc perché sono i settori dove le situazioni sono più paradossali

 

testimonianza diretta: 

 ho colleghi che potrebbero tranquillamente fare a meno dello stipendio, con case di proprietà dei genitori e che vengono a lavoro con addosso più soldi di quanti non ne portino a casa a fine mese, gli chiedo che diavolo ci fanno a lavoro ogni dì, 

 

 

se c'è uno che può andare avanti a 800 euro al mese all'infinito...


  • 0

 


#232 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 12:16

 Ed infatti le iscrizioni al Liceo Classico e a facoltà umanistiche continuano a perdere terreno rispetto alle iscrizioni allo Scientifico o a facoltà scientifiche. E' un bene? Boh.

 

 

il bene mi manca, è una realtà ovvia, anzi abbastanza in ritardo rispetto a quello che è successo

 

il discorso piuttosto sarebbe questo: gli studi di quel tipo possono avere una applicazione concreta? Se sì, quale?

 

più che studi direi il cervello perché uno dei pochi miei amici diventati straricchi (a 40 anni) grazie al lavoro (legale) ha fatto scultura a Brera e ora non fa lo scultore ma lavora nella pubblicità, è però il "cervello da artista" (scrivo artista per capirci dai) che gli ha consentito questo sviluppo, o sensibilità, chiamatela come vi pare


  • 0

 


#233 solaris

    Simmetriade.

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8265 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 12:25

solaR sei abbastanza ingenuo su questo; lo IED ha un vantaggio: ha forti contatti con il mondo del lavoro (professori proprietari di studi e via dicendo) e fa quindi da ponte, le famiglie (che possono) tirano fuori quei soldi perché hanno delle garanzie sul dopo, almeno su un inizio da mettere in CV

 

No, lo so bene, lassi.

E quindi non si capisce la tua critica sul mancato lavoro successivo, se è semplicemente un'industria che si autoalimenta e i posti poi li trovano i prof.

 

 

in ambito lavorativo poi arrivano impreparati tanto quanto te

 

Te l'ha detto Orty? asd

 

A parte gli scherzi, non è nemmeno vero. Noi abbiamo notato che arrivano sufficientemente preparati ai task e al lavoro, ma il lato teorico/critico più debole si nota (da noi assumono più volentieri chi viene da Politecnico o simili).

 

 

se c'è uno che può andare avanti a 800 euro al mese all'infinito...

 

Nah, un po' di più. Ma è tutta gente che non paga mutui (parlo degli IEDdini, poi ci sono gli stronzi veri).


  • 0

#234 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 12:30

 

solaR sei abbastanza ingenuo su questo; lo IED ha un vantaggio: ha forti contatti con il mondo del lavoro (professori proprietari di studi e via dicendo) e fa quindi da ponte, le famiglie (che possono) tirano fuori quei soldi perché hanno delle garanzie sul dopo, almeno su un inizio da mettere in CV

 

No, lo so bene, lassi.

E quindi non si capisce la tua critica sul mancato lavoro successivo, se è semplicemente un'industria che si autoalimenta e i posti poi li trovano i prof.

 

 

in ambito lavorativo poi arrivano impreparati tanto quanto te

 

Te l'ha detto Orty? asd

 

 

ah non era un'offesa, tu hai detto che sono più concreti ma bisogna vedere poi dove finiscono, l'esempio del mio amico che ha fatto scultura è importante perché secondo me la testa di un certo tipo è importante per certi lavori, per questo ho parlato di "artista" anche se ora disegna delle merdate per la Campari o altre schifezze, insomma il corso di studi, concreto o astratto che sia, non sempre è determinante e applicabile come insegnamento pratico, spesso è più importante per "allevare" una testa di un certo tipo

 

beh la critica sul mercato del lavoro dello IED e simili è ovvia dai, se poi trovi giusto di avere come concorrente uno che ha pagato per fare un anno di esperienza (sottopagato), quando magari a te toccano dei colloqui e tutto il resto, boh, non so che dirti


  • 0

 


#235 Giovanni Drogo

    Non lo so

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 7663 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 12:42

 

 Ed infatti le iscrizioni al Liceo Classico e a facoltà umanistiche continuano a perdere terreno rispetto alle iscrizioni allo Scientifico o a facoltà scientifiche. E' un bene? Boh.

 

 

il bene mi manca, è una realtà ovvia, anzi abbastanza in ritardo rispetto a quello che è successo

 

il discorso piuttosto sarebbe questo: gli studi di quel tipo possono avere una applicazione concreta? Se sì, quale?

 

più che studi direi il cervello perché uno dei pochi miei amici diventati straricchi (a 40 anni) grazie al lavoro (legale) ha fatto scultura a Brera e ora non fa lo scultore ma lavora nella pubblicità, è però il "cervello da artista" (scrivo artista per capirci dai) che gli ha consentito questo sviluppo, o sensibilità, chiamatela come vi pare

 

Mi sa che affrontiamo il discorso partendo da prospettive diverse. Io per bene considero la sommatoria del benessere di tutti e la sua distribuzione più uniforme possibile. Se non si parte da questo presupposto che senso ha discutere anche solo questi argomenti? Le facoltà italiane fanno schifo, e che problema c'è? Tanto chi è bravo andrà a fare le facoltà in università migliori in giro per il mondo, mica mancano università buone, tendono a mancare in Italia. Non capisco - come al solito eh - il fine del discorso, è capire come migliorare la situazione in Italia o dare consigli su come fare soldi e trovare lavoro a breve termine ai giovani che si trovano per sfiga in un paese di merda che sta costantemente sull'orlo del fallimento da decenni? Nel secondo caso la risposta è semplicissima: hai soldi e vuoi cazzeggiare? L'uni è un buon diversivo. Vuoi fare soldi ma non hai nessuna passione e non te ne frega niente di approfondire un ambito di studio? Non perdere manco un giorno all'università. Cosa ci vuole a dare questi consigli? Il tizio che ha fatto scultura a Brera non è che fa soldi nella pubblicità perché ha fatto scultura a Brera, esistono infiniti modi per raggiungere un obiettivo, magari se non faceva scultura a Brera anzi i soldi li faceva più alla svelta.


  • 0

Statisticamente parlando, non lo so.


#236 solaris

    Simmetriade.

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8265 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 12:55

Lassi, proprio per il discorso che dici sulla formazione "indiretta" (passatemelo) non puoi inscatolare tutto in corsi studi misurati sulla domanda.

 

Lo trovo giusto quel fattore IED? No, ma cosa è giusto di questi tempi nella vita? Non mi va nemmeno il solito discorso da fenomeni vs imbecilli alla Orty, le eccellenze* il lavoro lo trovano comunque e migliore degli IEDdini di certo, qui o all'estero, i problemi si trovano più nella fascia di mezzo di persone mediamente preparate e intelligenti che si vedono superare da altri di pari livello ma con più possibilità o che rischiano meno avendo le spalle coperte. Ma, appunto, è la vita.

 

 

* secondo i criteri dell'industria attuale, chiariamoci.


  • 0

#237 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 13:01

Lassi, proprio per il discorso che dici sulla formazione "indiretta" (passatemelo) non puoi inscatolare tutto in corsi studi misurati sulla domanda.

 

 

sì su questo hai ragione

 

sulla giustizia della vita pure ma vabbeh almeno lasciamelo dire


  • 1

 


#238 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 13:04

 Il tizio che ha fatto scultura a Brera non è che fa soldi nella pubblicità perché ha fatto scultura a Brera, esistono infiniti modi per raggiungere un obiettivo, magari se non faceva scultura a Brera anzi i soldi li faceva più alla svelta.

 

 

beh era un esempio di persona che ha un lavoro ben inserito/pagato e allo stesso tempo riesce a proporre la propria testa creativa ecco; anche se in effetti pure io lo vedo come uno sporco mainstream senza neanche il profilo trash del venditore di case che infatti preferisco decisamente


  • 0

 


#239 Zpider

    Procrastinatore

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3712 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 13:11

Che laurearsi in ritardo sia un danno enorme, sia per il singolo che per la comunità, è un fatto autoevidente, ma scaricare sugli utenti del servizio l'inefficienza solare del servizio stesso è penoso (seriamente: 3+2, con 2 tesi e 50 esami, dai su).

La combo di stronzate di Poletti:

 

a) finite l'università il prima possibile e prendete il pezzo di carta 

b) dimostrate mediocrità tanto non gliene frega un cazzo a nessuno

 

Il punto a è una scemenza e non lo commento nemmeno, il punto b è invece il portato di uno che ha passato la sua vita professionale nelle cooperative sociali, vale a dire a fare dumping salariale e che cosa sia il valore aggiunto non ha manco idea (forse non aver mai messo piede in un'università non aiuta, in questo caso).

 

La capacità professionalizzante dell'università italiana è molto bassa, questo è il punto, se si porta all'estremo il ragionamento "non serve a un cazzo meglio metterci meno tempo possibile" allora tanto vale non farla proprio.

 

Lasciando un attimo perdere Poletti, e premettendo che io sono uno tra quelli che - da idiota totale - ci ha messo una vita (concordo sull'importanza di frequentare, io penso di aver seguito 3 lezioni in totale e sono l'esempio perfetto in negativo) , la questione non è tanto il "prendere il pezzo di carta" o incentivare alla mediocrità ma semmai contrastare la tendenza a considerare l'università come un punto di arrivo e il voto come qualcosa di assoluto o un'appendice al lamento emesso ogni volta che ti sbatteranno la porta in faccia.

 

Io ritengo che l'università sia uno strumento che avrà sempre dei limiti di adesione alle ambizioni e capacità individuali da un lato e al mercato del lavoro dall'altro. Occorre molto lavoro personale al di fuori, durante e dopo per dargli senso compiuto. Questo lavoro richiede altrettando tempo e sforzo ed è altrettanto importante. Concentrandosi esclusivamente nell'eccellere negli esami (che non sempre equivale a conoscere bene la materia quanto semmai conoscere bene il docente) si perde di vista il quandro generale e si perde tempo che potrebbe essere investito diversamente. Un anno perso significa un anno tolto a imparare una lingua o leggersi 20 libri di approfondimento, fare ricerca personale o anche solo farsi qualche mese di viaggio per visitare posti e conoscere persone che potrebbero indirizzarti o offrirti tanto in termini lavorativi.

 

Conosco diverse persone che hanno completato con successo l'università senza mai chiedersi cosa volessero fare veramente, come se si aspettassero che alla consegna della laurea vi fosse scritto sopra il numero da chiamare per farselo dire.

 

Riguardo il voto: è vero quanto dice Mongodrone che in alcuni ambiti ha importanza*, ma in Italia l'assenza di un ranking serio delle università e dei corsi/docenti lo rende almeno nel settore privato un elemento poco significativo e quasi impossibile da contestualizzare. Se mai dovessi selezionare personale non sarebbe mai nella vita nelle prime cinque cose che prenderei in considerazione.

 

*: Il peso del voto nei concorsi lo ritengo per le ragioni di cui sopra più distorsivo che altro.


  • 4

#240 Filippo

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5839 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 13:35

 

 

Mi sembra superfluo ribadirlo. Scienze Politiche negli U.S.A. è una laurea di elevata reputazione. E lo stesso si può dire per la Facoltà di Lettere in Francia, o tutti i vari corsi di Storia, Sociologia, Archeologia in Germania. Tutti studi nobili e importanti, che nel nostro paese di scimmie vengono sempre più considerati appannaggio di una minoranza votata all'emigrazione o alla disoccupazione perenne.

 

 

La capacità professionalizzante dell'università italiana è molto bassa, questo è il punto, se si porta all'estremo il ragionamento "non serve a un cazzo meglio metterci meno tempo possibile" allora tanto vale non farla proprio.

 

 

Anche perché quale razza di competenze puoi sviluppare, e quante nozioni puoi assimilare in modo permanente, preparando esami in fretta e furia accumulandoli a suon di votacci solo per terminare gli studi in tempo? 

 

Ma Poletti in base a cosa fa questa affermazione? alla sua laurea che non ha? al lavoro che non ha mai fatto?

 

In base al fatto che è un baby boomer italiano (e quindi miracolato dalla storia), classico ex sessantottino che ha sempre vissuto solo di politica e che non può minimamente entrare in empatia con le generazioni venute dopo la sua. 


  • 1

#241 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 37473 Messaggi:
  • LocationTiny little green

Inviato 28 novembre 2015 - 15:29

 

 

Mi sembra superfluo ribadirlo. Scienze Politiche negli U.S.A. è una laurea di elevata reputazione. E lo stesso si può dire per la Facoltà di Lettere in Francia, o tutti i vari corsi di Storia, Sociologia, Archeologia in Germania. Tutti studi nobili e importanti, che nel nostro paese di scimmie vengono sempre più considerati appannaggio di una minoranza votata all'emigrazione o alla disoccupazione perenne.

 


non preoccuparti Fily, si sono reinventati anche i migliori 

 

3Cwk2UH.jpg

 

 


  • 0

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#242 Farzan

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 5003 Messaggi:
  • LocationPr

Inviato 28 novembre 2015 - 16:07

quello che penso del voto: sono uno dei pochi nel mio corso a non prendere 110 ma uno di quelli che è entrato in uno dei posti migliori, nonché in uno dei rami della medicina tra i più elitari, e guadagno più del loro doppio.

Il voto di per se vale poco, ci vuole tutto un lavoro attorno da fare costantemente..di sicuro avere i voti alti è importante ma di per se serve a poco.

 

in parole povere, è importante l'orientamento, per capire cosa si vuole fare, dove lo si può fare e cosa bisogna fare per arrivarci. tendenzialmente è facile, basta volerlo ma difficilmente lo si trova solamente sui libri. Io ho speso molto tempo per capire cosa volevo fare (ho finito in sette anni invece che sei). Ho speso tanto tempo per parlare con tantissime persone- di ambiti completamente diversi- per capire cosa potevo fare con la mia laurea e quali sono tutte le strade che potevo percorrere, tra queste c'è ortodosso, al quale sono immensamente grato.


  • 1

#243 Mr. Atomic

    Classic Rocker

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 3996 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 16:48

non è una sorpresa che vogliono tutti dare subito l'esame in un contesto dove devi pagare in media 1500 euro ad anno anche se hai finito i corsi.

 

ma poi ci sono mille piccole merdate che ti bloccano il tragitto, tipo il blindatissimo piano carriera 


  • 0

#244 Ortodosso

    baby even the losers

  • Administrators
  • 9960 Messaggi:
  • LocationPortola Valley, CA

Inviato 28 novembre 2015 - 18:16

Perché uno ha il diritto di poter studiare il c. che gli pare e rischiare di rimanere disoccupato.

 

Lo studente universitario pubblico costa in Italia sui cinquemila euro l'anno. La retta media pubblica sta sui seicento.

 

Uno ha il diritto di studiare il cazzo che gli pare? Sicuramente, pagando quanto il servizio di uci usufruisce costa. Uno ha il diritto di studiare quello che gli pare pagando il 15%, col resto finanziato dalla collettività (ovvero da gente tendenzialmente più povera che all'università non ci pensa proprio)?

 

COL CAZZO

 

Vuoi il sussidio dei contribuenti? Studi cose che servono alla collettività. 


  • 2

voter negativity
Gozer il Gozeriano 119
reallytongues 112


#245 solaris

    Simmetriade.

  • Redattore OndaRock
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 8265 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 18:21

Il tuo è un discorso che ha senso, nel momento in cui si misura il ritorno alla società in puri termini a) economici b) diretti.


  • 0

#246 Ortodosso

    baby even the losers

  • Administrators
  • 9960 Messaggi:
  • LocationPortola Valley, CA

Inviato 28 novembre 2015 - 18:55

Non serve assumere che il ritorno alla società si misuri in termini economici, il punto è che il costo del sussidio dell'85% allo studio di quel cazzo che si vuole è un costo economico e materiale. 

 

Il tuo "ragionamento" è speculare e identico a quello di quelli che tentavano di far lavorare Eleanor Rigby/altri creativi a gratis perché così conosci gente, ti fai curriculum, apri porte, eccetera. Coloro che intendono (in maniera, lasciami dire, preadolescenziale) il diritto allo studio come il diritto di chiunque a studiare qualunque cosa stanno facendo la stessa identica cosa nei confronti del contribuente: pagami la scuola.

 

Solo, siccome il contribuente non ha un solo volto, tendenzialmente non ha fatto l'università, magari non è neppure italiano, insomma non si vede, la cosa sembra in qualche modo meno grave e più giustificabile. Non lo è, anzi è una cosa conservatrice, regressiva, e di destra, la destra deteriore.

 

Ammantare questa pratica di contorni idealistici del tipo "mai schiavi del dio denaro" è nel migliore dei casi indice di naiveté e del non aver capito come funziona il mondo e cosa vuol dire veramente equità, nel peggiore malafede, molto spesso una combinazione delle due. 


  • 1

voter negativity
Gozer il Gozeriano 119
reallytongues 112


#247 piersa

    Megalo-Man

  • Redattore OndaCinema
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 20498 Messaggi:
  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 28 novembre 2015 - 19:05

Studi umanistici senza un excursus del tipo: simpatizzante Autonomia Operaia - Sel\Comunisti italiani- PD renziani o anti-renziani non portano molto lontano. Con la crisi anche i posti più umili in ambito culturale-artistico-accademico sono andati sparendo. Parlo di Torino, nel resto del mondo non so. La meritocrazia qui è solo un paragrafo del manuale di sociologia.
  • 0

#248 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 19:06

 

 

Vuoi il sussidio dei contribuenti? Studi cose che servono alla collettività. 

 

 

orto quindi poi bisognerebbe pure obbligare le persone a lavorare? asd

nel senso che chiunque potrebbe fare (e fa) il discorso "mai schiavi del dio denaro", indipendentemente dal tipo di laurea; che poi vabbeh è un discorso che si regge comunque sul presupposto che qualcuno di esterno ti mantenga, insomma il dio denaro entra in ballo sempre


  • 0

 


#249 ravel

    mon cœur est rouge

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 2419 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 19:07

 

Perché uno ha il diritto di poter studiare il c. che gli pare e rischiare di rimanere disoccupato.

 

Lo studente universitario pubblico costa in Italia sui cinquemila euro l'anno. La retta media pubblica sta sui seicento.

 

Uno ha il diritto di studiare il cazzo che gli pare? Sicuramente, pagando quanto il servizio di uci usufruisce costa. Uno ha il diritto di studiare quello che gli pare pagando il 15%, col resto finanziato dalla collettività (ovvero da gente tendenzialmente più povera che all'università non ci pensa proprio)?

 

COL CAZZO

 

Vuoi il sussidio dei contribuenti? Studi cose che servono alla collettività. 

 

 

E chi stabilisce quali sono "le cose che servono" (in generale) e "le cose che servono alla collettività" (in particolare)? 
E che servono a che cosa, poi...

E in quali altri campi "la collettività" ha/avrà diritto di decidere cosa posso o non posso fare e cosa devo e non devo fare?

Mah...


  • 0

«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#250 Moreno Saporito

    burzumaniaco

  • Members
  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • 84791 Messaggi:

Inviato 28 novembre 2015 - 19:10

 

E chi stabilisce quali sono "le cose che servono" (in generale) e "le cose che servono alla collettività" (in particolare)? 
E che servono a che cosa, poi...

E in quali altri campi "la collettività" ha/avrà diritto di decidere cosa posso o non posso fare e cosa devo e non devo fare?

Mah...

 

 

penso che si riferisca al discorso " il punto è che il costo del sussidio dell'85% allo studio di quel cazzo che si vuole è un costo economico e materiale...Coloro che intendono (in maniera, lasciami dire, preadolescenziale) il diritto allo studio come il diritto di chiunque a studiare qualunque cosa stanno facendo la stessa identica cosa nei confronti del contribuente: pagami la scuola.

 

Solo, siccome il contribuente non ha un solo volto, tendenzialmente non ha fatto l'università, magari non è neppure italiano, insomma non si vede, la cosa sembra in qualche modo meno grave e più giustificabile. Non lo è, anzi è una cosa conservatrice, regressiva, e di destra, la destra deteriore."

 

 io scrivo male ma voi non capite mai nulla manco di quello che intendono le persone che scrivono bene; caro il mio Ravel di destra asd insomma il ritorno che non vuoi valutare in termini economici, all'andata è stato dato in sporchi e materiali $$$$$$$$$$$$, questo è il succo (penso)


  • 1

 





0 utente(i) stanno leggendo questa discussione

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi