ravi due cose prima di arrenderti: holter h24, gastroscopia.
finalmente fatta ieri, con un ritardo inescusabile.
Nel frattempo, come sintomo, mi si erano anche aggiunti dolori epigastrici notturni.
Risultati: dismotilità gastrointestinale (diminuita velocità di progressione del cibo), ernia iatale.
Ulteriori sviluppi (mi sto aggravando sempre piu'):
Mi avevano prescritto antiacidi e domperidone, che ho preso per alcuni mesi. Ho anche cambiato dieta alcune volte. Tutto cio' ha fatto qualcosina per il mal di stomaco (poco) ma la sensazione di strozzatura/respiro corto non e' mai andata via.
La mazzata e' arrivata a settembre, quando il mio coinquilino e caro amico, con cui convivo da 13 anni, mi ha detto che ha trovato l'anima gemella e vanno a vivere insieme. Questa cosa in realta' ha un effetto palla di neve: da solo non ce la faccio a coprire affitto e bollette, quindi mi sono ritrovato a dover decidere sul mio futuro in un brevissimo lasso di tempo. Ho deciso che la cosa migliore e' comprare casa e l'ho trovata; se tutto va bene mi trasferiro' a febbraio/marzo.
Dovrei essere contento ma non lo sono. Ora sono da solo nel mio (vecchio) appartamento e mi sto rendendo conto di molte cose. Anzi in realta' sono cose che conosco benissimo ma stanno tornando a galla. Ho sempre sofferto di ansia e depressione, totale assenza di forza di volonta' e iniziativa. Ho sempre vissuto la mia vita cercando e trovando una comfort zone per poi stabilirmici a tempo indeterminato. Da quando e' cominciata quella sensazione di strozzatura/fiato corto nello stomaco (~14 anni fa), poi, il bisogno di comfort si e' ancor piu' accentuato, rendendomi praticamente paralizzato.
Non ho realizzato assolutamente nulla in tutto il decennio dei miei trenta anni. Sono andato al lavoro di giorno e poi giocato a videogiochi e guardato TV series tutte le sere e tutti i weekend. Non sono mai andato in vacanza (tranne tornare in italia a trovare i miei), non ho conosciuto nessuno, non ho imparato niente di nuovo, non sono mai uscito di casa.
Per qualche motivo, l'avere un coinquilino sempre di fianco a me mi ha fatto sentire riparato dal dover affrontare la realta' della mia vita. Come se tutto fosse OK perche' tanto c'era lui. Non avevo bisogno di pensare o prendere decisioni.
Ma adesso sono da solo, per la prima volta nella mia vita, a 41 anni, e mi tocca pensare e prendere decisioni e non ne sono capace.
Mi rendo conto che la mia vita non ha nessun valore, perche' io non riesco a dargliene. Non sento nessuna spinta a fare nulla, non ho un obiettivo che mi piacerebbe raggiungere, non ho una passione da coltivare. Che cazzo ci faccio con una casa nuova?
A inizio dicembre sono tornato giu' in Italia per passare le vacanze di Natale coi miei e mio fratello, che non vedevo da due anni. Li amo tanto e mi mancavano da morire. Ho detto a mia mamma che le voglio bene piu' volte in due settimane che in tutti i 41 anni precedenti messi insieme.
Pensavo che due settimane via dalla mia solita vita e con persone care mi avrebbero fatto sentire meglio, ma invece hanno peggiorato le cose. Ho visto i miei genitori invecchiati e indeboliti, e ho pensato: che cacchio compro una casa nuova a 1600 Km di distanza ADESSO, che forse sta per arrivare il momento di cominciare a stare piu' vicino a loro? Ho detto questo pensiero a mia mamma e lei ha risposto "non abbiamo mica fatto figli per farci accudire da loro quando siamo vecchi. Tu non ti devi preoccupare, tu devi seguire la tua strada". La cosa che io non le ho detto e' che io non ho nessuna strada da seguire. E per questo mi sento in colpa ad aver comprato casa.
Mi e' venuta una improvvisa urgenza di mandare tutto affanculo e tornare in Italia, ma so che e' un sentimento dettato dalla paura. Il problema non e' il luogo in cui sono; il problema sono io. Se non sto bene con me, non staro' bene dovunque mi metti.
E quindi sono tornato in irlanda l'altro ieri, stracolmo di incertezze. Ora sono qui, con un male di stomaco che non mi lascia mai. Mi ci sveglio la mattina (mi sveglia lui) e ci vado a letto la sera. A volte raggiunge livelli di nausea. Tremo anche quando non ho freddo.
E' vero che ho l'ernia iatale, ma e' anche vero che quel giorno di settembre quando il coinqui mi ha annunciato il suo addio con conseguente cambiamento radicale della mia vita io ho distintamente sentito il mal di stomaco tornare tutto ad un tratto potentissimo. Cio' mi fa pensare che sia piu' l'ansia ad essere responsabile, piuttosto che l'ernia.
La pandemia poi sta peggiorando le cose. Quasi due anni di remote working senza contatti umani giornalieri. Le restrizioni ai viaggi che fanno sembrare le distanze ancora piu' vaste. Il mio coinqui proprio adesso doveva andarsene???????
Ah un'altra cosa malatissima: adesso ho smesso di fare anche le poche cose che mi piaceva fare prima di settembre: non gioco piu' ai videogiochi e non guardo piu' TV series perche' mi sento "in colpa" a farlo, visto che sono le cose che facevo quando buttavo via la mia vita (ma non e' che ho rimpiazzato queste attivita' con un'altra piu' salubre eh, cioe' invece che fare quelle cose non faccio assolutamente nulla, fisso il soffitto mentre va un video su youtube in sottofondo). Non ascolto piu' musica perche' sentire musica che mi piace mi fa "stare male" nel senso che sento che poi leghero' quella musica a questo momento orrendo della mia vita e non voglio che cio' succeda. (voi direte: e allora ascolta musica che non ti piace! Grazie, point taken. In un certo senso lo faccio, cioe' ogni tanto metto su della musica innocua di cui non mi frega niente, tipo i lo fi beats to study and relax to, la sera mentre cucino)
Se solo non avessi questi cazzo di fiato corto e mal di stomaco che mi paralizzano... Sono loro che mi aggravano l'ansia o e' l'ansia che me li fa venire? Ho idea che siano due cose che si cibano l'una dell'altra in un circolo vizioso. Mi sembra di essere posseduto da una maledizione, o come se ci fosse un demone cattivo parassitico dentro di me. Un giorno collassero' sul pavimento e mi uscira' dalla bocca un liquido viscoso nero come in un film horror.
Il fiato corto che ha sigillato la sorte della mia vita e' cominciato nel 2008. Prima di allora ce l'avevo lo stesso l'ansia, ma cazzo almeno riuscivo a funzionare. Facevo cose e vedevo gente. Per dio, nel 2005 ho infilato tutti i mei possedimenti in una Peugeot 106 e sono emigrato in un'altro stato senza alcuna nozione di cosa ne sarebbe stato di me. Adesso una cosa del genere sarebbe impensabile. Come cazzo sono riuscito a farla? Eppure ero io cazzo, non era un'altra persona! Sembra un'altra persona.
Per la prima volta nella mia vita ho preso un appuntamento con uno psicologo (psicoterapeuta). Martedi' 4 gennaio comincio.
Provero' anche a risentire un gastroenterologo perche' non sono sicuro che la storia sia finita li'.
Il problema e' che adesso avendo comprato casa non ho piu' soldi, sono proprio a zero. Boh.
Ah, una piccola cosa positiva. Spinto per lo piu' dalla disperazione isolazionista della pandemia, ho cominciato a prendere parte in un paio di attivita' (pochissima roba, ma tenete presente che venivo da 10 anni di letteralmente nulla assoluto): il sabato con un gruppo di volontariato camminiamo lungo le rive del fiume locale a raccogliere i rifiuti che la gente butta per terra. Raccogliamo sacchi di roba, la gente e' davvero sporca. Poi ho scoperto meetup.com e visto che camminare nella natura e' la mia attivita' preferita mi sono iscritto ad un gruppo di hikers assidui. Sono per lo piu' donne pensionate, che io chiamo "babushke". Dico "domani vado con le babushke".