il tuo discorso è condivisibile, anche se ho fatto una laurea umanistica la maggior parte del mio bagaglio culturale lo devo a me stesso.
il fatto che sia una situazione comune alla maggior parte che le hanno fatte è il primo segnale che funzionano di merda
Tuttavia credo che le facoltà umanistiche non debbano essere un ''pre-azienda''( neanche scolastica) ma potenziare negli studenti la ricchezza di contenuti.
ma la ragione per cui non funzionano è proprio perché non danno alcun contenuto. si tratta di sapere cosa rappresenta un "contenuto" in quel percorso formativo: le discipline umanistiche di cui si parla qua rappresentano un campo sterminato come la scienza
E se lamenti la mancanza di capacità delle facoltà umanistiche di sfornare buoni insegnanti, il fatto può essere anche la conseguenza di questa fretta di proiettare verso il mondo del lavoro anche l'insegnante ma senza avergli fornito prima i contenuti adeguati.
scusa ma dove la fretti di proiettare verso il mondo del lavoro? soprattutto, mi pare si sfornino disoccupati
Credo non si possa applicare completamente il discorso della facoltà di ingegneria, dove dovresti acquisire conoscenze tecniche, alle facoltà umanistiche. Se prima non acquisisci i vari contenuti di storia, letteratura, arte ecc. è inutile che inizi a fare tirocini...Si impara a scrivere, a insegnare prima leggendo, scrivendo e poi iniziando a fare i tirocini pratici...ma in fondo vale lo stesso discorso per ingegneria, solo che in questo ramo forse il discorso pratica è già più applicabile a partire dall'università stessa.
in questa discussione e altre simili si usano sempre espressioni come cultura, arte e contenuto (pare una cosa che ti lievita dentro e ti rende più speciale del triste scienziato, la versione dei poveri della concezione del poeta nel romanticismo)
ma ancora cosa significano i vari contenuti di storia, letteratura e arte? sono nozioni e quelle nozioni non diventano utili quando sono impiegate in un discorso di 10 minuti che ti porta a prendere un voto che va da 28 a 30, ma nel momento in cui sei in cui ti forniscono gli strumenti per stabilire un rapporto critico con quello che stai studiando.
quali sono i contenuti che ti dà un corso di letteratura se dopo anni di studio prima di scrivere la tesi un professore ti dice "figlio, leggiti
come si scrive una cazzo di tesi di laurea di eco!". è mai possibile che uno studente di letteratura non conosca le regole tipografiche con cui si esercita la critica letteraria? è lo stesso discorso del laureato in lingue che non sa mandare una mail o fare una lezione
poi non capisco questa continua contrapposizione tra studi scientifici e umanistici. pare maschi contro femmine. in ogni campo ci sono aspetti pratici (uno dei miei migliori amici è ingegnere dell'automazione - o come si chiamano - ha passato la vita a studiare come si disegnano macchine e i suoi primi progetti li portava dall'operaio sessantenne che gli spiegava in dialetto dove aveva cannato e come doveva fare la macchina per permettergli di lavorare), ma io mi riferisco alla scarsa qualità dell'insegnamento
si dovrebbe migliorare, punto e basta. la percezione delle discipline umanistiche che molti hanno manifestato qua (
chiamali se vuoi detrattori) risulta dall'aver ridotto la cultura all'empatia che un romanzo suscita nel lettore che si traduce con brillanti frasi quali
scandaglia l'animo umano. l'osservazione di ortodosso sul fatto che sia facile improvvisarsi è tristemente vera, soprattutto in virtù del pressapochismo che ormai circonda gli studi umanistici
io sono d'accordo con il mio amico grivy quando dice che spesso nelle classi ci finiscono persone non capaci, anche se non necessariamente per una mancanza dei contenuti, ma del resto insegnati incapaci finiscono nelle aule da sempre. però non lo seguo molto quando dice di voler demolire i licei: grivy, andiamo, non vorrai mica farci diventare come degli americani qualsiasi che accedono a virgilio per mezzo di audiolibri, abbi pazienza. per il momento tutto qui, non vorrei diventasse una discussione sull'insegnamento.
intendevo il liceo all'interno del sistema scolastico: che senso ha chiedere a un 13/14enne di decidere la scuola che gli piace di più secondo definizioni quali artistico o scientifico? o a un 18enne se vuole laurearsi in antropologia o sociologia quando non le ha mai studiate prima?
io porterei la scuola obbligatoria a 18 anni e farei una cosa nazistissima. poi via all'educazione sessuale, civica, alimentare, possibilità di lavorare, premiare il merito nello sport, studio delle lingue separato dalla letteratura.
(fuori la letteratura inglese, dentro la letteratura europea)EDIT
cazzo che pippone!