Wish tra gli albums "maggiori" dei Cure credo sia il peggiore..si apre con Open una direzione del tutto rispetto al passato, pure un pò grunge, ma bella tirata piena di disperazione alcolica Smith che votima sul pavimento, sembra di ascoltare le sue budella che si torcono..poi High, Apart..qui si comincia a senitre un pò di maniera, sono canzoni un pò fiacche..From the Deep Edge è un capolavoro, un classico ma insomma in generale il disco ha dei momenti molto buoni, e penso anche a to wish impossible things e A letter to elise, è molto romantico. Ben prodotto..però qui è là suona davvero troppo "Cure" troppo prevedible secondo me. E' lo stesso problema che ho con The Head on The Door e Bloodflowers.
D'accordissimo su Open,quella batteria in controtempo verso fine traccia è da urlo!
Apart e High non le considero più fiacche di alcuni episodi di Disintegration per dire o anche solo Trust.
Comunque Friday I'm in love è un gioiellino pop e Doing the unstuck ci va molto vicino.
Mi sembra che in Wish siano riusciti a concretizzare molto della già lunga carriera alle spalle,un disco definitivo che riesce laddove Kiss me Kiss me Kiss me aveva fallito.
Prima dell'uscita di Wish i Cure si erano sì distinti grazie all'inconfondibile impronta di Smith con picchi clamorosi,ma alle prese con continue trasformazioni stilistiche.
Quando tu dici che suona troppo "Cure" ti do ragione ma proprio perchè in questo disco è stato posto il sigillo.
A testimonianza ci sono i sucessivi(riuscitissimi) live celebratori,poi Wild mood swings che di fatto segna un pesante cambio di rotta.