anch'io sono un grande fan dei Cure, sono probabilmente il mio gruppo preferito e la ragione principale è che per qualsiasi stato d'animo in cui io mi trovo riesco sempre ad abbinarci una canzone o più canzoni dei cure.
detto ciò, è vero che i cure ormai hanno perso lo smalto dei bei tempi...l'ultimo album molto ben fatto è wish, album che ho riscoperto recentemente..è forse quello che più si discosta dal tipico suono cure ma ci sono veramente delle perle. wild mood swings non riesco proprio a digerirlo. bloodflowers è un buon disco secondo me, piacevole ma niente di strepitoso. The cure purtroppo è troppo incostante parte benissimo, vacuum in mezzo bel finale (avete notato che gli accordi iniziali di alt.end sono gli stessi di in your house?).
Per quanto riguarda il prossimo album, 33 canzoni sono effettivamente molte (non arrivi a 33 nemmeno se metti assieme faith, 17sec e pornography) e dubito che potrà lasciare il segno.
Però la speranza è l'ultima a morire, prendete i depeche mode, con l'ultimo album secondo me hanno raggiunti livelli altissimi che pochi si sarebbero aspettati, sfornando un album che compete (e secondo me supera) i loro album migliori del passato.
ciò mi fa ben sperare...
sono daccordissimo con te.... io amo i cure del pre wish... per il resto credo avrebbero potuto fare un grande album con i migliori pezzi degli ultimi 4....
dal vivo sono sempre grandi (li ho visti 6 volte....) e il ricordo di taormina è ancora vivissimo dentro di me... io spero molto nel ritorno di Porl grandissimo chitarrista che potrà dare quell'inventiva che manca....
riguardo ai testi... che era in crisi s'era capito.... vabbe dai vi spallo con una cosetta che ho scritto anni fa.....
Circolo rotante
Trilogie della non-speranza
Ogni manifestazione artistica descrive, anche se a volte non direttamente, l'essere umano.
Questo è un concetto chiaro a tutti.
Ma quando l'uomo guarda verso se stesso con pessimismo sminuisce il valore dell'esistenza?
No, anzi le più alte descrizioni della dignità umana sono state raggiunte da autori considerati "pessimisti". L'Arte è nella non-vita: proprio in questa si possono trovare le emozioni dell'esistere. Sembrerà strano ma se si analizza ogni opera d'arte, che sia però veramente tale, ci si accorge che nasce dalla sofferenza più che dalla gioia, dal terrore più dalla speranza, dalla morte più che dalla vita; l'ispirazione ha bisogno di affrontare una catarsi nel tormento prima di manifestarsi.
Cosa rappresenta meglio questo processo se non una trilogia?
Ne vorrei ricordare due: i tre album dei Cure "Seventeen seconds", "Faith" e "Pornografy" e i tre film di Ingmar Bergman "Come in uno specchio", "Luci di inverno" e "Il silenzio".
L'argomento è simile, lo svolgimento nelle tre fasi anche. L'inizio pone il problema, lo svolgimento è interlocutorio, la fine ritorna senza risolverlo al dilemma iniziale. Ecco che ci dice Bergman sui tre film: "Trattano di una riduzione: Come in uno specchio: certezza conquistata, Luci d'inverno: certezza messa a nudo, Il silenzio la copia in negativo.