
"la rivoluzione non sarà trasmessa in tv" cantava gil scott-heron nel 1970. a quanto pare, passerà via internet. lo spunto per questo topic-riflessione sulle frontiere della narrazione audiovisiva e di un modo differente di essere spettatori, prende le mosse dal fenomeno netflix, piattaforma web americana che sta macinando record su record in borsa e che sta rivoluzionando (anzi, lo ha già fatto) la fruizione dell'americano medio, e forse un giorno (quando sbarcherà nello stivale) anche dell'italiano medio.
visto che siamo tutti più o meno imparati qualche articolo del sole 24 ore
http://www.ilsole24o...l?uuid=AbU6thpH
http://www.ilsole24o...l?uuid=AbqY4eRH
più o meno saprete tutti che recentemente una serie intitolata house of cards ha fatto parlare molto di sè non solo per la sua qualità o per i temi trattati, quanto più semmai per il luogo e il modo in cui è stata rilasciata sulla piattaforma web netflix. è qualcosa che prima di tutto sfida la validità delle categorie che normalmente utilizziamo tutti i giorni, insomma mette in crisi il nostro linguaggio: si può ancora usare l'aggettivo "televisivo" quando quel che vediamo è pensato per la rete? e possiamo parlare di "serialità" quando gli episodi che compongono una stagione vengono messi a disposizione del pubblico tutti in una volta, nello stesso momento?
ad aggiudicarsi dunque la produzione di house of cards non è stato un canale televisivo, bensì un sito. netflix è nato nel 1997 come piattaforma di noleggio home-video, poi a partire dagli anni 2000 ha iniziato ad offrire anche un servizio di streaming on demand, il tutto dietro un pagamento mensile di 8 dollari. con 8 dollari al mese puoi vedere quello che vuoi (film vecchi, nuovi, serie tv, ecc.), dove vuoi (computer, televisione, tablet, ecc.), quando vuoi.
al di là del fatto che per il mondo della serialità televisiva questa è una vera rivoluzione con conseguenze enormi, idem anche per il web (colossi come google, amazon, youtube e apple cominciano a parlare di produrre contenuti originali come fatto da netflix con house of cards), c'è da chiedersi se anche per il cinema non ci sarà un posto in questo scenario futuro da cyber-fantascienza. nonostante la crisi e tutto quanto netflix ha stanziato 100 milioni di dollari per produrre house of cards, non è detto che un domani non possa succedere lo stesso con un film, sia esso di cassetta o più di "nicchia", visto anche che ormai il pubblico è sempre più "colto" e sgamato, e va sempre più in cerca di contenuti di qualità, a ciò aggiungeteci la praticità del dove-come-quando applicato alla visione, e avrete una nuova forma di fruizione cinematografica (ma poi quanto nuova? la morte lenta del cinema in sala è iniziata decenni fa).
secondo me gli spunti per riflettere sono tantissimi e l'argomento è davvero interessante, per non dire eccitante. quindi fatevi sentire.