piuttosto di questa mia osservazione che pensate?
secondo voi è entrato anche lui nel circolo dei burzumaniaci?
la singora reputa Bianconi carino, le altre donne che dicono?
si parla di musica concreta, di Stravinskij, Ligeti, Morricone, carote e lamponi ma nessuno ha citato la svolta burzumaniaca, almeno nel look
lei sembra cattiva ma sono sicuro che davanti ad un bel vibratore fluorescente diventa un agnellino
Ieri è uscito il disco, ho scritto un post dopo un ascolto sul mio blog, lo copincollo qui così diamo il via alle discussioni:
CONTENUTI: con questo disco, probabilmente rischieremo di dimenticarci che i Baustelle finora sono sempre stati un gruppo pop, seppure la costruzione dei dischi è stata sempre più complessa e studiata ogni volta. Qui è il caso di parlare di songwriting orchestrale, quasi di modern classical. Il suono, quindi, è per il 90% quello proprio di un’orchestra e pochissimi sono gli spazi lasciati alle chitarre, al piano, ai synth. Le melodie e il cantato si adeguano: le prime sono meno immediate che mai e danno l’idea di servire solo per dare concretezza alle atmosfere create dal suono e da quanto raccontato nei testi; il secondo si attesta su tonalità basse rispetto a quello a cui la band ci ha abituato. Le canzoni sono ovviamente lunghe, c’è bisogno dei necessari spazi temporali per svilupparle al meglio, e ci sono diversi intermezzi solo strumentali (su 19 tracce, 13 sono canzoni).
PRO: tutto appare ben costruito, i citati elementi (suono, melodie, timbro vocale e testi) si legano insieme in modo davvero perfetto e soprattutto la voce di Rachele non è mai stata così adatta all’impostazione globale come lo è ora. Convince poi la mancanza assoluta di compromessi: la strada è quella, netta e riconoscibile, se piace bene, se no, non ci sono appigli per apprezzare il disco. Davvero, basta non pensare ai brani come a canzoni nel senso canonico del termine, ovvero con la melodia a rappresentare la parte più importante: qui, ogni aspetto ha la propria importanza ma allo stesso tempo non sarebbe nulla senza il legame con tutti gli altri.
CONTRO: il problema dei Baustelle, soprattutto degli ultimi, è sempre stato quello di dare una sensazione di voler cercare troppo volutamente l’alto profilo, dapprima solo nei testi, poi un po’ in tutto l’insieme musicale. Qui, questo effetto collaterale si esprime davvero al massimo e chi odia il gruppo proprio per questo motivo avrà più argomentazioni che mai. E in effetti è davvero forte la sensazione che Bianconi e soci non abbiano davvero la cultura e la raffinatezza nel sangue, ma che se le vadano a cercare volutamente, trovandole anche, per carità, però, più che essere nati signori, sembrano esserlo diventati. Un Jarvis Cocker ha nel sangue queste cose, ma anche rimanendo in Italia, un Alessandro Raina lascia trasparire molta più naturalezza quando mostra un’attitudine come questa.
CONCLUSIONE: questo è un first listen, quindi tutti i giudizi possono cambiare. Vedremo se nel prosieguo prevarranno gli aspetti positivi legati ai pro o quelli negativi legati ai contro. L’impressione è che alla fine il disco mi piacerà e mi farò ancora trasportare dalla musica dei Baustelle.
ecco uno che li ha ascoltati perchè li stima o quasi
secondo me se le vanno a cercare anche per creare queste discussioni, e ci riescono
insomma stiamo parlando di un gruppo che, al di là della singola opinione, è su un piano commerciale e deve farsi valere su quel piano come può
qualcuno stima Madonna perchè è una "donna di marketing" (lo è anche la rumena che batte qua sotto) e loro fanno lo stesso in altri termini
moderatori please, se devo cancellare qualcosa lo faccio ma non cancellatemi tutto il post perchè sono al cesso col portatile e ho faticato