Cous cous
#1
Inviato 13 gennaio 2008 - 13:57
Non saprei dire se si tratta di un capolavoro o meno: per farlo dovrei quantomeno rivederlo. Tuttavia, finalmente ci troviamo di fronte a un cinema di buonissimo livello potenzialmente accessibile a un pubblico piuttosto vasto; a un film popolare e di gran qualità, caratteristiche che negli ultimi decenni hanno convissuto raramente su grande schermo.
L'unico dubbio riguarda l'edizione italianba: se gli è stato riservato un doppiaggio analogo a quello de La schivata stiamo freschi.
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#2
Inviato 13 gennaio 2008 - 14:15
Non concordo ovviamente sull'idea che sia un cinema di alto livello accessibile al grande pubblico, per il semplice fatto che, come da precedenti discussioni, al grande pubblico tutto è accessibile..
#3
Inviato 13 gennaio 2008 - 15:01
L'unico dubbio riguarda l'edizione italianba: se gli è stato riservato un doppiaggio analogo a quello de La schivata stiamo freschi.
Ahimè, ammetto che durante la visione di questo capolavoro ho più volte notato la difficoltà dei doppiatori nello stare dietro ai dialoghi. E' molto complicato doppiare una simile opera, ma dare a noi spettatori la possibilità di scegliere non sarebbe comunque un'idea malvagia.
Ah, comunque miglior film europeo dai tempi di "Volver", per quanto mi riguarda.
#4
Inviato 13 gennaio 2008 - 15:20
P.S. Andrò a vederlo in settimana, ma tremo già al pensiero del doppiaggio...
#5
Inviato 13 gennaio 2008 - 19:19
#6
Inviato 13 gennaio 2008 - 19:28
Ah, comunque miglior film europeo dai tempi di "Volver", per quanto mi riguarda.
Per me invece non esiste manco confronto...Kechiche batte Almodovar (e anche Mungiu batte Almodovar)
#7
Inviato 13 gennaio 2008 - 22:34
Mi era sembrato ottimo anche ??La schivata? devo dire, e per questo le aspettative erano alte. Aspettative quantomeno ripagate dato l??entusiasmo. Sono entrato in sala con un umore e sono uscito con un altro. Il film comunque, a sentire i commenti del pubblico in sala, è piaciuto.
E il fatto che al Filangieri di Napoli (io l??ho visto al Modernissimo) sia passato dalla seconda alla prima sala fa supporre che il passaparola stia funzionando.
#8
Inviato 14 gennaio 2008 - 08:49
- il semplice pasto di famiglia della domenica diventa un pezzo d'antologia per la capacità di Kechiche di stare addosso ai personaggi e trasmetterne tutte le loro emozioni. Banalità, battute e tradimenti si mischiano in modo geniale lungo la tavolata attorno al pentolone di cous cous. Meraviglioso!
- la scena del vecchio Beiji che rincorre il motorino che dei teppistelli gli hanno rubato è talmente straziante e piena di pietas che commuove.
- Una vetta erotica clamorosa è ovviamente la danza del ventre di Hafsia Herzi che ha in sé anche un??enorme tensione drammaturgica con una suspense degna del miglior Hitchcock: ci vuole un grande regista per mettere in scena con questa maestria e questa tensione il ??problema? del riuscire o non riuscire a servire in tempo il cous cous?
#9
Inviato 14 gennaio 2008 - 08:50
#10
Inviato 14 gennaio 2008 - 09:20
francese con accento arabo
francese con accento arabo più marco
francese con accento russo
#11
Inviato 14 gennaio 2008 - 09:22
francese
francese con accento arabo
francese con accento arabo più marco
francese con accento russo
non so quante persone italiane siano in grado di seguire un film in francese.. almeno io non ci riuscirei, anche perchè non ho praticamente mai studiato quella lingua. io ho visto la schivata e mi è piaciuto tantissimo, non notando problemi di doppiaggio..
#12
Inviato 14 gennaio 2008 - 09:53
#13
Inviato 14 gennaio 2008 - 09:55
con sottotitoli ovvio...
ah! però nelle sale c'è soltanto la versione doppiata.. si deve per forza ricorrere ad altre "strade".. o mi sbaglio?
#14
Inviato 14 gennaio 2008 - 09:58
La questione di preferire le versioni non doppiate, da parte mia, non è mai una fissa cinefila fondamentalista, è motivata essenzialmente dalla curiosità di sentire le voci reali degli interpreti, le loro intonazioni, così come il regista presumibilmente le aveva pensate sul set...ad esempio, per quanto il film di Cronenberg possa essere doppiato bene, nulla potrà eguagliare lo straordinario timbro vocale di Mortensen (autore della migliore interpretazione degli ultimi mesi) che parla anglo-russo..
#15
Inviato 14 gennaio 2008 - 10:00
#16
Inviato 14 gennaio 2008 - 10:01
Dipende da dove abiti, ovvio...la fortuna di Roma, da questo punto di vista, è che qualche film in originale lo si trova sempre in sala (ed è sempre un bel vedere)...
io abito a bologna.. son già sfiduciato ad andarci perchè c'è un unico cinema che lo proietta ma è assai lontano da casa mia.. :
La questione di preferire le versioni non doppiate, da parte mia, non è mai una fissa cinefila fondamentalista, è motivata essenzialmente dalla curiosità di sentire le voci reali degli interpreti, le loro intonazioni, così come il regista presumibilmente le aveva pensate sul set...ad esempio, per quanto il film di Cronenberg possa essere doppiato bene, nulla potrà eguagliare lo straordinario timbro vocale di Mortensen (autore della migliore interpretazione degli ultimi mesi) che parla anglo-russo..
non posso che concordare pienamente. me ne sono accorto ieri quando ho visto 'the wickerman' in lingua con i sottotitoli. le parti più enfatiche ascoltate con le voci originali erano davvero magnifiche.
#17
Inviato 14 gennaio 2008 - 10:09
#18
Inviato 14 gennaio 2008 - 10:23
io abito a bologna.. son già sfiduciato ad andarci perchè c'è un unico cinema che lo proietta ma è assai lontano da casa mia.. :
Alessandro, devi andarci. Per favore, su!
#19
Inviato 14 gennaio 2008 - 10:26
io abito a bologna.. son già sfiduciato ad andarci perchè c'è un unico cinema che lo proietta ma è assai lontano da casa mia.. :
Alessandro, devi andarci. Per favore, su!
mi chiamo proprio Alex eh
il film ci tengo a vederlo, e lo farò senza dubbio...non credo di riuscire ad andare fino a Bologna però (però spero in una "seconda" visione qui in città, più avanti)
Io veramente dicevo a tmtd, che si chiama proprio Alessandro
Ad ogni modo anche il nostro amico critico è entusiasta: leggi un po' sul sito del corriere...
#20 Guest_vegeta_*
Inviato 14 gennaio 2008 - 10:28
io abito a bologna.. son già sfiduciato ad andarci perchè c'è un unico cinema che lo proietta ma è assai lontano da casa mia.. :
Alessandro, devi andarci. Per favore, su!
mi chiamo proprio Alex eh
il film ci tengo a vederlo, e lo farò senza dubbio...non credo di riuscire ad andare fino a Bologna però (però spero in una "seconda" visione qui in città, più avanti)
Io veramente dicevo a tmtd, che si chiama proprio Alessandro
Ad ogni modo anche il nostro amico critico è entusiasta: leggi un po' sul sito del corriere...
ho editato il mio messaggio dopo il clamoroso lapsus...
dell'entusiasmo del Merego già sapevo dopo Venezia, dove aveva accolto benissimo il film.
#21 Guest_vegeta_*
Inviato 14 gennaio 2008 - 17:34
#22
Inviato 14 gennaio 2008 - 18:03
e sabato mi ero deciso ad andare a vederlo pensando che 20 minuti di anticipo sarebbero stati sufficienti per rimediare i biglietti...beh, mi sbagliavo di grosso! Coda lunga molte decine di metri...ho dovuto optare per "Caramel"...
#23
Inviato 14 gennaio 2008 - 20:41
"Eccezionale, anche se non presente nella top ten, il rendimento di Cous Cous, che supera i 6000 euro per sala. Non sarebbe bello se i distributori aumentassero le copie dei film d'autore, visto che la gente preme per vederli?"
I distributori hanno tutto l'interesse affinchè si ottimizzi domanda/offerta, perciò questa questione moral-ignorante lascia il tempo che trova.
La Lucky Red, apprendendo il successo del film, aumenterà la settimana prossima di 10 copie le 38 già distribuite.
Per quanto riguarda il film: l'ho visto a "Cannes a Roma" tanto tempo fa e devo dire che ancora oggi lo ricordo benissimo. Molto molto bello.
Per la questione doppiaggio on/off: la messa in scena di kechiche è superiore a qualunque plusvalore la lingua originale potenzialmente offrirebbe.
#24
Inviato 14 gennaio 2008 - 22:16
Se ti riferisci in particolare a questo film, puoi avere ragione (non l'ho ancora visto), ma se parli della sua filmografia non sono molto d'accordo. Secondo me, il lavoro di Kechiche sugli attori - soprattutto per quanto riguarda l'aspetto 'corpo/voce' - è molto preciso (quasi quanto quello di Rohmer). Ho visto sia "Tutta colpa di Voltaire" sia "La schivata" in originale e in italiano e non c'è storia: con Kechiche il doppiaggio conta, eccome.Per la questione doppiaggio on/off: la messa in scena di kechiche è superiore a qualunque plusvalore la lingua originale potenzialmente offrirebbe.
#25
Inviato 15 gennaio 2008 - 09:12
MA LA VERSIONE NELLE SALE E' TAGLIATA DI MEZZ'ORA??????????????
Io a venezia ricordavo durata 180' questa invece è di 151??!
qualcuno l'ha visto nelle 2 versioni?????
#26
Inviato 15 gennaio 2008 - 09:43
#27
Inviato 15 gennaio 2008 - 10:26
OSTIA. I protagonisti sono all??interno della barca. ? la scena di quando cercano gli ingredienti per il cous cous tra le varie pentole.
donna1
aho ma dove sta la pentola coi carciofi alla giudea?
donna2
ma è questa!
donna1
ma no questi so i broccoletti romaneschi co 'a sarciccia
donna2
e l'abbacchio do' sta?
donna1
eccolo, sta qua insieme ai supplì
donna2
meno male, ma i carciofi dove stanno???
la disperazione prende il sopravvento... Poi s'intravede una bandiera della Roma per rendere più plausibile la storia.
#28
Inviato 15 gennaio 2008 - 20:20
Se ti riferisci in particolare a questo film, puoi avere ragione (non l'ho ancora visto), ma se parli della sua filmografia non sono molto d'accordo. Secondo me, il lavoro di Kechiche sugli attori - soprattutto per quanto riguarda l'aspetto 'corpo/voce' - è molto preciso (quasi quanto quello di Rohmer). Ho visto sia "Tutta colpa di Voltaire" sia "La schivata" in originale e in italiano e non c'è storia: con Kechiche il doppiaggio conta, eccome.Per la questione doppiaggio on/off: la messa in scena di kechiche è superiore a qualunque plusvalore la lingua originale potenzialmente offrirebbe.
Trovo che il doppiaggio dei primi due film di Kechiche sia molto buono. Sfido chiunque ad interpretare l'"originale" ed a riuscire di far percepire le stesse sensazioni provate da un madrelingua che non ha bisogno di interrompere continuamente la visione del film per dover leggere. Ci sono in gioco troppi fattori soggettivi per poter asserire che tal doppiaggio sia peggio/meglio di una tal visione con/senza sottotitoli.
In assoluto mi accorgo sempre in tempo reale se i sottotitoli mi danno fastidio per tale film e tal messa in scena. Per il caso specifico, con kechiche mi danno molto fastidio e preferisco di gran lunga vedere i suoi film doppiati. Al contrario non riuscirei a vedere Heimat o Berlin Alexanderplatz doppiati.
#29
Inviato 15 gennaio 2008 - 20:27
Però il doppiaggio de La schivata era davvero qualcosa di imbarazzante; tra i peggiori mai sentiti.
http://www.anobii.com/satyajit/books
http://www.goodreads...3893406-claudio
https://twitter.com/EligioAldoVere
#30
Inviato 15 gennaio 2008 - 20:46
Ci sono in gioco troppi fattori soggettivi per poter asserire che tal doppiaggio sia peggio/meglio di una tal visione con/senza sottotitoli.
Quoto col martello pneumatico. In linea teorica - e qui arriva monsieur de La Palice - bisognerebbe lasciare agli spettatori la possibilità di scegliere (san dvd!).
Nella fattispecie Kechiche sono invece d'accordo con Satyajit: il doppiaggio de L'esquive non mi è garbato, forse anche perché si trattava di un film indoppiabile. Sentire il "banlieuerap" originale mi ha procurato ripetuti brividi di piacere. Tutta colpa di Voltaire l'ho visto soltanto doppiato e benché non mi sia sembrato un cattivo doppiaggio avrei di gran lunga preferito sentirlo in originale. Rimedierò, spero.
Quanto a La graine et le mulet non mi sembra azzardato dire che il doppiaggio penalizza alcuni passaggi (se non la stragrande maggioranza). Penso in particolare al monologo di Julia nel prefinale. Di quello sfogo mi colpì il fatto che la rabbia fosse il veicolo di appropriazione del linguaggio da parte di una straniera (Julia è di origini russe o giù di lì se non vado errato). In italiano questa spinta a verbalizzare la rabbia va totalmente perduta: quello di Julia è e rimane un lamento piagnucoloso. Credo invece che il lavoro con/sull'attrice consistesse anche nel far ribollire un linguaggio estraneo al sentire più profondo del personaggio.
#31
Inviato 16 gennaio 2008 - 12:13
#32
Inviato 16 gennaio 2008 - 12:17
nella Schivata cavolo c'era davvero il doppiaggio romenesco ! c'era il linguaggio dei buzzurri della perefiria de roma! come si fa a dire che non era una porcata?
per quanto mi riguarda il doppiaggio volutamente 'volgare' risaltava gli aspetti scurrili della gioventù rappresentata nel film. è anche per questo motivo che il film mi piacque molto..
#33
Inviato 16 gennaio 2008 - 14:02
Sì, ma c'è modo e modo di doppiare. Qui è stato proprio stravolto il senso del film! In originale, le "scurrilità" urtano continuamente tra loro attraberso i rimbalzi degli accenti franco-maghrebini. Sostengono la narrazione, delineano i personaggi, i toni, le sfumature e le psicologie e soprattutto rendono il montaggio piuttosto originale. In italiano, invece, si percepisce solo un unico gergo di periferia che appiattisce tutti i personaggi sulla stessa lunghezza d'onda. Aspetto assolutamente estraneo alla volontà di Keshish.per quanto mi riguarda il doppiaggio volutamente 'volgare' risaltava gli aspetti scurrili della gioventù rappresentata nel film. è anche per questo motivo che il film mi piacque molto..
#34
Inviato 16 gennaio 2008 - 14:09
#35
Inviato 16 gennaio 2008 - 14:30
forse questo è vero. io comunque non ravvisai questi difetti al momento della visione perchè forse non ho visto la versione originale.. se la trovo magari potrei cogliere ciò che mi manca.
Manca il ritmo, che nell'originale è di una secchezza impressionante. Nel doppiaggio i livelli sonori saltano tutti per aria (questo in assoluto è il maggior problema del doppiaggio) e le asprezze urtanti dell'originale diventano tiritere che si accavallano e si sovrappongono. Se senti l'originale lo scontro linguistico è impressionante. E poi tutte le espressioni gergali, fantastiche, come "rien à dire" o "tu es fous ou quoi?" in italiano diventano "che te lo dico a fare?" e amenità simili. E un po' troppo per chiunque, dico io.
#36
Inviato 16 gennaio 2008 - 15:11
#37
Inviato 16 gennaio 2008 - 16:17
in verità era "aho, macche te lo dico a fa'?"
#38
Inviato 16 gennaio 2008 - 20:52
#39
Inviato 16 gennaio 2008 - 21:42
La cosa migliore, ribadisco lapalissianamente, è dare libertà di scelta. Purtroppo nella città in cui vivo questa libertà non è concessa, altrimenti so io dove mi fionderei. E questo non vale soltanto per i film in francese, ma anche per quelli in inglese, tedesco, spagnolo, mandarino, giapponese, giorgiano e coreano.
#40
Inviato 16 gennaio 2008 - 22:07
Io voto per i sottotitoli, per le sfumature e per le psicologie rese dalla voce tutta la vita. Il buonsenso mi ammorba, preferisco il pazzesco (e tu, le fou, dovresti apprezzare). Che ognuno coltivi ed esprima i propri punti di vista senza invocare castranti auctoritates, per cortesia.
Ma difatti puoi votare per quello che ti pare e puoi preferire ciò che vuoi, figurati, basta che non ci prendiamo per il culo con le finezze di voce e di montaggio mentre durante tutto il film si è costretti a guardare intermittenti le immagini e come queste vengono accostate, per dover leggere i sottotitoli. Ecco, magari esprimere una preferenza soggettiva senza dover dare per forza una spiegazione scientifica con sottofondo di vertià assoluta che si contraddica a se stessa sarebbe molto meno auctoritate.
#41
Inviato 16 gennaio 2008 - 22:45
Continuo a credere che sia pazzesco fare i puritani sulle "sfumature", sulle "psicologie" rese dalla voce e addirittura sul "montaggio", quando per contro dovremmo distogliere per tutta la durata del film lo sguardo dall'immagine per dover leggere dei sottotitoli e creare con questo fare un montaggio nel montaggio del tutto innaturale e questo si contro la volontà dell'autore (per quanti diano a questa volontà un'importanza rilevate).
grande ..... !
io sono per il doppiaggio o per l'originale senza sottotitoli, purchè sia in italiano ; senza doppiaggio non avrei visto il gattopardo e zampanò e tanti altri;
secondo i puristi, provincialisti, non si dovrebbero fare film con attori stranieri ???;
#42
Inviato 17 gennaio 2008 - 06:39
Ma difatti puoi votare per quello che ti pare e puoi preferire ciò che vuoi, figurati (...)
che magnanimità, temevo le manganellate!
basta che non ci prendiamo per il culo con le finezze di voce e di montaggio mentre durante tutto il film si è costretti a guardare intermittenti le immagini e come queste vengono accostate, per dover leggere i sottotitoli. Ecco, magari esprimere una preferenza soggettiva senza dover dare per forza una spiegazione scientifica con sottofondo di vertià assoluta che si contraddica a se stessa sarebbe molto meno auctoritate.
1. Nessuno ha dato "una spiegazione scientifica con sottofondo di vertià assoluta che si contraddica a se stessa". Al di là della tua spericolata sintassi mi sembri un tantino capzioso. Qui sono state espresse semplici preferenze di gusto e ciascuno le ha motivate con gli argomenti che ha ritenuto più perinenti. Se poi a te sembra che la sola posizione non perculante sia la tua, ebbene questo è un altro discorso...
2. Basta mettersi d'accordo sulle priorità: tu ritieni essenziale capire tutto alla prima visione e passi sopra al fatto che si perda la solidarietà tra voce e corpo dell'attore. A te interessa il significato, il gioco tra questo e il significante lo ritieni secondario. Posizione legittima ma non esente da limiti.
Personalmente preferisco perdermi qualcosa alla prima visione, causa sottotitoli, e arricchire la comprensione del film con le altre visioni. Il punto è esattamente questo: a meno che il film non sia una stronzata (e non è questo il caso) per me una sola visione è del tutto insufficiente. La visione multipla, a mio personalissimo avviso, è il solo risarcimento che uno spettatore può dare a un testo che ha richiesto mesi e mesi di lavorazione. Questo la dice lunga sul rapporto tra film e spettatore: la preparazione del film dura parecchi mesi (se non sbaglio la durata standard della produzione complessiva, dall'ideazione al lancio, si aggira sui 24 mesi), la fruizione (che orribile parola) "brucia" in 90', 120' (o 151' come in questo caso) al massimo.
Rivedere è necessario: con una convinzione simile la questione sottotitoli diventa molto meno condizionante (alla seconda visione l'impasse linguistica è già superata). Questa la mia questionabilissima posizione sul tema.
3. Siccome mi sembra che nei cinema circolino prevalentemente pellicole doppiate, non vedo perché la critica alla situazione esistente debba essere bollata come purismo o peggio provincialismo. C'è già la realtà a darci contro, ci manca solo che si scaglino contro di noi pazzi e assassini seriali e siamo a posto.
#43
Inviato 17 gennaio 2008 - 07:11
1. Nessuno ha dato "una spiegazione scientifica con sottofondo di vertià assoluta che si contraddica a se stessa". Al di là della tua spericolata sintassi mi sembri un tantino capzioso. Qui sono state espresse semplici preferenze di gusto e ciascuno le ha motivate con gli argomenti che ha ritenuto più opportuni. Se poi a te sembra che la sola posizione non perculante sia la tua, ebbene questo è un altro discorso...
se si afferma di preferire i sottotitoli perchè ne va del montaggio e delle finezze di voce presupponendo che così siano le intenzioni del regista, scusami ma non sono d'accordo e lo faccio notare, sperando in una spiegazione che si attenga alla materia invece che alla psicologia dell'interlocutore e all'auctoritates. spero arrivi presto!
2. Basta mettersi d'accordo sulle priorità: tu ritieni essenziale capire tutto alla prima visione e passi sopra al fatto che si perda la solidarietà tra voce e corpo dell'attore. A te interessa il significato, il gioco tra questo e il significante lo ritieni secondario. Posizione legittima ma non esente da limiti.
Personalmente preferisco perdermi qualcosa alla prima visione, causa sottotitoli, e arricchire la comprensione del film con le altre visioni. Il punto è esattamente questo: a meno che il film non sia una stronzata (e non è questo il caso) per me una sola visione è del tutto insufficiente. La visione multipla, a mio personalissimo avviso, è il solo risarcimento che uno spettatore può dare a un testo che ha richiesto mesi e mesi di lavorazione. Questo la dice lunga sul rapporto tra film e spettatore: la preparazione del film dura parecchi mesi (se non sbaglio la durata standard della produzione complessiva, dall'ideazione al lancio, si aggira sui 24 mesi), la fruizione (che orribile parola) "brucia" in 90', 120' (o 151' come in questo caso) al massimo.
Rivedere è necessario: con una convinzione simile la questione sottotitoli diventa molto meno condizionante (alla seconda visione l'impasse linguistica è già superata). Questa la mia questionabilissima posizione sul tema.
ammazza, quando penserò qualcosa verrò da te a chiedere se lo stia pensando davvero.
Non ricordo più neanche quante volte avrò visto "La schivata"...ma non vado millantando che siccome le volte successive alla prima ho capito quel che si dicono, allora queste visioni saranno come quella di un madrelingua che riesce a cogliere le sfumature di linguaggio in tempo reale e perdipiù voler stabilire la mia tesi in base a quello che io presuppongo siano le intenzioni del regista e/o il suo lavoro con gli attori. proprio magari la differenza tra "impasse" e sfumature e psicologia della voce.
p.s. dalla progettazione fino al lancio di un film possono passare anche solo 6 mesi.
#44
Inviato 17 gennaio 2008 - 09:15
se si afferma di preferire i sottotitoli perchè ne va del montaggio e delle finezze di voce presupponendo che così siano le intenzioni del regista, scusami ma non sono d'accordo e lo faccio notare, sperando in una spiegazione che si attenga alla materia invece che alla psicologia dell'interlocutore e all'auctoritates. spero arrivi presto!
Che tu esprima il tuo dissenso nei termini che ritieni più opportuni per me è solo un bene, sicché non ti devo scusare di alcunché.
Se rileggi il thread ti accorgi che nei miei interventi non ho parlato né di montaggio né di finezze della voce, ma di qualcosa di più determinante (almeno a mio avviso): del lavoro con/sugli attori e del ritmo dell'eloquio (e potrei aggiungere anche qualche considerazione sul timbro, altra qualità sonora che va irrimediabilmente perduta nel doppiaggio).
Personalmente non ho mai parlato di "volontà dell'autore" (espressione che in tutta franchezza non mi piace neanche un po'). Delle intenzioni del regista tenderei a non parlarne, è un terreno troppo scivoloso per i miei gusti, mentre le intenzioni del testo invece mi interessano eccome. Torno al monologo di Julia: vedendo il film in originale (e non leggendo dichiarazioni di Kechiche o aneddoti vari) è impossibile non rendersi conto che lei non è madrelingua e che cavalca la rabbia per impossessarsi del linguaggio. In quel momento lo scollamento tra linguaggio e interiorità che caratterizza la sua condizione tende ad assottigliarsi e quasi a sparire: è un piccolo miracolo che ha risonanze non solo estetiche ma addirittura politiche (è alla stregua di un gesto eversivo ai miei occhi, anzi alle mie orecchie). Di tutto ciò c'è traccia nella versione doppiata? Si vede una tizia incazzata che cabla la sua rabbia su toni piagnucolosi e vittimistici. La ribellione è diventata sfogo improduttivo. Non c'è da bisogno di scomodare l'intenzione del regista per capire che una parte troppo sostanziosa del monologo è andata perduta: è il film, semplicemente il film a dircelo.
Così è abbastanza chiaro o devo fare lo spelling?
ammazza, quando penserò qualcosa verrò da te a chiedere se lo stia pensando davvero.
E' sufficiente che tu scriva, non darti pena.
Non ricordo più neanche quante volte avrò visto "La schivata"...ma non vado millantando che siccome le volte successive alla prima ho capito quel che si dicono, allora queste visioni saranno come quella di un madrelingua che riesce a cogliere le sfumature di linguaggio in tempo reale e perdipiù voler stabilire la mia tesi in base a quello che io presuppongo siano le intenzioni del regista e/o il suo lavoro con gli attori. proprio magari la differenza tra "impasse" e sfumature e psicologia della voce.
Nessuno ha mai messo in dubbio che tu abbia visto (e anche rivisto) La schivata, la tua puntualizzazione, ohibò!, è piuttosto inquietante. Non so dove tu abbia letto che qualcuno "millantava" le cosacce che riporti. Di certo non in questo thread, e soprattutto non nei miei interventi (a meno che tu non fossi sotto effetto di alcaloidi, beato te!). Tra superare un'impasse e cogliere tutte le sfumature di un testo c'è una bella differenza. Per me la comprensione integrale del testo è una tensione asintotica, un obiettivo ideale, non solo per i film stranieri, ma per qualsiasi film. E, ribadisco, le intenzioni del regista (ma non il lavoro con/sugli attori che traspare dal film) tenderei a lasciarle da parte (anche se possiedono una loro innegabile importanza "perifilmica").
Sei pregato di raccogliere i cocci della tua confutazione.
p.s. dalla progettazione fino al lancio di un film possono passare anche solo 6 mesi.
Anche di meno, se è per questo. Infatti ho parlato di durata standard, mica dei casi singoli. Mi sa che parliamo linguaggi diversi, ci vorrebbero i sottotitoli.
#45
Inviato 17 gennaio 2008 - 10:22
#46
Inviato 17 gennaio 2008 - 20:20
Che tu esprima il tuo dissenso nei termini che ritieni più opportuni per me è solo un bene, sicché non ti devo scusare di alcunché.
Se rileggi il thread ti accorgi che nei miei interventi non ho parlato né di montaggio né di finezze della voce ma di qualcosa di più determinante (almeno a mio avviso): del lavoro con/sugli attori e del ritmo dell'eloquio (e potrei aggiungere anche qualche considerazione sul timbro, altra qualità sonora che va irrimediabilmente perduta nel doppiaggio).
Personalmente non ho mai parlato di "volontà dell'autore" (espressione che in tutta franchezza non mi piace neanche un po'). Delle intenzioni del regista tenderei a non parlarne, è un terreno troppo scivoloso per i miei gusti,
mentre le intenzioni del testo invece mi interessano eccome. Torno al monologo di Julia: vedendo il film in originale (e non leggendo dichiarazioni di Kechiche o aneddoti vari) è impossibile non rendersi conto che lei non è madrelingua e che cavalca la rabbia per impossessarsi del linguaggio. In quel momento lo scollamento tra linguaggio e interiorità che caratterizza la sua condizione tende ad assottigliarsi e quasi a sparire: è un piccolo miracolo che ha risonanze non solo estetiche ma addirittura politiche (è alla stregua di un gesto eversivo ai miei occhi, anzi alle mie orecchie). Di tutto ciò c'è traccia nella versione doppiata? Si vede una tizia incazzata che cabla la sua rabbia su toni piagnucolosi e vittimistici. La ribellione è diventata sfogo improduttivo. Non c'è da bisogno di scomodare l'intenzione del regista per capire che una parte troppo sostanziosa del monologo è andata perduta: è il film, semplicemente il film a dircelo.
Così è abbastanza chiaro o devo fare lo spelling?
mi serve lo spelling perchè così facendo contraddici la soggettività di cui andavi fiero prima: siccome per te è così, hai capito così, a te sta bene, allora è "semplicemente il film a dircelo".
Con il caso specifico e con i parametri personali non si va da nessuna parte, pensa che il doppiaggio di Krimo nella Schivata lo reputo molto meglio dell'originale in quanto per me rispecchia armonicamente quello che Krimo rappresenta anche in relazione agli altri personaggi. Il doppiaggio della sua timidezza sposa esattamente la mia idea di timidezza, la stessa costanza di tono e di timbro che ho ritrovato nella mia esperienza di vita. Credo che la sua voce originale, in una certa maniera, sbilanci quell'equilibrio sbirciabile in filigrana che la tanto bistrattata "piattezza" è riuscita ad instaurare in questo film. è semplicemente il film a dircelo.
pensa che il film ci dice pure a proposito di una qualità per te determinante: che non è stato fatto nessun lavoro sugli attori in quanto liberi di improvvisare. ma tu mi dirai, anche questo è un lavoro.
p.s. che nei tuoi interventi non parli di alcune cose, ma poi intervieni sui quote di altri con toni tra l'altro improbabil-moralistici, presuppone per esempio che
sia una confessione che in assoluto tu prediliga ascoltare il film e leggerlo invece di guardare la messa in scena, il montaggio, ecc...io voto per i sottotitoli, per le sfumature e per le psicologie rese dalla voce tutta la vita
come abbiamo sempre detto tra di noi, questione di gusti.
Nessuno ha mai messo in dubbio che tu abbia visto (e anche rivisto) La schivata, la tua puntualizzazione, ohibò!, è piuttosto inquietante.
se mi spari una filippica sulla straordinaria intuizione che hai avuto rendendoti conto che vedere i film più di una volta bla bla bla, è chiaro che mi fai venire voglia di renderti noto che anche io abbia avuto la stessa intuizione. affinità elettive?
Non so dove tu abbia letto che qualcuno "millantava" le cosacce che riporti. Di certo non in questo thread, e soprattutto non nei miei interventi (a meno che tu non fossi sotto effetto di alcaloidi, beato te!). Tra superare un'impasse e cogliere tutte le sfumature di un testo c'è una bella differenza. Per me la comprensione integrale del testo è una tensione asintotica, un obiettivo ideale, non solo per i film stranieri, ma per qualsiasi film. E, ribadisco, le intenzioni del regista (ma non il lavoro con/sugli attori che traspare dal film) tenderei a lasciarle da parte (anche se possiedono una loro innegabile importanza "perifilmica").
Sei pregato di raccogliere i cocci della tua confutazione.
grazie, ho capito cos'è per te la comprensione integrale di un testo.
Anche di meno, se è per questo. Infatti ho parlato di durata standard, mica dei casi singoli. Mi sa che parliamo linguaggi diversi, ci vorrebbero i sottotitoli.
non esiste una durata standard, hai espresso semplicemente un'affermazione falsa.
#47
Inviato 17 gennaio 2008 - 22:00
Tu dici: "non esiste una durata standard, hai espresso semplicemente un'affermazione falsa."
A parte il fatto che leggere frasi come quella che ho appena virgolettato mi procura un certo imbarazzo, mi vedo costretto a contraddirti. La durata standard di una produzione cinematografica non è una mia invenzione (non sono ancora arrivato a tanto), è un dato che ho letto qualche anno fa (tra il 2001 e il 2002) su un libro ("Come si produce un film" di Claudio Biondi, Dino Audino Editore). A dire il vero non ricordo con esattezza se fossero proprio due anni o qualcosa di meno (mi sembra che il dato fosse riportato in numero di settimane complessive) e non a caso ho aggiunto "se non sbaglio" e altre espressioni cautelative come "si aggira sui 24 mesi". Ho anche cercato invano il libro in casa, giuro (ero convinto di averlo da qualche parte), ma non l'ho trovato. Di una cosa però sono certo: il libro riportava proprio durate standard (perciò non vincolanti ma indicative), sicché se ritieni che il signor Biondi, che di mestiere fa il produttore, abbia detto una stronzata, non ti resta che protestare con lui.
Affinità elettive tra di noi, vivaddio, non ne scorgo. Per me è chiusa qui.
#48
Inviato 17 gennaio 2008 - 23:26
Ho anche cercato invano il libro in casa, giuro (ero convinto di averlo da qualche parte), ma non l'ho trovato. Di una cosa però sono certo: il libro riportava proprio durate standard (perciò non vincolanti ma indicative), sicché se ritieni che il signor Biondi, che di mestiere fa il produttore, abbia detto una stronzata, non ti resta che protestare con lui.
si, il libro riporta durate teoriche, a pagina 70 del primo volume splitta i tempi per fase produttiva concludendo: "per una durata complessiva di novantasei settimane". Il libro di Biondi è stato pubblicato nel 1996. Da allora sono cambiate tantissime cose ed i tempi/costi di produzione, anche grazie alle nuove tecnologie che negli ultimi anni hanno rivoluzionato in maniera esponenziale un pò tutto questo mondo, variano davvero molto da lavoro a lavoro senza poter incasellare tempistiche come una volta.
#49
Inviato 18 gennaio 2008 - 06:47
si, il libro riporta durate teoriche, a pagina 70 del primo volume splitta i tempi per fase produttiva concludendo: "per una durata complessiva di novantasei settimane".
Ho anche cercato invano il libro in casa, giuro (ero convinto di averlo da qualche parte), ma non l'ho trovato. Di una cosa però sono certo: il libro riportava proprio durate standard (perciò non vincolanti ma indicative), sicché se ritieni che il signor Biondi, che di mestiere fa il produttore, abbia detto una stronzata, non ti resta che protestare con lui.
La mia memoria è molto meno inaffidabile di quanto pensassi, me ne compiaccio.
Indovina chi è stato a "esprimere" un'affermazione falsa?
Ma dai, veramente? Vedo che non sono il solo a frequentare il pensiero di monsieur De la Palice. Anche di questo mi compiaccio.Il libro di Biondi è stato pubblicato nel 1996. Da allora sono cambiate tantissime cose ed i tempi/costi di produzione, anche grazie alle nuove tecnologie che negli ultimi anni hanno rivoluzionato in maniera esponenziale un pò tutto questo mondo, variano davvero molto da lavoro a lavoro senza poter incasellare tempistiche come una volta.
Pazzo, credi davvero che la puntualizzazione attenui o addirittura neutralizzi l'assurdità della tua sparata? Tra l'altro quello che dici è tutto da verificare: considerato che il cinema è anche e soprattutto un'industria, non mi spingerei ad affermare che le tabelle di produzione siano totalmente scomparse. Poi magari mi sbaglio, ma a naso credo proprio che durate standard, a seconda dei budget impegnati, sussistano ancora, specialmente nelle grandi case di produzione. Il libro del Biondi poi è stato pubblicato nel 1996 (e poi ristampato a distanza di qualche anno se non erro), mica nel 1952, qualcosa di attendibile la dirà ancora.
Ti rispondo anche su una cosa concernente il discorso di prima: difendere una posizione soggettiva a proposito del doppiaggio non significa rinunciare ad argomentare in maniera strutturata e circostanziata. Non è che la soggettività escluda il confronto serrato coi testi.
#50
Inviato 18 gennaio 2008 - 07:56
dice, a naso.
ti saluto.
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