Drive (Refn, 2011)
#51
Posted 07 October 2011 - 11:52 AM
Peggio della storiella della rana e lo scorpione per me c'è solo Beethoven nella colonna sonora associato a qualcosa di violento...
#52
Posted 07 October 2011 - 11:52 AM
personalmente non c'ho visto ne' le similitudini di Taxi Driver (non si avvertono le fragilità psichiche e "maniache" del "driver") ne' History of Violence (ce ne sono decine di film dove il protagonista ha un passato sconosciuto... e poi il bello di aHoV era che la famiglia era all'oscuro di tutto.
il parallelo con HoV non e' sulla trama, e' sulla rappresentazione della violenza. Nei film hollywoodiani standard se ti prendi un colpo sul naso dici "ouch" e se ti sparano in testa svieni. Per giungere agli estremi in una puntata di Ateam venivano sparate centinaia di pallottole e non si vedeva una goccia di sangue. La filosofia di HoV, seguita da Refn, e' che si deve mostrare che la violenza ha conseguenze, conseguenze ributtanti. Ogni atto di violenza e' adrenalinico e osceno. Pensate un po' a che facce hanno i due dopo la scena dell'ascensore.
#53
Posted 07 October 2011 - 12:40 PM
infatti era quello che volevo dire, come trama non centrano niente, solo che queste improvvise esplosioni di violenza dopo periodi abbastanza dilatati e tranquilli mi hanno ricordato HoV, tutto quail parallelo con HoV non e' sulla trama, e' sulla rappresentazione della violenza.
#54
Posted 07 October 2011 - 12:55 PM
personalmente non c'ho visto ne' le similitudini di Taxi Driver (non si avvertono le fragilità psichiche e "maniache" del "driver")
per me invece, il suo carattere è ispirato principalmente al Travis Bickle.
Più in generale, per quanto si tratti di una trasposizione, credo il regista abbia studiato un bel pò Paul Schrader teorico e regista, oltre a Hill e prima ancora di Mann (il quale, sono certo, già a sua volta..).
Tra l'altro interpreto la presenza di Albert Brooks, che di parti ne ha interpretate pochine, come un palese omaggio a Taxi Driver
#55
Posted 07 October 2011 - 13:50 PM
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#56
Posted 09 October 2011 - 04:36 AM
un plot western (Shame - Il cavaliere della valle solitaria) raccontato in stile noir, i due generi agli antipodi per eccellenza... a me ha fatto pensarea Point Blank di John Boorman, dove sembrava che uno script di don siegel fosse stato girato da godard
#57
Posted 09 October 2011 - 13:41 PM
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#58
Posted 21 October 2011 - 22:16 PM
il gosling migliore dai tempi di the believer
tanta forma in questo regista che non conoscevo, ma non gira mai a vuoto
tra i vari momenti memorabili (inutile rimarcare la scena - enorme - dell'ascensore) voglio sottolinearne uno: i pochi secondi in cui gosling rimane schiacciato al muro, dopo che hanno fatto saltare la testa alla sua complice nella rapina al banco dei pegni; si percepisce la paura e insieme la volontà di sopravvivere ed agire compressa infinitamente dalla morte, che sembra imminente; l'ho interpretato come il momento in cui il protagonista passa di livello nell'escalation alla violenza
mi ritrovo a lodare un film fondamentalmente romantico, cosa sono diventato
voto: 8
#59
Posted 23 October 2011 - 21:57 PM
avrei preferito una regia "leggermente" più dinamica (non so se è stato un esperimento coniugare gli opposti della guida velocissima e spericolata al montaggio lento e fin troppo ponderante.
Invece secondo me gli inseguimenti sono importantissimi, la dilatazione dei tempi esprime tutto il sangue freddo del driver, che non appare mai in difficolta` al volante, conosce perfettamente la citta` e sa esattamente cosa fare in ogni situazione. Sono proprio queste le scelte che innalzano il film sopra il genere e la citazione, la trama e` solo un pretesto (nel romanzo non lo so perche` non l'ho letto).
Secondo me il driver e` una specie di supereroe, il giubbotto, sempre lo stesso anche quando e` tutto imbrattato di sangue, parla chiaro. Anche il suo talento e` sovraumano. E` un monumento a un anti-eroe bellissimo, perche` e` il contrario di quello che va di moda adesso. E` metodico, altamente specializzato, non desidera le luci della ribalta, non solo non desidera apparire ma presta la sua immagine facendo lo stuntman, rischia la vita per gli spettacoli e le rapine altrui. Non ha niente, non vuole niente, non ha nemmeno un'identita` decifrabile. Non sembra neanche una cima con quei sorrisetti che gli scappano (interpretazione da 10)! Diventa un eroe nella vita di una vicina di casa, quasi per caso, attratto dalla possibilita` di un po` di calore umano. Non sembra neanche una persona che sceglie il crimine, il crimine fa parte della normalita` ed e` nella vita di tutti i personaggi, i quali sembrano tutti in difficolta` e nessuno alla fine vince. Come se la malavita fosse una metafora di un sistema di vita diventato impraticabile, che non da` tregua e dove non sembra possibile vivere gli affetti e la normalita`- quello che in realta` vorrebbero in molti, anche il driver.
Non so, magari sono io che c'ho visto troppi significati in questo film, comunque davvero notevole, ben oltre le mie aspettative.
#60
Posted 23 October 2011 - 23:04 PM
In the hands of great filmmakers (like Mr. Eastwood and Mr. Godard, to stick with relevant examples) genre can be a bridge between familiar narrative structures and new insights about how people interact and behave. Those are precisely what “Drive” is missing, in spite of some intriguingly nuanced performances.
Cranston e (soprattutto) Hendricks ridotti a macchiette. Gosling non mi è dispiaciuto, ma i suoi personaggi in Half Nelson e Blue Valentine mi parevano di ben altro spessore. Visto questo e Moneyball in back to back e, al di là dei generi diversissimi, non c'è confronto.
voter negativity
Gozer il Gozeriano 119
reallytongues 112
#61
Posted 24 October 2011 - 19:37 PM
#62
Posted 25 October 2011 - 11:05 AM
Una conferma: film enorme e potentissimo.
l'hai detto:
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#63
Posted 27 October 2011 - 21:35 PM
#64
Posted 17 November 2011 - 16:44 PM
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#65 Guest_Tyvek_*
Posted 20 November 2011 - 19:34 PM
5/10
#66
Posted 20 November 2011 - 19:48 PM
Visto ieri. Lento.
Ne approfitto per chiederlo a te ma in realtà mi rivolgo a mille altre persone che mi hanno fatto sempre cascare le palle: ma che cosa vuol dire, da un punto di vista analitico, l'aggettivo lento riferito a un film? E poi, posto che si riesce a capire cosa s'intende per lento, deve per forza essere un aggettivo negativo o una pecca per un film?
#67
Posted 20 November 2011 - 20:03 PM
#68 Guest_Tyvek_*
Posted 20 November 2011 - 20:13 PM
Visto ieri. Lento.
Ne approfitto per chiederlo a te ma in realtà mi rivolgo a mille altre persone che mi hanno fatto sempre cascare le palle: ma che cosa vuol dire, da un punto di vista analitico, l'aggettivo lento riferito a un film? E poi, posto che si riesce a capire cosa s'intende per lento, deve per forza essere un aggettivo negativo o una pecca per un film?
Da un punto di vista analitico ti risponderei: Sofia Coppola. Lento si riferisce all'intera struttura narrativa, dai dialoghi ai passaggi tra una scena saliente e l'altra. Se ad uno "ciao" per risponderti allo stesso modo impiego 15 secondi, l'unico aggettivo che posso utilizzare per qualificare questo dialogo è lento. Lento in maniera precisa per me significa "indugiare sui momenti vuoti", se tale indugiare è funzionale all'intera messa in scena, ovvero ha un obiettivo preciso volto a sottolineare qualcosa è ok, se invece viene utilizzata come elemento di stile può essere sia elogiata da te sia mal digerita da me. Nel caso di Drive la lentezza è una cifra che serve solo a tappare i buchi e dilatare i tempi e quindi smorfia.
#69 Guest_Tyvek_*
Posted 20 November 2011 - 20:23 PM
aggiungo una cosa: la violenza nei film non l'ha inventata tarantino, i tradimenti non li ha inventati the departed (anche solo per il fatto che è un remake di infernal affairs), le luci antirealistiche non le ha inventate lynch - in quanto alle somiglianze con donnie darko e american beauty allora ci metterei pure i soliti idioti (si guida una macchina) e i puffi (il protagonista non ha nome ma è identifcato dalla professione, proprio come puffo pittore e puffo inventore)
Che palle lo posso dire? Siamo tra persone adulte madonnasanta, la lezioncina da abecendario a me non serve a niente perchè mi reputo una persona abbastanza intelligente da capire da sola che se faccio una citazione lo faccio perchè intendo attribuire delle affinità e non una fantomatica paternità. Alla tua osservazione potrei aggiungere: la stampa a caratteri mobili l'ha inventata Gutenberg, ricordalo ogni volta che usi Word. Ma che ci azzecca sto discorso?
Le citazioni che ho usato era per dire in maniera lenta cose già espresse da forumisti che non hanno apprezzato il film, i quali hanno visto un'accozzaglia di elementi già visti, rielaborati con un occhio per nulla originale. Ti faccio uno schema in excel così capisci meglio, che dici? Le scelte sono 2, o il dito o la luna, io becco sempre quello che sceglie il primo . Fanne buon uso almeno!
#70
Posted 20 November 2011 - 20:23 PM
Nel caso di Drive la lentezza è una cifra che serve solo a tappare i buchi e dilatare i tempi e quindi smorfia.
in realtà il tempo è spesso sospeso o inteso soggettivamente (dal pdv del driver) e ciò entra in collisione coi momenti di tensione e quelli di azione vera e propria quando al salire dell'adrenalina anche i movimenti diventano fulminei.
#71
Posted 20 November 2011 - 20:27 PM
Visto ieri. Lento.
Ne approfitto per chiederlo a te ma in realtà mi rivolgo a mille altre persone che mi hanno fatto sempre cascare le palle: ma che cosa vuol dire, da un punto di vista analitico, l'aggettivo lento riferito a un film? E poi, posto che si riesce a capire cosa s'intende per lento, deve per forza essere un aggettivo negativo o una pecca per un film?
Da un punto di vista analitico ti risponderei: Sofia Coppola. Lento si riferisce all'intera struttura narrativa, dai dialoghi ai passaggi tra una scena saliente e l'altra. Se ad uno "ciao" per risponderti allo stesso modo impiego 15 secondi, l'unico aggettivo che posso utilizzare per qualificare questo dialogo è lento. Lento in maniera precisa per me significa "indugiare sui momenti vuoti", se tale indugiare è funzionale all'intera messa in scena, ovvero ha un obiettivo preciso volto a sottolineare qualcosa è ok, se invece viene utilizzata come elemento di stile può essere sia elogiata da te sia mal digerita da me. Nel caso di Drive la lentezza è una cifra che serve solo a tappare i buchi e dilatare i tempi e quindi smorfia.
non rispondermi con Sofia Coppola che è una delle mie registe preferite e non ho mai sentito il bisogno di classificare qualche suo fllm con l'aggettivo lento.
Secondo me lento è ormai un aggettivo che viene stra-abusato. E lo si usa, questo sì, come tappabuchi per dire che ci si sta annoiando. Se un film ti annoia dì che è noioso ma non lento. Lento rispetto a chi? E un film veloce come lo classifichiamo?
#72 Guest_Tyvek_*
Posted 20 November 2011 - 20:43 PM
non rispondermi con Sofia Coppola che è una delle mie registe preferite e non ho mai sentito il bisogno di classificare qualche suo fllm con l'aggettivo lento.
Secondo me lento è ormai un aggettivo che viene stra-abusato. E lo si usa, questo sì, come tappabuchi per dire che ci si sta annoiando. Se un film ti annoia dì che è noioso ma non lento. Lento rispetto a chi? E un film veloce come lo classifichiamo?
Marz allora non ci troviamo proprio con le premesse . Lento e noioso al paese mio sono 2 cose diverse e non vedo perchè dovrei mettere l'embargo al primo termine solo perchè è strabusato (sticazzi no?). Noioso descrive uno stato d'animo, lento descrive la modalità in cui viene svolta un'azione e sono 2 cose che prese in assoluto non c'entrano niente l'uno con l'altro, nè implicano una conseguenzialità. Durante la visione del film non mi sono annoiata: la colonna sonora era bella, le luci erano una ficata, la giacchetta di Gosling era superfashion, Gosling stesso c'aveva un fisicaccio da paura, più si voleva capì sto film dove andasse a parare con la relazione tra il Driver e la tipa, insomma non ho provato noia, ho già scritto come mi ha lasciato alla fine della visione: indifferente.
E ti rigiro la domanda: il fatto che un film non sia piaciuto implica che durante la visione si sia provata noia? Uno non può divertirsi consapevole delle cazzate che sta guardando o guardare un film consapevole dei limiti dello stesso??
Detto questo ribadisco ciò che scritto sopra riguardo il significato di lento (indugiare sui momenti vuoti) e spero che le tue domande siano retoriche: lento rispetto all'osservatore e alla propria esperienza, sennò i film che li fanno a fare?
#73
Posted 20 November 2011 - 21:04 PM
Sì ma non mi convinci ugualmente sulla definizione di lento. Per dire i film di Tarkovsky sono allora tutti lenti e li dobbiamo circoscrivere a questa esclusiva definizione con valenza quasi esaustiva? Come puoi usare l'aggettivo lento e credere di poter descrivere un dialogo o una scena? E poi, di nuovo, perchè se una scena risulta lenta allora questo fatto diventa una pecca per il film? (lascia perdere il fatto che sia funzionale o meno. Tutto, a suo modo, è funzionale in un film...) Perchè diventa un "indugiare su momenti vuoti"? Non sarebbe meglio dire che il dialogo semplicemente "non funziona" o "non è bello" piuttosto che dire "è lento" che mi suona un po' come una presa per il culo e allora m'immagino dialoghi veloci scoppiettanti alla pulp fiction che quindi dovrebbero piacere a tutti perchè non ci sono "momenti vuoti" (ora non mi ricordo se tutto il film è così ma prendiamolo per buono).
#74
Posted 20 November 2011 - 21:31 PM
conseguenzialità
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#75
Posted 20 November 2011 - 21:45 PM
Sopra: Seattle Sound dopo aver visto il prologo
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#76 Guest_Tyvek_*
Posted 20 November 2011 - 21:56 PM
Mah mi sembrava di aver capito che ti avesse anche annoiato. Ho detto questo perchè il 99% di quelli che dicono "è un film lento" lo dicono perchè si sono annoiati, ma dicono lento perché fa più figo. E comunque viene sempre usato con una valenza negativa.
Sì ma non mi convinci ugualmente sulla definizione di lento. Per dire i film di Tarkovsky sono allora tutti lenti e li dobbiamo circoscrivere a questa esclusiva definizione con valenza quasi esaustiva? Come puoi usare l'aggettivo lento e credere di poter descrivere un dialogo o una scena? E poi, di nuovo, perchè se una scena risulta lenta allora questo fatto diventa una pecca per il film? (lascia perdere il fatto che sia funzionale o meno. Tutto, a suo modo, è funzionale in un film...) Perchè diventa un "indugiare su momenti vuoti"? Non sarebbe meglio dire che il dialogo semplicemente "non funziona" o "non è bello" piuttosto che dire "è lento" che mi suona un po' come una presa per il culo e allora m'immagino dialoghi veloci scoppiettanti alla pulp fiction che quindi dovrebbero piacere a tutti perchè non ci sono "momenti vuoti" (ora non mi ricordo se tutto il film è così ma prendiamolo per buono).
Marz ora andiamo sul personale, nel senso andiamo sul background che ha ognuno. Tu lo hai già espresso, parti da un'esperienza per cui il 99% delle persone usano il termine "lento" per non dire noioso, giusto per darsi un tono e quindi il tuo punto di vista sull'uso di questo aggettivo è già prevenuto, giusto? Io parto dal background secondo cui il termine "bello" non significa un accidenti di niente, indica una lacuna rattoppata con una parola buonista ottima in tutti i casi. "Non funziona" quante volte uno se l'è sentito dire durante le correzioni per gli esami, usato così manco niente significa se non viene motivato il "mal funzionamento". In poche parole, ognuno fa come meglio crede basta che le premesse siano comuni. E mi pare che il problema siano proprio le premesse che sono poco chiare. Va bene l'esperienza che hai avuto tu ma mi pare di averti dato delle informazioni sufficienti per farti un altro tipo di idea: ho specificato che durante la visione non mi sono annoiata, ho spiegato cosa intendessi per "lento" (indugiare sui momenti vuoti), non ho capito cos'altro ti serve sapere e nemmeno mi è chiaro di cosa dovrei convincerti.
Non conosco il Pincopallo che citi, ma perchè lento dovrebbe valere in maniera esaustiva? E' un semplice aggettivo qualificativo che ha l'altrettanto semplice funzione di descrivere, caratterizzare un qualcosa. Partendo da questa innocua considerazione perchè (e non ti nascondo una certa ilarità nel farti questa domanda) non potrei utilizzare la parola lento per descrivere un dialogo o una scena? Per la vita di tutti giorni va bene, magari indicando un amico a cui una cosa gliela devi ripetere 2 volte altrimenti non capisce ma non per l'Arte? Un film, un libro, un disco? Marz, ma non è che sei lento? (scherzo). Per la terza domanda che poni: come posso tralasciare la funzionalità se nel rigo successivo del tuo post mi suggerisci di riferirmi ad essa? Soprattutto se il film è un'accozzaglia di riferimenti sparsi messi in scena nel modo più elegante e lineare possibile? Un de-ja wù (così debaser mi corregge senza far venir meno il suo ruolo di spalla di lessigue) shakerato? Per cui quella lentezza tutto mi pare meno che usata in buonafede? Ma dove cavolo ho scritto che i momenti vuoti non debbano esserci in un film? Prendi A history of Violence, tutti momenti pieni, fa cagare uguale. Indugiare significa tergiversare? Ma non era il topic di musica quello pieno di seccenti? . In simpatia.
#77
Posted 20 November 2011 - 22:15 PM
La velocità di un film si potrebbe definire come la quantità di tensione emotiva generata dalle attese dello scatenarsi di precisi eventi successivi. Tanto più un film è fatto di eventi che si succedono secondo un filo logico della trama, di svolte, di twist, di scene studiate in modo che lo spettatore si attenda qualcosa, tanto più è veloce. Va da sé che velocità e lentezza non possono essere note di merito o demerito.
“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani - UU)
#78
Posted 20 November 2011 - 22:59 PM
Mah mi sembrava di aver capito che ti avesse anche annoiato. Ho detto questo perchè il 99% di quelli che dicono "è un film lento" lo dicono perchè si sono annoiati, ma dicono lento perché fa più figo. E comunque viene sempre usato con una valenza negativa.
Sì ma non mi convinci ugualmente sulla definizione di lento. Per dire i film di Tarkovsky sono allora tutti lenti e li dobbiamo circoscrivere a questa esclusiva definizione con valenza quasi esaustiva? Come puoi usare l'aggettivo lento e credere di poter descrivere un dialogo o una scena? E poi, di nuovo, perchè se una scena risulta lenta allora questo fatto diventa una pecca per il film? (lascia perdere il fatto che sia funzionale o meno. Tutto, a suo modo, è funzionale in un film...) Perchè diventa un "indugiare su momenti vuoti"? Non sarebbe meglio dire che il dialogo semplicemente "non funziona" o "non è bello" piuttosto che dire "è lento" che mi suona un po' come una presa per il culo e allora m'immagino dialoghi veloci scoppiettanti alla pulp fiction che quindi dovrebbero piacere a tutti perchè non ci sono "momenti vuoti" (ora non mi ricordo se tutto il film è così ma prendiamolo per buono).
Marz ora andiamo sul personale, nel senso andiamo sul background che ha ognuno. Tu lo hai già espresso, parti da un'esperienza per cui il 99% delle persone usano il termine "lento" per non dire noioso, giusto per darsi un tono e quindi il tuo punto di vista sull'uso di questo aggettivo è già prevenuto, giusto? Io parto dal background secondo cui il termine "bello" non significa un accidenti di niente, indica una lacuna rattoppata con una parola buonista ottima in tutti i casi. "Non funziona" quante volte uno se l'è sentito dire durante le correzioni per gli esami, usato così manco niente significa se non viene motivato il "mal funzionamento". In poche parole, ognuno fa come meglio crede basta che le premesse siano comuni. E mi pare che il problema siano proprio le premesse che sono poco chiare. Va bene l'esperienza che hai avuto tu ma mi pare di averti dato delle informazioni sufficienti per farti un altro tipo di idea: ho specificato che durante la visione non mi sono annoiata, ho spiegato cosa intendessi per "lento" (indugiare sui momenti vuoti), non ho capito cos'altro ti serve sapere e nemmeno mi è chiaro di cosa dovrei convincerti.
Non conosco il Pincopallo che citi, ma perchè lento dovrebbe valere in maniera esaustiva? E' un semplice aggettivo qualificativo che ha l'altrettanto semplice funzione di descrivere, caratterizzare un qualcosa. Partendo da questa innocua considerazione perchè (e non ti nascondo una certa ilarità nel farti questa domanda) non potrei utilizzare la parola lento per descrivere un dialogo o una scena? Per la vita di tutti giorni va bene, magari indicando un amico a cui una cosa gliela devi ripetere 2 volte altrimenti non capisce ma non per l'Arte? Un film, un libro, un disco? Marz, ma non è che sei lento? (scherzo). Per la terza domanda che poni: come posso tralasciare la funzionalità se nel rigo successivo del tuo post mi suggerisci di riferirmi ad essa? Soprattutto se il film è un'accozzaglia di riferimenti sparsi messi in scena nel modo più elegante e lineare possibile? Un de-ja wù (così debaser mi corregge senza far venir meno il suo ruolo di spalla di lessigue) shakerato? Per cui quella lentezza tutto mi pare meno che usata in buonafede? Ma dove cavolo ho scritto che i momenti vuoti non debbano esserci in un film? Prendi A history of Violence, tutti momenti pieni, fa cagare uguale. Indugiare significa tergiversare? Ma non era il topic di musica quello pieno di seccenti? . In simpatia.
Il punto è che per me l'aggettivo lento riferito a un film non qualifica proprio un bel niente (provocazione o meno la penso così). Per le persone si usa nel senso di ritardato e bona lì, ci può stare. Ma per un film mai mi sognerei di usarlo per descriverlo. O se proprio vogliamo, come ha detto px, sicuramente non rientra come valore di merito o demerito del suddetto film.
Poi vabbè te hai il pensiero più schematico-accademico ed invece a me, per esempio, basta anche un "non funziona" e lo accetto più volentieri rispetto ad "un film che indugia su momenti vuoti" che mi sa di niente...
(comunque calmina eh. "Ritardato", "seccente" [in italiano si dice saccente]... niente più?)
#79 Guest_ale_*
Posted 20 November 2011 - 23:23 PM
il punto non è la "lentezza" o la "noia" che tale lentezza genera. il punto è che il regista ha messo a punto uno stile arty costruito ad hoc per Mostre e cinefili "dalla bocca buona" (come si dice di solito). nulla di sconvolgente: è un vizio di quasi tutti i "nuovi autori" dai '90 in poi.
in fondo il film è tutto qui: parlato dello stile si è detto tutto. per carità, io sono uno dei sostenitori del "tutto tecnica, zero idee", ma se la tecnica o lo stile in questione non ti piacciono, c'è poco da fare, per te è un film da cestinare. irritante, soporifero: ne avrei tanti di aggettivi, ma non voglio essere io noioso e soprattutto dar l'idea di uno che vuole mancare di rispetto a chi invece questo stile lo ha gradito.
solo una cosa: le esplosioni gore sono l'unica "trasgressione" che un cotanto temibile regista europeo può permettersi nella sua trasferta americana? cribbio!
#80
Posted 21 November 2011 - 07:21 AM
#81 Guest_Tyvek_*
Posted 21 November 2011 - 11:27 AM
Il punto è che per me l'aggettivo lento riferito a un film non qualifica proprio un bel niente (provocazione o meno la penso così). Per le persone si usa nel senso di ritardato e bona lì, ci può stare. Ma per un film mai mi sognerei di usarlo per descriverlo. O se proprio vogliamo, come ha detto px, sicuramente non rientra come valore di merito o demerito del suddetto film.
Poi vabbè te hai il pensiero più schematico-accademico ed invece a me, per esempio, basta anche un "non funziona" e lo accetto più volentieri rispetto ad "un film che indugia su momenti vuoti" che mi sa di niente...
Marz era chiaro che il termine "lento" non ti si confà ma è appunto un crisma personale, come altrettanto personale è preferire dire x e non "non funziona"...ma da qui a voler estendere una preferenza particolare al rango d'universale ce ne passa, "non funziona", per questo dicevo "meglio chiarire le premesse altrimenti non ci capiremo mai [che intendi dire con quello che hai detto?]". La questione è infatti a monte, l'abaco delle parole da usare per descrivere una cosa. Marz purtroppo il mio background è di matrice classico/architettonica, i pieni e i vuoti sono la base di ogni costruzione, dal linguaggio alle fabbriche di periferia quindi quello che ho scritto ha senso relativamente a, altrimenti "è bello", "è brutto" e buona lì.
(comunque calmina eh. "Ritardato", "seccente" [in italiano si dice saccente]... niente più?)
Allora mi dai ragione che sei saccente , con la e o con la a il senso non t'è sfuggito . Erano naturalmente ironici. Tempo fa dicesti che la sezione musica si caratterizzava proprio per la pedanteria di certi utenti, per un "lento" è partita una pippa non da meno, ironica la circostanza no? Quindi ho rilanciato. Poi capisco che tra la pedanteria e il buongusto si preferisce la prima, asseconda meglio un'istintiva territorialità...peccato che essa sia legittimata solo dal browser, quindi non cambia di una virgola lo stato delle cose.
#82
Posted 21 November 2011 - 13:58 PM
Sulla questione delle premesse ok, anche il mio background è classico (se per classico intendi il liceo classico) ma ho proprio un'allergia per gli schemi, gli accademismi e compagnia bella. Per cui il tuo "indugiare sui momenti vuoti" lo prendo con le pinze perchè fai un'astrazione critica di pensiero su qualcosa che, secondo me, è più istintivo ed immediato.
#83
Posted 21 November 2011 - 14:30 PM
grandeanche il mio background è classico (se per classico intendi il liceo classico)
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#84
Posted 21 November 2011 - 14:40 PM
stronzi!
film gigante comunque 9,5 solo perchè quest'anno è uscito super.
anche secondo me il problema è a monte!
non ho capito la differenza. se ho un elememnto di stile è per sottolineare qualcosa no? può essere sia elogiato da me sia mal digerito da teLento in maniera precisa per me significa "indugiare sui momenti vuoti", se tale indugiare è funzionale all'intera messa in scena, ovvero ha un obiettivo preciso volto a sottolineare qualcosa è ok, se invece viene utilizzata come elemento di stile può essere sia elogiata da te sia mal digerita da me.
#85
Posted 21 November 2011 - 14:43 PM
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#86
Posted 21 November 2011 - 14:43 PM
grande
anche il mio background è classico (se per classico intendi il liceo classico)
deba dici che con questa frase l'ho conquistata?
#87 Guest_Tyvek_*
Posted 21 November 2011 - 17:12 PM
Boces, parti da un presupposto sbagliato, ovvero cercare di capire cosa scrive Tyvek
Forse con le immagini ce la facciamo
#88 Guest_Tyvek_*
Posted 21 November 2011 - 17:19 PM
non ho capito la differenza. se ho un elememnto di stile è per sottolineare qualcosa no? può essere sia elogiato da me sia mal digerito da te
Cioè dici che forma e funzione sono esattamente la stessa cosa? A saperlo prima mi iscrivevo direttamente a fisica della nanomateria .
#89
Posted 21 November 2011 - 17:21 PM
Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia
#90 Guest_Tyvek_*
Posted 21 November 2011 - 17:27 PM
In realtà non arrivo neanche a quest'immagine, comunque non volevo fare caciara né ce l'ho con te, semplicemente mi irritano gran parte dei tuoi post
Uh ma davvero? Ma sai che non me ne ero proprio resa conto? Deb lo so che ti sto sul cazzo, appena rutto rispondi con una scoreggia, non ci vuole una laurea per capì na cosa così, dai. Ma visto che normalmente non ti filo di striscio perchè non c'è feeling nè ti vengo a rompere le palle ogni volta che rutti te, ma semplicemente se tiri di dritto rispondo di rovescio, fammi sapè se sta manfrina la vogliamo continuare all'infinito o ci ignoriamo bellamente a vicenda. Io sono per la seconda, c'è l'ignore, non aspetti mica che te lo suggerisca io, giacchè ti irrito.
#91
Posted 21 November 2011 - 17:39 PM
questa è una tua illazione! ( )forma e funzione sono esattamente la stessa cosa
è un discorso interessante però! secondo me la forma di un opera nasce dalla concezione del tizio che l'ha ispirata. in Drive la "forma lenta" ha una sua funzione come ce l'ha l'exploitation di Lion o Tarantino.. no? forse ho fatto un paragone azzardato però così mi spiego...
tra l'altro non vedo grosse differenze fra la lentezza di Somewhere (visto che hai citato la coppola se ho capito bene in opposizione a Refn) e quella di Drive, se non che quello che viene esposto con quel ritmo nel film della coppola viene esposto con maggior evidenza che qui, dove è più sottile a mio parere... fra i due modi di applicare una forma simile (tra l'altro una caratteristica del film chiaramente sono molto diversi) sicuramente non possiamo dire che una delle due è megghio
secondo me sei già iscritta alla fisica della nanomateria ma ancora non lo sai e potresti essere grande amica di debaser, forse la migliore!
#92
Posted 22 November 2011 - 11:17 AM
potresti essere grande amica di debaser, forse la migliore!
questa è una citazione, forse involontaria, da "la sottile linea rossa"... boces sempre più nel mio empireo.
#93
Posted 15 January 2012 - 01:33 AM
ci ho rivisto molto di Cuore Selvaggio di Lynch come "pensiero", con il protagonista romantico, onesto e anche ingenuo, che in un attimo passa dalla tenerezza alla violenza più estrema, film molto "fisico" dove parlare non serve a un cazzo, basta un'occhiata o una pausa - e la musica che basta e avanza - per raccontare cosa succede, film senza vie di mezzo, esplicito e diretto, dove ti accorgi che sono già tutti condannati, in un modo o nell'altro, da subito, non si sa nemmeno perché ma è cosi, non c'è scampo
#94
Posted 15 January 2012 - 15:45 PM
bello molto, non mi sono reso conto di questo mentre lo vedevo ma poi sì...
ci ho rivisto molto di Cuore Selvaggio di Lynch come "pensiero", con il protagonista romantico, onesto e anche ingenuo, che in un attimo passa dalla tenerezza alla violenza più estrema, film molto "fisico" dove parlare non serve a un cazzo, basta un'occhiata o una pausa - e la musica che basta e avanza - per raccontare cosa succede, film senza vie di mezzo, esplicito e diretto, dove ti accorgi che sono già tutti condannati, in un modo o nell'altro, da subito, non si sa nemmeno perché ma è cosi, non c'è scampo
si, è il "Cuore selvaggio" di Refn
#95
Posted 15 January 2012 - 16:19 PM
bello molto, non mi sono reso conto di questo mentre lo vedevo ma poi sì...
ci ho rivisto molto di Cuore Selvaggio di Lynch come "pensiero", con il protagonista romantico, onesto e anche ingenuo, che in un attimo passa dalla tenerezza alla violenza più estrema, film molto "fisico" dove parlare non serve a un cazzo, basta un'occhiata o una pausa - e la musica che basta e avanza - per raccontare cosa succede, film senza vie di mezzo, esplicito e diretto, dove ti accorgi che sono già tutti condannati, in un modo o nell'altro, da subito, non si sa nemmeno perché ma è cosi, non c'è scampo
si, è il "Cuore selvaggio" di Refn
mmmsì, è parzialmente vero; però solo se si guarda l'aspetto fiabesco e di rilettura archetipica dell'immaginario. se si confrontano i due film nelle loro rispettive posizioni storiche, il film di Refn risulta quasi fuori tempo massimo, mentre "Wild at heart" era un'opera profetica.
#96
Posted 15 January 2012 - 16:57 PM
bello molto, non mi sono reso conto di questo mentre lo vedevo ma poi sì...
ci ho rivisto molto di Cuore Selvaggio di Lynch come "pensiero", con il protagonista romantico, onesto e anche ingenuo, che in un attimo passa dalla tenerezza alla violenza più estrema, film molto "fisico" dove parlare non serve a un cazzo, basta un'occhiata o una pausa - e la musica che basta e avanza - per raccontare cosa succede, film senza vie di mezzo, esplicito e diretto, dove ti accorgi che sono già tutti condannati, in un modo o nell'altro, da subito, non si sa nemmeno perché ma è cosi, non c'è scampo
si, è il "Cuore selvaggio" di Refn
mmmsì, è parzialmente vero; però solo se si guarda l'aspetto fiabesco e di rilettura archetipica dell'immaginario. se si confrontano i due film nelle loro rispettive posizioni storiche, il film di Refn risulta quasi fuori tempo massimo, mentre "Wild at heart" era un'opera profetica.
Si si, per come l'ho scritto sembra che Refn abbia rifatto lo stesso film. Certo i due film sono molto diversi ma l'accostamento al film di Lynch è quasi d'obbligo.
#97
Posted 15 January 2012 - 18:36 PM
Refn va più di bisturi, è più metodico e lineare mentre Lynch si diverte a incasinare le storie.
Direi anche che Lynch è più epidermico mentre mentre Refn va più in giù, in questo senso è più spaventoso e terribile perché più razionale e chiaro. La maniera in cui Refn rappresenta i passaggi da un sentimento ad uno di segno opposto ha un range più ampio che non in Lynch, è più estremista e anche più negativo (senza speranza); Lynch, in generale, ci ricama sopra un po' invece lui tira dritto come un caterpillar, è geniale in questo, violentissimo, e la tecnica che ha l'aiuta molto, si rimane storditi ed emerge una trama psicologica, che sembrava assente, in modo indiretto
#98
Posted 18 January 2012 - 01:36 AM
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#99
Posted 20 January 2012 - 09:53 AM
Uh-Oh: yet another Michael Mann imitation contest?
Seriamente: sono d'accordo con coloro che non l'hanno trovato un capolavoro, e nemmeno eccezionale. Certo, l'epos drammatico e lo stoicismo Fordiano-Hemingwaiano c'è tutto, il chiaroscuro bene/male del protagonista isolato nel suo mondo di anaffettività e gelato nella precisione dei gesti, dei silenzi, della solitudine come scelta morale; niente di nuovo sotto il sole, ma l'ambientazione e la fotografia (eccellente, la cosa migliore del film) di netto stampo Hopperiano (Edward) ne fanno un prodotto di gran classe ma distante anni luce dall'etos e dalla tensione del riferimento più evidente, che è il Mann di Collateral, Miami Vice e soprattutto The Heat. Ma Mann è un maestro, Refn no: la ottima colonna sonora (anche questa mutuata però, cfr. The Insider), la regia (forse troppo compiaciuta, anzi si, compiaciuta e narcisa ma va bene così) non emendano i buchi di una sceneggiatura che diluiscono, alla lunga, la tensione e il climax, stemperandoli in una prevedibilità di fondo e in alcuni stereotipi nel ritaglio dei personaggi che non gli si può proprio perdonare. Volete un voto? Sei e mezzo, il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette.
mi ricorda un po' Moro.
Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.
Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).
#100
Posted 20 January 2012 - 10:14 AM
bello molto, non mi sono reso conto di questo mentre lo vedevo ma poi sì...
ci ho rivisto molto di Cuore Selvaggio di Lynch come "pensiero", con il protagonista romantico, onesto e anche ingenuo, che in un attimo passa dalla tenerezza alla violenza più estrema, film molto "fisico" dove parlare non serve a un cazzo, basta un'occhiata o una pausa - e la musica che basta e avanza - per raccontare cosa succede, film senza vie di mezzo, esplicito e diretto, dove ti accorgi che sono già tutti condannati, in un modo o nell'altro, da subito, non si sa nemmeno perché ma è cosi, non c'è scampo
si, è il "Cuore selvaggio" di Refn
però, se non ricordo male, ai tempi di Cuore selvaggio, Lynch era per il pubblico (forse anche in Italia ma meno) qualcosa di diverso rispetto a quello che sta diventando REFN
era già uscito Twin Peaks no?
cmq sì anche REFN ormai è un borghesotto, il cinema che vuole stupire/colpire/spaventare entra nei salotti, vedremo questo film anche se mi mancano ancora alcuni di quelli precedenti
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