No country for old men
#101
Inviato 27 febbraio 2008 - 01:07
Che dire, un film straordinario!
Straordinario per l'ambientazione e l'attenzione riservata al contesto in cui si muove la vicenda (il West americano sul confine con il Messico). Straordinario per l'interpretazione dei personaggi; Javier Bardem si supera nell'interpretazione del lato drammatico e spietato della follia (una sensazione di inquietudine calma), Josh Brolin (*) si conferma la rivelazione dell'anno da poco terminato e Tommy Lee Jones interpreta alle perfezione i sentimenti contrastanti di uomo al tramonto della propria vita. Straordinario per il ritmo lento ma inesorabilmente teso dato a tutta la pellicola che non lascia un attimo di tregua. Straordinario per la varietà di temi: il tempo, i soldi, la vecchia, la follia, la sorte, il caso, la storia americana, i rapporti umani in un intrecciarsi continuo di richiami a sentimenti che (spesso in frangenti meno eclatanti) affliggono tutti noi nel corso della vita. Un film intenso, intensissimo che merita sicuramente di essere rivisto sia per la qualità sia per l'originalità.
(*) già interprete (in alto a destra) dei mitici Goonies!
the music that forced the world into future
#102
Inviato 27 febbraio 2008 - 08:03
Questa parte automatica è stata conquistata dal film nel primo tempo ed ha invece preso le distanze nel secondo tempo.
VARI SPOILER
Nel primo tempo ci sono state tutta una serie di cose che mi hanno conquistato. Un uomo va a caccia e poi si ritrova quello scenario di morte che sa di assurdo. Bellissima sia l??immagine da lontano del massacro e sia la passeggiata tra i cadaveri. Mi ha preso troppo l??assurdità di un gruppo di uomini che si massacra per drogae soldi, e poi droga e soldi rimangono lì. Mi hanno colpito il personaggio di Bardem (con la sua assurda arma e il mitico ricevitore) e il dialogo con il titolare della stazione di servizio. Mi hanno letteralmente conquistato la macchina che s??incendiava in quel modo così buffo (??ci potevamo fare dei sandwich?), le serrature che saltavano (mitica quella puntata verso di noi spettatori), i proiettili che si piantavano sul parabrezza. Poi mi affascinava quel senso di non sense generale anche se non avevo il cervello acceso per capire cosa volesse dire.
Nel secondo tempo invece la mia parte automatica non è stata conquistata più da nulla e così la mia stanchezza non mi ha permesso nemmeno di concentrarmi su cosa succedeva e su cosa si diceva. Ero comunque un po?? infastidito dal fatto che sembrava che il film esplicitava e non evocava, diceva e non era più grado di farmi vivere niente. La cosa che più m??infastidiva era l??emergere della figura dello sceriffo, mi sembrava che da un certo punto in poi si fosse deciso a priori che nelle sue parole dovesse esserci la chiave del film, mi sembrava che da un certo punto in poi lui dovesse divenire il protagonista del film, il personaggio su cui concentrarsi. Ma tutto ciò alla mia parte automatica appariva macchinoso.
Ora devo rivedere il film per due motivi.
Il primo: non mi piace che la mia parte automatica agisca prescindendo completamente da me (eh eh).
Il secondo: devo verificare se la mia parte automatica ha ragione. Cioè se da un certo punto in poi il film ha cominciato ad illustrare i suoi temi e i suoi significati senza farli vivere nella materia filmica.
#103
Inviato 27 febbraio 2008 - 10:38
Certo che le foto che cambiano da sole fanno un certo effetto. Che programma hai usato, corey?
"sounacippa 2.0".
vabbè, le sequenze si chiamano gif e puoi decidere la durata dei fotogrammi, non so altro. ho semplicemente inserito un'immagine che era gif alla fonte.
Per saperne di più su Le cercle rouge, pizzicare qui e cliccare 13 volte sulla scritta FILM. Ci sono anche altre immagini dalla pellicola.
#104
Inviato 27 febbraio 2008 - 10:46
Comunque, bel film. Ambientazioni e vestiti perfetti, una psicologia elementare dei personaggi perfettamente calibrata che rende al meglio l'idiozia del male assoluto, dove si nasce e si muore senza un perché, in questo senso il personaggio dello sceriffo è un colpo di genio, perché è diverso, più umano, con i suoi dubbi e la sua stanchezza, e fa risaltare meglio i due magnifici protagonisti e le figure di contorno che fanno le cose perché devono, perché non c'è altro da fare, si è come burattini ma senza burattinaio.
Mi è piaciuto, dicevo, ma più per questioni "contingenti" (location, prove d'attore, costumi) che per la trama un po' difficile da seguire: voglio dire, se l'idea è di un film surreale ci sto, e non mi preoccupo di badare alla linearità. Ma qui si parte in un modo e poi si allarga lo spettro delle visioni sino a spaesare lo spettatore (me, insomma). Ma quelle questioni contingenti di cui dicevo prima sono davvero magistrali, e lo rendono un grande film.
Promosso quasi a pieni voti.
#105
Inviato 27 febbraio 2008 - 10:56
Per saperne di più su Le cercle rouge, pizzicare qui e cliccare 13 volte sulla scritta FILM. Ci sono anche altre immagini dalla pellicola.
ahah bellissimo l'incipit grafico. Leggerò con avidità il tutto una volta terminata la mia personale maratona in corso su Melville; notavo che la vrs italiana de "I Senza Nome" è più corta di buoni 10 minuti o almeno così ricordavo, certo è un'abitudine abbastanza diffusa (vedi anche Mariti, o in tema noir, L'allibratore Cinese di Cassavetes)... anche a questo giova recuperare i film in lingua
Flight, l'edizione italiana buttala via immediatamente. Trattasi di scempio bello e buono: ci sono dozzine di notazioni ambientali, ovviamente capitali per immergersi nelle atmosfere del film, cassate indecorosamente. La versione criterion è ottima e tiene i sub in inglese. E' quello il film da vedere e da venerare.
#106
Inviato 27 febbraio 2008 - 11:05
nel 1980 i bancomat c'erano? E come cazzo riescono sempre a ritrovarsi, l'uomo in fuga, il killer e i messicani anche dopo che la mefitica scatoletta è stata ritrovata?
I bancomat non c'erano . Le mosse dei messicani sono tutte spiegate, per quanto riguarda i personaggi di Bardem e Harellson... beh sono cacciatori di uomini, il sapere trovare le tracce di un uomo in fuga (per di più ferito) fa parte del loro "lavoro", non credo ci sia bisogno di tante spiegazioni.
#107
Inviato 27 febbraio 2008 - 11:39
Il primo Bancomat fu sviluppato dalla società inglese De La Rue e installato a Enfield Town (zona nord di Londra) il 27 giugno 1967 presso la Barclays Bank.
Secondo me vederli negli USA nel 1980 era più che plausibile.
the music that forced the world into future
#108
Inviato 27 febbraio 2008 - 12:03
#109
Inviato 27 febbraio 2008 - 12:39
Il primo Bancomat fu sviluppato dalla società inglese De La Rue e installato a Enfield Town (zona nord di Londra) il 27 giugno 1967 presso la Barclays Bank.
Secondo me vederli negli USA nel 1980 era più che plausibile.
Beh anche Internet è di quel periodo, ma ciò non significa che nell'80 fosse diffusa. Bancomat usati da gente comune nel 1980 mi sembrano molto, molto improbabili, anche in America.
Comunque, per tagliare la testa al toro per quanto riguarda il film: il personaggio di Brolin paga sempre in contanti.
#110
Inviato 27 febbraio 2008 - 13:16
Il primo Bancomat fu sviluppato dalla società inglese De La Rue e installato a Enfield Town (zona nord di Londra) il 27 giugno 1967 presso la Barclays Bank.
Secondo me vederli negli USA nel 1980 era più che plausibile.
Beh anche Internet è di quel periodo, ma ciò non significa che nell'80 fosse diffusa. Bancomat usati da gente comune nel 1980 mi sembrano molto, molto improbabili, anche in America.
Comunque, per tagliare la testa al toro per quanto riguarda il film: il personaggio di Brolin paga sempre in contanti.
Io a dire il vero non sono sicuro che il bancomat sia così usato neanche adesso in quella zona. Stiamo parlando proprio della periferia dell'occidente. Non credo che il droghiere di testa o croce, la roulotte di Brolin ecc. si sposino con la telematica.
#111
Inviato 27 febbraio 2008 - 20:43
Dicevamo Melville, ma Melville è di gran lunga superiore; innanzitutto è uno che racconta, poi fa sul serio; è violento, immorale e blasfemo, ma è lo è sul serio; non tira il sasso e poi nasconde la mano come fanno i Coen, non si maschera dietro l??humour ed il sarcasmo; i Coen non hanno lo stomaco di rappresentare una scena come quella del bandito cecchino che prima di sparare alla guardia del furgone portavalori, si fa il segno della croce.
#112
Inviato 27 febbraio 2008 - 20:52
Dicevamo Melville, ma Melville è di gran lunga superiore; innanzitutto è uno che racconta, poi fa sul serio; è violento, immorale e blasfemo, ma è lo è sul serio; non tira il sasso e poi nasconde la mano come fanno i Coen, non si maschera dietro l’humour ed il sarcasmo; i Coen non hanno lo stomaco di rappresentare una scena come quella del bandito cecchino che prima di sparare alla guardia del furgone portavalori, si fa il segno della croce.
Essere melvilliani, vivaddio, non significa essere Melville.
Verdoux, sai che quel cecchino doveva essere Pierre Clementi? Purtroppo era già sotto contratto e la cosa sfumò: non riuscirò mai a farmi una ragione di questa crudeltà della vita.
#113
Inviato 27 febbraio 2008 - 20:56
Dicevamo Melville, ma Melville è di gran lunga superiore; innanzitutto è uno che racconta, poi fa sul serio; è violento, immorale e blasfemo, ma è lo è sul serio; non tira il sasso e poi nasconde la mano come fanno i Coen, non si maschera dietro l??humour ed il sarcasmo; i Coen non hanno lo stomaco di rappresentare una scena come quella del bandito cecchino che prima di sparare alla guardia del furgone portavalori, si fa il segno della croce.
Ma questo che c'entra? corey, vedi cosa succede a insistere col riferimentismo? Che alla fine si fa violenza al secondo film! I Coen, se proprio dobbiamo (ma anche no) bollarli come melvilliani, lo sono a livello stilistico, di tecnica della messa in scena...se poi dobbiamo cominciare a fare paragoni morali, etici, è chiaro che il gioco si sfascia..
#114
Inviato 27 febbraio 2008 - 21:04
Ma questo che c'entra? corey, vedi cosa succede a insistere col riferimentismo? Che alla fine si fa violenza al secondo film! I Coen, se proprio dobbiamo (ma anche no) bollarli come melvilliani, lo sono a livello stilistico, di tecnica della messa in scena...se poi dobbiamo cominciare a fare paragoni morali, etici, è chiaro che il gioco si sfascia..
If you say so...
Hai ragione te Iulo, ci ho provato ma ci rinuncio. "Riferimentismo, bollarli, ma anche no, tecnica della messa in scena...", bbbbrrrrrrrrrrrr. Che tocca leggere, mi sanguinano gli occhi.
Cum grano salis, il segreto starebbe tutto qui.
#115
Inviato 27 febbraio 2008 - 21:06
#116
Inviato 27 febbraio 2008 - 21:08
Scusa...è che non ho fatto il dams..
Neanch'io, Iulo, neanch'io. Ma per riconoscere le brutte espressioni non serve, fidati.
#117
Inviato 27 febbraio 2008 - 21:10
#118
Inviato 27 febbraio 2008 - 21:11
#119
Inviato 27 febbraio 2008 - 21:16
#120
Inviato 27 febbraio 2008 - 21:27
#121
Inviato 27 febbraio 2008 - 21:55
#122 Guest_Enrico_*
Inviato 28 febbraio 2008 - 12:56
Ma che cazzo
#123
Inviato 28 febbraio 2008 - 13:07
Per forza non si impasta, ha detto Verdoux che è liofilizzato, ci vuole un po' più di tuorlo per amalgamare il tutto.
Ma che cazzo
#124
Inviato 28 febbraio 2008 - 13:25
Per forza non si impasta, ha detto Verdoux che è liofilizzato, ci vuole un po' più di tuorlo per amalgamare il tutto.
Ma che cazzo
In effetti ci starebbe proprio tal michele apicella in questo momento.
#125
Inviato 29 febbraio 2008 - 11:17
#126
Inviato 29 febbraio 2008 - 16:55
mi sa che se il ciuccio non me lo regala lo rivado a vedè...
comunque devo dire che quello che ho visto è stato davvero geniale.... altro che autocompiacimento come spesso si sente parlare dei film sfornati dai Coen... sti fratelli c'hanno le palle e con quest'ultimo lavoro hanno avuto il dovuto riconoscimento... Harrelson nella sua seppur breve apparizione è stato irresistibile...
qualcuno mi può dire dove posso trovare (oltre che nel libro ) il discorso dello sceriffo a fine pellicola
ma ciò che anche un idiota può afferrare non è degno di me.
#127
Inviato 02 marzo 2008 - 20:02
#128
Inviato 11 marzo 2008 - 16:55
Sono ancora abbastanza sconvolto dalla visione di un film che mi ha lasciato costantemente con il fiato sospeso, anche se ancora non sono in grado di giudicarlo. Sento solo il bisogno di rivederlo al più presto, come se la tensione che mi ha trasmesso mi avesse impedito di goderlo appieno.
E'un film dei Coen in tutto e per tutto, ma così cupi ed amari forse raramente me li ricordo.
P.S.: Vegeta, torna
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#129
Inviato 12 marzo 2008 - 00:15
Io, sarà la prima volta nella mia vita, concordo con astrodomini
#130
Inviato 12 marzo 2008 - 08:32
Io, sarà la prima volta nella mia vita, concordo con astrodomini
Sulla storia dei bancomat?
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#131
Inviato 12 marzo 2008 - 11:12
#132
Inviato 13 marzo 2008 - 02:44
visto stasera. da anni non vedo un film cosi bello.
Impossibile dire qualcosa..difficile, è assolutamente perfetto.
Dialoghi essenziali e ispirati (splendido quello col cassiere, una scena che fa gelare il sangue col niente..puro genio) regia e sonoro anche, meravigliosi, riesce a dilatare lo spazio e tenere alta la tensione per tutto il film..(spoiler) l'inizio quando tutto ruota intorno alla scena del crimine, è li che ho cominciato a pensare al capolavoro..
come tutti finiscono li dove tutto è fermo, quasi arrivano in preghiera in un posto sacro. La scena del massacro pietrificata..bellissima quella parte. (fine spoiler) Ovviamente mi ha fatto impazzire Bardem.
Da oscar..è il fato ("hai aspettato ventanni e ora sono qui, testa o croce?"). Sembrava l'avesse preso da Bergman quel personaggio, mi ha dato quest'impressione la mimica..voglio anch'io rivederlo.
Certo che cazzo..ma in Italia non riusciamo proprio a rubare da questi film? almeno, che so..provare a usare la fotografia, che so..
provare a usare i colori mah.
vedo solo filmetti-fiction..off topic, eh..ma puzza di complotto.
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#133
Inviato 13 marzo 2008 - 09:14
#135
Inviato 14 marzo 2008 - 17:58
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#137
Inviato 14 marzo 2008 - 19:32
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#138
Inviato 25 marzo 2008 - 11:01
Bardem assolutamente divino.
T.L. Jones migliora con l'età.
E i Coen, che io non amo, stupiscono ancora una volta.
Grande film.
Sto a poco a poco maturando l'idea che in certi casi è meglio andarsene da soli al cinema...
Al cinema sempre da soli.e di pomeriggio.
A meno che non si abbia una bella pollastrella su cui allungare le mani, approfittando del buio.
#139
Inviato 25 marzo 2008 - 11:07
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
#140
Inviato 25 marzo 2008 - 11:56
Al cinema sempre da soli.e di pomeriggio.
Ma questo è ovvio!
#141 Guest_lorenzo s._*
Inviato 12 agosto 2008 - 16:02
#142
Inviato 12 agosto 2008 - 18:27
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#143 Guest_lorenzo s._*
Inviato 13 agosto 2008 - 08:05
Forse (ancora una volta) è il Caso ad averla vinta...
Sì probabilmente l'ottica dei Coen è quella, com'era per "L'uomo che non c'era". Ma qui il finale non è come quello di "La promessa" di Durrenmatt (e del film di Sean Penn)dove il caso (o forse Dio?)frustra la dedizione del protagonista e l'assassino non viene mai preso. Qui c'è quel metaforone devastante sulla torcia con la luce da portare avanti nel buio nonostante tutto...Non dico che mi dia fastidio, la trovo una cosa un po' retorica che cozza con lo spirito cinico e sarcastico dei Coen. Sicuramente non le darei molta importanza nel giudizio complessivo del film come molti hanno fatto, mi sembra, parlando di film cupo e descrittivo di tempi grami in cui viviamo.
#144
Inviato 03 settembre 2008 - 19:37
Qui c'è quel metaforone devastante sulla torcia con la luce da portare avanti nel buio nonostante tutto...Non dico che mi dia fastidio, la trovo una cosa un po' retorica che cozza con lo spirito cinico e sarcastico dei Coen.
mi sa che hai travisato (oppure ho travisato io ).
Punto primo: il racconto dei sogni alla fine è importantissimo ma non fondamentale.
Punto secondo: i sogni sono due; nel primo, Bell dice che suo padre gli dava dei soldi e di lui che li perdeva, quindi l'incapacità dello sceriffo di portare a termine il proprio compito, che recava grossa delusione al padre (che in un sogno indicherebero i sensi di colpa dello stesso Bell).
Punto terzo: nel secondo sogno la torcia viene portata avanti dal padre! dal padre che è morto. Lo sceriffo Bell rimane indietro, perchè è lento come i vecchi (e non riesce a prendere il testimone!). Il padre che va avanti non si dove andrà, noi rimaniamo con Bell. Al buio.
#145 Guest_BillyBudapest_*
Inviato 03 settembre 2008 - 20:12
#146
Inviato 20 settembre 2008 - 00:48
Laddove il primo presenta uno stile più essenziale e possiede un alone più tragico (oltre ad un personaggio monumentale, quello di Bardem), il secondo si trova -forse- su di un gradino più in alto, grazie alla perfetta fusione tra thriller, humor nero e dramma.
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#147
Inviato 20 settembre 2008 - 08:30
Con questo film il male e la violenza si spostano, escono dall??antro domestico, forse perchè la casina con il giardinetto neppure esistono più.
#148
Inviato 20 settembre 2008 - 09:31
In Fargo c'è una dimensione più "intima", se così si può dire. In No country for old men (che secondo me perde il confronto con il primo) c'è una visione più ampia.
"Beh, devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere? Ecco un’ottima domanda. Beh, esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... per Groucho Marx tanto per dirne una, e Willie Mays e... il secondo movimento della sinfonia Jupiter... Louis Armstrong, l'incisione Potatoehea Vlues... i film svedesi naturalmente... L’educazione sentimentale di Flaubert... Marlon Brando, Frank Sinatra, quelle incredibili... mele e pere di Cézanne, i granchi di Sam Wo, il viso di Tracey"
"Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglierò di nuovo nella giungla"
#149
Inviato 20 settembre 2008 - 20:07
E qui sta la grandezza dei Coen secondo me, ci fregano alla grande, facendoci affascinare dall??assassino che incarna il caso nella sua variante un "tantinello malefica" (il primo omicidio è grande, Barden ha uno sguardo bovino, ma anche orgasmico) e facendoci perdere di vista il male e la sua violenza che abbiamo urbanizzato, che è quella degli uffici, delle grandi transazioni che commissionano il recupero ad opera di Harrelson, dei trafficanti che perseguono appunto una violenza strumentale agli affari.
Poi c'è tutta la destrutturazione del western: un uomo ingaggia una lotta/fuga con un altro ci sono i soldi in mezzo, ma la tensione sale in maniera parossistica, di fuga in fuga, di omicidio in omicidio, di scontro in scontro, fino all??ultimatum del Killer e.....loro ti tolgono la sfida finale, il duello che coronava e qualificava il genere western, il rapporto tra gli individui, niente, nulla, fino all??estremo del finale già avvenuto e del corpo trovato, dell??omicidio perpretrato da altri, mostruoso direi.
Per non parlare dell'humor nero sulla morte di Brolin
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi