Secondo me non è questo il problema. Il vero problema è la tolleranza. Se si smorzassero un po' (non dico abolendoli, bada bene) i toni sarcastici e strafottenti e si parlasse un po' più di cinema, magari qualcosa di buono ne verrebbe fuori, e questo a prescindere dalla formazione personale e dalle antipatie (non nei confronti dei film e dei registi, ovvio, ma nei confronti degli utenti). Pensa al thread su Cloverfield che, benché ammorbato da interventi trolleggianti, ha raggiunto un grado assai evoluto nella riflessione sul film (e non lo dico solo perché è stata la mia traiettoria interpretativa ad essere incrementata).
Poi, dico io, nel merito va bene qualsiasi tipo di intervento, anche il più goliardico e cazzone. L'importante è che non si usi la goliardia per burlarsi allegramente degli altri. Tutto qui. Quello della formazione o delle inclinazioni è un falso problema. C'è spazio per tutti, com'è giusto che sia, salvo le provocazioni patenti o latenti. Quelle è meglio che restino in saccoccia (anche se credo sia irrealistico aspettarsi che scompaiano del tutto). Gli stili di espressione e i giudizi personali sono sacrosanti, le entrate a gamba tesa no.
Tutto giusto, sottoscrivo anche i segni di interpunzione e le parentesi. Bisognerebbe farlo leggere a corey...
No country for old men
#51
Inviato 24 febbraio 2008 - 12:30
#52
Inviato 24 febbraio 2008 - 12:31
Dico solo: il miglior film dei Coen dai tempi de Il grande Lebowski
#53
Inviato 24 febbraio 2008 - 12:33
#54
Inviato 24 febbraio 2008 - 12:54
#55
Inviato 24 febbraio 2008 - 13:14
vegeta, dai, torna
manca tanto anche a me
vegeta prometto che se torni per almeno 2 mesi non ti dico nulla; e ti passo anche un bootleg bellissimo dei Replacements
senza te il forum è vuoto
#56
Inviato 24 febbraio 2008 - 13:27
Se c??è un bravissimo ragazzo in questo forum quello è Vegeta.
Qualche mese fa sono stato vittima di uno uno dei mali aberranti della società contemporanea: a suo modo un mobbing. Non entro nei dettagli perché non mi va e non interessa a nessuno.
Ne conosco abbastanza bene le modalità oltre che i risultati finali, e so perfettamente di cosa sto parlando.
Ad ognuno la sua visione di cinema, i propri commenti, le proprie recensioni. A me le recensioni di corey fanno cacare alla grande, ma se a qualcuno piacciono non ci vedo nulla di male.
L??utente corey è entrato da qualche mese in questo forum, ed inizialmente ha testato un po?? il terreno.
Certamente non so cosa spera di dimostrare uno che ogni benedetta volta adotta la filosofia dell?? ??io ci sono arrivato a capirlo, forse un giorno ci arriverete anche voi?. Corey si è posto fin dal principio in questo modo, e in qualche scambio di messaggi privati ho pure fatto notare la cosa a vegeta. Ebbene, so che molti non ci crederanno, ma Alex mi ha risposto con ??un non saprei, non riuscirei a criticare uno come corey, anche perché è da poco che scrive qui?.
Corey, intuendo magari la bontà di vegeta ha cominciato ad attuare un ripugnante e costante mobbing. Fatto di tante piccole cose: nomignoli non graditi dalla controparte, punzecchiature, battutine apparentemente innocenti. A questo punto Alex mi scrisse che forse non avevo tutti i torti. Il nostro corey, però, non era mica contento. Assolutamente, ed ecco cosi?? che ultimamente ha pensato bene di passare agli insulti: ??tu sei mediocre, non capisci di cinema manco se ti mettono la supposta? e via deliziando.
Negli ultimi giorni, come se non bastasse, ha sperimentato se c??era altra trippa per gatti: la possibilità di trovare un nuovo Vegeta, e ho letto ulteriori punzecchiature ad Oyuki. Non a caso una ragazza bravissima ed intelligente, oltre che ottima moderatrice. Ti sconsiglio di proseguire anche con lei sia perché è moderatrice di questa sezione, sia perché ci sono persone che non gradirebbero molto la cosa.
Nel corso degli ultimi mesi ho evitato accuratamente di prendere parte a certe discussioni, perché conoscendo una certa mia impulsività sarei stato capace di farmi bannare, e lo dico perché preferisco insulti diretti a questi giochetti che, come avete potuto notare, hanno centrato in pieno l??obiettivo (complimenti per la classe: sei stato anche abbastanza veloce nel raggiungere il tuo scopo).
Dai, adesso goditi il tuo attimo di gloria e poi continua a fare la vittima, su!, quello non accettato perché non libero di esprimere serenamente le proprie opinioni. Ma che bravo.
Beh, dal canto mio ridurrò ulteriormente , almeno per il momento, la mia partecipazione al forum.
Ah un??altra cosa corey: vaffanculo.
#57
Inviato 24 febbraio 2008 - 13:35
Ah un’altra cosa corey: vaffanculo.
Strano, trovo il tuo intervento semplicemente farneticante (mobbing? mio dio!). Ma il vaffanculo lo incasso serenamente e, come ho già detto altre volte, ne apprezzo la sincerità.
No hard feelings.
PS- L'effetto lassativo delle tue recensioni non è meno potente delle mie, believe me.
#58
Inviato 24 febbraio 2008 - 13:39
Ebbene, so che molti non ci crederanno, ma Alex mi ha risposto con ??un non saprei, non riuscirei a criticare uno come corey, anche perché è da poco che scrive qui?.
io ci credo, anche con me è sempre stato buono
#59
Inviato 24 febbraio 2008 - 13:46
Ebbene, so che molti non ci crederanno, ma Alex mi ha risposto con “un non saprei, non riuscirei a criticare uno come corey, anche perché è da poco che scrive qui”.
io ci credo, anche con me è sempre stato buono
Alex, parafrasando Kubrick, è un tocco di bontà.
E' questo modo di buttarla (e di prenderla) sul personale che è veramente abbrutente. Spero solo che questa delirante querelle sortisca qualche effetto sostanziale. Per ora ne dubito.
Ma il film che fine ha fatto?
#60
Inviato 24 febbraio 2008 - 13:51
Ebbene, so che molti non ci crederanno, ma Alex mi ha risposto con ??un non saprei, non riuscirei a criticare uno come corey, anche perché è da poco che scrive qui?.
io ci credo, anche con me è sempre stato buono
Alex, parafrasando Kubrick, è un tocco di bontà.
e quindi te ne devi approfittare solo perchè parafrasi Kubrick?
esco, a più tardi e ripensa a quello che hai detto
io la lezione l'ho imparata
#61
Inviato 24 febbraio 2008 - 13:56
Mi tengo stretti gli apprezzamenti che ricevo da parte di persone che stimo (alcune delle quali anche autorevoli), quindi non mi preoccupo.
#62
Inviato 24 febbraio 2008 - 14:04
ps: per il mobbing resto sempre a disposizione per consulenze gratuite...non solo ci ho avuto a che fare per lavoro ma anche a livello scientifico è un argomento che mi è sempre stato a cuore..
#63 Guest_AlanCivil_*
Inviato 24 febbraio 2008 - 14:22
#64
Inviato 24 febbraio 2008 - 15:14
E' un film, a parer mio, spalmato e slegato (che cazzo vuol dire non lo so, provo ad esprimermi meglio).
L'analisi di un noir non può non passare da una profonda considerazione del ritmo. Fare un grande noir vuol dire necessariamente giocare sul ritmo tensivo della pellicola, vuol dire portare a spasso lo spettatore, metterlo costantemente a sicuro e gettarlo subito dopo nella tensione. Qui invece il film insiste in maniera abbastanza stucchevole sempre sullo stesso ritmo, da quando mi sono seduto a quando mi sono alzato il mio rapporto con l'immagine non è mai cambiato, non c'è stato quel processo di distaccamento/azzeccamento che deve necessariamente esserci in un noir. Non so se ho reso l'idea ma è un film tremendamente piatto. Il chè sorprende proprio perchè a firmarlo sono i Coen, ossia i maestri del ritmo alternato: pensate a Fargo e i suoi dialoghi alienanti, allo spazio della tavola calda; pensate all'ironia di Crocevia della Morte e a certe sue scelte registiche. Un altro punto dolente, lo scarso peso dell'ironia della macchina, del virtuosismo che fa grande Arizona Junior. Questo film è a tratti addirittura classicheggiante!!! Il che per un Coen è a dir poco vergognoso. L'incapacità di alienare lo spettatore dal ritmo monocorde della tensione fa sì che il film non scivoli mai nel grottesco, nella farsa, nel gioco estetico...tutti elementi che caratterizzano le pellicole dei fratelli registi. Ne esce un film che si risolve in se stesso, con un potenziale incredibilmente inesploso nei personaggi, talvolta addirittura arronzati, e con una scarsa unitarietà. Non avendo letto il libro, il turbine in cui il protagonista viene trascinato m'è parso abbastanza inconcludente. Anche la pur sublime interpretazione di Bardem si va a scontrare con la staticità del personaggio, che avrebbe raccolto enorme giovamento da un manifestarsi grottesco della pellicola. I Coen si prendono troppo sul serio, e Non è un paese per vecchi finisce per essere l'unico film dei fratelli senza quel gusto del gioco prima di tutto cinematografico, il gusto del narrare che caratterizza la loro produzione.
Ovviamente stanotte forza Coen, li amo talmente tanto che figurati se mi metto a tifare contro. E forza I'm not there in tutte le categorie in cui è candidato.
E adesso fatemi una merdaccia, forse me lo merito pure. Ciau.
P.S.(basta polemiche su).
#65
Inviato 24 febbraio 2008 - 15:40
#66
Inviato 24 febbraio 2008 - 16:39
Io entro dalla porta di dietro a guardare questo film, non da quella degli amanti di Melville nè da quella degli amanti di McCarthy...bensì dalla porta dei coeniani purissimi, e devo dire che è con grande timore reverenziale verso i commenti di illustrissimi utenti che mi accingo a dire che il film mi ha abbastanza deluso.
E' un film, a parer mio, spalmato e slegato (che cazzo vuol dire non lo so, provo ad esprimermi meglio).
L'analisi di un noir non può non passare da una profonda considerazione del ritmo. Fare un grande noir vuol dire necessariamente giocare sul ritmo tensivo della pellicola, vuol dire portare a spasso lo spettatore, metterlo costantemente a sicuro e gettarlo subito dopo nella tensione. Qui invece il film insiste in maniera abbastanza stucchevole sempre sullo stesso ritmo, da quando mi sono seduto a quando mi sono alzato il mio rapporto con l'immagine non è mai cambiato, non c'è stato quel processo di distaccamento/azzeccamento che deve necessariamente esserci in un noir. Non so se ho reso l'idea ma è un film tremendamente piatto. Il chè sorprende proprio perchè a firmarlo sono i Coen, ossia i maestri del ritmo alternato: pensate a Fargo e i suoi dialoghi alienanti, allo spazio della tavola calda; pensate all'ironia di Crocevia della Morte e a certe sue scelte registiche. Un altro punto dolente, lo scarso peso dell'ironia della macchina, del virtuosismo che fa grande Arizona Junior. Questo film è a tratti addirittura classicheggiante!!! Il che per un Coen è a dir poco vergognoso. L'incapacità di alienare lo spettatore dal ritmo monocorde della tensione fa sì che il film non scivoli mai nel grottesco, nella farsa, nel gioco estetico...tutti elementi che caratterizzano le pellicole dei fratelli registi. Ne esce un film che si risolve in se stesso, con un potenziale incredibilmente inesploso nei personaggi, talvolta addirittura arronzati, e con una scarsa unitarietà. Non avendo letto il libro, il turbine in cui il protagonista viene trascinato m'è parso abbastanza inconcludente. Anche la pur sublime interpretazione di Bardem si va a scontrare con la staticità del personaggio, che avrebbe raccolto enorme giovamento da un manifestarsi grottesco della pellicola. I Coen si prendono troppo sul serio, e Non è un paese per vecchi finisce per essere l'unico film dei fratelli senza quel gusto del gioco prima di tutto cinematografico, il gusto del narrare che caratterizza la loro produzione.
Ovviamente stanotte forza Coen, li amo talmente tanto che figurati se mi metto a tifare contro. E forza I'm not there in tutte le categorie in cui è candidato.
E adesso fatemi una merdaccia, forse me lo merito pure. Ciau.
P.S.(basta polemiche su).
Guarda, a me dal punto di vista della dinamica dell'azione ha fatto un'impressione esattamente opposta alla tua (che naturalmente strarispetto). A partire dall'inseguimento del pitbull nel fiume sono letteralmente passato dall'altra parte dello schermo. Ero lì, del tutto dimentico di me stesso e profondamente immerso in un'azione mai uniforme o uguale a se stessa. Mille sorprese (basti pensare all'incoccio finale), mille twist narrativi (l'entrata in scena di Carson, i messicani nella camera 138, la mamma spifferante), mille graffi grotteschi (Chigurh che si toglie schifato i calzini zuppi di sangue, il ragazzotto che chiede altri soldi per mollare la bottiglia di birra, lo sceriffo che trasecola davanti all'assurdità dei fatti di cronaca). Non mi sembra che i Coen si prendano troppo sul serio. Anzi. Anche la staticità di Bardem a mio avviso è totalmente al servizio dell'imperturbabile impassibilità del personaggio. Insomma, abbiamo visto due film completamente diversi ma va bene così, nessuna polemica.
PS- Sottoscrivo quello che dice nicholas_angel sulla scena del trio mexicano.
#67
Inviato 24 febbraio 2008 - 17:15
#68
Inviato 24 febbraio 2008 - 17:31
E comunque, al di là dei giudizi di gusto, il cinema USA ci ha consegnato nel giro di due mesi (la notte si avvicina) 4 film di enorme importanza: Into the Wild, Cloverfield, There Will Be Blood e No Country for Old Men. Tre dei quali nerissimi (magari per qualcuno tutti e 4) e spaventosamente autocritici. Segno che l'Impero è più forte che mai e i suoi sudditi più lucidi stanno urlando disperatamente...
Concordo, rigurgiti Mallickiani.
#69 Guest_lo sterminatore_*
Inviato 24 febbraio 2008 - 18:49
per certe cose mi ha ricordato i b-movie anni 50 soprattutto per quella valigetta che ha lo stesso magnetismo e distruttività della valigia di "un bacio e una pistola" di aldrich.
ho trovato, però, un pochetto sfilacciato dal contesto la storia di t.l.jones.
mefistofelico e disumano javier bardem.
#70
Inviato 24 febbraio 2008 - 20:09
Ripensandoci, forse, stiamo un pelino sotto Lebowski e l'uomo che non c'era...c'è una strana fatica a chiudere la storia, un compiacimento nel tirarla per le lunghe che non si addice ai Coen, ma comunque resta la gioia di averli rivisti tornare a livelli super..
#71
Inviato 24 febbraio 2008 - 20:18
Comunque non sono mica d'accordo sulla mancanza d'ironia à la Coen...ci sono alcuni accorgimenti che possono far sembrare il film vagamente più neorealista del solito (non c'è la musica, il montaggio è molto compassato)...però a me vengono in mente una serie di scene che più coeniane non si può, dal cane inseguitore al personaggio di Woody Harrelson, dal divertimento con cui vengono messe in scena le morti più strampalate al dialogo tra Javier Bardem e il povero negoziante della stazione di servizio...
Ripensandoci, forse, stiamo un pelino sotto Lebowski e l'uomo che non c'era...c'è una strana fatica a chiudere la storia, un compiacimento nel tirarla per le lunghe che non si addice ai Coen, ma comunque resta la gioia di averli rivisti tornare a livelli super..
Vedi...man mano ti allontanerai dal giudizio entusiasta iniziale.
Poi ovviamente il mio è il commento di un coeniano che si aspettava molto di più. Restano alcuni tocchi di regia entusiasmanti. Voglio dire alla fine non lo metterei neanche fra i primi 30 film degli ultimi anni, il chè dice molto.
#72
Inviato 25 febbraio 2008 - 07:36
#73 Guest_AlanCivil_*
Inviato 25 febbraio 2008 - 11:04
#74
Inviato 25 febbraio 2008 - 13:29
fargo elevato all'ennesima potenza, grande film ma sicuramente non il migliore dei coen.
In Fargo c'era uno straniamento quasi Verghiano. Non azzardiamolo neanche il paragone oh!
#75
Inviato 25 febbraio 2008 - 13:42
#76
Inviato 25 febbraio 2008 - 13:56
bah.. io direi apprezziamo il fascino di questo film, o meglio chi può rinvenirne, senza rimpiangere quanto trasmessoci da altri.
Mi segno tra coloro i quali l'ultimo Coen, producendosi e ristagnando negli occhi, ha persino ampliato (e non ridotto) il proprio seducente, inquieto, velenoso fascino.
Due cose per concludere.. godo per il premio ai Coen, per No country for old men con cui una tantum l'Academy ha rispecchiato i miei desideri, per l'attore non protagonista e nel ripensare a Le Samourai, visto dopo eoni iersera..
Quoto il tutto con una ruspa meccanica
Dici che ho allucinato col paragone? Due ritratti di psicopatici con la divisa, l'automedicazione del cratere nella coscia di Anton come la disinfezione della ferita all'avambraccio di Jef, la neutralizzazione del "sottosicario" col colloquio preliminare, la spedizione punitiva dai mandanti primi, l'implacabile girovagare in macchina, la manomissione delle serrature...
Anton è la versione aggiornata e cingolata di Jef, n'est-ce pas?
#77
Inviato 25 febbraio 2008 - 14:02
Non mi pare si possa dire lo stesso di No country for old man, indi niente paragone. (Fantasia e Fantasia 2000 sono praticamente uguali, ciononostante se qualcuno li mette a paragone viene (giustamente) defenestrato).
#78
Inviato 25 febbraio 2008 - 14:07
Beh trovare elementi in comune è facilissimo prendendo qualunque coppia di film
Se ti riferisci a me, ma non credo, il mio paragone non riguarda soltanto le sequenze (che comunque hanno la loro importanza), ma la caratterizzazione complessiva del personaggio (compresi i valori "filosofici") e le modalità di messa in scena adottate per rappresentarlo. Ma, ripeto, credo non ti riferissi a me, nel qual caso considera nullo questo post.
#79
Inviato 25 febbraio 2008 - 14:38
#80
Inviato 25 febbraio 2008 - 14:57
l'implacabile girovagare in macchina, la manomissione delle serrature...
Anton è la versione aggiornata e cingolata di Jef, n'est-ce pas?
entrambi possiedono un calibratissimo controllo di sè azzerando l'emotività; sintomatico come poi si impossessano dello spazio circostante, con un atteggiamento aggressivo e spregiudicato; sono non solo razionali ma addirittura votati alla propria missione tanto da identificarcisi (con gli esiti che sappiamo) ben oltre l'istinto di conservazione.
Mi hanno poi affascinato in questi film gli spazi, i rapporti di interni ed esterni, ciò che ci dicono e che dicono dei rispettivi emblematici personaggi..
#81
Inviato 25 febbraio 2008 - 15:07
l'implacabile girovagare in macchina, la manomissione delle serrature...
Anton è la versione aggiornata e cingolata di Jef, n'est-ce pas?
entrambi possiedono un calibratissimo controllo di sè azzerando l'emotività; sintomatico come poi si impossessano dello spazio circostante, con un atteggiamento aggressivo e spregiudicato; sono non solo razionali ma addirittura votati alla propria missione tanto da identificarcisi (con gli esiti che sappiamo) ben oltre l'istinto di conservazione.
Mi hanno poi affascinato in questi film gli spazi, i rapporti di interni ed esterni, ciò che ci dicono e che dicono dei rispettivi emblematici personaggi..
e hanno entrambi un atteggiamento talmente sacerdotale nei confronti della "professione" da identificarla col loro essere: è il teatro della loro autonomia morale (basti pensare al discorso sulle regole che anton sibila a carson).
vero, anche il modo in cui si appropriano dello spazio è analogo: lo scrutano, lo ispezionano, lo perimetrano prima con lo sguardo, poi lo abitano col proprio corpo. un modus quasi felino nell'esplorare i luoghi: mappare lo spazio è assolutamente cruciale per entrambi, vitale.
insomma, con questo film i coen si confermano i maggiori e più lucidi eredi del cinema melvilliano di tutti i tempi, altro che corneau, hill, jarmusch o kim jee-woon (tutti registi coi controcazzi, soprattutto hill e jarmusch, sia chiaro).
la cosa che sorprende di più, poi, è che un film tratto da un romanzo poderoso (che non ho letto) tolga peso alle parole e affidi tutto (o quasi) alle immagini e alle potenzialità cinematografiche dello sguardo. questo film ci dice che il cinema puro, oggi, è ancora possibile, cosa di cui iniziavo a dubitare.
#82
Inviato 25 febbraio 2008 - 16:21
A occhio su Melville, così come il noir europeo...I Coen uno sguardo l'hanno decisamente buttato..
Su questo ci puoi scommettere quello che vuoi, basterebbe Miller's Crossing...
#83
Inviato 25 febbraio 2008 - 18:39
Sono molto molto molto molto meno d'accordo sul fatto che QUESTO sia il film che ci dice ceh è ancora possibile il cinema puro(che è una definizione peraltro molto ambigua di cinema governato dall'immagine, dall'inquadratura penso). A dire il vero butterei molto di più lo sguardo su tal Bruno Dumont.
#84
Inviato 25 febbraio 2008 - 18:42
#85
Inviato 25 febbraio 2008 - 20:08
1. Il disegno drammaturgico da Le doulos, con Tom novello Silien che tiene i fili dell'inghippo e si comporta da vero e proprio regista nel film (il classico auctor in fabula).
2. Lo stile visivo levigato ed eburneo dal capolavoro melvilliano Le cercle rouge, con frequenti analogie di ambientazione (vedi le sequenze nella foresta) e di ripresa (veloci carrellate laterali e sontuosi campi lunghi). Ma molto più ampiamente ad accomunare i due film è una sensazione di estrema, preziosissima "comodità visiva".
3. Una cristallina citazione da Un flic nella sequenza in cui il bambino ruba il parrucchino al cadavere, sequenza che riproduce in un campo/controcampo frontale il surreale colloquio di sguardi tra Delon e il cadavere di una prostituta nell'ultimo e sottostimato film di Melville.
Quanto all'affermazione che No Country for Old Men sia il film che bla bla bla, ebbene accetto critiche di qualsiasi tipo. E' soltanto un'impressione personale che nel merito e nel metodo lascia davvero il tempo che trova. Non per me ovviamente, tuttavia capisco che possa suonare non solo questionabile e ambigua ma addirittura sciocca e ridicola.
PS- Per me Brunone c'entra come i cavoli a merenda. Anzi, quelli ci azzeccano di più. Opinione personalissima: no polemiche, please.
#86
Inviato 25 febbraio 2008 - 20:41
#87
Inviato 25 febbraio 2008 - 20:48
Brunone???
Sì lo so sono un coglione, tieni ragione
E' che l'ho visto a Verona ed è proprio imponente, sicché mi scappa di chiamarlo Brunone, chiedo scusissima.
#88
Inviato 25 febbraio 2008 - 20:52
Eniuei io non vedo proprio come si possa negare il legame fra i Coen e Tarantino, anche se mi sono già trovato a fare questa polemica.
Crocevia della morte è stato a lungo il mio film preferito, ed è ancora nel parnaso.
#89
Inviato 25 febbraio 2008 - 20:54
Ma parli di Quentin no?
Crocevia della morte è stato a lungo il mio film preferito, ed è ancora nel parnaso.
No, parlavo dell'uomo Del Monte.
Via, sul crocicchio mortale siamo d'accordo, organizziamo un rave
#90
Inviato 25 febbraio 2008 - 21:07
#91
Inviato 26 febbraio 2008 - 11:51
Chi sa dirmi il titolo del film in cui Tommy Lee Jones interpreta il cow boy texano,o giù di lì,che per vendicare l'amico messicano costringe il suo assassino a riportarne il cadavere in Messico?
Ricordo atmosfere simili....
Ne ho visto mezzo,vorrei recuperarlo,grazie!
#93
Inviato 26 febbraio 2008 - 12:51
Piccolo OT:
Chi sa dirmi il titolo del film in cui Tommy Lee Jones interpreta il cow boy texano,o giù di lì,che per vendicare l'amico messicano costringe il suo assassino a riportarne il cadavere in Messico?
Ricordo atmosfere simili....
Ne ho visto mezzo,vorrei recuperarlo,grazie!
Fai bene a volerlo recuperare, l'esordio alla regia cinematografica di Tommy Lee Jones è un film bellissimo. Il suggestivo titolo originale è The Three Burials of Melquiades Estrada, reso in italiano col meno messicaneggiante Le tre sepolture. Nel 2005 a Cannes si è anche accaparrato un paio di premi niente male: miglior attore per TLJ e migliore sceneggiatura (Guillermo Arriaga).
Ops, nicholas mi ha battuto sul tempo, lascio comunque il messaggio con le due notiziole supplementari.
#94
Inviato 26 febbraio 2008 - 13:43
#95
Inviato 26 febbraio 2008 - 13:58
E' il secondo film di Lee Jones comunque...e, come già detto, è un capolavoro..
Jules sei proprio un saputello. Aniuei no, è il primo film, perchè quello del 95 è un film tv!
Prrrrrrrrrrrrrrrrrr.
come già detto è un capolavoro...
Lui, Clooney, Sean Penn, sono la testimonianza che essere grandi attori e uomini intelligenti è un ottimo punto di partenza per passare dietro la macchina da presa.
#96
Inviato 26 febbraio 2008 - 14:07
#97
Inviato 26 febbraio 2008 - 14:07
Tom (MC):
Silien (Le doulos):
La foresta di MC:
La foresta di Le cercle rouge (prima immagine della sequenza):
Quanto alla citazione LETTERALE del colloquio di sguardi tra il commissario Coleman (Alain Delon) e il cadavere della prostituta di Un flic, riprodotto in Miller's Crossing nel campo/controcampo frontale tra il cadavere di Rug e il bambino che gli soffia il parrucchino, ebbene non ho trovato immagini probanti in rete. Rimando quindi alla visione dei due film e imploro tutti i frequentatori del forum di recuperare, con qualsivoglia metodo, i film di Melville. Melville c'est le cinéma.
#98
Inviato 26 febbraio 2008 - 14:09
E' il secondo film di Lee Jones comunque...
Marò che rompiballs. Secondo te non so leggere le schede di imdb? Non a caso ho detto "l'esordio alla regia cinematografica di Tommy Lee Jones". Quando vuoi correggere almeno fallo pensandoci due volte, Iulo.
#99
Inviato 26 febbraio 2008 - 14:20
E che un film tv non conta? L'episodio pilota di Twin Peaks non conta? Eh? Eh? Eh??
Conta eccome, ma non è propriamente un film. Io non metterei Twin Peaks fra i film di Lynch, sinceramente. Questo non toglie nulla al valore dell'opera (che nel caso di Lee Jones non ho visto), si tratta semplicemente di categorie (contestabili certamente).
0 utente(i) stanno leggendo questa discussione
0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi