RIASSUMIAMO: la posizione della x non deve essere pensata come un momento logico distinto dal momento che pone l'essere come per sé noto... Il regressus in indefinitum si costituisce, infatti, perché quando si domanda perché l'essere è immediato si risponde che l'essere è immediato (A1) perché che sia immediato è immediato (A2); si crede cioè che A1 e A2 siano logicamente separati o astratti... Sicché si viene a confondere l'ordine discorsivo con l'ordine logico... L'aporia cioè si costituisce perché si tiene ferma l'impossibilità che l'immediatezza dell'essere immediato sia immediatamente inclusa... Tolto il concetto astratto delle due posizioni A2 e A1 è tolta anche questa impossibilità, e l'aporia viene quindi risolta "col mostrare che la posizione dell'immediatezza dell'essere ha valore di fondamento solo se nell'orizzonte dell'immediato è immediatamente inclusa l'immediatezza di questo orizzonte" (SO p.156)... Si rilevi qui che la posizione dell'immediatezza come inclusione non significa che si voglia mostrare che A1 sia identico a A2... Anzi, la posizione dell'essere si distingue dalla posizione della sua immediatezza; le due posizioni non sono identiche ma cooriginarie. Per far comprendere questa parte SCABROSA mi limiterò ad un esempio che semplifica le cose: chi astrae i due momenti e rileva quindi il regressus in indefinitum pensa che l'immediatezza dell'essere sia I = A1 + 1A2 e pensa dunque A1 e A2 A9800 come astratti. Chi invece li pensa nella loro concretezza o cooriginarietà rileva che A1 = A2 = I , che significa: se A1 include A2, A2 include a sua volta e a suo modo A1 A7... Se si concepisce dunque A21 e a A2 concretamente li si concepisce come A1 = A2, e la differenza degli indici sta ad indicare il duplice aspetto della concretezza medesima, duplice aspetto costituito dall'inclusione di A1 in A2 e di A2 in A1 E A6 98 A22 OO. Se infatti A1 è visto come antecedente a A2 MA A9 0DD, la posizione dell'essere può essere negata... Il principio di tutti principi di Husserl esprime abbastanza bene questo valore dell'originario: "ogni visione originalmente offerente è una sorgente legittima di conoscenza, che tutto ciò che si dà originalmente nell'intuizione è da assumere come esso si dà,ma anche soltanto nei limiti in cui si dà (Husserl,Ideen zu einer reinen Phänomenologie und phänomenologischen Philosophie. Erstes Buch: Allgemeine Einführung in die reine Phänomenologie",24)
in ultima istanza dobbiamo ricordare quindi che solo ciò che è è e solo ciò che è può essere, o per dirla in altri termini Ἀγναμπτότατος βάτος αὖος.