A quanto pare non esisteva un topic sul genere "giallo", se non riferito a qualche specifica corrente.
Qui mi piacerebbe soprattutto trovare suggerimenti e commenti su autori e libri, dal momento che è un filone che amo leggere e scoprire continuamente. E ciò indipendentemente dal fatto che si tratti di libri del passato o contemporanei, sono certo di avere moltissime lacune in entrambi i casi.
Tralasciando le letture giovanili (penso di aver letto buona parte della bibliografia di Agatha Christie ), e lasciando un attimo da parte Simenon con il suo Maigret che forse tutti conosciamo, negli ultimi anni mi sono avvicinato ai seguenti scrittori:
- Manuel Vazquez Montalban, che forse con Pepe Carvalho ha inventato una nuova figura di detective nella letteratura europea, alla stregua dei "modelli" americani da Chandler in poi. Stupendo.
- Andrea Camilleri, scoperto in realtà troppo tardi perché frenato dalla sua scrittura "dialettale". In realtà per me è uno dei più grandi in assoluto, il mondo in cui scrive, il modo in cui congegna le storie e ti ci butta dentro, l'ambientazione, la caratterizzazione dei personaggi, e mai una parola fuori posto. Immenso.
- Alicia Giménez Bartlett. Ho letto mi pare 3 libri suoi, e per quanto si avvicini un po' troppo al noir per i miei gusti, trovo che le sue storie siano molto affascinanti (anche se talvolta un tantino spinte verso l'inverosimile). E' quasi una prosecuzione del ciclo barcellonese di Montalban, in una città meno solare e più spietata direi. Discreta.
- Petros Markaris. Di suo ho letto un solo libro, "Ultime della notte", e mi è piaciuto. C'è tutta la decadenza dell'odierna Grecia, un bel personaggio come Kostas Charitos, tutto fila bene. Da riprendere.
- Leonardo Padura Fuentes. Lo intervistai anni fa dopo aver letto un suo libro ambientato nella Finca Vigia. Una bella rappresentazione della Cuba contemporanea, ma la trama gialla dei suoi libri (ho letto anche "La nebbia del passato") mi ha lasciato un po' così. Comunque valido.
- Marco Malvaldi. Finora ho letto solo "Il telefono senza fili". Scrive in toscano (livornese?), ha un buon umorismo e la storia dei vecchietti del BarLume è geniale. Però boh, il libro non mi è piaciuto fino in fondo né come stile né come trama. Anche il personaggio principale, il barista scettico... insomma, mi pare un po' una versione annacquata di altri poliziotti della letteratura, a cominciare da Montalbano. Ne ho preso un altro, sulla fiducia.
- Antonio Manzini. Una enorme delusione. Sarà che quando vedo le copertine di Sellerio mi fido ciecamente, sarà che la quarta di copertina mi aveva illuso, ma proprio zero. Personaggio principale disagiato e terribilmente squallido sotto ogni aspetto (mi pare sia vicequestore), trama di una semplicità disarmante, dialoghi pessimi, personaggi secondari poco curati, assassino sgamato a pagina 20. Mai più.
- Altra cocente delusione: Fred Vargas. Mi pare si chiamasse "La cavalcata dei morti". Bah.
- Giorgio Scerbanenco. Letto solo "I milanesi ammazzano al sabato", grande libro. Altri suggerimenti?
- Ho iniziato "Casino Totale" di Jean-Claude Izzo e finalmente ci trovo una scrittura interessante e una trama seria. Poi dirò di più.
- Sto per iniziare un libro di Colin Dexter, "Al momento della scomparsa la ragazza indossava". Speriamo bene.
Ne aggiungerò altri, questo intanto era per iniziare. A voi!