Sergio Leone
#1
Inviato 22 aprile 2011 - 21:31
Tutte queste pellicole, né più né meno, sono state considerate a posteriori dei simboli, dei cult, delle fonti inesauribili d??ispirazioni per i cineasti moderni.
Poteva mancare una sua monografia su Ondacinema?
Abbiamo pensato che la risposta fosse "no". Ecco qua, allora:
http://ondacinema.it...rgio_leone.html
"...a mentire alle mani, al cuore, ai reni..."
Le traiettorie dei neon
Superheroes meaning
#2
Inviato 23 aprile 2011 - 06:26
Poteva mancare una sua monografia su Ondacinema?
Abbiamo pensato che la risposta fosse "no". Ecco qua, allora:
http://ondacinema.it...rgio_leone.html
Certo che non poteva mancare, anzi.
Uno dei registi che amo di più. Tra i grandi di sempre.
Mentre gli spaghetti western degli altri sembravano, anzi, molti lo erano, film di serie B, Leone girava opere che hanno cambiato un genere vecchio quanto il cinema, il western.
Lento, silenzioso e verboso, ironico, è il cinema che da bambino mi ha colpito prima di ogni altro.
Tannen, io ti maledico.
#3
Inviato 23 aprile 2011 - 08:21
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#4
Inviato 23 aprile 2011 - 08:35
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#5
Inviato 23 aprile 2011 - 08:38
Statisticamente parlando, non lo so.
#6
Inviato 23 aprile 2011 - 08:45
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#7
Inviato 23 aprile 2011 - 10:59
Non fate gli indie su, il meglio di Leone sono QUEI 3 film lì. Bella la descrizione di "C'era una volta il West"
Vero.
Probabilmente i due "C'era una volta..." possono essere considerati capolavori nel senso tradizionale del termine.
Ma il meglio rimangono le tre opere della trilogia del dollaro, sono quelli che hanno dato uno scossone al genere western e al cinema mondiale in genere.
Violenza e ironia, velocissimi primi piani e primissimi piani per arrivare al momento clou, il duello o il triello finale, quello che era atteso dall'inizio del film. La colonna sonora del maestro Morricone che amplificava l'emozione della sparatoria imminente.
Il massimo.
Tannen, io ti maledico.
#9
Inviato 23 aprile 2011 - 11:31
Mentre gli spaghetti western degli altri sembravano, anzi, molti lo erano, film di serie B
Anch'io pensavo così fino a pochi anni fa e ovviamente c'è moltissima spazzatura, ma gli spaghetti western sono un genere molto più vario e complesso di quello che in genere si crede, con un numero incredibile di registi e film incredibilmente interessanti che andrebbero riscoperti seriamente (quindi al di fuori delle facili e in fondo svilenti rivalutazioni legate all'estetica "trash").
#10
Inviato 23 aprile 2011 - 11:34
Non fate gli indie su, il meglio di Leone sono QUEI 3 film lì. Bella la descrizione di "C'era una volta il West"
Vero.
Probabilmente i due "C'era una volta..." possono essere considerati capolavori nel senso tradizionale del termine.
Ma il meglio rimangono le tre opere della trilogia del dollaro, sono quelli che hanno dato uno scossone al genere western e al cinema mondiale in genere.
Violenza e ironia, velocissimi primi piani e primissimi piani per arrivare al momento clou, il duello o il triello finale, quello che era atteso dall'inizio del film. La colonna sonora del maestro Morricone che amplificava l'emozione della sparatoria imminente.
Il massimo.
Intrattenimento allo stato puro. Leone trasporta il western fuori dalle sabbie mobili hollywoodiane e dalle logiche dell'epopea/eroe etc. e, del resto, cosa avrebbe potuto importargliene? Spesso si ha, anzi, l'impressione che l'ambientazione (pure fondamentale) sia un mero pretesto per la messa in scena di una (dis)umanità disincantata, spietata e/o (tanto) disperata (quanto) fatalista a seconda che ci si collochi dalla parte delle vittime o dei carnefici di turno. Il tutto in un mondo dominato dalla mafia (per un pugno di dollari) dal rancore e dalla vendetta (per qualche dollaro in più) e dalla guerra (il buono, il brutto, il cattivo) e sovrastato dall'avidità che schiaccia tutto e tutti. Se nei primi due film affiora in qualche modo un sentire comunque """nobile""" (joe che salva la famigliola nel primo film anche se resta il dubbio che lo faccia per il suo sporco doppio gioco, e forse è tutte e due le cose, e la figura del colonnello Mortimer nel secondo) nel terzo, come giustamente descritto, cade qualsiasi forma di pietà. Ne resta soltanto la parvenza nel biondo che commenta l'assalto al ponte o copre col cappotto il soldato morente dopo avergli regalato l'ultima boccata di sigaro.
Il resto l'ha detto Pierrot: inquadrature, musica, battute poche e fulminanti. Incommensurabili e irraggiungibili.
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#11 Guest_ale_*
Inviato 23 aprile 2011 - 11:34
il primo riassume quello che Leone aveva fatto con i precedenti due western, in più porta all'esasperazione tutto il campionario di battute memorabili, personaggi straordinari, duelli immortali, colonne sonore mozzafiato, insomma tutto quello che aveva fatto grande il Leone-style.
il secondo apre una nuova stagione: è ancora un western, ma è già qualcos'altro, è funereo e mortifero, mitico/mitologico (mentre l'altro era picaresco), imponente.
l'ultimo è la sintesi di un'intera carriera: prolisso, soffre di gigantismo, tedio, egocentrismo, irrita, è sfilacciato in molti punti, pieno di buchi, è senza soluzioni, fluttua nel Tempo senza una storia, senza un presente. è un film unico che riempe una vita.
#12
Inviato 23 aprile 2011 - 11:45
l'ultimo è la sintesi di un'intera carriera: prolisso, soffre di gigantismo, tedio, egocentrismo, irrita, è sfilacciato in molti punti, pieno di buchi, è senza soluzioni, fluttua nel Tempo senza una storia, senza un presente. è un film unico che riempe una vita.
Esatto.
La trilogia del dollaro è bellissima, ma c'era una volta in America è proprio oltre, e tutti i difetti che c'ha non fanno altro che renderlo ancora più bello.
Statisticamente parlando, non lo so.
#13
Inviato 23 aprile 2011 - 11:51
#14
Inviato 23 aprile 2011 - 18:58
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#15
Inviato 23 aprile 2011 - 19:14
Una delle cose che più mi fanno amare i western di Leone (a me che non sono certo un patito del genere) è che sembrano sospesi in un'assenza temporale, non sono circostanziati storicamente, a loro modo sono anche astratti, non rimandano ad un'epoca precisa. Il Fuori non esiste. Questo permette all'azione, ai dialoghi e alle trovate registiche (mozzafiato) di risultare ancora più incisive, archetipiche, eterne,accentuando al massimo anche il puro godimento...
#16
Inviato 23 aprile 2011 - 19:56
Il più Grande di tutti e di sempre
Mi tocca darti ragione. Siamo al top delle mie preferenze. Kubrick, Hitchcock, De Sica, Monicelli e pochi altri possono vantare uno standard così alto per così tanti film.
#17
Inviato 23 aprile 2011 - 20:26
Il più Grande di tutti e di sempre
Mi tocca darti ragione. Siamo al top delle mie preferenze. Kubrick, Hitchcock, De Sica, Monicelli e pochi altri possono vantare uno standard così alto per così tanti film.
Eh ma Leone di film ne ha fatti pochini...
#18
Inviato 23 aprile 2011 - 20:47
#19
Inviato 23 aprile 2011 - 22:14
Una delle cose che più mi fanno amare i western di Leone (a me che non sono certo un patito del genere) è che sembrano sospesi in un'assenza temporale, non sono circostanziati storicamente, a loro modo sono anche astratti, non rimandano ad un'epoca precisa. Il Fuori non esiste. Questo permette all'azione, ai dialoghi e alle trovate registiche (mozzafiato) di risultare ancora più incisive, archetipiche, eterne,accentuando al massimo anche il puro godimento...
Verità. E' Cinema allo stato puro, oltre il contesto.
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#20
Inviato 24 aprile 2011 - 19:32
Ogni tanto c'è un lampo di umanità, vagamente intesa, ma mai esentata da un sentore di interesse personale.
Esemplare in questo senso la celeberrima scena del ponte ne "Il buono, il brutto e il cattivo".
Tutto ciò è troppo particolare nella filmografia mondiale. Ed è troppo bello.
#21
Inviato 24 aprile 2011 - 23:19
#22
Inviato 25 aprile 2011 - 06:33
Tutto ciò è troppo particolare nella filmografia mondiale. Ed è troppo bello.
Da spettatore moderno è un cinema che resta ancora particolare, a 47 anni da "Per un pugno di dollari".
All'epoca, invece, chissà cos'era, considerando che gli eroi dei western erano personaggi irreprensibili. Nulla da dire, non avevano un difetto, moralmente integri. Morivano due o tre persone ed erano solo i cattivi. E, in più, c'era anche almeno un accenno ad una storia d'amore, dell'eroe o di un suo compagno d'avventura. le sparatorie non erano nemmeno viso a viso. Ci si sparava dietro a dei ripari, o l'eroe si buttava a terra in uno scontro uno contro tre (Ombre Rosse).
Con Leone è crollato tutto questo. Storie d'amore? Nemmeno l'ombra. La distinzione tra buoni e cattivi non esisteva proprio. C'era il personaggio più spietato rispetto agli altri, così questi sembravano buoni al confronto, però... I morti ammazzati iniziavano a diventare parecchi. Bellissimo il finale di "Per qualche dollaro in più" con un carro carico di cadaveri e Clint che li conta. Solo su quel carro ci sono più morti che in tutto il western classico. Qui anche l'ironia di Sergio Leone, altro elemento fondamentale della trilogia del dollaro.
E poi i duelli. Arrivano ad un apice di emozione molto intenso, anche dopo averli visti più volte. Devi essere un maestro e basta per riuscire a fare una cosa così bene.
Dai, ma poi quell'accento musicale quando il biondo si sposta il poncho per mostrare la pistola in attesa di sparare. Un livello di cinema di primo piano.
Per me Leone rimane uno dei più grandi di sempre. Uno dei vertici del cinema.
Tannen, io ti maledico.
#23
Inviato 25 aprile 2011 - 11:06
Il triello finale de "il buono, il brutto e il cattivo", in un'arena da circo dove tutti gli spettatori sono morti. Esagerato.
#24
Inviato 25 aprile 2011 - 11:10
http://www.fistful-o.../tucoadvice.wav
Questa è Storia.
#25 Guest_ale_*
Inviato 25 aprile 2011 - 14:00
All'epoca, invece, chissà cos'era, considerando che gli eroi dei western erano personaggi irreprensibili. Nulla da dire, non avevano un difetto, moralmente integri. Morivano due o tre persone ed erano solo i cattivi. E, in più, c'era anche almeno un accenno ad una storia d'amore, dell'eroe o di un suo compagno d'avventura. le sparatorie non erano nemmeno viso a viso. Ci si sparava dietro a dei ripari, o l'eroe si buttava a terra in uno scontro uno contro tre (Ombre Rosse).
Con Leone è crollato tutto questo.
la differenza tra Leone e Ford (ovvero il western americano classico) è molto semplice ed è sempre stata specificata da Leone stesso (che pur amava Ford): il regista americano era un inguaribile ottimista e lui un irreprensibile pessimista.
Ford decantava l'american way of life (e quindi tutto un sistema di valori ben più ampi e "universali"), Leone invece mostrava l'altra faccia delle virtù fordiane. in Ford la morte quasi non esiste, in Leone è l'unica protagonista. uno è la purezza formale fatta persona, l'altro è un virtuoso, barocco ed esasperato. due visioni del mondo e della vita che si rispecchiavano anche nello stile.
#26
Inviato 26 aprile 2011 - 10:17
Dunque la filmografia di Leone la si può mettere direttamente in relazione a quella dei registi "classici", come appunto Ford o Hawks.
L'operazione leoniana di ribaltamento degli stereotipi di un certo tipo di cinema, che è poi quello americano - che lo ha "ossessionato" fino al suo ultimo capolavoro - la si può dunque comprendere pienamente soltanto conoscendo abbastanza il cinema classico.
Premesso che di un Ford non avrò visto neanche dieci film, posso però dire di preferire di gran lunga Sergio Leone, che è uno dei pochi registi che io abbia SEMPRE amato.
Ero ancora un moccioso quando per la prima volta vidi "Per un pugno di dollari" e ne risami letteralmente folgorato!
Da allora ho visto e rivisto quello e tutti gli altri film del regista e ancora oggi non posso stabilire con certezza quale sia il suo capolavoro, benché sia propenso a definire "C'era una volta in America" il suo film migliore e un capolavoro assoluto del cinema.
Di sicuro Leone non era un regista perfetto e tedenzialmente potrebbe essere accusato di "drammatizzare" troppol'azione,attraverso ad esempio l'(ab)uso di primi e primissimi piani.
Tuttavia non mi sento di definire questo un vero e proprio difetto, anche perché non credo lo si possa accusare d'essere davvero compiaciuto o di fare del cinema puramente emotivo.
Le tematiche dei suoi film sono tutte molto interessanti e l'analisi dei personaggi rivela la bravura di questo autore, a mio avviso non paragonabile magari ad un Ford, ma probabilmente altrettanto acuto e forse ancora più apprezzabile!
Ad ogni modo "C'era una volta il West" è forse il mo preferito...
#27
Inviato 26 aprile 2011 - 10:51
C'era una volta il west invece è perfetto, e ovviamente Il buono il brutto il cattivo è quello più divertente e fumettoso
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#28 Guest_ale_*
Inviato 26 aprile 2011 - 17:36
Di sicuro Leone non era un regista perfetto
gli zoom. ne fa un uso che in film come Per un pugno di dollari era comprensibile (risparmiava i soldi di una carrellata), ma che in opere più "ambiziose" (e moderne) come C'era una volta in America stona, stona.
#29
Inviato 26 aprile 2011 - 19:48
Lungi dal dire che sia stato un regista privo di pecche, devo però dire che nonostante problemi come la drammatizzazione dell'azione(per l'appunto lo zoom)e qualche scena "troppo ad effetto", ho sempre amato - e sempre amerò - i suoi film!
Non è una promessa di matrimonio, eh!
Secondo me, al di là di tutto, alcuni suoi film restano dei capolavori e in particolar modo "C'era una volta in America", che considero forse l'apice della sua carriera, benché forse mi senta più affezionato agli "spaghetti western", di cui questo film rappresenta in un certo senso il seguito.
Leone è stato sempre interessato al mito americano e i suoi film, un po' come quelli del suo collega Peckinpah, erano caratterizzati da un tono crepuscolare molto forte, anche se il nichilismo alla Peckinpah era in gran parte sdrammatizzato dalla parodia, come nella trilogia western.
Dei suoi film mi mancano ancora il primo(non ricordo il nome)e "Il colosso di Rodi", ma non so quando potrò vederli...
#30
Inviato 28 aprile 2011 - 15:21
Per me è parte del suo stile. E' una sua firma.
Non riesco ad immaginare i suoi film senza i primi piani. Sarebbero film di altri registi. Anche l'alternanza tra primissimi piani e campi lunghi.
Tannen, io ti maledico.
#31
Inviato 28 aprile 2011 - 17:10
Ripeto, non me ne faccio certo io un problema - da vero Leoniano - però mi rendo conto che ad alcuni l'uso eccessivo di primi piani possa infastidire, perché corrispondente ad una drammatizzazione dell'azione.
Personalmente, per quanto amante del cinema minimalista, ho sempre preferito lo stile di Leone, anche perché non credo che la scelta di puntare sull'emotività dello spettatore rappresenti necessariamente un difetto, purché lo si faccia con stile, con maestria.
E Sergio Leone era un grandissimo maestro e credo che questo tutti lo debbano riconoscere, compresi i detrattori.
Per inciso non ho mai capito cosa di preciso criticasse Mereghetti dello stile di Leone: so per certo che, almeno per quanto mi riguarda, il suo giudizio su film come "C'era una volta in America" e "C'era una volta il West" è spesso stato impietoso.
Credo che nel caso di Mereghetti giochi molto la non condivisione del modo di fare cinema di Leone. Ma francamente credo che un minimo di oggettività dovrebbe quantomeno rendere un minimo di giustizia nel giudicare un regista che, bene o male, ha rivoluzionato il genere western e non vedo perché non possa essere paragonato ad altri grandi del genere!
#32 Guest_ale_*
Inviato 28 aprile 2011 - 18:52
#33
Inviato 28 aprile 2011 - 19:31
Forse i suoi gusti sono troppo classicisti, però ribadisco che in alcuni casi secondo me ha esagerato... ad esempio le 2,5 stelle a "Morte a Venezia" di Visconti o a "Vivre sa vie" di Godard mi sembrano eccessive(oltre che il già citato caso di "C'era una volta in America"). Non è il luogo adatto a polemizzare, me ne rendo conto, però secondo me i film di Leone valgono molto di più di quanto Mereghetti non creda.
Anche perché, diciamolo, il fatto che il punteggio più alto lo prenda "Per un pugno di dollari"("solo" 3 stelle, che è comunque il voto adeguato, secondo me)mi sembra di per sé ambiguo...
#34
Inviato 30 aprile 2011 - 13:14
E poi i dialoghi, rarrissimi, spesso brevi ma con battute fulminanti:
Celebrazioni doverose, ma ce ne stanno tante altre:
"Lo sai che la tua faccia somiglia a quella di uno che vale 2000 dollari?"
"Già... ma tu non somigli a quello che li incassa"
---------------
"Don Benito Rojo, mi state ascoltando vero? So che Vi serve gente... Beh io sono disponibile. Ma badate bene prima di accettare... costo caro!"
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"Quando uno mi paga, gli porto sempre a termine il lavoro"
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"Tu mandi alla forca un pover'uomo che non ha mai fatto male a nessuno!"
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"Se resterete a San Miguel cambierete opinione"
"Decido io... quando cambio opinione"
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"Quando si spara si spara, non si parla!"
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"Sto cercando un mezzo sigaro con dietro la faccia di un grandissimo figlio di puttana alto, biondo e che parla poco."
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"Beh tieni fuma... ti aiuterà a digerire..."
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#35
Inviato 30 aprile 2011 - 13:15
Anche perché, diciamolo, il fatto che il punteggio più alto lo prenda "Per un pugno di dollari"("solo" 3 stelle, che è comunque il voto adeguato, secondo me)mi sembra di per sé ambiguo...
"Per un pugno di dollari" the best!
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#36
Inviato 30 aprile 2011 - 13:49
"Per qualche dollaro in più" ad esempio credo sia quantomeno sullo stesso livello: se forse sconta un'eccessiva similitudine con il primo capitolo della trilogia, d'altra parte aggiunge degli elementi che lo rendono molto più emozionante e meglio sviluppato. Ma penso che siano sullo stesso livello.
Solo con l'ultimo della trilogia Leone farà forse un ulteriore passo avanti.
Credo cmq che oggettivamente un film come "C'era una volta in America" non valga meno di "Per un pugno di dollari", per dire!
Ad ogni modo, in quanto ai dialoghi fulminanti sono del tutto d'accordo: nessuno riusciva a creare dei dialoghi come Leone!
#37
Inviato 30 aprile 2011 - 15:01
I gusti son gusti e "Per un pugno di dollari" è un ottimo film, però credo che non sia affatto per proprio demerito preferirgli altri dello stesso Leone!
Li venero tutti senza distinzioni, ma il primo è il più puro.
Stefano
Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!
#38
Inviato 30 aprile 2011 - 16:04
I gusti son gusti e "Per un pugno di dollari" è un ottimo film, però credo che non sia affatto per proprio demerito preferirgli altri dello stesso Leone!
Li venero tutti senza distinzioni, ma il primo è il più puro.
Anche più grezzo. A costi bassissimi, non che gli altri della trilogia siano costati poi molto. Ma rende bene l'idea quando dici che è il più puro.
Rispetto agli altri due della trilogia possiede meno ironia. Forse per questo lo metto un filino dietro. Per ironia penso, ad esempio, all'incontro tra Il Monco e il Colonnello con il cinese a portare le valige dentro e fuori l'alberghetto e poi lo scontro tra i due calpestandosi le scarpe. Oppure penso alla figura del brutto nel terzo capitolo della trilogia del dollaro. Ecco, questa ironia ancora non aveva preso piede in "Per un pugno di dollari".
Dovessi dare un giudizio il più possibile oggettivo, forse il suo film migliore resta "Il buono, il brutto, il cattivo". Completo. C'è tutto quello che era Leone. Anche per quanto riguarda gli incroci del film che portano i tre ad arrivare insieme al punto finale.
Tannen, io ti maledico.
#39
Inviato 30 aprile 2011 - 18:07
A parte gli scherzi, trovo assurdo che in sede critica ci si dimentichi SEMPRE di fare il dovuto confronto con "La sfida del samurai" nell'analisi del film.
Leone riprende letteralmente TUTTO dal film di Kurosawa: storia, sequenze, inquadrature, ritmo, violenza, atmosfere. Persino la musica di Morricone è evidentemente influenzata dalla colonna sonora dell'originale giapponese. Tanto è vero che spesso i fan più ultra di Leone ci restano parecchio male a vedere il film di Kurosawa...
Eppure ogni volta la cosa viene quasi liquidata come un fatto di costume, un aneddoto a margine.
E' un remake geniale (lo adoro anch'io ovviamente), ma è pur sempre un remake. E pure dei più fedeli.
#40
Inviato 30 aprile 2011 - 19:18
Il discorso sarebbe anche abbastanza lungo probabilmente, però in maniera spicciola credo che il primo Leone(escludendo i suoi due primissimi film), cioè quello della prima trilogia, sia ancora parzialmente improntato ad una sperimentazione votata al continuo confronto con i classici(cui accennavo qualche post fa).
Il Leone della Trilogia del Tempo è, se vogliamo, maggiormente disincantato e crepuscolare, nonché meno "eroico", ma non per questo meno epico.
Si tratta in quel caso di trarre l'epos dal decadimento, che poi secondo me è stato sempre il modus operandi di Leone: solo che nella prima fase i suoi film erano caratterizzati da una maggiore ironia - a volte quasi una sorta di parodia -. Non per questo i film dell'ultimo periodo sono necessariamente migliori, eh! Dico solo che secondo me sono sotto un certo punto di vista maggiormente "maturi".
Quanto alle mie preferenze, non saprei proprio indicare quale sia il mio preferito del Maestro. Forse "C'era una volta il West"...
#41
Inviato 30 aprile 2011 - 21:00
Sono strafelice!
#42
Inviato 30 aprile 2011 - 23:28
Oggi da Expert ho comprato il doppio DVD di "C'era una volta in America" in un cesto di offerte a 9,50.
Sono strafelice!
tieni d'occhio la home, allora
#43
Inviato 01 maggio 2011 - 09:35
Leone riprende letteralmente TUTTO dal film di Kurosawa: storia, sequenze, inquadrature, ritmo, violenza, atmosfere. Persino la musica di Morricone è evidentemente influenzata dalla colonna sonora dell'originale giapponese. Tanto è vero che spesso i fan più ultra di Leone ci restano parecchio male a vedere il film di Kurosawa...
Il film di Kurosawa è decisamente più ironico, e soprattutto il personaggio di Mifune è un po' diverso da quello di Eastwood. Il pistolero di Leone ha un fondo di morale (nel corso del film percepisci che a suo modo è un "buono"), ma questà moralità di fondo alla fin fine non influenza granché le sue azioni, se non alla fine quando sente che deve andare a salvare il barista (e anche qui la cosa si mescola con la motivazione vendicativa nei confronti del messicano). Tra l'altro è un fondo etico che nel corso della trilogia sparirà, ma questo è un altro discorso ancora. Il ronin di Kurosawa invece agisce molto più secondo principi etici forti: nel "far west" del Giappone di inizio '800 Kurosawa ci cala ancora un po' di sano spirito Samurai, ricavando come risultato divertimento e sangue a fiotti. La mimica dei due personaggi principali è poi molto diversa (in ambo i casi qualcosa di epico, la gelida immobilità corrucciata di Clint da un lato, le smorfie di ironica interrogatività di Toshiro), e questo è importante visto che i film visivamente girano tutti intorno a loro.
Sono due bellissimi film, ma lasciatemi dire che oggi credo risulti MOLTO più fresco e moderno quello di Kurosawa. Parlo di regia e fotografia proprio (il direttore della fotografia di Yojimbo è lo stesso di Rashomon, un genio del grigio pieno e corposo!).
#44
Inviato 01 maggio 2011 - 10:06
Oggi da Expert ho comprato il doppio DVD di "C'era una volta in America" in un cesto di offerte a 9,50.
Sono strafelice!
tieni d'occhio la home, allora
Ho controllato, mi ero sbagliato. In realtà erano 8,90.
#45
Inviato 05 maggio 2011 - 10:02
#46 Guest_ale_*
Inviato 05 maggio 2011 - 17:40
#47
Inviato 05 maggio 2011 - 22:45
per completezza
http://www.ondacinem...in_america.html
ben scritta. sei tu william vero?
ma come avete lottato tanto per avere i nickname rivelati!
comunque sì, sono io...
#48
Inviato 03 febbraio 2012 - 22:16
Il tema del gangster, trasformato da Coppola in epica, reso da Scorsese come tragedia (non una tragedia classica, forse più in ambito barocco, da dramma del siglo de oro), diventa in Leone elegia. Rimpianto e ricerca del tempo perduto. Il Proust del gangster movie, sin dall'inizio immerso in quell'ottica di esasperata soggettività.
Alla fine de "L'uomo che uccise Liberty Valance", un giornalista dice a James Stewart: "Nel west, quando la realtà è diversa dal mito, noi scriviamo il mito". La storia di Noodles è la storia di un uomo alla ricerca del suo passato, della verità del passato, e che scopre che ciò che realmente rivuole sono le sue illusioni.
Le tre parti del film prendono tre momenti, relativamente brevi, di un'intera vita, eppure ci mostrano la vita di Noodles nella sua totalità. I tantissimi anni trascorsi tra l'uno e l'altro sono meri spazi bianchi ("Che cosa hai fatto in tutti questi anni?" "Sono andato a letto presto"), riempiti dalle decisioni prese in pochi momenti. Il destino di un uomo legato ad un unico atto, le cui conseguenze lo inchioderanno di fronte all'eternità.
La prima parte è quella che amo di più. La più corale, la più oggettiva, eppure la più illusoria. Il passato (irrecuperabile) a cui agognare. Il paradiso prima della caduta. Non è un caso, secondo me, che il film si svolga in ambiente ebraico. Non manca neppure Eva in questa Genesi profana; solo mi chiedo, chi è il serpente?
La seconda parte è ossessiva, claustrofobica. Luciferina. Comincia la ricerca del passato perduto, ma Noodles dovrà imparare che non si può mai veramente tornare a casa. E la madeleine in questo caso ha un sapore amaro.
La terza parte conclude la ricerca. E canta il suo inno all'illusione, al passato, ma non nella sua realtà. E' per questo che la scena conclusiva non poteva essere se non quella che è. Canta la sua canzone di tristezza e malinconia, chiude un bilancio fallimentare, fa rimpiangere una vita sprecata (o anche due, forse), un mondo perduto. L'ambiente sporco e casalingo del 1921, divenuto quello ripulito e crudele del 1933, è ora asettico e freddo come una bara. La ricerca si conclude in un tono funebre, ma non morboso. E' l'ultimo addio sotto un cielo di monotono grigiore.
#49
Inviato 03 febbraio 2012 - 22:24
Beh "Per un pugno di dollari" se vogliamo è un film di Leone... e Kurosawa: mica cazzi.
A parte gli scherzi, trovo assurdo che in sede critica ci si dimentichi SEMPRE di fare il dovuto confronto con "La sfida del samurai" nell'analisi del film.
Leone riprende letteralmente TUTTO dal film di Kurosawa: storia, sequenze, inquadrature, ritmo, violenza, atmosfere. Persino la musica di Morricone è evidentemente influenzata dalla colonna sonora dell'originale giapponese. Tanto è vero che spesso i fan più ultra di Leone ci restano parecchio male a vedere il film di Kurosawa...
Eppure ogni volta la cosa viene quasi liquidata come un fatto di costume, un aneddoto a margine.
E' un remake geniale (lo adoro anch'io ovviamente), ma è pur sempre un remake. E pure dei più fedeli.
Sì è vero, un colpo di genio. Da qualche parte su Youtube c'è un collaboratore (?) di Leone che racconta di come lui, Leone e un altro andarono a vedere il film di Kurosawa al cinema e di come Leone rimase poi folgorato e decise di farne una trasposizione in chiave western. Se non sbaglio Kurosawa ha intentato anche una causa (che poi vinse) a Leone per plagio.
#50
Inviato 03 febbraio 2012 - 22:28
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE
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