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Is Ma Anche Isl Oppure Isis Che Poi Sarebbe Daesh


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267 replies to this topic

#151 coltivatore di amicizie

    utente rancoroso

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Inviato 17 febbraio 2015 - 14:23

certo certo, la politica dei meno quando non si sa cosa dire...


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#152 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 17 febbraio 2015 - 14:30

...o quando non se ne ha voglia

 

ma dimmi la verità, pensi davvero di scrivere cose tali da suscitare negli altri la voglia di rispondere? ma li rileggi i tuoi post? sei solo inutilmente, noiosamente e stucchevolmente provocatorio come un bimbo che cerca attenzione

io preferisco interloquire con altri, sinceramente


  • 3

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#153 corrigan

    気持ち悪い

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Inviato 17 febbraio 2015 - 14:35

bon, beccateve la panoramica dall'Espresso, alcune sono molto interessanti:

 

Oggi non posto cose mie, ma di altri, assai più esperti e autorevoli in tema.

«Quella libica diverrebbe la più importante missione nazionale all'estero, con un costo - considerati mezzi, velivoli, navi - di circa mezzo miliardo di euro. (…) Prima di di sbarcare truppe sulla nostra "quarta sponda", meglio chiarire che sarà una missione di guerra, non certo di peacekeeping; e che la presenza di nostre truppe sul terreno attirerà terroristi islamici da tutto il Nordafrica e il Sahel».
(Gianandrea Gaiani, Sole 24 Ore)

«Secondo una stima prudente, servono almeno 60 mila uomini con equipaggiamento pesante: carri armati, elicotteri di attacco, mezzi di trasporto truppe, genio».
(Paolo Rastelli, Corriere della Sera)

«Non so se è chiaro che avremmo 50 morti nella prima settimana. Né si pensi che bastino 5 mila uomini, ce ne vorrebbero 50 mila e forse sarebbero ancora pochi. Poi ci devono dire chi sono gli alleati e chi no, quali fazioni appoggiamo e quali contrastiamo, perché è evidente che l'Isis è soltanto una bandiera e sotto ci sono le stesse milizie che prima pagavamo e che ora indossano la tuta nera perché da quelle parti è diventato un marchio vincente»*.
(generale Fabio Mini, intervista su La Stampa)

[ecco questa è un'altra stronzata di Mini, perché può essere così adesso-ma non ci vuole la sfera di cristallo a capire le potenzialità ed è assurdo pensare che rimarranno in questo stato. mi sembra un altro esempio alla Ainis o alla Krugmann, sarà pure un esperto ma mi sa che ha una posizione - a priori - ben precisa da sostenere a qualunque costo]

«Il califfo al-Baghdadi non potrebbe sperare di meglio che un'invasione armata di ciò che resta della Libia, condotta da "crociati" (italiani, francesi e altri europei) e "apostati corrotti" (egiziani più arabi e africani vari). Un'operazione di controguerriglia da sviluppare su un territorio grande sei volte l'Italia, in un totale caos geopolitico dove si affrontano decine di bande e milizie di vario colore e appartenenza etnica, tutte armate fino ai denti. (…) Contrariamente a quanto si afferma, lo stato islamico non sta conquistando la Libia. Semmai alcune fazioni che continuano a massacrarsi senza pace usano il marchio "califfale" in franchising, per ottenere visibilità e attirare reclute. (…) Sembra che alcuni esponenti del governo abbiano persa la memoria del nostro passato coloniale in Tripolitania e Cirenaica. Certo non l'hanno dimenticato i libici: "Tutto ciò che aspiriamo avere di nuovo italiani qui tra le mani" ha twittato uno dei più seguiti blogger di Misurata, nemmeno tra i più radicali: per vendicare Omar al-Mukhtar e i suoi gloriosi martiri. Ma qualcosa si può e si deve fare: prima di tutto non accendere nuovi focolai di guerra senza speranza di vincerla; poi usare le leve finanziarie per bloccare i flussi di denari che arrivano ai gruppi armati, operazione tutt'altro che impossibile: in terzo luogo colpire i traffici che alimentano i miliziani, compresi i jihadisti che fanno riferimento allo stato islamico».
(Lucio Caracciolo, Repubblica)

«Le milizie di Derna, pesantemente armate grazie al mercato nero e al saccheggio degli arsenali gheddafiani, sono pronte ad affrontare l'arrivo di un dispositivo militare convenzionale rispetto al quale potrebbero essere in grado di massimizzare le loro tecniche asimmetriche: attentati, esplosivi improvvisati, guerriglia, imboscate. Dunque qualsiasi ipotetico impegno militare dovrà necessariamente mettere in conto possibili pesanti costi umani, economici, politici».
(Marco Di Liddo e Gabriele Iacovino, Analisi del CeS.I. Centro Studi Internazionali)

«Da settembre la Libia è un Paese spaccato e sempre più in guerra: due governi, due parlamenti e decine di fazioni armate. In più una crescente presenza jihadista, legata o meno all'Is. Armi continuano ad affluire nel Paese che manca di alcune strutture presenti perfino a Baghdad, come gli aeroporti internazionali e le maggiori ambasciate straniere. Le due coalizioni potrebbero facilmente scomporsi frammentando ancora di più i fronti di combattimento. Attualmente il governo di Tobruk controlla le due città e una parte della fascia costiera della Cirenaica, nonché le zone a prevalenza tibù nel sud del Paese e l'area attorno alla città di Zintan. La coalizione Alba controlla gran parte della Tripolitania, inclusa la capitale. Bengasi e le zone petrolifere del sudovest e sulla costa centrale sono campi di battaglia. A Bengasi infuria una guerra casa per casa».
(Mattia Toaldo, Limes)

«Un intervento militare a tutto campo per imporre la pace oggi in Libia sarebbe un rischio insostenibile per le democrazie occidentali, anche a fronte dei pericoli che il paese ci pone. Un'azione possibile con finalità di peace-keeping o anche di peace-enforcing (mantenere la pace oppure imporre la pace) doveva essere annunciata nel 2011 alla fine dell'operazione Nato. Oggi è impossibile per questi motivi: le milizie, e non solo i gruppi terroristici, non accetterebbero di sottomettersi a una forza militare, anche targata Onu. Ci sarebbero atti di ritorsione contro i militari stranieri, che costringerebbero in pochi mesi i governi intervenuti a ritirare le loro truppe (è avvenuto in un contesto molto meno pericoloso in Somalia)».
(ancora Mattia Toaldo, intervista su Repubblica)

«L'affermazione di Gentiloni ("Siamo pronti a combattere in Libia" ) è irresponsabile e imprudente. Mette l'accento a un intervento militare dell'Italia che non siamo in grado di fare. Un conto è attivare una guerra aerea come abbiamo fatto nel 2011, un altro combattere con le truppe di terra. Siamo spinti dentro uno scenario di guerra per il quale siamo inadatti. Basterebbe che i nostri governanti studiassero un po' di storia per scoprire le tante sconfitte libiche che abbiamo subito. Altro che inviare 5 mila uomini, come ha invocato la ministra Pinotti. Da inviare contro chi, su quale fronte?».
(Angelo Del Boca, intervista su il Manifesto)


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「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#154 coltivatore di amicizie

    utente rancoroso

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Inviato 17 febbraio 2015 - 14:35

fai un po' come ti pare, non mi interessa


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#155 Melquíades

    aspirante indie

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Inviato 17 febbraio 2015 - 16:05

http://www.theatlant...utm_source=SFFB

Articolo lungo e completo sull'ISIS, origini, credo, tutto quello che l'Occidente non ha considerato fino ad oggi.


  • 2

#156 soul crew

    stocazzo

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Inviato 17 febbraio 2015 - 17:47

se interessa, metto questo reportage fatto da due reporter, uno dei quali mio amico, sulla lotta all'isis che viene condotta in iraq

 

http://youtu.be/00s8h3DIKEs


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#157 mueller80

    mainstream Star

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Inviato 17 febbraio 2015 - 19:04

ma guarda te se un manipolo di cornuti con un millesimo dei mezzi militari a disposizioni di qualsiasi esercito nazionale decente deve mettere a ferro e fuori 2 mezzi continenti e minacciarne un terzo

 

ma quanto cazzo ci vuole a debellare una roba del genere? ma quanta minchia di gente dovrà ancora crepare?!

 

il pacifismo assoluto non esiste: la differenza è tra chi attacca e chi si deve difendere (l'europa rientra senz'altro in questa seconda casistica, in questa fase storica)

 

 

bravissimo

 

 

mirabile questo edfitoriale di Galli della Loggia a tal proposito

 

info.gifCattiva coscienza europea

 

 

Mentre scriveva nel suo editoriale per il Corriere di ieri che «gli europei sembrano ormai incapaci di pensare seriamente alla sicurezza», Angelo Panebianco non poteva immaginare quanta ragione gli avrebbero dato dopo solo poche ore le notizie giunte da Copenaghen sull’ultima impresa del terrorismo jihadista. E sempre sperando che non facciano lo stesso le notizie provenienti in futuro dall’Ucraina. Alla sua analisi manca tuttavia una premessa importante: gli europei sono incapaci di pensare alla loro sicurezza innanzi tutto perché sono ormai incapaci di pensare alla guerra. Di pensare concettualmente la guerra. Di convincersi cioè che quando in una situazione di crisi una delle due parti appare decisa per segni indubitabili a usare la violenza, c’è un solo modo di fermarla: minacciare di usare una violenza contraria. E quando è inevitabile, usarla.

Da settant’anni questa elementare verità all’Europa di Bruxelles ripugna. Non a caso tutto il suo establishment politico-culturale ha appena potuto permettersi di ricordare il centesimo anniversario della Grande guerra solo a patto di farne propria l’antica qualifica papale di «inutile strage». Inutile dunque l’indipendenza della Polonia, dell’Ungheria o dei Paesi baltici che scaturì da quel conflitto. E perché? In che senso, da quale punto di vista? Inutile pure il risveglio politico di tutto il mondo islamico in seguito al crollo dell’impero ottomano: ma chi può dirlo? Così come inutile, naturalmente, nel suo piccolo, anche il ritorno all’Italia di Trento e Trieste, non si capisce in base a quale criterio. I n base al criterio, si risponde, che tutto questo è costato un enorme numero di morti. È vero. Ma un enorme numero di morti, per fare solo qualche esempio, sono costate anche le invasioni barbariche, le guerre di religione del Seicento, la battaglia di Stalingrado, per non parlare, che so, della colonizzazione dell’America in seguito alla scoperta del Nuovo mondo: si è trattato perciò di avvenimenti «inutili»? Ma via, che modo è mai questo di fare storia, assumendo come criterio chiave il numero dei morti?
È peraltro in questo modo, a forza di suscitare emozioni e di consolidare giudizi del genere, che la storia - quella vera, quella che secondo una famosa immagine di Hegel assomiglia inevitabilmente a un banco di macelleria dal momento che gli uomini sono sempre quelli del peccato originale - è in questo modo, dicevo, che la storia si è progressivamente dileguata dall’orizzonte concettuale dell’opinione pubblica europea. E insieme dalla cultura delle sue élite politiche, dopo il ‘45 orientate massicciamente in senso cristiano-socialdemocratico. Il vuoto lasciato dalla storia è stato riempito dai principi. Unicamente i principi devono guidarci nell’arena del mondo: la giustizia, la libertà, l’eguaglianza, il diritto. Ma soprattutto la pace. Peccato che in quell’arena i principi, se non sono sostenuti dalle armi, possono voler dire una sola cosa: il compromesso a tutti i costi, il compromesso sempre e comunque. E alla fine - nella sostanza, anche se ogni sostanza può sempre essere mascherata - quasi sempre la resa.

 

E infatti a cos’altro si prepara se non alla resa un’Unione Europea la quale - c’informava sempre ieri sul Corriere Danilo Taino, immagino con intima soddisfazione di Federica Mogherini, ormai avviata a farci rimpiangere lady Ashton - negli ultimi vent’anni, mentre ai suoi confini crollava il mondo, ha visto dimezzare la propria aviazione tattica, l’artiglieria passare da circa 40 mila pezzi a poco più di 20 mila, e i suoi tre Paesi più popolosi (Germania, Francia e Italia) attualmente in grado di schierare insieme solo 770 (dicesi 770) carri armati? E le altre cifre relative agli armamenti declinare più o meno nella stessa clamorosa misura? Forse, per risultare credibile, un presunto ministro degli Esteri dovrebbe occuparsi anche di queste minutaglie.

Niente guerra, invece, niente inutili stragi. L’Italia in specie poi, si sa, è votata alla pace. Se domani andremo in Libia, se mai ci andremo, anche lì, c’è da giurarci, non andremo per fermare con le armi le orde dello «Stato islamico», cioè con la guerra. No. Dimentichi che non c’è ipocrisia maggiore di quella delle parole, ma decisi a non dismettere la nostra sciocca ideologia, andremo «per mantenere la pace».
La guerra, gli europei dell’Ue hanno deciso di lasciarla agli americani. Credendo così, tra l’altro, di poterli comodamente giudicare dei «guerrafondai» schiavi della «cultura delle armi» e di potersi sentire quindi moralmente superiori ad essi: in una parola più democratici.

E invece è vero proprio il contrario. Se anche dopo il terribile Novecento gli Usa hanno potuto lasciare posto nel proprio arsenale ideale e politico alla guerra - e continuare a fare delle guerre - è stato anche perché consapevoli del forte legame della loro società con i valori democratici. Un legame che si è dimostrato capace di rimetterli sulla strada giusta dopo ogni guerra sbagliata, di suscitare gli anticorpi in grado di immunizzarli dai pericoli politici e dalle cadute etiche che sempre si accompagnano alla guerra. È per l’appunto questa consapevolezza (degli americani ma anche dei britannici) che gli europei invece, i quali pure si credono tanto più democratici, non possono avere. Oscuramente essi avvertono che il loro rifiuto della guerra, apparentemente così virtuoso, in realtà copre la paura che in qualche modo la guerra possa resuscitare come d’incanto i démoni che affollano il loro passato così poco democratico. È solo un caso se il Paese non da oggi più pacifista di tutti è la Germania? Il nostro amore per la pace, insomma, assomiglia molto a un antico rimorso divenuto cattiva coscienza .


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#158 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 18 febbraio 2015 - 08:54

 

mirabile questo edfitoriale di Galli della Loggia a tal proposito

 

info.gifCattiva coscienza europea

 

 

Mentre scriveva nel suo editoriale per il Corriere di ieri che «gli europei sembrano ormai incapaci di pensare seriamente alla sicurezza», Angelo Panebianco non poteva immaginare quanta ragione gli avrebbero dato dopo solo poche ore le notizie giunte da Copenaghen sull’ultima impresa del terrorismo jihadista. E sempre sperando che non facciano lo stesso le notizie provenienti in futuro dall’Ucraina. Alla sua analisi manca tuttavia una premessa importante: gli europei sono incapaci di pensare alla loro sicurezza innanzi tutto perché sono ormai incapaci di pensare alla guerra. Di pensare concettualmente la guerra. Di convincersi cioè che quando in una situazione di crisi una delle due parti appare decisa per segni indubitabili a usare la violenza, c’è un solo modo di fermarla: minacciare di usare una violenza contraria. E quando è inevitabile, usarla.

Da settant’anni questa elementare verità all’Europa di Bruxelles ripugna. Non a caso tutto il suo establishment politico-culturale ha appena potuto permettersi di ricordare il centesimo anniversario della Grande guerra solo a patto di farne propria l’antica qualifica papale di «inutile strage». Inutile dunque l’indipendenza della Polonia, dell’Ungheria o dei Paesi baltici che scaturì da quel conflitto. E perché? In che senso, da quale punto di vista? Inutile pure il risveglio politico di tutto il mondo islamico in seguito al crollo dell’impero ottomano: ma chi può dirlo? Così come inutile, naturalmente, nel suo piccolo, anche il ritorno all’Italia di Trento e Trieste, non si capisce in base a quale criterio. I n base al criterio, si risponde, che tutto questo è costato un enorme numero di morti. È vero. Ma un enorme numero di morti, per fare solo qualche esempio, sono costate anche le invasioni barbariche, le guerre di religione del Seicento, la battaglia di Stalingrado, per non parlare, che so, della colonizzazione dell’America in seguito alla scoperta del Nuovo mondo: si è trattato perciò di avvenimenti «inutili»? Ma via, che modo è mai questo di fare storia, assumendo come criterio chiave il numero dei morti?
È peraltro in questo modo, a forza di suscitare emozioni e di consolidare giudizi del genere, che la storia - quella vera, quella che secondo una famosa immagine di Hegel assomiglia inevitabilmente a un banco di macelleria dal momento che gli uomini sono sempre quelli del peccato originale - è in questo modo, dicevo, che la storia si è progressivamente dileguata dall’orizzonte concettuale dell’opinione pubblica europea. E insieme dalla cultura delle sue élite politiche, dopo il ‘45 orientate massicciamente in senso cristiano-socialdemocratico. Il vuoto lasciato dalla storia è stato riempito dai principi. Unicamente i principi devono guidarci nell’arena del mondo: la giustizia, la libertà, l’eguaglianza, il diritto. Ma soprattutto la pace. Peccato che in quell’arena i principi, se non sono sostenuti dalle armi, possono voler dire una sola cosa: il compromesso a tutti i costi, il compromesso sempre e comunque. E alla fine - nella sostanza, anche se ogni sostanza può sempre essere mascherata - quasi sempre la resa.

 

E infatti a cos’altro si prepara se non alla resa un’Unione Europea la quale - c’informava sempre ieri sul Corriere Danilo Taino, immagino con intima soddisfazione di Federica Mogherini, ormai avviata a farci rimpiangere lady Ashton - negli ultimi vent’anni, mentre ai suoi confini crollava il mondo, ha visto dimezzare la propria aviazione tattica, l’artiglieria passare da circa 40 mila pezzi a poco più di 20 mila, e i suoi tre Paesi più popolosi (Germania, Francia e Italia) attualmente in grado di schierare insieme solo 770 (dicesi 770) carri armati? E le altre cifre relative agli armamenti declinare più o meno nella stessa clamorosa misura? Forse, per risultare credibile, un presunto ministro degli Esteri dovrebbe occuparsi anche di queste minutaglie.

Niente guerra, invece, niente inutili stragi. L’Italia in specie poi, si sa, è votata alla pace. Se domani andremo in Libia, se mai ci andremo, anche lì, c’è da giurarci, non andremo per fermare con le armi le orde dello «Stato islamico», cioè con la guerra. No. Dimentichi che non c’è ipocrisia maggiore di quella delle parole, ma decisi a non dismettere la nostra sciocca ideologia, andremo «per mantenere la pace».
La guerra, gli europei dell’Ue hanno deciso di lasciarla agli americani. Credendo così, tra l’altro, di poterli comodamente giudicare dei «guerrafondai» schiavi della «cultura delle armi» e di potersi sentire quindi moralmente superiori ad essi: in una parola più democratici.

E invece è vero proprio il contrario. Se anche dopo il terribile Novecento gli Usa hanno potuto lasciare posto nel proprio arsenale ideale e politico alla guerra - e continuare a fare delle guerre - è stato anche perché consapevoli del forte legame della loro società con i valori democratici. Un legame che si è dimostrato capace di rimetterli sulla strada giusta dopo ogni guerra sbagliata, di suscitare gli anticorpi in grado di immunizzarli dai pericoli politici e dalle cadute etiche che sempre si accompagnano alla guerra. È per l’appunto questa consapevolezza (degli americani ma anche dei britannici) che gli europei invece, i quali pure si credono tanto più democratici, non possono avere. Oscuramente essi avvertono che il loro rifiuto della guerra, apparentemente così virtuoso, in realtà copre la paura che in qualche modo la guerra possa resuscitare come d’incanto i démoni che affollano il loro passato così poco democratico. È solo un caso se il Paese non da oggi più pacifista di tutti è la Germania? Il nostro amore per la pace, insomma, assomiglia molto a un antico rimorso divenuto cattiva coscienza .

 

 

Meraviglioso esempio dell'isteria che sta prendendo tutti i nostri "intellettuali", almeno quelli che hanno larghissima visibilità su tutti i giornali. Non c'è mai stata come in questi giorni tanta propensione alla guerra, a spingere all'estremo l'emotività della gente che già di suo è sovra-sollecitata. Tutti questi editoriali, infinite righe che Giuliano Ferrara pare Gandhi al confronto.

 

L'Europa non fa più la guerra: fuffa.

Da 70 anni l'Europa fa continue guerre. La Francia in Algeria, Indocina ha inviato i palloncini colorati? Francia e Inghilterra non sono intervenute a Suez? I mila interventi europei (Italia compresa, anche se avremmo una Costituzione che lo impedisce), dal'Iraq all'Afghanistan? La Francia che abitualmente usa la guerra in centro Africa per "dirimere" le crisi?

 

La guerra non è inutile: concetto puramente retorico.

Gli esempi portati sono poi meravigliosi. L'Italia nella prima guerra mondiale che ha l'utilissimo "acquisto" tramite 1.240.000 morti di Trento e Trieste (Bolzano non è citata, chissà perché, forse perché ci hanno messo bombe fino all'altro giorno perché non consideravano "utilissimo" entrare in Italia). Una milionata e passa di morti per l'utilissima conquista di qualcosa che avremmo ottenuto egualmente con la neutralità (non a caso per farci intervenire e leggere articoli tipo Galli della Loggia anche un secolo fa ci avevano promesso molto molto molto di più).

 

L'utilità di una guerra non si "misura" in morti.

Tesi fantastica suffragata con argomenti a ritroso nel passato. Oh, quanti morti hanno fatto le guerre di 10 secoli prima? Perché l'evoluzione umana è, chiaramente regressiva. Paragonereste il Moulinex con la pietra in selce? No, Galli invece lo fa, e lo ritiene "utile". Non esiste una crescita morale, umana, giuridica possibile. Si deve accettare l'aureo principio, totalmente retorico ovviamente, che "quando in una situazione di crisi una delle due parti appare decisa per segni indubitabili a usare la violenza, c’è un solo modo di fermarla: minacciare di usare una violenza contraria. E quando è inevitabile, usarla".

 

Attenzione perché siamo veramente a livelli di genio puro "quando una delle due parti, appare, per segni indubitali". Se possedessimo un po' di logica elementare e rilevatori di argomenti fuffa dovremmo già fermarci qui. Appare-per segni indubitabili-decisa. Siamo al daltonico che vede i colori.

Proseguiamo comunque: appare, per segni indubitabili, decisa a usare la violenza. Galli della Loggia ha in mente crisi dove sempre e comunque solo una delle due parti "appare", "per segni indubitabili" (quali segni? Mette in campo milizie? Spara a salve? Rapisce gente? Inizia veramente a usare la violenza? Allora non sono più segni) decisa alla violenza. L'altra parte, ovviamente, non lo fa mai perché tutte le crisi sono fatte da uno che usa la violenza e da una vittima che subisce. E' il mondo delle fate, siamo esponenzialmente oltre Rumsfeld: l'unione dell'assurdo logico-retorico e dell'inganno emotivo.

 

A latere. I dati su artiglieria e co. Non trovo l'articolo di Taino e non controllo nemmeno, non ne ho voglia, tanto si è già capita la fuffa dell'articolo. Ma quei 770 carri (che poi esiste una categoria specifica carri? Oppure l'evoluzione della guerra porta a veicoli blindati/d'attacco diversi/più "utili", concetto caro a Galli, non rientranti in quella categoria?) mi puzza tantissimo di balla. Se qualcuno ha modo di controllare e smentire la mia sensazione sarà felice di ritrattare. Resta quanto sopra per tutto il resto.


  • 6

Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#159 Mr Repetto

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Inviato 18 febbraio 2015 - 10:13


Ma via, che modo è mai questo di fare storia, assumendo come criterio chiave il numero dei morti?

 

Non rompetigli i coglioni con questi morti. Qua si parla di Storia, non di fregnette in attesa perenne. 

 

dio che schifo.


  • 0

#160 Limenitis

    sputasentenze

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Inviato 18 febbraio 2015 - 11:24

 

È per l’appunto questa consapevolezza (degli americani ma anche dei britannici)

 

 

 

Meglio la guerra inglese o americana?

 

 

Scusate me ne vado ashd


  • 1

Stefano

 

 

Sono stato ad un loro concerto in prima fila, impiedi. Ubriaco fracico ed erano convinte fossi un fan sfegatato, mi dedicavano le canzoni mentre io per quasi due ore urlavo: troieee!

 


#161 corrigan

    気持ち悪い

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Inviato 18 febbraio 2015 - 12:06

se entro due settimane non dovessero accadere sviluppi rilevanti sono quasi certo che qualche "intellettuale da quotidiano" comincerà a parlare della missione in Libia come una grande occasione "rigeneratrice" per un paese stanco e in crisi.


  • 0

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#162 unkle

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Inviato 18 febbraio 2015 - 13:57

 

 

mirabile questo edfitoriale di Galli della Loggia a tal proposito

 

info.gifCattiva coscienza europea

 

 

Meraviglioso esempio dell'isteria che sta prendendo tutti i nostri "intellettuali", almeno quelli che hanno larghissima visibilità su tutti i giornali. Non c'è mai stata come in questi giorni tanta propensione alla guerra, a spingere all'estremo l'emotività della gente che già di suo è sovra-sollecitata. Tutti questi editoriali, infinite righe che Giuliano Ferrara pare Gandhi al confronto.

 

EGDL ha l'ineguagliabile dono di non imbroccare un editoriale dal 1993.


  • 0

#163 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 18 febbraio 2015 - 14:04

per fare da mediatore per il problema libia dopo l'ipotesi prodi si manifesta l'ipotesi buonanno ashd

 

B-Erc5HIgAAl-S8.png


  • 0

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#164 Mr Repetto

    Enciclopedista

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Inviato 18 febbraio 2015 - 15:04

se entro due settimane non dovessero accadere sviluppi rilevanti sono quasi certo che qualche "intellettuale da quotidiano" comincerà a parlare della missione in Libia come una grande occasione "rigeneratrice" per un paese stanco e in crisi.

Altre suggestioni dell'ignorante di relazioni internazionali.

Mi sembra che l'IS abbia il singolare dono di mettere d'accordo tutta la comunità internazionale sul fatto che sia necessaria un'azione di forza per spazzarli via. Voglio dire, se c'è qualcuno che avrebbe potuto pensare, e a ragione, che cercare di ribaltare i governi dei vari Saddam-Gheddafi-Assad avrebbe avuto solo la conseguenza di aumentare il caos, mi sembra difficile solo pensare ad un esito peggiore dell'IS al potere. E questo vale per USA, Europa, Russia, e ancor più per qualunque Paese arabo.

Si potrebbe quindi intuitivamente dedurre che alcune tensioni diplomatiche possano passare in secondo piano in nome di un'alleanza verso un nemico comune. Oppure è più probabile che, ben sapendo di essere utili nella guerra contro l'IS, alcune attori regionali o medie potenze ne approfittino per forzare la mano su altre questioni (vedi Russia con Ucraina)?


  • 0

#165 Max Stirner

    Scaruffiano

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Inviato 18 febbraio 2015 - 15:06

se tutta la comunità internazione fosse d'accordo l'isil neanche sarebbe nata


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"Ho abituato i miei occhi al sangue." Georg Büchner


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#166 Mr Repetto

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Inviato 18 febbraio 2015 - 15:09

se tutta la comunità internazione fosse d'accordo l'isil neanche sarebbe nata

 

Certamente, ma non so se sia un disaccordo sulla strategia (bisogna evitare che prendano il potere) o semplicemente sull'organizzazione (ok, ma chi paga? e chi dirige le operazioni? e chi gestisce il dopo?).


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#167 soul crew

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Inviato 18 febbraio 2015 - 15:14

non credo ci siano le condizioni per l'unità della comunità internazionale, troppi interessi contrapposti da parte delle potenze (vedi il caso siria appunto, guerra richiesta dall'occidente e stoppata col veto russo)

allo stesso tempo come ho avuto già modo di dire, c'è chi con queste formazioni c'ha scherzato fin troppo (cercando di abbattere chi le combatteva o finanziandole direttamente, chissà? secondo Mini, la 2) e questa non è stata certo la russia, che comunque non si accoderà ad un intervento occidentale.

mi risulta che anche gli americani siano contrari all'intervento, soprattutto se a guida franco-italiana


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#168 corrigan

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Inviato 18 febbraio 2015 - 15:29


se tutta la comunità internazione fosse d'accordo l'isil neanche sarebbe nata


Certamente, ma non so se sia un disaccordo sulla strategia (bisogna evitare che prendano il potere) o semplicemente sull'organizzazione (ok, ma chi paga? e chi dirige le operazioni? e chi gestisce il dopo?).
-Lo Stato Islamico in Iraq si espanso in maniera improvvisa ed inaspettata-più che altro per il crollo dell'esercito iracheno e perché i sunniti dopo il malgoverno di Maliki li hanno lasciati fare. Dopo la caduta di Mosul, hanno dovuto cacciare Maliki e adesso stanno ricostruendo l'esercito coi nuovi istruttori americani, dovrebbero attaccare in primavera.
Allo stesso tempo, gli USA non hanno realmente armato i curdi di Erbil perché hanno paura che ciò porterebbe all'indipendenza curda (e ad una nuova guerra civile in Iraq). L'unità dell'Iraq, anche solo nominale è, o meglio era almeno fino a qualche mese fa-forse ora ci stanno ripensando, una sine qua non dell'amministrazione Obama.
Senza truppe USA, i paesi europei non hanno le capacità e le motivazioni per intervenire, la Russia appoggia che appoggia Assad hai suoi cazzi in Caucaso (oltre all'Ucraina)-oltre a non intervenire tradizionalmente fuori dallo spazio post-sovietico. Infine la Cina, almeno in Medio Oriente, non ha abbandonato la vecchia massima del tao guang yang hui (http://sun-bin.blogs...trategy-is.html) delineata da Deng Xiaoping (anche perché aprirebbe brutti scenari in Xinjiang), anche perché i suoi interessi vitali non sono toccati.

-Quando si è poi (sempre molto rapidamente) espanso in Siria, si veniva ancora dalla scottatura del mancato intervento contro Assad. Attaccare l'IS avrebbe favorito Assad (quindi una questione di "perdere la faccia" per i paesi occidentali). Poi per motivi diversi c'è stata ed in parte ancora c'è una certa reticenza ad intervenire dei paesi arabi (spaccati tra KSA e Qatar: il vulnus è la Fratellanza Musulmana e l'Egitto) e della Turchia (qua è di nuovo a causa dei curdi, ma la Turchia è anche cozy col Qatar e la FM). In generale sia gli arabi che i turchi hanno paura che intervenire contro l'IS possa attirare attentati nei loro paesi, anche perché lo spill over sarebbe abbastanza immediato- ma probabilmente hanno anche paura delle reazioni della propria opinione pubblica. Preferiscono generalmente confinare il contagio tra Siria e Iraq rimandando a domani le decisioni cruciali sulla questione.
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#169 mueller80

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Inviato 18 febbraio 2015 - 16:39

adesso immagino arriveranno i soliti commenti "ah è il giorn, no Libero.." :)

 

Secondo il Daily Telegraph che cita «documenti segreti dei jihadisti» l’Isis sarebbe intenzionato a utilizzare la Libia per portare il caos nel sud dell’Europa. «Stando a uno dei principali reclutatori dello Stato islamico in Libia, l’Isis vuole infiltrarsi sui barconi di immigrati nel Mediterraneo e attaccare le «compagnie marittime e le navi dei Crociati». I piani segreti dell’Isis contro il sud dell’Europa sono contenuti in un documento, di cui il think tank anti-terrorismo britannico Quilliam è entrato in possesso (www.quilliamfoundation.org). La grande quantità di armi che circolano in Libia e la sua vicinanza con «gli stati crociati» rendono il Paese il punto di partenza ideale per l’Isis, scrive Abu Arhim al-Libim che, secondo gli analisti, è una figura di spicco dello Stato islamico. Al-Libim cita in particolare la possibilità per i jihadisti di «utilizzare e sfruttare in modo strategico i tanti barconi di “immigrati clandestini” che partono dalle coste libiche» attraverso i quali«l’Isis può «portare il caos nel sud dell’Europa e colpire le compagnie marittime e le navi dei Crociati».


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#170 mueller80

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Inviato 18 febbraio 2015 - 17:00

approfitto dell'assist negli status, per postare questo capolavoro: calza proprio a pennello  :D

 

Krancic%2Bsinistra%2Bin%2Bpiazza.jpg


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#171 Garga Charrua

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Inviato 18 febbraio 2015 - 17:02

posta anche quella di oggi, capolavoro comico inarrivabile

 

10991125_1028952780465855_58863228998861

 

 

 

 

Forattini in confronto è Karl Kraus.


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#172 mueller80

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Inviato 18 febbraio 2015 - 17:10

ne ha fatte di migliori

 

tipo questa  ;D

 

https://pbs.twimg.co...QfbVE.jpg:large


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#173 Mr Repetto

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Inviato 18 febbraio 2015 - 17:50

 

 

se tutta la comunità internazione fosse d'accordo l'isil neanche sarebbe nata


Certamente, ma non so se sia un disaccordo sulla strategia (bisogna evitare che prendano il potere) o semplicemente sull'organizzazione (ok, ma chi paga? e chi dirige le operazioni? e chi gestisce il dopo?).
-Lo Stato Islamico in Iraq si espanso in maniera improvvisa ed inaspettata-più che altro per il crollo dell'esercito iracheno e perché i sunniti dopo il malgoverno di Maliki li hanno lasciati fare. Dopo la caduta di Mosul, hanno dovuto cacciare Maliki e adesso stanno ricostruendo l'esercito coi nuovi istruttori americani, dovrebbero attaccare in primavera.
Allo stesso tempo, gli USA non hanno realmente armato i curdi di Erbil perché hanno paura che ciò porterebbe all'indipendenza curda (e ad una nuova guerra civile in Iraq). L'unità dell'Iraq, anche solo nominale è, o meglio era almeno fino a qualche mese fa-forse ora ci stanno ripensando, una sine qua non dell'amministrazione Obama.
Senza truppe USA, i paesi europei non hanno le capacità e le motivazioni per intervenire, la Russia appoggia che appoggia Assad hai suoi cazzi in Caucaso (oltre all'Ucraina)-oltre a non intervenire tradizionalmente fuori dallo spazio post-sovietico. Infine la Cina, almeno in Medio Oriente, non ha abbandonato la vecchia massima del tao guang yang hui (http://sun-bin.blogs...trategy-is.html) delineata da Deng Xiaoping (anche perché aprirebbe brutti scenari in Xinjiang), anche perché i suoi interessi vitali non sono toccati.

-Quando si è poi (sempre molto rapidamente) espanso in Siria, si veniva ancora dalla scottatura del mancato intervento contro Assad. Attaccare l'IS avrebbe favorito Assad (quindi una questione di "perdere la faccia" per i paesi occidentali). Poi per motivi diversi c'è stata ed in parte ancora c'è una certa reticenza ad intervenire dei paesi arabi (spaccati tra KSA e Qatar: il vulnus è la Fratellanza Musulmana e l'Egitto) e della Turchia (qua è di nuovo a causa dei curdi, ma la Turchia è anche cozy col Qatar e la FM). In generale sia gli arabi che i turchi hanno paura che intervenire contro l'IS possa attirare attentati nei loro paesi, anche perché lo spill over sarebbe abbastanza immediato- ma probabilmente hanno anche paura delle reazioni della propria opinione pubblica. Preferiscono generalmente confinare il contagio tra Siria e Iraq rimandando a domani le decisioni cruciali sulla questione.

 

Da questo scenario mi sembra emerga che nessun Paese sarebbe contrario ad attaccare l'IS, ma che ognuno non l'ha fatto per motivi contingenti, errori di valutazione, speranza che fosse qualcun'altro a risolvere la questione. 

A me, insomma, un accordo ampio sull'intervento sembra possibile. Non vedo proprio chi si opporrebbe. Il che mi fa dire che lo Stato Islamico ben difficilmente potrà resistere come soggetto di tipo realmente statale, rimanendo un marchio (al limite un'organizzazione) sotto il quale si nascondono  guerriglieri nei Paesi senza un controllo statale, o terroristi in giro per il mondo. 


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#174 corrigan

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Inviato 19 febbraio 2015 - 05:21

http://espresso.repu...italia-1.200117
Abbiamo avuto il permesso, insieme alla Francia, di usare i droni Predator (quelli armati, non quelli ricognizione - i Reaper - che già abbiamo)* dai nostri alleati a stelle e strisce. Non ci vuole molto a capire per quale motivo.
 

*in realtà dando un'occhiata a wikipedia, pare che l'articolo sia impreciso. la distinzione tra Reaper di ricognizione e Predator da combattimento è imprecisa perché ci sono anche Reaper armati (che già usiamo).

secondo il sito dell'aeronautica militare italiana e wikipedia abbiamo già sei Predator B, ciò che l'articolo doveva dire è che gli USA hanno deciso di sbloccare la fornitura dei kit per armare i nostri Predator.


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#175 joseph K.

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Inviato 19 febbraio 2015 - 08:10

Vado a memoria ma mi pare di aver letto da qualche parte che due di quei predator erano andati persi/sono inutilizzabili (i "nostri", quelli da ricognizione). Ripeto, vado a memoria quindi posso sbagliarmi.

 

Edit: http://www.wired.it/...droni-italiani/

Qui, articolo di qualche mese fa, si parla di "problemi in passato" e due droni che sono in utilizzo Afghanistan. Forse mi ricordavo questo.

 

Riedit: qua si parla di due pretadator B andati distrutti.

http://www.analisidi...mi-e-fuori-uso/

 

Articolo di Libero/Bechis. Si parla anche di carri armati, tornando a quanto diceva EGL (qua dice che quelli italiani sono 539 (+ 47 che andranno fuori servizio nel 2018), nel 2013. Se è vero quindi anche quel dato che riportava EGDL è fuffa (Germania e Francia dovrebbero averne circa 200 insieme in totale per far tornare la cifra di Galli Della Loggia...). Teniamo sempre conto che è un articolo Libero/Bechis.


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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#176 corrigan

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Inviato 19 febbraio 2015 - 08:23

l'andarci ad infognare ("all'italiana") nella conduzione di omicidi extragiudiziari via droni non promette nulla di buono. dal punto di vista giuridico la drone warfare in USA è abbastanza incasinata, non oso immaginare cosa potrebbe succedere da noi.

spero che non si mettano in testa che una dozzina di droni sia una scappatoia per fare la voce grossa senza usare i soldati. voglio proprio vedere cosa succede ai primi civili che facciamo saltare per aria.


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#177 coltivatore di amicizie

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Inviato 19 febbraio 2015 - 13:06

intanto l'ambasciatore egiziano ha confermato la probabile presenza di infiltrati ISIS nei prossimi sbarchi


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#178 mueller80

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Inviato 19 febbraio 2015 - 19:11

intanto l'ambasciatore egiziano ha confermato la probabile presenza di infiltrati ISIS nei prossimi sbarchi

 

 

l'avrà letto su il giornale o sugli altri mezzi di informazione che , secondo il nostro prode esegeta kafkiano, sparano sdolo fregnacce per diffamare i bravi musulmani :D


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#179 unkle

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Inviato 20 febbraio 2015 - 10:40

intanto l'ambasciatore egiziano ha confermato la probabile presenza di infiltrati ISIS nei prossimi sbarchi

 

come si fa a dare conferma di una probabilità?


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#180 joseph K.

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Inviato 20 febbraio 2015 - 12:54

http://www.wired.it/...isis-allitalia/

 

http://www.ilpost.it...tto-libia-isis/


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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#181 coltivatore di amicizie

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Inviato 20 febbraio 2015 - 13:35

 

intanto l'ambasciatore egiziano ha confermato la probabile presenza di infiltrati ISIS nei prossimi sbarchi

 

come si fa a dare conferma di una probabilità?

 

 

 

aspettare che scoppia una bomba?  ;D

 

scherzi a parte...per me è del tutto scontato che ci siano infiltrazioni terroristiche nei barconi (come da qualunque altra parte): il terrorista può essere un immigrato (clandestino o non) come anche uno "di seconda/terza generazione" come anche un italiano/europeo convertito all'islam (oggi sulla 7 hanno intervistato un coglione napoletano appena convertito all'islam, che ha detto candidamente che quelli di charlie hebdo "se la sono cercata"...grazie a dio, in studio un deputato PD lo ha prontamente e giustamente apostrofato come "imbecille")

 

voglio dire: poco più di un mese fa hanno fatto 20 morti in una delle principali capitali europee: come si fa a negare che il rischio attentati esista?! io capisco che ci sono certi sciacalli che speculano sulla paura del cittadino medio e certi partiti che cavalcano biecamente questo sentimento, però mi lascia altrettanto afflitto e sconcertato il fatto che molti altri (le varie sinistre pseudo-radicali) continuino a minimizzare, intervenendo solo quando si scopre una occasionale bufala, o sfruttando cinicamente l'occasione per tirare in ballo le solite menate (fuori luogo) sulle colpe dell'occidente e del cristianesimo


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#182 Unison

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Inviato 22 febbraio 2015 - 16:36

Come se un terrorista si prenderebbe il rischio di morire o di essere fermato su un barcone di immigrati, questa è pura propaganda razzista.

 

Il rischio attentati esiste, nessuno lo mette in dubbio, anche se molti stanno iniziando a parlare di invasione, una cosa che sinceramente è pura fantascienza, va anche detto che alcune delle solite menate (fuori luogo?) sulle colpe dell'occidente non sono poi così sbagliate, sappiamo tutti che alcuni (non tutti) dei problemi che sono andati a scaturirsi in medio-oriente sono causati dall'occidente che per i soliti interessi personali è andato ad impicciarsi in faccende che oltre a non toccarlo, le ha pure peggiorate.


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“Looking forward is only an imagination of your brain.

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I can honestly say what I think now, ‘cause I’m in the time now, is what I can tell you.

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#183 unkle

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Inviato 23 febbraio 2015 - 14:12

Come se un terrorista si prenderebbe il rischio di morire o di essere fermato su un barcone di immigrati, questa è pura propaganda razzista.

 

 

asd in effetti

 

in ogni caso i terroristi, o i 'potenziali' terroristi già sono da noi, lavorano presso le nostre fabbriche, studiano nelle nostre scuole, altri addirittura possono essere italiani come il simpaticone qui sotto

 

italiano_kobane_tw_peshmerga.jpg

 

addirittura altri fanno il tragitto inverso, dall'italia verso lo stato islamico.


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#184 Mr Repetto

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Inviato 23 febbraio 2015 - 15:26

Per un attimo ho sperato fosse Stefano Accorsi.

 

edit.però è tunisino, mi sa.


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#185 Seattle Sound

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Inviato 25 febbraio 2015 - 22:02

loU8G68.jpg


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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

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"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


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#186 Max Stirner

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Inviato 26 febbraio 2015 - 09:48

http://www.ilmessagg...e/1203335.shtml


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#187 Kid Charlemagne

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Inviato 26 febbraio 2015 - 11:51

Nessuno parla del grande scoop?

 

http://www.iltempo.i...e-gay-1.1382229

 

"La mia cena con il Califfo Fa i suoi affari, beve ed è gay"

 

"Ho incontrato Abu Bakr al Baghdadi circa otto mesi fa durante una cena perché dovevo capire l'evolversi di una certa situazione. Non mi sono presentato con il mio vero nome ed ero seduto al tavolo con altre persone". Le rivelazioni choc sono di Davide Bellomo che, parlando con "Il Tempo", ha detto di aver avuto modo di incontrare il Califfo dello Stato islamico, il capo degli jihadisti dell'Isis, l'uomo in questo momento in cima alla black-list dei terroristi ricercato dalle intelligence di tutto il mondo. Un incontro sconvolgente e incredibile, che sarebbe avvenuto in un luogo non meglio identificato. Forse Bellomo ha visto dal vivo il terribile al Baghdadi in Siria. Su questo dettaglio, durante l'intervista, dice di voler rimanere vago per motivi di sicurezza e segretezza. Bellomo attualmente lavora presso Peace operation training institute che, in collaborazione con l'Onu si occupa di offrire assistenza e progetti per il sostegno della pace attraverso aiuti umanitari e operazioni di sicurezza ed è esperto di comunicazione strategica in situazioni di crisi.

 

Lei sostiene di aver incontrato Abu Bakr al Baghdadi.

Sì.

 

Quando?

Non ricordo esattamente il giorno preciso, ma è accaduto una volta sola circa otto mesi fa.

 

Per quale motivo ha incontrato il Califfo del terrore e come ha fatto? 

Sono stato accompagnato per una cena, o meglio un incontro. Da quelle parti le cene sono molto lunghe e non le si intende come le intendiamo noi europei. Più che altro sono incontri che si svolgono con chiacchierate presso un tavolo lungo. Quella volta c'erano circa una ventina di persone. Io non ero vicino a lui perché le persone vengono posizionate a seconda della loro importanza, ma ero presente in quella situazione.

 

In che ruolo e in che modo ha potuto arrivare a sedersi a quel tavolo con l'assenso di un uomo come Abu Bakr al Baghdadi? La vicenda sembra la trama di un film. 

Non ero con il mio nome e cognome. Ero presente come persona invitata a capire come doveva evolversi un certo tipo di situazione. Quindi ero seduto lì. Loro (l'Isis, ndr) si occupano molto di comunicazione e il terrorismo in questo momento è comunicazione. Scelgono e pianificano dove fare gli attentati in base al risultato che hanno a livello di comunicazione e cosa riescono a portare a casa senza spendere soldi. In realtà il denaro è poco e se lo mangiano quelli che comandano e quindi devono gestirsi a livello comunicativo, come farebbe qualsiasi azienda: spesa minima guadagno massimo. In ogni caso non ero l’unica persona non islamica e non appartenente al loro gruppo presente a quel tavolo.

 

Ha una qualifica internazionale che le consente di fare questo?

Diciamo che guardo il mondo.

 

Visto che ha incontrato al Baghdadi può anche dirci che tipo di persona è?

L'ho incontrato in quel pomeriggio di cena. Tutti i commensali non hanno disdegnato alcolici e nemmeno lui.

 

Non potrebbe farlo secondo i dettami di quell'Islam integralista che sostiene di rappresentare?

No.

 

E perchè lo avrebbe fatto?

Ognuno fa i propri affari.

 

Quindi era una cena di affari?

Era una cena di affari se l'Isis è un affare e per lui Isis è un affare tanto che di recente è stato anche allontanato dai suoi. Un fatto discusso all’interno della struttura e per un periodo era scomparso, per circa 15 giorni, perché è stato contestato. Si diceva che fosse morto, invece non lo era ed era stato soltanto allontanato. Forse perché già ci sono dissapori nei suoi confronti.

 

Per quale motivo?

Fa troppo i fatti suoi e gli altri vogliono fare i loro. Quindi ognuno ha il suo interesse economico.

 

L’immagine che offre all’occidente è quella di un’autorità politica e religiosa perfetta.

Non ha un’immagine e non è perfetto.

 

Si dice che abbia molte mogli..

Questo non lo so, magari ci sono degli amici.

 

In che senso?

Ognuno sceglie sessualmente quello che vuole.

 

Mi sta dicendo che al Baghdadi è gay? 

Lui che dice che non si dovrebbe.


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#188 soul crew

    stocazzo

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Inviato 26 febbraio 2015 - 18:32

che bestie

https://www.facebook...121955817829966


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#189 Max Stirner

    Scaruffiano

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Inviato 26 febbraio 2015 - 18:36

saran stati i servizi segreti di qualche paese a caso a fargli fare quelle robe per risvegliare il torpore euroamericano e far intervenire in siria-iraq piu di quanto non si faccia oggi?

asd ma mi sa che c'è gente che ci crede davvero

vedo una certa somiglianza coi talebani


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#190 soul crew

    stocazzo

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Inviato 26 febbraio 2015 - 18:41

mah, io non so che pensarne, sono immagini ripugnanti che fanno venire voglia di napalm a prescindere dai complotti che possono esserci dietro


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#191 coltivatore di amicizie

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Inviato 26 febbraio 2015 - 20:08

la specie umana al suo nadir, non ci sono altri commenti possibili...


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#192 unkle

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Inviato 03 marzo 2015 - 11:05

Nessuno parla del grande scoop?

 

http://www.iltempo.i...e-gay-1.1382229

 

"La mia cena con il Califfo Fa i suoi affari, beve ed è gay"

 

 

Certo che veste male il califfo, co 'sta tonaca nera e la ciambella in testa, avrebbe bisogno di un nuovo look...gli mandiamo loro?

 

fantastici_5_alfonso_montefusco_014_jpg_

 

asd


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#193 atlas

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Inviato 06 marzo 2015 - 08:23

http://www.theguardi...site-mosul-iraq
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il faut se radicaliser. 


#194 coltivatore di amicizie

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Inviato 06 marzo 2015 - 08:43

la cosa più allucinante è constatare come dei rifiuti subumani nel 2015 si permettano di annichilire secoli di civiltà: solo il nazismo ha tentato una cosa simile, bruciando i libri


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#195 corrigan

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Inviato 06 marzo 2015 - 09:26

la cosa più allucinante è constatare come dei rifiuti subumani nel 2015 si permettano di annichilire secoli di civiltà: solo il nazismo ha tentato una cosa simile, bruciando i libri

solo il nazismo e quasi chiunque altro, a volta riuscendoci per davvero però. uno a caso: http://en.wikipedia....House_of_Wisdom

non c'è per forza bisogno di queste iperbole per parlarne eh.


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「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#196 coltivatore di amicizie

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Inviato 06 marzo 2015 - 09:40

il mio discorso era limitato a tempi recenti


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#197 corrigan

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Inviato 06 marzo 2015 - 09:50

il mio discorso era limitato a tempi recenti


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「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#198 coltivatore di amicizie

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Inviato 06 marzo 2015 - 09:55

meglio fare discorsi limitati ma pertinenti che intervenire prontamente ogni volta a sdoganare il nazismo, ennesima aberrante moda di questi nostri orridi tempi di scellerato revisionismo snob


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#199 atlas

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Inviato 06 marzo 2015 - 09:59

t'arresta, squadernatore.
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il faut se radicaliser. 


#200 corrigan

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Inviato 06 marzo 2015 - 10:09

meglio fare discorsi limitati ma pertinenti che intervenire prontamente ogni volta a sdoganare il nazismo, ennesima aberrante moda di questi nostri orridi tempi di scellerato revisionismo snob

tsk, quello lo ho già sdoganato single-handedly con un paio di post sull'Ucraina. Col mio scellerato revisionismo snob punto a qualcosa di più estremo, forse la fine stessa dell'intera civiltà giudaico-cristiano (sempre tramite post su questo forum). altro che Houellebecq e Soumission


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