Freschi di bancarella:
Cornell Woolrich, New York Blues
=, L'angelo nero
Inviato 03 novembre 2016 - 17:47
Freschi di bancarella:
Cornell Woolrich, New York Blues
=, L'angelo nero
Inviato 04 novembre 2016 - 13:31
In lettura:
Agatha Christie, Il pericolo senza nome
Freschi di bancarella:
Cornell Woolrich, New York Blues
=, L'angelo nero
Agatha Christie, Assassinio sull'Orient-Express
penso di averli letti quasi tutti i gialli di Agatha Christie, più o meno tra i 13 e i 17 anni, ma Il pericolo senza nome penso di essermelo perso
Inviato 04 novembre 2016 - 18:43
In lettura:
Agatha Christie, Il pericolo senza nome
penso di averli letti quasi tutti i gialli di Agatha Christie, più o meno tra i 13 e i 17 anni, ma Il pericolo senza nome penso di essermelo perso
Tutti?! Ti invidio! Ho appena finito Il pericolo senza nome e posso dire senz'altro che merita. Come già mi è capitato di osservare in Dieci piccoli indiani, la Christie è bravissima ha lasciare i misteri tali fino all'ultimo capitolo, alle ultime pagine, persino alle ultime righe... Scommettere sul colpevole è giochetto puerile, ed è facile trovare su chi scommettere sin dall'inizio qui, ma <<sbrogliare tutta questa arruffata matassa>> è un affare che solo un Poirot può compiere. L'intrigo criminale, devo dire, è straordinariamente complesso, ed è proprio ciò che soddisfa, in fin dei conti. Inoltre, la storia ha diversi momenti di suspense (soprattutto nel primo atto: è questione di un delitto che potrebbe essere compiuto da un momento all'altro e che Poirot e Hastings si impegnano per evitare che abbia luogo) e alcuni colpi di scena, in momenti strategici del libro, che hanno del visionario.
Inviato 04 novembre 2016 - 20:10
anche la biografia della Christie è una bella lettura
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 04 novembre 2016 - 20:53
cedi alla tentazione
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 08 novembre 2016 - 11:37
Leggendo il libro credo di aver compreso come mai uno come Pisapia si sia dato un mandato a termine, anche se non sono più quei tempiÈ il nostro Assassinio al Comitato CentraleNo, mai sentito. Me lo consigli?
Lo sto leggendo, poi ti dico
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 09 novembre 2016 - 17:30
Per un lungo viaggio, ho trovato in casa di mia madre un "Affare Picpus" della bonanima di Veltroni_Sansonetti_Unità.
Cose che sapevano fare.
Letto d'un fiato, chiaramente.
Mi ha fatto pensare (tra un sondaggio e l'altro, ) alla marcia in più di Simenon (non sono ferratissimo sul genere): tenere aperte più linee narrative, incastrarle certo ma soprattutto ammantare cose, ambienti e persone di un morbo malsano, appiccicaticcio, malmostoso e che rende tutti i protagonisti e comparse dei soggetti della psicopatologia. Ad un certo punto Maigret fa questa riflessione (cito a memoria): "Quanta gente con storie scabrose, è necessario un dramma perché vi si accendono i riflettori" e alla fine, buttato sul letto riflette "La polizia esiste perché la gente è idiota".
Tutto questo panegirico per ristabilire la distanza tra "il genere" e la letteratura; tra il mero comportamentismo e l'uomo nelle sue possibilità esistenziali.
Inviato 09 novembre 2016 - 20:00
lo guardate stasera Rocco Schiavone?
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 10 novembre 2016 - 07:43
Per un lungo viaggio, ho trovato in casa di mia madre un "Affare Picpus" della bonanima di Veltroni_Sansonetti_Unità.
Cose che sapevano fare.Letto d'un fiato, chiaramente.
Mi ha fatto pensare (tra un sondaggio e l'altro, ) alla marcia in più di Simenon (non sono ferratissimo sul genere): tenere aperte più linee narrative, incastrarle certo ma soprattutto ammantare cose, ambienti e persone di un morbo malsano, appiccicaticcio, malmostoso e che rende tutti i protagonisti e comparse dei soggetti della psicopatologia. Ad un certo punto Maigret fa questa riflessione (cito a memoria): "Quanta gente con storie scabrose, è necessario un dramma perché vi si accendono i riflettori" e alla fine, buttato sul letto riflette "La polizia esiste perché la gente è idiota".
Tutto questo panegirico per ristabilire la distanza tra "il genere" e la letteratura; tra il mero comportamentismo e l'uomo nelle sue possibilità esistenziali.
Parole meravigliose Piersa.
Ci sarebbero da aprire tanti discorsi sulle cose che hai scritto, in particolare l'analisi di Simenon delle "tragedie umane", non solo collegate al ciclo di Maigret ma a tutta la sua produzione romanzesca (Il Borgomastro di Furnes e Il piccolo libraio di Archangelsk sono capolavori totali in questo senso). Il fatto è che nelle cose che dice e racconta è facile trovarcisi un po' tutti dentro, per un motivo o per l'altro, che siano situazioni, stati d'animo o altro.
Io sono di parte perché è in assoluto il mio scrittore preferito, ma penso ci si sia sempre soffermati troppo poco su questi aspetti del suo "indagare" la natura umana, come diceva lui.
Inviato 10 novembre 2016 - 07:45
lo guardate stasera Rocco Schiavone?
ho letto solo un libro, come ho scritto nel primo post di questo topic, e l'ho trovato proprio boh.
forse la serie tv è meglio ma già solo vedere il trailer un po' di orticaria mi è venuta.
Inviato 10 novembre 2016 - 08:05
È stato divertente, daiho letto solo un libro, come ho scritto nel primo post di questo topic, e l'ho trovato proprio boh.lo guardate stasera Rocco Schiavone?
forse la serie tv è meglio ma già solo vedere il trailer un po' di orticaria mi è venuta.
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 10 novembre 2016 - 08:25
È stato divertente, dai
ho letto solo un libro, come ho scritto nel primo post di questo topic, e l'ho trovato proprio boh.lo guardate stasera Rocco Schiavone?
forse la serie tv è meglio ma già solo vedere il trailer un po' di orticaria mi è venuta.
A me il personaggio del romano trasferito ad Aosta non dispiace. Certo dal punto di vista dell'intreccio fa ridere.
Hai più ripreso Markaris <3 ?
Purtroppo no, nonostante due o tre anni fa lo beccai qui a Festivaletteratura e ti assicuro che è simpaticissimo.
Prima o poi me ne leggo un altro, mi piace il suo modo di scrivere.
Inviato 10 novembre 2016 - 08:58
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 10 novembre 2016 - 08:59
sono a quel livello?
Inviato 10 novembre 2016 - 10:16
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 10 novembre 2016 - 10:57
Io li ho trovati tutti di ottimo livello,anche gli ultimi dove l'urgenza di raccontare la crisi è fortissima.
Ma obbligatorio Difesa a zona, sugli scandali del calcio
me lo segno!
Inviato 10 novembre 2016 - 15:06
Io li ho trovati tutti di ottimo livello,anche gli ultimi dove l'urgenza di raccontare la crisi è fortissima.
Ma obbligatorio Difesa a zona, sugli scandali del calciome lo segno!
a proposito
http://www.ilpost.it...ampionato-2016/
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 13 novembre 2016 - 00:49
Inviato 13 novembre 2016 - 00:58
Inviato 13 novembre 2016 - 08:39
Se me lo dicevi te lo prestavo io gratisVolumone copertina rigida
La sposa era in nero
L'incubo nero
L'angelo nero.
1€
Colpaccio
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 13 novembre 2016 - 16:04
A proposito di acquisti recenti e di Woolrich, ho finalmente trovato e acquistato un'edizione decente di un libro contenente il racconto La finestra sul cortile:
Così, già che ci sono, posso leggermi anche Psycho e Gli uccelli (di Caccia al ladro ne faccio volentieri a meno, salvo consigli contrari).
Da notare la copertina che omaggia Saul Bass.
Inviato 13 novembre 2016 - 16:08
grazie signó ma l'investimento è stato ponderato e convinto, anche se il primo e il terzo li ho già lettiSe me lo dicevi te lo prestavo io gratisVolumone copertina rigida
La sposa era in nero
L'incubo nero
L'angelo nero.
1€
Colpaccio
Inviato 23 novembre 2016 - 15:28
Quelle realtà da incubo in cui restano intrappolati gli eroi di Woolrich
Otto racconti che tengono il lettore perennemente con il fiato sospeso, facendogli girare freneticamente le pagine fino a che la paura non lasci la morsa stretta intorno al suo collo: corse contro il tempo; rocamboleschi guardie e ladri; fughe a rotta di collo da malintenzionati senza scrupoli nel cuore di notturni canyon metropolitani; indagini piene d'azione e di pericolo; palpabili ansie per la spada di Damocle della disfatta o della morte... Woolrich conquista con la sua inarrivabile maestria nella tecnica della suspense, che vede il suo coronamento nell'inchiodarci alla sedia ansimanti di terrore. Finita questa raccolta non si può che concordare con il parere di Francis M. Nevins, autore di una bellissima e approfondita introduzione al libro: "[Cornell Woolrich] E' stato il Poe del ventesimo secolo e il poeta delle sue ombre. E' stato l'Hitchcock della parola scritta". Suspense mozzafiato, insomma, short stories imperniate sulla trama, veri racconti-cinema, ma non senza la gradita sorpresa finale, nella silloge, di un racconto più introspettivo (l'eponimo "New York Blues", tra l'altro l'ultimo venduto dall'autore in vita a una rivista), più incline al "letterario", che nondimeno ricapitola i fondamentali temi woolrichiani così come si possono evincere dalle altre storie e dalla poetica delineata dal curatore nonché dalla postfazione di Goffredo Fofi. Leggerò altri Woolrich.
Inviato 23 novembre 2016 - 15:36
L'hai già letto "Dentro la notte"? E' un romanzo che ha lasciato incompiuto alla morte ed è stato completato da Lawrence Block. L'ho adorato.
Inviato 23 novembre 2016 - 15:47
L'hai già letto "Dentro la notte"? E' un romanzo che ha lasciato incompiuto alla morte ed è stato completato da Lawrence Block. L'ho adorato.
Me lo segno! Intanto passo a "L'angelo nero", che ho già acquistato.
Ah, mi sono scordato di dire che il racconto più bello per me è sicuramente "La sigaretta": impossibile pensare ad altro finché non lo si è finito di leggere! Provare per credere.
Inviato 23 novembre 2016 - 15:50
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 05 dicembre 2016 - 10:42
ma perchè in contemporanea?
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 05 dicembre 2016 - 13:43
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 11 dicembre 2016 - 17:45
Alberta, ovvero Le disavventure di una salvatrice
Alberta scopre che suo marito ha un'amante. Quando si intrufola nell'appartamento di quest'ultima, ne scopre il cadavere. Ha la certezza che non sia stato il marito da alcuni indizi che trova sulla scena del delitto. Ma l'uomo viene arrestato e lo aspetta tre mesi dopo la sedia elettrica, da cui solo la fida consorte, innamoratissima nonostante tutto, in una corsa contro il tempo potrà salvarlo.
Con il ragionamento arriva a isolare nella rubrica dell'amante quattro nomi: Marty, Mordaunt, Mason, McKee. Uno di costoro è il vero assassino. Avvalendosi dei loro numeri di telefono, e con la doppia arma della sua intelligenza e avvenenza (il marito la chiamava "Faccia d'angelo"), Alberta comincia una spericolata indagine senza l'appoggio concreto della polizia, non disposta a crederle.
Seguiranno quindi quattro episodi, uno per sospettato, in cui volta per volta proverà con sottigliezze a strappare qualche informazione di rilievo a ciascuno degli uomini conosciuti dall'amante. Finale rocambolesco, con un piccolo colpo di scena.
Un buon romanzo, senza troppe pretese forse, molto scorrevole e puntellato di momenti di tensione, come chi le conosce sa che sono le storie di Cornell Woolrich, l'Alfred Hitchcock della parola scritta.
Inviato 12 dicembre 2016 - 12:48
ho iniziato La Promessa di Adler Olsen
(dalle prime pagine ho già intuito che mi farà cacare, ma non desisto )
Inviato 14 dicembre 2016 - 18:35
Letto anche questo. Un buon giallo, con affascinanti rimandi culturali: la Némesis greca, Clitemnestra, Macbeth, la letteratura popolare russa... Il percorso verso Verity è lastricata di tentennamenti, vi si biforcano false piste, conduce al punto di partenza, ovvero verso una sorta di "lettera rubata" à la Poe (chi l'ha letto capirà). Divertente l'idea della macchinazione del milionario, con effetto post mortem, per mettere su un'indagine e fare definitivamente giustizia.
Inviato 15 dicembre 2016 - 08:03
Letto anche questo. Un buon giallo, con affascinanti rimandi culturali: la Némesis greca, Clitemnestra, Macbeth, la letteratura popolare russa... Il percorso verso Verity è lastricata di tentennamenti, vi si biforcano false piste, conduce al punto di partenza, ovvero verso una sorta di "lettera rubata" à la Poe (chi l'ha letto capirà). Divertente l'idea della macchinazione del milionario, con effetto post mortem, per mettere su un'indagine e fare definitivamente giustizia.
Agatha Christie al suo massimo splendore.
Hai letto La Serie Infernale? Consigliatissimo (questo è con Poirot mi pare).
Un romanzo un po' atipico nella sua produzione è I Sette Quadranti, anche questo meraviglioso.
Inviato 19 dicembre 2016 - 19:02
Nell'attesa che mi arrivino per posta altri Woolrich comprati su eBay, ho rimediato alla lettura del suo testo più famoso:
A proposito di acquisti recenti e di Woolrich, ho finalmente trovato e acquistato un'edizione decente di un libro contenente il racconto La finestra sul cortile:
"It had to be murder", del 1942, rinominato "Rear Window (La finestra sul cortile)" due anni dopo, è una novellette da cui Hitchcock ha tratto il celebre film del 1954. La suspense era notevole già nel racconto lungo, ma il regista inglese, con il suo lavoro di aggiunta, l'ha amplificata notevolmente. Può essere divertente analizzare le differenze tra le due opere e notare come, ad esempio, nel film il protagonista sia un fotografo (particolare necessario per il finale leggermente diverso nel film stesso) e che il domestico nero Sam si sia sdoppiato in un'anziana tata-fisioterapista e in una bellissima fidanzata (una Grace Kelly in stato di...grazia), o come le modalità dell'assassinio e dell'occultamento del cadavere siano diverse. Fatto sta che il racconto, pur nella sua brevità, ha un che di autosufficiente e in sé perfetto; buona parte del contingente di interpretazioni e sovrapposizioni di simbolismi vi è implicito (come il tema del voyeurismo), e si resta ammirati nel seguire lo svolgersi di un intreccio così ingegnosamente ideato, dove ogni particolare ha una sua precisa funzione, e in cui, infine, la stessa chiusa umoristica suggerirà un certo tono continuativamente ironico, nel corso di tutto il film, al cineasta inglese, maestro tanto nel thriller quanto nello humour.
Inviato 10 gennaio 2017 - 09:54
Concluso La Promessa di Adler-Olsen.
L'ho trovato davvero deludente, nonostante le aspettative fossero già basse.
Non c'è un briciolo di mistero, a parte i continui e prevedibilissimi colpi di scena da telefilm poliziesco di bassa lega che si succedono nelle ultime pagine.
I personaggi mediamente terribili, tutti.
La scrittura piatta e in certi casi quasi irritante.
Anche l'ambientazione in questa pseudo-setta di invasati che dovrebbe dare un qualcosa in più, non fa che rendere il tutto ancora più ridicolo.
Pure l'espediente della tizia morta vent'anni prima, dai su, l'ha già fatto - molto meglio - Larsson.
L'unica conseguenza della lettura è che mi ha fatto perdere la voglia di tornare nelle lande nordiche, spero solo temporaneamente
Prossimo giallo: Nebbia sul Ponte di Tolbiac di Leo Malet, fresco di ristampa. Ho bisogno di ritrovare trame parigine.
Inviato 05 febbraio 2017 - 20:15
Richard Hannay è fresco della sua esperienza in Sudafrica ed è ora in preda a una noia mortale nel grigiume britannico. Per sua fortuna, l'avventura chiama: scopre un intrigo internazionale volto ad assassinare un diplomatico greco in terra d'Albione. Il richiamo a Intrigo internazionale (1959) non è fortuito, perché è I trentanove scalini, romanzo (1915) e film (1935), costituisce il palinsesto per la futura sceneggiatura che Ernest Lehman scriverà per Hitchcock, per un film che a sua volta, nell'iconicità, sarà saccheggiata nella serie dei Bond movies.
Il protagonista si traveste, va in Scozia, si perde in aree remote (ecco riapparire l'avventura codificata), viene braccato da un aeroplano (vi ricorda qualcosa?), ruba veicoli (stratagemma ricorrente nel plot dell'uomo in fuga), decifra messaggi in codice (ciao Poe, ehilà Conan Doyle), fa scoperte decisive e tra sotterfugi e coincidenze incredibili la scampa in troppi casi per non far suonare straordinarie le sue gesta.
La spy-story (all'epoca de I trentanove scalini ai primi vagiti) è l'anello di congiunzione tra il mystery e l'action-adventure. Ma perché l'azione abbia inizio serve che l'eroe sia in qualche maniera posto sotto scacco. Ecco quindi che la situazione impossibile in cui si trova Hannay è favorita da due precondizioni: 1) non può recarsi subito dalla polizia perché ciò contrasterebbe i piani di chi vorrebbe cogliere i criminali con le mani nel sacco; 2) non ha conoscenze in Inghilterra alle quali rivolgersi per chiedere aiuto.
L'azione quindi parte e si svolge rapida, a ritmo serrato, con salti repentini da una scena all'altra, da certi personaggi, macchiettistici o caricaturali, ad altri, misteriosi o sorprendenti. Lo stile agile, scorrevole, leggibilissimo di Buchan è ottimamente al servizio del fortunoso svolgersi a rotta di collo delle imprese. Si realizza perciò in modo esemplare quanto, in un momento di riflessione sulla propria opera, l'autore fa dire ai suoi personaggi nel capitolo dell'"albergatore letterato" (il III):
"Quel che vorrei, sarebbe vedere il mondo, viaggiare e scrivere libri sul genere di Kipling e di Conrad", dice l'aspirante romanziere.
E Hannay, di rimando:
"Ho girato parecchio il mondo e sento che non disprezzerei un eremitaggio come questo. Credete davvero che non si possa incontrare l'avventura se non ai tropici? L'avventura! Chi sa che proprio in questo momento essa non vi sia più vicina di quanto immaginate".
"E' appunto quel che afferma Kipling [nella poesia Il romanzo portatomi dal treno delle 9 e 45]", gli risponde l'albergatore fornendo al suo interlocutore un autorevole beneplacito.
Ebbene, chi ha detto che l'Avventura con l'A maiuscola non sia possibile se non in paesi esotici? Le spy-stories - o più in generale le storie dell'uomo in lotta contro i pericoli per far fronte ai quali non bastano i canali tradizionali - provano che anche nel particolare universo fittizio in potenza delle nostre giungle occidentali, fra gli intrichi delle metropoli e gli intrighi di potenti o aspiranti tali, i pericoli possono essere terribilmente eccitanti per i lettori e per avventurieri in fuga dalla noia come Richard Hannay.
Inviato 08 maggio 2017 - 13:07
Dopo un paio di Malet appena ristampati ma che trovo sempre più deficitari sotto ogni punto di vista, ho iniziato e mi sto già appassionando a La strada nel bosco di Colin Dexter (l'anno scorso avevo letto Al momento della scomparsa la ragazza indossava e L'ultima corsa per Woodstock). Ho anche appena scoperto che è morto due mesi fa...
Inviato 08 maggio 2017 - 13:37
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 09 agosto 2017 - 15:44
Il talento di mister Ripley sono molto belli
Se poi ti viene voglia di vedere il film buttati su quello di Clement con Delon e lascia pure perdere quello di Minghella con Matt Damon.
Inviato 12 agosto 2017 - 16:27
Conoscete gialli che usano spunti horror? Preferibilmente con spiegazione razionale alla fine.
Per quanto riguarda la Christie ho trovato finora questi quattro titoli:
- Un cavallo per la strega
- Appuntamento con la paura (un paio di racconti della raccolta)
- Il segugio della morte (per il racconto eponimo, e forse anche qualcun altro)
- Un messaggio dagli spiriti
Inviato 12 agosto 2017 - 17:40
Conoscete gialli che usano spunti horror? Preferibilmente con spiegazione razionale alla fine.
Per quanto riguarda la Christie ho trovato finora questi tre titoli:
- Un cavallo per la strega
- Appuntamento con la paura (un paio di racconti della raccolta)
- Il segugio della morte (per il racconto eponimo, e forse anche qualcun altro)
- Un messaggio dagli spiriti
Molti romanzi di John Dickson Carr (o Carter Dickson) sono grossomodo come dici: un delitto impossibile che inizialmente viene attribuito a una forza paranormale, salvo poi scoprire che c'era una spiegazione logica. La mia passione per il giallone americano di quell'epoca risale a una ventina d'anni fa, per cui sui titoli ho dei ricordi un po' sfumati, ma due romanzi che sicuramente seguono questo canovaccio sono Il terrore che mormora e La corte delle streghe.
Inviato 12 agosto 2017 - 20:10
Conoscete gialli che usano spunti horror? Preferibilmente con spiegazione razionale alla fine.
forse non è propriamente quello che cerchi ma la tua richiesta mi ha ricordato The Adventure of the Yellow Face di Doyle
il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati
Inviato 12 agosto 2017 - 21:08
Conoscete gialli che usano spunti horror? Preferibilmente con spiegazione razionale alla fine.
Per quanto riguarda la Christie ho trovato finora questi tre titoli:
- Un cavallo per la strega
- Appuntamento con la paura (un paio di racconti della raccolta)
- Il segugio della morte (per il racconto eponimo, e forse anche qualcun altro)
- Un messaggio dagli spiriti
Molti romanzi di John Dickson Carr (o Carter Dickson) sono grossomodo come dici: un delitto impossibile che inizialmente viene attribuito a una forza paranormale, salvo poi scoprire che c'era una spiegazione logica. La mia passione per il giallone americano di quell'epoca risale a una ventina d'anni fa, per cui sui titoli ho dei ricordi un po' sfumati, ma due romanzi che sicuramente seguono questo canovaccio sono Il terrore che mormora e La corte delle streghe.
Tra i migliori di Carr in questa direzione ci sono L'automa e Le tre bare.
Inviato 12 agosto 2017 - 21:18
In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle
Inviato 18 agosto 2017 - 12:46
Prima di affrontare altre letture torno al mio Cornell Woolrich perché ho trovato una raccolta di racconti davvero intriganti, Angeli nel buio:
Finora ho letto:
- Compito in classe, storia di una maestra che leggendo il temino di un suo alunno si accorge che potrebbe trattarsi di un'inconsapevole testimonianza su un omicidio;
- L'ultimo valzer, dove una ragazza svampita sta per scappare di casa con un uomo conosciuto da pochi giorni che è con ogni probabilità un assassino;
- e ho appena iniziato Le amiche, rimanendo impressionato da come apparentemente abbia costituito un punto di partenza importante per il duo Boileau-Narcejac, tanto per "I diabolici" quanto per "La donna che visse due volte": due amiche progettano di uccidere un uomo facendolo morire di paura ("Secondo me, la cosa da fare è scoprire il punto debole, o i punti deboli, di qualcuno e servirsene a suo danno. [...] Qual è il suo punto debole? Pensaci bene. Il fuoco? L'acqua? Le grandi altezze?").
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