Bhe che dire mi sembra doveroso aprire un topic su questo album, ascoltato su segnalazione di Gozer, che ha scritto pure la recensione :
http://www.ondarock....itsunotanjo.htm
Potrei impegnarmi a scrivere qualcosa, ma ha gia' fatto tutto molto bene Gozer come al solito, sicche':
"Dal pianoforte frantumato in mille rifrazioni di “恢复” (“Huīfù”, “Guarigione”) alle pulsazioni sibilanti della conclusiva title track, si snoda un sogno elettronico della durata di un’ora. Suoni impalpabili, flussi melodici continui, echi e immagini indistinte, sprazzi di ritmiche downtempo che vengono ingoiate da coltri di tastiere senza confine, nubi di raggi laser e lontani suoni di strada (traffico, vento, sirene)."
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"È musica vivida e senza tempo, per un attimo davvero capace di far smarrire chi la ascolta. Raccomandata in particolare a chi, come chi scrive, sente la mancanza di dischi come “76:14” dei Global Communication o “Geogaddi” dei Boards Of Canada. La funzione ricoperta da quei titoli nelle rispettive epoche può oggi trovare una sorta di equivalente in “Atarashī ni~tsu no tanjō”, manifesto onirico di una generazione che sembra provare rimpianto anche per cose che non ha vissuto."
Mi sa che sarebbe rientrato in classifica di fine anno quasi sicuro. Peccato.
Ps: Non e' un progetto giapponese, i due autori sono uno inglese, l'altro americano.