Io invece penso che i propri gusti si formino da sé, crescendo e facendo esperienze, non certo grazie alle "indicazioni" dei genitori, i quali al massimo possono fornire un esempio "stimolante". Oltre tutto certe passioni condivise servono anche a farsi accettare nel gruppo, cosa che, piaccia o meno, è indispensabile in fase adolescenziale. Insomma, non vorrei mai far diventare i figli dei paria per aver stimolato troppo il loro senso critico. Crescendo, poi, si ritroveranno magari a sorridere su certe cose che apprezzavano da ragazzini, o forse no, ma in ogni caso credo che i genitori pedanti che schifano tutto quello che piace ai figli e li invitano in continuazione ad avere altri gusti (possibilmente i loro) siano un pessimo modello.
Ma è quello che penso anche io, alla fine, solo che avrei paura che un figlio diventasse quello che sono adesso alcuni miei compagni di scuola, a diciotto anni. Mi intristirebbe molto.
Hai ragione sul fatto che i gusti si formino da se' e che si impari soprattutto dagli errori (penso alla mia prima e unica sbornia, è servita più di tutte le raccomandazioni del mondo).
Però penso anche che bisognerebbe anche spiegare ai figli (quando cominciano a essere "grandi" e a poter capire come funzionano alcune cose) come funziona la pubblicità, e come cerca di sfruttare determinate persone che non sanno difendersi (non solo i teenager...mi viene in mente anche la pubblicità del mulino bianco che insiste sulla genuinità e sui bei tempi, ad esempio).
Comunque se avessi un figlio gli comprerei montagne di mattoncini lego perchè ho voglia di giocarci, e potrei mascherare questa mia voglia infantile facendo finta di giocare con il pargolo