
I vostri 5 libri preferiti.
#51
Guest_ZZ 4-3-3 Nemesis_*
Inviato 26 agosto 2006 - 18:52
#52
Inviato 26 agosto 2006 - 21:02
J. R. R. Tolkien - Il Silmarillion. Il libro che Tolkien avrebbe voluto scrivere, vette epiche mai più raggiunte!
Charles Dickens - Il circolo Pickwick. Questo libro mi fa ridere. Una volta sulla metro ho dovuto smettere la lettura perchè sghignazzavo come un folle...
Bruce Sterling - La matrice spezzata. Che dire? Ogni appassionato di fantascienza lo deve leggere.
Chuang Tzu - Chuang Tzu. Unico libro ad aver influenzato i miei comportamenti, il mio modo di vedere le cose.
Franz Kafka - Il processo. Non dico nulla, sarei banale.
Céline Louis-Ferdinand - Viaggio al termine della notte. Anche qui opto per un dignitoso silenzio.
L.
#53
Inviato 27 agosto 2006 - 14:15
Che bravo, il caro vecchio Vanquish mi sta diventando un buon ragazzone. Essendoti piaciuto questo ti consiglio anche di leggerti il Kundera giustamente pluricitato in questo topic.
il forum mi ha corrotto, è finita.
#54
Inviato 27 agosto 2006 - 14:27
La Ricerca del tempo perduto. di Marcel Proust
La Nausea. di Jean Paul Sartre
Morte a Venezia. di Thomas Mann
Ulisse. di James Joyce
I dolori del giovane Werther. di Johann Wolfgang Goethe
Volendo fare qualche nome anche per teatro e opere in versi dico:
La Divina Commedia. di Dante Alighieri
Faust. di Johann Wolfgang Goethe
Io eterno fanciullo. di Egon Schiele
L'intera produzione di Corazzini.
Sei personaggi in cerca d'autore. di Luigi Pirandello
#55
Inviato 27 agosto 2006 - 19:29
Cent'anni di solitudine - MÃ rquez
Delitto e castigo - Dostoevskij (ma va bene uno qualsiasi)
Siddartha - Hesse
I dolori del giovane Werther - Goethe
L'insostenibile leggerezza dell'essere - Kundera
Menzioni speciali:
L'amico ritrovato - Uhlman (chi l'ha letto sa perché)
Il profumo - Suskind (onirico)
L'Anticristo - Nietzsche (perché illumina).
#56
Inviato 28 agosto 2006 - 14:56
Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere
perchè qui dentro c'è la morte
Ce ne vuole di fantasia per vedere la morte in uno dei libri più vitali che esistono..
appunto.
#57
Inviato 29 agosto 2006 - 01:47
- irvine welsh, trainspotting
- chuck palahniuk, fight club
- george orwell, la fattoria degli animali
- fred uhlman , l'amico ritrovato
- henry miller, tropico del cancro
#58
Inviato 30 agosto 2006 - 23:02
Sembra interessante. Qual è la trama?Purtroppo la mia facoltà mi ruba parecchio tempo e ultimamente l'unico libro che sono riuscito a leggere si intitola " Diritto processuale civile".

E continua a gridare."
(José Saramago,"Le grida di Giordano Bruno")
#59
Guest_The Man With a Movie Came_*
Inviato 04 settembre 2006 - 12:16
-L'Inferno di Dante
-Idiot di Dostojevskij
-La metamorfosi di Franz Kafka, vabbè è un racconto, ma vale più di un libro
-Candido o l'ottimismo di Voltaire
-il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa
#60
Guest_Lukas_*
Inviato 05 settembre 2006 - 14:48
Morte a Venezia - Thomas Mann
Il ritratto di Dorian Gray/Il critico come artista - Oscar Wilde
Animal farm/1984 - George Orwell
Gente del Wyoming - Annie Proulx
vabbè poi ne ho letti molti altri, che devo rileggere perchè nn li ricordo alla perfezione...
#61
Inviato 05 settembre 2006 - 15:09
Fedor Dostoevskij - I fratelli Karamazov
perchè qui dentro c'è la vita
in "mattatoio n.5", vonnegut fa dire a uno dei suoi personaggi: "tutto quello che c'è da sapere sugli esseri umani, lo trovi nei karamazov... ma non basta più."
(la mia memoria è pessima e forse la citazione è inesatta, ma il senso è quello)
La citazione esatta (libro alla mano) è "Disse che tutto quello che c'era da sapere sulla vita si poteva trovare nei Fratelli Karamzov di Fedor Dostoevskij. Ma non basta più"
difficile fare una top-five... di getto direi
dostoevskij - delitto e castigo
goethe - faust
pynchon - l'arcobaleno della gravitÃ
queneau - i fiori blu
kafka - il castello
M.
#62
Inviato 05 settembre 2006 - 17:12
2) La coscienza di Zeno (I. Svevo)
3) Il signore delle mosche (W. Golding)
4) Pinocchio (Collodi)
5) It (S. King)
#63
Guest_runciter_*
Inviato 05 settembre 2006 - 17:57
Fedor Dostoevskij - I fratelli Karamazov
perchè qui dentro c'è la vita
in "mattatoio n.5", vonnegut fa dire a uno dei suoi personaggi: "tutto quello che c'è da sapere sugli esseri umani, lo trovi nei karamazov... ma non basta più."
(la mia memoria è pessima e forse la citazione è inesatta, ma il senso è quello)
La citazione esatta (libro alla mano) è "Disse che tutto quello che c'era da sapere sulla vita si poteva trovare nei Fratelli Karamzov di Fedor Dostoevskij. Ma non basta più"
praticamente ci era andato più vicino victor noir, e senza aver letto vonnegut!
#64
Guest_galway_*
Inviato 12 settembre 2006 - 12:45
Il profumo - Suskind (onirico)
Gran bel romanzo. La storia dei profumi e' tra l'altro una cosa alla quale credo assolutamente
#65
Inviato 13 settembre 2006 - 00:27
Mi accodo a chi ha detto Cent'anni di solitudine
poi Due di Due di De Carlo
Alta fedeltà di Nick Hornby
La prima sorsata di birra di Phlippe Delerme
e infine
L'insostenibile leggerezza dell'essere di Kundera
#66
Inviato 17 settembre 2006 - 22:55
NARRATIVA
Le Onde VIRGINIA WOOLF (in questo momento e sempre)
I Fratelli Karamazov FEDOR DOSTOEVSKIJ (come sopra)
Un angelo alla mia tavola JANET FRAME
La Camera di Sangue ANGELA CARTER
Le vergini suicide JEFFREY EUGENIDES
POESIA
WILLIAM BUTLER YEATS Complete Poems (insomma TUTTO).
Residenze Invernali ANTONELLA ANEDDA
I Dialoghi con Leucò CESARE PAVESE (forse dovrebbe stare nella categoria narrativa, ma vabbè...)
La libellula AMELIA ROSSELLI
Ariel SYLVIA PLATH
Saggistica Varia
Sulla fotografia SUSAN SONTAG
La preminenza della destra ROBERT HERTZ
Malattia come metafora SUSAN SONTAG
La malattia mortale SOREN KIERKEGAARD
The Anatomy of Melancholy ROBERT BURTON
però magari domani ho già cambiato idea...
#67
Inviato 17 settembre 2006 - 23:02
Vabbè della Divina Commedia almeno il Canto XIII dell'Inferno (sui suicidi) ed il XVII del Paradiso (Cacciaguida: sull'esilio).
#68
Inviato 17 settembre 2006 - 23:58
Lolita di Nabokov.
Il grande Gatsby di Fritzgerald.
Il cardillo innamorato della Ortese.
Un amore di Buzzati.
Cinque sono davvero troppo pochi.
#69
Inviato 18 settembre 2006 - 08:16
Il grande Gatsby di Fritzgerald.
:-*
#70
Inviato 18 settembre 2006 - 08:57
Tempo fa ne parlai, sono rimasta veramente colpita da questo grande romanzo.C'è un fondo di estrema amarezza e solitudine in ogni pagina...
Il grande Gatsby di Fritzgerald.
:-*
#71
Inviato 18 settembre 2006 - 09:08
Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere
Dino Buzzati - Un Amore
Paolo Rumiz - Ã? Oriente
F. Scott Fitzgerald - Il Grande Gatsby
Mordecai Richler - La versione di Barney
#72
Inviato 18 settembre 2006 - 09:09
Tempo fa ne parlai, sono rimasta veramente colpita da questo grande romanzo.C'è un fondo di estrema amarezza e solitudine in ogni pagina...
Il grande Gatsby di Fritzgerald.
:-*
pur io ne rimasi fortemente colpito, a tal punto che, lo lessi una volta tutto di un fiato, eppoi una seconda, per cercare di soffermarmi un attimino sulle parti più importanti..
e già che ci sei guardati anche il film tratto dal libro, con un Robert Redford in stato di grazia nel ruolo di Gatsby..
#73
Inviato 18 settembre 2006 - 12:10

per quanto riguarda il secondo, ricordo bene la serie di posts sul vecchio forum: è un romanzo che amo moltissimo e a chiunque ne sia rimasto colpito rigiro l'invito fatto da Enrico a leggere anche "Racconti dell'Età del Jazz"... impossibile non lasciarsi affascinare da racconti come "Primo Maggio" e "Il Diamante Grosso come l'Hotel Ritz"... :

Riguardo ad "Un Amore" di Buzzati, se ne fa un gran parlare e temo che dovrò rassegnarmici pure io, un giorno o l'altro..
e così, giusto per rientrare in topic, ecco i "miei" imprescindibili capolavori:
Gente di Dublino | James Joyce
Gita al Faro | Woolf
La Morte a Venezia | Mann
Le Affinità Elettive | Goethe
A Sangue Freddo | Capote
Doppio Sogno | Schnitzler
#74
Inviato 18 settembre 2006 - 12:17
Riguardo ad "Un Amore" di Buzzati, se ne fa un gran parlare e temo che dovrò rassegnarmici pure io, un giorno o l'altro..
"Rassegnarsi" a Buzzati è una parola grossa, miss Wisteria.
Capirai già dalle prime parole che immenso capolavoro ti ritroverai tra le mani.
Comunque, ad Ondarock piace quel libro perchè siamo tutti, più o meno, degli inguaribili romantici

Uno dei libri che ho dimenticato di citare e che metto al di sopra di qualsiasi altro è Sylvie di Nerval.
Magico, misterioso, nebbioso, affascinante e magnetico come pochi altri.
Imprenscindibile.
#75
Inviato 18 settembre 2006 - 12:26


I aim to misbehave
#76
Inviato 18 settembre 2006 - 12:59
Io ho letto sia l'uno che l'altro, non so, ma non ci trovo grandissime analogie.Forse mi puoi aiutare ???In realtà credo che in pochi amerebbero così tanto Un amore se avessero letto anche Un amore di Swann, dal quale è ampiamente ispirato.
E non c'è molto di romantico nel libro di Buzzati. Di certo Milano non aiuta quanto Parigi...
#77
Inviato 18 settembre 2006 - 13:18
I aim to misbehave
#78
Inviato 18 settembre 2006 - 13:52
Milan Kundera - l'insostenibile leggerezza dell'essere
J.D. Salinger - il giovane Holden
Charlotte Bronte - Jane Eyre
Virginia Woolf - La signora Dalloway
J.R.R. Tolkien - Il Signore degli Anelli
#79
Guest_Oyuki_*
Inviato 18 settembre 2006 - 13:57
Doppio Sogno | Schnitzler[/b]
A me, di Schnitzler, è piaciuto molto Il sottotenente Gutzl, conosci? Credo sia poco conosciuto ma è davvero un peccato.
#80
Inviato 18 settembre 2006 - 15:11
Limitandomi alle analogie della trama: i protagonisti sono un uomo e una ragazza, e la ragazza è una mondana. Inizialmente è l'uomo ad avere il "controllo" sull'altra ma poi la situazione si ribalta e dopo mille peripezie (simili tra i due romanzi) si arriva ai due (due?) finali che tutti sappiamo.
Stringata, molto stringata come argomentazione

Dacci dentro con le altre analogie, Clarissa su!
#81
Inviato 18 settembre 2006 - 16:43
Limitandomi alle analogie della trama: i protagonisti sono un uomo e una ragazza, e la ragazza è una mondana. Inizialmente è l'uomo ad avere il "controllo" sull'altra ma poi la situazione si ribalta e dopo mille peripezie (simili tra i due romanzi) si arriva ai due (due?) finali che tutti sappiamo.
uè uè clarissa dei mie stivali attenta agli spoiler

e per quanto riguarda il bistrattamento di milano... ricordati che TI OSPITIAMO (nonchè ISTRUIAMO) e da dove proviene quell'avatar che ti è concesso di sfoggiare... noi meno di parigi ci abbiamo solo la gioconda... ricordatelo

Doppio Sogno | Schnitzler[/b]
A me, di Schnitzler, è piaciuto molto Il sottotenente Gutzl, conosci? Credo sia poco conosciuto ma è davvero un peccato.
non conosco... :-\ però se lo dice lei, prof., mi aggiornerò

adesso torno all'avvincente "Da Dante alla lingua selvaggia - Sette secoli (sic!


#82
Guest_Oyuki_*
Inviato 18 settembre 2006 - 20:52
Doppio Sogno | Schnitzler[/b]
A me, di Schnitzler, è piaciuto molto Il sottotenente Gutzl, conosci? Credo sia poco conosciuto ma è davvero un peccato.
non conosco... :-\ però se lo dice lei, prof., mi aggiornerò
Si tratta di un romanzo tutto incentrato sul monologo interiore. Non mi è più capitato di trovarlo in libreria quindi, forse, è un po' difficile reperirlo. Ma ricordo di averlo letto tutto d'un fiato. Santa donna la prof di tedesco che me lo consigliò.
#83
Guest_eustache_*
Inviato 19 settembre 2006 - 00:33
A me, di Schnitzler, è piaciuto molto Il sottotenente Gutzl, conosci? Credo sia poco conosciuto ma è davvero un peccato.
[/quote]
non conosco... :-\ però se lo dice lei, prof., mi aggiornerò

[/quote]
Si tratta di un romanzo tutto incentrato sul monologo interiore. Non mi è più capitato di trovarlo in libreria quindi, forse, è un po' difficile reperirlo. Ma ricordo di averlo letto tutto d'un fiato. Santa donna la prof di tedesco che me lo consigliò.
[/quote]
ah si ricordo di averlo letto anni fa, forse 5. è possibile che l'abbia trovato in edicola? una grossa edicola che vendeva anche libri.
è stato nel mio periodo mitteleuropeo (schnitzler, egon schiele, klimt, hofmannsthal l etc.)
#84
Inviato 20 settembre 2006 - 02:42
Stringata, molto stringata come argomentazione
Dacci dentro con le altre analogie, Clarissa su!
Per un romanzo il fatto che la trama sia uguale è già una analogia tale da considerarli fortemente affini.
In realtà ho un po' di difficoltà a scrivere cosa Un amore riprenda da Un amore di Swann perché ci sono così tante cose che non so da dove iniziare!
Avverto che da qui in poi è tutto uno spoiler.
Prima di tutto i personaggi principali sono caratterizzati in modo molto simile, anche se l'ambientazione è differente: se Charles Swann nella Parigi di fine '800 è un uomo di grande cultura artistica e non solo, molto amato dalle grandi dame, Antonio Dorigo nella Milano industrializzata è un architetto affermato. Entrambi, pur apparentemente eccellendo nelle loro occupazioni, rimarranno sempre dei "dilettanti", nella vita (Swann non scriverà mai il suo saggio su Vermeer, Dorigo ha colleghi con una macchina più bella della sua) e nei sentimenti (Swann smetterà - ma non so se è il verbo giusto - di amare Odette quando ne sarà riamato, Dorigo sarà appagato - ma anche stavolta non so se il verbo è giusto - dal ritorno per convenienza di Laide).
Allo stesso modo la lei di Swann, Odette, è una cocotte molto bella e furba, mentre quella di Dorigo, Laide, è una piccola prostituta d'appartamento. Entrambe hanno ambizioni "artistiche": Odette parla in modo affettato usando parole in inglese a cazzo che neanche Silvestrin (

La storia d'amore, ancora, si svolge nello stesso modo: all'inizio sono Dorigo e Swann ad essere in una posizione di superiorità , data dai soldi e dal prestigio, ma l'ingenuità e la maggiore esperienza di vita delle loro amate/odiate presto ribalta la situazione. Entrambi cercano di convincersi di ciò che non è (che le loro donne sono virtuose e non li stanno prendendo in giro, o finanche di esserne innamorati quando il loro è semplice desiderio di possesso di qualcosa che sembra loro dovuta perché "inferiore"), hanno entrambi a un certo punto lo stesso momento di lucidità prima di ricadere nella sofferenza per un amore non corrisposto.
Le due donne mentono, spudorate e cruente, mentono davanti all'evidenza, mentono addirittura sul proprio nome (è fantastico quando nella Recherche Marcel, il cui alter ego è proprio Swann, legge su un invito il nome del conte De Crécy, e pensa con ironia alla rozza Odette che si era appropriata di un nome - e di tutto l'apparato morale, vedi le riflessioni sullo "spirito Guermantes" - che non le apparteneva perché carico di una nobiltà atavica che lei non possedeva), sono spietate e paradossalmente sono aizzate dalla passività di Swann e Dorigo, che si lasciano sopraffare oltre la misura (tra gli altri l'episodio al cinema per Dorigo, l'affaire Forcheville per Swann.
(fine spoiler)
� tardi e non mi viene in mente, ma libri alla mano potrei aggiungere qualche passo preso direttamente (Un amore però l'ho nell'altra casa). Ho anche tralasciato l'aspetto della lingua e dell'ambientazione, forse ci ritornerò su. Non voglio fare l'esaltatrice ad oltranza di Proust (che comunque è sottovalutatissimo

e per quanto riguarda il bistrattamento di milano... ricordati che TI OSPITIAMO (nonchè ISTRUIAMO) e da dove proviene quell'avatar che ti è concesso di sfoggiare... noi meno di parigi ci abbiamo solo la gioconda... ricordatelo
(e poi vuoi mettere gli champs elysées con via palmanova?)
Sai bene quanto mi piaccia Milano, la mia zweite Heimat (giuro e spergiuro, niente pipponi su Heimat!)... E ci sono utenti che sanno anche quanto io trovi romantica Piazza Cadorna

I aim to misbehave
#85
Guest_Mattia_*
Inviato 20 settembre 2006 - 08:43
...E ci sono utenti che sanno anche quanto io trovi romantica Piazza Cadorna
Altro che Parigi...
Ma wubbissimo!!!
P.s.: ciao stellassa! Che cristo di fine hai fatto!?
#86
Inviato 20 settembre 2006 - 09:26
Ma wubbissimo!!!
P.s.: ciao stellassa! Che cristo di fine hai fatto!?
Mi sono ritirata a Lipari per studiare la Recherche [quasi cit.]... Seriamente: per stare un po' tranquilla ho dovuto cambiare giro. Ma ormai credo che i tempi siano maturi per "ritornare".
siamo clamorosamente OT ma ce lo possiamo permettere perché l'utente Enrico è il mio Dio e ho sacrificato tutti i film di nanni affinchè non ci punisse
I aim to misbehave
#87
Inviato 20 settembre 2006 - 10:47
La malattia mortale SOREN KIERKEGAARD
Libro di una profondità e rivelazione assoluta....
La miglior opera del sommo filosofo danese....
#88
Guest_Quel bastardo giallo_*
Inviato 22 settembre 2006 - 17:23
"Cazzo, cazzo e cazzo"
Mordecai Richler - La versione di Barney
fantastico
#89
Inviato 22 settembre 2006 - 17:50
La malattia mortale SOREN KIERKEGAARD
Libro di una profondità e rivelazione assoluta....
La miglior opera del sommo filosofo danese....
Ciao Kingink, Kierkegaard era un poeta suo malgrado. E' un libro pieno di umana sofferenza, ma che mette in pace con un certo pensiero che dovrebbe essere all'origine di ogni fede e del cristianesimo soprattutto. Le osservazioni di K. (non qui, ma altrove) sui vangeli, riescono a far scordare le aberrazioni di più o meno mille anni di chiesa (con la C minuscola). Però tra i libri preferiti mi sono scordata Simone Weil! Quasiasi cosa. Diciamo ATTESA DI DIO che è la prima cosa che ho letto, anche se tanti, tanti anni fa.
#90
Inviato 30 settembre 2006 - 11:36
Sesso e angoscia, che fascino per un quindicenne
C'è un periodo della vita in cui la lettura è un rito non meno compulsivo della coazione a masturbarsi. Il problema, a quell'età , è che i libri si somigliano tutti. Non distingui un Richardson da uno Sterne, un Flaubert da uno Stendhal... Tutta quella carta imbrattata non è che l'emissario dello Spirito Letterario di cui ti vorresti vanamente impossessare. Fu durante l'appassionata confusione dei miei quindici anni che un libro di Buzzati si appollaiò sul mio comodino. L'avevo estratto dalla libreria dei miei genitori, ricattato dalla promessa di palpiti, languori e qualche lacrimuccia: si chiamava Un amore. Di quel titolo oggi riconosco la marca proustiana: com'è noto, la rivoluzione antiromantica di Proust è tutta nella scelta dell' articolo indeterminativo di Un amore di Swann. Basta cambiare un articolo per trasformare l'Amore romantico in un'esperienza casuale e replicabile (potere metafisico della grammatica!). Ma a quell' epoca ero assai più sensibile all'appeal del sostantivo amore che dominava la copertina di quel floscio e maneggevole Oscar Mondadori. Iniziai a leggere e non mollai la presa fino in fondo in uno stato di crescente disagio. Era la prima volta che divoravo con tale rapacità un libro che non mi piaceva. Era la cronaca di un'ossessione amorosa di un architetto cinquantenne di nome Antonio Dorigo per Laide, prostituta minorenne, infida e capricciosa. Vi riconoscevo i sapori familiari della sveviana senilità e della noia moraviana, ma con in più una nota inedita che sembrava incarnarsi in quella Milano tetramente fuligginosa. Sarei disonesto se dicessi che sentii scattare il clic dell'empatia. Forse è più esatto confessare che avvertii la vertigine che ispirano le profezie. La cosa che vorrei ritrovare è la naturalezza delle impressioni del mio occhio quindicenne. Sul libro (che frattanto ho recuperato) ritrovo una frase sottolineata: «Che cosa meravigliosa la prostituzione. Il sogno realizzato, a un colpo di bacchetta magica, per ventimila lire». Perché evidenziarla? Per l'intrinseca verità ? Per il cinismo? Per la tristezza? O per il rapporto impossibile tra l'animale-uomo e l'animale-donna che essa denunciava? Un po' tutte queste cose insieme, immagino. Ma non solo. Kafka riteneva che un grande libro dovesse essere un pugno nello stomaco. Se ciò è vero, Un amore di Buzzati è un grande libro. Il lento, inesorabile, dostoevskiano degradarsi di Dorigo emanava una tristezza che faceva rabbrividire. Era uno spot contro la vita (ma anche una struggente dichiarazione d'amore verso di essa oramai perduta), e in questo senso mi riguardava. Mi parlava di me: dei troppi libri letti, delle troppe seghe, dell'ossessività insomma, la peggiore di tutte le malattie. Oggi so molte più cose di Buzzati. So, ad esempio, che Un amore viene considerato un libro minore, assai poco buzzatiano. So che alla sua uscita fu malgiudicato per ragioni non troppo dissimili da quelle che, di lì a qualche anno, avrebbero ridestato in me angosce di quindicenne. � un libro sgradevolmente disperato. Sembra appartenere a quel genere di romanzi coraggiosi e falliti in cui un grande autore vicino alla morte prova a cimentarsi con il sordido mistero di se stesso (un po' come L'odore del sangue di Parise). Libri nati sotto la costellazione di Saturno e per questo destinati a torturare il povero lettore con incresciosi perturbanti influssi. Quale scrittore non desidererebbe avere un tal libro sbagliato in cantiere?
Qui si parla solo del titolo, ma credo che l'esperto proustiano Piperno sarebbe d'accordo con me.

I aim to misbehave
#91
Inviato 30 settembre 2006 - 12:13
Sempre a proposito di Un amore ecco un articolo di Alessandro Piperno dal Corriere della Sera di qualche giorno fa:
Sesso e angoscia, che fascino per un quindicenne
Di quel titolo oggi riconosco la marca proustiana: com'è noto, la rivoluzione antiromantica di Proust è tutta nella scelta dell' articolo indeterminativo di Un amore di Swann. Basta cambiare un articolo per trasformare l'Amore romantico in un'esperienza casuale e replicabile (potere metafisico della grammatica!).
va bene va bene sei troppo avanti, franny!
Ad ogni modo, pare proprio che il forum (esso in quanto entità ) tenti di dirmi di leggere questo benedetto libro. Nonostante la scarsa stima per Piperno, terrò conto anche di questa testimonianza

Agli appassionati segnalo una serie di eventi riguardanti l'autore organizzati a Milano.
#92
Inviato 30 settembre 2006 - 16:34
va bene va bene sei troppo avanti, franny!

Ad ogni modo, pare proprio che il forum (esso in quanto entità ) tenti di dirmi di leggere questo benedetto libro. Nonostante la scarsa stima per Piperno, terrò conto anche di questa testimonianza
Anche a me come persona sta un po' antipatico, ma ascolta il consiglio della tua filosofa preferita e al posto di Un amore leggi il bellissimo Con le peggiori intenzioni, se ancora non l'hai fatto.
I aim to misbehave
#93
Inviato 30 settembre 2006 - 17:18
cent'anni di solitudine
il processo
la morte a venezia
il rosso e il nero
#94
Guest_Oyuki_*
Inviato 30 settembre 2006 - 17:56
Il maestro e margherita
cent'anni di solitudine
il processo
la morte a venezia
il rosso e il nero
Va bene che sono opere di importanza mondiale e ben conosciute, ma uno sforzo in più lo potevi anche fare. Anche solo aggiungendo l'autore.

#95
Inviato 01 ottobre 2006 - 13:32
Anche a me come persona sta un po' antipatico, ma ascolta il consiglio della tua filosofa preferita e al posto di Un amore leggi il bellissimo Con le peggiori intenzioni, se ancora non l'hai fatto.
se leggessi entrambi?

ps Che avatar stupendo: mi fai venire voglia di adottare nel mio la poochie!
#96
Inviato 03 ottobre 2006 - 11:35
Ad ogni modo, pare proprio che il forum (esso in quanto entità ) tenti di dirmi di leggere questo benedetto libro. Nonostante la scarsa stima per Piperno, terrò conto anche di questa testimonianza
Anche a me come persona sta un po' antipatico, ma ascolta il consiglio della tua filosofa preferita e al posto di Un amore leggi il bellissimo Con le peggiori intenzioni, se ancora non l'hai fatto.
Perchè vi è antipatico Piperno? ???
#97
Inviato 05 ottobre 2006 - 21:23
Mmmh..ce ne sarebbero parecchi ma se proprio devo sceglierli:
I miserabili (Hugo)
Delitto e castigo di (Dostoevskij)
Uno, nessuno e centomila (Pirandello)
Il processo (Kafka)
Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde (Stevenson)
Ci sarebbero anche il lupo della steppa di Hesse e un'altro paio di Dostoevskij che scalpitano ma va bene così.

#98
Inviato 23 ottobre 2006 - 16:17
Paradisi artificiali--- Baudelaire
Storie di ordinaria follia ---- Bukowski
Lettere al padre ---- Kafka
Quaderni di Serafino Gubbio operatore -- Pirandello
#99
Guest_recensore_*
Inviato 04 novembre 2006 - 18:10
kafka - il castello
camus - lo straniero
boll - opinioni di un clown
vittorini conversazioni in sicilia
silone - fontamara
#100
Inviato 05 novembre 2006 - 11:11
che compito improbo. e sia
vittorini conversazioni in sicilia

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