ho sempre avuto molta simpatia per il personaggio e la sua linguaccia, che garantiva interviste strepitose.
Un grande, anzi un grandissimo.
Pensiero mio fino qualche anno fa. Ora la penso all'opposto.
Idem la sua musica (che ha fatto credere fosse "sua" e non delle decine di musicisti che ha trattato come merde nel corso dei decenni). Redpill:il rapporto materiale buono/materiale pubblicato è bassissimo e anche nel periodo 79/89 ha registrato delle cagate pazzesche
I Fall li vedo come una trollata di pubblico e critica alternativi che è sfuggita di mano. Fuori dal periodo con Brix Smith c'è ben poco che salvo. Lo stesso loro pubblico è cattivissimo coi gruppi che si ripetono o si arenano, ma coi Fall si chiude un occhio e sono "always different, always the same".
Qualcuno dirà "ma i testi?". Fuori dai paesi anglofoni mi piacerebbe vedere quanto pesano sul culto dei Fall, visto che in certi loro dischi meno musicali costituiscono praticamente la totalità dell'output creativo.
Un'altra frase di John Peel che riassume questa specie di sindrome di Stoccolma di cui sono stato vittima pure io (vedi i miei post in qiesto thread, ecc) : "If they made a bad record I wouldn't care, wouldn't know probably!
All I have to do is hear Mark shouting and that's it."
il periodo con Brix Smith, per un certo tipo di influenza, esempio sul britpop, è quello più importante sicuramente; e a livello qualitativo è secondo me altissimo, tanto che ritengo tra i migliori The Light User Syndrome del 1996, mai citato da nessuno purtroppo, uno di quelli del suo ritorno (dopo il divorzio era scappata)
è però solo una fase della loro discografia, la prima è meno edulcorata ma è quella forse più true, è quella del Mark E Smith prima della mitizzazione, fino a Hex Enduction Hour del 1982 si parla di un filotto di album bellissimi e di una band che ha definito il concetto di wave lo-fi senza compromessi
nei 90, parallelamente ai Pavement (e tutti gli altri universitari finto lo-fi, maledetto 68!) e al britpop, è iniziato il mito che è sfuggito di mano alla critica come dici ma, come sempre, più che fare una colpa a Smith, mi rivolgerei al pubblico e ai giornalisti tipo SIB; quindi le frasi pungenti di Mark sono diventate un culto, il suo viso un'icona, ecc ecc ecc, anche a me un po' infastidisce ma vabbeh è il turbocapitalismo, non possiamo farci nulla
personalmente trovo gli ultimi album troppo potenti, troppo rock, poco wave, di un grezzume che non si addice all'eleganza di Smith (sì, ho detto eleganza e lo ripeto, per me lui è davvero uno di classe, anche nel dramma); comunque un sound in qualche modo riportabile allo stile codificato da Mark che ha sempre tanto mestiere, non li ritengo memorabili ma da quel punto di vista mi pare abbia già dato tanto