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Alitalia


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384 replies to this topic

#51 astrodomini

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Inviato 25 luglio 2008 - 22:43


pateracchio all'italiana in arrivo...

il piano di intesa prevede oltre 4.000  esuberi il doppio di quelli di air france

http://www.corriere....44f02aabc.shtml


Come ampiamente previsto... L'ennesima promessa ridicola, sulla pelle dei lavoratori. Speriamo che almeno quelli di Alitalia si incazzino perché qui sembra ormai che l'unto dal Signore goda di una sorta di immunità popolare preventiva e definitiva (in attesa di beneficiare di quella parlamentare, ma siamo a buon punto).


Dei tantissimi lavoratori italiani che si fanno un culo così otto o più ore al giorno per pagare le tasse che un azienda fallimentare, piena zeppa di assunzioni politiche (e di esuberi) e privilegiata sotto ogni punto di vista ha sperperato per anni e anni alle loro spalle. Dovevano lamentarsi del sistema che ha permesso a molti di loro di entrare in Alitalia godendo di trattamenti molto al di sopra della media, un sistema marcio che ora li fagocita. Il tutto mantenendo prezzi altissimi e proibitivi per buona parte della nazione che li mantiene, merde.
La gestione di queste settimane della cosa poi è l'ennesima conferma che ai partiti interessa solo il voto e il conseguente potere, da Berlusconi ottenuto anche grazie a mega sparate e bugie con le gambe cortissime in partenza. Il giorno delle prossime elezioni piuttosto di recarmi al seggio mi faccio legare come Hannibal Lecter.

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the music that forced the world into future


#52 Guest_Ortodosso_*

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Inviato 28 luglio 2008 - 17:37

Ricordo che parliamo di gente che non più tardi di tre anni fa, per "scioperare", si è messa tutta insieme per tre giorni in malattia. Che normalmente ti ride dietro quando tenti di prendere un aereo che è più vecchio di te per tornare a casa alle 23:35 del venerdì sera.

La gestione della faccenda da parte del governo è stata ridicola e censurabile*, ma mai quanto il fatto che questi abbiano campato e campino sulle nostre spalle prendendoci anche in giro.

Se Alitalia va in malora, io son contento. E comunque non l'avrei data ad Air France quanto a Tpg (magari facendo un bel pacchettino con Trenitalia).

* che poi non ho mai capito questa cosa dei voti: ma quanti voti muoverà mai Alitalia? Di sicuro Berlusconi ne avrebbe presi un bel po' - tra cui il mio - se avesse detto "quando vado al governo, faccio l'asta e basta, non l'asta-che-però-alla-fine-decido-io come Prodi". Invece ha fatto peggio.
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#53 Claudio

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Inviato 28 luglio 2008 - 17:48

Se Alitalia va in malora, io son contento.


Allora in pratica mi vuoi dimezzare il bilancio familiare: indovina un po' dove lavora mia moglie?  ;D
Comunque, al di là dei casi familiari, posso garantire che, per tanti parassiti annidati là dentro, all'Alitalia lavorano anche fior di professionisti, quasi sempre sottopagati e regolarmente trombati, a vantaggio di amanti di amministratori delegati, raccomandati figli di lup. mann., ruffiani para-sindacali e compagnia bella.

p.s. Né mia moglie né tutte le persone che conosco di Alitalia (e sono almeno una ventina) per "scioperare" si sono messi tutti insieme per tre giorni in malattia. Insomma, a generalizzare si fa sempre presto, ma si fa anche torto a molti.
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#54 Guest_Ortodosso_*

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Inviato 28 luglio 2008 - 17:52

Domanda non retorica:

se i fior di professionisti che ci lavorano sono sottopagati ipertrombati e quant'altro, perché non se ne vanno da un'altra parte (essendo fior di professionisti)? Che potrebbe essere meglio per tutti, anche per il tuo bilancio familiare.
  • 0

#55 Claudio

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Inviato 28 luglio 2008 - 18:17

Domanda non retorica:

se i fior di professionisti che ci lavorano sono sottopagati ipertrombati e quant'altro, perché non se ne vanno da un'altra parte (essendo fior di professionisti)? Che potrebbe essere meglio per tutti, anche per il tuo bilancio familiare.


Sei convinto che il mercato del lavoro attuale in Italia riservi tutte queste formidabili opportunità per chi a 40/50 anni si licenzia da un'azienda? (altra domanda non retorica)
Alcuni, ad esempio, si sono trasferiti ad Air One, ma la musica - a loro dire - non è molto diversa, né il trattamento economico.

Detto ciò, sono molte le ragioni che possono indurre dei dipendenti a non licenziarsi da un'azienda marcia come questa. Tanto per dire, mia moglie attualmente è riuscita a ottenere un part-time per seguire i bambini, difficile che se viene riassunta in una qualsiasi azienda possa beneficiarne subito.
In ogni caso, io non farei processi alle intenzioni altrui, persino a chi decide di restare perché si è trasferito a Fiumicino o perché ama l'Alitalia, limitandomi a discernere il grano dalla gramigna. E garantisco che di grano ce n'è.
  • 0

#56 Guest_Ortodosso_*

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Inviato 28 luglio 2008 - 18:44

Il mercato del lavoro è pieno di opportunità per chi è bravo. Persino in Italia. Di certo, e come in tutte le cose, la coperta è corta.

Se (a parità di cv) uno:

- vuole stare in Italia, anzi, nella sua città
- vuole lavorare non più di un tot di ore
- vuole fare quallo che gli piace
- vuole il posto sicuro e garantito

allora dovrà essere pronto a sacrificare un po' di gratificazione economica. Oppure fa a meno di una delle cose di cui sopra e prende di più. A lui/lei la scelta.

Alla base del disastro del mercato del lavoro italiano c'è tanto il lato dell'offerta quanto quello della domanda - il lavoratore o futuro lavoratore italiano ha la flessibilità di uno stecchetto.

Questo vale non solo e non tanto per Alitalia, è un discorso generale.


* sulla cosa dell'eta: io la capisco per chi non ha potuto studiare. A coloro (e ce ne sono) invece che sono restati 10 anni in un'azienda che li sottopagava/li trattava male/non li soddisfava e ora credono di avere poche possibilità (sono tanti), dico**: a) cercate bene perché, se siete bravi e un po' flessibili, c'è sicuramente qualcosa di meglio b) vi svegliate adesso?

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#57 ucca

    CRM

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Inviato 28 luglio 2008 - 19:07

Il mercato del lavoro è pieno di opportunità per chi è bravo. Persino in Italia. Di certo, e come in tutte le cose, la coperta è corta.

Se (a parità di cv) uno:

- vuole stare in Italia, anzi, nella sua città
- vuole lavorare non più di un tot di ore
- vuole fare quallo che gli piace
- vuole il posto sicuro e garantito

allora dovrà essere pronto a sacrificare un po' di gratificazione economica. Oppure fa a meno di una delle cose di cui sopra e prende di più. A lui/lei la scelta.

Alla base del disastro del mercato del lavoro italiano c'è tanto il lato dell'offerta quanto quello della domanda - il lavoratore o futuro lavoratore italiano ha la flessibilità di uno stecchetto.

Questo vale non solo e non tanto per Alitalia, è un discorso generale.


* sulla cosa dell'eta: io la capisco per chi non ha potuto studiare. A coloro (e ce ne sono) invece che sono restati 10 anni in un'azienda che li sottopagava/li trattava male/non li soddisfava e ora credono di avere poche possibilità (sono tanti), dico**: a) cercate bene perché, se siete bravi e un po' flessibili, c'è sicuramente qualcosa di meglio b) vi svegliate adesso?


quoto tutto, sono anni che me lo chiedo perchè i cazzo i lavoratori di Alitalia restano in una compagnia sull'orlo del fallimento. Quando ormai tutti sanno che si regge solo sulle tasche dei contribuenti, buco su buco. Quando tutti sanno che la cosa migliore visto il servizio e i prezzi, sarebbe fucilare i manager e chiudere tutto. Tra l'altro gli ammortizzatori sociali sono previsti per il personale da mandar via, e sono roba mica da poco..pagati con i soldi di tutti, alcuni lavoratori hanno un privilegio che io che sono precario (e come gran parte della mia generazione con laurea e magari master) non riesco nemmeno a sognarmi. Fanculo i sindacati e fanculo anche ai lavoratori di Alitalia, scusatemi.



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www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#58 Claudio

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Inviato 28 luglio 2008 - 23:10

A me sorprende sempre la facilità con cui ci si mette nei panni degli altri e si stabilisce cosa sia giusto o meno per loro, ma pazienza, forse il mio è il retaggio di un pensiero superato. In ogni caso, d'accordo che si debba essere flessibili, ma Alitalia ha 20.000 dipendenti: auguri a chi riesce a ricollocarli tutti!

Nota a margine: questo clima da guerra civile tra nuovi occupati/disoccupati-vecchi occupati ex-posto fisso in aziende ormai in crisi mi pare che non porterà da nessuna parte.
  • 0

#59 Piper

    Life is too short For iTunes

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Inviato 28 luglio 2008 - 23:51

A me sorprende sempre la facilità con cui ci si mette nei panni degli altri e si stabilisce cosa sia giusto o meno per loro, ma pazienza, forse il mio è il retaggio di un pensiero superato. In ogni caso, d'accordo che si debba essere flessibili, ma Alitalia ha 20.000 dipendenti: auguri a chi riesce a ricollocarli tutti!

Nota a margine: questo clima da guerra civile tra nuovi occupati/disoccupati-vecchi occupati ex-posto fisso in aziende ormai in crisi mi pare che non porterà da nessuna parte.


nella mia azienda mi occupo di formazione ai nuovi inseriti, pertanto collaboro a stretto contatto con l'ufficio recruiting, oltre ovviamente ad occuparmi della gestione delle persone ufficialmente selezionate.

posso garantirti che l'atteggiamento descritto da ortodosso è non solo realistico, ma addirittura minimizzato. la cosa triste è che ad avere questo atteggiamento non sono gli "adulti" ma proprio i giovani che dovrebbero aver capito in che mondo viviamo.
invece questi ragazzi, nonostante le difficoltà che hanno nel trovare lavoro, arrivano con delle pretese assurde.

tra l'altro non hanno nessuna voglia di "lanciarsi", aspettando un posto fisso che credono pure gli cada dal cielo. zero umiltà, zero intraprendenza, zero iniziativa, zero fiducia nei propri mezzi, zero pazienza, zero visione a lungo termine.

insomma per fartela breve: su 100 ragazzi ne scartiamo 95, quando ci va bene.
  • 0
<< Poi ce la prestiamo... Insomma la patonza deve girare>>

Aurelio De Laurentiis ha lasciato la sede dove si stanno svolgendo i sorteggi dei calendari fermando uno sconosciuto che passava su un motorino dicendogli: "Portami via da questo posto". Ed è andato via come passeggero del motorino di uno sconosciuto

 
 Song 'e Ondarock - web Radio|

#60 Claudio

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Inviato 29 luglio 2008 - 00:48


A me sorprende sempre la facilità con cui ci si mette nei panni degli altri e si stabilisce cosa sia giusto o meno per loro, ma pazienza, forse il mio è il retaggio di un pensiero superato. In ogni caso, d'accordo che si debba essere flessibili, ma Alitalia ha 20.000 dipendenti: auguri a chi riesce a ricollocarli tutti!

Nota a margine: questo clima da guerra civile tra nuovi occupati/disoccupati-vecchi occupati ex-posto fisso in aziende ormai in crisi mi pare che non porterà da nessuna parte.


nella mia azienda mi occupo di formazione ai nuovi inseriti, pertanto collaboro a stretto contatto con l'ufficio recruiting, oltre ovviamente ad occuparmi della gestione delle persone ufficialmente selezionate.

posso garantirti che l'atteggiamento descritto da ortodosso è non solo realistico, ma addirittura minimizzato. la cosa triste è che ad avere questo atteggiamento non sono gli "adulti" ma proprio i giovani che dovrebbero aver capito in che mondo viviamo.
invece questi ragazzi, nonostante le difficoltà che hanno nel trovare lavoro, arrivano con delle pretese assurde.

tra l'altro non hanno nessuna voglia di "lanciarsi", aspettando un posto fisso che credono pure gli cada dal cielo. zero umiltà, zero intraprendenza, zero iniziativa, zero fiducia nei propri mezzi, zero pazienza, zero visione a lungo termine.

insomma per fartela breve: su 100 ragazzi ne scartiamo 95, quando ci va bene.


Sì, ma non fatico a crederlo. Così come è senz'altro vero che molti dipendenti Alitalia sono semplicemente parassiti, alimentati da un sistema d'impresa a dir poco folle. Resto però sempre perplesso quando si tende a fare di tutta l'erba un fascio, perché là dentro, garantisco, è anche pieno di gente che ha professionalità di tutto rispetto e che è molto più prigioniera di un sistema scellerato (sistema in senso ampio, riferito anche al mercato del lavoro) che artefice. Credo peraltro che pretendere da cinquantenni con famiglia l'adattabilità a trasferirsi ovunque dall'oggi al domani, cambiando tutto della loro vita, sia un po' eccessivo. Molto meno lo è chiederlo a un ventenne che si affaccia sul mercato del lavoro, su questo spero che saremo d'accordo.
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#61 Guest_Ortodosso_*

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Inviato 29 luglio 2008 - 07:32

Io non dubito che ci sia gente valida anche in Alitalia (in Italia anche le aziende più disgraziate han dentro qualcuno di buono), il punto è che l'immagine lavorativa di una persona è influenzata pesantemente da quella dell'azienda in cui lavora: per questo io non posso che stupirmi, non tanto che uno a 50 anni non sappia cosa fare dopo, ma che costui sia rimasto magari vent'anni in un'azienda che ha fatto schifo anche perché la maggioranza delle persone fanno schifo.

Se uno è bravo, in un posto da schifo non ci deve stare più di tanto, perché lo schifo si estenderà anche al suo curriculum. E' una delle dimensioni da considerare, si torna al discorso che la flessibilità mentale del lavoratore italiano fa ridere (persino nei giovani di adesso, come dice Piper: è incredibile).
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#62 arvic

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Inviato 22 agosto 2008 - 08:41

Dopo Madrid il tutto diventa fin grottesco:


Blog di un assistente di volo- 13 agosto
Chiusura del blog - 14 agosto
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#63 arancino

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Inviato 22 agosto 2008 - 14:36

vabbè, ma il blog non parlava di anomalie tecniche
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#64 arvic

    Classic Rocker

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Inviato 22 agosto 2008 - 14:55

Non specificatamente, ma parlare dello stato in cui versano gli aerei, con bagni al limite dell'impraticabilità e mancanza di cibo, non fa pensare bene per ciò che riguarda la manutenzione in generale.
Speriamo abbiano sacrificato pratiche non ritenute fondamentali per la sicurezza per non diminuirne altre piú rilevanti, data la mancanza di fondi.
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#65 Pierrot_Le_Fou

    Groupie

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Inviato 22 agosto 2008 - 16:43

Non specificatamente, ma parlare dello stato in cui versano gli aerei, con bagni al limite dell'impraticabilità e mancanza di cibo, non fa pensare bene per ciò che riguarda la manutenzione in generale.
Speriamo abbiano sacrificato pratiche non ritenute fondamentali per la sicurezza per non diminuirne altre piú rilevanti, data la mancanza di fondi.

Solitamente ogni aereo è progettato con un sistema di controlli doppi o tripli: se uno si guasta, c'è l'altro a subentrare.
Speriamo.
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#66 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 26 agosto 2008 - 17:17

sarebbe stato più giusto postarlo ne La Terra dei Cachi ma...

Alitalia: Air France torna in pista. Previsti 6mila esuberi


ma il sindacato dov'è?
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#67 Guest_Number 5_*

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Inviato 26 agosto 2008 - 20:39

Il circo equestre: Air France fuori dalla porta perché comoda in campagna elettorale fare i gasati pro-soluzione italiana, Air France dentro dalla finestra quando siamo al governo perché sono l'unico compratore/partner serio disposto a prndersi carico del bubbone. ma nel frattempo col triplo di esuberi!
Olé, doppio salto mortalleee con avvitamentooo siore e siorriiiiiiiiii!

Mamma mia che pena.
  • 0

#68 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 27 agosto 2008 - 07:34

io però impiccherei per i coglioni la triade Epifani/Bonanni/Angeletti... nemmeno Paperino avrebbe saputo fare di peggio.

di Berlusca che ne parliamo a fare; un clown senza pudore che ormai fa pena solo a parlarne.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#69 Claudio

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Inviato 27 agosto 2008 - 11:42

Il circo equestre: Air France fuori dalla porta perché comoda in campagna elettorale fare i gasati pro-soluzione italiana, Air France dentro dalla finestra quando siamo al governo perché sono l'unico compratore/partner serio disposto a prndersi carico del bubbone. ma nel frattempo col triplo di esuberi!
Olé, doppio salto mortalleee con avvitamentooo siore e siorriiiiiiiiii!
Mamma mia che pena.


Una vergogna per la quale dobbiamo ringraziare i sindacati e il nostro formidabile premier. Fatto sta che, esempio casalingo, col piano Air France l'ufficio di mia moglie restava per intero in Alitalia, così andranno tutti a casa. Che bellezza...
E per fortuna che anche qui è pieno di gente che si rallegra per questa simpatica fine dei lavoratori Alitalia. Molti di loro poi dicono pure di essere di sinistra... come i sindacalisti, del resto.
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#70 virginia wolf

    apota

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Inviato 27 agosto 2008 - 11:56

Per non parlare dei piccoli azionisti che rimarranno, per l'ennesima volta, con un pugno di mosche.


I sindacati sono una vergogna, ma ormai parlarne male è come sparare sulla Croce Rossa.
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Penso a come contiamo poco, come tutti contino poco; com'è travolgente e frenetica e imperiosa la vita, e come tutte queste moltitudini annaspino per restare a galla.

#71 *alessandro*

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Inviato 27 agosto 2008 - 12:58

... lasciamo stare i soldi che i contribuenti hanno sborsato, che stanno sborsando e che continueranno a sborsare perchè a "qualcuno" fece comodo far fallire quella trattativa.
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ex "victor"

#72 juL fu Sig.M.

    Utente paraolimpionico

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Inviato 27 agosto 2008 - 13:17

... lasciamo stare i soldi che i contribuenti hanno sborsato, che stanno sborsando e che continueranno a sborsare perchè a "qualcuno" fece comodo far fallire quella trattativa.


Ma, ahimè, per 10 anni il responsabile di questi colpi di teatro a spese nostre ce lo ciucciamo matematicamente, è questa la proiezione che circola anche tra gli stessi politici del PD.
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#73 ArchieFisher

    pacato come il vecchio che ho in avatar da 50 anni

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Inviato 27 agosto 2008 - 14:09

Dal Corriere:

La nuova compagnia
Alitalia, le insidie di un percorso

di Francesco Giavazzi

Ci sono quattro buoni motiviper cui il piano per Alitalia predisposto da Banca Intesa desta dubbi e perplessità, inducendo, pare, anche qualche membro del governo a suggerire che venga riconsiderata lâ??offerta di Air France sdegnosamente rifiutata quattro mesi fa. 1) Il piano rischia di costare ai contribuenti oltre un miliardo di euro, un terzo dei tagli alla scuola previsti dalla Finanziaria; 2) Gli imprenditori che dovrebbero acquisire il controllo della Nuova Alitalia corrono rischi seri: sono stati a lungo minimizzati, ma venuti al dunque non è più possibile nasconderli. Vogliamo davvero rischiare di trasferire su alcune nostre imprese, oltre che sui contribuenti, il costo del disastro di Alitalia? 3) Il piano verrebbe immediatamente impugnato dalla Ue e da quel contenzioso temo usciremmo perdenti; 4) Il piano richiede che vengano sospese le regole anti-trust, creando un precedente pericoloso per la politica della concorrenza.

La Nuova Alitalia che è nata ieri sarà unâ??azienda senza debiti e con molti dipendenti in meno. Gli imprenditori privati che ne sono i nuovi azionisti apportando un miliardo di euro di capitale fresco apparentemente non corrono rischi: non ereditano debiti né dipendenti in eccesso, e soprattutto hanno la quasi certezza â?? questa infatti è la condizione necessaria, che essi hanno giustamente pretesoâ??di rivendere fra un anno o poco più lâ??azienda a Lufthansa o a unâ??altra compagnia internazionale, recuperando così il miliardo speso oggi, magari con qualche profitto. Questâ??operazione così ben congeniata nasconde però unâ??insidia a mio parere non valutata in modo adeguato dai nuovi azionisti. La Nuova Alitalia acquisterà aerei, slot e altri contratti dalla vecchia azienda della Magliana che domani il Consiglio dei ministri porrà in liquidazione. I prezzi ai quali la Nuova Alitalia acquisterà queste attività determineranno se la Vecchia Alitalia sarà in condizione di far fronte ai debiti che le rimarranno. Ad esempio, due anni fa gli aerei valevano 2,2 miliardi di euro: se i nuovi azionisti accettassero di acquistarli a quel prezzo, la Vecchia Alitalia potrebbe agevolmente pagare i propri debiti e poi chiudere.

Ma dubito che i nuovi azionisti siano disposti a pagare tanto: gli aerei sono vecchi e più sale il prezzo del petrolio meno valgono. Le valutazioni internazionali suggeriscono oggi ragionevolmente un miliardo. Se così fosse la Vecchia Alitalia non avrebbe fondi sufficienti per pagare i propri debiti. I nuovi azionisti hanno richiesto una norma che li protegga dal rischio di revocatorie da parte dei creditori della Vecchia Alitalia, prova del fatto che non sono disposti a pagare molto. Che cosa accadrebbe se la Vecchia Alitalia non fosse in grado di far fronte ai propri debiti verso fornitori, banche e investitori che detengono obbligazioni della società? Una possibilità è non pagare. Due mesi fa, quando fu convertito in legge il decreto (DL 23.4.2008, n. 80) che evitò il fallimento concedendo ad Alitalia un prestito ponte di 300 milioni, il governo disse in Parlamento: «Con la presente norma si tende a salvaguardare per i prossimi dodici mesi la continuità aziendale di Alitalia... escludendo in tale lasso temporale, ogni ricorso ad ipotesi di liquidazione o di applicazione di procedure concorsuali ».

Quindi i creditori di Alitalia hanno diritto ad essere rimborsati in quanto sono protetti da una legge che escludeva esplicitamente la liquidazione o anche solo lo scorporo della societàâ?? che invece avviene oggi prima della decorrenza di dodici mesi dallâ??approvazione del decreto. Che lo Stato debba pagare i debiti della Vecchia Alitalia è quindi certo. Nel momento stesso in cui paga, il governo viola le norme europee sugli aiuti di Stato. Consentire la sopravvivenza di unâ??azienda decotta trasferendone i debiti allo Stato è un classico caso di aiuto. Una condanna di Bruxelles obbligherebbe la Nuova Alitalia a rimborsare lâ??aiuto impropriamente ricevuto, cioè ad accollarsi quei debiti (questo è esattamente ciò che avvenne ventâ??anni fa quando Alfa Romeo fu ceduta alla Fiat senza debiti â??di cui si fece carico lâ??Iri, cioè lo Stato. Dopo la condanna di Bruxelles quei debiti tornarono in capo alla Fiat). Sono consci i nuovi azionisti del rischio in cui incorrono e dal quale evidentemente lo Stato non li può manlevare? Ma non basta. Il decreto legge n. 80 prevede: «La somma erogata ad Alitalia è rimborsata il trentesimo giorno successivo a quello della cessione o della perdita del controllo effettivo da parte del Ministero dellâ??economia e delle finanze». Questo comma fu inserito nel decreto proprio per evitare che il prestito ponte fosse considerato un aiuto.

Il governo ha poi trasformato il prestito in capitale, ma con una formula ambigua che ne consente la restituzione allâ??azionista qualora Bruxelles lo richieda. Quindi se la Vecchia Alitalia non avrà fondi sufficienti, sarebbe la Nuova Alitalia a dover rimborsare allo Stato i 300 milioni del prestito (che in cassa non ci sono più perché sono serviti a coprire le perdite dei primi mesi dellâ??anno). Altrimenti la controversia con Bruxelles si aggraverebbe ulteriormente. Vi è poi il problema Air One. I nuovi azionisti non vogliono la fusione fra Nuova Alitalia e Air One perché questa porterebbe nella Nuova Alitalia debiti e dipendenti di Air One. Essi vogliono semplicemente acquistare da Air One gli aerei, tutti gli slot (grazie a una sospensione delle regole anti-trust) e i contratti stipulati per la consegna di nuovi velivoli. Air One rimarrà quindi una scatola vuota, ma con molti dipendenti e 450 milioni circa di debiti: basterà la vendita di slot e aerei a far fronte ai debiti e al costo degli esuberi? Quanti debiti di Air One finiranno essi pure a carico dello Stato? Anche qui câ??è un problema europeo: nel 2004, quando lo Stato rifinanziò Alitalia, Bruxelles acconsentì a patto che i nuovi fondi non fossero usati per allargare la quota di mercato: esattamente quello che oggi Alitalia fa acquisendo le attività di Air One. Lâ??offerta di Air France non apriva problemi con Bruxelles e non costava nulla, tranne le indennità per un numero di esuberi comunque inferiore: anzi portava qualche spicciolo nelle casse dello Stato perché i francesi avrebbero pagato, seppur poco, le azioni di Alitalia.




Mi pare spieghi in maniera semplice e chiara che è una grande porcheria...

C'è solo da aggiungere che gli esuberati verranno dirottati fra poste, demanio ed entrate, cioè ci toccherà pagarli a noi cittadini.


  • 0
Life was never better than
in nineteen sixty-three

Ogni vita ha peso e dimenticanza calcolabili

"What kind of music do you usually have here?"
"Oh, we got both kinds. We got Country, and Western."

#74 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 27 agosto 2008 - 18:18

C'è solo da aggiungere che gli esuberati verranno dirottati fra poste, demanio ed entrate, cioè ci toccherà pagarli a noi cittadini.




... e per incanto appena arrivati nelle Ag. Demanio o Entrate diverranno immediatamente fannulloni asd
  • 0
« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#75 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 28 agosto 2008 - 09:15

pare che Linate si estinguerà... dunque, niente metro linea 4
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(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
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#76 joseph K.

    Tout est pardonné

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Inviato 28 agosto 2008 - 10:16

L'intervista di Rizzo ad Angeletti fa capire anche quanto i sindacati siano corresponsabili del disastro nonché totalmente dilettantistici nella gestione di queste problematiche così delicate:

ROMA â?? Industriali, assicuratori, banchieri, concessionari autostradali e perfino armatori. Chiedete a Luigi Angeletti se crede che questa Armata Brancaleone salverà l'Alitalia e il capo della Uil si rifugerà in corner così: «Il presidente, Roberto Colaninno, è una persona di qualità».

Il ministro Altero Matteoli ha fatto capire che la cordata c'è soltanto perché l'ha voluto Silvio Berlusconi.
«Alcuni credono fermamente nel progetto. Altri non hanno potuto dire di no».

A chi si riferisce?
«Mi pare che Gilberto Benetton lo abbia fatto capire... Ma è ovvio che Berlusconi ha esercitato una moral suasion ».

Anche Romano Prodi, che però ha fatto un buco nell'acqua. Come c'è riuscito invece il Cavaliere?
«Perché il governo di centrosinistra cercava solo uno che risolvesse il problema».

Che altro avrebbe dovuto cercare?
«Un giorno, mentre parlavamo di pensioni, Tommaso Padoa-Schioppa se ne uscì a bruciapelo: "A proposito dell'Alitalia, la ristrutturiamo o la vendiamo?". A quel punto la Cgil disse senza esitare: "Vendetela". Allora prevalse la scelta di liberarsene».

Obbedendo alla Cgil. Non è quello che sta pensando, Angeletti?
«Non sono un giornalista, né tantomeno sono neutrale. Ma ho avuto questa sensazione. Del resto la trattativa con Air France è fallita dopo che la Cgil e la Cisl hanno fatto la loro controproposta».

Ricordo male o è stata la Uil ad abbandonare per prima il tavolo?
«Era una trattativa falsata. Noi volevamo ristrutturare Alitalia e passare a Finmeccanica o Fintecna i servizi, convinti che la compagnia dovesse restare pubblica...»


Ah. E ora?
«Lo scenario è diverso. La situazione è precipitata».

Come prevedibile. Non era meglio risolvere la questione cinque mesi fa?
«L'unica critica che si può fare è quella di Francesco Giavazzi. Se si vendeva ai francesi, lo Stato incassava dei soldi. Ora invece li dovrà tirare fuori».

Le pare poco?
«Ma ci possiamo permettere di avere sempre meno asset nel Paese? I francesi avrebbero ridotto l'Alitalia a compagnia regionale e poi fagocitata».

Che garanzie ha che ora non accada?
«Garanzie... non so.
Ma Alitalia non può essere rilanciata riducendo le rotte».

Si parla di settemila esuberi.
«Sono al massimo duemila. E devono essere tutti ricollocati».

Buona fortuna. Il sindacato non ha alcuna autocritica da fare?
«Forse potevamo accettare lo spezzatino dell'azienda, quando il precedente governo Berlusconi ce lo propose. Ma fu proclamato uno sciopero e il governo si bloccò».


Tutta qui l'autocritica?
«Che vuole che dica? Le pare possibile che all'Alitalia ci siano nove, dico nove sindacati? Più patologico di così si muore. Lo sa che questa è l'unica azienda dove non ci sono le elezioni generali dei rappresentanti ma ogni sindacato sceglie i suoi?»

Evidentemente funziona. Alla fine Pantalone tira sempre fuori i soldi.
«Proprio così. Siccome la politica si mostrava molto sensibile nei confronti dell'Alitalia, i sindacalisti puntavano a influenzare i partiti, facendo così soccombere la controparte naturale, l'azienda. Si rifiutavano di parlare con l'amministratore delegato e volevano al tavolo i politici, come hanno fatto Cgil e Cisl quando sono arrivati i francesi».


La Uil non ne sa nulla?
«Alla fine... Perché dobbiamo essere più stupidi degli altri? All'Alitalia ho il sindacato con il maggior numero di iscritti. Posso permettermi di perderli?».


Sergio Rizzo

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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#77 Claudio

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Inviato 28 agosto 2008 - 10:27

L'intervista di Rizzo ad Angeletti fa capire anche quanto i sindacati siano corresponsabili del disastro nonché totalmente dilettantistici nella gestione di queste problematiche così delicate


Sì, è incredibile quell'intervista: quando l'ho letta sono rimasto a bocca aperta. Io mi chiedo ancora come sia possibile che un lavoratore riponga la sua fiducia in personaggi simili. I sindacati andrebbero abbattuti e ricostruiti da capo, anche nel mio settore ad esempio, dove domina un sindacato bulgaro e corporativista.
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#78 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 28 agosto 2008 - 10:38


L'intervista di Rizzo ad Angeletti fa capire anche quanto i sindacati siano corresponsabili del disastro nonché totalmente dilettantistici nella gestione di queste problematiche così delicate


Sì, è incredibile quell'intervista: quando l'ho letta sono rimasto a bocca aperta. Io mi chiedo ancora come sia possibile che un lavoratore riponga la sua fiducia in personaggi simili. I sindacati andrebbero abbattuti e ricostruiti da capo, anche nel mio settore ad esempio, dove domina un sindacato bulgaro e corporativista.



in tempi non sospetti avevo scritto:

io però impiccherei per i coglioni la triade Epifani/Bonanni/Angeletti... nemmeno Paperino avrebbe saputo fare di peggio.




a me stupisce non tanto l'estremo corporativismo che nel sindacato esiste quasi da sempre e che alla fine se li sta "mangiando", quanto l'approssimazione e il dilettantismo che anima le gesta dei dirigenti.

in un altro thread, ho scritto come il sindacato stia perdendo iscritti con un flusso da Caporetto.

sono d'accordo con Claudio; la storia e il ruolo del sindacato in Italia vanno salvaguardati e, dunque, sarbebe opportuno liquidare tutto il suo groppo dirigente.

saranno stati pure corporativisti a loro volta ma personaggi come Di vittorio, Lama, Trentin (ma anche lo stesso Cofferati, forse) o Carniti non avrebbero mai permesso uno sfacelo di tali proporzioni.
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« La schiena si piega solo quando l'anima è già piegata »
(Arturo Toscanini)

molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »

#79 Guest_Number 5_*

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Inviato 28 agosto 2008 - 12:19


Il ministro Altero Matteoli ha fatto capire che la cordata c'è soltanto perché l'ha voluto Silvio Berlusconi.
«Alcuni credono fermamente nel progetto. Altri non hanno potuto dire di no».

A chi si riferisce?
«Mi pare che Gilberto Benetton lo abbia fatto capire... Ma è ovvio che Berlusconi ha esercitato una moral suasion ».


Cioè gli ha detto: io vi rinnovo la concessione a prezzi stracciati per le autostrade solo se entrate anche nella newco per Alitalia. Altrimenti pagate il doppio o peggio sono cazzi vostri.

Anche Romano Prodi, che però ha fatto un buco nell'acqua. Come c'è riuscito invece il Cavaliere?
«Perché il governo di centrosinistra cercava solo uno che risolvesse il problema».


Aahahahahahahah!  :D  Noooooooom non è possibile che abbia detto questo, non ci credo! O_O  Questa parte è di geniale comicità!
E che doveva fare? Cercare uno che il modo di complicare le cose e far spendere il triplo ai cittadini col triplo di esuberi, come ha fatto Berlusconi? Cazzarola, Air France se la prendeva così com'era sollevando il tesoro e i cittadini da una palla al piede ininita; se non era una soluzione ideale quella! Non c'è speranza, sono completamente pazzi...

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#80 King Of Woolworths

    Roadie

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Inviato 29 agosto 2008 - 15:54

pare che Linate si estinguerà... dunque, niente metro linea 4


Con Lufthansa di mezzo, la vedo dura. La linea 4 è già mezza finanziata, però.
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#81 compagno rosso

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Inviato 29 agosto 2008 - 16:33

berlusconi fara' fallire l'alitalia!ha sabotato l'accordo tra il governo prodi e air france perche' aveva bisogno di fantasticare l'esistenza di una cordata italiana per vincere le elezioni,ora non si e potuto tirare indietro,ha preso 4 amici suoi e si e' inventato una cordata.a lui non interessa se molti lavoratori saranno licenziati,a lui interessa solo fare bella figura con gli italiani
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#82 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 29 agosto 2008 - 16:34


pare che Linate si estinguerà... dunque, niente metro linea 4


Con Lufthansa di mezzo, la vedo dura. La linea 4 è già mezza finanziata, però.


dirotteranno i fondi su qualche altra cosa... pare che il nuovo grattacielo di Regione Lombardia stia costando più del previsto... ed era previsto un totale di circa 150mln di euro.
oppure finanzieranno la famigerata "via d'acqua", chissà... asd
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#83 joseph K.

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Inviato 02 settembre 2008 - 08:10

La notizia di oggi è che l'operazione Alitalia è un grandissimo successo per il governo. Chi l'ha detto? Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che si loda e si imbroda da solo, anche perché dagli esperti ha ricevuto soltanto pernacchie e critiche, per non parlare della stampa e di tutti operazioni internazionali che si misurano sul libero mercato e non sull'italietta autarchica che sta ritornando insieme ai rigurgiti di fascismo giustamente denunciati da Famiglia Cristiana. Non si capisce bene che cosa stia festeggiando questo signore visto che negli utlimi quindici anni è stato Presidente del Consiglio per circa sette, cioè la metà: in questi quindici anni, Alitalia ha perso quindi miliardi di euro di soldi nostri, quindi la metà dei soldi persi è colpa sua, dei suoi governi, e l'altra metà è colpa dei governi di centrosinistra perché la politica ha sempre tenuto le mani su Alitalia e, come vedremo, continuerà a tenercele anche dopo averla fatta fallire innumerevoli volte.
Prodi e Padoa Schioppa, una delle poche cose buone fatte dal governo di centrosinistra, avevano trovato la quadra: erano riusciti a convincere AirFrance a rilevare tutto. Il che avrebbe comportato niente fallimento, niente ricorso alla legge Marzano sulle aziende decotte, nascita di un polo europeo molto grosso, avrebbe compreso AirFrance, KLM e Alitalia, che si sarebbe potuto misurare sui mercati internazionali dove ormai le compagnie aeree sono grandi, consorziate, fondate su alleanze tra più Paesi. Ce la saremmo cava con 2150 esuberi: questo era il piano che era stato presentato da Messieur Spinetta, e così sarebbe stato se si fosse chiusa la trattativa con i francesi subito, all'inizio della primavera, mentre adesso ne avremo 6-7000, di esuberi, cioè il triplo. L'AirFrance avrebbe pagato un miliardo e settecento milioni per comprarsi le azioni dell'Alitalia e avrebbe investito 750 milioni, in pratica avrebbe sborsato e ci sarebbero arrivati dalla Francia la bellezza di due miliardi e seicento milioni. Ora vedremo che, invece, quei soldi glieli diamo noi. Non solo non li incassiamo, ma li perdiamo. In più sarebbe stata salvata e ristrutturata Malpensa e sarebbe stato potenziato l'aeroporto di Fiumicino. Questo, in sintesi, era ciò che era stato concordato tra il governo Prodi e l'AirFrance e che è saltato perché sono arrivati Berlusconi e suoi lanzichenecchi e perché i sindacati, completamente accecati dal breve periodo, non hanno saputo scegliere tra un piccolo sacrificio oggi e un enorme dissanguamento domani, quello che invece avremo.
Cosa non va in questo nuovo piano che è stato chiamato "Fenice", perché pare quasi l'araba Fenice che risorge dalle sue ceneri - è un truffa naturalmente: sono abilissimi a chiamare le cose con un nome diverso da quello reale per nascondere la realtà -? L'Alitalia viene divisa in due società. La Bad Company, la discarica, rimane a noi, allo Stato, con tutti i debiti. E' una società che contiene debiti. La Good Company, invece, è quella meravigliosa, profumata, balsamica. Quella va ai privati, sedici privati, scelti privatamente con trattativa privata da Berlusconi e dai suoi uomini, che hanno ottime armi per chiedere piccoli favori agli imprenditori in vista di restituirli in grande stile, come vedremo, con vari conflitti di interessi. Quindi noi ci teniamo i debiti e quel poco che vale di Alitalia lo regaliamo ai privati che fanno anche la figura dei salvatori della Patria, dei Cavalieri Bianchi.
La Bad Company, affidata a uno che si chiama Fantozzi perchè si capisca bene qual è il problema, è dunque piena di buchi e li ripianeremo noi. I conti pubblici verranno ulteriormente sfasciati, saranno più in rosso che mai e noi pagheremo progressivamente una "tassa Alitalia" anche se non la chiameranno così, ce la nasconderanno sotto qualche voce strana. Anche perchè Alitalia viene incorporata ad AirOne che a sua volta è piena di buchi. Oltre a non incassare, spenderemo, probabilmente, intorno al miliardo di euro - un terzo dei tagli alla scuola decisi da questo governo - e in più avremo 6-7000 persone per la strada che verranno messe in cassa integrazione a zero ore, avranno vari scivoli, ovviamente pagati con la cassa integrazione sempre con soldi nostri, e alla fine qualcuno verrà licenziato e - questi sono liberisti - vogliono infilare del personale in esubero nelle Poste. Un mese fa ci avevano detto che le Poste sono sovradimensionate e devono ridurre il personale, adesso ci raccontano che il personale delle Poste aumenterà perché arriveranno gli steward, le hostess, forse qualche pilota. Verranno travestiti da postini così risolveremo il problema. Naturalmente pagheremo noi.
La Good Company, quella buona che viene regalata ai privati nell'ambito della famosa usanza tutta italiana di privatizzare gli utili e statalizzare le perdite, è formata da sedici grandi e lungimiranti capitani coraggiosi che, tutti insieme, sono riusciti a mettere da parte la miseria di un miliardo di euro; che non basta, naturalmente, a rilanciare Alitalia. Basti pensare che il prestito ponte, fatto ad aprile dal governo Prodi morente su richiesta del nascente governo Berlusconi, era di 300 milioni e l'Alitalia in tre mesi se li è mangiati. Dove prenderanno questi soldi? Mica li tirano fuori dalle loro tasche: in gran parte arriveranno dalle banche che sono molto coinvolte, come vedremo, in questa cordata. Taglieranno tutto il tagliabile, ridurranno le rotte internazionali, squalificheranno ulteriormente Fiumicino, Malpensa resterà al palo con Bossi, la Moratti e Formigoni che ululeranno alla Luna: mentre prima se la prendevano col governo di centrosinistra adesso gli sarà un po' più difficile prendersela con il loro. In compenso abbiamo una caterva, un groviglio, una giungla di conflitti di interessi perché non c'è solo quello di Berlusconi. Il conflitto di interessi, non risolto da nessuno quando ce l'aveva soltanto lui, adesso è diventato un'epidemia e ce l'hanno in tanti.
Primo conflitto di interessi: abbiamo Carlo Toto, proprietario dell'AirOne, che con 450 milioni di debiti riesce a piazzare il colpo della vita. L'AirOne viene incorporata all'Alitalia, intanto il nipote Daniele è stato candidato ed eletto nel Popolo della Libertà. E' li a vigilare, evidentemente. Abbiamo tre soggetti che sono impegnati in opere pubbliche e sono addirittura pubblici concessionari dello Stato. Lo Stato, in questo conflitto di interessi, li ha convocati facendogli sapere che era bene per loro se aderivano all'appello del Presidente del Consiglio. Sono Salvatore Ligresti, noto immobiliarista, assicuratore, palazzinaro, pregiudicato per Tangentopoli. Marcellino Gavio, un altro che ai tempi di Di Pietro entrava e usciva dalla galera. L'ottimo Marco Tronchetti Provera che dopo aver ridotto come ha ridotto la Telecom è anche lui nel settore immobiliare. In più abbiamo la famiglia Benetton, l'apoteosi del conflitto di interessi perchè è pubblico concessionario per le Autostrade, è gestore, dopo averlo costruito, dell'aeroporto di Fiumicino, e in futuro sarà uno dei proprietari di Alitalia. Come gestore di Fiumicino deciderà lui quali tariffe far pagare all'Alitalia per usare Fiumicino. Tutto in famiglia.
Gli immobiliaristi di cui sopra, e di cui anche sotto come vedremo, sono tutti molto interessati a una colata di miliardi che sta arrivando su Milano e la Lombardia per l'Expo. L'Expo prevedere 16 miliardi freschi per pagare nuove infrastrutture, costruzioni, palazzi, due autostrade, due metropolitane, una tangenziale, una stazione, ferrovie, ecc... indovinate chi si accaparrerà questi lavori? Esattamente coloro che hanno fatto i bravi e hanno accolto l'appello del governo.
Poi abbiamo Francesco Bellavista Caltagirone che con l'ATA ha delle mire su Linate. Abbiamo Emilio Riva, un acciaiere eccezionale supporter di Berlusconi. E abbiamo l'ottima famiglia Marcegaglia: non solo c'è la Emma, che è un'ottima valletta di Berlusconi, che cinge con il suo braccio nelle riunioni di Confindustria come se fosse una Carfagna o una Brambilla qualsiasi, ma abbiamo anche la sua famiglia, il gruppo imprenditoriale Marcegaglia, famoso per condanne e patteggiamenti assortiti da parte del padre e del fratello della signora. Che è presidente di Confindustria, tra l'altro, e quindi tratta per conto di tutti gli industriali con il governo e privatamente si è infilata in questa meravigliosa avventura.
Abbiamo la banca Intesta dell'ottimo banchiere Passera, banchiere di centrosinistra che si è messo subito a vento, e che fungerà con il conflitto di interessi: prima ha fatto l'advisor per trovare la soluzione per Alitalia e poi è entrata nella compagine azionaria della nuova Alitalia, la Good Company.
Abbiamo i fratelli Fratini che sono, anche loro, immobiliaristi toscani, magari interessati a mettere un piedino a Milano in occasione dell'Expo, per prendere la loro fettina di torta.
Abbiamo un certo Davide Maccagnani che è molto interessante: Alberto Statera su Repubblica ha raccontato chi è, uno che produceva missili per testate nucleari e adesso si è riconvertito all'immobiliare. Si presume che avrà anche lui le sue contropartite sotto forma di terreni.
In realtà gli interessi stanno a terra anche se Alitalia dovrebbe volare.
Poi, dulcis in fundo, il presidente dei sedici campioni del Tricolore, che è Roberto Colaninno, che già ha dei meriti storici per avere riempito di debiti, comprandola a debito, la Telecom ai tempi della Merchant Bank D'Alema & C. a Palazzo Chigi, e adesso si propone anche lui per il suo bel conflitto di interessi familiare in quanto suo figlio, Matteo, è ministro ombra dell'industria del Partito Democratico. Così ombra che non ha praticamente proferito verbo di fronte a questo scandalo nazionale perché prima era contrario, naturalmente alla soluzione Berlusconi, poi è arrivato papà. Come si dice "i figli so' piezz 'e core", ma pure i padri! Ha detto "sono un po' in imbarazzo", poi il giorno dopo ha detto "no, non sono per niente in imbarazzo". Insomma, non ha detto niente e soprattutto continua a rimanere ministro molto ombra, diciamo ministro fantasma, dell'industria del Partito Democratico.
Fatto interessante: qualche anno fa furono condannati in primo grado per bancarotta nel crack del Bagaglino Italcase, una brutta e sporca faccenda immobiliare, alcuni big dell'industria e della finanzia italiana come il banchiere Geronzi, Marcegaglia papà - il papà della valletta - e Colaninno Roberto - papà del ministro fantasma. Bene, tutti e tre a vario titolo sono impegnati, dopo la condanna in primo grado, in questa meravigliosa avventura, perché anche Mediobanca si sia mossa dietro le quinte poiché Geronzi sta per diventare il padrone unico della finanza italiana eliminando anche quei pochi controlli che venivano dalla gestione duale della banca che fu di Cuccia. Insomma, questo è il quadro. E' interessante perché probabilmente sono state violate una mezza dozzina di leggi, d'altra parte non ci sarebbe Berlusconi se fossimo tutti in regola con la legge.
Intanto la legge del mercato: vengono addirittura sospese le regole dell'Antitrust e i poteri del garante dell'antitrust perché bisogna dare tempo di consumare tutti questi conflitti di interessi e queste occupazioni del libero mercato. Intanto, il matrimonio Alitalia-AirOne che sgomina qualsiasi concorrenza in Italia soprattutto sulla tratta Milano-Roma. Sarà gestita in monopolio da questa nuova Good Company dove c'è dentro Toto e l'Alitalia. Non ci sarà concorrenza, non si potrebbe e allora si sospendono le regole. Che sarà mai, una più una meno... un piccolo lodo Alfano per la nuova Alitalia non si nega a nessuno. La concorrenza va a farsi benedire: i prezzi quindi li fisserà il monopolista quindi non ci sarà possibilità di gare al ribasso. La condizione che ci era stata imposta dalla Commissione Europea, dal governo europeo, per autorizzare il famoso prestito ponte che ha consentito all'Alitalia di fumarsi quegli ultimi 300 milioni di euro, era che l'Alitalia per un anno non si espandesse, restasse esattamente così com'era. Con questo accordo viene violata quella condizione perché Alitalia si mangia AirOne e quindi si espande, altroché! Ben prima di quell'anno che era stato imposto dalla Commissione Europea che quindi, se le parole e gli accordi hanno ancora un senso, dovrebbe condannarci e vietarci questa operazione.
In più viene cambiata un'altra legge italia, la legge Marzano sulle imprese decotte, che dovrà essere modificata perché questi capitani coraggiosi mica entrano in Alitalia rischiand qualcosa: non rischiano niente! Vogliono mettersi preventivamente al riparo dal rischio che qualche creditore o dipendente della vecchia Alitalia si rivalga sulla nuova, cioè chieda loro di sobbarcarsi qualche rischio. Verranno tutelati in tutto e per tutto, saranno inattaccabili, anche loro anche uno scudo spaziale, il loro piccolo Lodo Alfano per cui se qualcuno gli chiede qualcosa fanno finta di niente, dicono "io non so chi sei, mi trovo qua per caso". Nessun rischio di revocatoria o di rivalsa da parte dei creditori e dipendenti. E dove andranno a rivalersi? Naturalmente dalla Bad Company, quella decotta, quella nostra, dello Stato: pagheremo tutto noi. Per cambiare gli ammortizzatori sociali, altra deroga alla legge Marzano perché ci sarà bisogno di risorse per queste 6-7000 persone che finiranno per la strada o alle Poste, come ci è stato raccontato spiritosamente, in quanto non siamo attrezzati per far fronte a questa fiumana di lavoratori in uscita. In più, il governo promette di detassare le aziende che assumono ex dipendenti dell'Alitalia. E' un'altra cosa spettacolare: l'Italia è piena di aziende decotte, di gente che finisce per la strada: quei lavoratori lì si fottono, mentre gli ex-lavoratori Alitalia avranno il privilegio di poter andare da alcune aziende che se li assumeranno avranno riduzioni fiscali. Così: cittadini di serie A e cittadini di serie B.
L'Europa ci tiene d'occhio anche perchè il prestito ponte aveva anche escluso che per un anno la società Alitalia venisse messa in liquidazione in regime concordatario. L'Alitalia aveva dunque garantito di pagare tutti i creditori. Adesso, se la nuova società non li paga, quelli si rivalgono ma non solo. La Good Company dovrà comprarsi tutti gli aerei e gli slot dalla Bad Company - l'attuale Alitalia moribonda - e rifare tutti i contratti dei dipendenti o almeno di quelli che terrà con sé. Quanto pagherà tutti questi beni la Good alla Bad? Se li pagassero per quello che valgono sulla carta, la vecchia Alitalia probabilmente avrebbe i soldi per onorare i suoi debiti, circa 2-2.5 miliardi di euro. Naturalmente, visto l'aria che tira, se i nuovi proprietari tirano fuori un miliardo di euro per comprare quella roba è già tanto. Quindi, la vecchia Alitalia rimarrà in profondo rosso, non avrà i soldi per pagare i creditori, e i creditori da chi andranno? Non potendo andare dalla Good che è immunizzata andranno dal governo che dovrà tirare fuori i soldi. A questo punto ci arriva addosso l'Europa perché se lo Stato paga i debiti di un'azienda si configura come aiuto di Stato. Questo è vietato perché, altrimenti, tutte le altre aziende d'Europa si incazzano e dicono "perchè noi dobbiamo andare avanti con le nostre gambe e se non ce la facciamo falliamo mentre in Italia lo Stato interviene a rabboccare quando i conti delle sue società sono in rosso?". Ci arriverà addosso una procedura di infrazione, con condanna, con multa che aggraverà ancora la spesa di questa operazione folle e faraonica. In più, la nuova Alitalia, dato che sarà l'unico soggetto solvibile dovrà sobbarcarsi, allora sì, tutti i debiti che lo Stato non poteva pagare. Dovrà pagare tutti i creditori e rimborsare quei trecento milioni di prestito ponte allo Stato, visto che la Bad Company è dello Stato. Lo Stato non può restituirsi i soldi da solo, sarebbe una partita di giro.
Come avete visto Berlusconi ha risolto brillantemente anche l'emergenza Alitalia con lo stesso sistema con cui dice di aver risolto l'emergenza monnezza a Napoli: nascondendo il pattume sotto il tappeto. Che succederà in futuro? Questi 16 capitani coraggiosi devono rimanere fermi per cinque anni. Dopo cinque anni possono rivendere le loro quote della Good Company. Secondo voi che cosa fanno? Sono 16 soggetti nessuno dei quali ha il minimo interesse e il minimo background per occuparsi di voli. Non gliene frega niente dell'Alitalia, gliene importa in virtù delle contropartite. Prenderanno le loro quote e le venderanno a quello che sta per diventare il partner industriale, quello che sa come si fa a volare, che sarà AirFrance se vincerà Tremonti o Lufthansa se vincerà Gianni Letta che ha gestito questa operazione. Entro il 2013 questi possono rivendere. E che faranno? Svenderanno, come si sa, ai francesi o ai tedeschi, così i francesi dell'AirFrance si prenderanno la compagnia italiana, che diventerà compagnia francese - non ci sarà più nessuna bandierina da nessuna parte, è tutto finto che questa sia una cordata italiana - a condizioni migliori di quanto se l'avrebbero presa se si fosse dato retta a Prodi e Padoa Schioppa. Pagheranno quattro lire invece che due miliardi e seicento milioni che si erano impegnati a pagare. La prenderanno anche molto più snella perché non ci saranno più i dipendenti in esubero e i debiti da cui li avremo liberati a spese nostre. Questa sì è la svendita di Alitalia ai francesi e agli stranieri, mentre quella di Prodi non lo era. Avremo così una compagnia francese che si chiamerà Alitalia e che probabilmente raschierà via molto presto il simbolino dalle ali degli aerei.
Ci resta comunque una consolazione in tutto questo: in questi cinque anni potranno continuare a fare il bello e il cattivo tempo in Alitalia: potranno continuare a metterci il naso, avendo portato loro questi imprenditori. Faranno fare a questi imprenditori più o meno quello che vorranno, sono tutti imprenditori assistiti o amici dei politici, nel solco di quella tradizione per la quale Alitalia è sempre rimasta in rosso: che la gestivano con criteri politici e non manageriali.
Pensate soltanto che un mese fa il governo Berlusconi ha stanziato un milione di euro per ripristinare l'imprescindibile volo Roma-Albenga tanto caro al ministro Scajola che sta a 30 km da Albenga, cioè Imperia, e ci tiene ad atterrare con l'aereo nel cortile di casa.E' meglio che rimanga ancora un po' in mani italiane perchè la gestiscono così, un po' come il vecchio ministro Nicolazzi gestiva le Autostrade e si faceva fare lo svincolo a Gattico, proprio sotto casa sua, nella famosa autostrada Roma-Gattico.
Ci resta un'altra consolazione, cioè il fatto che ritorna il comunismo: Berlusconi che convoca imprenditori, cambia leggi, organizza cordate, il governo che dirige gli affari dell'impresa privata, sistema debiti, sposta dipendenti, fa piani quinquennali, ecc. ricorda tanto la grande Unione Sovietica di Stalin, di Breznev, di Cernienko. Il modello Putin sta entrando in Italia e sta tornando il dirigismo, la pianificazione sovietica. Il Cavaliere, che non sa e non ha mai saputo cosa sia il libero mercato, ripristina, se Dio vuole, l'industria di Stato. L'ultimo vero comunista è lui. Passate parola."

Marco Travaglio
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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.


#84 Ukrainian Roulette

    populista

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Inviato 04 settembre 2008 - 11:51

Perentoria figura di merda di Marrazzo

http://www.romagnaog...008/9/3/101574/

P.S.
Per completezza d'informazione Formigoni gli ha risposto che non si toglie allo stato per dare alle regioni.E soprattutto che col debito sanitario del Lazio,se la regione ha dei fondi li usi per sanare quello scandalo.Ovviamente.
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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#85 Notker

    Scaruffiano

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Inviato 08 settembre 2008 - 16:18

Alitalia, per piloti e assistenti di volo il piano «è irricevibile»

I piloti: «Ci massacrano».

Cisal: gli esuberi sono più di 6mila.

Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, invita alla «pazienza»

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale




peggio di una tragedia shakespeariana...
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(Arturo Toscanini)

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#86 Guest_Number 5_*

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Inviato 08 settembre 2008 - 20:18

La tesi dei "destri" adesso è: l'Alitalia era pubblica è giusto che le perdite siano pubbliche. Il Problema è che SOLO le perdite sono pubbliche, ai privati si prepara un tappeto rosso dandogli la parte buona della compagnia depurata della merda che ci becchiamo noi. I manager che hanno fatto il disastro se ne sono andati tutti 8e se ne andranno tutti) con buonuscite da brivido, che ancora dobbiamo pagare noi. E si dimentica ancora che Air France si prendeva TUTTO sei mesi fa compresa la merda, senza perdite per nessuno.
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#87 ucca

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Inviato 08 settembre 2008 - 20:23

La tesi dei "destri" adesso è: l'Alitalia era pubblica è giusto che le perdite siano pubbliche. Il Problema è che SOLO le perdite sono pubbliche, ai privati si prepara un tappeto rosso dandogli la parte buona della compagnia depurata della merda che ci becchiamo noi. I manager che hanno fatto il disastro se ne sono andati tutti 8e se ne andranno tutti) con buonuscite da brivido, che ancora dobbiamo pagare noi. E si dimentica ancora che Air France si prendeva TUTTO sei mesi fa compresa la merda, senza perdite per nessuno.


il problema è che tutto questo si sapeva. Berlusconi in questo caso ha
solo mantenuto le promesse, e gli italiani l'hanno votato. E' giusto che si
becchino (insieme a quelli che non l'hanno votato) la tassa Alitalia.

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#88 sheikyerbouti

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Inviato 08 settembre 2008 - 20:28

Perentoria figura di merda di Marrazzo

http://www.romagnaog...008/9/3/101574/

P.S.
Per completezza d'informazione Formigoni gli ha risposto che non si toglie allo stato per dare alle regioni.E soprattutto che col debito sanitario del Lazio,se la regione ha dei fondi li usi per sanare quello scandalo.Ovviamente.

debito creato dall'allora presidente della regione francesco storace e dalla sua cricca...

così tanto per fare esercitare un po' la corta memoria italiota.

ciao.
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#89 Guest_Ortodosso_*

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Inviato 08 settembre 2008 - 20:35

La gestione è scandalosa e costerà circa 2bn in più dell'opzione Air France*.
Tuttavia, che Air France si prendeva tutta la merda, e che lo Stato non avrebbe dovuto tirare fuori una liram non è semplicemente falso. Lo Stato in quanto azionista avrebbe dovuto comunque saldare la sua parte di obbligazioni (e questo ci sta) e, soprattutto, accollarsi -non ho capito né capirò mai il perché- i dipendenti in esubero (ammortizzatori e "ricollocazioni").

Certo, ora alla presa in culo in quanto azionisti di Alitalia e alla presa in culo in quanto garanti del benessere di quelli che sono gli xmila lavoratori più tutelati del mondo si aggiungono altre due prese in culo: la presa in culo in quanto consumatori della tratta aerea Milano-Roma da domani in monopolio e la presa in culo in quanto utenti di Autostrade per l'Italia di sto cazzo.

Nel frattempo in Svizzera UniLever ne lascia a casa 20.000, senza nessuno scandalo. Nessuno dei 20.000 risulta essersi incatenato da nessuna parte, probabilmente preferiscono impiegare il loro tempo cercando un altro lavoro.

* nota per altro che ci sarebbe andata di stra-culo, dato che il piano Air France implicava un prezzo del petrolio ($107/bbl) che non è certo stato quello di questi ultimi mesi.

p.s.: la figura di merda di Marrazzo è stata prontamente replicata da Penati, che si è offerto azionista di maggioranza con 250 milioni "per salvare Linate" (che bruci Linate domani). Purtroppo il vizio di spendere i soldi non propri impera in tutto lo stivale.
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#90 Rez

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Inviato 08 settembre 2008 - 20:49


* nota per altro che ci sarebbe andata di stra-culo, dato che il piano Air France implicava un prezzo del petrolio ($107/bbl) che non è certo stato quello di questi ultimi mesi.


Meno meno ... Io avevo sentito parlare di 80 dollari a barile (107 non é distante dalla realtá vedendo gli ultimi ribassi).
Ho il sospetto che Air France se la sia data a gambe levate prima del previsto piú per essersi accorta di aver fatto male i conti che per le intemperanze di Berlusconi o le fisime dei sindacati ...
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#91 Guest_Ortodosso_*

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Inviato 08 settembre 2008 - 20:56

Quello sicuramente, la storia dei sindacati del resto offriva un ottimo pretesto
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#92 Guest_Number 5_*

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Inviato 08 settembre 2008 - 21:03

La gestione è scandalosa e costerà circa 2bn in più dell'opzione Air France*.
Tuttavia, che Air France si prendeva tutta la merda, e che lo Stato non avrebbe dovuto tirare fuori una liram non è semplicemente falso. Lo Stato in quanto azionista avrebbe dovuto comunque saldare la sua parte di obbligazioni (e questo ci sta) e, soprattutto, accollarsi -non ho capito né capirò mai il perché- i dipendenti in esubero (ammortizzatori e "

La mia era ovviamente una semplificazione. Giusto per chiarire. POi c'erano degli esuberi anche allora, qualcuno ci avrebbe pure rimesso tra i lavoratori.

Ora Piloti e assistenti dicono ancora che "così non si inizia nemmeno a trattare". Hanno capito tutto, come sempre. Comincio a pensare che sia meglio il fallimento piuttosto che dare la minima soddisfazione a cretini come questi. Un mio amico pilota di linea per Cathai Pacific mi raccontava che il sogno di ogni pilota di linea che si rispetti era (si tratta di quattro-cinque anni fa) farsi assumere da Alitalia, perché nessuno ti poteva smuovere di lì manco con le bombe e si facevano il doppio di riposi post-volo di qualsiasi altra compagnia. A 'sta gente non vorrei dare nessuna soddisfazione.
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#93 Notker

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Inviato 09 settembre 2008 - 18:32

Nel frattempo in Svizzera UniLever ne lascia a casa 20.000, senza nessuno scandalo. Nessuno dei 20.000 risulta essersi incatenato da nessuna parte, probabilmente preferiscono impiegare il loro tempo cercando un altro lavoro.




eh ma l'italia non è la sfizzera...
;)
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#94 Max Stirner

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Inviato 09 settembre 2008 - 20:28

eh ma l'italia non è la sfizzera...
;)

c'è qualcosa per essere soddisfatti di ciò?
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Inviato 09 settembre 2008 - 21:56

La gestione è scandalosa e costerà circa 2bn in più dell'opzione Air France*.
Tuttavia, che Air France si prendeva tutta la merda, e che lo Stato non avrebbe dovuto tirare fuori una liram non è semplicemente falso. Lo Stato in quanto azionista avrebbe dovuto comunque saldare la sua parte di obbligazioni (e questo ci sta) e, soprattutto, accollarsi -non ho capito né capirò mai il perché- i dipendenti in esubero (ammortizzatori e "ricollocazioni").

Certo, ora alla presa in culo in quanto azionisti di Alitalia e alla presa in culo in quanto garanti del benessere di quelli che sono gli xmila lavoratori più tutelati del mondo si aggiungono altre due prese in culo: la presa in culo in quanto consumatori della tratta aerea Milano-Roma da domani in monopolio e la presa in culo in quanto utenti di Autostrade per l'Italia di sto cazzo.

Nel frattempo in Svizzera UniLever ne lascia a casa 20.000, senza nessuno scandalo. Nessuno dei 20.000 risulta essersi incatenato da nessuna parte, probabilmente preferiscono impiegare il loro tempo cercando un altro lavoro.

* nota per altro che ci sarebbe andata di stra-culo, dato che il piano Air France implicava un prezzo del petrolio ($107/bbl) che non è certo stato quello di questi ultimi mesi.

p.s.: la figura di merda di Marrazzo è stata prontamente replicata da Penati, che si è offerto azionista di maggioranza con 250 milioni "per salvare Linate" (che bruci Linate domani). Purtroppo il vizio di spendere i soldi non propri impera in tutto lo stivale.


Ho visto stasera Ballarò, che per una volta ha riassunto il piano con un servizio
molto preciso. Si descriveva come si sono modificate le leggi (per individuare il concorrente unico che poi ha presentato l'offerta), come l'operazione sia in deroga al controllo Antitrust visti i numerosi e palesi conflitti di interesse (come ha ricordato Ortodosso) come è stato fissato il prezzo (da una società "indipedente" controllata dalle stesse persone che acquistavano), a quanto ammonta il debito che si accollerà lo Stato tra fornitori e ammortizzatori sociali attraverso la creazione della "Bad Company".
Siamo sui 3-4 miliardi di Euro, che pagheranno i contribuenti, mentre come avete ricordato voi i coraggiosi si beccano eventuali utili etc.
Ho sentito Tremonti poi difendere la cosa in modo imbarazzante, dicendo che il Sole 24 Ore che ha valutato l'operazione come "peggiorativa sotto tutti gli aspetti" rispetto al Piano Air France ha "scritto solo un articolo, potevo farlo pure io".
Tremonti ha poi detto "La colpa è dei due anni di governo Prodi; Air France se n'è andata di sua iniziativa." Poi la Guidi rappresentante dei giovani di Confindustria, ha detto che lei tuttosommato è contenta di volare su un areo con la bandierina dell'Alitalia, e che
si il piano industriale le sembra buono, pazienza se vengono calpestate le leggi antitrust e se a pagare saranno i contribuenti. Lei è contenta quando vede la bandierina.
Alla la ciliegina sulla merda l'ha messa Angeletti, he ha detto che lui non può accettare
che i dipendenti di Alitalia possano vedersi ridurre lo stipendio.
..
che dire? C'è riassunto in quei 20 minuti tutto il capitalismo italiano dei finti
imprenditori e tutto il sindacalismo italiano, corporazione a spese
del contribuente. Mi veniva da piangere, sinceramente..l'unica speranza
è che l'UE blocchi tutto..ma non lo so, a questo punto c'è ancora una speranza?



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#96 alexandre

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Inviato 09 settembre 2008 - 22:12

fondiamo una compagnia di mongolfiere

anzi, meglio gli zeppelin sponsorizzati ondarock
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#97 Claudio

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Inviato 09 settembre 2008 - 23:27

l'unica speranza
è che l'UE blocchi tutto..ma non lo so, a questo punto c'è ancora una speranza?


Beh, c'è Tajani che si batterà con tutte le forze per il rispetto delle regole europee  asd

Comunque, l'assistenzialismo è deprecabile, ma l'ondata di indignazione per gli eventuali ammortizzatori sociali di Alitalia non ha precedenti nella storia recente. C'è gente che si stracciava le vesti per l'articolo 18 o per i lavoratori di Bagnoli e che oggi stapperebbe una bottiglia a vedere cacciati a calci tutti i lavoratori Alitalia (che sono fannulloni per antonomasia, com'è noto). Evidentemente Fiat e dintorni hanno ormai creato un effetto saturazione (poi magari la Fiat per tanti anni ha fatto tutti contenti con la Juve, e magari qualche soldo di contribuente è pesato di meno).
Poi, che il capitalismo italiano sia questo, siamo d'accordissimo, ed è deprimente, ma in questo caso almeno c'è di mezzo qualche interesse nazionale.
Comunque, oggi più che mai, appare inaudita la gravità del mancato accordo con Air France, del quale spero che un giorno Berlusconi e i sindacati saranno chiamati a rispondere.
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#98 Ukrainian Roulette

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Inviato 10 settembre 2008 - 07:45


..
che dire? C'è riassunto in quei 20 minuti tutto il capitalismo italiano dei finti
imprenditori e tutto il sindacalismo italiano, corporazione a spese
del contribuente.




C'è da dire che il tutto ricorda Telecom Italia,Alfa Romeo,Autostrade eccetera,eccetera,eccetera...spesso a governo e opposizione invertiti.
C'è da dire che in questi giorni s'è visto persino disquisire criticamente sul piano Alitalia un membro dell'opposizione,Matteo Colaninno.Figlio di un membro della cordata che ha ottenuto il controllo della compagnia da questo governo (e precedentemente in Telecom con l'altro).
Secondo questa logica,e lo chiedo a Claudio,come possiamo stabilire quando "almeno c'è di mezzo qualche interesse nazionale" e,soprattutto,"a noi cosa ne viene",in questi casi ?
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<p> ANDREA COSTANTINO LIBERO, GRAZIE RADIO LIBERTÀ !

#99 Notker

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Inviato 10 settembre 2008 - 07:56



..
che dire? C'è riassunto in quei 20 minuti tutto il capitalismo italiano dei finti
imprenditori e tutto il sindacalismo italiano, corporazione a spese
del contribuente.




C'è da dire che il tutto ricorda Telecom Italia,Alfa Romeo,Autostrade eccetera,eccetera,eccetera...spesso a governo e opposizione invertiti.
C'è da dire che in questi giorni s'è visto persino disquisire criticamente sul piano Alitalia un membro dell'opposizione,Matteo Colaninno.Figlio di un membro della cordata che ha ottenuto il controllo della compagnia da questo governo (e precedentemente in Telecom con l'altro).
Secondo questa logica,e lo chiedo a Claudio,come possiamo stabilire quando "almeno c'è di mezzo qualche interesse nazionale" e,soprattutto,"a noi cosa ne viene",in questi casi ?


non ricoredo chi ma ieri sera a Ballarò qualcuno ha detto che era incredibile che il PD dicesse che la cordata non esisteva mentre nel tinello del ministro ombra allo sviluppo economico la cordata si stava facendo sul serio.
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#100 joseph K.

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Inviato 10 settembre 2008 - 07:57


Alla la ciliegina sulla merda l'ha messa Angeletti, he ha detto che lui non può accettare
che i dipendenti di Alitalia possano vedersi ridurre lo stipendio.


Peggio. La ciliegina vera è stata quando Angeletti ha detto che il piano era irricevibile per l'Italia perché c'erano troppi Roma-Parigi-Pechino o Milano-Parigi-Tokio e nessun Milano-Parigi-Tokio.o Roma-Parigi-Pechino.
Insomma ha detto chiaro e tondo (testuali parole) che i sindacati hanno detto no ad AirFrance per difendere il diritto degli italiani a non metterci 4 ore in più nei voli.

Come se poi già oggi Alitalia non operasse in code sharing con Air France: provate ad andare da Milano ad Edimburgo: i voli diretti li fanno British, Easyjet, Klm e Rynair (su Glasgow). La nostra cara Alitalia già ora ti manda a Parigi e ti fa salire su un volo AirFrance in code sharing.

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Ora l'inverno del nostro scontento è reso estate gloriosa da questo sole di York, e tutte le nuvole che incombevano minacciose sulla nostra casa sono sepolte nel petto profondo dell'oceano.





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