
[Monografia] Stanley Kubrick
#251
Inviato 14 luglio 2012 - 07:13
un film che mi ha lasciato segno profondissimi
la cosa strana e gli altri film del regista non è che mi attirino poi molto
sono opere d'arte non si discute ma non mi si confanno
invece non so perchè fmj mi incolla alla poltrona ogni volta
#252
Inviato 14 luglio 2012 - 07:16
...
t'è piaciuta proprio assai la bio scritta da Ghezzi vero?
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#253
Guest_cinemaniaco_*
Inviato 14 luglio 2012 - 10:23
...
t'è piaciuta proprio assai la bio scritta da Ghezzi vero?
Si. La migliore nel suo campo

#254
Inviato 14 luglio 2012 - 10:26
è più moderno e avvincente di molti (tutti?) i crime movies in circolazione
Orizzonti di gloria
nonostante kirk douglas è un inno all'antimilitarismo di una potenza sconvolgente - la scena subito prima della fucilazione...
Lolita
Sellers con Kubrick, e un soggetto incandescente trattato con serietà e arte
Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba
"Jawohl mein führer!" "..." "...volevo dire, sì signor presidente"
un trittico di film che con maestria senza che tu te ne accorga veicolano messaggi decisamente potenti per l'epoca
2001: Odissea nello spazio
beh credo che la sequenza finale, vista da adolescente, sia stato il momento in cui mi sono convinto che il cinema poteva essere potente quanto e più della letteratura, e non intendo quel poveretto di Clarke, ma i grandi
Arancia meccanica
"...se di palle ne hai" - l'ho amato troppo per troppi anni come ne posso scrivere? - potrei dire che la riflessione sul libero arbitrio che scaturisce dal film è uno dei motivi per cui sono finito a fare il neuroscienziato
Barry Lyndon
ecco forse la scena che descrive meglio la guerra della storia del cinema è quella marcia composta verso i fucili - e il frame finale,e le candele, e la vita di Barry - forse veramente il film più sottovalutato
Shining
ma come non vi ha fatto paura?????
Full Metal Jacket
"nientè più boom boom per questa baby-san" insomma negli anni 90 a Firenze ad ogni angolo spuntavano rassegne di Kubrick - è lì che mi sono formato - non so veramente come giudicare questi film con criteri che in fondo ho appreso guardando proprio questi film
Eyes Wide Shut (1999)
sono d'accordo con cinem
#255
Guest_cinemaniaco_*
Inviato 14 luglio 2012 - 10:32
#256
Inviato 14 luglio 2012 - 10:43
#257
Guest_cinemaniaco_*
Inviato 14 luglio 2012 - 10:54
cinemaniaco cosa ne pensi di spartacus? dopo 2001 odissea nello spazio è il suo film che preferisco, come mai se ne parla poco?
Perché fu un film su commissione. Appartiene a Kubrick per 1/3. Gli altri 2/3 rispettivamente a Douglas e Trumbo (lo sceneggiatore).
#258
Inviato 14 luglio 2012 - 15:26
cinemaniaco cosa ne pensi di spartacus? dopo 2001 odissea nello spazio è il suo film che preferisco, come mai se ne parla poco?
Perché fu un film su commissione. Appartiene a Kubrick per 1/3. Gli altri 2/3 rispettivamente a Douglas e Trumbo (lo sceneggiatore).
tra l'altro fu un'esperienza abbastanza pesante per Kubrick e, ancor di più, per Douglas... infatti il loro sodalizio finì lì
edit: niente meno Kirk Douglas ha 96 anni! tra un po' muore prima Michael
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#259
Guest_cinemaniaco_*
Inviato 15 luglio 2012 - 10:38

Riguardo Barry Lyndon scrive Moravia: "Kubrick poteva scegliere tra due strade: quella realistica cioé degli ambienti come erano realmente; oppure quella degli ambienti come il Settecento, attraverso la sua arte, ci fa capire che avrebbe voluto che fossero. Ha scelto quest'ultima strada e ne è venuta fuori una galleria di dipinti di autori inglesi dell'epoca... cioé di pittori che hanno espresso il sogno di razionalità, di ordine, di grazia, di nitore, di sensibilità e compostezza di un secolo demoniaco, sudicio, cinico, empio, insensibile e turbolento".
Barry Lyndon rappresenta ciò che è il Settecento per Kubrick, filo rosso di tutto il corpus del regista: settecentesca è la camera dove si muore e si rinasce in 2001; settecentesco è il décor dove si "gioca" la vita dei soldati in Orizzonti di gloria; datato in tal senso è il quadro dietro cui muore Quilty in Lolita; barocco era il teatro abbandonato in cui aveva luogo il primo balletto "violento ma bello" di Arancia Meccanica; settecentesca è la vena ironico-satirica che Kubrick mostra nel Dottor Stranamore.
La sequenza di Barry Lyndon più indicativa in tal senso, è quella in cui Lady Lyndon sta facendo il bagno e Barry le si avvicina baciandola: un quadro di glaciale perfezione e immobilità, in cui persino la superficie dell'acqua nella quale sta facendo il bagno la Berenson resta immota. Per Kubrick il Settecento è questo, è l'immagine cristalizzata del "mondo".
Kubrick prende la storia raccontata da Thackeray e la riduce all'osso, eliminando le digressioni, ordinando e raggelando il racconto, lungo un'unica progressione temporale, senza ritorni indietro, senza alternarsi di sequenze parallele. Con ritmo lento e inesorabile: il film è il più lungo di Kubrick e quello che contiene un numero relativamente basso di inquadrature. In questo film in cui non c'è la peripezia romanzesca, dove sono assenti i toni picareschi, neanche i cavalli corrono o galoppano.
Ma a discapito di quello che si può pensare, il tema del controllo caro a Kubrick e ai suoi interpreti, come del resto in altri suoi film, sfugge alle possibilità umane. L'ambizione originaria è quella di affrontare il problema del controllo più difficile, quello dell'intera vita di un uomo come meccanismo che vuole autoregolarsi. Per la prima volta nel suo cinema, seguiamo un lungo arco di tempo nella vita di un personaggio, lo vediamo lentamente invecchiare da un capo all'altro del film. Ma nonostante i tentativi di questo arrampicatore sociale di imporre un corso determinato - da se stesso - alla propria vita, una forza ineluttabile grava sul suo destino, allo stesso modo in cui gravava sulle teste dei rapinatori di The Killing. Lo vediamo così perdere tutto nel giro di poche inquadrature, avvertiti in precedenza - come a voler raffreddare il climax - dalla asettica voce narrante.
E l'irrisorio epitaffio finale ("Fu durante il regno di Giorgio III che i suddetti personaggi vissero e disputarono; belli o brutti, ricchi o poveri, buoni o cattivi, ora sono tutti uguali") non fa che dimostrare ancora una volta, come il cinema di Kubrick sia percorso da antinomie e ambiguità. Sempre in bilico tra Hegel e Nietzsche, tra irrisione beffarda e cupa disperazione, il suo cinema vive di contrasti. L'illuminismo kubrickiano è un illuminismo molto contemporaneo, che adotta una visione laica e materialista del mondo e della vita, ma che non nutre nessuna fede nell'uomo e nella ragione. Il suo pessimismo è sempre ad un passo dallo sprofondare nel Nulla del nichilismo in cui Storia, Vita e Morte vengono risucchiati. Il primo ad avere difficoltà ad accettare l'epitaffio finale, è Kubrick stesso.
Barry Lyndon riparte dalla camera rococò di 2001, facendo precipitare il pubblico in una nuova avventura visiva. E dando forse la dimensione di tutto il suo cinema. In perfetta chiarezza, Barry Lyndon ripete raffreddandola l'operazione di 2001. Le critiche di "arido calligrafismo", "figurativismo masturbatorio", ecc., non tengono conto della concezione kubrickiana che sta dietro al progetto. Sembra infatti che Kubrick sia arrivato al "museo delle cere" di cui parlava Ophuls. Predomina una visione frontale: Kubrick si prodiga nella riproduzione perfetta, cura tutto perfettamente, dalla fotografia alla preparazione dei costumi che non sono costumi ma veri e propri abiti, perché gli attori possano avere un portamento il più possibile simile a quello che doveva essere nel Settecento. La riproduzione di "quadri" non è l'azione del fare e rifare dipinti, ma di ricostruirli come "immagini della Storia" per far scivolare su di essi uno sguardo freddo. Sicuramente Barry Lyndon è l'unica grossa produzione cinematografica sulla Storia dai tempi di Nascita di una nazione. Ma l'arazzo kubrickiano, per quanto inedito, viene a malapena percepito. 2001 non ha avuto figli nella rinascita del cinema americano.
#260
Inviato 15 luglio 2012 - 10:46
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#261
Guest_cinemaniaco_*
Inviato 15 luglio 2012 - 11:02
http://www.youtube.com/watch?v=LfqpGT3_X7U
#262
Inviato 15 luglio 2012 - 11:07
#263
Guest_cinemaniaco_*
Inviato 15 luglio 2012 - 11:10
Ellissi, buon Dio.
Buon Dio, un lapsus!

#264
Inviato 15 luglio 2012 - 11:11
Anche se il vero tema dominante è la Sarabanda di Handel che apre e chiude il film, e sottolinea i momenti più drammatici (come la morte del figlio e l'immediata
elisseelissi che porta al funerale)
sì, colonna sonora meravigliosa (come sempre nei film di Kubrick)
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#265
Guest_cinemaniaco_*
Inviato 15 luglio 2012 - 11:21
sì, colonna sonora meravigliosa (come sempre nei film di Kubrick)
Una delle limitazioni degli studi su Kubrick secondo me è data dal fatto che non viene quasi mai dedicato un capitolo alla musica. Essenzialmente perché i ciritici cinematografici non sono - se non per diletto personale - esperti anche di musica classica. Analizzano l'utilizzo "tecnico" della musica nel suo abbinamento con le immagini, ma sarebbe interessante se una volta si leggesse una dissertazione un po' più approfondita sull'argomento. Perché in effetti le sue colonne sonore sono meravigliose.
#266
Inviato 15 luglio 2012 - 13:49
sì, colonna sonora meravigliosa (come sempre nei film di Kubrick)
A proposito della colonna sonora nei film di Kubrick

2001
Arancia meccanica
Full Metal Jacket
Eyes Wide Shut
Secondo me il capolavoro assoluto (parlando di suono-immagine) oltre in "Arancia meccanica", Kubrick lo ha raggiunto con il suo ultimo, maestoso film.
#267
Inviato 15 luglio 2012 - 13:51
cinemaniaco cosa ne pensi di spartacus? dopo 2001 odissea nello spazio è il suo film che preferisco, come mai se ne parla poco?
Perché fu un film su commissione. Appartiene a Kubrick per 1/3. Gli altri 2/3 rispettivamente a Douglas e Trumbo (lo sceneggiatore).
tra l'altro fu un'esperienza abbastanza pesante per Kubrick e, ancor di più, per Douglas... infatti il loro sodalizio finì lì
sarà mica un caso che finora Spartacus non ha preso nemmeno un voto?
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#268
Guest_cinemaniaco_*
Inviato 15 luglio 2012 - 14:39
A proposito della colonna sonora nei film di Kubrick
2001
Arancia meccanica
Full Metal Jacket
Eyes Wide Shut
Secondo me il capolavoro assoluto (parlando di suono-immagine) oltre in "Arancia meccanica", Kubrick lo ha raggiunto con il suo ultimo, maestoso film.
Ma che magnifico quartetto! Spero che un giorno ti cimenterai anche sulle colonne sonore di Barry Lyndon e Shining.
Il tuo mettere l'accento sulla componente non-verbale del cinema di Kubrick è molto interessante. Essenzialmente Kubrick pensava che ormai il cinema fosse progredito così tanto, da non aver più bisogno della parola, e di essere sempre più vicino ad altre arti come la musica e la pittura. Questo lo pensava soprattutto ai tempi di 2001. Poi, come si è visto, 2001 non ha avuto seguito nel cinema americano: i nuovi cineasti americani (pensiamo ai Coppola, agli Scorsese) hanno rimesso prepotentemente l'accento sul racconto e il personaggio (raggiungendo sicuramente vertici di spessore e qualità, questo va detto ovviamente).
Quando la musica e le immagini creano l'effetto. Quello è il cinema, sosteneva Kubrick. Se infatti ci fate caso, quando ricordiamo una sequenza che ci ha fortemente colpito, e che ci è rimasta impressa, è quasi sempre una sequenza non-verbale.
#269
Inviato 15 luglio 2012 - 14:56
#270
Inviato 15 luglio 2012 - 15:17
#271
Inviato 15 luglio 2012 - 15:19
Ci sono almeno due studiosi di Kubrick che ne sanno di musica: Cremonini e soprattutto Michel Chion. Il secondo è tradotto pure
Si, direi imprescindibile per chi interessa la questione
#272
Inviato 15 luglio 2012 - 17:11
Ci sono almeno due studiosi di Kubrick che ne sanno di musica: Cremonini e soprattutto Michel Chion. Il secondo è tradotto pure
mi hai preceduto...proprio Chion credo che abbia scritto le cose più interessanti sulla componente sonora nel cinema kubrickiano...
#273
Inviato 15 luglio 2012 - 17:28
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#274
Inviato 15 luglio 2012 - 17:40
#275
Inviato 16 luglio 2012 - 07:50
troppi film che sanno di torte indigeribili e di pelo pubico da rivista
ci voleva un americano a farci sentire quell'epoca di transizione e di mutamenti in maniera così inevitabile
scelte musicale impeccabili, ma questa è lancinante
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#276
Inviato 16 luglio 2012 - 08:12
ci voleva un americano a farci sentire quell'epoca di transizione e di mutamenti in maniera così inevitabile
scelte musicale impeccabili, ma questa è lancinante
beh ma kubrick è sempre stato un americano abbastanza atipico; a parte il fatto che dal 64 (se non erro) ha poi vissuto sempre in Inghilterra, dei suoi 13 film (da Fear and Desire a Eyes Wide Shut) ben 6 sono ambientati fuori dagli USA.
in questo Kubrick è stato newyorkese fin nel midollo.
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#277
Guest_cinemaniaco_*
Inviato 16 luglio 2012 - 17:08
beh ma kubrick è sempre stato un americano abbastanza atipico
Si, ma è atipico anche come "autore" nel senso europeo del termine, ovvero il modello fornito dai vari Godard, Bergman, ecc. Una particolarità che cozza con questo tipo di "autore", è il fatto che Kubrick abbia sempre lavorato su soggetti altrui. Solo i primi due film li aveva scritti di suo pugno: non è un caso che non li consideri come "suoi". Per Kubrick il controllo è tutto, e non c'è nulla di migliore del partire con un soggetto definito, sul quale lavorare.
Comunque gli USA li ha abbandonati fisicamente, ma non ha mai reciso il cordone ombelicale. Per Eyes Wide Shut ha fatto costruire un intero quartiere di New York negli studi londinesi. I suoi film "inglesi" sono Arancia Meccanica e Barry Lyndon.
#278
Inviato 05 settembre 2012 - 15:09
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#279
Inviato 06 settembre 2012 - 18:21
Un paio d'esempi di come la ricostruzione di un'epoca viene curata da Kubrick con estrema attenzione alle opere pittoriche dell'epoca (in giro per la rete si trovano molti raffronti, a volte pur interessanti), le posture dei personaggi sono stupende

il cavallaro Stubs è un altro chiaro referente


la magione di Constable


gli Uffizi di Zoffany


quest'ultimo paragone impone di fare attenzione anche ai quadri nel film, dipinti se bene ricordo dalla moglie del regista, spinge lo spettatore a sprofondare in una vertigine pittorica e a penetrare la pellicola. La sensazione è avvolgente.
Una ulteriore accortezza di Kubrick, oltre alla sempre ricordata fotografia naturale, è il formato della pellicola che per ricordare quello dei quadri dell'epoca è stato ridotto all'insolita proporzione di 1:1.66. Tanto insolita che ha poi spinto il regista a scrivere una lettera che accompagnava i rulli nei vari cinema ed era indirizzata ai proiezionisti (spesso costretti a limare i filtri da 1:1.85 visto che nel formato richiesto non ne esistevano/esistono di commercializzati) con le specifiche del caso

Mi sembra che un annetto fa sorse la polemica in occasione del'uscita del BluRay del film che era stato masterizzato con il formato 1:1.78 (appena nei limiti di quanto scritto nella lettera di sopra)
I'm too old for this shit
#280
Inviato 16 gennaio 2014 - 20:32
The Killing - rapina a mano armata
Killer's Kiss - il bacio dell'assassino
Paths of Glory - orizzonti di gloria
e che mi costò appena 30 euro.
The Killing nasce da un romanzo di Lionel White ed è un preciso congegno a orologeria intorno a una "rapina del secolo" ai danni di un ippodromo; molto sottovalutato, ritornò in auge dopo il fenomeno "Pulp Fiction", per cui s'iniziò già da allora a parlare di "plagi", a causa dei Fback/Fforward. In realtà K. è molto fedele alla struttura del romanzo tant'è che utilizza la voce narrante che riporta interi passi del noir laddove Q. fa un uso meno ortodosso del meccanismo e in un certo senso più "originale". grandissimo il lavoro, come suo solito, sulla caratterizzazione dei personaggi secondari e sull'ambiguità del fascino femminile, sintetizzati nella tragicomica coppietta. Uno dei perni del film è il russo Boris, un lottatore che tiene testa a dieci poliziotti: se Sterling Hayden, il protagonista, anti-eroe romantico, avesse conosciuto Bud Spencer avrebbe chiamato lui senza dubbio.
Paths of Glory, a 100 anni dalla WWI è ambientato in una delle trincee francesi assalite dai tedeschi lungo tutta la preclara Linea Maginot; non è Barry Lyndon ma si può notare una lunga serie di movimenti di macchina e long-take, in ispecie negli esterni su campi molto profondi (magistrale la carrellata sulle alte uniformi nel finale) persino nelle trincee riprese dalla mezza altezza come una ampia gabbia per topi. Sorta di inno pacifista, in un contesto molto maschile (le donne hanno dovuto lottare ancora duramente per potere avere il diritto di morire in guerra), Mr K. trova la sua irrinunciabile linea di ambiguità che fa interpretare direttamente alla moglie.
per motivi diversi stanno entrambi tra 8/9.
#281
Inviato 17 gennaio 2014 - 12:38
Barry Lyndon
ecco forse la scena che descrive meglio la guerra della storia del cinema è quella marcia composta verso i fucili - e il frame finale,e le candele, e la vita di Barry - forse veramente il film più sottovalutato
il mio preferito, ho perso il conto di quante volte l'ho visto ed ogni volta godo
#282
Inviato 07 settembre 2015 - 22:41
ieri mi son rivisto l'ultimo di Kubrik "Eyes Wide Shut" che veniva dato su mediaset in tarda serata
rivisto con estremo interesse, mi è piaciuto come la prima volta che lo vidi al cinema
forse è uno dei film di K. che si guarda con più gusto:
un vellutato e inquietante flusso che scorre nei desideri sotterranei della coppia e dello spettatore
impossibile non ritrovare anche qualcosa che si è vissuto veramente in questa storia non ed erotica
lei poi bellissima come natura l'aveva fatta
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#284
Inviato 18 settembre 2015 - 04:22
POPOLARE
Una delle figure più leggendarie della storia del cinema, è stato tanto schivo in vita quanto sovresposto mediaticamente dopo la morte. In cinquant'anni tanti progetti e solo 13 film realizzati, tra riflessioni filosofiche e ardite sperimentazioni che hanno segnato indelebilmente la Settima arte. Un autore fuori dall'ordinario, ha strenuamente provato a non ripetersi mai pur superandosi nei risultati, riuscendoci quasi sempre
#285
Inviato 20 settembre 2015 - 20:38
"Il bacio dell'assassino (Killer's Kiss, 1955) è un progetto inserito entro i codici di un genere (il noir, nella sua declinazione thriller) che si prende ben pochi rischi." [5,5]
"Visto oggi, al netto della potenza emotiva del finale, non si può sottovalutare lo schematismo ideologico, la mancanza di ambiguità o sfumature.." [Orizzonti di gloria, 8]
"Il problema di Shining è che, col passare delle visioni e degli anni, perde il fascino primigenio e inizia a mostrare la sua pesantezza, soprattutto nella prima parte preparatoria all'esplosione di follia del protagonista. Questo limite, va sottolineato, è preponderante nella versione americana.." [8]
#286
Inviato 20 settembre 2015 - 20:52
lo sapevo che i voti non dovevo metterli
#287
Inviato 21 settembre 2015 - 10:07
#288
Inviato 28 settembre 2015 - 14:58
lo sapevo che i voti non dovevo metterli
La monografia è più che buona. Al di là dei parametri di valutazione soggettivi su Orizzonti di gloria e Shining -per me fra i top diegetici della filmografia kubrickiana- quello che mi convince meno è il giudizio riguardo l'esordio ufficiale del 1955. Ha un montaggio a tratti acerbo, ancora lontano dal proverbiale perfezionismo formale di SK [la scena in cui il protagonista Davy salta dalla soffitta del palazzo dopo che era salito con un ascensore, ndr] ma nel complesso è un noir secco e stilisticamente interessante, tutt'altro che ovvio e conservatore rispetto alla media del periodo: a metà tra un incubo urbano dal taglio semi-documentaristico e una fiaba allucinata che lascia le location plastiche degli studios per proiettarsi nelle strade newyorkesi illuminate dalle luci al neon dei negozi, con un uso della fotografia e dello spazio sovente astratto e barocco [il memorabile duello "espressionista" in mezzo ai manichini, la frequente simbologia degli specchi, il lavoro temporale sulla struttura narrativa con inserti apparentemente gratuiti quali il flashback della ballerina che omaggia Ophüls]. Un buon demo dello strumento cinematografico per Kubrick [voto 7]. Strumento attraverso il quale l'ex fotoreporter di Look saprà asciugare e affinare le intuizioni di un progetto quasi homemade [realizzato grazie a 75 mila dollari prestati da parenti e amici] molto presto, quando potrà finalmente girare il suo personale gangster\heist movie Rapina a mano armata con i soldi -non troppi, a dir la verità- della United Artists.
#289
Inviato 02 ottobre 2015 - 20:44
non mi pare di aver fatto osservazioni diverse dalle tue, semplicemente le ho dirette diversamente dire, però, che questo sia un "buon demo" è davvero troppa grazia, perché molte peculiarità kubrickiane erano in "Fear and Desire". qui c'è un evidente abbassamento del tiro per cercare per lo meno un minimo di riscontro commerciale, la trama è pretestuosa (e tutto sommato Kubrick era uno che ci teneva alla storia) e l'unica cosa che spicca è proprio la definizione della messa in quadro e alcune scene. è un film disomogeneo e se non fosse per il senno di poi, passerebbe molto più inosservato... lo ribadisco solo perché rivedendolo l'ho rivalutato al ribasso, anche io ne avevo un ricordo di gran lunga migliore
#290
Inviato 04 ottobre 2015 - 15:30
bella monografia, letta quasi tutta
cercherò "rapina a mano armata" il prima possibile:
non sapevo neppure che esistesse
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#292
Inviato 08 febbraio 2016 - 09:27
Ok, la sottoscrivo.
#294
Inviato 22 marzo 2016 - 16:43
Ho votato A Clockwork Orange; lo reputo il film perfetto per antonomasia.
Fotografia splendida, regia da urlo, colonna sonora imprescindibile, sceneggiatura da panico.
Credo sia, assieme a Barry Lyndon, il film tecnicamente più riuscito di Kubrick. Immortale e attualissimo ancora oggi come quasi tutta la sua opera.
#295
Inviato 23 marzo 2016 - 20:46
Qualcuno è riuscito a vedere il documentario S is for Stanley di Alex Infascelli, con le testimonianze del "nostro" Emilio D'Alessandro?
Credo l'abbiano passato in qualche festival.
E' nella cinquina del David per il miglior documentario.
io ho letto il libro (di un altro autore) su D'Alessandro, e l'ho trovato molto carino.
#296
Inviato 01 giugno 2016 - 23:03
Visto stasera al Greenwich di Roma. È la storia di un'amicizia e una collaborazione indissolubile lunghe 28 anni, condita di aneddoti carini, con una grande messe documentaria di bigliettini manoscritti e addirittura con qualche momento commovente. Da sbellicarsi la paura di D'Alessandro nei confronti di Nicholson e lo stalkeraggio telefonico di Kubrick.Qualcuno è riuscito a vedere il documentario S is for Stanley di Alex Infascelli, con le testimonianze del "nostro" Emilio D'Alessandro?
Credo l'abbiano passato in qualche festival.
E' nella cinquina del David per il miglior documentario.
Lo consiglio a tutti gli appassionati. Vi ci si avvicina con qualche perplessità, ma alla fine convince, o per dir meglio cattura l'interesse.
Attenzione, perché resterà nelle poche sale in cui lo proiettano ancora per pochi giorni.
Tra l'altro ha vinto il David al miglior documentario.
#297
Inviato 14 giugno 2016 - 20:12
per me è impossibile scegliere tra 2001, orizzonti di gloria, arancia meccanica e il dottor stranamore
#298
Inviato 05 luglio 2016 - 13:26
Visto 2001 stamattina.
Non riesco a trovare parole mie.
#299
Inviato 05 luglio 2016 - 13:29
Visto 2001 stamattina.
Non riesco a trovare parole mie.
ogni parole è superflua...anche se io stesso ne ho spese parecchio
a tutt'oggi continua a essere una delle vette dell'arte del XX secolo
#300
Inviato 05 luglio 2016 - 13:52
Visto 2001 stamattina.
Non riesco a trovare parole mie.
ogni parole è superflua...anche se io stesso ne ho spese parecchio
a tutt'oggi continua a essere una delle vette dell'arte del XX secolo
Ne approfitto, non so se è roba tua o meno: ottime ed abbondanti le parole sia nella mono della pietra che in quella del regista
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