Le vite degli Altri è il Male. Peggio dei Cinepanettoni. Peggio di Roland Emmerich e Renny Harlin messi insieme. Peggio di Zalman King e Simona Izzo che dirigono un film a quattro mani.
Cinematografo è peggio, dai.
Inviato 23 aprile 2007 - 16:55
Le vite degli Altri è il Male. Peggio dei Cinepanettoni. Peggio di Roland Emmerich e Renny Harlin messi insieme. Peggio di Zalman King e Simona Izzo che dirigono un film a quattro mani.
Inviato 27 aprile 2007 - 15:46
Inviato 07 maggio 2007 - 12:07
Bel film, altrochè: nel rappresentare la disumanizzazione e l'appiattimento emotivo con annesso annullamento di ogni identità individuale che in un modo o nell'altro si annebbiano laddove il socialismo reale trova collocazione, mi ha ricordato molto Evilenko, altro titolo che consiglio. Mia cambia foto, o finiremo per non fidarci più di te.
Inviato 12 maggio 2007 - 01:36
Inviato 12 maggio 2007 - 08:19
Inviato 12 maggio 2007 - 11:09
se si potesse fare la pubblicità alla libertà come a un detersivo...
Inviato 12 maggio 2007 - 11:39
Inviato 12 maggio 2007 - 12:55
No, infatti non lo sapevo, perché Hiroshima mon amour mi ha fatto scappare dal cinema dopo pochi minuti.sapevi che avrei risposto qualcosa del genere ma non che è un frammento di hiroshima mon amour.
Inviato 12 maggio 2007 - 13:21
No, infatti non lo sapevo, perché Hiroshima mon amour mi ha fatto scappare dal cinema dopo pochi minuti.
Inviato 13 maggio 2007 - 16:15
Inviato 13 maggio 2007 - 19:44
Inviato 13 maggio 2007 - 23:22
Sapessi com'è bello piangere (...) in un ideale abbraccio con Gigi Marzullo.
Inviato 14 maggio 2007 - 09:04
Inviato 19 maggio 2007 - 19:19
Inviato 22 maggio 2007 - 10:45
Inviato 22 maggio 2007 - 12:11
- la ricostruzione veramente spartana: la via con le Trabant parcheggiate sembra un palese set cinematografico, Berlino non si vede proprio, a parte Karl-Marx-Allee, e le scene esterne sono veramente ridotte al minimo (tra l'altro ho letto che alcuni consigli di zona non hanno dato il permesso di filmare per la cattiva luce in cui Berlino Est è stata messa, giudicata irrispettosa)
- infine, il continuo senso di decadenza e l'esasperata demarcazione tra buoni (intellettuali) e cattivi (Stasi) è a mio avviso superficiale: la Stasi era talmente infiltrata nella vita sociale e politica degli abitanti della DDR, tanto che una demarcazione così netta sarebbe impossibile ed irreale.
Inviato 23 maggio 2007 - 17:23
Inviato 23 maggio 2007 - 17:40
Forse non mi sono spiegato: la STASI e i suoi dirigenti sono dipinti come il male assoluto in modo troppo hollywoodiano - uno che raccontava una barzelletta non era certo imprigionato, e le paranoie post costruzione del Muro erano diminuite di molto. Allo stesso modo, rare erano le persone convinte come il personaggio di Weisler, molte di più le persone che contestavano apertamente il governo, o scappavano - e il film fallisce nel fotografare quell'aria di smobilitazione, focalizzandosi su una storia a mio avviso già anacronistica nel 1984, quando gli animi delle persone non facevano altro che aspettare l'apertura dei confini, ormai vicina (vi fu anche un ragazzo ucciso dalle guardie perchè credeva che le frontiere fossero già aperte)
Inviato 23 maggio 2007 - 18:39
(...) un film, che è inanzitutto finzione, una storia narrata pretesto per far arrivare allo spettatore determinati messaggi.
Inviato 23 maggio 2007 - 18:54
(...) un film, che è inanzitutto finzione, una storia narrata pretesto per far arrivare allo spettatore determinati messaggi.
donde si evince che un film è un postino fantasioso
Inviato 23 maggio 2007 - 19:00
(...) un film, che è inanzitutto finzione, una storia narrata pretesto per far arrivare allo spettatore determinati messaggi.
donde si evince che un film è un postino fantasioso
Un film è tutto quello che vuoi un film sia.
Inviato 23 maggio 2007 - 20:08
(...) un film, che è inanzitutto finzione, una storia narrata pretesto per far arrivare allo spettatore determinati messaggi.
donde si evince che un film è un postino fantasioso
Un film è tutto quello che vuoi un film sia.
definizione un po' meno normativa, vivaddio.
fine OT
Inviato 23 maggio 2007 - 21:14
(...) un film, che è inanzitutto finzione, una storia narrata pretesto per far arrivare allo spettatore determinati messaggi.
donde si evince che un film è un postino fantasioso
Un film è tutto quello che vuoi un film sia.
definizione un po' meno normativa, vivaddio.
fine OT
La mia definizione non voleva essere "normativa", anzi. Il contrario. Volevo affermare che un film, in quanto libera forma d'arte, può presentare delle imperfezioni ad esempio storiche ed essere comunque un ottimo film proprio perchè il suo scopo non è principalmente quello di documentare, ma di trasmettere idee, punti di vista, filosofie, sentimenti, critiche, eccetera eccetera eccetera.
P.s.: bello il tuo avatar Corey.
Inviato 23 maggio 2007 - 21:46
Inviato 24 maggio 2007 - 07:31
Corey stai tranquillo. Se ci si dilunga troppo negli OT, appositi moderatori saranno ben pronti a farcelo notare.
Inviato 05 settembre 2007 - 01:08
Inviato 05 settembre 2007 - 10:55
Insomma, mi pare che certe critiche tendano a spaccare il capello in quattro e non siano bilanciate dalla valutazione degli aspetti positivi del film, che comunque non può considerarsi perfetto.
Inviato 05 settembre 2007 - 23:13
Inviato 09 settembre 2007 - 16:08
Vi prego di perdonarmi, ma non ho davvero più voglia di parlare di questo film.
La sceneggiatura non indietreggia di fronte alle scorrettezze e alle forzature: le storie disegnano incastri difficili, addirittura stridenti (come nel caso del raccordo tra il segmento marocchino e quello giapponese), ma quello che potrebbe apparire artificioso (narrativamente) e canagliesco (moralmente) è in realtà il segno di una scrittura che tratta le situazioni come banco di prova degli individui. La forte drammaticità degli eventi diventa allora il tratto che fa risaltare la statura morale dei personaggi, la loro sofferta umanità.
Compassione è la parola chiave, culmine di una straziante crescita interiore, anche e soprattutto quando questa evoluzione coincide con il riconoscimento dei propri errori, con la sconfitta, la resa.
Inviato 09 settembre 2007 - 16:19
Inviato 09 settembre 2007 - 17:05
Perché in un caso il gioco è esplicito, nell'altro occultato.
Inviato 09 settembre 2007 - 17:50
Inviato 09 settembre 2007 - 17:59
Inviato 09 settembre 2007 - 18:08
Inviato 09 settembre 2007 - 18:18
In realtà, corey, il tuo intervento è bellissimo e la tua analisi la trovo del tutto condivisibile (non capisco perchè ti secchi tanto "spiegare", se spiegare significa fare interventi del genere). E' proprio per i motivi che hai elencato che mi è piaciuto tantissimo "Le vite degli altri" e che ho schifato "Babel"...
Inviato 09 settembre 2007 - 19:06
Ma infatti. Io giuro che non capirò mai quelli che si seccano di dare spiegazioni, come se certe affermazioni dovessero considerarsi così definitive da non ammettere ulteriori delucidazioni. Invece è proprio da spiegazioni come quella fornita ora da corey che possono nascere discussioni interessanti.
Mi sembra condivisibile la distinzione tra "forzatura eclatante e forzatura sobria" per i due film (chiamiamola così per semplificare). Quello che non riesco davvero a comprendere è perché nel primo caso la "gabbia degli affetti" non sia ugualmente "confezionata": non ci sono alternative alla compassione nel film di Iñárritu, così come probabilmente non ci sono nel film di Von Donnersmarck, quello che cambia è solo la forma in cui questa gabbia viene confezionata.
Tra l'altro, il fatto che "Le vite degli altri" spinga quasi a tifare per gli stalinisti (come notava corey) dovrebbe essere semmai indizio dell'opposto, di una sua esagerazione drammatica, che sposta addirittura la nostra comune percezione di quella fase storica.
Sinceramente, non mi pare neanche che in "Le vite degli altri" non si scorga l'artificiosità della storia: non è che il realismo della descrizione di quel contesto (scelta stilistica, a quanto sembra) significhi inevitabilmente realismo della storia, che appare a tratti tutt'altro che realistica.
Inviato 09 settembre 2007 - 19:21
Magari si ha voglia di dire semplicemente "questo film mi è piaciuto" e sparare un paio di aggettivi a casaccio senza fornire ulteriori delucidazioni.
Un forum di cinema deve per forza scimmiottare un concistoro di critici?
Tra l'altro le mie farneticazioni "fuori dal coro" (pare sia diventato un reato non allinearsi alle opinioni altrui)
Poi, Claudio, prima mi mandi a pigliarmela nel culo e ora fai il lecchino? Bella roba, congratulazioni. Trattala meglio la tua reputazione, dicono sia importante per chi scrive.
Inviato 09 settembre 2007 - 19:57
Inviato 09 settembre 2007 - 20:47
mi sono stufato di dover provare la liceità delle mie affermazioni, come se non avesse diritto di cittadinanza chi non si riconosce nel cinema di cui Le vite degli altri è cristallino esempio. A suo tempo ho illustrato puntualmente i perché e i percome del mio giudizio e a mesi di distanza sei arrivato tu a punzecchiarmi.
Inviato 10 settembre 2007 - 08:01
mi sono stufato di dover provare la liceità delle mie affermazioni, come se non avesse diritto di cittadinanza chi non si riconosce nel cinema di cui Le vite degli altri è cristallino esempio. A suo tempo ho illustrato puntualmente i perché e i percome del mio giudizio e a mesi di distanza sei arrivato tu a punzecchiarmi.
Beh, quello è solo colpa degli impegni familiari che mi costringono a vedere i film sempre in ritardo
Quanto al "diritto di cittadinanza", ci mancherebbe: nessuno te lo nega, tantomeno io (visto che tra l'altro pubblico pure delle tue recensioni sul sito).
Mi sembrava, al contrario, che ce lo negassi tu, quando usavi nei confronti di chi ha apprezzato "Le vite degli altri" espressioni come "oves et boves" oppure tendevi a imbastire sgradevoli raffronti del tipo "io mi vedo il fascinoso e torbido mélo coreano, mentre voi la pensate proprio come Marzullo".
Se mi conoscessi un po', sapresti che sono proprio queste (e non certo le divergenze di opinione sui film) le cose che mi irritano maggiormente.
In ogni caso, no hard feelings neanche da parte mia. Figurati che ci sono colonne del sito che ho ingaggiato proprio dopo accese discussioni tipo questa...
Inviato 10 novembre 2009 - 09:54
Inviato 10 novembre 2009 - 10:10
rivisto non ha retto alla legge del tempo; il film è stato molto sopravvalutato e continua ad esserlo da chi (i miei amici a cui lo faccio vedere, per esempio) lo vede per la prima volta; la prima volta mi era piaciuto moltissimo, la seconda mi ero molto raffreddato, ma lo avevo comunque messo in top ten, alla terza mi è scaduto a rango di ispettore Derrick; si vede che è un film che ha bisogno di tre sepolture!
A suo tempo aveva visto giusto Corey; (oppure lo aveva visto 3 volte);
Inviato 10 novembre 2009 - 10:11
Inviato 10 novembre 2009 - 10:19
Inviato 10 novembre 2009 - 10:34
alla terza mi è scaduto a rango di ispettore Derrick;
Inviato 10 novembre 2009 - 10:37
Inviato 10 novembre 2009 - 10:38
Nonostante questo ricordo chiara la sensazione che ci fosse come "qualcosa che non andava" nel film. Qualcosa che mi disturbava, eliminando il quale (cosa peraltro impossibile) mi sarebbe piaciuto molto di più. Dovrei rivederlo per capire di cosa si tratta...
Inviato 10 novembre 2009 - 10:49
il film è stato molto sopravvalutato e continua ad esserlo da chi (i miei amici a cui lo faccio vedere, per esempio) lo vede per la prima volta
Inviato 10 novembre 2009 - 11:31
Inviato 10 novembre 2009 - 14:56
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