Il punto che mi sembra continui a sfuggire e' che, se bisogna agire ora, bisogna farlo con la tecnologia che e' disponibile ora, in questo istante temporale, anche se non e' la migliore possibile.* Questo continuo "eh ma ci siamo quasi, eh ma manca poco..." non fa altro che allungare il periodo nel quale continuiamo a pompare CO2 nell'atmosfera. Il tutto non per dire che dobbiamo smettere di cercare alternative, chiaramente, ma che le alternative hanno diritto di sedere al tavolo della discussione solo quando arrivano pronte sul mercato - si puo' sempre correggere il tiro e cambiare mix energetico strada facendo. Se quella roba non e' commercializzabile ora, cioe' nel momento in cui abbiamo urgenza di prendere decisioni, allora non deve entrare nel discorso di cosa fare adesso.
Giusto per dare contesto alla CO2 battery del video: "long-duration storage" in questo caso significa 10-24h; quella roba serve cioe' a smussare i picchi giornalieri della rete, non a immagazzinare energia solare in estate da usare in inverno, o quando c'e' alta pressione per una settimana e non c'e' un filo di vento. Del resto non mi e' nemmeno chiaro se esista un modello economico che puo' sostenere un'industria di stoccaggio di energia su scala di ~6 mesi, come servirebbe per compensare il fatto che il solare in inverno produce molto meno che in estate.
*anche se tecnicamente lo e', possedendo rispetto alla competizione il cruciale vantaggio di esistere
Di base concordo, e sono molto prudente per quello che riguarda tecnologie nuove o processi nuovi che escono dalla ricerca, perche' spesso sono impossibili da far scalare. Pero' per quanto riguarda le due tecnologie qua sopra, non vi e' nulla di veramente innovativo. Tutti i pezzi e i componenti sono standard, resta da vedere come performeranno con dati reali. Inoltre esistono entrambi gia', per energy dome e' gia' operativia in sardegna e hanno in piano altre 3-4 progetti in giro per il mondo.
Inoltre per quanto riguarda l'Italia e in generale l'EU, si e' smesso di fare ricerca usl nucleare da 30 anni e infatti siamo drammaticamente indietro rispetto alla Cina per dire. In particolare per l'Italia, non credo sia ragionevole pensare di avere qualcosa prima di una decina di anni, adesso c'e' da far ripartire la ricerca e ricreare il know-how, non succede in due anni.
Per quanto riguarda le centrali idroelettrico a ciclo chiuso, sono un'idea della madonna, in svizzera ne hanno appena terminata una (ci e' voluto 10 anni).