Ecco un appunto su questo: mi è capitato ogni tanto di ascoltare i tuoi podcast e per quanto apprezzi l'intento, non li definirei esempi di interazione dinamica.
Sostanzialmente ti metti lì, mandi canzoni e leggi le recensioni di Ondarock: ora, capisco che tu debba attrarre gente al sito, ma devi anche capire che il linguaggio di una recensione scritta non può essere il linguaggio radiofonico.
La recensione è scritta con un linguaggio tecnico/ingessato che non si presta al carattere colloquiale della radio: mettersi a leggerla rende l'ascolto davvero pesante. Citarla e pubblicizzarla sì, ma poi parla tu del disco in maniera discorsiva voglio dire.
Altra cosa: gli argomenti sono spesso molto scontati. Per dire, chi ha voglia di farsi una puntata intera di Patti Smith o Nick Cave? (Due a caso, e Patti Smith la amo).
Chi ama quegli artisti li conoscerà già come le proprie tasche e se li ascolterà da sé senza doversi sentire stralci di recensione fra un pezzo e l'altro; chi non li ama non ascolterà mai per due ore filate.
Allora, anzitutto grazie, scopro di aver avuto altri ascoltatori qui dentro e mi fa molto piacere. Le critiche sono più che legittime e me le sono fatte da solo anch’io varie volte riascoltando. Però questo format – così concepito insieme alla benemerita Tatiana Non-Dj Selecta di Radio Città Aperta – nasceva proprio così, come uno spazio di 2 ore in cui raccontare la storia di una band o di un disco attraverso le recensioni di OR. È chiaro che i due linguaggi sono differenti e a volte fanno a pugni, sto cercando di “limare” un po’ le differenze (ma non avete idea di quanto tempo richieda rimettersi a riscrivere le puntate ex-novo modificando i testi preesistenti).
Via via il format è stato poi aperto da me, in maniera a volte anche molto poco ortodossa, ad altri tipi di contenuti (le puntate sui giorni della settimana, i duetti, le winter songs, le muse dark e altre amenità), proprio perché sono il primo ad annoiarmi a parlare di uno stesso artista per 2 ore e preferisco di gran lunga fare scalette di artisti vari (il vero piacere della trasmissione per me è proprio scegliere le scalette/playlist).
Quindi, sì, evolveremo, in qualche modo, nelle ultime però ce ne sono molte “varie”, che però sono anche le più difficili da realizzare e a volte il tempo non c’è e si fa prima a fare una puntata monografica su Patti Smith.
Peraltro, mi duole ammettere che le più seguite sono proprio quelle monografiche, salvo alcuni casi di puntate più acchiappone (tipo post-punk, Italia anni 90 etc.).
Sono d'accordo. Ho provato anch'io ad ascoltare la tua trasmissione Claudio ma effettivamente due ore di ascolto dello stesso artista non riesco a farmele piacere. Non so se sia cambiato qualcosa ma una cosa che ti penalizza é che sei da solo. La trasmissione del duca e di blackwater é molto più dinamica proprio per lo scambio che c'é tra i due conduttori ma anche perché scelgono un tema e poi ci mettono sopra una scaletta fatta di artisti e epoche diverse. Per la co-conduzione non credo tu ci possa fare molto ma in effetti si potrebbe almeno variare/ampliare la scaletta della trasmissione (magari invece di fare una trasmissione su un'artista fai una trasmissione in cui parli e mandi pezzi presi dalle recensione/monografie del mese appena passato)
Sono da solo perché faccio letteralmente tutto da solo, ormai anche la voce la registro a casa con il mio microfono, quindi non ho proprio i mezzi per ospitare altri conduttori, cosa che farei molto volentieri se potessi, perché non c’è dubbio che una pluralità di voci aiuta a rendere la trasmissione più scorrevole. Magari cambieremo qualcosa anche nel format, ogni suggerimento è più che gradito.
Poi naturalmente il sogno è l’avvento della mitica RadioOndaRock, web radio del sito che trasmette ogni giorno h24 trasmissioni della redazione e playlist varie. Le idee e le risorse ci sarebbero sicuramente, vedremo se ci saranno anche i soldi…
P.S. Ucca, però non mi imputare anche le difficoltà tecniche del sito: io ne sono stato vittima per anni, non certo artefice: tuttora non esiste possibilità di inserire banner pubblicitari (neanche quelli canonici di Google) nella versione mobile, quelli che vedete sono frutto di una impostazione automatica di Google, non c’è un codice o un formato pubblicitario definiti, a differenza della versione Pc. Cercheremo di superare anche questo problema nel futuro radioso che ci attende.